MediaManca un anno alla fine del primo mandato di Edilio Moreni come sindaco di Cene e in paese i vari gruppi si stanno già muovendo per decidere i nomi dei candidati sindaci. Il centrosinistra spera di trovare la persona giusta per spezzare la maledizione che lo colpisce a Cene, il ‘primo comune leghista d’Italia e del mondo’ in cui il Carroccio regna indisturbato dal lontano 1990. Ma anche all’interno del centrodestra a trazione leghista ci si interroga sul nome del futuro candidato a sindaco.Facciamo però un passo indietro. A settembre 2020 i cittadini cenesi erano tornati alle urne dopo un solo anno dalle precedenti elezioni comunali del 2019 a causa della scomparsa dello storico sindaco Giorgio Valoti, una delle prime vittime della pandemia. Al suo posto era stato scelto Moreni, che aveva vinto per soli 27 voti.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo CENE – Elezioni 2025, in forse la ricandidatura di Moreni proviene da Araberara.
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MediaAndrea Bolandrina non è certo uno che le manda a dire. E la gente di Fiorano ha dimostrato di apprezzarlo, valanga di voti alle elezioni di giugno nonostante altre due liste. Bolandrina è ripartito, tanta carne al fuoco e qualche polemica, ma sulla vicenda ‘ponte’ ha avuto ragione lui: “Non ho mai dato troppo peso alle polemiche – racconta – alle voci che per motivi anche elettorali circolavano, alla fine la soluzione non era dovuta all’intervento dell’assessore regionale Terzi o altro, il carrozzone cosi grosso ha in realtà le sue tempistiche”. La gente di Fiorano però lo ha capito subito: “Sì, e questo mi fa piacere, mi aspettavo un buon consenso ma ho avuto comunque un po’ di timore, la terza lista in qualche modo ha fatto il mio gioco ma alla fine anche sommando i voti delle due liste non sarebbero comunque bastati, abbiamo sempre agito con serenità e sobrietà, Direi che la parola giusta per definirci è proprio sobrietà, se avessero votato qualcun altro non ne avremmo certo fatto un problema, è la gente che giustamente decide da chi farsi governare”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBRE L'articolo FIORANO – Andrea Bolandrina: “Si va verso il Comune unico. Con Gazzaniga come faremo? Devo essere sincero o diplomatico?” proviene da Araberara.
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MediaLuca Mariani“Fine del ricreativo, inizio del culturale”. A qualcuno tornerà in mente la celebre scena del film Berlinguer ti voglio bene. Ma questa volta non è la pellicola con Roberto Benigni protagonista. Questa volta è il venerdì sera della Bèrghem Fest, che dopo cinque anni di assenza è tornata. La festa dei leghisti bergamaschi per l’edizione 2024 ha cambiato sede: non più Alzano Lombardo, ma il prato in zona stazione ad Albino.Così mentre la luna calante di fine agosto ha già preso posto in cielo e la sfida serie A tra Inter e Atalanta è già sul 2 a 0, il consigliere comunale di Rovetta, Marco Maninetti annuncia al microfono che quelli saranno gli ultimi numeri fortunati ad aggiudicarsi i premi prescelti dalla dea bendata attraverso il gioco della ruota.Sul palco le poltrone grigie e squadrate sono riempite da Attilio Fontana «un grande uomo a cui il territorio vuole bene» e al centro «perché non potevo vederlo sulla sinistra» Roberto Calderoli.Sotto il tendone bianco, davanti ad una folla non proprio delle grandi occasioni, il governatore della Lombardia e il Ministro per gli affari regionali e le autonomie dibattono guidati dalle domande del direttore di Araberara, Piero Bonicelli.Calderoli, in pantaloncini di jeans e maglietta scura, è come sempre franco e schietto: «Noi abbiamo scelto la strada dell’autonomia. È paradossale che qualcuno abbia proposto un referendum formale e istituzionale che potrebbe portare allo scontro tra nord e sud del paese. La mia volontà è di non dividere il paese. Quando ci accusano di non essere solidali a me girano i cosiddetti».ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo Al comizio di Salvini, tra politici e ‘fans’, tra selfie, costine e frecciate ai Vescovi proviene da Araberara.
