MediaBruno Bozzetto è cittadino onorario di Riva di Solto. A stabilirlo il consiglio comunale del 4 marzo, il giorno seguente al suo 87° compleanno. Un riconoscimento che non è arrivato di certo per caso: “Da una quarantina d’anni ha scelto Riva di Solto, ha acquistato una bella casa vista lago ed è molto legato al nostro paese – spiega Giuseppe Meroni, che sta seguendo in prima persona l’organizzazione della due giorni dedicata al disegnatore -, ha realizzato un documentario con tema Riva di Solto e purtroppo, in pochi sanno che è un artista di fama mondiale ma è poco conosciuto qui, in Italia. Ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino ed è adorato in Giappone dove è considerato uno dei grandi maestri del fumetto”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post RIVA DI SOLTO – Bruno Bozzetto diventa cittadino onorario di Riva di Solto, l’appuntamento il 12 aprile: “Quella vignetta con la Gioconda e la galleria del Bogn alle spalle…” first appeared on Araberara.
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MediaQuando l’avevamo ascoltato immediatamente a ridosso della sua esperienza di Covid – la sua Via crucis era iniziata proprio agli inizi di marzo, nel pieno della pandemia- il dott. Roberto Sala, di origini monzesi ma con casa anche a Premolo, aveva 69 anni e da decenni era medico di base a Ponte Nossa e a Premolo. Ci aveva detto di aver ‘attraversato l’inferno‘ e di non esserne ancora uscito e anche di aver sottovalutato, da medico, la malattia perché non aveva mai avuto mancanza di respiro: “All’inizio, proprio il primo giorno di marzo 2020 avevo avuto episodi di febbre intermittente durati una settimana: passavo dai 39 gradi ai 37,5, pensavo ad un’influenza. Allora avevo chiesto di essere sostituito e il venerdì ero tornato a casa, come facevo ad ogni week-end (ad Agrate il dott. Sala ha la moglie e due figlie ormai grandi, n.d.r.), stando però alla larga dalle mie donne perché qualche dubbio cominciavo ad averlo, visto che qualche tempo prima avevo visitato un paziente che sospettavo positivo al Covid 19 senza mettermi né mascherine né guanti ed aspettavo l’esito del tampone che avevo richiesto per lui…La domenica però ero ripartito per Premolo: ancora febbre, adesso sempre sui 39/40, per cui decisi per conto mio di mettermi in quarantena. Un’altra settimana, davvero terribile, in cui mangiai un panino e un paio di hamburger che mi facevano schifo, al punto che solo all’idea di dover mangiare e bere qualcosa stavo peggio. Dopo di che chiamai l’ATS chiedendo che mi fosse fatto un tampone, arrivato tre giorni dopo con esito positivo. Di qui il ricovero in ospedale, a Piario, ‘portato giù’ a braccia dalle scale di casa perché ero completamente senza forze e continuavo a svenire.”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post PREMOLO – Il dott. Roberto Sala, medico sopravvissuto al Covid: “Ho attraversato l’inferno, pensavo di non poter più tornare in montagna…le vertebre che mi pungevano…non avevo più forza…salire le scale era un tabù” first appeared on Araberara.
