MediaLe vicende drammatiche e la memoria della tragica ritirata di Russia del 1943 testimoniate dallo scrittore di Asiago Mario Rigoni Stern nel suo libro più famoso riprenderanno vita con la voce dell’attore Roberto Squinzi nello spettacolo teatrale organizzato dai Gruppi alpini Zona 17 Alta Valle Seriana Est e dal Gruppo Alpini Clusone per sabato 21 alle ore 21 presso il teatro Mons. Tomasini.Con il sottofondo della musica e dei canti di Sara Solari, Mauro Ghilardini e Francesco Maffeis, si rappresenterà la vicenda di un soldato, un sergente dell’esercito italiano in Russia, che si trova coinvolto, suo malgrado, in una delle ritirate più epiche e dure della storia: trovatosi solo al comando di un gruppo di soldati, compirà il capolavoro di riportarli vivi “a baita”, a casa, unico desiderio dei suoi uomini, invasori e vittime di una guerra voluta da altri.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo CLUSONE – ALPINI – Uno spettacolo su Nikolajewka tratto da un’opera di Rigoni Stern proviene da Araberara.
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MediaDopo l’8 settembre 1943, con la firma dell’Armistizio dell’Italia con gli alleati anglo/americani, iniziò l’occupazione del nostro Paese da parte dell’esercito tedesco. Anche la nostra provincia e la nostra zona vide la presenza dei soldati tedeschi, che fecero la sede del loro comando nell’accademia Tadini di Lovere. Pochi ricordano, se non gli addetti alla pinacoteca, che in previsione di tale evento e per evitare un saccheggio i responsabili del Tadini si attivarono per porre in salvo le opere più importanti. Un piccolo fatto di storia locale, nonché di coraggio e eroismo, che merita di essere ricordato. Ai tempi era parroco di Bossico Don Ettore Capitanio (Lovere 25/03/1912-Brescia 19/10/2004) che appunto per le sue origini loveresi ben conosceva il Prof Enrico Scalzi, padre di Don Gino, ai tempi direttore dell’accademia e probabilmente da entrambi nacque l’idea di nascondere le casse contenenti le opere più importanti nella canonica di Bossico. Anni fa, lo stesso don Ettore mi raccontò tale fatto. Le opere vennero trasportate a Bossico nottetempo, fasciando gli zoccoli dei cavalli per attutire i rumori. Come nascondiglio venne scelto un ripostiglio della canonica che, sempre durante la notte venne completamente murato. Don Ettore, con la sua aria sorniona raccontava divertito come la mamma e la sorella che vivevano con lui, fossero alquanto disorientate nel vedere al mattino che non esisteva più una stanza della canonica.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo BOSSICO – Quando Enrico Scalzi (padre di Don Gino), direttore dell’Accademia Tadini, nascose le opere nella canonica di Bossico proviene da Araberara.
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MediaMentre si costruiscono ponti e altri se ne abbattono, Ponte Barcotto rimane lì, imperterrito a unire e veder transitare migliaia di persone al giorno. Ma Ponte Barcotto da dove arriva? Siamo andati a ricostruire la curiosa storia di questo ponte con un nome altrettanto curioso grazie allo storico loverese Giuliano Fiorani:1823, per passare da una sponda all’altra del fiume Oglio ci si serviva di un barcone, pagando un pedaggio.1833 durante un corteo di nozze diretto a Qualino, passando il fiume, il barcone-traghetto si è rovesciato e sono annegate 4 persone. Da allora si incominciò a parlare della necessità di costruire un ponte sull’Oglio per meglio collegare la sponda bergamasca a quella bresciana.1844 il Comune di Volpino delibera la costruzione di ‘stabile ponte in pietra’ sostituendo così il barcone che traghettava con tassa di pedaggio1845 21 giugno, il ponte è ultimato, era stato costruito in onore dell’arciduca Raineri vicerè del Lombardo Veneto, a ricordo della sua visita, fatta nel 1821.Il ponte era in legno con 11 campate, con spalle in pietra di Poltragno e Sarnico, e con un cancello in ferro. Adiacente c’era l’abitazione della persona incaricata per la riscossione del pedaggio.Dal 1 agosto 1845 al 31 luglio 1846, in via sperimentale l’esazione ‘del pedaggio per ciascuna volta di transito sia di andata che di ritorno e sia di giorno che di notte sul ponte Rainieri sul fiume Oglio di Volpino’…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo COSTA VOLPINO – L’incredibile storia di Ponte Barcotto: il barcone di un corteo di nozze si rovesciò, morirono 4 persone, da lì il ponte, sino a fine ‘800 si pagava il pedaggio e… proviene da Araberara.
