MediaIvan Piana, partigiano dei SAP, con Salvatore Conti, è da poco tempo aggregato alla banda partigiana di Giovanni Brasi, quando viene catturato con altri, durante il rastrellamento del 7/12/1943. Quel giorno, un centinaio di uomini, tedeschi e militari della GNR, saliti sopra Ceratello, si dirigono sicuri alle stalle di Ramello, guidati da un finto partigiano Ninetto Vaccaro. Circondata la stalla e, sorpresi gli uomini del posto di guardia, i partigiani presenti vengono catturati. Sono: Giulio Buffoli, Giacinto Macario, Giovanni Vender, Andrea Guizzetti, Salvatore Conti e Ivan Piana. Il gruppo di partigiani è tenuto sotto la tettoia della casupola, con la faccia rivolta al muro, mentre i militari perlustrano la zona circostante. Brasi e la squadra Comando, che erano alloggiati nella stalla poco più in alto, avvisati, riescono a sganciarsi, second la tecnica della guerriglia, disperdendosi per ritrovarsi in un’altra base. Le truppe impegnate nel rastrellamento, non riuscendo a raggiungerli, scendono a Lovere con i prigionieri. La sorpresa in un paese è enorme. Mezzogiorno è passato da poco e i militari si fermano a pranzo al ristorante Sant’Antonio, situato di fronte al lago, con i prigionieri in attesa sotto la pioggia; fuori dal locale, è un accorrere di parenti e di una folla di curiosi. Nel pomeriggio vengono tradotti a Bergamo, dove sono interrogati. Sulla base delle loro confessioni, altri sei partigiani vengono catturati a Grumello del Monte nelle loro abitazioni; essi sono: Francesco Bessi, Mario Tognetti, Giuseppe Ravelli, Vittorio Lorenzini, Giovanni Moioli e lo slavo Luca Nikitsch che era loro ospite. Il tenente Eraldo Locardi verrà preso a Milano, nell’abitazione della moglie. I 13 partigiani vengono portati a Lovere il 22 dicembre 1943.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 6 GENNAIOL'articolo LOVERE – Ecco il diario di Ivan Piana (uno dei 13 Martiri): “Quello che viene fatto contro l’Italia è peggio di una pugnalata…”, sogni, paure, amori di un giovane proviene da Araberara.
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MediaIl mercato a Gandino si svolge il sabato mattino, disciplinato dal relativo regolamento comunale ‘, secondo il quale l’area ufficiale del mercato si trova in piazza Vittorio Veneto, via Locatelli, via Dante e via XX Settembre. A causa della pandemia da Covid-19 lo svolgimento del mercato era stato sospeso, per essere riaperto due mesi dopo a patto che venissero rispettate le norme anticontagio, tra cui quella del distanziamento sociale:“ A queste condizioni – spiega il sindaco Filippo Servalli – non era possibile riaprire il mercato di Gandino nella sua area ufficiale, per mancanza del distanziamento richiesto fra i banchi e per impossibilità di controllare gli accessi al mercato, anche per la presenza di molte abitazioni private, per cui era stata individuata una nuova area, più idonea al rispetto delle nuove regole, presso i parcheggi di via Cav. Vittorio Veneto e di via Milano angolo con via Ponticello, decisione condivisa con le organizzazioni sindacali di categoria. A emergenza finita gli operatori del mercato avevano chiesto di poter tornare nel centro del Paese, proposta messa ai voti ed approvata dalla maggioranza degli ambulanti; anche la nuova Amministrazione comunale condivideva questa idea, anche se di difficile attuazione per l’aumento delle dimensioni dei posteggi e per l’intenzione di attuare dei lavori di abbellimento della piazza”.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 6 GENNAIOL'articolo GANDINO – Il mercato settimanale torna nella sua sede storica. Il ritorno dopo lo spostamento dovuto alle norme anti-Covid proviene da Araberara.
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MediaPoco prima delle 5:30 di questa mattina, lunedì 16 gennaio, un drammatico incidente stradale ha coinvolto quattro mezzi pesanti e ha causato un morto di 49 anni. L’incidente ha costretto a chiudere un tratto di autostrada A4 in direzione Torino tra Seriate e Cavenago.Secondo i dati riportati da Areu nell’incidente sulla A4 sono state coinvolte altre tre persone di 28, 34 e 45 anni.Sul posto sono interventuti i soccorsi, i vigili del fuoco e la Polstrada per i rilievi del caso. Il traffico è bloccato, uno dei tir coinvolti si è ribaltato perdendo il carico lungo la carreggiata. Sono 8 i chilometri di coda tra Dalmine e Cavenago e il tratto di A4 compreso tra Seriate e Cavenago è chiuso.Autostrade consiglia per le le lunghe percorrenze, di uscire a Castegnato, percorrere la A35 BreBeMi in direzione Milano e proseguire sulla A58 Tangenziale Est di Milano da cui in rientrare in A4. In alternativa per le brevi percorrenze, dopo l’uscita a Seriate, si consiglia di percorrere la viabilità ordinaria e rientrare in A4 a Cavenago.L'articolo Drammatico incidente in A4: morto un 49enne proviene da Araberara.
