#DirettamenteRoma
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Dirette dalle commissioni, dall'Aula, dagli eventi.

Servizio fondato da Tommaso Caldarelli promosso dalla DirettamenteRoma Aps. Il materiale è CC By-Nc-Nd 4.0. Piccolo periodico web ex art 3 bis DL 63/2012. 📩info@direttamente.roma.it
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Special Olympics Italia: "Grazie Presidente, e innanzitutto grazie ai consiglieri presenti e alla Segreteria che ha attivato il filmato. Quello che avete visto, attenzione, non è artefatto: il sentimento che esce da questo filmato è lo stesso che si è vissuto per quei dieci giorni a Torino, Bardonecchia, Sestriere e Pragelato, tutte sedi delle Olimpiadi precedenti, attrezzate per ospitare eventi di questa portata. Questi Giochi hanno avuto quasi sei anni di preparazione. Il bid fu presentato sei anni fa a livello internazionale e abbiamo vinto perché si sono messi insieme i Sindaci dei quattro Comuni e la Regione, coinvolgendo le realtà locali dove avevamo già organizzato eventi nazionali da 800-900 atleti per diversi anni. Abbiamo creato un humus per questi Giochi. Siamo andati a parlare, a suo tempo, con il Ministro dei Cinque Stelle, Spadafora"
Prima con Malagò, chiedendo se fosse il caso di portare avanti l’iniziativa. Lui vide il nostro budget di allora, 30 milioni di euro, e disse: “Ma così poco per fare un evento olimpico di questa portata?”
Noi rispondemmo: “Sì, ma noi siamo spartani, siamo abituati a fare le cose in massima economia.”
E quindi lui diede il primo via libera, esortandoci: “Facciamo in modo che i soldi li abbiate prima, così non avrete tutti i problemi di...” Dopo un mese, però, cadde il Governo. Da lì iniziò una rincorsa in salita: tre Governi caduti, un Parlamento sciolto, capite bene che le difficoltà sono state enormi. Siamo arrivati con molto ritardo, nonostante avessimo lavorato per cinque anni. E a tutti gli atti formali, alle situazioni del comitato organizzatore, ci siamo arrivati davvero con il fiato corto. Eppure, come spesso succede in Italia, e dobbiamo fare in modo che non succeda più, nonostante tutte queste difficoltà, i Giochi sono stati un evento magnifico. Al di là di questo, abbiamo fatto in modo che anche nelle Regioni, e qui Stefania è stata protagonista a Roma, l’evento fosse vissuto dalle scuole. La mascotte che avete visto, ad esempio, è nata da un concorso fra tutte le scuole d’Italia: è stata disegnata da una bambina pugliese. Poi ci sono stati eventi che, a livello nazionale, hanno un po’ replicato il passaggio della torcia e tutto ciò che potesse riprodurre lo spirito olimpico. È stato un punto di arrivo dopo cinque anni di lavoro, quarant’anni di presenza di Special Olympics in Italia, ma per noi vuole essere anche un punto di partenza, che qui a Roma voi avete anticipato con quel passaggio fatto un anno e mezzo fa per un progetto che volevamo realizzare subito. Adesso Stefania potrà magari riassumere lo stato dell’arte del progetto Roma Città Inclusiva che — attenzione — noi vogliamo far diventare una realtà per tutto il Paese, partendo dalle grandi città e dai capoluoghi, ma arrivando anche nei territori più piccoli, lì dove le persone con disabilità vivono, operano, speriamo lavorino, creando un tessuto sociale accogliente, in grado di comprendere che queste persone hanno diritto a tutti i diritti.