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MediaSul numero scorso abbiamo pubblicato un assaggio del Diario di Ivan Piana. Siamo venuti a conoscenza e a disposizione del diario donato dai famigliari allo storico Giuliano Fiorani, un diario dove Ivan racconta e si racconta, la paura, i sogni, gli ideali, il viaggio di un ragazzo interrotto troppo presto. Ivan Piana, 19 anni, era nato a Lovere il 24 febbraio 1924, ragioniere, impiegato all’Ilva da un anno, era studente alla facoltà di economia. Fondatore del “Gruppo patriottico giovanile” di Lovere, che ebbe sede nella sua casa, in collaborazione con il compagno Salvatore Conti, e partigiano del “Gruppo Patrioti Loveresi” di Giovanni Brasi.Il suo percorso verso l’impegno politico emerge da queste pagine. Da un sostanziale disinteresse iniziale, le lunghe serate con gli amici, un amore non corrisposto, il fastidio per un lavoro di “numeri” aridi… poi le prime “confidenze”, la voglia di essere protagonista in qualche modo della guerra in corso, la preoccupazione per un fisico che non glielo consenta, vorrebbe rinunciare alla proroga del servizio militare come studente universitario ed essere arruolato tra gli alpini, il “patriottismo” e la divergenza iniziale con Salvatore Conti che poi morirà con lui. In questi primi appunti riporta sempre la data del conteggio fascista degli anni. Lo interromperà nel diario il 26 luglio del ‘43 motivando l’omissione.Nel frattempo ecco il primo approccio con Nino Archetti, reduce dalla Russia (piange al suo racconto), forse il vero artefice del cambiamento che porterà Ivan all’impegno diretto con i partigiani. Il diario va letto anche come un percorso di presa di coscienza che da uno scanzonato disimpegno lo porterà a fondare la SAP loverese (Squadre d’Azione Patriottica) con l’amico Salvatore Conti e a partecipare direttamente alla lotta partigiana. Lunedì 25 – 1 – 43 – XXI°Questa mattina mi sono recato all’Università dove ho ritirato il libretto e la tessera di immatricolazione ed acquistato alcuni libri di ragioneria. Nel pomeriggio sono stato, per un equivoco, in via Pietro Micca credendo di andare ad assistere alle lezioni in un istituto che doveva esservi, invece poi recandomi di nuovo alla ‘Bocconi’, ho saputo che le lezioni si svolgono regolarmente nei locali dell’Università stessa. Rimasto solo con Salvatore abbiamo continuato a parlare e a farci reciproche confidenze fin verso le 23. Nel corso di queste confidenze è venuta fuori ed è stata si può dire il motivo principale quella tale idea del servizio militare, di patriottismo, di fidanzate, partenze ecc. Malgrado però tutte le buone idee di Salvatore, io rimango sempre della mia, cioè che non si vince la guerra a chiacchiere e rimanendo a casa come spettatori ma che bisogna prendervi parte per avere poi il diritto di goderne i benefici. Insomma, io ho la convinzione di partire presto anche se ciò arrecherà dolore ai miei e interromperà per qualche tempo i miei studi, ma c’è di mezzo lei e nel caso che mi voglia bene non so con che animo partirei”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo ESCLUSIVO – IL DIARIO DI IVAN PIANA, UNO DEI 13 MARTIRI DI LOVERE /2 – Le serate loveresi di Ivan Piana, impiegato all’Ilva, studente universitario: “Malgrado però tutte le buone idee di Salvatore, io rimango sempre della mia, cioè che non si vince la guerra a chiacchiere e rimanendo a casa…” proviene da Araberara.