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MediaRossella, Alessandro, Gabriele, Giulia, Paolo, Camilla, Raffaele, Tommaso. 1987, 1990, 1994, 1997, 2000, 2002, 2006, 2008, non è la formazione di una squadra di calcio né l’appello a scuola, ma sono gli otto figli di Emanuele Pizzatti, che insieme a sua moglie Renata, ha costruito una famiglia decisamente… numerosa. “L’ultima volta che siamo stati in un albergo e alla reception mi hanno chiesto i nomi e la data di nascita di tutti, io ho raccontato quello che mi ricordavo e mia moglie, che era vicino a me, mi ha detto ‘bravo, metà li hai indovinati’, però li ho segnati sull’agenda così quando mi servono, so dove cercarli”.Emanuele resta in silenzio per qualche frazione di secondo, sento sfogliare delle pagine dall’altra parte del telefono e poi riprende: “Sì, te li ho detti giusti, sai con le età è un po’ complicato”, sorride.62 anni, originario di Darfo Boario Terme “anche se come si intuisce il cognome non è camuno, ma mio papà si è trasferito qui dalla Toscana quando era un bambino”, e oggi vive a Rogno. “Di cose nella mia vita ne ho fatte un bel po’, mi sono occupato per parecchio tempo di assicurazioni, poi di moto e adesso di energia e impianti fotovoltaici”.Ma torniamo al fatto che sei padre di otto figli: “Mi sono trovato persino in televisione, su Rai 1, quando è nato il nostro ultimo figlio, come se avessimo fatto chissà cosa… Faccio però un passo indietro, non ci siamo sposati convinti di dover fare otto figli, questa non è una decisione che si prende così, su due piedi. Avevamo 22 anni io e 20 lei e la prima bambina è arrivata un anno dopo, eravamo felicissimi, è stata una gioia immensa e ce la siamo goduta al massimo. Poi è stato tutto così naturale che ogni tre o quattro anni, arrivava un nuovo figlio. Io prendevo in giro Renata perché le dicevo che dopo quel periodo di tempo aveva la crisi del nido vuoto; si passava il primo anno a dire ‘basta figli’, il secondo anno ci facevi l’abitudine e il terzo iniziavi a pensare che in fondo ne avresti voluto un altro”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post ROGNO – Dieci sotto un… tetto, papà Emanuele e i suoi otto figli: “La tabella appiccicata al frigo, le vacanze col furgone, la casa rivista un bel po’ di volte. Ma la vera sfida è trovare il tempo per ognuno di loro” first appeared on Araberara.
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MediaNato pochi anni fa, il circolo di Fratelli d’Italia Trescore-Val Cavallina è diventato una delle realtà politiche più importanti della valle, in parallelo all’exploit ‘meloniano’ in tutta Italia. Il presidente Marco Gaverini, di Trescore Balneario, ha nei giorni scorsi passato il testimone a Silvia Belotti, del vicino paese di Entratico.Il congressoIl congresso territoriale del circolo cavallino si è infatti tenuto nei giorni scorsi, alla presenza del giovane consigliere regionale Michele Schiavi che ha avviato i lavori nel ruolo di vicepresidente del Coordinamento provinciale, del coordinatore del circolo di Stezzano Giorgio Teani in funzione di presidente dell’assemblea, di Michele Cadei, collaboratore dell’eurodeputata Lara Magoni, e del coordinatore del circolo FdI di Gazzaniga Giancarlo Maffeis. L’elezione unitaria per acclamazione di Belotti nella figura di coordinatrice del circolo storico di FdI è stata preceduta dal discorso del presidente uscente Gaverini, che dopo cinque anni ha passato il testimone alla guida del partito in Val Cavallina.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post POLITICA – Fratelli d’Italia Trescore-Val Cavallina, passaggio del testimone tra Gaverini e Belotti first appeared on Araberara.
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Media“Se questo nuovo progetto – che poi tanto nuovo non è – presentasse delle serie opportunità di sviluppo per il nostro territorio, sarei certamente il primo a condividerlo, ma così non è, sono decenni che gli ‘australiani’ stanno facendo ipotesi e ricerche, ma finora non abbiamo visto nulla di concreto, e perciò rimaniamo in attesa senza farci troppe illusioni”.Così il commento del sindaco Gianpiero Calegari al fatto che la Vedra Metals, società del gruppo australiano Altamin, ha depositato l’istanza per la valutazione dell’impatto ambientale postuma richiesta a suo tempo dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per le attività di ricerca condotte dieci anni fa nel sito minerario della Val del Riso, tra Gorno e Oltre il Colle, chiuso dagli anni ’80.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post GORNO – La stima della società australiana: “Nelle ex-miniere della Val del Riso fino al 20% dello zinco necessario alle industrie italiane” first appeared on Araberara.
