MediaSem è al lavoro, come ogni mattina, nella sua ditta, la Edilclass di Leffe, e al lavoro c’è anche L (iniziale di fantasia), ragazzo che fino a pochi giorni fa era alloggiato a Gavazzo, dove si trovavano i profughi poi smistati recentemente in altri centri del Veneto, dopo le polemiche sulla loro gestione. L però è rimasto qui, assunto da Sem (Santo Sem Bosio), L, 28 anni, originario del Burkina Faso, sposato, un bimbo piccolo, vive con la famiglia di Sem, in attesa che si liberi un appartamento sempre di Sem, a Leffe: “Ora vive a casa mia – commenta Sem – avevo il posto e quindi è con la mia famiglia. Ho un appartamento a Leffe e appena è pronto, il ragazzo andrà a vivere lì. Ora L è assunto, siamo aspettando la residenza e poi mi sono affidato al centro di Castione che seguirà tutta la pratica per fargli avere il permesso di soggiorno e a quel punto potrà portare qui moglie e figlio. Sono stato bravo? No, è lui che è stato bravo.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post LEFFE – Sem: “Ho assunto uno dei profughi, vive nella mia famiglia. Non sono stato bravo io, è lui che si è guadagnato tutto. Ora avrà permesso di soggiorno e potrà portare qui sua moglie e il suo bimbo” first appeared on Araberara.
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Media“Scendiamo in piazza! Siamo contrari a nuovi inceneritori a Bergamo e in Regione Lombardia!”. Queste 14 parole rappresentano, in sintesi, il pensiero dei 46 sindaci della Bergamasca che nel pomeriggio di sabato 17 maggio scenderanno in campo (o meglio, in piazza) per dire ‘no’ al termovalorizzatore che la Montello Spa intende realizzare. La data scelta non è casuale, perché pochi giorni dopo avrà inizio la Conferenza dei Servizi chiamata a esprimersi sulla questione.Da 41 a 46 sindaci“I sindaci esprimono il loro parere negativo alla realizzazione dell’impianto perchè non necessario per la Provincia di Bergamo ed in ogni caso perchè aumenta evidentemente il rischio sanitario dei cittadini che risiedono nei territori interessati”.Si chiudeva così la lettera sottoscritta a febbraio 2024 da 41 primi cittadini bergamaschi contrari all’inceneritore voluto dalla Montello Spa. Nel giro di poco più di un anno i 41 sono diventati 46: Alzano Lombardo, Bagnatica, Berzo San Fermo, Bianzano, Bolgare, Borgo di Terzo, Brusaporto, Carobbio degli Angeli, Casazza, Cavernago, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Chiuduno, Costa di Mezzate, Endine Gaiano, Entratico, Gaverina Terme, Gorlago, Gorle, Grassobbio, Grone, Grumello del Monte, Luzzana, Monasterolo del Castello, Nembro, Orio al Serio, Pradalunga, Ranica, Ranzanico, Scanzorosciate, Seriate, Spinone al Lago, Telgate, Torre Boldone, Torre de’ Roveri, Trescore Balneario, Vigano San Martino, Villa di Serio, Zandobbio, Albano Sant’Alessandro, Castelli Calepio, Montello, Mornico al Serio, Palosco, San Paolo d’Argon e (last but non least) Bergamo.L’ultima a unirsi al fronte del no all’inceneritore è stata la sindaca di Bergamo. Trattandosi del capoluogo, si tratta di un ingresso ‘di peso’.La sindaca di Cenate Sopra“Sì, l’adesione della sindaca di Bergamo è ovviamente molto importante. Ed è proprio a Bergamo, in Piazza Vittorio Veneto, che noi sindaci ci troveremo il 17 maggio con la fascia tricolore per dire no al termovalorizzatore. Speriamo però – sottolinea la prima cittadina di Cenate Sopra Claudia Colleoni – che insieme a noi scendano in piazza anche molti dei nostri concittadini, perché questo darebbe ulteriore forza alla nostra posizione. Non si tratta di un corteo, ma di un presidio fisso. Il nostro scopo è di puntare i riflettori su questo fermo no al termovalorizzatore non solo dei sindaci, ma anche della cittadinanza, che invitiamo a unirsi a noi”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post IL CASO – 46 sindaci scendono in piazza. Colleoni (Cenate Sopra): “Fermo no all’inceneritore di Montello” first appeared on Araberara.