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MediaLo avevamo scritto tempo fa. Ora si fa sul serio. A breve in piazzale Bonomelli a Lovere sorgerà un maxi-parcheggio con 110 posti auto. Lavori in estate. Importo che sfiora i 2 milioni di euro. SI chiude così una storia che dura da decenni, più volte annunciati, sperati, auspicati, ora sembra la volta buona. E i numeri sono importanti, 110 posti auto, 80 interrati, sopra un restyling completo, con un parco giochi per bambini. Si scava sotto per 4 metri e sotto quella soglia gli esperti dicono che si troverà terreno solido sopra cui realizzare i box interrati, si potranno così gettare le fondamenta per realizzare poi l’area sosta in superficie. Lavori che saranno anche l’occasione per rifare totalmente la rete dei sottoservizi, i vecchi tubi dell’acqua e dell’energia elettrica che verranno sostituiti. Verrà abbattuta quella che è conosciuta come la ‘casa gialla’ e che è tutt’ora inagibile. Nella zona di piazzale Bonomelli quindi nella seconda parte dell’anno saranno funzionali due cantieri: quello per realizzare la casa della comunità dove c’è ora l’Ats e i nuovi parcheggi attesi da tempo che serviranno per chi si reca in ospedale ma anche in centro storico. Una storia, quella del cosiddetto piazzale Bonomelli che parte da molto lontano, nei primi anni Cinquanta l’Amministrazione comunale di allora, alla ricerca di nuovi spazi urbani diede inizio allo scavo ed allo sgombero delle decine e decine di migliaia di metri cubi di terra e di gesso che ancora insistevano sull’area su cui verrà realizzato negli anni successivi Piazzale Bonomelli. Fu un’operazione che richiese alcuni anni di lavoro con i limitati mezzi meccanici di allora e che generò ingenti mobilizzazioni di detriti: la parte in gesso venne lavorata nello stabilimento delle Reme mentre gli scarti non utilizzabili e la terra vennero impiegati per riempire lo stagno della Bif in Trello e scaricati nel lago per creare la ripiena su cui insistono oggi Giardini Fanti d’Italia e Piazzale Aldo Moro. Al termine degli scavi venne a costituirsi una vasta zona pianeggiante a forma di quadrilatero su cui si iniziò ad edificare una serie di palazzi sui tre lati interni e con il quarto lato di accesso alla prospicente via Martinoli. Altri quattro palazzi di tre-quattro piani vennero costruiti parallelamente agli altri sul lato ovest, separati dall’attuale via Milano.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo LOVERE – 110 posti auto, 80 interrati, due milioni di euro, ‘casa gialla’ abbattuta: in estate via ai lavori proviene da Araberara.
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MediaNonostante l’ex Unione Media Valle Cavallina sia ormai in liquidazione, le questioni da risolvere sono tutt’altro che finite. La dirigente dell’ente Gemma Lazzarini, nel 2018, era stata portata in Tribunale dai tre sindaci dell’epoca, cioè Massimo Armati (Vigano San Martino), Mauro Fadini (Borgo di Terzo) e Ivan Beluzzi (tuttora sindaco di Luzzana) con l’accusa e di essersi auto-assegnata dei soldi falsificando alcune firme, in particolare quella di Armati.Ma, alla fine, la spinosa questione è finita con una piena assoluzione della ex dirigente da parte della Corte dei Conti (negli anni scorsi era già stata assolta dal Tribunale): “La Corte, definitivamente pronunciando, ogni altra domanda respinta, assolve Lazzarini Gemma Florinda e condanna l’Unione Media Val Cavallina (o soggetto ad esso succeduto) al pagamento delle spese del giudizio, liquidate in complessivi euro 3.000, di cui 900 per spese e diritti, oltre Iva e CPA come per legge”.Gemma Lazzarini, ai tempi, aveva proposto di adottare la nuova legge che prevedeva una “pagella” per ogni singolo dipendente. Successivamente, era subentrato un nuovo segretario (sostituto della Lazzarini), il quale aveva messo subito in evidenza questa mancanza, portando i tre sindaci alla denuncia della Lazzarini. Il suo avvocato ha però smontato tutte le accuse arrivando alla conclusione che il compenso è stato legittimo in base al lavoro svolto dalla stessa.L’ex presidente dell’Unione Massimo Armati aveva scelto a suo tempo il rito abbreviato, chiudendo il discorso con il pagamento di 1.710 euro.Sulla questione abbiamo avuto modo di sentire uno dei tre sindaci dell’epoca, ovvero Mauro Fadini…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo BORGO DI TERZO – LUZZANA – VIGANO S. MARTINO – La Corte dei Conti dà ragione all’ex dirigente dell’Unione (e quest’ultima deve pagare…) proviene da Araberara.
