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MediaCristian Invernizzi, due mandati come deputato, Lega, si ricandida. Sono gli ultimi giorni di una campagna elettorale anomala, perché estiva. In queste notti gli attivisti stanno incollando i manifesti, coinvolgendo anche i sindaci leghisti della nostra zona. Cristian Invernizzi, come tutti i candidati, sta girando per marcare la presenza e raccogliere consensi che sembrano fluidi, anche l’elettorato leghista ne risente, da percentuali come quella di più del 34% di appena tre anni fa, si può precipitare in fretta. E’ già successo anche al Pd renziano e probabilmente, secondo i sondaggi, anche ai 5 Stelle. L’autunno, come insegnavano i nostri maestri d’antan, comincia sfalsato, il 23 settembre. Due o tre giorni e poi si va al redde rationem.
Cosa succede dopo il 26? “Innanzitutto bisogna vedere appunto cosa può succedere. I sondaggi sono sicuramente uno strumento importante per far politica, ma poi la politica vera la fai in base ai voti che escono dalle urne. Quindi al netto di tutto quello che si dice oggi, bisogna vedere il 26 settembre se ci sarà una chiara maggioranza del centrodestra, come dicono i sondaggi, oppure se succederà quello che siamo abituati negli ultimi anni a vedere… Anche i sondaggi possono sbagliare, certo l’aria è positiva per il centro-destra”. Un’aria più che positiva…
“Ottima, per carità, tutti si aspettano una vittoria del centro-destra, bisognerà vedere le
proporzioni di questa eventuale vittoria”.
Poi bisognerà vedere anche i rapporti di forza che ci saranno all’39;interno del centrodestra, perché si delinea una netta maggioranza di Fratelli d’Italia.
“Bisognerà vedere cosa succede il 26. Io mi ricordo che nel 2018 gli ultimi sondaggi davano la Lega al 13% e poi abbiamo superato il 17. Speriamo bene…”.
Tu che hai il polso della situazione sul nostro territorio: la Lega è stata sempre stata fortissima in bergamasca.C’è stato anche adesso a Pontida di nuovo il grande raduno…
“Un’ottima risposta del popolo”.
Ti aspetti per la Lega, in bergamasca, un risultato ancora forte, superiore a quello di Fratelli d’Italia? “Io mi aspetto un ottimo risultato della Lega perché in bergamasca possiamo contare su una struttura molto molto radicata. Speriamo di confermare il risultato che ci portiamo dietro da anni.
Al tempo stesso, essendo radicati e facendo politica da più di 30 anni, sappiamo anche che la politica è molto fluida, soprattutto negli ultimi tempi va molto sull'onda del momento, ora l’onda pare sia meloniana. Noi siamo un partito abituato a non esaltarci quando le cose vanno bene e a non deprimerci quando non vanno bene”.
Nel listino del Plurinominale sei al terzo posto, dopo Calderoli e la Pirovano, ma lei è
candidata anche nell'Uninominale del Senato, quindi nel caso lei opterebbe per quello e tu scaleresti di un posto.
“Per legge sì, se passi all’Uninominale al Senato, vieni accreditato in quello”.
Le prospettive della tua rielezione? “Al netto di quelle che sono le prospettive della mia rielezione lo dico sempre che già è un onore essere candidato della Lega. Poi ovviamente si fa politica perché si aspira ad essere eletti, questo lo vediamo lunedì 26…”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo ELEZIONI – LEGA – Invernizzi: “In bergamasca mi aspetto un ottimo risultato della Lega perché possiamo contare su una struttura molto molto radicata” proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/Gino-Gelmi.jpeg">Media</a><strong>Gino Gelmi</strong> arriva in tenuta da… attacchino, sta girando le valli come ai vecchi tempi ad affiggere manifesti elettorali del suo partito. Che poi sono due i partiti in alleanza, più un terzo con cui Verdi e Sinistra sono in coalizione col Pd. <em>“Coalizione tecnica”,</em> precisa Gelmi. Ne parliamo più avanti.Sei uno impegnato in politica e soprattutto nel sociale da sempre. Adesso con i tuoi 75 anni ti metti sui… manifesti? Hai fatto gavetta e battaglie e adesso sei candidato, capolista per la Camera dei Deputati nel collegio plurinominale (proporzionale) bergamasco. Cominciamo dal simbolo che mette insieme “Europa Verde” e “Sinistra Italiana”.<strong>C’è differenza tra Verdi e Sinistra?</strong><em>“No, credo che siano assolutamente complementari perché il discorso delle disuguaglianze e il discorso del clima sono due aspetti che vanno assolutamente di pari passo. Prendi ad esempio oggi il discorso della crisi energetica che interseca il discorso climatico, dove ci sono proposte che ritornano alle vecchie ricette: nucleare, carbone e rigassificatore. Noi siamo per un investimento fortissimo sulle energie naturali, quelle ecologiche, quindi sole, pannelli, vento, acqua, tutte risorse di cui peraltro l’Italia è ricchissima. Solo che questi investimenti sono oggi un po’ bloccati da burocrazie che rendono gli iter di autorizzazione estremamente complicati”</em><strong>Quando parli per esempio del… sole pensi a grandi impianti o ai pannelli solari delle case?</strong><em>“Adesso c’è questa roba delle comunità locali, c’è proprio un provvedimento di legge che favorisce la costituzione di comunità energetiche dove anche piccoli aggregati possono mettersi insieme…”</em><strong>Quindi un paese, un quartiere possono fare un impianto fotovoltaico. Però anche quello ha in impatto sul territorio.</strong><em>“Un impatto relativo perché come in tutti gli interventi anche energetici si deve fare attenzione agli aspetti paesaggistici e di visibilità del territorio. Però ci sono delle soluzioni che possono consentire questa cosa. Il discorso per esempio delle bollette che si lega direttamente al discorso energetico,  oggi è un discorso che impatta fortemente anche sulle condizioni economiche soprattutto dei ceti medio bassi, per cui tenere insieme il discorso ambientale, questo è solo un esempio, con il discorso delle disuguaglianze è il perno della nostra proposta politica”.</em><strong>L’idroelettrico?</strong><em>“L’idroelettrico assolutamente sì. Il problema è che ci sono alcune società che hanno un po’ saccheggiato tutti i dislivelli di acqua. Lo abbiamo visto anche qui nel nostro territorio, lucrando ovviamente dei rendimenti significativi, nonostante la siccità ne abbia un po’ contenuto la redditività, però anche lì si tratta… per esempio in Val Vertova abbiamo fatto una battaglia perché c’era una società che voleva installare una centralina e l’abbiamo spuntata, cioè non si farà nessun centralina. L’idroelettrico è sicuramente una risorsa, va valorizzata però con accortezza”.</em><strong>Le dighe non si fanno più…</strong><em>“Più che le grandi dighe che richiedono costi, investimenti, tempi lunghi di realizzazione, adesso l’orientamento è di sfruttare tutti i dislivelli di acqua perché con poco dislivello si riesce comunque a produrre energia e quindi ecco le centraline. Dovrebbero essere interventi del pubblico, anche per prendere un po’ di risorse. Dovrebbe farlo il pubblico, mica lasciare questi terreni esclusivamente ai privati. Vanno fatte ovviamente con accortezza, perché non si può impiastricciare tutto”….</em><em>SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBRE</em><em> </em>L'articolo <a href="https://www.araberara.it/elezioni-alleanza-verdi-sinistra-gino-gelmi-col-pd-unalleanza-solo-tecnica-siamo-piu-vicini-ai-5-stelle-da-40-anni-faccio-il-volontario-in-carcere-e-sono-sereno-in-pace-con/">ELEZIONI – ALLEANZA VERDI-SINISTRA – Gino Gelmi: “Col Pd un’alleanza solo tecnica.…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/andrea-moltrasio.jpeg">Media</a>Andrea Moltrasio sale a Clusone e arriva in redazione in un giorno magico, di sole settembrino.