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MediaUn intero paese, scosso e sbigottito, ha voluto porgere mercoledì 29 aprile scorso, l’ultimo saluto a Maurizio Scolari, il 66enne improvvisamente e prematuramente scomparso in seguito all’infarto che l’aveva colpito sabato 26 mattina quando con alcuni amici si trovava nella zona del passo di Zulino, sopra Valgoglio, e il malore, nonostante il trasporto e le cure all’ospedale Papa Giovanni XXIII in città, non gli aveva lasciato scampo. “Ci eravamo visti tre giorni prima – dice la sindaca Flora Fiorina quasi incredula e visibilmente addolorata – e nulla faceva presagire quanto successo. Era consigliere comunale, molto stimato e benvoluto anche dai consiglieri più giovani per la sua dedizione, la sua esperienza e la sua competenza, una persona che soprattutto in questi ultimi tempi mi aveva aiutato a risolvere parecchie problematiche e sulla quale si poteva sempre fare affidamento, perché non diceva mai di no e ‘c’era’ sempre. Non solo in Amministrazione – perché è a lui che si deve, tra l’altro, l’egregia ed instancabile attività che ha svolto per il recupero della baita di Cardeto, a 1900 metri di quota – ma anche a livello di parrocchia, di oratorio, di banda musicale, di associazioni varie: tutti impegni che si assumeva di buon grado, con serietà e nello stesso tempo con una grande serenità che trasmetteva a tutti.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post GANDELLINO – Il ricordo di Maurizio: “In Comune ci aveva aiutato tantissimo, anche in parrocchia, un punto di riferimento per tutto il paese e ora la morte in montagna…” first appeared on Araberara.
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MediaSembrava tutto fatto, un accordo per cui il collettore che dal Pora sarebbe stato realizzato fino a Lantana sarebbe stato pagato dai condomini (circa 600) del Monte Pora. In realtà non tutti i 600, una sessantina avevano rifiutato l’accordo. Il contenzioso in poche parole è questo: se il villaggio del Pora era stato acquisito dal Comune il 15 marzo 1991 come da delibera consigliare, la manutenzione del depuratore sarebbe di competenza comunale, quindi i 2.600.000 euro previsti di spesa dovrebbe sborsarli il Comune. Ma il Comune contesta questa presa in carico e c’è in proposito un ricorso al Tar “relativo all’accertamento dell’avvenuto trasferimento dell’impianto al Comune, giudizio promosso da S.I.R.T. a seguito dell’assunzione da parte del Comune di un’ordinanza (poi revocata) con cui era stato ordinato alla stessa S.I.R.T. e, in subordine, ai suoi aventi causa la realizzazione di opere di ripristino dell’impianto”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post CASTIONE – IL CASO – Quel maledetto depuratore del Pora: il Tribunale di Bergamo annulla la transazione. Aspettando la sentenza del Tar (1° ottobre) first appeared on Araberara.
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MediaÈ stato inaugurato nella mattinata del 1° maggio il Parco San Martino a Leffe. Una giornata storica per il paese: “Questo parco non è soltanto un’area che abbiamo restituito ai leffesi – spiega il sindaco Marco Gallizioli -, ma è un luogo che ha un profondo significato storico e sociale. Proprio per questo abbiamo scelto il 1° maggio, una data che non era di certo casuale, anche perchè tutto era pronto già da alcune settimane, ma prima che nascesse questo parco, c’era una struttura che abbiamo sempre chiamato ‘Dopolavoro’, un luogo che in passato ha rappresentato un punto di ritrovo e di svago dopo le giornate che si trascorrevano in fabbrica, qui si stringevano amicizie ma ci si trovava anche per fare trattazioni tra aziendali”.Un iter durato parecchi anni: “Il progetto di questo parco è nato prima del 2017, ma quell’anno abbiamo risolto il contraddittorio che abbiamo fatto con tutte le aziende, perché dopo il ‘dopolavoro’ questa costruzione è stata demolita per realizzare l’ex parco di San Martino, quello che ormai viene riconosciuto come il ‘Titanic’ per la forma che aveva. Noi siamo intervenuti quando c’era ancora lo spazio per fare le vertenze nei confronti delle imprese costruttrici, perchè i lavori non erano stati fatti a regola d’arte. Il contenzioso si è chiuso con le transazioni di tutte le aziende e all’inizio del 2018 nelle casse del Comune sono entrati 320mila euro.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post LEFFE – Finalmente inaugurato il Parco San Martino (Titanic), il sindaco: “Il Dopolavoro, i contenziosi del 2017, i lavori e ora restituiamo ai leffesi un’area che ha un significato storico e sociale” first appeared on Araberara.
