MediaDon Carlo Caccia, nuovo parroco di Credaro, ha salutato i suoi ex parrocchiani di Ossanesga (frazione di Valbrembo) domenica 11 settembre. Nella mattinata di domenica 25 settembre fa invece il suo ingresso nella Parrocchia che il Vescovo Mons. Francesco Beschi gli ha affidato.Abbiamo parlato con lui pochi giorni prima del suo trasloco in questo paese che fa da cerniera tra il Basso Sebino e la Val Calepio, a due passi dalla parte bassa del Lago d’Iseo.Le radici di don Carlo sono lontane da queste zone. È infatti nato all’inizio del 1964 (il 19 gennaio) in Media Val Seriana, a Gandino.Il sacerdote ritorna con la memoria agli anni della sua infanzia. Da chi era composta la famiglia Caccia? “Eravamo in quattro: papà Francesco, mamma Lina, io e mio fratello Santino. Mio papà era emigrante in Svizzera e lavorava nel settore dell’edilizia”. Lo vedevate raramente? “No, lui tornava a casa nei fine settimana, quindi lo vedevamo regolarmente”.Che bambino era il piccolo Carlo? Era già legato alla realtà della Chiesa? “Sì. Io facevo il chierichetto e frequentavo l’Oratorio. Ero quindi piuttosto vicino alla Chiesa. Tra l’altro, mia mamma era una donna molto religiosa e collaborava in Parrocchia, quindi posso dire di aver seguito il suo esempio”.Quando ci sono stati i primi segni della sua vocazione sacerdotale? “È nata facendo il chierichetto, ero infatti molto presente alle funzioni e mi piaceva fare quello che facevano i preti. Sono stati molto importanti gli esempi del parroco don Alessandro Recanati e del curato. E così – spiega don Carlo – ho frequentato la prima Media a Gandino, ma in seconda sono passato al Seminario. Ho quindi trascorso 12 anni in Seminario”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo CREDARO – INTERVISTA – Il nuovo parroco don Carlo si presenta: Gandino e la vocazione nata facendo il chierichetto, il Seminario, le esperienze da curato e parroco proviene da Araberara.
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MediaMetti una serata di fine estate in una lunga, immensa tavolata in una delle zone più significative per Costa Volpino, quella dei Portici. “Nel secondo mandato di Mauro Bonomelli – racconta Giampietro Bettoni, assessore alla manutenzione del Patrimonio, associazionismo, Protezione Civile e Sicurezza – abbiamo costituito la Consulta delle associazioni con una ventina di realtà di Costa Volpino, dallo sportivo, al musicale, con il gruppo Alpini e la Protezione Civile ci siamo attivati per organizzare la cena solidale che si faceva già prima del covid con il ricavato destinato ogni anno a uno scopo diverso, avevamo raccolto l’ultima volta il denaro per Amatrice, avevamo devoluto tutto il ricavato a loro, con questa cena abbiamo deciso di devolvere tutto alla nuova sede degli Alpini che si sta realizzando vicino al campo sportivo….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo COSTA VOLPINO – Quella sera ai Portici e la raccolta per la nuova sede degli Alpini proviene da Araberara.
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MediaPercentuale degli italiani che usa l’extravergine 90%, percentuale degli italiani che sa cosa sia davvero 15%, piante di olivo presenti in provincia di Bergamo 75.000 , ettari coltivati a olivo in provincia di Bergamo 210, frantoi operanti in provincia di Bergamo 4, litri di olio prodotti in provincia di Bergamo (0,0014%) 45.000. Numeri importanti quelli dell’olio bergamasco, soprattutto del Sebino. L’olio come veicolo di turismo, una nuova frontiera per le sponde bergamasche del Lago d’Iseo con il Gal della Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi e l’associazione Olivicoltori del Sebino Bergamasco in cabina di regia. Partiamo da alcuni dati snocciolati durante il convegno che si è tenuto a Predore, all’auditorium civico: “La nostra è l’unica associazione sul territorio e in provincia di Bergamo nata nel 1991 senza scopo di lucro – spiega Valentino Ghirardelli, presidente dell’Associazione Olivicoltori del Sebino Bergamasco -. Conta circa 200 iscritti, si autofinanzia con la quota degli associati e grazie al direttivo che dà una grande mano. In questi anni sono stati messi a dimora di più di 20mila piante in 30 anni di vita, ha coinvolto istituzioni ed enti locali, ha promosso convegni a tema e in questi ultimi dieci anni con la formazione punta a migliorare la filiera produttiva dall’olivicoltore al consumatore. Il tema dell’oleoturismo ben venga a rafforzare la peculiarità delle poche gocce di olio che il nostro territorio produce. C’è ancora parecchio da fare soprattutto nella fase di trasformazione, dove paghiamo la carenza di un impianto capace di soddisfare la domanda”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo ECONOMIA – 75.000 piante di olivo in bergamasca. 210 ettari coltivati a olivo e ora l’olio sul Sebino diventa anche turismo proviene da Araberara.
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MediaHa riaperto il centro vaccinale a Rogno. Era stato chiuso a fine marzo e sembrava non dovesse riaprire più. E invece si torna a vaccinarsi, apertura per le quarte dosi e per il vaccino antinfluenzale “Da parte nostra – commenta il sindaco Cristian Molinari – è un piacere poter avere il centro vaccinale, frutto di una buona collaborazione con l’Asst di Bergamo Est…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo ROGNO – Ha riaperto il centro vaccinale a Rogno: quarte dosi e vaccino antinfluenzale proviene da Araberara.