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MediaLa Febbre catarrale dei piccoli ruminanti, più nota come ‘blue tongue’, in italiano lingua blu una malattia che colpisce ovini, caprini e bovini, risultando molto contagiosa e in qualche caso mortale soprattutto per le pecore, più sensibili, mentre le capre sono più resistenti. La lingua cianotica è uno dei suoi sintomi più evidenti, insieme al gonfiore dovuto agli edemi che si diffondono su labbra, gengive ed estremità degli arti, con lacrimazione e salivazione abbondante. Nel 2018 una ricerca dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna ha accertato che causa infertilità negli arieti, anche in presenza di sintomi lievi. Sull’uomo questo virus non ha conseguenze.Si tratta di una malattia infettiva che si trasmette attraverso le punture di insetti del genere Culicoides, simili a minuscole mosche lunghe due o tre millimetri.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo Vaccinazione consigliata ma va pagata per ogni capo. Lingua blu mortale per le pecore. Focolaio a Pavia proviene da Araberara.
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MediaDomenica 1 settembre scorso don Alfio Signorini, in partenza per la sua nuova destinazione, la parrocchia di Gandosso, ha salutato commosso la comunità parrocchiale di Comenduno che guidava dal 2017, dopo 10 anni da curato dell’oratorio di Torre Boldone e altri dieci da parroco a Branzi in Valbrembana, La commozione ha caratterizzato anche i fedeli comendunesi che, come ha affermato don Alfio, lo avevano da subito circondato di stima e di affetto, dimostrandosi una comunità accogliente e generosa, oltre che una realtà ricca di associazioni, di volontariato, impegnata su diversi fronti, dall’economico al sociale, con una sua precisa identità di paese, che considera il prete, il ‘suo’ prete, molto importante.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo ALBINO – COMENDUNO – Il saluto di don Alfio Signorini. Arriva don Alessandro proviene da Araberara.
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MediaIn una lettera indirizzata al giornalino del paese, “L’Eco del Sapèl Né”, Fulvio Pelizzari, ex-sindaco, sottolinea la preoccupazione crescente per “la scarsa partecipazione alle elezioni, la disaffezione verso la politica e le istituzioni e, in molti casi, anche verso l’associazionismo”, fenomeni in atto anche nelle nostre comunità, dove “è venuta meno la capacità di saper aggregare e rappresentare le diverse fasce della popolazione, e ci troviamo in un mondo inondato da un eccesso di informazioni e disinformazione, che rende più difficile discernere le notizie vere da quelle false generando grande confusione e disorientamento, col risultato che gli interessi individuali prendono il sopravvento su quelli collettivi, ammalando il clima della società”. ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo PIARIO – I suggerimenti dell’ex-sindaco alla nuova Amministrazione in vista del ‘bene comune’ proviene da Araberara.
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MediaÈ una mattinata di fine agosto, mancano pochi giri di orologio alle 9, lascio alle spalle il rumore delle auto che percorrono la strada principale verso Rovetta per immergermi nel silenzio e nella natura. Una stradina che si fa presto sterrata, ai lati muri di pannocchie che mi lasciano intravedere solo il cielo azzurro mi portano dritti all’azienda agricola ‘Luca Beccarelli’. A fare gli onori di casa ci pensa Kimbo, un dolce cagnolino che mi accoglie scodinzolando e chiedendo qualche coccola di benvenuto. Sono in anticipo, ma Luca, titolare insieme alla mamma Ivana, mi accoglie con il sorriso, “siamo già di corsa stamattina”, e l’avevo immaginato, ma prometto di fare presto.Non mi trovo qui per caso, a metà settembre Rovetta riporta sulla tavola (e non solo) la sua storia e le sue antiche tradizioni, quelle della patata e del mais rostrato rosso. E quella di Luca è una delle tre aziende agricole di Rovetta che porta avanti questa tradizione.33 anni, classe 1991, camicia a quadri bianchi e neri, annaffiatoio verde tra le mani per dar da bere a Lucrezia, voce squillante e una parlantina di chi questo mestiere lo fa con una grande passione. Il profumo di caffè esce dalla cucina, mamma Ivana fa un saluto veloce prima di tornare alle faccende della giornata – che qui è già iniziata un po’ di ore fa – e noi ci immergiamo nel mondo di Luca, che è titolare di questa realtà dal 2018, “sono sempre stato in azienda, anche se per un po’ ho lavorato fuori, poi ho deciso di tornare a portare avanti l’attività, prima insieme al papà, Bruno, poi, da quando lui non c’è più, insieme alla mamma”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo ROVETTA – Luca e la sua azienda agricola dove si coltiva mais rostrato rosso: “Lo raccogliamo a mano, pannocchia per pannocchia… così manteniamo viva la tradizione” proviene da Araberara.