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Media“A proposito di IMU, in merito a quanto pubblicato sui social media lo scorso mese, risulta doveroso precisare che l’aliquota IMU per i fabbricati categoria D e le cosiddette seconde case, approvata in consiglio comunale, è del 10,6 per mille (non del 15 per mille, peraltro aliquota nemmeno applicabile secondo la normativa vigente…). Tale aumento si è reso necessario non certo per finanziare il bonus bebè o le luminarie ad personam (tra l’altro ci piacerebbe sapere a quali persone ci si riferisce….) ma per far fronte ai tagli effettuati con la manovra finanziaria sui fondi spettanti ai comuni e all’aumento delle spese del settore sociale oltre che quelle delle forniture di energia e gas che purtroppo stanno colpendo tutti”. ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post PIARIO – Il sindaco risponde alle critiche della Minoranza di “Bene Comune- Piario”, che però giudica negativamente anche la riduzione del monte-ore degli uffici comunali first appeared on Araberara.
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MediaEra l’anno scorso il 100° anniversario della nascita del Circolo di Azione Cattolica a Rovetta. Un gruppo di persone aveva pensato di celebrarlo in qualche modo. E così Betta Contardi, consigliere comunale, con altri volontari, sono andati a consultare l’archivio parrocchiale. E hanno trovato un fascicolo abbastanza corposo. Manoscritto. Sono i verbali dell’Associazione Azione Cattolica di Rovetta negli anni 1932-33-34. Ed è uno spaccato di vita sociale e religiosa del paese. Viene fondata la Biblioteca, c’è una filodrammatica molto attiva, in oratorio si installano giochi, va sottolineato, tutto a spese del Prevosto. Che era don Giuseppe Rota (1885-1978: prima ad Alzano, poi dal dicembre 1925 a Rovetta. È nominato canonico onorario nel 1938. Nel settembre 1940 diventa parroco di Ponte Nossa dove rimane fino al 1967). La prima cosa che sorprende è che le date su questi manoscritti (in bella calligrafia) dei verbali dell’Associazione Cattolica rovettese non riportano mai la datazione imposta dal Fascismo. Bisogna ricordare che l’Azione Cattolica” (fondata nel 1867 sotto nome diverso ma costituitasi in “Azione Cattolica” nel 1922) durante i primi anni del Fascismo venne “tollerata” ma nel 1931, un anno prima di questi verbali rovettesi, Mussolini ordinò la chiusura dei Circoli dell’Azione Cattolica. Ma il Circolo di Rovetta (come almeno in tutta la Lombardia) ignorò l’ordine.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post ROVETTA – DAI VERBALI DELL’ASSOCIAZIONE CATTOLICA – 1932: il Prevosto inventò la Biblioteca. I giovani coscritti? “Non riducano il bene nel fango”, Ma“a fregar la coda dell’asino si spreca tempo e sapone”. “I giovani? Di sacrifici non ne vogliono sapere” first appeared on Araberara.
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MediaLa Villa è lì da anni, ferma, immobile, maestosa, decadente. In uno degli scorci più belli del lago d’Iseo. Villa Gregorini che ogni tanto balza alle cronache per fatti di cui farebbe volentieri a meno, l’ultimo pochi giorni fa, quando un ragazzo di 15 anni residente a Costa Volpino, è precipitato da circa 5 metri, probabilmente a causa del cedimento del pavimento, è stato trasportato in elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII dove si trova ancora con numerose fratture. Pomeriggio di lunedì 3 marzo: il ragazzino si sarebbe intrufolato nello stabile privato, disabitato da anni e in pessime condizioni, pare in compagnia di un amico. Un’avventura finita male: il pavimento del terzo piano ha ceduto sotto il peso dell’adolescente, facendolo precipitare.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post LOVERE – Villa Gregorini, anni difficili, incendi, crolli e ora l’incidente a un ragazzo first appeared on Araberara.
