#DirettamenteRoma
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📌 Cari lettori, un nuovo appuntamento. Oggi pomeriggio alle ore 16 trasmetteremo la commissione mobilità di venerdì 31 gennaio: Stato avanzamento lavori Metro D. Buona domenica su #direttamenteroma
+++ Metro D - Stato di avanzamento dei lavori +++
+++ Commissione Mobilità, 31 gennaio +++
Buon pomeriggio e buon weekend cari lettori. Ecco cosa è accaduto in questa commissione che ha voluto fare il punto della situazione a seguito di diverse notizie di stampa sulla quarta linea della metro di Roma.
Zannola (PD, presidente commissione): "Parliamo naturalmente di una infrastruttura fondamentale per la città, tempo fa oggetto di un project financing, al centro di più vicende di stampa. Non credo sia necessario sottolineare l'importanza della vicenda, né quanto questa amministrazione abbia puntato sulla cura del ferro. Abbiamo letto di tutto e allora credo sia utile per i colleghi e per le colleghe che si racconti effettivamente a che punto è effettivamente l'opera, e quali sono i tempi per vedere l'apertura di uno dei cantieri della metro più attesa della città. Non so se vuole intervenire subito l'assessore o Roma Metropolitane".
Patané (Assessore Mobilità): "Grazie per questa convocazione per aggiornare sulla situazione, sono uscite delle indiscrezioni e io sono stato costretto a recuperare. Lo stato dell'arte del progetto amministrativo e la nostra volontà per il 2025. Quanto al primo punto, in tempi molto remoti, siamo al 2010, era stato fatto un project financing con un P.E.F. molto legato ai tempi dell'epoca e al tracciato dell'epoca. La cosa che non può essere attualizzata è che quello stesso tracciato ai prezzi di oggi verrebbe il doppio. La necessità di verificare la sostenibilità economica dello stesso tracciato ai prezzi attuali e alle dotazioni tecniche attuali, anche le normative in 14 anni sono cambiate molto, le necessità tecniche e dunque i costi. Uno dei nostri obblighi era quello di verificare se quel tracciato era utile alla città di oggi e all'interesse pubblico. Così abbiamo chiesto a Roma Metropolitane un documento di alternative progettuali, se si dovessero fare delle fermate alternative, dei tracciati alternativi. Lo stiamo facendo insieme al sindaco e insieme all'assessorato all'urbanistica. E' un lavoro assolutamente preliminare, non c'è niente da presentare. Man mano che Roma Metropolitane va avanti con lo studio dei punti fermi si palesano e ci si fa un'idea.
Il tracciato del 2010 era quello che riguardava la tratta Ojetti - Piazzale dell'Agricoltura passando per Talenti, Adriatico, Jonio, villa Chigi, Nomentana, Nemorense, per scendere e incrociare la A ,centro storico, Trastevere, incrociare l'area di piazzale Fermi e incrociare la B a Eur Magliana e fermarsi ad Agricoltura. Questo è il tracciato su cui stiamo ragionando, è un tracciato da PUMS ed ha un carico da 15-20 mila passeggeri / ora, non abbiamo cambiato nulla, sarà una metropolitana con banchine da 75, una metro smart, una metro driverless, che incrocerà diverse infrastrutture di trasporto. Nel rifare la linea A abbiamo avuto diverse problematiche, prima fra tutte il fatto di avere un solo deposito dei treni, ad Anagnina. Abbiamo dato l'indicazione a Roma Metropolitane di pensare ad una metro D con due depositi: il primo è stato ipotizzato in zona Nomentana, oltre Ojetti. Parliamo di un progetto di fattibilità tecnico economica che da solo cuba 250 milioni di euro, e non siamo assolutamente ancora a questo stadio. Parliamo di una metro che attraversa il centro storico, che passa sotto dei fabbricati. Dunque serve un deposito a nord e deve essere rispettato il tracciato del proponente, su cui non abbiamo delle preclusioni. La prima fase funzionale dovrebbe arrivare a Nemorense, dove abbiamo lo spazio sotterraneo per consentire ai treni di tornare indietro; la prima tratta che pensiamo parte da Nomentana Gra, incrocia la B a Jonio, incrocia il treno a Val d'Ala, poi Villa Chigi e poi Nemorense.