Da queste parti ci viene in bici (magari “assistita”, come si dice dell’apporto elettrico di moda, in certi tratti). Oggi no, giacca e cravatta che è in sintonia con la sua storia. Il suo curriculum è corposo. Ma adesso ha un’età in cui uno di solito si gode la pensione. E’ diventato anche nonno da poche settimane. Poi lo si trova candidato per “Azione” nel collegio uninominale per il Senato U07 di Bergamo e valli. E da queste parti si è aggiunta anche “Italia sul Serio…” che sembra un riferimento ambivalente, la serietà, ma anche il fiume Serio.“Quello è uno slogan che piace molto in Val Seriana, meno in Val Brembana”
Sulla soglia dei 66 anni (da compiere il 7 ottobre). Ma chi glielo fa fare di candidarsi?
“È una passione civile che ho avuto fin da ragazzino, fin da quando ero a scuola mi è interessata alla politica nel senso di occuparmi del bene comune; ho partecipato sempre alle attività di rappresentanza fin dal liceo classico Sarpi, poi all’università, a ingegneria ero nel consiglio dell’Opera universitaria. Poi sono andato negli Stati Uniti, sono tornato, ho fatto il militare nelle truppe da montagna, truppe Nato, sono stato in Norvegia e Germania a fare esercitazioni, un’esperienza molto bella. In seguito ho fatto un master negli Stati Uniti. Poi sono tornato e ho trovato una casa politica in Confindustria dove sono stato presidente dei giovani imprenditori, poi nel 2000 sono stato vicepresidente e poi presidente dell&#39;Unione Industriali Bergamo, poi Confindustria a Roma, a Bruxelles. Dieci anni di Confindustria dal 2000 al 2010 prima a Bergamo poi a Roma, occupandomi prima di energia e poi molto di Europa, tenevo i rapporti con l’Europa nel senso di Bruxelles e con le attività che le imprese fanno a Bruxelles di tipo lobbistico, non è una
parola brutta, nel senso del fare gli interessi dell’impresa e quando fai questo ti occupi di politica, inevitabilmente…”.
Sì, ma con una visione da imprenditore… “Diciamo che io sono sono imprenditore di seconda, anzi, di quarta generazione, nel senso che il mio bisnonno è venuto a Bergamo alla fine degli anni 80. Nel 1887 ha fondato la ditta Moltrasio e poi mio nonno è andato avanti con l’attività. Poi nel dopoguerra è nata la Icro Coatings che è una ditta di vernici di cui mi sono occupato. Ma ho fatto anche altre cose; a un certo punto nel 2000,
quando ero presidente dell’Unione Industriali, i parenti da parte di mia mamma mi hanno affidato la clinica Castelli. Ora non sono più parte della clinica perché è stata ceduta nel 2018 al gruppo Humanitas e devo dire che è stata una scelta che mi fa ancora soffrire tantissimo, sembrava una decisione buona… Quella era una sanità di territorio, col malato al centro. Dal punto di vista manageriale era una grossa soddisfazione, la clinica era in difficoltà, ma poi l’abbiamo portata ad un ottimo livello. La cosa buona era che si occupava della sofferenza, della malattia di tante persone”. Infatti, anche a livello popolare, la clinica Castelli a Bergamo era un punto di riferimento.
“Il nonno era straordinario e poi lo zio che è andato avanti anche lui. Poi a un certo punto, nel caos della sanità, queste aziende piccole soffrivano un p, ma la mamma e la zia mi hanno
chiamato a fare anche questo ed è stata un&#39;esperienza molto bella. Poi mi sono buttato in altre
cose, le banche, UBI banca…”.
Restiamo in argomento, ma perché Bergamo ha perso tutte le sue banche?