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MediaUna lettera dei residenti della zona di Monte Croce per chiedere l’acquedotto, una richiesta di una zona dove risiedono 16 nuclei familiari, 2 attività di agriturismo e 2 fattorie didattiche, e 80 abitazioni che sono anche case di villeggiatura. Ecco la letteraSPET. COMUNE DI LEFFESpettabileUniAcque S.p.a.Via delle Canovine n. 2124126 Bergamo.Scriviamo la presente per avanzare la cortese richiesta di portare il servizio di acquedotto nella località Monte Croce, nei comuni di Leffe e Bianzano.Il motivo principale della nostra richiesta è che nella località Monte Croce risiedono stabilmente 37 persone, costituenti 16 nuclei familiari, 2 attività di agriturismo e 2 fattorie didattiche, inoltre vi sono più di 80 abitazioni, che sono case di villeggiatura.La presente richiesta viene avanzata sapendo che l’acquedotto di Leffe, ora collegato con quello di Gandino, garantisce al paese il rifornimento di acqua necessaria al fabbisogno della popolazione.Inoltre, vi chiediamo di considerare che la via Cristoforo Colombo a Leffe, strada dalla quale passerebbero le nuove tubazioni per servire Monte Croce, è attualmente dotata di una vecchia tubazione in ferro, risalente agli anni 60 e che crea continue perdite, pertanto una sostituzione pare essere un intervento non più rinviabile.Vogliamo inoltre precisare che la strada comunale di accesso alla località in questione, ovvero Via Monte Croce, è priva di servizi interrati, essendo provvista di linea elettrica aerea; inoltre alcuni proprietari della zona sarebbero disponibili a cedere alcune aree private per la creazione dei bacini idrici necessari….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo LEFFE – I residenti di Monte Croce, 80 abitazioni, 16 nuclei familiari, 2 attività di agriturismo, 2 fattorie didattiche: “Vogliamo l’acquedotto” proviene da Araberara.
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MediaSi continua. La riqualificazione dell’area del Bersaglio passa anche da qui. Dalla riqualificazione spondale dell’area. Un investimento di 182mila euro. Il presidente Alessio Rinaldi: “Tempistiche in linea con i progetti stesi per l’anno in corso: presto un nuovo intervento sul canale vicino per migliorare la qualità delle acque sebine” Sono in fase avanzata i lavori per la riqualificazione spondale nell’area Bersaglio a Costa Volpino: il cantiere, su cui opera la società Ziliani F.lli & Figli s.p.a. di Iseo, occupa una lunghezza di 65 metri, in un luogo che presentava forti criticità, legate all’accesso ed alla fruizione. “Il muro in calcestruzzo presente prima dell’intervento era ceduto – ha spiegato Angelo Ziliani, titolare della ditta incaricata – e stiamo provvedendo alla messa in sicurezza ed alla riqualificazione del luogo. Il materiale è stato raccolto e smaltito. Abbiamo creato una sede di tre metri di profondità, riempita da massi squadrati di protezione. Abbiamo poi provveduto ad opere di ingegneria naturalistica utilizzando tronchi di castagno…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo COSTA VOLPINO – Si rifanno le sponde dell’area del Bersaglio proviene da Araberara.
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MediaL’elenco delle aziende dei cinque comuni e i loro fatturati nel triennio 2019/2020/2021 nel mezzo della tempesta Covid Nei paesi affacciati sul Lago di Endine, il pittoresco specchio d’acqua che lega la Val Cavallina all’Alto Sebino, ci sono le sedi di molte aziende operanti in vari settori: dall’autotrasporto alla meccanica, dal commercio al turismo, fino all’edilizia. Aziende che in gran parte hanno dimensioni medie o piccole, ma non mancano società che vantano fatturati con molti zeri.
Con questa breve inchiesta ci immergiamo quindi nella realtà imprenditoriale e commerciale di cinque comuni: Endine Gaiano, Monasterolo del Castello, Ranzanico, Spinone al Lago (tutti affacciati sul Lago di Endine) e anche il piccolo Bianzano, che non è bagnato dalle acque del lago ma lo domina dall’alto.
I dati sono tratti da Report Aziende – bigdata.it e, va sottolineato, prendono in considerazione le aziende aventi sede legale in questi cinque comuni. Può quindi darsi che ci siano imprese con sede operativa nei pressi del Lago di Endine, ma con sede legale altrove (e quindi non compare nelle tabelle pubblicate in questa pagina). E poi, di alcune aziende non sono indicati (perché non comunicati) i dati dell’ultimo anno….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo BIANZANO – ENDINE GAIANO – MONASTEROLO – RANZANICO – SPINONE – Il podio dei fatturati sul Lago di Endine: Riviera Group, Edil 2N, Elettrodotti Cantamessa proviene da Araberara.
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Con questa breve inchiesta ci immergiamo quindi nella realtà imprenditoriale e commerciale di cinque comuni: Endine Gaiano, Monasterolo del Castello, Ranzanico, Spinone al Lago (tutti affacciati sul Lago di Endine) e anche il piccolo Bianzano, che non è bagnato dalle acque del lago ma lo domina dall’alto.
I dati sono tratti da Report Aziende – bigdata.it e, va sottolineato, prendono in considerazione le aziende aventi sede legale in questi cinque comuni. Può quindi darsi che ci siano imprese con sede operativa nei pressi del Lago di Endine, ma con sede legale altrove (e quindi non compare nelle tabelle pubblicate in questa pagina). E poi, di alcune aziende non sono indicati (perché non comunicati) i dati dell’ultimo anno….