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MediaE’ morta a 95 anni Gina Lollobrigida, la ‘Bersagliera’ del cinema italiano. Da sex symbol si è saputa trasformare in una star internazionale, grande rivale di Sophia Loren, è stata una delle più grandi attrici della sua generazione.Gina Lollobrigida, per tutti ‘Lollo’, era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927 in una famiglia di produttori di mobili che durante la guerra perse tutto. Nel 1944 si trasferì a Roma dove si iscrisse all’Istituto di Belle Arti e per mantenersi gli studi cominciò a disegnare caricature col carboncino girando per vari locali e posò per alcuni fotoromanzi con lo pseudonimo di Diana Loris. Nel 1947 al concorso di Miss Italia si classificò terza, dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale. Nel frattempo per lei si erano spalancate le porte del cinema, come comparsa e controfigura, e poi in piccoli ruoli di contorno nei popolari film operistici dell’immediato dopoguerra. Oltre al cinema la sua aspirazione era la lirica e infatti frequentava studi da soprano. Nel gennaio 1949 sposò il medico sloveno Milko Skofic. Nell’agosto 1957 nasce il primo figlio Milko jr. Nel 1950 vola sola verso Hollywood accettando un invito del miliardario Howard Hughes, a tempo perso produttore e scopritore di dive come Jane Russell. Ma Holliwood non faceva per lei e quindi tornò a Roma.La sua è stata una carriera lunghissima, iniziata poco più che adolescente nei fotoromanzi celebrata principalmente al cinema, e terminata con alcuni film televisivi negli anni Ottanta e Novanta tra cui la ripresa de La romana di Alberto Moravia in una miniserie di Patroni Griffi, coronata da numerosi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe per il film Torna a settembre con Rock Hudson, sette David di Donatello e due Nastri d’argento.È stata nominata Cavaliere della Repubblica e nell’ottobre 1996 Accademica onoraria dell’antica Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel 1999 è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Nel 2016 un David speciale alla carriera le è stato consegnato dal Presidente Mattarella. Nel 2018 la stella sulla Walk of Fame di Los Angeles.A dare la notizia della morte della Lollobrigida la famiglia: ”La Bersagliera ci ha lasciato. Profondamente addolorati ne danno il triste annuncio il figlio Milko e suo nipote Dimitri. La famiglia chiede, in questo momento di grande dolore, da parte dei media il massimo rispetto. Seguiranno ulteriori comunicazioni in merito”.L'articolo E’ morta Gina Lollobrigida, la ‘Bersagliera’ del cinema italiano proviene da Araberara.
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MediaI più ottimisti sostengono che la cattura dopo 30 anni di latitanza del boss mafioso Matteo Messina Denaro rappresenti la fine di Cosa Nostra per come l’abbiamo conosciuta finora, cioè una struttura organizzata, fatta di famiglie, commissioni e comitati. Quantomeno, sarebbe la fine della mafia stragista un tempo guidata da Totò Riina, proprio a 30 anni esatti (era il 15 gennaio 1993) dell’allora boss dei Corleonesi.Messina Denaro, arrestato dai ROS in una clinica privata dove stata facendo alcune terapie, era da decenni al vertice della gerarchia mafiosa siciliana. Si vedrà nel prossimo futuro se, effettivamente, fosse ancora lui a guidare la mafia o se la lunga latitanza e la malattia (è stato operato per l’asportazione di un tumore ed è ancora in terapia) hanno favorito nel frattempo la salita al potere di altri boss. Il suo, comunque, era il nome più famoso tra i boss mafiosi ricercati dalle forze dell’ordine e il suo arresto rappresenta un indubbio successo per lo Stato, proprio come era capitato con la cattura, a suo tempo, dei suoi amici Riina e Bernardo Provenzano.La speranza di tutti è che la cattura del sessantenne superboss determini nel breve periodo una crisi di leadership nella gerarchia mafiosa con un conseguente indebolimento di Cosa Nostra (foto ANSA).L'articolo MAFIA – In carcere il superboss Matteo Messina Denaro. Finisce una latitanza durata 30 anni proviene da Araberara.
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MediaÈ un inizio d’anno drammatico per il mondo del lavoro della provincia di Bergamo, già segnato da due vite perdute in appena quattro giorni: questa mattina all’alba, nel tratto autostradale fra Trezzo e Cavenago in direzione Milano, nello schianto tra tir è morto un lavoratore bergamasco di 49 anni. Aveva la stessa età anche l’operaio di origini senegalesi morto venerdì 13 gennaio, investito mentre era diretto al lavoro in sella alla sua bicicletta a Mornico al Serio, lungo l’ex statale Ogliese. “Non potevamo iniziare in maniera più triste e ingiusta questo nuovo anno: non è possibile perdere la vita mentre si lavora o nel tragitto verso il proprio posto di lavoro” hanno commentato oggi Angelo Chiari della CGIL, Danilo Mazzola della CISL e Vincenzo Cesare della UIL di Bergamo. “La sicurezza dei lavoratori sulle strade è parte della più ampia questione della sicurezza sul lavoro, in cui vanno inclusi i temi dei ritmi dello svolgimento delle proprie mansioni, dei turni, ma anche talvolta delle condizioni delle arterie stradali attorno ai nuovi grandi poli produttivi o di logistica che sorgono isolati, nel mezzo di strade ad alta percorrenza, dove i rischi per chi si sposta in bicicletta o in moto sono alti. Ricordiamo che gli infortuni avvenuti in itinere, tenendo conto di quelli mortali e non, costituiscono circa il 15% del totale, secondo i dati regionali relativi al periodo tra gennaio e novembre del 2022. Le nostre condoglianze e la nostra vicinanza vanno alle famiglie di entrambi i lavoratori scomparsi. Alle istituzioni, alle autorità sanitarie e alle nostre controparti chiediamo un rinnovato sforzo e una collaborazione che ci veda uniti per incidere finalmente sul fenomeno delle morti sul lavoro, e invertire una tendenza che non è più sopportabile”.L'articolo Bergamo – due infortuni mortali in 4 giorni, inizio d’anno tragico nel mondo del lavoro bergamasco proviene da Araberara.