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MediaNel 2023 la Cooperativa Azzurra di Darfo Boario Terme compie 40 anni. Per l’occasione siamo stati nella sede di via Mazzini, a Montecchio, per raccontare la cooperativa da chi la vive quotidianamente. Vi lasciamo uno stralcio dell’intervista che abbiamo fatto a Tebaldo.***Al di là della porta si spalanca il mondo della Cooperativa Azzurra. Al piano terra della struttura, dentro il grande salone, alcuni dei ragazzi sono davanti ad un dolce. È una giornata speciale, si festeggia un compleanno. C’è chi, come Silvano, è seduto davanti ad un computer, chi invece, come Tebaldo, sta gustando il suo tiramisù, “lo finisco e vi raggiungo di sopra”. È proprio Silvano a fare il padrone di casa e ad accompagnarci, insieme a Eugenia, la direttrice, al piano superiore. Lasciamo alle spalle il primo ufficio che incontriamo e ci accomodiamo in una stanza accanto, dove un quadro appeso alla parete lascia intendere che siamo proprio nel cuore di ‘Radio Azzurra’, uno dei progetti che coinvolgeva i ragazzi che trascorrono qui le loro giornate e che ora si è trasformato in un tg.Tebaldo di cognome fa Cozza, 53 anni da compiere il 22 maggio, “sì, ma adesso ne ho 52”, ci dice mentre raggiunge il tavolo con la sua sedia a rotelle. Le origini calabresi ce le racconta il suo accento del Sud.“La mia è una lunga storia – dice -, sono nato a Breno, mia mamma era di Fonteno, sul Lago d’Iseo, e mio papà era calabrese, di Rogliano, poco distante da Cosenza. Quando la mamma è morta sono andato a vivere insieme a mio papà in Calabria, dove abbiamo costruito una casa, poi è morto il papà e siccome non mi piaceva stare giù, ho deciso di tornare a Fonteno dai miei parenti e adesso da qualche anno vivo in Cooperativa Azzurra, nella sede di via Quarteroni a Darfo”.Quando gli chiediamo se gli manca la sua terra, non esita a rispondere: “Sì, ma preferisco stare qui, perché mi piace il lago e c’è più da fare… c’è movimento, mentre in Calabria non c’è nemmeno tanto lavoro”.La tua vita in cooperativa? “Al mattino mi sveglio presto e faccio colazione, poi aspetto che vengano a prendermi con il pullmino e vengo qui fino alle 16 e poi Nicoletta ci dà dei compiti da fare. Mi piace leggere, non tanto i libri quanto i giornali, così sono informato su quello che succede nei nostri paesi”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo DARFO – FONTENO – Tebaldo: “L’incidente mi ha cambiato la vita, sono sulla sedia a rotelle e ho due sogni, tornare a casa in Calabria e allo stadio a tifare Atalanta” proviene da Araberara.
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MediaNessuna secessione, non se ne parla nemmeno, anzi, solo un Comitato, che per ora peraltro non c’è ancora: “È prematuro esprimersi sulla questione – spiega Massimiliano Chiari – con un gruppo di persone sto lavorando all’ipotesi di costituire un Comitato CividinoQuintano finalizzato a valorizzare le due frazioni ed a porsi come interlocutore delle istituzioni per rappresentare e soddisfare i bisogni delle due frazioni. Siamo in una fase ancora assolutamente interlocutoria, nulla di concreto ad oggi”. Nei giorni scorsi si era parlato di una possibile secessione delle due frazioni, ma al lato pratico non c’è nulla e tanto meno la volontà degli stessi residenti di andarsene. Tutto era partito da un sondaggio su facebook sempre di Massimiliano Chiari: “Il sondaggio lanciato, tra il serio e il faceto, qualche giorno fa, ha suscitato un vivo interesse. Rispetto all’ipotesi che le frazioni di Cividino-Quintano possano staccarsi da Tagliuno e migrare sotto il Comune di Palazzolo s/O si sono espresse oltre 100 persone (116), 94 delle quali favorevoli (82%) e 22 contrarie (18%).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo CASTELLI CALEPIO – Nessuna secessione: “Vogliamo solo un Comitato Cividino-Quintano per rappresentare le frazioni” proviene da Araberara.