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MediaDal 2007 don Gianni Cossali, scomparso nei giorni scorsi a 93 anni da poco compiuti, viveva nel suo paese natale, Parre, dove era nato il 21 gennaio del lontano 1932. Ma il suo ricordo è molto vivo anche ad Albino, nella comunità parrocchiale di San Giuliano, dove è stato prevosto per 15 anni, dal 1992 al 2007.Lo ha infatti ricordato il sindaco Daniele Esposito: “L’Amministrazione comunale, rappresentando l’intera comunità albinese, esprime sentimenti di vicinanza alla famiglia, ricordando con affetto don Gianni Cossali, guida spirituale della nostra città fino al 2007. Grazie Don Gianni per essere stato per noi esempio e guida”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post ALBINO – L’ultimo saluto a don Gianni Cossali: “Sei stato per noi esempio e guida” first appeared on Araberara.
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MediaBruna GelmiIl giorno della Festa della Donna la signora Teresa Zenoni (Teresina per gli amici) meriterebbe un bel mazzetto di mimose, gialle e fresche, profumate di quell’essenza frizzante e acerba che sa di primavera. Perché lei, nata nel 1930, sa tanto di primavera. Da un po’ di tempo è ospite della Casa Serena di Leffe.“Mi sarebbe tanto piaciuto continuare a vivere nella mia casa, che da qui dista soltanto poche decine di metri, ma alcuni mesi fa sono caduta, per un bel po’ non sono riuscita a rialzarmi per prendere il telefono e chiedere aiuto. Quando l’ha saputo mia figlia Miriam, che vive a Milano, si è preoccupata tantissimo e non ha più voluto che rimanessi sola. Sono rimasta vedova 21 anni fa, mio marito si chiamava Mario. E così ora mi trovo qui”. Teresina ha un bel carattere, è facile fare amicizia con lei.E’ attenta agli ospiti più fragili, a loro rivolge sorrisi e parole di incoraggiamento.E’ sempre stata una donna di buon cuore, oltre alla sua famiglia e al lavoro nel tessile, per anni si è presa cura della Chiesetta del Bozzöla, dedicata alla Madonna Immacolata.Questa chiesetta si trova a Leffe nella località Ceride, zona collinare ricca di verde e di boschi, molto conosciuta dai leffesi perché adatta a sane e tranquille passeggiate.La chiesetta viene detta “del Bozzöla” perché questo era il soprannome dei Fratelli Capponi: dott. Padre Francesco Maria e Giuseppe.Proprio i fratelli Capponi fecero costruire la chiesetta, i lavori iniziarono nel lontano 1866.Alcuni anni fa gli eredi Agogeri donarono la chiesetta alla Parrocchia di Leffe.All’interno sono custodite numerose reliquie.La festa ricorre ogni anno il 29 luglio.Vicina alla chiesetta si trova la Baita Alfredo, edificio di proprietà di Teresina.Alfredo è il nome di suo nipote.Teresina, spesso, invitava nella sua baita le coetanee che lì trascorrevano allegri pomeriggi, cantando e mangiando caldarroste.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post LEFFE – STORIE DI DONNE – Teresa e la corona di stelle: “Sono ospite della Casa Serena, classe 1930, dirigo il coro della Casa Serena” first appeared on Araberara.
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MediaUn tira e molla di quelli infiniti. Maurizio Esti non si scompone e va avanti per la sua strada. Gli altri arrancano, su posizioni diverse e diversificate, a volte anche troppo. E intanto mentre la riunione della ‘resa dei conti’ in maggioranza, o magari anche solo per un chiarimento è stata spostata, ufficialmente causa indisposizione, a giovedì 6 marzo, e si è discusso di tutto e di più, il 12 marzo si torna in consiglio comunale. E si preannuncia un nuovo consiglio comunale di quelli ‘caldi’.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post SOLTO COLLINA – Solto tra riunioni rinviate, rese dei conti a tappe e consigli comunali infuocati first appeared on Araberara.