“La strategia che è stata scelta dopo che la banca è diventata Spa, è stata una strategia che allontanava inevitabilmente la banca da essere banca di territorio. Io avevo cercato di fare una riforma della Banca Popolare in modo che mantenesse la possibilità per i soci di partecipare: io credo molto nel capitalismo degli stakeholder (traduzione: titolare di una posta in gioco, insomma che partecipa direttamente in una società finanziaria – n.d.r.)…
MediaIl titolare: “Quando l’ho vista ho preso un colpo; ho il batticuore pensando alla prossima. È dura, ma io non mollo. Bellissimi i commenti dei miei clienti”La Pasticceria Frutti di Luzzana la conoscono molte delle persone che abitano nei paesi tra Casazza e Trescore Balneario, come pure chi viaggia tutti i giorni lungo la Statale 42 della Val Cavallina. A molti sarà infatti capitato di fermarsi nel parcheggio dove troneggia la grande statua dorata di Padre Pio ed entrare nella pasticceria per bere un caffè o un cappuccio, magari accompagnato da una brioche, o per comprare torte e pasticcini.Un luogo, quindi, dove regna sovrano il ‘dolce’ ma stavolta a vincere è il ‘salato’. Sì, salato come la mega bolletta dell’energia elettrica che il titolare si è trovato tra le mani alcuni giorni fa. Bastano due dati: ad agosto 2021 la bolletta dell’energia elettrica era di 2.065,86 euro, quella di agosto 2022 è di 9.983,33 euro. Sì, avete letto bene (come si vede anche dalle foto delle due bollette). La Pasticceria Frutti si è vista non raddoppiare o triplicare, ma addirittura quintuplicare la bolletta dell’energia elettrica…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo LUZZANA – IL CASO – La bolletta salata della pasticceria: 10.000 euro ad agosto (contro i 2.000 del 2021) proviene da Araberara.

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MediaLa conferenza dei servizi convocata per il 6 dicembreTempi lunghi, lungaggini incredibili. Già il Bando di gara aveva dilatato i tempi di mesi da gennaio a luglio. L’ha vinto la Rd Impianti di Massimiliano Belingheri e chi lo affianca nella società. Unica concorrente. Poi ci si aspettava una corsa contro il tempo per poter avviare i lavori per la nuova cabinovia Carbonera-Polzone, già pronta per essere installata. Ma ecco di nuovo la lentezza (inesorabile?) della burocrazia.La situazione è in stallo ed è in mano all’ufficio tecnico della Comunità Montana. I lavori seri non possono partire finché non si consegnano gli impianti alla società. Per consegnare gli impianti gli uffici tecnici devono nominare un direttore lavori. Avrebbero dovuto per legge averlo pronto per la conclusione della gara (22 luglio) e invece stanno ancora pensando se serve una gara europea (30 gg almeno dall’indizione) o una gara ristretta (una settimana). Nel frattempo sono passati altri due mesi  e non è ancora partito nulla, quindi se va bene, la consegna degli impianti dovrebbe avvenire entro fine settembre, inizio ottobre. Se va bene…Senza consegna degli impianti non solo non possono partire i lavori ma non si possono neppure fare le manutenzioni per gli impianti che, almeno per quest’anno, non dovrebbero avere ulteriori interventi e quindi hanno “solo” bisogno di manutenzione.SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo COLERE La stagione 2022-2023 è appesa a un filo Aspettando che finisca il giro delle 12 “chiese”. La conferenza dei servizi convocata per il 6 dicembre proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/medico_di_base.jpg">Media</a>Esasperati e demoralizzati: è questo il prevalente stato d’animo dei 1500 cittadini dell’Alta Valle di cui si fa ancora una volta interprete Flora Fiorina, sindaco di Gandellino nonché medico, di fronte alla ‘storia infinita’ che vede protagonista il dott. Luca Natalino Presepio: “Ci viene il dubbio che la nostra ultima lettera (cfr il numero scorso del nostro giornale, n. d. r.) il dott. Presepio non l’abbia nemmeno letta attentamente… – commenta la dottoressa Fiorina -.
L’ultimo atto della vicenda registra le sue dimissioni, ma poiché per legge, dopo aver dato le dimissioni, deve stare in servizio per 60 giorni, ha chiesto subito un permesso per malattia… Sono portata a pensare che il dott. Presepio abbia seri problemi famigliari, come quello dell’assistenza all’anziana madre malata, ma questo non può giustificare il grave disservizio verso la popolazione di quattro paesi”.
Alla base di tutta la vicenda, secondo la prima cittadina, c’è però il fatto che forse il dott. Presepio non ha capito la grande opportunità che gli si è presentata: “Nel senso che per un medico che ama la sua professione e vuole svolgerla al meglio, c’erano le condizioni ottimali: 18/19 ore di ambulatorio settimanali in paesi relativamente vicini l’uno all’altro e, soprattutto, la possibilità di poter contare su una segretaria, pagata da noi, per registrare tutti i dati necessari e non dover pensare alle incombenze burocratiche che oggi affliggono la professione medica, col risultato che, avendo più tempo, avrebbe potuto ridurre della metà le visite domiciliari ed i ricoveri in Pronto Soccorso… Voglio dire che qui da noi avrebbe potuto fare davvero il medico e non il burocrate, che è il sogno di ogni dottore appassionato del suo lavoro, perché se puoi disporre gratuitamente di una persona che sbrighi tutte le pratiche, puoi davvero dedicarti di più e meglio ai tuoi pazienti. In ogni caso – conclude – bisogna ribadire che questo non è e non dovrebbe essere un problema dei sindaci, perché anche questa è una cosa che chi di dovere, forse non lo ha ancora capito”.
Il dott. Natalino Presepio sostiene invece che il problema dell’assistenza sanitaria in Alta Valle vada imputato ai Comuni interessati, che dal giugno scorso non deliberano il ripristino del servizio amministrativo promesso.
“Quando l’anno scorso ero stato contattato da Gromo, che mi prospettava la possibilità di un supporto – cioè una segretaria che si occupasse degli aspetti amministrativi – avevo risposto positivamente, prendendo servizio su quattro Comuni, ovviamente con relativo contratto ATS.Il servizio è par tito a giugno 2022 con non poche difficoltà – uffici da organizzare sia dal punto divista pratico che gestionale, dati SISS da sbloccare – ed ho dunque attivato il servizio anche grazie al grosso supporto della segreteria. Nel giugno di quest’anno il contratto scade, i Comuni lo sapevano, i fondi stanziati dalla Comunità Montana per compensare la Segretaria pare ci fossero, ciononostante le Amministrazioni comunali hanno tergiversato e non hanno deliberato il rinnovo del contratto stesso; così a fine luglio la Segretaria cessa il servizio ed è per questo che io comincio a lavorare in due ambulatori per far fronte alla grande mole di lavoro.