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Mediadi Lucio Toninelli(la prima puntata del viaggio è stata pubblicata sul numero di Araberara del 23 agosto)Forse la cosa che più colpisce, – metaforicamente – è un San Cristoforo gigante incollato come una figurina della collezione Panini alla facciata del Castello, quella che si affaccia sulla piazza. Una “patacca” (mi sia consentito, anche se di buona esecuzione!) realizzata a metà del secolo scorso, pare per coprire una lunga crepa dovuta al cedimento di una parte del Maniero… Si stavano eseguendo i lavori della nuova provinciale, a suon di esplosivo, e una parte delle fondamenta non resse alla guerra del progresso. Altri dicono che fu messa per coprire una canna fumaria che lacrimava caligine catramosa. Chi conosce le vecchie case di montagna, sa di cosa parlo. Indubbiamente, anche per la sua dimensione gulliveriana, questo san Cristoforo domina piazza Dante. Concediamogli che rende più umano e fragile il possente maniero. Sembra il suo bonario genius loci.Il cerchio degli edifici si stringe sempre di più attorno a me e alla fontana, mi racchiude in un piccolo anfiteatro… Un teatro capovolto, dove io sono il pubblico – o l’imputato – al centro, e sui palchi ci sono gli attori: S. Gregorio Magno – quello del calendario nuovo! – le famiglie Ginami, Milesi, Terzi, Buccelleni, Filisetti, Scacchi, Del Zoppo e via dicendo, nei palchetti dei loro palazzi, E S. Cristoforo protettore degli automobilisti, a sua insaputa, dato che visse nel III secolo d.C. Sarà il caldo? Guardando i palazzi circostanti li vedo fluttuare nel leggero vapore, che sale dal porfido della piazza, dai tetti, dalle colline. Esprimo a mezza voce una pensiero:“Parlare di Gromo è facile… Parlarne bene, è perfino banale. Parlarne male, quasi impossibile. In definitiva, parlare di Gromo è rischioso e forse inutile… E allora perché parlarne?”.Nel silenzio dell’arena, torna la voce insolente…“Ehi, furestér, parli da solo? Guarda che qui ti mandano a Seriate se ti sentono…”Giro lo sguardo intorno, guardo le finestre, anche quelle più in alto, le più piccole. Non vedo anima viva. Controllo l’entrata del bar, più nessuno… Anche la Pro Loco è deserta. Il portico del Municipio, pure. Tutto tranquillo. Ho solo immaginato la voce? In ogni caso, tanto per far sapere che ho sentito, e che ho una opinione ferma, dico…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo VIAGGIO A GROMO/2 – Tra mulini, magli, le ràseghe e focolai… lance, pugnali e corazze proviene da Araberara.
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MediaUn impatto artistico ed emotivo di quelli da fare accapponare la pelle. Di quelli che restano addosso e dentro. Un incanto. Sia per il numero di artisti che per qualità. Aperta dal 31 agosto fino al 15 settembre, in mostra 27 artisti contemporanei e del Novecento al Centro Civico.Castro sul lago d’Iseo omaggia i suoi pittori con la mostra collettiva ‘Castrod’arte’, organizzata dal gruppo Castrodarte con il patrocinio del Comune di Castro e la direzione artistica di Manuela Rossi. Aperta il 31 agosto rimarrà fino al 15 settembre al Centro Civico di via Garibaldi saranno esposte oltre 50 opere di 27 artisti, di oggi e del passato, originari del paese o di adozione. La mostra intende celebrare la lunga tradizione pittorica del piccolo borgo sebino e mettere in luce i suoi talenti e le loro opere. Madrina dell’esposizione (e protagonista della locandina) è Santina Grasso, conosciuta come “la poetessa dei fiori” per i suoi quadri a tema floreale, meravigliosa donna che ha dedicato tutta la sua vita a tele e colori e che i primi giorni di agosto ha festeggiato 102 anni. In esposizione ci sono opere realizzate dagli anni ‘20 ad oggi, che raccontano con sensibilità la storia artistica del paese.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo Castro omaggia i suoi pittori con ‘Castrod’arte’: 27 artisti del paese e la commozione della 102enne Santina Grasso proviene da Araberara.