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MediaLa Casa di Riposo di Nembro ha oltre due secoli di storia ed è da sempre nel cuore dei cittadini nembresi. Lo si è visto quando, nel 2021, dopo l’emergenza Covid, la Fondazione che gestisce la struttura aveva un passivo di 400 mila euro dovuto alle mancate rette degli ospiti deceduti ed è stata salvata grazie alla solidarietà e generosità di tanti abitanti di Nembro, che hanno aderito ad una raccolta fondi straordinaria promossa dal Comune e dalla Parrocchia.Oggi, superata la pandemia, un’altra emergenza si abbatte sulle Case di Riposo: è legata agli aumenti spropositati dell’energia e all’inflazione, tant’è che la Fondazione ha deciso di aumentare di 2 euro al giorno la retta degli ospiti.Il presidente della Fondazione, Valerio Poloni, spiega: “I costi dell’energia elettrica e del metano sono raddoppiati rispetto al 2021 e con l’inflazione al 10% sono aumentati anche i costi di tutti i prodotti che acquistiamo, pannolini, detersivi ecc. Inoltre, a dicembre dello scorso anno abbiamo rinnovato il contratto ai dipendenti che era scaduto. Rispetto al 2021 c’è un incremento di costi di 200 mila euro, quindi l’impatto sul bilancio sarà oggettivamente pesante. Chiudiamo il bilancio del 2022 con le nostre risorse e gli accantonamenti, ma per il 2023 se i prezzi dell’energia non scenderanno saremo veramente in difficoltà…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo NEMBRO – Casa di Riposo, prima il Covid, adesso le bollette: aumentano i costi e le rette proviene da Araberara.
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MediaProseguono le riunioni in vista della formazione di una lista da presentare alle prossime elezioni comunali:“Il primo incontro è stato alla vigilia dello scorso Natale e il prossimo è previsto per il 25 febbraio – dice Beppe Imberti cui si deve l’iniziativa, anche se si dice assolutamente non intenzionato a fare da capolista – e stiamo ragionando sul modo di ravvivare e rivitalizzare un paese che sembra addormentato, perché gli spazi comunitari tradizionali quali i negozi di prossimità, le piazze, ecc… si stanno progressivamente desertificando e anche la maggior mobilità dei giovani, per studio o per lavoro, che qui è venuto meno, favorisce il loro allontanamento dal paese e quindi il suo impoverimento che è anche sociale e culturale…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENEDI’ 20 GENNAIOL'articolo CASNIGO – Proseguono le riunioni per la formazione di una lista da presentare alle prossime elezioni amministrative proviene da Araberara.
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MediaMentre a Colere sono partiti i lavori per installare la nuova cabinovia, il tutto facilitato dal fatto che non c’è bisogno di appalti, negli altri tre Comuni i finanziamenti della Regione per il “progettone” scalvino devono avere concretizzazione con gare di appalto. Riassunto: la Regione ha messo a disposizione 6 milioni e 900 mila euro per quattro progetti. La gran parte va a Colere (4,5 milioni che vanno come detto per la parte pubblica del grande progetto di rilancio e in particolare per il nuovo impianto Carbonera-Polzone (la seggiovia è di proprietà comunale). Gli altri tre Comuni hanno avuto la loro parte per tre progetti, ma devono seguire la procedura di progettazione e appalto. Appalto che sarà fatto dopo la progettazione e all’orizzonte (ad aprile) dovrebbe essere varata dal nuovo Governo una nuova procedura per gli appalti pubblici.Ma per fare gli appalti prima, come detto, si devono avere i progetti definitivi quindi le cose vanno a rilento. Vilminore ha assegnato l’incarico per il progetto degli interventi al campo sportivo a uno studio clusonese. Quando ci sarà il progetto ci sarà anche la cifra per capire quello che si potrà realizzare. Veramente la cifra c’è già, quella del finanziamento regionale nella parte destinata a Vilminore, 830 mila euro. Già il sindaco Pietro Orrù ha anticipato che nel progetto non ci saranno i garage-magazzini interrati, proprio perché il finanziamento non coprirebbe questa spesa. Quindi campo di calcio con fondo in sintetico e serpentine di riscaldamento per renderlo agibile anche d’inverno e tribune. “Il progetto dovrebbe essere pronto in primavera e speriamo di poter poi procedere a fare l’appalto e concludere i lavori entro la fine dell’estate”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo VAL DI SCALVE – I QUASI 7 MILIONI ARRIVATI DALLA REGIONE – Progettazione per Vilminore e Azzone e Schilpario. Lavori avviati a Colere proviene da Araberara.