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MediaL’attacco dei gruppi di minoranza sulla questione Tari ha portato alla reazione dell’assessore chiamato in causa, il combattivo Davide Zanga che, come sempre, non le manda a dire.“Sono esterrefatto da cotanta ignoranza, perché non è possibile parlare di menefreghismo nei nostri confronti. Anche sul tema della Tari io ho ascoltato decine di cittadini, di imprenditori e di commercianti che hanno chiesto l’applicazione di quanto previsto dal nuovo regolamento stabilito secondo le direttive di Arera, ovvero che, ad esempio, le aziende possono anche richiedere il totale esonero, sulle aree produttive, della loro tassa rifiuti. Stanno quindi arrivando richieste e sto dando risposte puntuali a tutti quanti me lo richiedono. Al di là di quello che può fare un assessore – sottolinea Zanga – quasi quasi sto facendo il calcolo della Tari corretta… e questo è un ruolo tecnico, mentre quello dell’assessore è un ruolo politico. Sto quindi rispondendo a tutti quelli che mi chiamano per la questione Tari. La minoranza a me non ha assolutamente fatto nessuna richiesta di alcun tipo; loro sono in malafede anche stavolta perché mandano comunicati alla stampa senza aver chiesto spiegazioni o delucidazioni né a me né tantomeno al sindaco. Dicevo che sono esterrefatto da cotanta ignoranza perché la tassa rifiuti è come l’Irpef: sono tasse che vengono stabilite in acconto sulla base di un consuntivo dell’anno pregresso. Poi, però, il saldo effettivo e il conguaglio viene fatto l’anno dopo ancora. Si vede che non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi questi consiglieri, veramente faccio fatica a capire cosa vorrebbero trovare nell’F24… Sono come le tre scimmiette….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo ALBINO – L’ASSESSORE – Zanga: “Le minoranze? Come le tre scimmie: non vedono, non sentono e non parlano… o parlano a vanvera” proviene da Araberara.
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MediaChiederei cortesemente possa essere pubblicata una mia puntualizzazione riguardante la problematica Contrada di Lizzola.Al termine dell’articolo dove si parlava dei lavori svolti in quel di Valbondione, la sindaca ha voluto erroneamente e senza averne facoltà, parlare della criticità della Società Contrada denominata “di Lizzola Alta”.Visto che la sopra citata non ha nulla a che vedere con questa Società, che raggruppa solo capifamiglia con alcuni cognomi storici di Lizzola;Visto altresí come nessuno dei Paesani di Lizzola abbia chiesto un suo intervento, men che meno il sottoscritto, menzionato dalla sopra citata;Considerato come l’Associazione sia privata e non di diritto pubblico…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo VALBONDIONE – INTERVENTO La “Lizzola Alta” fa da sé! proviene da Araberara.
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MediaFabiana arriva di corsa, va di corsa, insomma, corre sempre. Ma non è qui per fare la mezza del Serio ma per raccontare quel mondo complesso e affascinate che si racchiude nei servizi sociali.Fabiana Turla è la nuova assessore e di idee che stanno diventando realtà ne ha già buttate parecchie sul tavolo. Anche perché a casa, con lei, vive nonna Serafina, 92 anni, che Fabiana segue ogni giorno: “E quando vivi con un anziano capisci meglio le loro esigenze”. Fabiana, tre figli, un lavoro all’Asst Bergamo Est, arriva da Sulzano ma vive a Sovere da parecchi anni: “Il lago un po’ mi manca ma Sovere è talmente vivo che è come le onde del lago che si muovono sempre.Mia nonna mi ha cresciuta e ora io seguo lei, mi sembra giusto. Era stata per un certo periodo in casa di riposo ma non si trovava bene, a casa è rinata. E insieme ci divertiamo, dal 10 al 15 ottobre ce ne andiamo pure a Lourdes”. Come mai hai deciso di candidarti? “Ero reduce dall’esperienza del centro vaccinale, avevo voglia di continuare a fare qualcosa per il sociale e così ho deciso di candidarmi. Chiaramente e giustamente non avevo nessun assessorato garantito, ho preso parecchie preferenze ed eccomi qui. Ho trovato gente molto disponibile e con la voglia di darsi da fare, un’associazione come Sovere Vol.A che funziona bene e il mio predecessore, Massimo Lanfranchi che mi ha spiegato come funziona l’assessorato e io poi ci ho messo del mio, energia e passione”. Nuovo assessorato e nuova commissione ai servizi sociali: “Ho scelto gente che nel campo del sociale ha già dimostrato di saperci fare. Il budget nel settore dei servizi sociali è sempre ridotto e quindi dobbiamo darci da fare con idee e progetti che possono sopperire”. Cosa bolle in pentola?…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo SOVERE – Fabiana, nonna Serafina, l’infermiere di famiglia a Sovere, i pasti a domicilio, gli anziani e lo spazio nell’ex bocciodromo: “Ricaveremo una stanza per loro e…” proviene da Araberara.