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MediaIl sorriso di Anna è uno di quelli che ti travolge come un uragano, uno di quelli che sa portare i colori dell’arcobaleno dopo la tempesta. Anna l’ho ritrovata sui social, ci eravamo conosciute quando aveva pubblicato il suo libro, qualche anno fa. Ma come dimenticarla, dolce e coraggiosa allo stesso tempo. La malattia, la voglia di vivere. Così ho guardato tra i suoi post e mi sono accorta che ad aprile sono passati 15 anni da quando ha iniziato a combattere con il linfedema. Non sapete di cosa si tratta? Non lo sapevo nemmeno io prima di conoscere Anna, ma lo capirete. I social sono diventati il taccuino su cui appuntare le gioie, le lacrime, i traguardi raggiunti, i progetti. Il suo corpo è stato un nemico-amico con cui imparare a convivere. Ma non perdo tempo in altre chiacchiere. Vi presento Anna Maisetti, 38 anni, di casa ad Angolo Terme. “Da sempre ho passione per la comunicazione, che nel tempo si è trasformata in una vera e propria missione: il percorso personale mi ha portata a fondare la community di riferimento internazionale sul linfedema, raccontato per la prima volta dal punto di vista del paziente. Oggi, oltre a lavorare come impiegata in un’azienda grafica, porto avanti con entusiasmo anche il mio lavoro come content creator e modella unconventional, cercando di dare voce a ciò che in passato veniva ignorato e promuovendo una narrazione inclusiva e autentica”.Parliamo del linfedema, di come l’hai vissuto, dell’impatto che ha avuto sulla tua vita: “Avevo 22 anni quando mi è stato diagnosticato un cancro della pelle in stadio avanzato. A quell’età sapevo poco o nulla di percorsi oncologici e tendevo a sottovalutare l’importanza della prevenzione. Purtroppo, le cellule tumorali avevano già raggiunto i linfonodi e i protocolli medici di allora prevedevano la loro completa rimozione chirurgica. Fu proprio a seguito di quell’intervento che sviluppai il linfedema, una patologia di cui fino ad allora non avevo mai sentito parlare”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post Anna, il cancro, il linfedema e le passerelle come prima modella ‘unconventional’: “Odio la mia gamba, ma la ringrazio anche. Nessuno deve sentirsi solo come mi sono sentita io 15 anni fa” first appeared on Araberara.
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MediaGentile redazione,scrivo questa lettera rivolta al sindaco di Solto Collina, dottor Esti Maurizio, con preghiera di pubblicazione sul vostro periodico.Vero è che Esti è già in campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative di Solto Collina del 2026, però è sempre buona cosa essere ‘sinceri’ con gli abitanti per voler essere rieletti; e l’attuale sindaco Esti scrive ‘cose non vere’ sui suoi post in Facebook. Lui ‘si vergogna di aver portato con sé individui vergognosi e voltafacce’? è il contrario!! Esti è stato eletto grazie alle preferenze dei consiglieri che si sono esposti con la ‘propria faccia’ a farlo nominare primo cittadino. E a proposito di ‘sfiducia’ si ricorda a Esti che è stato promotore della sfiducia al dottor Gatti? Cosa peraltro politicamente e amministrativamente prevista per legge, quando vengono meno le condizioni.Si è chiesto il sindaco perché tre consiglieri si sono dimessi, o dovuti dimettere, prima della mozione di sfiducia, e uno ha costituito il proprio gruppo mettendo in risalto le responsabilità del sindaco? Vero è che Esti ha sempre affermato di non capire di politica; ma la cosa più assurda è che neanche dopo 15 anni di sua presenza in Comune, non abbia appreso che NON SI SFIDUCIA il proprio vice sindaco, togliendogli (a sua insaputa) alcune deleghe assessorili, quando si hanno i numeri contati per continuare a rimanere operativi in Comune.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post SOLTO COLLINA – L’EX VICESINDACO TINO CONSOLI – Lettera aperta al sindaco Esti: chi ha pagato cosa. “Se davo fastidio perché non si è dimesso? Così si sarebbe liberato di me e di altri” first appeared on Araberara.