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Mediadi Giancarlo MoioliNembro, in provincia di Bergamo, è quasi sicuramente il paese d’Italia che ha, in proporzione agli abitanti, il numero più alto di amanti della montagna (alpinisti, scalatori, escursionisti ecc.) raggruppati in due grandi sodalizi, il CAI e il GAN.Purtroppo sono stati anche moltissimi i caduti, tanto che è stato eretto un monumento apposito in ricordo dei tanti che sono periti in tali tragiche circostanze, fra tutti i grandi Carlo Nembrini e Leone Pellicioli.Non poteva dunque non contagiare anche Piero, questa ” aria di voglia perenne di cime innevate, di aria fine, di pace, di silenzio e di fioriture dai colori vivissimi”.E come allora non ricordarlo in questa bellissima foto in cui emerge il suo sguardo fiero, in una fioritura di profumatissimo Narcissus Poeticus?Altrettanto felice, fiero, spensierato lo si ritrova sulle ben 90 vette, traguardo per il quale gli è stata dedicata una originale targa ricordo, a cui fa seguito una lettera inviatagli, nel 2014, nientemeno che dal presidente nazionale del CLUB ALPINO ITALIANO.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post NEMBRO – Il ricordo di Piero Salvoldi: “La povertà estrema, un bagno per 30, la marmellata da vendere in un secchiello e quella rosa ‘congelata’ di sua moglie Vittorina” first appeared on Araberara.
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MediaCristina BettoniNel 1954 il Parroco di Tavernola, don Pietro Bonicelli, che d’estate ormai da qualche anno risiedeva nell’ex “romito”, si dedicò all’iniziativa di risistemare tutto il complesso del santuario, compresi gli scaloni e il cortile esterno. Mano d’opera non ne mancava, perché sul piccolo sagrato giocavano tanti bambini di Tavernola che poi si fermavano a mangiare, ospiti in casa del Parroco, dosi abbondanti di pastasciutta preparate dalla sorella con l’aiuto della cameriera-impiegata tuttofare Ernesta.Lo scalone d’accesso, a partire dalla cascina “Cavalla”, era stato arricchito da 14 cappelle della “Via Crucis”, dipinte dal pittore di Castro Grimani, che portano su lastre di marmo il nome dei caduti e dispersi di Tavernola durante le due guerre mondiali e pertanto salutate da tutti i Tavernolesi con devozione. Fatta la gara d’appalto (vinta da una società della Valseriana) si predisposero i progetti e qui si vide che “il Santuario” sarebbe diventato ben più grande rispetto all’esistente: si predispose infatti la costruzione di tre nuovi lati del portico che lasciò “scoperto” solo un breve lato a sud accanto al campanile e si progettò la costruzione della piccola cupola sopra l’altare maggiore. Cemento e calce non mancarono, perché i tre cementieri non si fecero “sorprendere” donando calce e cemento in grande quantità e consentendo agli Uffici dei cementifici di trattenere direttamente dagli stipendi degli operai lire 500 mensili considerate “contributo volontario” degli operai (e di cui qualcuno si lamentò… ma a bassa voce!). ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post TAVERNOLA – LA MADONNA DI CORTINICA/2 – 1954: i grandi lavori al Santuario first appeared on Araberara.
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Media“Non so come prenderà mio papà il fatto di vedersi sul giornale, ma poco importa, glielo devo”, è così che Sara Bellini, inizia a parlare di suo papà Zaccaria, il barbiere di Fino del Monte. Ci troviamo sedute davanti ad un caffè macchiato e un’acqua tonica e gli occhi di Sara non smettono di brillare mentre parla di lui, che da cinque anni è al suo fianco nel salone ‘Sara Style’, di fronte alla chiesa parrocchiale.“Mio papà è come un amico, ci diciamo tutto, non ho segreti con lui – inizia a raccontare Sara -. E questo rapporto è nato quando ho iniziato a lavorare con lui. Prima era un rapporto tra padre e figlia, anche se lui c’è sempre stato. Aveva il lavoro sotto casa quindi era sempre presente, mi portava a scuola, andava alle riunioni con mia mamma, veniva in gita, perché la sua professione gli consentiva di stare a casa la domenica e il lunedì e dedicarsi alla famiglia… e io da piccola dicevo sempre a tutti che da grande l’avrei sposato”.Sara ha seguito le orme di papà (in realtà anche della mamma): “Quando gli ho detto che avrei voluto fare la parrucchiera, gli si sono illuminati gli occhi e il giorno dopo ero iscritta a scuola – sorride -. Mi ha sempre appoggiato e ha voluto che non mi fermassi all’Enaip, ma che andassi avanti anche con l’accademia. Non ha voluto che lavorassimo insieme, anzi mi ha detto ‘vai e fai la tua gavetta’. Così ho fatto, ho aperto il mio negozio a Clusone quando avevo 21 anni e lì sono rimasta per dieci anni”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post FINO DEL MONTE – Sara & papà Zaccaria, il barbiere di Fino: “Lui aveva il suo negozio e io il mio, quando si è avvicinata la pensione abbiamo deciso di lavorare insieme…” first appeared on Araberara.