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MediaUna lettera scritta dal carcere, dove Alessia Piffari racconta tra rimpianti e paure: “”Vorrei poter tornare indietro a quel giorno per non uscire e riavere la mia bambina”, scrive. La donna in carcere con l’accusa di aver abbandonato la figlia di 18 mesi in casa per diversi giorni, fino a provocarle la morte, ha scritto una lettera dalla cella. La missiva, indirizzata al programma Quarto Grado di Rete 4, contiene alcuni ricordi della donna legati alla sua vita e al suo matrimonio e, per la prima volta, tracce di pentimento. “Ho vissuto a Milano fino al matrimonio, fino a quasi vent’anni. Poi – continua la lettera su un foglio a quadretti – sono andata in Sicilia a Palermo, perché mi sono sposata e poi sono tornata a Milano a casa mia. Quindi ho vissuto solo con il mio ex marito. Per il resto ero sempre in casa con i miei genitori o da sola”. “Ricordo che il matrimonio è stato molto bello. Mi sono spostata in municipio a Palermo, in chiesa a Milano, a Ponte Lambro”, dove ha vissuto fino all’arresto e dove è morta la piccola Diana. “In Sicilia – scrive – ero vestita con l’abito da sposa prestato da mia sorella, invece quello di Milano l’ho comprato io risparmiando. Siamo stati una famiglia normale. Abbiamo cercato di avere un figlio, che non è mai arrivato”. Poi la 37ennne spiega il suo pensiero sui figli, smentendo affermazioni girate nelle settimane precedenti. “Io non ho mai detto che mia figlia era un intralcio nella mia vita. Vorrei proprio sapere chi l’ha detto e perché. Io ho semplicemente detto che è molto più difficile fare una propria vita con un figlio piccolo, ancora di più essendo una ragazza madre”. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo LEFFE – Alessia Piffari e quella lettera dal carcere: “Vorrei poter tornare indietro a quel giorno, per riavere la mia bambina” proviene da Araberara.
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MediaQuando il piccolo Alessandro vede la luce il 5 novembre 1958, la Diocesi di Bergamo sta vivendo uno dei momenti di sua maggiore gloria. Il bergamasco Angelo Roncalli, infatti, è stato eletto Papa, col nome di Giovanni XXIII, una settimana prima, il 28 ottobre. Il giorno prima della nascita di Alessandro, il 5 novembre, il Pontefice nativo di Sotto il Monte viene solennemente incoronato (all’epoca si utilizzava ancora la tiara papale).
In casa Locatelli si festeggia quindi la nascita del primogenito di papà Attilio e di mamma
Elisabetta; quattro anni dopo, nel 1962, arriva un altro figlio, Aldo.
A distanza di sei decenni, mons. Alessandro Locatelli sta per compiere un altro grande passo nel suo quarantennale cammino sacerdotale. Domenica 11 settembre ha salutato la comunità parrocchiale di San Paolo Apostolo (una delle parrocchie della città di Bergamo) dopo 13 anni di presenza. Sabato 24 settembre fa invece il suo ingresso nella Parrocchia di San Martino Vescovo a Torre Boldone. I chilometri di distanza sono pochi, solo cinque, ma il passo è comunque rilevante.
Mons. Alessandro riavvolge i nastri della memoria e torna indietro nel tempo. Torna nella Bonate Sotto degli anni Sessanta, quelli della sua infanzia e adolescenza.
“Mio padre era di Ubiale Clanezzo, in Val Brembana; mia madre era invece Oltressenda Alta, precisamente di Nasolino, in Alta Val Seriana. Lui aveva lavorato alla Dalmine, poi era stato impiegato al Comune di Bonate Sotto e, infine, impiegato in Regione Lombardia. Lei era maestra.
Purtroppo li ho persi entrambi nel 2020 a 40 giorni di distanza l’uno dall’altra”.
Che tipo era il piccolo Alessandro? “Ero piuttosto tranquillo. L’Oratorio però lo frequentavo molto poco, non ne ero appassionato – sorride – Facevo il chierichetto, ma un po’ a fatica. Ero un po’ allergico alla Messa prima che si faceva un tempo, perché bisognava alzarsi molto presto”.
Però ad un certo punto ha scelto il cammino sacerdotale. “Devo dire che chi mi ha formato è stato il mio vecchio parroco, don Tarcisio Pezzotta, che è stato per me una figura di spicco, che mi ha formato e mi ha guidato verso questa scelta. La mia è quindi stata una vocazione nata guardando i preti del mio paese, don Tarcisio e il curato, che con il loro esempio e la loro testimonianza hanno inciso molto, mi hanno fatto scattare la molla. Io, infatti, volevo essere come loro”.
Quando è entrato in Seminario? “Ho frequentato le scuole Medie in paese e poi sono entrato in Seminario. Già dopo la quinta Elementare, però, qualcosa stava già maturando dentro di me, ma i miei genitori mi avevano detto: ‘sei troppo piccolo per entrare già in Seminario, aspetta’.E così ho aspettato, ma il seme era già stato messo”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo TORRE BOLDONE – INTERVISTA AL NUOVO PARROCO Mons. Locatelli visto da vicino: dall’infanzia (“Facevo il chierichetto, ma ero un po’ allergico alla Messa prima”) ai 19 anni al fianco del Vescovo Amadei. E, adesso, Torre Boldone, “con ansia, trepidazione e tanta speranza” proviene da Araberara.
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In casa Locatelli si festeggia quindi la nascita del primogenito di papà Attilio e di mamma
Elisabetta; quattro anni dopo, nel 1962, arriva un altro figlio, Aldo.