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MediaScriviamo per esternare la rabbia, il dolore, lo screditamento pubblico che abbiamo subito, e per il senso di impotenza per quanto ci è accaduto.Siamo ancora in attesa di essere ricevuti per un appuntamento richiesto ad aprile a don Maurizio Rota, parroco temporaneo a Solto Collina e da lui rimandato e mai più fissato.Dopo mesi gli abbiamo consegnato una lettera pesantissima nei toni, come è pesante ancora il macigno che abbiamo sul cuore; scritta d’impeto per la ferita lasciata aperta. Nessuna comprensione, nessuna chiamata e nessuna reazione. È arrivato nella nostra comunità con un mandato temporaneo, ma ha distrutto la vitalità di diversi gruppi e gli equilibri costruiti con fatica, dai sacerdoti che l’hanno preceduto. È bastata una sua decisione presa con leggerezza per cambiare la vita di molti e quella della mia famiglia. Ricordo con chiarezza quando ci ha convocato la mattina del 19 aprile e ci ha sollevati dall’incarico di coordinatori del bar dell’oratorio di Solto Collina. Mansione svolta da me e mio marito, con costante passione, divertimento e soprattutto con onestà. Ci ha sollevato da tale compito senza una spiegazione logica, (ampliamento dei ruoli ma di fatto ha rimosso dal ruolo solo noi due), perché? Non penso questo sia mai accaduto in un oratorio.Questo ha fatto si che alcune persone abbiano iniziato a dubitare della nostra limpidezza, rovinando così la nostra reputazione, in quanto nei paesi si vocifera di un ammanco di soldi!!!Non è servito a nulla chiederci scusa attraverso il bollettino parrocchiale. perché il danno era stato fatto. Purtroppo per noi, la gente continua tuttora a mormorare.(…) Abbiamo contattato anche don Maurizio Rota, ma ha preferito non rispondere.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo SOLTO COLLINA – LETTERA – “Siamo stati sollevati dall’incarico di coordinatori del bar dell’oratorio senza un perché. Una ferita aperta” proviene da Araberara.
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Media(S.T) – Venerdì 13 settembre torna nel campo sportivo di Abbazia, ad Albino, la mostra agro-zootecnica organizzata dagli agricoltori della Valle del Lujo, giunta alla nona edizione. In questa piccola valle che fa parte del territorio comunale albinese ci sono due agriturismi e una ventina di aziende agricole, alcune gestite da giovani agricoltori che producono vari prodotti: latte, formaggi, miele, carne. Scopo della mostra è valorizzare i prodotti agricoli del territorio.Quest’anno si devono fare però i conti con la ‘Blue Tongue’ (la ‘lingua blu’), una malattia che colpisce i ruminanti e viene trasmessa agli animali tramite un insetto, ma che non è pericolosa per l’uomo. La presidente degli agricoltori Valentina Belotti spiega: “A causa della Blue Tongue non potremo portare alla mostra i ruminanti: bovini, ovini, caprini, lama, ma solo cavalli, asini e pony. L’epidemia era partita alcuni anni fa ma poi è stata debellata. Questa primavera si è però ripresentata a Pavia ed è stato trovato un grosso focolaio in un allevamento ovino a Lecco. Da noi non c’è stato nessun caso, ma l’Ats ha emesso un’ordinanza il 26 agosto che vieta ai ruminanti di partecipare alle fiere nell’arco di 20 chilometri dal focolaio di Lecco. Questa misura quindi penalizzerà la nostra mostra, visto che non potremo proporre varie attività che facevamo, come la tosatura delle pecore, la mungitura delle mucche, ecc. Per quel che riguarda l’Europa, dopo le elezioni non si è saputo ancora niente su come gestiranno le politiche agricole. Noi speriamo che le istituzioni capiscano le nostre richieste e i nostri bisogni, e che le associazioni di categoria che ci rappresentano, Coldiretti e Confagricoltura, ci appoggino e portino avanti le nostre istanze, come è stato per la protesta dei trattori…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo VALLE DEL LUJO – Mostra senza mucche e pecore per la ‘lingua blu’. La presidente degli agricoltori: “In valle ci sono meno cinghiali ma più cervi” proviene da Araberara.