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MediaGentile redazione,come gruppo Cambiare Foresto riteniamo doveroso informare la cittadinanza su alcune questioni rilevanti che stanno interessando il nostro Comune, in particolare sul fronte delle opere pubbliche. Foresto sta attraversando una fase cruciale, con due cantieri strategici per la comunità: quello della mensa scolastica e il futuro intervento sul campo sportivo. Tuttavia, mentre l’Amministrazione Comunale continua a dichiarare pubblicamente, anche attraverso la stampa, che i tempi per la realizzazione della mensa sono “ampiamente rispettati”, la realtà appare ben diversa.Il cantiere della mensa risulta infatti fermo da oltre quattro mesi, con un conseguente e significativo ritardo che incide negativamente su un servizio essenziale per studenti, famiglie e operatori scolastici. Di fronte a questa evidente discrepanza tra comunicazione istituzionale e stato dei fatti, il nostro gruppo ha ritenuto opportuno presentare un’interrogazione in Consiglio Comunale per ottenere chiarimenti ufficiali.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post FORESTO SPARSO – INTERVENTO – La minoranza: “Mensa e campo sportivo cantieri strategici, ma ci sono ritardi e sulle dimissioni dell’assessore…” first appeared on Araberara.
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Media18 anni da compiere il 29 maggio, studentessa al quarto anno del Liceo Linguistico ‘Federici’ di Trescore, una grande passione per il pianoforte e un riconoscimento… europeo, di quelli che restano nel cuore per sempre.È proprio la gorlaghese Matilde Bianchi la vincitrice italiana del concorso Juvenes Translatores 2024 proposto dall’Unione Europea. I traduttori hanno infatti giudicato la sua traduzione dall’inglese quella più accurata e scorrevole. Così nelle scorse settimane è partita per una tre giorni a Bruxelles dove è stata premiata da Christos Ellindes, direttore generale della Dgt, la direzione generale della traduzione dell’Unione Europea.Ma facciamo un passo indietro, torniamo tra i banchi di scuola. La tua materia preferita? “Inglese e italiano mi piacciono sicuramente di più rispetto alle altre”. Secchiona? “No, però sono abbastanza brava, poi dipende dai periodi”.E da grande? “Sono un po’ indecisa, mi piacerebbe continuare con le lingue ma anche nel campo dell’istruzione, che non si escludono per forza, però vedremo”.Le tue passioni? “Mi piace leggere, suono il pianoforte e mi piace anche disegnare”.Torniamo invece a questo prestigioso concorso: “È un concorso di traduzione che viene proposto alle quarte. Si poteva decidere di partecipare ad un corso organizzato dalla scuola con una professoressa che ha fatto di lavoro la traduttrice, ma non per forza per partecipare al concorso… cosa che infatti non era nei miei programmi. A convincermi è stata la professoressa di tedesco che poi mi ha accompagnato a Bruxelles. Abbiamo quindi fatto questo corso molto interessante poi la nostra scuola è stata estratta per partecipare al concorso.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post GORLAGO – Matilde, 17 anni, e la sua traduzione che ha conquistato l’Unione Europea: “Ho scelto l’inglese, che mi fa sentire più sicura. Un onore rappresentare l’Italia e quando ho visto il mio nome…” first appeared on Araberara.