A distanza di sei decenni, mons. Alessandro Locatelli sta per compiere un altro grande passo nel suo quarantennale cammino sacerdotale. Domenica 11 settembre ha salutato la comunità parrocchiale di San Paolo Apostolo (una delle parrocchie della città di Bergamo) dopo 13 anni di presenza. Sabato 24 settembre fa invece il suo ingresso nella Parrocchia di San Martino Vescovo a Torre Boldone. I chilometri di distanza sono pochi, solo cinque, ma il passo è comunque rilevante.
Mons. Alessandro riavvolge i nastri della memoria e torna indietro nel tempo. Torna nella Bonate Sotto degli anni Sessanta, quelli della sua infanzia e adolescenza.
“Mio padre era di Ubiale Clanezzo, in Val Brembana; mia madre era invece Oltressenda Alta, precisamente di Nasolino, in Alta Val Seriana. Lui aveva lavorato alla Dalmine, poi era stato impiegato al Comune di Bonate Sotto e, infine, impiegato in Regione Lombardia. Lei era maestra.
Purtroppo li ho persi entrambi nel 2020 a 40 giorni di distanza l’uno dall’altra”.
Che tipo era il piccolo Alessandro? “Ero piuttosto tranquillo. L’Oratorio però lo frequentavo molto poco, non ne ero appassionato – sorride – Facevo il chierichetto, ma un po’ a fatica. Ero un po’ allergico alla Messa prima che si faceva un tempo, perché bisognava alzarsi molto presto”.
Però ad un certo punto ha scelto il cammino sacerdotale. “Devo dire che chi mi ha formato è stato il mio vecchio parroco, don Tarcisio Pezzotta, che è stato per me una figura di spicco, che mi ha formato e mi ha guidato verso questa scelta. La mia è quindi stata una vocazione nata guardando i preti del mio paese, don Tarcisio e il curato, che con il loro esempio e la loro testimonianza hanno inciso molto, mi hanno fatto scattare la molla. Io, infatti, volevo essere come loro”.
Quando è entrato in Seminario? “Ho frequentato le scuole Medie in paese e poi sono entrato in Seminario. Già dopo la quinta Elementare, però, qualcosa stava già maturando dentro di me, ma i miei genitori mi avevano detto: ‘sei troppo piccolo per entrare già in Seminario, aspetta’.E così ho aspettato, ma il seme era già stato messo”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo TORRE BOLDONE – INTERVISTA AL NUOVO PARROCO Mons. Locatelli visto da vicino: dall’infanzia (“Facevo il chierichetto, ma ero un po’ allergico alla Messa prima”) ai 19 anni al fianco del Vescovo Amadei. E, adesso, Torre Boldone, “con ansia, trepidazione e tanta speranza” proviene da Araberara.
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MediaSalti mortali. Acrobazie numeriche. Ma ci siamo. Federica Cadei & c portano a casa definitivamente il progetto dell’ex bocciodromo nonostante il vertiginoso aumento delle materie prime che sta bloccando in moltissimi Comuni opere pubbliche. Qui si va avanti, perché altrimenti il contributo da 500.000 euro sarebbe perso. “Il costo – commenta la sindaca Federica Cadei – è lievitato a 1.250.000 euro, siamo andati a fare alcune piccole modifiche al progetto, abbiamo realizzato due pergolati e ridotto leggermente lo spazio chiuso, due pergolati che però vanno a inserirsi perfettamente nel contesto dell’opera”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo SOVERE – Ex Bocciodromo, via al progetto definitivo: “Costo lievitato a 1.250.000 euro, lavori in primavera” proviene da Araberara.
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MediaSono ormai trascorsi tre mesi dal 12 giugno, il giorno in cui i cittadini di Solto Collina hanno scelto di confermare l’amministrazione comunale uscente con il sindaco Maurizio Esti. Seduti tra i banchi della minoranza ci sono i ‘rivali’ Filippo Cassarino e Fabrizio Minelli. Ma che aria tira in Collina? Filippo Cassarino solleva il tema dell’ex Oesi di Esmate, chiuso ormai da anni e dopo il bando del 2021 andato deserto.
“Ci sono tante cose che devono essere chiarite in merito a questo tema, che non sono state chiare in passato e che si trascinano ancora oggi e forse proprio per questo non si riesce a trovare qualcuno disposto a riaprire questa struttura. Dopo il contratto scaduto anni fa non c’è stato più nulla.Non ci si può aggrappare di nuovo al problema del Covid, perché quello risale a febbraio 2020 e oggi quelle limitazioni non ci sono più. L’Oesi chiuso è un danno per la nostra comunità e per chi viene sul nostro territorio per fare una camminata e non trova nemmeno i servizi igienici. Credo sia inutile parlare di San Defendente e di tutte le belle camminate che possono esserci se poi non esiste nemmeno una struttura d’appoggio e la sentieristica è totalmente priva di manutenzione. E poi…quando erano punti del nostro programma elettorale venivano derisi, adesso sono diventati un’opportunità per fare “turismo”? Non dico che ci siano i soldi e che li spendono in altro,
bisogna però avere la voglia, il tempo, le persone e la capacità di predisporre progetti, partecipare ai bandi e cercare risorse da investire sul territorio, ma credo che all’interno di questa
amministrazione e mi riferisco in particolare alla Giunta, non ci sia la volontà di guardare oltre il giardino di casa. Il turismo? Premesso che a Solto Collina siamo all’anno zero, lo stesso
Vicesindaco Consoli ha dichiarato che sono alla ricerca di una persona qualificata a cui affidare la delega al Turismo, un po’ come ammettere che nessuno nell’attuale maggioranza è in grado di ricoprire il ruolo”. …
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo SOLTO COLLINA – Cassarino: “L’Oesi chiuso è un danno per il paese. Non c’è volontà di guardare oltre il giardino di casa e parlano di turismo…” proviene da Araberara.