Nel mese di agosto il servizio viene momentaneamente ripristinato per un solo mese, i 4 ambulatori verranno anch’essi ripristinati con il definitivo rinnovo del servizio, cosa che però non avviene, e mi ritrovo per l’ennesima volta da solo….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo <a href="https://www.araberara.it/alto-serio-le-due-versioni-sul-medico-che-non-ce-la-sindaca-di-gandellino-non-si-puo-giustificare-il-grave-disservizio-verso-la-popolazione-di-paesi-il-medico/">ALTO SERIO – Le due versioni sul medico che non c’è. La sindaca di Gandellino: “Non si può giustificare il grave disservizio verso la popolazione di paesi”. Il medico: “Me ne vado, non sono stato aiutato dai sindaci”</a> proviene…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/21-maggio-1922-Santa-Giustina.jpg">Media</a>Era il 28 ottobre 1922. Cento anni fa. Presidente del Consiglio era Luigi Facta. Nel settembre di tre anni prima, proprio nel 1919, c’era stata la spedizione guidata da Gabriele D’Annunzio sulla città di Fiume, occupata di forza proclamando la “Reggenza Italiana del Carnaro” per forzare la mano alle potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, impegnate nella Conferenza di pace di Parigi. Fiume era città contesa tra il Regno d’Italia e il Regno di Serbia, Croazia e Slovenia. L’azione di D’Annunzio era appoggiata da movimenti eterogenei, futuristi, nazionalisti, mazziniani, sindacalisti rivoluzionari e dal direttore del quotidiano “Il Popolo d’Italia”, Benito Mussolini. La “vittoria tradita” aveva lasciato strascichi di malcontento. L’occupazione di Fiume finì però a Natale 1920 in seguito al Trattato di Rapallo con il quale l’Italia ottenne Trento, Trieste a l’Istria. La Dalmazia e Fiume restavano fuori.L’Italia era percorsa da turbolenze, le voci di un “colpo di Stato” imminente erano sempre più avvalorate dal clima di scontri, scioperi, occupazioni delle terre, che provocavano poi violenze, incendi di sedi del partito socialista da parte di squadre dei fascisti, sostenute economicamente da proprietari terrieri e industriali. Le elezioni amministrative del 1920 videro il partito socialista e il partito repubblicano vincere quasi ovunque. Al che la reazione degli squadristi fu ancora più violenta. Nel 1921 alle elezioni politiche i fascisti riuscirono a far entrare in parlamento una trentina di loro candidati. Il 1922 fu caratterizzato dall’aumento delle violenze. E’ in questo clima che si prepara la famosa “Marcia su Roma”.Lo storico <strong>Mimmo Franzinelli</strong> ci concede gentilmente la pubblicazione di un capitolo del suo ultimo volume <em>“L’insurrezione fascista – Storia e mito della marcia su Roma”</em> edizione Mondadori. Lo pubblichiamo in tre puntate.  *  *  *<strong>Mimmo Franzinelli</strong><strong> </strong> La Marcia su Roma non è un evento a sé stante, ma il momento culminante di una strategia di lungo respiro, avviata sin dall’autunno 1920 e imperniata sulla mobilitazione della periferia fascista per la distruzione degli avversari e l’occupazione delle città, attraverso un’offensiva possente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche…Quegli assalti scardinarono le rappresentanze democratiche di comuni e province, e furono approvati – in quanto colpivano le sinistre – da intellettuali quali Luigi Albertini, Benedetto Croce, Luigi Einaudi, Vilfredo Pareto…La novità dell’ottobre 1922, sta nel fatto che il nemico è mutato: non più il «bolscevismo», ma lo Stato liberale (legato peraltro agli squadristi dalle decisive complicità di tanti suoi funzionari).<strong>Chi ha via via minimizzato o persino liquidato la Marcia su Roma come folcloristica passeggiata per la capitale, sottovaluta significati simbolici e conseguenze concrete di quell’imponente corteo, che alla sfilata nei luoghi canonici (Altare della Patria e Quirinale) affiancò l’invasione dei quartieri popolari con intenti punitivi.</strong>Le persecuzioni nei confronti dei dissidenti, praticate il 31 ottobre 1922 con manganelli e revolver, verranno poi istituzionalizzate, così come dal gennaio 1923 le camicie nere saranno inquadrate nella neocostituita Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, al soldo dello Stato.Altra rilevante sottovalutazione riguarda le motivazioni e il senso della partecipazione di decine e decine di migliaia di giovani a quella straordinaria mobilitazione, per una passione patriottica inculcata e incanalata dal duce con ambizioni di potere.Passione dovuta a vari fattori – dalla rivalutazione dei sacrifici bellici a fronte di chi li rifiutava, alla delusione per l’inconcludenza del ceto politico – e che costituì il detonatore di un esperimento di conquista violenta dello Stato, destinato a mutare in profondità la storia europea del…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/raffadue.jpeg">Media</a>“Mi impongo di sperare che prima o poi ne usciremo, come i nostri vecchi che riuscirono a
risorgere dopo la guerra; ma ne usciremo con le ossa rotte, e con la consapevolezza che non siamo stati capaci di prevedere quanto stava succedendo, e men che meno di correre ai ripari con serie politiche di programmazione, di pianificazione e di coordinamento che avrebbero potuto evitare questo disastro totale”.
Raffaella Angelini, classe 1969, appassionata allevatrice da sempre e rimasta sola alla guida della sua micro azienda agricola dopo la perdita del marito Lorenzo Ferrari, non ‘molla’ e non ha intenzione di vendere le sue ‘ragazze’, come chiama affettuosamente le sue vacche da latte con cui produce formaggi buonissimi che poi spedisce in tutta Italia.La tempesta perfetta e la strage delle vacche.Quando parla di disastro si riferisce alla “tempesta perfetta” che ha colpito e continua a colpire anche il suo settore, aggravando a dismisura problemi che c’erano anche prima.