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Media“Non c’è niente di più bello del gesto di ‘regalare’ un po’ di sé per dare vita e speranza a un’altra persona”.Una frase, quella pronunciata dalla neo presidente dell’Avis comunale di Clusone, Stefania Giudici, che è tutta un programma. Parole che rappresentano il senso profondo della missione che da sette decenni contraddistingue questa importante associazione baradella.La nuova presidente (da sempre impegnata professionalmente nella direzione amministrativa e gestionale di poliambulatori medici specialistici sui territori di Bergamo e Brescia) è stata eletta all’unanimità e rappresenta un volto nuovo, non facendo parte del precedente Consiglio Direttivo.“Sono onorata dell’incarico che assumo con grande entusiasmo e responsabilità – sottolinea Stefania Giudici – Con stima voglio ringraziare il vice presidente Giangiacomo Borelli per il suo operato in questi otto anni alla guida dell’associazione unitamente a tutto il Consiglio Direttivo dell’Avis di Clusone. Il nostro compito sarà quello di promuovere tutte le iniziative già consolidate negli anni sul territorio e di promuovere le nuove che struttureremo insieme a tutti i ‘vecchi’ e ‘nuovi’ tesserati Avisini. L’Avis è un’associazione di volontariato costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio sangue. Donare è un gesto di grande solidarietà nei confronti di chi è veramente vulnerabile e ha bisogno d’aiuto. Con le donazioni, gli Avisini, caratterizzati da umiltà e riservatezza, insegnano che in una società come la nostra c’è ancora spazio per un’umanità vera, fatta di concretezza e altruismo”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post CLUSONE – Stefania Giudici, neo presidente dell’Avis baradella: “Donare sangue diventa ricchezza per chi dà e per chi riceve. Nel 2024 sono state complessivamente 675 le donazioni raccolte tra sangue intero e plasma” first appeared on Araberara.
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Media“Ora a Gavazzo sono rimaste una decina di persone e, come mi ha assicurato il sottosegretario al Ministero dell’interno Nicola Molteni, non ne arriveranno altre; anche i pochi rimasti verranno comunque trasferiti, perché tutti ormai hanno capito che erano pochi i migranti che volevano rimanere, al punto che alcuni di loro al momento di partire mi hanno abbracciato: evidentemente erano contenti di abbandonare una struttura fatiscente in cui nulla funzionava, in cui erano costretti a convivere in condizioni disumane, come dimostra il fatto che abbiano cucinato e mangiato una volpe morta trovata per strada, e anche il fatto che nessuno di noi ha mai potuto accedere all’interno della casa…”.Il sindaco Walter Semperboni, che si era detto in procinto di andare a protestare a Roma per risolvere la questione dei migranti ospitati sul suo territorio comunale, è come sempre categorico:“Questa non è accoglienza, penso che la cooperativa che aveva in gestione la casa di Gavazzo sia la peggiore possibile, responsabile in primis, perché del benessere degli ospiti se ne è sempre fregata, le bastava trovare loro un tetto e sfruttarli il più possibile…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post VALBONDIONE – Il sindaco Walter Semperboni e i migranti di Gavazzo: “Erano contenti di andarsene, la cooperativa li faceva vivere in condizioni disumane, qui erano carne da macello…” first appeared on Araberara.
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MediaIl messaggio è di quelli che fanno riflettere, perché non è tanto il gesto in sé ma quello che si porta dietro, e cioè l’impatto di questo gesto su una bimba. E così papà Mauro ha pensato di esporre questo cartello che dice tutto e anche di più. Ecco: “A voi ragazzi che per gioco avete messo uno zaino sul lampione volevo spiegarvi che nascondere uno zaino a una bambina di 9 anni, per voi è un gioco ma per una bambina uno zaino vuol dire anche tenere cose per lei preziose, nascondere sogni e segreti.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post COLERE – “Quello zaino della mia bimba appeso a un lampione…pensate alle conseguenze” first appeared on Araberara.