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MediaUn’area verde di Villongo, quella di Seranica, è pronta a tornare al suo vecchio splendore, un progetto chiuso nel cassetto, finito più volte sulla scrivania dei sindaci, ma senza mai spiccare il volo. Oggi però c’è una certezza in più grazie ad un contributo di Regione Lombarda: “La popolazione attende da trent’anni la riqualificazione di questa area del paese e finalmente ci siamo – spiega il sindaco Francesco Micheli -. Il consiglio regionale ha impegnato la giunta di deliberare un contributo di 150mila euro che ci consentirà di riqualificare i parchetti di Seranica. Abbiamo un progetto come base di partenza, ma che modificheremo in base alle nuove esigenze dei cittadini e alla nostra visione. La precedente amministrazione aveva deciso di sistemare i campetti e per finanziare il progetto, l’intenzione era quella di vendere l’area verde comunale confinante. L’area doveva quindi essere messa in vendita con un bando. Per evitare che l’area venisse acquistata da un privato l’abbiamo tolta dal piano delle alienazioni. Bloccando la vendita di fatto abbiamo bloccato il progetto e abbiamo quindi fatto richiesta a Regione Lombardia ottenendo il contributo che ci consentirà di sistemare i campi e presumibilmente di sviluppare un parco pubblico utilizzando l’area che abbiamo deciso di non vendere.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo VILLONGO – Dalla Regione 150mila euro per Seranica, il sindaco: “Sistemiamo campetti e parcheggi. E la rotonda sulla SP91…” proviene da Araberara.
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MediaSi vende. Per fare cassa e intervenire nel centro storico. Si vendono arre agricole “non indispensabili, prevedendo un’asta all’anno. Sembra già ci siano alcuni interessamenti – ha spiegato il sindaco Filippo Servalli – si sta pensando anche a una strada di collegamento”. Gli immobili sono quelli che riguardano la Cascina Canaletti in località Giambecco, la Cascina Tassen…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo GANDINO – Si vendono tre cascine del Comune, i soldi verranno utilizzati per sistemare il centro storico proviene da Araberara.
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MediaA memoria d’uomo, ma anche da alcune ricerche svolte negli uffici dell’anagrafe comunale, la signora Anna Marinoni è la prima cittadina di Peia che raggiunge il secolo di vita.Nata da una modesta famiglia, secondogenita di 2 sorelle e 4 fratelli, di carattere riservato, molto devota e amante della solitudine, la signora Anna non si è mai sposata, dedicandosi invece alla cura dei famigliari e dei numerosi nipoti oltre che al suo lavoro da operaia in un opificio locale. Come ci racconta una delle nipoti, Raffaella Marinoni, ha sempre condotto un’esistenza appartata, non facendo però mai mancare il suo aiuto silenzioso ma concreto a quanti ne avessero bisogno.“Da tre anni a questa parte si trova nella Rsa della Fondazione Card. Gusmini di Vertova perché, in seguito all’indebolimento delle ossa, era caduta rompendosi un femore ed ora è costretta alla carrozzella. Si dedica molto alla preghiera, quanti rosari recita ogni giorno lo sa solo lei; dalla mente ancora abbastanza lucida, riconosce tutti noi parenti che andiamo regolarmente a trovarla e ci racconta volentieri episodi e fatti della sua vita passata….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo PEIA – Anna Marinoni è la prima cittadina di Peia che raggiunge il secolo di vita. Due le feste organizzate in suo onore proviene da Araberara.