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MediaSono in arrivo nuove risorse destinate a coprire i rincari delle bollette nelle RSA: è quanto previsto dal DL Aiuti ter del governo Draghi, da poco convertito in legge dal nuovo esecutivo. Si tratta di un’una tantum sull’esercizio 2022 riconosciuto per l’incremento complessivo dei costi sostenuti per utenze di energia elettrica e di gas nel 2022 rispetto ai costi del 2021.“È di certo una buona notizia, che a questo punto ci pare non renda più giustificabili le misure che numerose RSA della nostra provincia stanno adottando, con conseguenze che ci preoccupano profondamente” ha commentato oggi Carmen Carlessi della segreteria SPI-CGIL di Bergamo. “Ci aspettiamo che le direzioni delle case di riposo rivedano gli aumenti delle rette, insostenibili per le famiglie, e i tagli al personale”. Il sindacato pensionati della CGIL due mesi fa aveva avuto un incontro con gestori e presidenti di diverse case di riposo accreditate con il servizio sanitario regionale: “Durante quel confronto, ci era stato riferito che il problema emergente più critico – superati i deficit post pandemia – era quello della crisi energetica e dell’esplosione degli importi delle bollette” prosegue Carlessi. “Per coprire quei costi aggiuntivi, nelle ultime settimane, e comunque da fine 2022, abbiamo assistito ad aumenti medi delle rette tra i 5 e i 10 euro al giorno per i nuovi ingressi, in alcuni casi coinvolgendo addirittura tutti gli ospiti. Alcune famiglie – ci è stato detto – hanno già annunciato di non potere affrontare aumenti di 300 euro al mese”.“Non è finita qui: vediamo una tendenza a non rinnovare i contratti a tempo determinato del personale, una volta in scadenza. Questo non può che significare una diminuzione dei livelli di assistenza, in particolare dei minutaggi di cura pro capite” prosegue la sindacalista. “C’è una tendenza a raggiungere il limite minimo dei 901 minuti a settimana per ciascun ospite, necessario per avere l’accreditamento regionale. Al momento, nessuna RSA ne eroga così pochi, ma si va in quella direzione”.“Oltre al mancato rinnovo di alcuni contratti a tempo determinato stiamo assistendo anche a dichiarazioni di esuberi o di cambio di contratto, verso Contratti collettivi nazionali meno remunerativi per lavoratrici e lavoratori. Per ora si tratta di azioni per il momento stoppate dalla nostra azione sindacale: in sostanza, in un modo o nell’altro, si scaricano su chi lavora i costi della crisi energetica e i conseguenti picchi delle bollette in RSA” ha aggiunto intervenendo sulla questione Roberto Rossi, segretario generale della FP-CGIL di Bergamo, che tutela anche i lavoratori delle case di riposo. “Abbiamo chiesto un intervento economico esterno ed è una buona notizia che per effetto di una scelta dell’allora Governo Draghi arrivino risorse dedicate. A questo punto chiediamo che le RSA rinuncino a proseguire sulla strada intrapresaL'articolo Case di riposo: “Con l’una tantum non più giustificabili aumenti delle rette e tagli di personale’ proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/01/metalmeccanico-e1489587604760.jpg">Media</a>Situazioni di sofferenza nel settore auto e in quello degli elettrodomestici per il costo dell’energia e della carenza di materie prime e della componentistica. E sono circa 206 le crisi di settore censite nell’ultimo semestre 2022 per un totale di circa 60 mila posti di lavoro a rischio, dopo che nell’ultimo semestre, il settore ha già perso oltre 10.000 posti di lavoro. E’ questo il quadro in bianco e nero messo a punto dalla FIM che le tute blu della CISL consegneranno il 18 gennaio prossimo al governo nel corso del tavolo di confronto convocato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso.Bergamo, per fortuna, entra in questa ricerca con poca visibilità: qui, infatti, le situazioni di crisi rappresentano solo lo 0.5 del totale (11 i casi registrati dalla FIM bergamasca), mentre dal punto di vista occupazionale, sono 844 i lavoratori coinvolti dalle situazioni più difficoltose, contro gli oltre 15mila delle fabbriche lombarde.Dunque, se a livello nazionale il 2023 si apre per il settore con un calo netto di lavoratori e un fardello di situazioni capaci di lasciare molti lavoratori con il fiato sospeso, in provincia, pur in presenza di realtà penalizzate a vario titolo da diverse circostanze, quali crisi aziendali generate da questioni finanziarie, crisi di settore o legate all’indotto, alle materie prime e al conflitto Ucraina-Russia, l’orizzonte lascia ben sperare per un anno di buone performance, anche se le preoccupazioni non mancano.