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MediaLo aveva anticipato la mamma nell’intervista al nostro giornale subito dopo la vittoria elettorale. Con un sospiro della serie “era ora, sono sette anni che sono insieme”. Quindi è disinnescata sul nascere la crisi del settimo anno. Insomma, il sindaco Roberto Martinelli si sposa. Il momento fatidico è per le 10.30 di sabato 14 settembre al santuario di Vigolo con celebranti i parroci di Tavernola don Giuseppe Azzola e di Vigolo mons. Giovanni Battista Bettoni (che dopo essere stato cappellano degli emigranti in tutta Europa è tornato al paese di nascita). I due sposi partiranno poi per il viaggio di nozze a Rodi.Quindi, prima dell’evento e della partenza facciamo il punto sulle situazioni critiche del Comune. Cominciamo da dove ci eravamo fermati sull’ultimo numero: il rischio di perdere complessivamente 450 mila euro di finanziamenti che la Regione (era Presidente ancora Roberto Maroni) aveva concesso per lavori che dovevano in teoria terminare entro la fine del 2024 pena la perdita dei soldi.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBRE L'articolo TAVERNOLA – Anche i sindaci, nel loro piccolo, si sposano. Roberto a nozze il 14 settembre a Vigolo. Nel frattempo attesa per la proroga dei 450 mila euro per Gallinarga e area ex Berta e… proviene da Araberara.
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MediaLa ripresa della normale attività dell’Amministrazione guidata da Sergio Spampatti ha coinciso con l’inizio dei lavori di realizzazione di una sala polivalente nello spazio adiacente le scuole: “Durante il mese di agosto eravamo intervenuti sugli spazi interni dell’edificio scolastico con interventi di manutenzione, pulizia e riordino, in modo che gli scolari trovassero tutti i locali pronti per il loro rientro di settembre – dice il primo cittadino – . Agli spazi esterni pensiamo ora, in modo da non incidere negativamente sulle attività scolastiche, e prevediamo di poter inaugurare la sala polivalente la prossima primavera”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo CAZZANO – Iniziati i lavori per la sala polivalente. Previsto per il mese prossimo anche l’importante intervento sul dissesto idrogeologico della Val Gaggio proviene da Araberara.
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MediaBlue Tongue, ovvero “Lingua Blu” e Peste Suina Africana sono le due tematiche calde nel mondo dell’allevamento dei giorni nostri. Difficile fare un focus su una situazione che è in continua evoluzione e che può quindi cambiare da un giorno all’altro, ma abbiamo cercato di fare chiarezza con chi questo mondo lo vive quotidianamente come il Dottor Lucio Turetti, veterinario, Direttore del Dipartimento Funzionale Territoriale Valcamonica – Sebino. Il virus della lingua blu è pericoloso per l’uomo? “No, non è pericoloso né attraverso il contatto, né attraverso il cibo che viene prodotto”. Come si diffonde? “Il virus viene trasmesso da insetti vettori appartenenti al genere “culicoides”. Fino a qualche tempo fa in Lombardia il virus della Lingua Blu poteva essere presente, ma con i sierotipi 1 e 4; mentre adesso c’è un sierotipo nuovo, il BTV 8, che dà sintomatologia soprattutto negli ovicaprini”. Quali sono i sintomi negli ovicaprini? “Febbre alta, con abbattimento del sensorio e inappetenza; ulcere in bocca, con emorragie a carico della lingua, che può essere tumefatta e cianotica (Lingua Blu), aumento di volume della testa (lingua, palpebre, spazio sottomandibolare) e del collo; colorazione bluastra di labbra e musello; scolo sieroso o mucoso da naso e bocca; zoppie e lesioni podali; difficoltà respiratorie e spesso la morte”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo IL VETERINARIO – “Preoccupazione per pecore e capre, meno per i bovini. Paura per la peste suina: a rischio abbattimento decine di migliaia di capi” proviene da Araberara.