“Per metterci in ginocchio si sono sommati la crisi energetica, l’aumento dei prezzi, la siccità e l’aumento dei selvatici, cinghiali, orsi, lupi, cervi e caprioli. I prezzi sono fuori controllo, sia i mangimi che il gasolio sono aumentati in poco tempo del 60%, non è possibile progettare nulla né fare previsioni, l‘aumento dei prezzi dei nostri prodotti non coprono i rincari dei costi, l’unica cosa che ora rende bene è vendere le bestie per farne carne da macello…
Così si alimenta la strage delle vacche già in atto dalla primavera scorsa, una strage che
prevedibilmente continuerà anche nel prossimo autunno. La crisi riduce a zero i margini di
guadagno, ci costringe a ‘limare’ le spese fino all’osso, gli allevatori cercano di produrre di più per poter guadagnare, ma l’aumento dell’offerta provoca inevitabilmente un’ulteriore diminuzione del prezzo al consumo. Del resto i nostri prodotti non si possono ‘stoccare’ in attesa di tempi migliori, sono merce deperibile e vanno venduti in fretta.
C’è anche da dire che gli allevatori non hanno mai saputo vendere e delegano ad altri la vendita, ma così la filiera si allunga e si perdono i vantaggi della filiera corta: insomma è proprio il metodo che è sbagliato, da anni si lavora per limitare i costi ed essere competitivi, quando si sarebbe dovuto lavorare per aumentare il margine di guadagno.
Ora i costi sono fuori controllo e il margine è drammaticamente basso, ma le strutture e
l’organizzazione per alzarlo non ci sono e richiederebbero troppo tempo, quindi si rischia di chiudere. Quanto ai guai della siccità di quest’estate sono ben noti; scarsa o nulla la produzione di erba e di fieno, e quando finalmente è piovuto e i prati ricominciavano a verdeggiare, ecco i cinghiali che me li hanno devastati, annullando così la speranza di avere ancora un po’ d’erba per il pascolo.E nessuno fa nulla. So che in Valzurio e a Gandellino ci sono anche i cervi che, oltre a pascolare liberamente, distruggono reti e recinzioni disperdendo le vacche.
Non parliamo poi delle stragi quasi quotidiane di pecore e capre da parte del lupo sugli alpeggi, da noi ancora limitate, ma facilmente prevedibile per il futuro. Ci consigliano di usare cani da difesa, ma sono animali ‘da difesa’, appunto, e qui da noi le montagne sono piene di turisti, il rischio di aggressione è alto e la convivenza è già complicata…Troppa gente in montagna e troppa ignoranza delle nozioni di base complicano un lavoro già difficile, soprattutto quest’anno, senza erba e senza acqua, e col morale a terra. Mi dicono che i nostri alpeggiatori, quando scenderanno dalle malghe, venderanno parecchie vacche ai macelli, sapendo che sarà molto difficile tornare indietro, perché per fare una vacca in grado di produrre latte ci vogliono almeno tre anni, ammesso che uno voglia ricominciare, in queste condizioni”.La gente non sa più cos’è la natura. Compra la carne nei vassoi di polistirolo e si indigna per le macellazioni Raffaella non parla certo per…
Media“Gentile redazione, scrivere a un giornale non cambierà certo la mia situazione economica ma forse servirà a far riflettere qualcuno…”.  Comincia così una delle tre lettere arrivate in redazione nell’ultimo mese, scritte tutte da parenti di anziani ricoverati nelle case di riposo della provincia, di paesi diversi, tutti lamentano l’aumento delle rette, alcuni di un paio di euro al giorno, altri addirittura di 7-8 euro al giorno. Schizzano i costi delle case di Riposo, alcuni in modo spropositato, altri più calmierati ma in ogni caso in aumento. E sono aumenti che hanno fatto alzare la voce anche ai sindacati e non solo ai parenti: “Basta chiedere soldi ai parenti – ha tuonato la Cisl attraverso un comunicato ufficiale – riteniamo che,  di fronte ad un incremento così elevato dei costi energetici e all’impossibilità di sapere entro quanto questa situazione di emergenza possa essere ricondotta a normalità, la risposta non possa e non debba essere l’aumento continuo e indiscriminato dei costi a carico delle famiglie che  già sostengono spese  abbondantemente  oltre 1.800 € al mese”. Giacomo Meloni, della segreteria FNP CISL di Bergamo, entra nella discussione in atto in questo periodo e riguardante le difficoltà economiche e di gestione delle RSA provinciali, lanciando naturalmente lo sguardo nei confronti degli anziani assistiti e delle famiglie sulle quali, spesso, ricadono le spese di mantenimento. Dall’osservatorio degli agenti sociali di FNP sul territorio, emerge anche la preoccupazione di alcune strutture che iniziano a far fronte alle prime disdette da parte di famigliari di assistiti, che faticano a integrare i continui aumenti. “Con sempre maggiore insistenza  le  associazioni di rappresentanza delle RSA  sottolineano le difficoltà a reggere al costante rincaro dei costi, ulteriormente drammatizzato in questi ultimi mesi. Siamo consapevoli – continua Meloni – dell’emergenza economica che riguarda le RSA come del resto  tutte le famiglie del nostro paese, sulle quali molte volte  gravano anche i costi del sostentamento dell’anziano presso le case di riposo. Per noi la priorità per ogni RSA è e deve essere la tutela del benessere  psico-fisico delle persone residenti , la tutela della loro dignità”. Tra l’altro, In Italia il costo della retta per il ricovero di un anziano in una Casa di riposo viene sostenuto per metà dalla famiglia e per metà dalla Regione. Tranne che in Lombardia, dove la Regione si fa carico solo del 40% della retta. Sulla necessità di ripensare il sistema delle rette, FNP, sia a livello provinciale che regionale, da tempo avanza proposte e richieste di incontro…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 23 SETTEMBREL'articolo INCHIESTA – CASA DI RIPOSO – Schizzano le rette delle case di riposo, anche 1000 euro in più al mese. Le rette di tutte le strutture della provincia. E c’è chi comincia ad andarsene proviene da Araberara.

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MediaUn ragazzo di 28 anni questa mattina, domenica 25 settembre, ha perso la vita in un tragico incidente stradale. Pochi minuti dopo le sette sulla ex statale 671 tra Albino e Cene la Peugeot 308 guidata dal giovane è andata a schiantarsi frontalmente con un furgone con a bordo una famiglia di Gandino che giungeva dalla direzione opposta.Sul luogo dell’incidente sono giunte tre ambulanze e un’automedica, i vigili del fuoco della centrale di Bergamo e i volontari di Gazzaniga e i Carabinieri.Per il 28enne che viaggiava in direzione Clusone non c’è stato nulla da fare ed è stato trasportato al Papa Giovanni in attesa degli accertamenti previsti dalla legge.Papà, mamma e figlio che erano a bordo del furgone sono stati trasportati al Papa Giovanni e al Gavazzeni.L'articolo Tragico incidente ad Albino, muore un 28enne proviene da Araberara.