“<em>I dati segnalano comunque delle difficoltà</em> – sottolinea Luca Nieri, segretario generale di FIM CISL Bergamo -. <em>Nei mesi trascorsi, il sistema industriale metalmeccanico ha dimostrato una tenuta produttiva e occupazionale migliore dei timori e delle criticità presenti, determinate soprattutto dai costi dell’energia. Ora è ancora più indispensabile un maggiore sforzo del governo, che punti ad evitare la recessione industriale che si rischia in questo 2023 mettendo al centro delle politiche pubbliche la crescita dell’economia reale”.</em>Nel report della FIM nazionale si osserva che “<em>seppure all’interno di un forte dinamismo complessivo della produzione industriale, trainata soprattutto dall’export, il nostro settore continua a avere situazioni di sofferenza legate soprattutto al costo dell’energia e alla carenza di materie prime e componentistica</em>”.Si sono consolidate sofferenze in alcuni settori, in particolare per auto ed elettrodomestici, cui si sommano alcune particolari filiere come quelle degli appalti e delle installazioni che scontano una crisi, spesso legata alle gare al massimo ribasso anche da parte degli enti pubblici che le collocano fuori mercato. Le maggiori criticità si rilevano soprattutto per la mancanza di materie prime messa in moto dalla pandemia e per gli aumenti del costo dell’energia, che mette in difficoltà soprattutto i comparti più energivori, come siderurgia e metallurgia. A ciò si sommano anche le incertezze e i costi legati alle transizioni green e digitali, che mordono nella siderurgia e nell’automotive, mentre il riposizionamento delle catene del valore a livello globale sta impattando soprattutto sugli elettrodomestici.<em>“Veniamo da un lungo periodo in cui l’industria italiana e quella orobica hanno viaggiato a livello superiore rispetto all’Europa –</em> insiste il numero uno dei metalmeccanici della CISL bergamasca<em>. Anche in questa fase di rallentamento stiamo tenendo meglio di quanto comunque ci si poteva aspettare.</em><em>Rimane la preoccupazione per quello che riguarda la forte incertezza di questo periodo. Negli anni la manifattura bergamasca è riuscita a qualificarsi, ottenendo vantaggi in termini di margine e di competitività. Sempre di più, dobbiamo continuare in questo processo, occupandoci della riqualificazione delle competenze, attraverso formazione professionale e politiche attive, strumenti indispensabili per sostenere il territorio, in quanto continuiamo a registrare…
MediaPer i lavoratori del punto vendita COOP di Trescore sabato 21 gennaio sarà una giornata di mobilitazione: è stato, infatti, proclamato uno sciopero di due ore, dalle 8 alle 10 per chi svolge il turno mattutino e le ultime ore di ciascun turno per gli altri dipendenti. In mattinata, fino alle 12.30, si terrà anche un presidio della FILCAMS-CGIL provinciale di fronte al supermercato.“Si chiederà la riapertura della trattativa regionale sul Contratto integrativo aziendale, disdettato unilateralmente dall’azienda nel 2019, con la conseguenza di cancellare del tutto la parte economica” ha spiegato oggi Elena Belli della FILCAMS-CGIL di Bergamo. “Lo sciopero di Trescore si colloca, infatti, nell’ambito di uno stato di agitazione aperto per i punti vendita COOP di tutta la Lombardia dallo scorso 19 dicembre, con la proclamazione di un pacchetto fino a 8 ore di astensione dal lavoro, in molti territori già parzialmente svolto”.Alla mancata volontà aziendale di rinnovare il Contratto integrativo si aggiunge a Trescore un ulteriore motivo di malessere: “I lavoratori, circa 35 in questo punto vendita, scioperano anche per la decisione dell’azienda di estendere l’orario di lavoro domenicale fino alle 19.30 (ad oggi il negozio chiude alle ore 13)” prosegue Elena Belli. “Malgrado i lavoratori si fossero espressi contro quest’ipotesi, la direzione ha annunciato che da febbraio e temporaneamente, in via sperimentale, l’orario della domenica sarà prolungato”.L'articolo Coop di Trescore, sabato sciopero e presidio, mobilitazione contro l’estensione dell’orario domenicale proviene da Araberara.