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MediaNell’ultima seduta del Consiglio comunale di Ranzanico si è discusso, tra le altre cose, del centro sportivo, uno dei temi che dividono la maggioranza che sostiene il sindaco Angelo Pizzighini e la minoranza guidata dal suo predecessore Renato Freri. Quest’ultimo aveva infatti presentato a fine anno un’interrogazione e un’interpellanza.La minoranzaEcco quanto il gruppo di minoranza ‘Insieme per Ranzanico’ ha scritto, commentando l’esito della seduta consiliare: “Abbiamo presentato un’interrogazione perchè eravamo certi che qualcuno avesse partecipato alla manifestazione d’interesse per la gestione del bar e del centro sportivo comunale. Ci hanno risposto che è stata presentata una sola domanda e sottoscritta dal gestore uscente. Ci siamo chiesti del perché l’Amministrazione non ne abbia tenuto conto. In questo caso, infatti, poteva esercitare la facoltà di affidare direttamente la gestione. Secondo il nostro punto di vista, questa gestione presentava diversi vantaggi: funzionava bene; non si sarebbero spesi 150/200.000 euro di denaro pubblico per crearne uno nuovo in piazza (sempre di proprietà comunale). Abbiamo posto alcune domande a riguardo ed abbiamo ricevuto risposte contraddittorie. Ricostruiamo quanto, in realtà, è accaduto. La partecipante ha manifestato il proprio interesse (giorno 16/12/2024) per partecipare ad un futuro bando, accettando le condizioni previste dalla deliberazione di Giunta comunale n. 52 del 05/12/2024 ed al relativo schema di convenzione. Successivamente la Giunta ha apportato sostanziali modifiche al bando (deliberazione di Giunta comunale n. 59 del 19/12/2024), modifiche che hanno indotto il precedente gestore a non partecipare più al nuovo bando, in quanto non più sostenibile economicamente come lo era, invece, il bando allegato alla manifestazione di interesse.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post RANZANICO – La minoranza, il bar e i “150/200.000 euro di denaro pubblico…”. Pizzighini cerca fondi per il centro sportivo first appeared on Araberara.
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MediaTra i punti principali del programma elettorale che il sindaco Alfredo Nicoli ha sottoposto la scorsa primavera ai suoi concittadini (che lo hanno poi confermato alla guida del Comune di Vigano San Martino) c’era la sistemazione e messa in sicurezza della Val Boldrac.Adesso, con il passaggio da febbraio a marzo, si è finalmente arrivati all’attesa apertura del cantiere. La scorsa settimana è stato infatti sottoscritto il contratto con la ditta che si è aggiudicata i lavori e sono stati affissi i cartelli.Stiamo parlando di un’opera per la quale l’Ufficio Tecnico di Vigano ha dovuto fare parecchi sforzi per rispettare il cronoprogramma con i tempi dettati dalle regole del finanziamento.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post VIGANO SAN MARTINO – Al via i lavori in Val Boldrac, finiranno ad agosto first appeared on Araberara.