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Mediall centrodestra a guida Fratelli d’Italia vince le elezioni. La coalizione ottiene la maggioranza sia alla Camera che a Palazzo Madama.Netto il distacco del partito di Giorgia Meloni al 26% rispetto a Lega e Forza Italia, entrambi sotto la soglia del 10%.“Oggi abbiamo scritto la storia. Questa vittoria è dedicata a tutti i militanti, i dirigenti, i simpatizzanti e ad ogni singola persona che – in questi anni – ha contribuito alla realizzazione del nostro sogno, offrendo anima e cuore in modo spontaneo e disinteressato.
A coloro che, nonostante le difficoltà e i momenti più complessi, sono rimasti al loro posto, con convinzione e generosità. Ma, soprattutto, è dedicata a chi crede e ha sempre creduto in noi. Non tradiremo la vostra fiducia. Siamo pronti a risollevare l’Italia”, scrive sui social Giorgia Meloni.Alla Camera Fratelli d’Italia è il partito più votato nella metà delle regioni del Paese, in particolare al Nord, mentre al Sud e nelle Isole quello con più preferenze è il Movimento Cinque Stelle, con il Partito Democratico avanti nel centro Italia solo in Emilia Romagna e in Toscana. E’ quanto emerge dagli scrutini, con i dati ancora parziali ma quando manca ancora soltanto il 2% delle sezioni. Nello specifico, alla Camera FdI è il primo partito in dieci regioni (Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige, Umbria e Veneto) mentre in altre sette (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) il primato di voti va al M5s e in altre due al Pd (Emilia Romagna e Toscana). Infine in Valle d’Aosta all’Autonomie Progrès Fédéralisme. In tutte le regioni, laddove non è il primo partito, Fratelli d’Italia si piazza comunque al secondo posto: fa eccezione solo la Campania, con M5s primo partito e il Pd secondo. Nel dettaglio, in Basilicata M5s è il primo partito (24,75) e stacca di circa 6 punti FdI; in Calabria M5s (29,53) stacca di circa 10 punti FdI; in Campania 1 M5s (41,34) stacca di circa 27 punti il Pd secondo partito; in Campania 2 M5s (27,68) stacca di circa 6 punti FdI; in Emilia Romagna il Pd (28,25) stacca di circa 3 punti FdI; in Molise M5s (24,41) stacca di circa3 punti FdI; in Puglia M5s (27,97) stacca di circa 4 punti FdI; in Sardegna M5s (26,35), stacca di circa 3 punti FdI; in Sicilia 1 M5s (30,62) stacca di circa 13 punti FdI; in Sicilia 2 M5s (26), stacca di circa 6 punti FdI; in Toscana il Pd (26,41), stacca di circa un punto FdI; in Valle d’Aosta, Vallée d’Aoste – Autonomie Progrès Fédéralisme (38,63), stacca di circa 9 punti il partito formato dall’intera coalizione di Centrodestra.In provincia di Bergamo l’affluenza finale è stata del 73,30%, quasi sette punti in meno rispetto a quattro anni fa (79,96).L'articolo ELEZIONI 2022 – L’Italia al centrodestra. FdI primo partito, Meloni: “Pronti a risollevare l’Italia” proviene da Araberara.

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MediaLa vittima del tragico incidente avvenuto ieri mattina, domenica 25 settembre, sulla ex statale 671 al km 26, in territorio di Albino, è Mohamed El Messaoudi. 28 anni, di origini marocchine, è nato e cresciuto a Cene. Erano da poco passate le 7 quando la sua auto è andata a sbattere frontalmente contro un furgone che giungeva dalla direzione opposta. A bordo c’era una famiglia di Gandino, il papà di 47 anni, mamma di 49 e figlio di 18 non sono in gravi condizioni. Per Mohamed invece non c’è stato nulla da fare, il suo corpo senza vita è stato estratto dalle lamiere dai vigili del fuoco.L'articolo Incidente ad Albino, Mohamed perde la vita a 28 anni proviene da Araberara.

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MediaAttorno a mezzogiorno di oggi, lunedì 26 settembre, una scossa di terremoto di magnitudo 2.0 è stata registrata a 4 km N Castione della Presolana, con coordinate geografiche (lat, lon) 45.9460, 10.0420 ad una profondità di un chilometro. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Sismica INGV-Roma e riportato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.L'articolo Scossa di terremoto sull’Altopiano tra Clusone e la Presolana proviene da Araberara.

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MediaIl centrodestra trainato da Fratelli d’Italia ha vinto le elezioni politiche del 25 settembre, ottenendo la maggioranza nei due rami del Parlamento.Vediamo insieme quali sono i bergamaschi che hanno conquistato (o mantenuto) un seggio alla Camera o al Senato.Nei collegi uninominali di Camera e Senato della provincia di Bergamo ha trionfato il centrodestra che ha fatto l’en plein. Di conseguenza, alla Camera sono stati eletti la leghista Rebecca Frassini, nel collegio di Bergamo, e Alessandro Sorte di Forza Italia nel collegio di Treviglio.Al Senato, sempre all’uninominale, sono stati eletti la leghista Daisy Pirovano nel collegio di Bergamo e l’ex Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata di Fratelli d’Italia nel collegio di Treviglio.Sempre all’uninominale, ma a Milano, il bergamasco Antonio Misiani del Pd è riuscito a vincere una sfida non facile, uno dei pochissimi del centrosinistra eletti in Lombardia.Per quanto riguarda invece gli eletti al proporzionale, in attesa dei risultati ufficiali, Andrea Tremaglia è certo dell’elezione essendo il capolista di Fratelli d’Italia a Bergamo, come pure al Senato è certa la conferma del leghista Roberto Calderoli.Potrebbe farcela anche Niccolò Carretta candidato per il terzo polo di Calenda/Renzi in corsa alla Camera, mentre pare difficile l’elezione del leghista Stefano Locatelli. Al proporzionale del Senato è ancora in bilico la posizione di Cristian Invernizzi, segretario della Lega orobica.Seguono aggiornamenti. L'articolo Nuovo Parlamento: i bergamaschi eletti proviene da Araberara.