E lo sport è uno strumento assolutamente valido per fare questo. Special Olympics ha una caratteristica , mi pare che il Presidente l’abbia accennata prima, Special Olympics è riconosciuto dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) con pari valore del Comitato Italiano Paralimpico (CIP); attenzione, entrambi sono riconosciuti con pari valore. In Italia, il Comitato Paralimpico ha scelto la strada dell’ente pubblico per ragioni che ben si comprendono, nel senso che il CONI è un ente pubblico e il Comitato Paralimpico ha voluto seguire quella strada. Special Olympics, a livello internazionale, a cominciare dalla casa madre negli Stati Uniti e da tutte le nazioni, vuole invece avere un rapporto costante con le istituzioni pubbliche, ma in particolare vuole sensibilizzare gli ambienti privati, le aziende, i privati in generale, a partecipare al movimento. Ha una prerogativa: fa gareggiare insieme atleti con e senza disabilità a pallavolo, pallacanestro, palla a mano. Tutti gli sport si praticano insieme da atleti con e senza disabilità proprio perché questo strumento, che assolutamente inizialmente è nato per selezionare, per cercare il più forte, se utilizzato con metodi diversi e con obiettivi diversi, può diventare un vero strumento di inclusione e quindi essere uno strumento valido per puntare alla vita delle persone, non solo allo sport. Questo è un po’ quello che ci distingue dalle altre organizzazioni con cui, attenzione, vogliamo lavorare insieme, a cominciare dal Comitato Olimpico e Paralimpico, con le Federazioni, con gli enti di promozione, con tutti quelli che in qualche modo operano nel tessuto sociale. Per questo Special Olympics è ente del Terzo Settore: perché, assieme ai programmi sportivi, non fa solo sport, organizza altre situazioni che cercano di sensibilizzare i territori. Perché se un atleta o una persona con disabilità frequenta una palestra e si migliorano le sue qualità individuali e si tenta un inserimento sociale, se poi nel momento in cui rientra a casa trova un ambiente non accogliente e non sensibilizzato, tutto il lavoro che si fa nell’impianto sportivo o nella palestra si perde per strada e non si ottiene più il risultato di inclusione sociale che noi vogliamo ottenere. Quindi l’obiettivo è sensibilizzare la società ad essere accogliente e a creare le premesse affinché le persone possano avere una vita con tutti i diritti, come dicevo prima. Questo è quanto e vorrei ritornare, e qui inviterei, se il Presidente lo permette, Stefania Gardenia, Direttore Regionale, a dire quali passi intenderemmo fare proprio sotto la spinta a livello nazionale. Questi giochi dovranno servirci per una spinta ulteriore per sensibilizzare il mondo dello sport, il mondo del volontariato ad affrontare questi temi insieme e tentare di risolverli. Presidente, a lei la parola.
Bonessio (Verdi): "Sì, certamente, Prof. Palazzotti, grazie di questa introduzione e della sottolineatura di alcuni passaggi che chiaramente io non potevo fare, in quanto lei vive questa Associazione Special Olympics da tanti decenni, per cui ne è il protagonista, nonché uno dei principali promotori sia a livello nazionale che internazionale. Direi di ascoltare la Direttrice Regionale, la Sig.ra Gardenia, in modo che ci possa anche riferire sia sui programmi futuri, ma anche il resoconto di come a livello municipale è stato recepito il progetto di “Roma città inclusiva”. Allo stesso tempo invito i colleghi consiglieri a prenotarsi attraverso l’alzata di mano per poter intervenire in merito all’oggetto dell’ordine dei lavori. Prego"
Special Olympics Lazio: "Grazie, Presidente. Volevo semplicemente dire che, ancora, nonostante abbia visto tante volte il video, è un’emozione fortissima, perché indubbiamente è l’arrivo e la partenza di un grande lavoro che dura ormai da 40 anni sul territorio italiano e da 57 a livello mondiale. Il sorriso, sicuramente, gli abbracci, le considerazioni fatte dagli atleti e dai genitori vengono fatte con le parole, ma soprattutto con gli sguardi, con quelle carezze, con quegli abbracci che abbiamo visto anche all’arrivo del fuoco a Fiumicino. Si parlava di come aveva partecipato il territorio, perché i giochi si sono svolti nel Piemonte, a Torino e le zone limitrofe. Noi abbiamo partecipato