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MediaSull’agenda della sindaca di Cenate Sopra Claudia Colleoni non c’è solo il temuto inceneritore di Montello, contro il quale si sta impegnando da molto tempo, ma anche alcune opere pubbliche attese da tempo in paese.“Abbiamo in corso la stesura del progetto esecutivo del centro sportivo. A Cenate Sopra, infatti, non abbiamo un campo da calcio in sabbia a sette. L’Asd San Leone fa gli allenamenti in questo campo comunale, ma per le partite ufficiali utilizza quello della Parrocchia, che è regolamentare. Abbiamo però la necessità di dare vita a un vero centro sportivo. È da trent’anni che lo si vuole fare. Nel precedente mandato abbiamo recuperato le aree, abbiamo fatto e approvato lo studio di fattibilità e dato l’incarico per il progetto esecutivo del primo lotto. Adesso è in corso la stesura del progetto esecutivo, finanziato con fondi di bilancio, come pure lo studio di fattibilità. Il nostro obiettivo è di partecipare ai bandi regionali o statali per poter ottenere i fondi necessari alla realizzazione dell’opera. Per partecipare ai bandi, infatti, servono due cose: un progetto e avere la proprietà delle aree; questi due primi obiettivi li abbiamo raggiunti. Verrà pubblicato un bando statale al quale parteciperemo, nella speranza di ottenere i fondi per coprire, se non tutto, almeno buona parte del costo dell’intervento”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post CENATE SOPRA – La sindaca Colleoni: “Centro sportivo e marciapiede sulla Provinciale, in attesa dei bandi” first appeared on Araberara.
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MediaDomenica 6 aprile, verso le ore 10 del mattino, è giunto a Endine il dott. Francesco Racalbuto, accompagnato dal figlio Giuseppe, stimato avvocato che abita a Bergamo. Al cimitero di Endine, il sole illumina già di buon mattino le tombe. Le figlie e il genero di Carolina Colombi: Carla e Linda Meloni e Carlo Pasinelli, vestiti a festa come si usa nelle ricorrenze importanti, sono in attesa di conoscere quel signore che desidera approfondire e condividere la storia del partigiano Andrea Castellino, il “siciliano”.Andrea, carabiniere giunto dalla Sicilia è stato ucciso dai fascisti il 17 novembre 1944, a soli vent’anni, assieme all’endinese Andrea Appolonia. Questo appuntamento, a poco più di ottant’anni dalla tragica fine dei due partigiani della Brigata Francesco Nullo di Giustizia e Libertà, ha un profondo legame con la storia. Carla e Linda lo sanno e, visibilmente emozionate, abbracciano fraternamente il sig. Francesco e il figlio, vicino alla tomba di famiglia che raccoglie le spoglie mortali della loro cara ed eroica madre Carolina che, assieme ad altre donne del paese, ha aiutato e curato tanti partigiani nell’infermeria clandestina, nei pressi di Valmaggiore di Endine Gaiano, così come è testimoniato nel libro “Tormenta” di Carlo Cremaschi.Anche i pochi presenti all’appuntamento rimangono comprensibilmente commossi. Il signor Francesco Racalbuto è giunto a Bergamo direttamente dalla Sicilia, da Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento, dove abita, per trovare il figlio Giuseppe e per portare un mazzo di fiori sulla tomba del suo illustre concittadino Andrea Castellino. La curiosità è tanta nei presenti e iniziano le domande. Il sig, Francesco, giovale come tutti i siciliani, non si sottrae, anzi racconta le motivazioni che lo hanno indotto a questa visita speciale. Il signor Francesco, classe 1950, medico ora in pensione, abita vicino alla via che porta il nome di Andrea Castellino. È una via importante del centro cittadino, vicina al Duomo. La targa ricordo è stata posata negli anni Cinquanta per ricordare Andrea Castellino e la sua scelta di combattere per ridare dignità e pace al Paese.Nel maggio del 1943 Andrea fu chiamato dall’Esercito italiano e destinato al 67° Reggimento Fanteria della prima Compagnia. Dopo l’armistizio dell’otto settembre 1943 ogni soldato italiano fu obbligato a scegliere se schierarsi con i fascisti della Repubblica Sociale di Salò, alleati con le SS tedesche in Italia, oppure disertare e andare a combattere con le formazioni partigiane. Castellino non giurò né ai fascisti né ai tedeschi e si rifugiò in campagna dove subì rastrellamenti, botte e per alcuni giorni venne arrestato.Nel giugno del 1944 entrò a far parte della nascente Brigata partigiana Francesco Nullo in cui rimase a combattere sino alla sua cattura.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post ENDINE – Andrea il ‘siciliano’, ucciso insieme a un ragazzo di Endine, una storia che dalla Sicilia porta in Val Cavallina e… first appeared on Araberara.