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“Ci sono tante cose che devono essere chiarite in merito a questo tema, che non sono state chiare in passato e che si trascinano ancora oggi e forse proprio per questo non si riesce a trovare qualcuno disposto a riaprire questa struttura. Dopo il contratto scaduto anni fa non c’è stato più nulla.Non ci si può aggrappare di nuovo al problema del Covid, perché quello risale a febbraio 2020 e oggi quelle limitazioni non ci sono più. L’Oesi chiuso è un danno per la nostra comunità e per chi viene sul nostro territorio per fare una camminata e non trova nemmeno i servizi igienici. Credo sia inutile parlare di San Defendente e di tutte le belle camminate che possono esserci se poi non esiste nemmeno una struttura d’appoggio e la sentieristica è totalmente priva di manutenzione. E poi…quando erano punti del nostro programma elettorale venivano derisi, adesso sono diventati un’opportunità per fare “turismo”? Non dico che ci siano i soldi e che li spendono in altro,
bisogna però avere la voglia, il tempo, le persone e la capacità di predisporre progetti, partecipare ai bandi e cercare risorse da investire sul territorio, ma credo che all’interno di questa
amministrazione e mi riferisco in particolare alla Giunta, non ci sia la volontà di guardare oltre il giardino di casa. Il turismo? Premesso che a Solto Collina siamo all’anno zero, lo stesso
Vicesindaco Consoli ha dichiarato che sono alla ricerca di una persona qualificata a cui affidare la delega al Turismo, un po’ come ammettere che nessuno nell’attuale maggioranza è in grado di ricoprire il ruolo”. …
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MediaL’aumento dei costi delle materie prime ha frenato non pochi progetti sulla scrivania del sindaco Mauro Marinoni. Ne abbiamo parlato sulle pagine del numero scorso, l’amministrazione ha dovuto rivedere i progetti, quello del centro sportivo Marinoni che prevedeva la ristrutturazione dell’impianto polifunzionale. Ma non è l’unica e il motivo è sempre lo stesso, ovvero considerato che “risulta necessario adeguare i prezzi unitari del progetto esecutivo approvato in data 14.07.2022 posto a base di gara, in quanto redatto in base al prezziario di Regione Lombardia 2021”, “la gara (…) è sospesa per permettere l’aggiornamento del progetto esecutivo in base al nuovo prezziario regionale (luglio 2022)”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo ROVETTA – Non solo il ‘Pallone’, stop anche ai progetti sulle scuole proviene da Araberara.
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MediaVal del Riso come luogo privilegiato di nuove esperienze pastorali? Pare proprio di sì perché già 25 anni fa, con il parroco don Vincenzo Valle, era stata realizzata la prima Unità Pastorale della zona; ed ora i fedeli della Valle saranno i primi a sperimentare un’altra novità: le parrocchie di Gorno e di Oneta saranno infatti affidate non più al clero diocesano ma alla congregazione dei Missionari Monfortani che ha sede a Redona. A don Federico Chiappini, trasferito a Castro, succederà dunque Padre Angelo Epis che verrà affiancato dai confratelli Padre Francesco Ferrari e Padre Aldo Bolis. La scorsa settimana il nuovo parroco – che era già stato in Valle come aiuto a don Federico – ha visitato a turno Cantoni, Chignolo, il Crocifisso di Riso e la Madonna del Frassino:“Come comunità di Chignolo abbiamo consegnato a Padre Angelo l’Evangeliario, il libro più prezioso della nostra chiesa – dice Elda, chignolese molto attiva nella piccola comunità -; Padre Angelo lo ha affidato a sua volta ai famigliari di Fra’ Davide Zanni, nostro compaesano, che poi lo riconsegnerà al parroco. E’ stata una cerimonia molto significativa e partecipata, tutti hanno gradito anche questa modalità di approccio, un po’ diversa dal solito. Anche la serata del 14 scorso presso la chiesetta del Crocifisso, in frazione Riso, è stata molto significativa e partecipata: Padre Angelo, proprio nella ricorrenza liturgica dell’Esaltazione della Croce in cui si festeggia il ritrovamento della Croce Sacra su cui fu crocifisso Gesù, ha letto e spiegato una lettera del fondatore dei Monfortani su questo argomento”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo VAL DEL RISO – In Val del Riso l’inizio di una nuova esperienza. Il parroco Padre Angelo: ”Guiderò le 4 parrocchie con Padre Francesco e Padre Aldo” abiteranno insieme nella casa parrocchiale proviene da Araberara.
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MediaFesteggiato sabato 17 settembre a Parre il mezzo secolo di attività della CasiGasa, la società di Parre che ha un settore giovanile invidiabile con la squadra maggiore che milita in Serie C. Ma da chi è stata fondata, come è venuto in mente a qualcuno di inventarsi una società di basket 50 anni fa a proprio a Parre? E poi quel nome stranissimo e perfino difficile da pronunciare.