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MediaVeronica Pegurri, giovane mamma di 29 anni, se l’è portata via un malore mentre si trovava nella sua casa di Villa Carcina, in provincia di Brescia.Veronica era originaria di Clusone, ma si era trasferita con il compagno Luca, che avrebbe dovuto sposare tra qualche mese, e con la loro bimba di 11 mesi.Sono stati tanti i ricordi pubblicati sui social, uno in particolare è arrivato da uno dei suoi professori, Roberto Palumbo: “Addio, cara Peggy – si legge nel lungo post – Ti chiamavo così quando, all’età di 14 anni , frequentavi la 1c del Liceo Fantoni di Clusone. Eri cordiale educata e solare, qualità che hai continuato ad avere e a dimostrare anche quando ormai non eri più la piccola Pegurri, ma affrontavi con eleganza e forza di volontà la vita che speravi lunga e piena di soddisfazioni. Ci siamo incontrati diverse volte in questi anni. La tua simpatia e la tua spontaneità ti facevano superare , come tu stessi ammettevi , quella distanza nei confronti di quell’insegnante di Liceo che ti voleva ancora bene , ma che a volte avevi odiato per colpa della Geografia. Mi davi tranquillamente del tu e mi abbracciavi con affetto, chiamandomi scherzosamente Roby, mentre divertita e con quegli occhi carichi di luce ricordavi qualche episodio della vita al liceo. Ieri, un male improvviso, purtroppo , ti ha strappato agli affetti di tutti noi che, nell’apprendere increduli la tragica notizia, oggi non possiamo fare altro che balbettare qualche parola. Che rischia anche di essere superflua . Addio , Veronica. Ci piace immaginare che ora tu sia abbracciata alla tua mamma . E il vostro abbraccio in una dimensione non più terrena diventa per noi motivo di conforto. Riposa in pace, piccola Peggy, e dal cielo guarda con quegli occhi pieni di luce il tuo prof” .Il funerale di Veronica sarà celebrato nella basilica di Clusone domani, sabato 21 gennaio, alle 10.L'articolo Addio a Veronica, giovane mamma stroncata da un malore proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/01/gggg-e1674207191543.jpeg">Media</a>“<em>Sono passati tanti anni, ma gli anni cosa sono di fronte al male e al bene? Non lo so, so che rimane tutto qui, nel cuore e fa male</em>”. P. arriva da Teheran, in Italia ci è arrivato tanti anni fa, scappato da un regime che ‘mi faceva schifo’, a Teheran ci torna spesso, almeno tre volte l’anno, perché lì ha tutti i parenti, genitori, fratelli, sorelle, nipoti e tanti amici ma la vita è altro. “<em>Vi stupite di quello che vedete in tv ora ma succede da una vita in Iran, solo che sino a un anno fa non gliene fregava niente a nessuno. Lo sai che un anno fa hanno ucciso 5000 persone? Sparando addosso alle manifestazioni, picchiandole, torturandole, nel silenzio assoluto</em>”.La ragazza scomparsaracconta: “<em>Un giorno mio padre è andato a trovare un amico, un commerciante di Teheran, appena ha visto mio padre si sono abbracciati, ha chiuso il negozio e lo ha portato sul retro, è scoppiato a piangere e si è messo a raccontare, aveva una figlia di 16 anni, simpatizzante di alcuni gruppi dissidenti del regime, ha partecipato a una manifestazione insieme a questi gruppi, i genitori non sapevano nulla. Quella mattina aveva detto loro che sarebbe andata dalla zia, in realtà aveva partecipato a una manifestazione ma i genitori non lo sapevano. All’ora di pranzo non torna, nel pomeriggio nemmeno, cominciano a cercarla, niente da fare, non l’hanno più trovata. Scomparsa. Un mese dopo i genitori ricevono una telefonata”</em>.Nella telefonata dicono che era stata arrestata, il padre si reca in carcere: “<em>Appena arrivato lo hanno riempito di insulti. Lo hanno accusato di aver cresciuto una figlia contro il regime, una puttana, gli hanno buttato davanti un pezzo di carta dove c’era scritto una sorta di testamento della ragazzina, dove chiedeva scusa e salutava padre e madre”.</em> La ragazzina era stata fucilata. “<em>E visto che se una ragazza è vergine al momento della morte non può andare all’inferno, prima è stata violentata e sverginata. Poi uccisa. E mentre lo raccontavano al padre lo coprivano di insulti. Hanno fatto pagare al padre i bossoli con cui hanno sparato alla figlia e poi hanno indicato dove fosse sepolta</em>”.Il cimitero di Teheran è immenso, solo per girarlo in auto ci vogliono 20 minuti, ci sono sale per cerimonie, perfino ristoranti, un posto immenso su più piani. Poi c’è un angolo, lontano e isolato da tutto il resto, dove vengono seppelliti senza lapide e senza fiori i ragazzi che secondo il regime sono contro: “<em>Non hanno diritto neanche a un funerale, a una sepoltura, a un fiore, niente, come non fossero esistiti. Il padre si reca nel posto dove hanno seppellito la figlia, si inginocchia e comincia a piangere, dietro di lui sente arrivare qualcuno, gli chiedono cosa fa lì, cominciano a insultarlo e picchiarlo, calci, pugni, lo deridono. Mi ha raccontato di essere scappato in un angolo, ha chiuso gli occhi e li ha riaperti quando ha visto una luce coprirgli il viso, era arrivata l’alba e nemmeno se ne era accorto</em>”. L’uomo è tornato a casa, al suo lavoro come se la figlia non fosse mai esistita, almeno per chi lo vede dal fuori: “<em>Lo hanno obbligato a non ricordare la figlia, a non vestirsi di nero per il lutto, a riaprire già il giorno dopo il negozio, a fare come se non fosse mai esistita. La moglie è impazzita, ogni mattina partiva all’alba e diceva che andava incontro a sua figlia, che stava tornando, poi andavano a prenderla e la riportavano a casa”.</em>Questo è successo a Teheran qualche anno fa, non adesso, non in questi giorni dove tutti i media trasmettono immagini terribili, questo è l’Iran da decenni, ad alcuni è andata pure peggio, se peggio di così può andare davvero. P. è sposato e vive con la moglie italiana qui, in uno dei paesi del lago, ha figli: “<em>Mi raccomando l’anonimato, altrimenti quando torno mi arrestano e per me è la fine. Vado due o tre volte all’anno in Iran e quello che vedete ora c’è da 40 anni, l’Iran è un vulcano…