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MediaCi sono persone che se ne vanno dalla Terra, ma senza mai lasciare il cuore di chi ha incrociato il loro cammino. Roberto Zanoletti è una di queste. Sono passati pochi mesi da quel giorno di gennaio che se l’è portato via per sempre a 56 anni, che aveva appena festeggiato, e ora c’è chi sta mettendo le radici per organizzare un torneo di calcio in sua memoria. L’appuntamento è per sabato 21 e domenica 22 giugno all’Oratorio di Ponte Nossa.Michael, Federico, Alessio e Leonardo sono in prima linea insieme a Cristiano, figlio di Roberto, per portare in campo quel torneo di calcio a sette giocatori che avrà un sapore speciale.“L’anno scorso mentre eravamo in piscina – racconta Michael – stavo pensando di organizzare qualcosa per quest’estate e avevo chiesto proprio a Roberto di fare da sponsor con la sua azienda, la Zanoletti Selciatori, e lui mi aveva detto che ci saremmo visti. Adesso questo torneo lo vogliamo dedicare proprio a lui”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post CLUSONE – PONTE NOSSA – Un torneo di calcio per ricordare Roberto Zanoletti: “Un anno fa gli avevamo chiesto di aiutarci ad organizzarlo, ora lo organizziamo in suo nome. Lui che era buono come il pane” first appeared on Araberara.
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MediaPubblichiamo una parte dell’intervento firmato dal Partito Democratico Rogno.***Come partito politico presente nel Comune vogliamo dare un contributo alle questioni aperte o che si apriranno nel prossimo futuro. Molte parole si stanno ascoltando su una prossima variazione al PGT e che manifestano grosse novità. Noi abbiamo la speranza che queste novità riguardino decisioni verso un consumo di suolo zero. Risoluzioni che spingano verso una rigenerazione urbana, con scelte di natura tecnica ed economica che agevolino il recupero e la riqualificazione dei molti edifici esistenti, promuovendo la rinascita delle realtà abitative di tutti i paesi del nostro comune. Facciamo il punto sul problema dell’assistenza sanitaria con il prossimo pensionamento della Dr.ssa Pagliardi, a cui rivolgiamo un ringraziamento per l’onorato servizio svolto in questi anni nel nostro comune augurandole tanti felici anni di pensione.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post ROGNO – INTERVENTO – “PGT? Speriamo a consumo di suolo zero. Dottoressa Pagliardi in pensione, e ora?” first appeared on Araberara.
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Mediadi Cristina BettoniLe “Beate” Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa sono da poco diventate “Sante”. Per festeggiarne la canonizzazione le suore, che appartengono all’ordine fondato da loro, hanno organizzato un pellegrinaggio di bambine dell’oratorio al santuario di Lovere. Il programma della giornata prevede anche una sosta a Castro, dove da poco si è trasferita suor Assunta, per alcuni anni maestra d’asilo qui da noi e ora addetta alla cura dei bambini di quel paese. In via del tutto eccezionale anche il Parroco ha deciso di partecipare al pellegrinaggio nonostante non metta mai piede all’oratorio femminile (i soliti bene informati dicono che non abbia un buon rapporto con le suore). Lui stesso ha scelto il trasportatore e il mezzo: rispettivamente il barcaiolo “Diaulì” e la sua barca, una “gondola” a vela e motore capace di trasportare una sessantina di persone.Con notevole anticipo sull’orario di partenza, in questa bella mattina d’estate tutti i partecipanti sono sull’imbarcadero. Io, con la vestina della festa e il cestino delle provviste (cartella scolastica in “fibra”), viaggio in compagnia e sotto la sorveglianza di mia sorella, che ha dieci anni ed è matura e posata. Io invece ne ho solo otto e mezzo e in quanto a disciplina sono un vero disastro. Per questo ho corso il rischio di non poter partecipare ma, siccome ho vinto la gara di catechismo, mi spetta il viaggio gratis e i miei genitori non hanno lasciato scappare l’occasione di farmi fare questa esperienza.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post TAVERNOLA – Ol pelegrinaggio a Lóer cola barca first appeared on Araberara.