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Il Comune di Bergamo e RFI hanno presentato il progetto della nuova stazione di Bergamo.“La nuova stazione di Bergamo – scrive il sindaco cittadino Giorgio Gori – sarà un vero hub della mobilità, pensato per connettere treni, autolinee (spostate a sud dei binari), le due tranvie delle Valli, il nuovo collegamento ferroviario con l’aeroporto e la nuova linea elettrica BRT per Dalmine – ovvero un sistema che nei prossimi anni vedrà quasi raddoppiare i flussi di passeggeri -, dotato di un parcheggio di attestamento interrato, sempre a sud dei binari, da 2mila posti auto, così da alleggerire il traffico sul centro città; sarà una stazione “a ponte”, senza più sottopassi: un grande ponte pedonale (e ciclabile) proteso verso il nuovo quartiere di Porta Sud; con spazi commerciali e di somministrazione, più simile ad un aeroporto che ad una stazione tradizionale.Ieri, insieme ad RFI (Gruppo FS) abbiamo presentato il progetto preliminare, finanziato per 84 milioni di euro (a cui si aggiungono i 50 del nuovo “piano del ferro”, per rinnovare tutte le tecnologie della stazione e renderla più efficiente e sicura). Il cantiere aprirà a inizio 2024, per concludersi nel 2026; e sarà un altro importante tassello della Bergamo del futuro”.Media Media Media Media MediaL'articolo Bergamo, il progetto della nuova stazione proviene da Araberara.

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MediaTra i bergamaschi esclusi alle elezioni politiche del 25 settembre ci sono Alessandra Gallone, coordinatrice provinciale di Forza Italia e schierata alle spalle di Silvio Berlusconi nel listino per il Senato.Fuori dai giochi anche il leghista Cristian Invernizzi, in lizza a Bergamo per la Camera.
Sempre alla camera nulla da fare per Niccolò Carretta (Azione/Italia Viva) candidato al collegio uninominale. Fuori anche il leghista Stefano Locatelli.
Ancora in bilico la situazione di Elena Carnevali, candidata per il partito democratico al collegio plurinominali Lombardia 1-P01 (ovvero a Milano) per la Camera.Torneranno invece alla Camera il deputato di Forza Italia Alessandro Sorte, candidato del centrodestra per il collegio uninominale di Treviglio, e la leghista Rebecca Frassini, in lizza per quello di Bergamo. Al Senato confermata Daisy Pirovano, candidata per il collegio uninominale di Bergamo, ed eletto Giulio Terzi di Sant’Agata per il collegio di Treviglio. Rispetto ai risultati del proporzionale, è stata subito certa l’elezione alla Camera di Andrea Tremaglia, per Fratelli d’Italia, e del leghista Roberto Calderoli al Senato. Tra gli eletti bergamaschi anche Stefano Benigni, giovane deputato uscente di Forza Italia.L'articolo Politiche 2022 a Bergamo, eletti ed esclusi proviene da Araberara.

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vertova libro, vertoveseA Vertova un libro racconta i 100 anni di calcio. Un traguardo fatto di gioie, delusioni, emozioni, di quelle che restano nel cuore per sempre. Lo sa bene chi questa società l’ha vista crescere e ora festeggiare 100 anni.“Una storia che dura da cent’anni raccontata nel libro “100 anni di calcio a Vertova” presentato ieri sera al Centro Culturale “G. Testori” insieme allo speciale Annullo Filatelico creato per l’occasione in collaborazione con Poste Italiane – scrive in una nota social la Vertovese -. La serata ha visto la presenza di figure importanti tra cui l’Assessore Regionale Lara Magoni, il consigliere regionale della LND Gianlauro Bellani, il delegato di Bergamo Nicola Radici e il sindaco di Vertova Orlando Gualdi.Grazie a tutti coloro che hanno partecipato e contribuito a scrivere i 100 anni di storia della nostra Società”.L'articolo Vertova, un libro racconta i 100 anni di calcio proviene da Araberara.

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illuminazione pubblica nembroA Nembro si lavora sull’ illuminazione pubblica.Sono iniziati ieri, lunedì 26 settembre, i lavori del secondo lotto per la conversione dell’illuminazione pubblica con tecnologia Led sui tre previsti a Nembro.
Saranno cinque le zone del Comune toccate da questo lotto dei lavori: 2 aree che copriranno la frazione di Gavarno, 1 area che coprirà il quartiere di San Nicola, 1 area che coprirà il quartiere di Viana, 1 area che coprirà la frazione di Lonno.“Questi lavori – scrive l’amministrazione in una nota – arrivano in una fase cruciale per avere un risparmio sulla spesa corrente dell’energia del Comune di Nembro”.L'articolo Illuminazione pubblica: iniziati i lavori a Nembro proviene da Araberara.