Media“Io del Burundi non sapevo proprio nulla, per me era solo il nome di uno dei tanti Paesi africani. Ho cominciato a conoscere questo Paese nel 2019, quando mia figlia Antonia, medico e ricercatrice del Policlinico ‘Gemelli’ che si occupa anche di vari progetti dell’ONU in giro per il mondo e presiede un’associazione internazionale per la lotta ai tumori femminili, mi chiamò nella Capitale per farmi conoscere le tante belle iniziative di beneficienza e di solidarietà di cui si occupa. Fu lì che feci conoscenza con alcuni dei 50 studenti impegnati a vario titolo nei progetti dell’ONU: tra loro c’era anche uno studente di agraria proveniente dal Burundi, appunto, che mentre stavamo a tavola mi si avvicinò chiedendomi se non potevo mandare qualche esperto a dare una mano al suo Paese, dove, mi spiegò, la terra produce pochissimo e su dieci bambini che nascono almeno cinque muoiono di denutrizione in tenera età. Rimasi scioccato, naturalmente. E come e dove avrei potuto trovare qualche ‘esperto’, dal momento che non ne conoscevo nessuno? Allora decisi: -Vengo io! – risposi, pensando che forse qualcosa avrei potuto fare una volta che mi fossi reso conto di quello che serviva”.Angelo Testa, 89 anni, quasi 90, quando parla in famiglia della sua intenzione di partire per l’Africa si trova tutti contro. Anche il suo medico tenta di dissuaderlo: – Ma è una follia! Non sai che in Burundi ci sono tutti i tipi di infezione possibili? E’ un rischio da non correre assolutamente, alla tua età poi…Ma lui non ascolta nessuno:“Con l’aiuto di Internet mi informai su tutte le vaccinazioni possibili, e le feci. E così partii, eravamo in 4, due ragazzi burundesi, un loro amico italiano ed io; 12 ore di aereo e 4 di jeep, per raggiungere il paese – chiamiamolo così anche se in realtà si trattava di piccole baracche sparse – di circa 9.000 abitanti su una collina del nord del Paese. L’impatto fu davvero spaventoso: tutte le abitazioni erano piene di fumo! (Scoprii in seguito che, secondo l’O.M.S., ogni anno 2milioni di donne in Africa muoiono proprio a causa di questo fumo respirato in continuazione perché nelle case non c’è alcun buco per farlo uscire, e che muoiono a 40/45 anni lasciandosi dietro una squadra di orfani) . Anche tutt’intorno era una desolazione: tutto disboscato, tutto secco, nemmeno un filo d’erba…Persino il dott. Stenio Rosato, che una volta scese in Burundi con me un carico di medicine per l’ospedale della zona, ne uscì piangendo, perché anche le condizioni dell’ospedale facevano piangere”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo CLUSONE – LA STORIA – Angelo Testa e la sua ‘missione’ africana iniziata a 86 anni, l’ennesima ‘follia’ della sua vita. Ha fatto ‘fiorire’ le colline del nord del Burundi, il paese più povero dell’Africa proviene da Araberara.
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MediaNel Dops (documento unico di programmazione semplificato) per gli anni 2023, 2024, 2025 ci sono elementi che fanno pensare ad rafforzamento dello “splendido isolamento” del Comune di Castione dal resto dell’altopiano e dell’alta valle. Le passate decisioni di uscita dall’Unione dei Comuni, dal servizio di vigilanza, la recente decisione di uscire sostanzialmente da Promoserio erano solo il preludio a quello che è più che un’ipotesi. Nel programma citato ad es. nel paragrafo dedicato alle società partecipate si legge: “Si procederà quindi ad un nuovo monitoraggio secondo quanto previsto dal Testo Unico con particolare attenzione alla funzione di Setco Holding s.r.l. valutandone la dismissione”.Più sotto al paragrafo F si ribadisce: “In corso di valutazione la permanenza del Comune all’interno della compagine azionaria di Setco Holding Srl”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo CASTIONE – Prosegue il Castionexit: fuori dall’Unione, fuori dal consorzio Vigili, fuori da Promoserio. E adesso fuori anche da Setco (con una società tutta castionese) proviene da Araberara.
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MediaDa Leffe a Torino passando per Pescara. Un viaggio lungo l’Italia per inseguire una passione, quella per il calcio, che gli fa battere il cuore da sempre. Simone Servalli, classe 2004, di ruolo portiere, è approdato da poche settimane alla Primavera del Torino, dove affiancherà il titolare Pietro Passador nella seconda metà della stagione. Nella prima ha difeso i pali della Primavera del Pescara con otto presenze e la sua porta è rimasta inviolata in tre occasioni nel campionato Primavera 2.Ma riavvolgiamo il nastro, torniamo a Leffe e ai primi calci al pallone.“Ho iniziato a giocare a calcio fin da piccolo – racconta Simone -, una passione che ho sempre condiviso con mio papà Abele (che è presidente del Calcio Leffe che milita in Prima Categoria, ndr) che giocava a calcio, anche se nei dilettanti, ed era un difensore. Avevo quattro, cinque anni e giocavo nella squadra dell’Oratorio del mio paese poi, dopo circa un anno e mezzo, durante un torneo mi ha notato l’Atalanta, che durante il provino mi aveva fatto giocare in attacco, perché mi aveva visto giocare in entrambi i ruoli… beh, non ero male in attacco, ma ero più forte in porta e ho sempre proseguito così, anche nelle giovanili dell’AlbinoLeffe e poi nel Pescara”.La famiglia è un punto fermo per Simone anche quando a dividerli c’erano oltre 600 chilometri: “Mamma Lara, papà e mia sorella Francesca, che è più grande di me e che però gioca a pallavolo (sorride, ndr), sono contenti per me e mi supportano. Sono lontano da casa già da un paio di anni e sì, un po’ mi manca, anche se mi sono sempre trovato bene sia con i compagni di squadra che con lo staff e quindi non è stato così difficile….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo LEFFE – Simone, classe 2004, il nuovo portiere del… Torino: “Ho cominciato a 4 anni all’oratorio di Leffe e ora…” proviene da Araberara.