A riavvolgere il nastro dei ricordi è il grande vecchio e fondatore, Gaetano Salemi. Non ha più la baldanza del giovane che arrivò un giorno di settembre del 1969 in valle. Nativo di Palermo, arriva qui dopo un viaggio lungo come al tempo erano lunghi quei “cammini della speranza” di gente che trovava lavoro lontanissimi da casa. Salemi arriva a Gromo, dove è stato assegnato come segretario comunale. Il servizio comprende anche il Comune di Valgoglio. E’ un mondo diverso, in Libia c’è un colpo di Stato e prende il potere tale… Gheddafi. In Italia comincia quello che sarà definito “autunno caldo”. Ma qui in alta valle fa freddo. “Ma dove mi hanno mandato?” si chiede Salemi che veramente arriva da Roma, dove ha vinto una borsa di studio e si aggiorna sul “mestiere”.A Milano un cugino, come succedeva allora per solidarietà famigliare di “esuli” siciliani sul
“continente”, lo porta a Bergamo e poi su per la valle. A Villa d’Ogna l’auto deve fermarsi, c’è la transumanza, un quadro pastorale inedito per uno che arriva da un altro mondo. Poi Gromo. Arriva in piazza e chiede a uno dove si trova il municipio. Quell’uno è il sindaco, l’avvocato Licinio Filisetti che lo guida oltre la piazza, c’è un cancelletto di entrata. Il nuovo segretario comunale ha 28 anni. Lì ci starà per i prossimi vent’anni.
“Dovendo scendere a Bergamo per varie incombenze, vedevo il cartello stradale che indicava il nome di Parre. Nient’altro, era per me uno dei tanti paesi che attraversavo. Due anni dopo, era il 1971, leggo su l giornale un trafiletto in cui viene detto che l’Oransoda Cantù sta concludendo lapreparazione proprio a Parre e c’è un incontro amichevole. Io avevo sempre seguito il basket, sia a livello di reportage giornalistici anche sulla Gazzetta, sia come allenatore. Naturalmente vado a Parre e scopro la… palestra, grande. Chiedo che attività fanno, pallavolo. Mi raccontano della Scame, di Luigi Piccinelli e Giovanni Scainelli….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo PARRE – I 50 ANNI DELLA GLORIOSA SOCIETÀ DI BASKET Salemi racconta come nacque la CASI.GASA. “Quel marzo del ‘72 Silvia ed io scrivemmo una lettera ai ragazzi del paese e ne arrivarono… 150” proviene da Araberara.
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A riavvolgere il nastro dei ricordi è il grande vecchio e fondatore, Gaetano Salemi. Non ha più la baldanza del giovane che arrivò un giorno di settembre del 1969 in valle. Nativo di Palermo, arriva qui dopo un viaggio lungo come al tempo erano lunghi quei “cammini della speranza” di gente che trovava lavoro lontanissimi da casa. Salemi arriva a Gromo, dove è stato assegnato come segretario comunale. Il servizio comprende anche il Comune di Valgoglio. E’ un mondo diverso, in Libia c’è un colpo di Stato e prende il potere tale… Gheddafi. In Italia comincia quello che sarà definito “autunno caldo”. Ma qui in alta valle fa freddo. “Ma dove mi hanno mandato?” si chiede Salemi che veramente arriva da Roma, dove ha vinto una borsa di studio e si aggiorna sul “mestiere”.A Milano un cugino, come succedeva allora per solidarietà famigliare di “esuli” siciliani sul
“continente”, lo porta a Bergamo e poi su per la valle. A Villa d’Ogna l’auto deve fermarsi, c’è la transumanza, un quadro pastorale inedito per uno che arriva da un altro mondo. Poi Gromo. Arriva in piazza e chiede a uno dove si trova il municipio. Quell’uno è il sindaco, l’avvocato Licinio Filisetti che lo guida oltre la piazza, c’è un cancelletto di entrata. Il nuovo segretario comunale ha 28 anni. Lì ci starà per i prossimi vent’anni.
“Dovendo scendere a Bergamo per varie incombenze, vedevo il cartello stradale che indicava il nome di Parre. Nient’altro, era per me uno dei tanti paesi che attraversavo. Due anni dopo, era il 1971, leggo su l giornale un trafiletto in cui viene detto che l’Oransoda Cantù sta concludendo lapreparazione proprio a Parre e c’è un incontro amichevole. Io avevo sempre seguito il basket, sia a livello di reportage giornalistici anche sulla Gazzetta, sia come allenatore. Naturalmente vado a Parre e scopro la… palestra, grande. Chiedo che attività fanno, pallavolo. Mi raccontano della Scame, di Luigi Piccinelli e Giovanni Scainelli….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo PARRE – I 50 ANNI DELLA GLORIOSA SOCIETÀ DI BASKET Salemi racconta come nacque la CASI.GASA. “Quel marzo del ‘72 Silvia ed io scrivemmo una lettera ai ragazzi del paese e ne arrivarono… 150” proviene da Araberara.