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Media8 squadre, 190 atleti e una quarantina di collaboratori tra mister e staff tecnico. Sono questi i numeri dell’Asd Costa Volpino che domenica 1° settembre si è presentata al suo pubblico con una grande festa proprio sul campo che vedrà a breve l’inizio dei campionati.“Quest’anno andiamo a chiudere tutta la filiera del settore giovanile – spiega il vice presidente Giorgio Bonomelli – a cui si aggiunge la prima squadra, tassello importante per garantire una continuità anche ai nostri giovani, dove arruoliamo già dieci ragazzi della Juniores. Per quanto riguarda lo staff invece, ai fedelissimi si aggiungono nuove figure a cui diamo ovviamente il benvenuto, sostituendo così alcuni volti che ringraziamo e a cui auguriamo il meglio. La filosofia societaria resta quella di portare avanti il progetto con figure giovani e dinamiche, ma allo stesso tempo preparate. In questi anni abbiamo sempre avuto un grande entusiasmo che siamo sicuri continuerà ad esserci così come la disponibilità da parte di tutti nonostante l’Asd Costa Volpino nasca da una grande passione e dal tempo che ognuno di noi dedica per il bene dei ragazzi oltre gli impegni giornalieri”.Obiettivo? “Quello di andare avanti in questa direzione, di mantenere un determinato tipo di movimento attorno a questa realtà e creare un’identità basata su Costa Volpino”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo CALCIO – I numeri dell’Asd Costa Volpino: 8 squadre, 190 atleti, 40 collaboratori. Arriva anche l’inno ufficiale proviene da Araberara.
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MediaA oltre due settimane di distanza dalla morte violenta di Mykola Ivasiuk, il 38enne ucraino che abitava a Casazza da un decennio, continua la fuga di una delle persone coinvolte nel litigio all’esterno del Rosy Bar, sulla Statale 42.Il 32enne latitante di nazionalità marocchina, infatti, non è stato ancora trovato dalle forze dell’ordine, che sarebbero però sulla buona strada per arrestarlo. Al momento non si è ancora capito con precisione quale sia la vera causa della morte di Mykola: il pugno sferrato dal 29enne calabrese (che da alcune testimonianze rese al nostro giornale risultava essere amico della vittima), il bicchiere che il marocchino gli ha rotto in testa, oppure la caduta (o le tre cose messe insieme).ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo CASAZZA – Omicidio Mykola, continua (per ora) la fuga del 32enne marocchino. La Cassazione decide sulla scarcerazione dei due italiani. Il bar resta chiuso fino a fine settembre proviene da Araberara.
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MediaNon saranno 502 come ai tempi del braccio di ferro sulla Roncaglia, verso la fine della seconda Amministrazione dell’allora sindaco Sergio Buelli, ma stavolta ne saranno sufficienti solo 100, magari fermandosi a quota 101. Di cosa si tratta? Delle possibili firme che Renato Freri, primo cittadino fino allo scorso giugno, sarebbe tentato di raccogliere per costringere il suo rivale, l’attuale sindaco Angelo Pizzighini, a convocare un Consiglio comunale aperto sullo scottante tema della palestra/tendostruttura voluta dalla vecchia Amministrazione e bocciata dalla nuova.Della questione ci siamo già occupati sul numero di Araberara del 23 agosto (“L’ira di Freri dopo il no di Pizzighini alla ‘sua’ palestra: ‘Chiedo un Consiglio comunale aperto al pubblico’. Il sindaco: ‘Noi coerenti con il programma votato dai cittadini”). In poche parole, la precedente Amministrazione aveva deciso di realizzare una tendostruttura collegata all’attuale centro sportivo; si sarebbe trattato di una palestra polifunzionale (che a Ranzanico non c’è) utilizzabile da cittadini e da società sportive. Fin dall’inizio, però, si era manifestata una forte contrarietà da parte dell’allora minoranza capitanata da Buelli, storico rivale di Freri, e dal gruppo che stava spuntando attorno allo storico ex impiegato comunale Pizzighini.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo RANZANICO – Questione palestra, le mosse di Freri: si va verso una raccolta firme? proviene da Araberara.