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MediaSì, stavolta sembra proprio che la variante di Trescore/Entratico/Zandobbio e la Statale della Val Cavallina abbiano veramente perso il treno delle Olimpiadi del 2026. Un treno che avrebbe portato al tanto atteso intervento sulla SS42, una strada problematica sul fronte viabilistico.E, invece, adesso questo intervento non viene considerato più così prioritario dal commissario che un anno fa era stato nominato per accelerare l’iter burocratico. Una situazione che sta facendo arrabbiare le tantissime persone che ogni santo giorno hanno a che fare con le lunghe code che caratterizzano l’arteria stradale della Val Cavallina.Massimiliano Russo del Comitato Statale 42 esprime le sue perplessità e preoccupazioni sulla variante di Entratico/Trescore: “Sul tema della variante possiamo dire che ormai ci sono tempi degni della ‘Salerno-Reggio Calabria’. La notizia del commissariamento aveva alzato gli entusiasmi, ma senza rendersi conto che le opere gestite da ANAS per le Olimpiadi anche in Veneto hanno dei ritardi, motivo per cui il nostro Comitato non si è mai illuso. Non sono però giustificabili questi tempi. La bozza di progetto non è stata nemmeno condivisa con gli stakeholders come prevedeva la convenzione, quindi non sono state coinvolte le cittadinanze; temo che con tutti questi ritardi, quando il progetto arriverà, si dirà che non c’è più tempo per eventuali modifiche e per andare incontro ad alcune perplessità degli stessi amministratori locali, specialmente per quel che riguarda la parte terminale del secondo lotto. Ricordiamoci inoltre che tutto questo ha i suoi costi, in primis sulle vite dei cittadini, su cui ricadranno anche le spese di quest’opera, che ha dovuto essere rifinanziata e così potrebbe precludere altri interventi necessari sull’asse viario. Il Comitato, peraltro, oltre a esprimere perplessità su questo intervento, su come è stata progettata l’opera e sui tempi di realizzazione, è molto deluso per il tempo che si è perso anche per gli altri interventi di adeguamento. Dopo gli anni spesi ad attendere un progetto sulla variante, si è perso prezioso tempo anche per le opere che sono già finanziate, come la rotonda di Trescore nei pressi delle Terme. Cogliamo però anche l’occasione per ringraziare la Provincia di Bergamo, che gli interventi più significativi li ha fatti, come l’adeguamento dell’SP 89 e la rotonda di Borgo. Queste sono state le vere e uniche realizzazioni nella nostra Valle…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo RUBRI42 – La variante di Trescore? Come la Salerno – Reggio Calabria… e rischia di perdere il treno delle Olimpiadi proviene da Araberara.
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MediaQuello di Gabriele è un mondo a… colori. Di matite, tempere e acquerelli non ne può proprio fare a meno, perché l’arte è il suo guscio, dove sboccia sempre meraviglia. Gabriele di cognome fa Pati, vive a Gorlago insieme alla sua famiglia, mamma Elisa, papà Marco e il fratello di un anno più grande, Mattia, ha 17 anni e frequenta il liceo Artistico ‘La Traccia’ a Calcinate. Poche settimane fa la sala civica ha aperto le porte alla sua prima mostra: “È stato bellissimo vederlo felice ed orgoglioso mentre chiacchierava con le persone che venivano a visitarla e spiegare a tutti le sue opere”, racconta con un filo di emozione mamma Elisa.“Gabriele è un ragazzo autistico, l’abbiamo scoperto quando aveva tre anni, è stata dura, ma non mi sono mai rassegnata. Ho pianto due volte, quando me l’hanno detto e quando non sapevo da dove iniziare, poi io sono così, mi sono detta che era successo, che dovevamo accettarlo e ripartire proprio da lì. Per fortuna ho trovato un’educatrice alla scuola materna, Francesca, figlia del pittore Giovanni Fumagalli, che gli ha trasmesso la passione per l’arte e gli ha insegnato tante cose… da quel momento Gabriele non ha più smesso di disegnare, una matita e un foglietto ed era il bambino più felice del mondo. Non posso poi non citare le sue educatrici Francesca e Stefania, che lo seguono dalla prima media e insieme a loro ha fatto davvero tanti miglioramenti”.Gabriele cresce, i suoi disegni diventano quadri che restano appesi nel salotto di casa e parlano di un percorso che resta indelebile: “Quando è arrivato il momento di scegliere la scuola superiore, non abbiamo avuto dubbi e l’abbiamo iscritto al liceo artistico. Ero convinta che questo indirizzo avrebbe tirato fuori il meglio di lui e infatti sta imparando le tecniche… credo sia l’unico che consuma scatole di colori a scuola, se gli altri li comprano a settembre e arrivano a giugno, a lui bisogna comprarli almeno due o tre volte (sorride, ndr)”.Il disegno accompagna le sue giornate: “Lui disegna sempre, a casa magari copia anche delle immagini dal computer, se per esempio si mette in testa che deve disegnare una casa con la recinzione, va a vedere le particolari recinzioni per prendere ispirazione e poi la crea come vuole. E poi devo dire che ha una memoria incredibile e lavora molto sui dettagli. La scuola li porta spesso in gita e quindi ha la fortuna di vedere molta arte. Anche noi in famiglia cerchiamo di stimolarlo, in estate siamo stati ad Amsterdam e l’abbiamo portato a visitare la mostra di Van Gogh, un ragazzino di 17 anni che si ferma a guardare ogni quadro penso non ci sia, invece lui era proprio affascinato”. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo GORLAGO – Gabriele, ragazzo autistico e il suo… ‘mare di sogni’, “Matita e arte: la sua vita” proviene da Araberara.