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MediaChe il paese di Bos sico sia legato da secoli alla tradizione della pastorizia è cosa assi risaputa edassodata. Ancora oggi un paio di pastori percorrono annualmente la pianura, dal Lodigiano fino alle alpi, nella tipica transumanza che vede spostare le greggi dalla pianura alla montagna nel periodo estivo e viceversa nel periodo invernale. Nei decenni scorsi spesso i pastori passavano da Bossico per la tosatura delle pecore che, nel periodo autunnale, avveniva nel mese di settembre. La quarta domenica di settembre si svolgeva e si svolge la loro festa, con la processione di Santa Eurosia.Nel 1596 Giovanni (Zuane) da Lezze, console della Repubblica Veneta a Bergamo, redige una accurata descrizione di Bergamo e del suo territorio. Tra le altre cose cita… “si contano in paese tra pecore e capre 2000 animali”…. Un numero decisamente considerevole tenuto conto che al tempo le greggi erano decisamente inferiori numericamente ad oggi. Oggi un pastore può avere facilmente anche 1000 capi. Nel 1400 e nei secoli a seguire, la lana veniva venduta alle manifatture di Lovere o della Valgandino che erano specializzate nelle produzioni di pannilana che venivano venduti anche in altre nazioni dell’Europa. La chiesa di Santa Maria in Valvendra a Lovere (metà 1400) venne finanziata dalle famiglie impegnate nella lavorazione e nel commercio dei manufatti in lana che erano una solida realtà economica della cittadina lacustre. Fino a qui nulla di nuovo; diciamo fatti e tradizioni che appartengono alla storia.. Il lettore penserà che sia una tradizione ormai in via di estinzione, assorbita dalla evoluzione della civiltà moderna. Nulla di tutto questo, almeno a Bossico.
Si registra infatti una realtà inusuale, perfino da studiare nella sua psicologia. Molti ragazzi anche giovanissimi, magari studenti, magari operai o impiegati in altre mansioni hanno e accudiscono con una passione un loro piccolo gregge, nei ritagli di tempo libero e dopo la giornata di lavoro.Questo comporta anche, oltre che alle normali mansioni giornaliere (dar da mangiare, assistere i parti, pulire le strutture, ecc), la lavorazione di numerosi fondi per avere il fieno per l’inverno, per il pascolo primaverile e autunnale….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo BOSSICO – Un gruppo di ragazzi del paese sta producendo il Pecorino di Bossico proviene da Araberara.
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Si registra infatti una realtà inusuale, perfino da studiare nella sua psicologia. Molti ragazzi anche giovanissimi, magari studenti, magari operai o impiegati in altre mansioni hanno e accudiscono con una passione un loro piccolo gregge, nei ritagli di tempo libero e dopo la giornata di lavoro.Questo comporta anche, oltre che alle normali mansioni giornaliere (dar da mangiare, assistere i parti, pulire le strutture, ecc), la lavorazione di numerosi fondi per avere il fieno per l’inverno, per il pascolo primaverile e autunnale….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo BOSSICO – Un gruppo di ragazzi del paese sta producendo il Pecorino di Bossico proviene da Araberara.
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MediaCi siamo quasi, manca davvero poco: “Probabilmente a dicembre” commenta Simonetta Urgnani, vicesindaco e assessore ai servizi sociali. Insomma, comincia il countdown per quello che sarà il primo centro della zona che accoglierà le donne vittime di violenza. Ne avevamo parlato un po’ di tempo fa, poi la pandemia aveva rallentato un po’ tutto, ma non la voglia di fare qualcosa per chi è in difficoltà. Il centro sorgerà nei locali delle suore di Maria Bambina che hanno donato gli spazi e fatto i lavori: “Senza la loro generosità – commenta Simonetta – non sarebbe stato possibile”. Partiamo dall’inizio: “La previsione di apertura è intorno a dicembre, uno spazio donne reso possibile grazie appunto a un progetto concordato con le suore di Maria Bambina, volevano ristrutturare lo spazio Oasi e con l’allora sindaco Guizzetti avevano deciso tramite una convenzione di destinare una parte al sociale, una viene realizzata dalle suore per un altro progetto molto importante che riguarda persone disabili e l’altra parte va a rispondere a un’esigenza sul territorio per creare uno spazio di ascolto e un centro antiviolenza per le nostre donne….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo LOVERE – Apre a dicembre il primo centro di aiuto per donne vittima di violenza: “Grazie alle suore avremo due piani in centro al paese” e… proviene da Araberara.
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Media“Uso e spaccio di sostanze stupefacenti si espandono a macchia d’olio, persino di giorno”. I Raptors subiscono il sedicesimo furto. “A Trescore ti portano via anche le mutande tra un po’…”A Trescore Balneario non manca niente: c’è un centro vivibile e vissuto, ci sono tanti negozi, ristoranti e bar, ci sono tante aziende in cui andare a lavorare, la città di Bergamo e l’autostrada sono facilmente raggiungibili, la superstrada ‘accarezza’ il territorio comunale, ci sono le Terme, alcuni istituti scolastici dall’asilo alle Superiori, c’è l’ospedale. Insomma, non manca niente… o quasi. Già, perché da un po’ di tempo a questa parte manca forse il senso della sicurezza, stando ad alcuni episodi che si susseguono.Partiamo dallo spaccio di droga che, da quanto dice al nostro giornale il gruppo di minoranza ‘ConsensoCivico Trescore’ starebbe diventando preoccupante.“Il duplice problema dell’uso e spaccio di sostanze stupefacenti si espande a macchia di olio e arriva nel centro di Trescore, persino di giorno, in luoghi sensibili, dietro il Municipio e vicino alle scuole. Diminuisce di conseguenza la percezione di sicurezza dei cittadini, complice anche lo svuotamento del paese nelle ore serali. Nonostante l’ampliamento del sistema di video sorveglianza, dei portali di lettura targhe e l’istituzione del corpo di polizia locale (sette unità), il fenomeno è in costante aumento e impatta ormai sul tessuto sociale del paese. Si rende auspicabile una diversa strategia di contrasto finalizzata al monitoraggio e presidio del territorio da parte delle istituzioni preposte”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo TRESCORE – SICUREZZA – Spaccio e furti, la cittadina termale è (in)sicura? proviene da Araberara.
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