La prima ipotesi di incrocio con la A era pensata a Spagna, ma sembra impossibile farlo dal punto di vista tecnico e geologico, più probabilmente sarà a Barberini. Da Barberini a Venezia, dove già c'è la predisposizione per il passaggio della D. Da lì andiamo a Trastevere con Mastai, Ippolito Nievo e la stazione Trastevere che per noi sta diventando un hub sia ferroviario che tranviario. Da Eur Fermi in poi c'è qualche difficoltà, le alternative progettuali che abbiamo esaminato per ora non sono soddisfacenti. Ci sono alcune invarianti che vorremmo rimanessero tali, l'incrocio ad Eur Magliana con la metro B, l'incrocio col treno a villa Bonelli, passiamo ad Agricoltura e da lì si apre una questione relativa alla necessità di trovare un deposito a sud. Bisogna avere un deposito a nord e uno a sud, l'esperienza ce l'ha insegnato. Questo è lo stato dell'arte. Ci piacerebbe servire la zona di Monteverde. Come proseguiamo ora nel 2025: svolta una primissima fase in cui viene fatto il grosso del lavoro, troviamo le cose che sono impossibili da fare, quelle non convenienti, quelle non sostenibili. Se tutto va bene noi vorremmo iniziare i sondaggi di metro D su tutta la linea per presentare un PFTE nel più breve tempo. Al punto in cui siamo se non capiamo quali sono le alternative a disposizione è inutile intavolare discussioni"
Roma Metropolitane: "Poco da aggiungere rispetto a quanto ha detto l'assessore. Un altro aspetto da non trascurare, stiamo cercando di valutare tutte le nuove normative che sono intervenute, ad esempio quella sull'antincendio del 2015. Le prospezioni delle stazioni, i futuri scavi, naturalmente sono vincolate all'archeologia dei luoghi. Questo implica delle scelte, delle soluzioni progettuali che magari già conosciamo per metro C; abbiamo dunque delle ipotesi di lavoro che entro il 2025 ci porteranno ad avere questo documento di analisi progettuali con delle analisi costi /benefici, potendo così fornire all'amministrazione delle decisioni che dovranno essere collegiali"
Roma Metropolitane: "Poco da aggiungere rispetto a quanto ha detto l'assessore. Un altro aspetto da non trascurare, stiamo cercando di valutare tutte le nuove normative che sono intervenute, ad esempio quella sull'antincendio del 2015. Le prospezioni delle stazioni, i futuri scavi, naturalmente sono vincolate all'archeologia dei luoghi. Questo implica delle scelte, delle soluzioni progettuali che magari già conosciamo per metro C; abbiamo dunque delle ipotesi di lavoro che entro il 2025 ci porteranno ad avere questo documento di analisi progettuali con delle analisi costi /benefici, potendo così fornire all'amministrazione delle decisioni che dovranno essere collegiali"
Barbato (FDI): "Forse l'enfasi che ha messo la stampa ha portato un po' tutti a dare proposte e suggerimenti. Mi pare di capire che si sta lavorando per rivedere e capire se c'è la possibilità di attuare il progetto che naturalmente ha 15 anni. Relativamente alla prima tratta io vorrei capire se potrebbe anche vivere di vita propria, almeno per una prima tratta, quella fino a Nemorense, anche se la vedo in parte come un rischio, potrebbe diventare una cosa facile che facciamo e lì ci sediamo. Ho in parte paura di progetti che incidono sul centro storico, sono progetti che costano tanto e ci mettono tanto tempo, quando il centro storico ormai è appannaggio dei turisti mentre noi abbiamo tanti quartieri nella città che sono delle centralità: Spinaceto, Tor de Cenci, Mostacciano, Torrino... Al centro passa la TVA e tanti altri veicoli di trasporto, si potrebbe in effetti pensare che le cose si possano fare per tratti. Ci dobbiamo chiedere che tipo di impatto ha sulla capacità delle metro esistenti l'incrocio. Tornando sui quartieri... se la metro passa a piazza Fermi, che non è Eur Fermi, dobbiamo interrogarci perché la sostenibilità di un progetto è data anche da quante persone possono effettivamente utilizzare la linea e in quelle zone c'è un mondo che al momento non sono assolutamente interessate da opzioni di ferro tranvia. Siamo fuori dal raccordo, siamo in una zona dove ipotizzare un deposito o un parcheggio di scambio può fare la differenza rispetto ai temi della mobilità".