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MediaSi entra nel vivo del nuovo progetto di quello che diventerà il Monte Polenta: “Siamo nella fase dell’approvazione del progetto definitivo – commenta il sindaco Massimo Morstabilini – mancano ancora alcuni dettagli perché siamo in una zona delicata, di interesse paesaggistico e ci sono alcuni vincoli. Stesso discorso per il parco sottostante, siamo nel completamento del progetto definitivo e poi ci sarà il passaggio in commissione paesaggistica e alla Sovrintendenza”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo CLUSONE – Monte Polenta e parco: ci siamo. Centro storico: il Comune affitta spazi vuoti, anche dove c’era l’Atalanta Store proviene da Araberara.
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Frana di TavernolaIl Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha fatto il punto sui fondi da destinare al recupero dell’area franosa del monte Saresano. Rispondendo all’interrogazione dell’on. Devis Dori, il Ministro ha specificato anche le cifre in ballo per i futuri interventi di “mitigazione della frana”: stabilito che il fabbisogno complessivo si aggira sui 15 milioni, che la regione ha messo a disposizione 4.810.688,8 euro al Ministero sono stati chiesti 10.189.311,14 euro. Il 16 dicembre scorso è stato emesso il Decreto ministeriale che li stanzia. Questa la notizia che consentirà di avviare i lavori appena completati gli studi delle Università incaricate. Il Ministero fa anche sapere che tutto il movimento franoso è costantemente monitorato e si stanno effettuando ricostruzioni di tutti “i movimenti franosi verificatisi all’interno della concessione mineraria”.Tra poco sarà un anniversario. Nel febbraio 2021 la strada che in alto, nella zona detta “Squadre”, congiunge Vigolo con Parzanica, mostrò improvvisamente una lunga “crepa” che si allargava quotidianamente di circa 1 cm.Subito interrotta la strada, e subito applicato il divieto di circolazione anche sulla via principale per Parzanica (quella che sale dalla rivierasca), Parzanica rimase quasi isolato: lo si poteva raggiungere infatti solo attraverso una mulattiera che attraversa il culmine del Monte Saresano e scende quindi dall’alto su Parzanica.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo TAVERNOLA – Due anni fa la minaccia della frana: il Ministero ha stanziato 10 milioni proviene da Araberara.
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MediaScossone in giunta a Piario: il sindaco Pietro Visini ha revocato l’incarico all’assessore Francesco Zanotti, che aveva le deleghe a Politiche Giovanili, Biblioteca e referente Associazioni Locali e continuerà a far parte del consiglio comunale. L’assessore è stato ora sostituito da Simone Beretta, che è anche vice sindaco. Zanotti era diventato assessore nel 2019 quando Visini era stato confermato sindaco con la sua lista civica ‘Dialogare per progredire’.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo PIARIO – Scossone in giunta, Visini revoca l’incarico a Zanotti: “Difficoltà di rapporti con la maggioranza dei consiglieri” proviene da Araberara.
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Media“Metti una sera a cena” come nel film, ma con una location un po’ diversa, su al Monte Pora. Una cena che doveva essere di connotazione “leghista” ma ha avuto anche ospiti diversi. Tra loro molti sindaci. Tra questi il sindaco di Clusone Massimo Morstabilini e il Presidente della Comunità Montana Valle Seriana Giampiero Calegari. I due “non leghisti” erano però in delegazione per sollecitare fondi per un’opera che riguarda tutta l’alta Valle Seriana, la variante alle curve della Selva. Un’opera di cui c’è attualmente solo uno studio di fattibilità, praticamente qualche disegno e un tracciato ipotetico. Ci vuol altro. E non per realizzare l’opera, il cui finanziamento sarà quantificato solo a progetto esecutivo e definitivo approvato. Appunto. Mancano i soldi per la progettazione. E non si tratta di briciole, sono comunque due, tre milioni, anche qui difficile fare una cifra precisa. Bene, i due “imbucati” nella cena leghista erano lì per contattare il ministero delle infrastrutture, in capo al… capo della Lega, Matteo Salvini. No, non era al Monte Pora, ma c’era chi poteva poi riportare il cahier de doléance per bypassare le forche caudine della curve della Selva che creano file chilometriche soprattutto nei fine settimana. C’era anche un ministro per la verità, Alessandra Locatelli, comasca, attuale ministro per le disabilità del governo Meloni. Non c’entra nulla il settore di sua competenza…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo PONTE NOSSA – RETROSCENA – Due “imbucati” alla cena leghista al Pora per il progetto della variante della Selva proviene da Araberara.
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