in maniera molto forte e contemporaneamente all’accensione del fuoco in Grecia il 25 febbraio è stato acceso in tutte le 20 regioni italiane, una città per ogni regione, abbiamo acceso alla stessa ora il fuoco di Olimpia. Abbiamo scelto di far passare la fiaccola al Colosseo, accenderlo di fronte alla bellissima veduta del Colosseo e quindi abbiamo dato un ampio risalto alla nostra città, al nostro mondo. Tra l’altro ringrazio il Presidente che seppur aveva una riunione a Ossi, è venuto di corsa ed è stato con noi in quell’occasione. Il Colle Oppio, che io ricordo da ragazza come una zona molto squallida di Roma, adesso è diventato un bellissimo giardino accogliente e noi siamo stati contenti di valorizzare anche la nostra città, come facciamo con tutto il territorio del Lazio. Perché la valorizzazione della cittá, del territorio del Lazio, tutto questo noi lo riteniamo sostanziale, noi dobbiamo vivere le nsotre cittá, le nostre realtá, i nostri quartieri, lo diceva molto bene uno dei nostri atleti che quando si vivono bene la propria casa, il proprio quartiere, la propria cittá si vive meglio e questo viene fatto proprio atttraverso gli eventi, attrraverso la conoscenza che gli eventi stessi possono dare di Special Olympics e far, come diceva il Sig. Palazzotti, rimanere anche il dopo evento, qualcosa di molto forte; sarebbe una crudeltá unica organizzare un bellissimo evento per gli atleti e poi finito questo il nulla. Ecco perché “Roma cittá inclusiva”, ecco perché “Lazio regione inclusiva”, ecco perché in tutte le province stiamo portando avanti il progetto che Roma con qualche difficoltá, ma non dovuta ai Municipi, perché quando arriviamo ci accolgono, ma proprio nella difficoltá che c’é anche nel mettere in rete tutte le associazioni sportive, le scuole, ecc.
Quindi diciamo che il progetto si é sviluppato piú a macchia che in maniera organica su tutta la cittá di Roma, ma assolutamente non demordo e desisto e continueremo con i Municipi a trovare l’accordo e anche il modello piú fattibile del progetto che stiamo portando avanti. In molti Muncipi siamo riusciti meglio, in altri meno, peró adesso tenteremo con il nuovo anno sportivo di risistemare tutta la questione per poter portare avanti un unicum su tutta la cittá di Roma e tutta la Regione Lazio. Cosa faremo? L’ha accenato il Prof. Palazzotti, adesso sapete tutti che ci sono stati i rinnovi degli incarichi istituzionali per quanto riguarda i Coni, il Cip, le Federazioni, gli Enti di promozione, ecc. Una volta finito, soprattuto con l’elezione del Presidente del Coni e il Presidente del Cip, quindi con l’atto fianle, quello diciamo nazionale noi riprenderemo e stiamo riprendeno in mano tutti i contatti con la rete sul territorio e mantenendo la nostra identitá, completamente diversa dal Coni e dal Comitato Paraolimpico perché noi lavoriamo su tutti, non lavoriamo soltanto sui campioni e sulle medaglie d’oro; per noi dire che un atleta é una medaglia d’oro é un valore sportivo, peró non é tutti i nostri ragazzi vengono medagliati perché chiaramente abbiamo un concetto diverso, lo sport come mezzo e non come fine ultimo. Anche se lo sport viene esaltato é un mezzo e questo lo voglio ricordare a tutti, agli amministratori, ai genitori, agli stessi atleti, noi abbiamo la necessitá che questo sport dia a loro un bagaglio anche per fare altre cose, immaginate il lavoro, immaginate la socializzazione, é proprio il concetto di sport che é messo a servizio della persona e quindi non é soltanto il lavore assoluto, ma é relativo rispetto alla persona, cosí vengono scelti i nostri atleti quando vanno ai mondiali, non é risultato piú bravo quello che fa il miglior slalom o la miglior corsa delle racchette o delle ciaspole, no, é quello che supera il proprio limite e quindi la valorizzazione dell’individuo in quanto tale e questo é messo sempre in campo da Special Olympics. Quindi questa identitá la porteró e la porteremo avanti su tutto quello che sará poi l’incontro con le altre realtá sportive che vivono il territorio, quindi quello che é successo da un anno e mezzo é sicuramente una prova generale per poi fare effettivamente lo spettacolo, ma abbiamo bisogno di altri attori che sono tutte quelle realtá che sul territorio gestiscono proprio le persone.