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MediaIl sindaco di Castione Angelo Migliorati e i rimanenti sei consiglieri di maggioranza hanno reso pubbliche le proprie dimissioni con un breve comunicato che brevemente descrive l’eredità che questa Amministrazione avrebbe lasciato.Questo comunicato presenta un quadro molto roseo: la situazione finanziaria del Comune è stata dipinta come ’ottima’ e i meriti elencati sono innumerevoli, al punto che sembra incomprensibile perché l’Amministrazione se ne sia andata a casa in mezzo a tanta abbondanza, lasciando il posto al commissario prefettizio.Nel comunicato viene anche scritto che la problematica riguardante il collettore fognario del Monte Pora è stato ‘ben impostato e è sulla buona strada la risoluzione’. Ma le cose stanno davvero così? O no?ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo CASTIONE – INTERVENTO – Depuratore del Pora: le soluzioni previste dagli studi del 2001 e poi abbandonate proviene da Araberara.
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Mediadi Luca Mariani“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani, la sua testa e il suo cuore è un artista.” Questa massima di san Francesco d’Assisi è lì, scritta in stampatello minuscolo con il pennarello nero su una targhetta quasi rettangolare in legno chiaro. È lì appesa ad un villaggio in miniatura di legno, sassi e ghiande, che accoglie e saluta tutti i camminatori che hanno lasciato la strada asfaltata verso il rifugio san Lucio di Clusone per tuffarsi nel bosco, seguendo il sentiero diretto al roccolo Zuccone. «Questo posto purtroppo non è mio.» Esordisce Giannino Trussardi seduto al pesante tavolone in legno nella veranda che unisce il bosco e l’edificio in pietra grigia, stretto e alto due piani: «Siamo in affitto da sessant’anni esatti. Venivo con i miei genitori. Le vacanze estive dopo la scuola le passavo qui con loro, soprattutto con la mamma perché il papà lavorava. Le baite qui attorno erano occupate da altre famiglie quindi era un divertimento. L’infanzia e l’adolescenza le ho passate qui.»Le mani forti e vissute gesticolano con calma e discrezione. Giannino si immerge nei ricordi. Dopo l’adolescenza l’inizio del lavoro: «Per quarant’anni ho fatto il meccanico a Rivolta d’Adda, preparavo i motori di enduro e motocross.» Il clusonese classe 1953 cresce, si sposa, ha un figlio e i suoi genitori purtroppo vengono a mancare. Per tutti questi motivi il roccolo Zuccone «era un pochino abbondonato. Nel bosco non si riusciva ad entrare tanto erano fitti gli alberi, c’erano quelli sradicati, i rami caduti, i rovi e le malattie come il bostrico.» ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo CLUSONE – Giannino e il roccolo Zuccone: “Qui da sempre, a trasformare il bosco in vita. Non cerco piante da tagliare per fare una scultura. E’ l’albero quando è morto che mi fa vedere cosa potrei fare lì dentro…” proviene da Araberara.
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Mediadi Daniele BosioDopo il successo dell’edizione 2019 e 2023, dal 30 agosto al 1 settembre si è svolto a Lovere “Viva Bazzini!”, il festival che per tre giorni riaccende la vita tra le mura di uno dei palazzi storici più importanti e affascinanti dell’Alto Sebino con teatro, musica e poesia.L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale Olive a pArte, in collaborazione con la Parrocchia Santa Maria Assunta di Lovere, con il patrocinio del Comune di Lovere e con il contributo economico di Fondazione della Comunità Bergamasca e del Rotary Club Lovere-Iseo.Tante le attività che si sono susseguite: venerdì 30 agosto si è svolta la conferenza di presentazione del progetto di restauro delle scenografie storiche di Palazzo Bazzini, a seguire l’aperitivo con delitto “Ultimo valzer a Bazzini”, inscenato con la collaborazione di alcuni allievi dei corsi di teatro dell’associazione Olive a pArte, e a chiudere la serata di Paolo Mazzucchelli con “I vestiti della musica. Le copertine dei dischi e dei fumetti”, un viaggio visivo e musicale attraverso lo stile iconografico e il design di questi oggetti.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 6 SETTEMBREL'articolo LOVERE – IL FESTIVAL – ‘Viva Bazzini!’ incanta, quei tre giorni di teatro, musica e poesia: “Al centro il teatro che non è solo quello che si fa sul palco ma è incontro, legame ed emozione” proviene da Araberara.
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