Tommaso Amodeo (Civica Gualtieri): "La metro D serve come il pane. Roma ha un bisogno drammatico di ferro, di diagonali sotterranee e dell'anello ferroviario. Proseguiamo così, c'è tutto l'appoggio. La rinuncia a San Silvestro è indigeribile, bisogna cercare di aprire una nuova linea, una nuova stazione nel centro storico perché trasportisticamente ne occorre un altro di punto di uscita. La soprintendenza dice che ci sono problemi? Ci sediamo al tavolo e ne parliamo. Capisco Argentina dove c'è un grandissimo scavo all'aperto, ma su San Silvestro dobbiamo poter parlare. Questo potrebbe rilanciare il centro storico per i residenti e per le imprese"
Patané (Assessore Mobilità): "Inizierei dicendo che il documento di alternative progettuali propone delle alternative progettuali. A fronte di quel documento noi proporremo il tracciato migliore ma offriamo alla città, alla commissione, all'assemblea una discussione sulle alternative possibili. E' evidente che se noi diciamo che Spagna ha dei problemi le alternative sono tre, passare per Spagna con dei costi aggiuntivi, a meno che Roma Metropolitane non ci dica che è proprio infattibile; la seconda è il passaggio per Barberini che è più semplice; la terza è passare per Flaminio e poi tornare verso il centro storico. Evidente che queste opzioni implicano dei sacrifici, ma colgono anche alcune opportunità. Sappiamo anche che il carico di Fiume è molto rilevante, non possiamo però considerare questa opzione come neutrale rispetto ad andare poi a Barberini, a Spagna o a Flaminio perché i tratti di curvatura non sono poi fattibili in ogni caso. Quindi la stazione di Fiume è assolutamente al centro dei nostri pensieri ma deve essere poi collegato questo ragionamento sia a quanto detto prima che alle alternative di progetto. E la vicenda di San Silvestro sta esattamente in questa cornice.
Se si passa per Flaminio da San Silvestro probabilmente si passa, se si passa da Spagna è possibile, se si passa da Barberini è difficile poi fare un'altra fermata a San Silvestro, di sicuro da Venezia non si scappa. Sui treni risponderà meglio Roma Metropolitane; chi paga e chi progetta, effettivamente me ne sono dimenticato prima. Alla fine del documento di alternative progettuali, evidente che dovremo sederci con il promotore che attualmente è vincitore della gara per analizzare quali dovranno essere le modifiche al nuovo PEF, che andranno viste naturalmente. Con il project financing il comune di Roma paga delle rate a spesa corrente, il precedente progetto vedeva una rata di 150 milioni di euro all'anno in spesa corrente a carico del comune, ora immagino che questa rata salirà; dovremo metterci seduti, noi non abbiamo preclusioni, bisognerà discuterne. Se non saremo d'accordo con il promotore, con il PFTE chiederemo i soldi al governo; ecco che chi progetta è anche legato a come si risolve la trattativa con il promotore. Andando a quello che chiedeva la Barbato: la linea D non ha lotti funzionali, quindi non ci sarà un pezzo che sta da solo, possiamo fare una prima fase funzionale da 9 km da Nomentana a Nemorense; sarà una fase funzionale perché consente ai treni di partire da un deposito e di tornare indietro, questo è possibile solo a Nemorense, ma il progetto è unico.
Se lei mi chiede se quella regge da sola, è evidente che non regge da sola una tratta di 9 km, finisce in un posto certamente importante ma di per sé non sostenibile. Le fase funzionali sono temporali, non operative, non sono lotti. L'incrocio con le linee A e B che oggi sono molto cariche, ci consente di liberare persone da linee A e B ,che così avrebbero una alternativa importante, che raggiunge dei posti che attualmente non vengono raggiunte . Metro A fa 240k persone/giorno, questo livello non può funzionare, abbiamo bisogno di linee che scaricano. Andare oltre Agricoltura significa ragionare su Tintoretto, su Calderon della Barca, su via della Fotografia. Quindi non siamo in una fase avanzata, ma in una fase ancora di studio".
Roma Metropolitane: "Riguardo Spagna, è una stazione che già di per sé è complicata, i motivi tecnici sono due. La prima è che la stazione deve essere adeguata alla normativa antincendio, queste opere di adeguamento rendono più difficile se non incompatibile lo scambio con la D. Non è impossibile, ma era già critica e difficile e oggi lo è di più. Oggi stiamo ipotizzando treni da 70 metri, dunque a carico pieno da 750 persone e a frequenza piena parliamo di 20mila persone per direzione di marcia. Noi stiamo lavorando su tutte le opzioni, per quanto riguarda San Silvestro, ricordo che c'è la C a Venezia e a Chiesa Nuova. Individuate le migliori soluzioni trasportistiche inizieremo a parlarne con la soprintendenza"
Amodeo (Civica Gualtieri): "Grazie per i chiarimenti, io penso che si debba ragionare al contrario, siccome San Silvestro serve, capiamo dove far girare la D, ovvero a Flaminio. Grazie, non dico altro"
Zannola (Presidente): "Se c'è qualche parlamentare romano che non vuole la D evidentemente non è in connessione con la città e chi la vive. Attendiamo il lavoro di chi sta elaborando i documenti progettuali. Ringrazio l'assessore, Roma Metropolitane, il dipartimento, che anzi saluto, se vogliono dire qualcosa"
Dipartimento: "Ringrazio tutti per la discussione e per dare gli indirizzi giusti, è stato detto molto e non aggiungo"