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MediaLaura Bassanelli, ma si firma Laura Bassa, due bimbe piccole, un lavoro da impiegata e un libro di quelli che hanno tutte le caratteristiche per lasciare un segno nell’anima di chi lo legge, e anche nel cuore, perché arriva dritto al cuore e te lo fa battere forte di emozione: “Graziella alza lo sguardo”, si intitola così il libro che Laura ha appena pubblicato. “Lombardia 1915, mentre la Grande Guerra imperversa, richiamando al fronte i suoi uomini, nei piccoli paesi di montagna rimangono le donne e coloro che non sono idonei. Graziella, si legge nel retro di copertina, una vita ancora acerba e scandita dalla povertà, accetta di scrivere lettere anonime ai soldati, per i quali una parola di conforto può fare la differenza fra trovare il coraggio di sopravvivere o lasciarsi andare. Un errore, una piccola distrazione come l’aver lasciato il nome del suo paese su una lettera, diventa l’elemento scatenante dell’intera vicenda. Il milite destinatario, infatti, dopo aver ricevuto il congedo, si presenta da lei. Un solo incontro che farà innamorare Graziella. Poterlo rivedere diventerà l’essenza dei suoi giorni e muoverà i fili di un destino che attendeva nell’ombra. Ci sono storie che devono essere raccontare per dare spazio alla nostra vita, la storia di Graziella è una di queste”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post PREMOLO – STORIE DI DONNE – Laura, due bimbe, un lavoro da impiegata, la passione per la scrittura e il libro ‘Graziella alza lo sguardo’ first appeared on Araberara.
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MediaIl capitolo delle opere pubbliche a Rovetta è sempre piuttosto corposo, dai lavori che attendono il via, a quelli che hanno subito una battuta d’arresto e altri che vanno verso la conclusione. Andiamo con ordine e partiamo dal ‘Pallone’, il centro sportivo polifunzionale che sta nascendo accanto alle piscine e al campo di calcio: “È chiaro che i lavori sono in forte ritardo – spiega il sindaco Mauro Marinoni -. Abbiamo riscontrato delle difficoltà nelle forniture e nella realizzazione delle opere, che hanno comportato un allungamento dei tempi inizialmente previsti, anche se in questi mesi la società appaltatrice sta cercando di recuperare. A meno di ulteriori sorprese confidiamo entro l’estate di aver concluso i lavori; anche nella parte relativa alla riqualificazione degli spogliatoi, sui quali verranno installati pannelli fotovoltaici per 35 Kw. La struttura potrà essere utilizzata sia per attività sportive come tennis, calcetto, presciistica, attività a corpo libero, che per iniziative quali convegni, concerti, rappresentazioni teatrali e mostre.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post ROVETTA – Il sindaco: “Il Pallone pronto per fine estate, il cantiere di via Fantoni partirà a giugno” first appeared on Araberara.
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MediaIl Carnevale della Collina, organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con le cinque parrocchie (e non è mancato in maschera nemmeno don Matteo Bartoli vestito da Pierino), è stato un tripudio di colori e una festa che ha unito grandi e piccini. Prima la sfilata tra le vie di Solto Collina e poi tutti insieme all’Oratorio dove ad attendere i partecipanti c’erano musica, frittelle e tanto divertimento.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post SOLTO COLLINA – Carnevale tra ‘vendemmia’ e la freschezza dei tic tac, con la benedizione del parroco first appeared on Araberara.
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MediaTra i paesi della provincia di Bergamo più colpiti dall’epidemia di Covid nella prima parte del 2020 un posto di rilievo lo occupa (tristemente) Nembro. Questo popoloso comune della Bassa Valle Seriana può essere addirittura considerata il luogo simbolo della pandemia, con i suoi 188 morti nel giro di pochi mesi. Un simbolo in negativo, per l’altissimo numero di vittime del Covid, ma anche in positivo, per il modo in cui la comunità nembrese ha saputo reagire a quella che è stata giustamente considerata la più grande tragedia dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.Esattamente cinque anni fa a Nembro (ma non solo a Nembro…) è scoppiata la bomba che ha provocato lutti, lacrime, disperazione.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 7 MARZOThe post NEMBRO – Cinque anni (e 188 morti) dopo il Covid… “Nembro ricorda” first appeared on Araberara.
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