Ha detto bene il Presidente, il ragazzo/a, la persona (e noi in questo senso siamo molto legati al concetto della persona in quanto unica), ogni persona é sicuramente un grande dono del creato e noi su questa unicitá vogliamo evitare la parola disabilitá, diversitá, normalitá. Ognuno di noi é veramente unico, una creazione perfetta e su quel valore vogliamo portare avanti, attraverso lo sport, tutti quelli che sono i nostri valori. E’ utopia? Non lo so, ma penso che il lavoro di tanti possa diventare quello che puó sembrare un sogno adesso, una realtá. Non ci credevamo 40 anni fa, eravamo molto scettici quando Palazzotti ci diceva, visionario come sempre (noi dicevamo che era visionario e invece vedeva avanti e andava avanti) quando ha parlato di sport unificato ci credevamo poco e invece sono tanti i risultati che ci hanno portato a fare cose che 10 anni fa non immaginavamo. Questo modo di vederre é stato importante per tutti noi, che veniamo da quella scuola, in qualche maniera anche il Presidente Alessandro Del Messia e quindi anche il fatto che abbiamo creduto in lui era un po’ come credere in qualcosa che almeno io non vedevo realizzabile subito e, invece, con l’aiuto di tutti (con tutte le nsotre forze come dice giustamente il giuramento degli atleti) siamo riusciti. Qui voglio rilanciare di nuovo la sfida di un anno e mezzo fa, rilanciamo la sfida sui territori, vediamo se riusciamo a correggere il modello che stiamo portando avanti e lo faremo in maniera molto forte e sostanziosa con tutti i Municipi, grazie"
Special Olympics Nazionale: "Presidente posso intervenire al volo per ricordare che il progetto Special Olympics propone formazione, informazione e affiancamento, ma non chiediamo spazi palestra, non chiediamo gestioni."
Bonessio (Verdi): "Prof. stavo sottolineando proprio questo aspetto, tra l’altro é proprio in questo senso che il mondo sportivo romano non ha timore “di un’invasione di campo”, per usare un termine che si usa spesso nello sport e in altre modalitá. Invece qui parliamo proprio di inclusivitá e quella formazione, quell’affiancamento, quel volontariato di chi prende coscienza di come puó realizzare i propri obiettivi anche aiutando le persone che sono in stato di necessitá. Mi domandavo (anche perché qui é presente e collegato Daniele Parrucci) che é il delegato per la cittá metropolitana per gli istitui superiori che ha rapporti piú continui di questa Commissione con la Direttrice scolastica dell’Ufficio regionale, la Dott.ssa Sabbatini, se voi nel vostro programma di formazione ad esempio avete stipulato con l’USR quello che, fino a poco tempo fa, si chiamava il percorso scuola lavoro, che adesso sono i PCTO (ossia i percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) che poi danno ai ragazzi del quarto e quinto anno delle superiori dei crediti che vengono conteggiati all’esame di maturitá. Sarebbe credo un’opportunitá e un progetto significativo, almeno che non sia giá stato realizzato. "
Bonessio (Verdi): "Benissimo, io aggiungo questo, adesso siamo in un momento in cui l’attivitá dell’assemblea capitolina é rivolta alla futura, spero, approvazione in tempi brevi del Regolamento dei centri sportivi municipali, a parte il riconoscimento dello Special Olympics come realtá che comunque si occupa del settore, parimenti ad associazioni, SD, SP, che comunque si muovono nell’ambito delle attivitá relative allo sport inclusivo, peró sarebbe anche fondamentale successivamente, mettere in condizioni gli uffici dei servizi sociali municipali, gli uffici sport municipali, che quando l’associazione ha tra i suoi iscritti un ragazzo che ha necessitá di un’assistenza mirata, possano questi uffici avere un’elenco di questi volontari che possano aiutare l’associazione sportiva che vuole includere il soggetto in stato di necessitá e quindi avere un supporto mirato. Penso che faremmo, in questo modo, da collettore creando una sinergia positiva per questa inclusivitá e inclusione reale. Che ne pensate?"