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MediaE’ tutto pronto, alla Scuola dell’Infanzia ‘Clara Maffei’, per l’Open Day’ che avrà luogo sabato 21 prossimo dalle ore 9 alle 13: “Sono tre i servizi che offriamo ai bambini ed ai loro genitori – spiega la presidente del CdA della Fondazione, Isabella Seghezzi – il ‘nido’ che accoglie 28 bimbi da 6 mesi a 2 anni, la ‘sessione Primavera’ che ne accoglie 25 da 2 a 3 anni e la ‘scuola’ vera e propria per 143 bambini da 3 a 6 anni. E’ inoltre attivo anche il servizio “Giochiamo naturalmente” che comporta la compresenza di adulti, 23 bimbi ed educatrici, con attività e giochi vari che si svolgono all’aperto”. “Questo perché la nostra attenzione non si rivolge solo ai bambini, ma anche ai genitori ed alle famiglie, con momenti ed attività dedicate all’acquisizione progressiva dell’autonomia da parte dei nostri piccoli ospiti – aggiunge la coordinatrice Milena Pezzoli -. In questo modo la continuità educativa è garantita: i bambini vengono accompagnati da 0 anni fino alla scuola primaria nella stessa casa, negli stessi spazi, perlopiù anche dalle stesse persone, e soprattutto sulla base dello stesso pensiero pedagogico, mentre si attivano anche molti progetti di continuità e di collegamento tra i vari servizi”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo CLUSONE – Nuovo investimento sulla Scuola dell’Infanzia ‘Clara Maffei’ che acquisisce nuovi spazi e aumenta i posti del ‘nido’ proviene da Araberara.
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MediaSono 433 i firmatari della petizione per aprire uno sportello bancario a Colere e far fronte così ai disagi di imprenditori e pensionati che devono far riferimento alle due banche di Vilminore o alle due di Schilpario. Chiusi gli sportelli di Colere e Dezzo, restano i quattro degli altri due paesi. E ad essere penalizzato più di tutti è appunto Colere capoluogo, perché già Azzone capoluogo non aveva lo sportello bancario, dovendo scendere a Dezzo e recarsi a Schilpario.Lo sportello “alternativo” della Banca Popolare di Sondrio all’allora Banca Popolare di Bergamo a Vilminore, fu ottenuto dall’allora amministrazione comunale (in accordo con la Comunità Montana), con l’incentivo di affidare alla Banca di Sondrio la tesoreria dell’ente pubblico scalvino. Ma Colere ha deciso proprio a novembre del 2022 di affidare la sua tesoreria a Poste Italiane, vanificando di fatto il possibile incentivo della Banca di Sondrio ad aprire uno sportello a Colere.La chiusura dei due sportelli di Colere e Dezzo da parte di BPER (che ha rilevato alcuni sportelli di Ubi Banca che a sua volta nel 2017 aveva incorporato Banca Popolare di Bergamo – altri sportelli sono passati a Intesa S. Paolo) ha creato grande disagio. È stato costituito un Comitato che ha appunto avviato la raccolta di firme consegnate al sindaco di Colere Gabriele Bettineschi nei giorni scorsi dai rappresentanti del Comitato Flavio Piantoni, Ernesto Belingheri e Fortunato Piantoni, chiedendo che il Consiglio comunale riveda la decisione di affidare la propria tesoreria a Poste Italiane e affidarla invece proprio a Banca Popolare di Sondrio, con l’impegno da parte della Banca di aprire lo sportello a Colere…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 20 GENNAIOL'articolo COLERE – 433 firme sulla petizione per aprire una Banca, ma la tesoreria di Colere è stata affidata alle Poste proviene da Araberara.
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MediaSul ripetersi dei furti nelle abitazioni, fenomeno che caratterizza il paese da qualche tempo a questa parte, furti che sono rimasti finora impuniti, abbiamo sentito il parere della sindaca Flora Fiorina: “Sono molto preoccupata di quanto sta succedendo e del fatto che alcuni di questi furti sono stati archiviati. Soprattutto sono preoccupata della reazione dei cittadini, che non si capacitano, come me del resto, che non si possa risalire agli autori dei furti alcuni dei quali, come il più recente, si sono verificati in pieno giorno, nel centro del paese, nella strada più frequentata, mentre in giro c’erano anche numerosi turisti a passeggio… I Carabinieri ci assicurano che la zona è pattugliata, ma sappiamo che la caserma di Ardesio purtroppo non ha personale sufficiente per cui forse non possono fare di più.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIO L'articolo GANDELLINO – La riflessione della sindaca Flora Fiorina sui frequenti furti nelle abitazioni: “A rischio la fiducia nelle forze dell’ordine e nella legalità” proviene da Araberara.