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MediaSe i Comuni condivideranno il tentativo di soluzione del problema del traffico in Valle Seriana rappresentato dallo spegnimento del semaforo di Colzate, ANAS si farà carico dei costi dell’intervento: queste le ultime notizie che datano dal 18 aprile scorso, quando l’azienda di Stato ha inviato il protocollo legato alla revisione della viabilità all’incrocio del semaforo , appunto, sulla statale 671, protocollo particolarmente sollecitato dal consigliere regionale Michele Schiavi.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post COLZATE – ANAS ipotizza di spegnere il semaforo in funzione del miglioramento della viabilità, ma lo farà solo se la decisione sarà condivisa da tutti i Comuni first appeared on Araberara.
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Mediadi Giuseppe CarraraEntriamo nella sede di “Leffegiovani” in una sera di fine aprile. Si è appena conclusa un’edizione storica della “Marcia dei coerti” che ha visto alla partenza 1200 camminatori. Davanti a noi uno sparuto gruppetto di ragazzi ed una avvenente “Signora”. Collegato da remoto il Vice-Presidente Pietro Pezzoli che è in trasferta per lavoro. “Pietro, da quanto tempo sei in Leffegiovani?” “Ho iniziato nel 2012-2013. Era la terza edizione di leffestate ed io ero un adolescente che frequentava il gruppo ricreativo dell’oratorio. Sono stato ”ricettato” da quelli più grandi, da coloro che avevano fondato l’associazione il 2 marzo 2010 dando vita a questo incredibile gruppo”. Quindi già in oratorio eravate un gruppo che operava attivamente per qualcosa? “Allora c’era ancora Don Marco, l’ultimo “curato” che si “prendeva cura” di noi. Prima di andare via, ci ha istruiti perché potessimo continuare da soli a portare avanti le attività di animazione dell’oratorio, luogo da cui più o meno tutti proveniamo”. A questo punto dell’intervista prende la parola Francesca: “Fino ad un paio di anni fa andavo in oratorio, durante il CRE estivo, e convincevo i ragazzi a venire a darci una mano per leffestate. Dallo scorso anno qualcosa è cambiato. I ragazzi non ne hanno più voglia di mettersi in gioco. Chissà, sarà perché forse preferiscono godersi la Festa, forse stanno cambiando abitudini o forse mi manca il contatto con Emanuela, l’educatrice che faceva formazione agli animatori del CRE insieme a Giordano. Erano le guide adulte in oratorio già ai tempi del don Marco, ma da un paio di anni non ci sono più.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post LEFFE – Dentro Leffegiovani, Pietro, il vicepresidente: “Sono qui dal 2012…” Francesca, Niccolò, Carlo Alberto, Elisa, Fabio, Mauro.… “Non si finisce mai di crescere e non si smette mai di sentirsi adolescenti…” first appeared on Araberara.
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MediaDavide del Bello, classe 2007, da Sovere verso il resto del mondo, per meriti sportivi. Già, Davide, è un enfant prodige del Kickboxing (sport da combattimento con origini molto antiche e nativo del Sud est asiatico che combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali soprattutto sudcoreane, ai colpi di pugno propri del pugilato), uno sport che sta prendendo sempre più piede anche in Italia e che richiede grandi doti fisiche, e Davide sembra avere le carte in regola, da poco tornato dal campionato europeo in Croazia, dove si è aggiudicato un importante terzo posto e dove nell’ultimo combattimento ci ha rimesso…il naso: “Me lo hanno rotto con un calcio, domani mi operano e così dovrò saltare i campionati italiani a Roma a metà maggio”. Davide sorride: “Se ho sentito male? No, l’adrenalina copre tutto, anche il dolore”. Come hai cominciato? “Mi allenavo in casa, correvo e mi allenavo, piegamenti, trazioni, ho preso la passione da mio padre che da giovane praticava judo e karate e poi mi sono inscritto a Endine in palestra, sono andato a provare, mi piaceva, poi è scoppiato il covid, mi sono dovuto fermare qualche mese e quando ho ripreso sono andato a Costa Volpino, dal 2021 sono lì, in palestra”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 9 MAGGIOThe post SOVERE – Davide, classe 2007, enfant prodige del kickboxing: “Il primo incontro da professionista, gli allenamenti, il sogno e…” first appeared on Araberara.
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