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MediaA Monte Isola, all’interno del tour aree interne il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana ha incontrato i sindaci e gli stakeholder dei territori bresciani e bergamaschi. Erano presenti anche gli assessori regionali Davide Caparini, Lara Magoni, Fabio Rolfi e Claudia Terzi, oltre al sottosegretario Gabriele Barucco.“Regione Lombardia negli ultimi anni ha sostenuto concretamente il rilancio del Sebino – ha detto Fontana – e in concreto abbiamo investito 10 milioni di euro. Risorse che i Comuni hanno impiegato con interventi strategici e che hanno reso ancora più belli e attrattivi questi luoghi. Ulteriori fondi sono stati stanziati per promuovere e rilanciare le vocazioni dei territori inseriti nelle cosiddette ‘Aree Interne’. Obiettivo: rendere ogni zona della Lombardia in grado di competere come le altre in una logica di sistema che ha come visione la ‘Smartland’. Alla nostra attenzione ci sono anche aspetti di carattere, ambientale, sicurezza e mobilità, che non possiamo trascurare nell’ottica di uno sviluppo sostenibile”.L’area oggetto della visita ha incluso 47 Comuni delle Comunità montane dei Laghi Bergamaschi (38 Comuni) e del Sebino Bresciano (9 Comuni) per un totale di circa 133.000 abitanti. Nel dettaglio i bergamaschi sono: Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Berzo San Fermo, Bianzano, Borgo di Terzo, Bossico, Casazza, Castro, Cenate Sopra, Costa Volpino, Credaro, Endine Gaiano, Entratico, Fonteno, Foresto Sparso, Gandosso, Gaverina Terme, Grone, Lovere, Luzzana, Monasterolo del Castello, Parzanica, Pianico, Predore, Ranzanico, Riva di Solto, Rogno, Sarnico, Solto Collina, Sovere, Spinone al Lago, Tavernola Bergamasca, Trescore Balneario, Viadanica, Vigano San Martino, Vigolo, Villongo e Zandobbio.Fontana e i rappresentanti della Giunta hanno fatto tappa a Tavernola Bergamasca, luogo in cui è sempre alta l’attenzione di Regione Lombardia. Già nel 2021 sono stati messi a disposizione 575.000 euro in relazione del fenomeno franoso che ha interessato i versanti del Monte Saresano. A questo si aggiunge il successivo finanziamento di 1,5 milioni di euro per la progettazione relativa alle opere di messa in sicurezza (progettazione che dovrebbe concludersi nei prossimi mesi).Con l’appuntamento di ieri, mercoledì 28 settembre, il presidente Fontana è stato aggiornato sugli ultimi dati del monitoraggio effettuato attraverso il radar che costantemente sorveglia la parete. Il sistema di monitoraggio installato a Tavernola, controllato dal centro monitoraggio di Arpa Lombardia, utilizza mire ottiche a lettura automatica, estensimetri in foro, inclinometri, piezometri, postazioni GPS per la lettura 3D, un radar da terra e radar satellitari che permettono di verificare eventuali movimenti millimetrici anche all’esterno dell’area in frana. Il monitoraggio della frana, nel suo insieme, conferma un rallentamento degli spostamenti dal luglio dello scorso anno, con movimenti attualmente costanti e molto inferiori alle soglie di allertamento.L'articolo Il Presidente Fontana incontra i sindaci del Lago proviene da Araberara.

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Musica Mirabilis, un festival internazionale unico nel suo genere che onora la musica di un grande clusonese, Giovanni Legrenzi.Dal Seicento in poi, in ambito musicale, la Lombardia ha offerto un consistente e fattivo contributo alla formazione e definizione di stili e forme del linguaggio musicale. In questo contesto, si è distinta la figura e l’opera del <strong>compositore clusonese Giovanni Legrenzi</strong> (Clusone, 1626 – Venezia, 1690), tra i massimi rappresentanti della musica italiana del Seicento, capace di riassumere in sé i tratti caratteristici dell’epoca barocca compendiandoli nella sua arte creativa.<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/Legrenzi-RITRATTO.jpeg">Media</a>«Proprio per questo merita di essere valorizzato e apprezzato dalla sua città natale e dagli appassionati, sottolinea il <strong>Sindaco di Clusone Massimo Morstabilini</strong>. Tra gli obiettivi di questa Amministrazione c’è la restituzione di un’identità musicale alla città, unita alla valorizzazione di quelle personalità che, attraverso la loro opera, hanno reso grande, nel tempo, il nome di Clusone. La storia, la produzione musicale e il valore storico e artistico di Giovanni Legrenzi rispecchiano appieno questi propositi. Al fine di rendere omaggio, nel migliore dei modi, a questo grande compositore abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di Giovanni Acciai, Ivana Valotti e del Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi» di dedicare un festival musicale al nostro illustre concittadino.»In previsione della ricorrenza del quarto centenario della nascita di Giovanni Legrenzi, Clusone si prepara dunque a ospitare <strong>«Musica Mirabilis»</strong>, <strong>Festival musicale internazionale</strong> <strong>«Giovanni Legrenzi»</strong> interamente dedicato alla riscoperta e alla valorizzazione dell’opera vocale e strumentale di Legrenzi. Non un semplice evento, ma un <strong>progetto culturale interdisciplinare</strong> unico nel suo genere sia per la forte connotazione territoriale, sia per lo straordinario valore artistico, capace di avvicinare il pubblico all’ascolto di un repertorio di ammaliante bellezza, guidandolo nell’emozione della scoperta e nella comprensione delle sue musiche.Il progetto è promosso oltre che dal Comune di Clusone, dal Collegium vocale et instrumentale «Nova Ars Cantandi» ed è realizzato in collaborazione con Promoserio. È resa possibile grazie al sostegno di alcuni sponsor privati del territorio: BGP Bergamo Parquet, Bosio Commerciale, Minuscoli store, ML Engraving. È inoltre parte del progetto <strong>Il Barocco tra Bergamo-Clusone-Brescia</strong>, realizzato grazie al contributo di Regione Lombardia nell’ambito del Bando OgniGiorno inLombardia.«Di fronte a una personalità artistica di così incommensurabile valore, la città di Clusone che gli ha donato i natali non poteva rimanere indifferente. Di qui l’idea, accolta con entusiasmo dal Sindaco di Clusone e dalla sua giunta, di dedicare a questo suo illustre concittadino Musica Mirabilis, un Festival musicale internazionale. Non un festival musicale qualsiasi, come tanti in Italia, in Europa e in ogni parte del mondo, ma un festival musicale caratterizzato da un’architettura originale e inedita, volta a coniugare la ricerca e la valorizzazione del repertorio legrenziano non ancora eseguito in epoca contemporanea, con la formazione e con la promozione di giovani talenti esecutivi che si affacciano alla ribalta internazionale, con prove concorsuali e con seminari di studio e di approfondimento della prassi esecutiva musicale del passato. Un festival che dopo il concerto inaugurale, tenuto dal Collegium vocale Nova Ars Cantandi che all’opera legrenziana sta dedicando gran parte della sua attività esecutiva, si dispiegherà in un ampio lasso temporale, fino a giungere al 2026», spiegano Giovanni Acciai e Ivana Valotti, direttori artistici di Musica Mirabilis.«Cultura e territorio. Sono questi i due elementi che maggiormente spiccano nel progetto Musica Mirabilis – aggiunge Maurizio…