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MediaL’Amministrazione Comunale e la Pro Gorno hanno regalato a tutte le famiglie un Calendario intitolato “…NELLA STORIA DI GORNO” con illustrazioni di vari personaggio gornesi del pittore Umberto Gamba; ogni mese sarà possibile separare la parte delle efemeridi dalla parte con il ritratto e la breve biografia del personaggio così da poter conservare tutte le schede dei personaggi in un fascicoletto rilegato dalla spirale.“Camminando tra le contrade di Gorno fin su dove scompaiono quasi tutte le case e restano solo baite, discariche di vecchie miniera e cime, può succedere di pensare – dice Gamba – a quante persone hanno camminato su quelle strade e percorso quei sentieri, facendo la storia di Gorno, senza distinzioni di età, professione, erudizione, prestigio, ceto… tutti accumunati dal solo fatto di aver camminato da Gorno sulle stesse strade di Gorno”.Da qui l’idea di pensare a chi potessero essere questi ‘personaggi’ alla ricerca di targhe delle vie, di lapidi al cimitero, di citazioni sui libri, di file sui siti… ma specialmente alla ricerca nella memoria di ciascuno e di tutti.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo GORNO – CALENDARIO CON DISEGNI DI UMBERO GAMBA – La storia e le storie dei personaggi gornesi proviene da Araberara.
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MediaMargherita Bonfilio nata a Penne (Pescara) è arrivata a Rovetta nel 2003, si è trasferita per avere una vita migliore e qui in Valle si è subito integrata. Ha insegnato Informatica a Clusone all’Istituto Superiore Tarcisio Pacati, prima, e l’Istituto Superiore Fantoni, poi. Ha collaborato con l’Associazione L’Era del ‘900 con il gruppo Donne dell’Era e Musici. Eletta nel gruppo Obiettivo Rovetta per le elezioni comunali del 2009 le viene nominata Presidente della Commissione Biblioteca. Nel 2017 lavora a Milano, ma nel week end rientra a Rovetta. Ha sempre speso i momenti liberi per il sociale con grande piacere promuovendo diverse attività culturali coinvolgendo i giovani del luogo. Dal 2021 in pensione anticipata si dedica completamente alla sua grande passione, quella della scrittura. Dopo aver pubblicato, a partire dal 2010, assieme ai suoi studenti testi di saggistica e poesia ha deciso di dedicarsi un po’ a se stessa. Ha partecipato a numerosi concorsi poetici, ha pubblicato alcuni libri e partecipato a numerosi reading poetici. E’ presente in numerose antologie con poesie e racconti. Ultime pubblicazioni, del 2022, sono “Storie Fantastiche”, raccolta di racconti per ragazzi di tutte le età, “Sciabordio delle onde”, libro di poesie scritto a quattro mani con l’amica Annamaria Citino. E per ultimo quello che possiamo definire il suo capolavoro, “Il vaso di Pandora”, selezionato a Casa Sanremo Writers 2023, una manifestazione che si svolge al Palafiori durante il Festival di Sanremo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo ROVETTA – Margherita Bonfilio e il suo libro ‘Il vaso di Pandora’ a Casa Sanremo Writers proviene da Araberara.
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MediaAl centro dell’attenzione dell’amministrazione comunale guidata da Mauro Marinoni c’è il mondo della scuola. È proprio davanti ai genitori dei giovani rovettesi che ha presentato i progetti che nei prossimi anni cambieranno corpo e anima di Elementari e Medie. La mensa, la messa in sicurezza dell’edificio, la settimana corta e il trasporto sono soltanto alcuni di questi.Partiamo dalla mensa: “Si tratta di un progetto complessivo di 850mila euro, di cui 650mila arrivati dal Pnrr. I lavori inizieranno prima dell’estate e si dovranno concludere entro settembre del 2024, perché sarà proprio in quell’anno scolastico che si ipotizza di passare alla settimana corta, quindi con due rientri pomeridiani, per la scuola Elementare. Ci tengo a sottolineare che la scuola viaggia da sola e ha la sua autonomia; avremo tempo durante quest’anno di capire cosa comporta questo passaggio. Durante la riunione pubblica la gente presente era numerosa e sembra essere per lo più d’accordo e orientata ad accogliere con favore la settimana corta, anzi, l’aspettativa era che si partisse già con il prossimo anno scolastico, ma non è possibile. Per quanto riguarda le scuole Medie è già in corso di sperimentazione il tempo prolungato con uscita alle 14 anziché le 13 su due classi prime e si valuterà insieme alla scuola se anche per loro si passerà al tempo prolungato per tutti”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 20 GENNAIOL'articolo ROVETTA – Marinoni e la scuola: “Arrivano la mensa (850mila euro) e la settimana corta. Aumenta il trasporto, ma…” proviene da Araberara.
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