Special Olympics Lazio: "Sí, é giá stato realizzato e giá lo portiamo avanti con le scuole, i ragazzi che aderiscono al discorso del volontariato poi vengono formati per quelle specifitá che dovranno fare e poi ci sará per loro il credito formativo perché sono le scuole che aderiscono a Special Olympics, proprio per la parte del volontariato. Non so se Palazzotti vuole dire qualche altra cosa. "
Special Olympics: "Se chiedete a me il parere non posso che non essere d’accordo perché la figura (noi le chiamiamo i partner gli atleti non disabili, quindi i compagni non disabili di scuola, di societá sportiva che partecipano alle attivitá) ed é un percorso bellissimo quello dei partner perché possono andare anche a livello internazionale, arrivano anche ai mondiali. A volte ci vengono a ringraziare i loro genitori perché questo puó essere, specialmente per studenti delle scuole superiori, un sistema per battere il bullismo. Chi fa il partner in Special Olympics é un difensore dei propri compagni a tutto titolo e puó essere in qualche modo una barriera contro di esso. "
Bonessio (Verdi): "Ringrazio professore, io approfitto anche di questo incontro per esprimere il mio cordoglio, e penso di tutti i colleghi della Commissione, per la morte di Papa Francesco che piú volte aveva sottolineato come l’inclusione, i valori dello sport in assoluto e come attraverso le attivitá motorie e sportive si potesse realizzare un’inclusione a favore degli ultimi, di soggetti che hanno bisogni particolari, come quelli di sentirsi compresi e accolti all’interno di una comunitá che a volte si definsice “normale”, ma che non sempre riesce a dare a questa normalitá una caratteristica di positivitá. Per cui dobbiamo proseguire su questa strada, sperando che in futuro a questi insegnamenti possano germogliare e dare un seguito a questa capacitá di ascolto. Non so se adesso vuole intervenire il Sig. Badessi, che é il Direttore Provinciale di Special Olympics, prego. "
SO Provincia di Roma:"Sí, eccomi. Di nuovo Buongiorno. Tenevo a fare due considerazioni. La prima é assolutamente in linea con quello che stava dicendo circa la possibilitá di incidere operando sul nuovo regolamento per quanto riguarda i centri comunali, cercare di rendere interessante per le societá sportive che, non ci dimentichiamo, alla fine sono fatte anche di persone che ‘devono campare’: rendere interessante per loro la possibilitá di operare sui ragazzi. Non ho idee o proposte a tale scopo, lei stava parlando appunto della possibilitá di utilizzare gli atleti partner e questo e importantissimo perché il discorso dell’inclusivitá in Special Olympics é proprio il marchio di fabbrica e funziona, glielo posso assicurare come padre di atleta disabile che gioca a pallacanestro insieme ad atleti partner che lo stimano, lo incitano; é un modello vincente. L’altra cosa che volevo riferire e che secondo me ha funzionato molto ed é un invito a mantenere e raccontare, possibilmente, é il discorso dei voucher affiché i ragazzi possano usufruire dei servizi di questa societá perché come stavo dicendo prima, c’é un aspetto economico che deve essere sostenibile. Non so se e come questo verrá discusso, ma sicuramente é un anello portante del discorso, rendere l’economia sostenibile e fattibile."
Bonessio (Verdi): "Grazie Dott. Badessi, ci tengo a far presente che l’Amministrazione di Roma Capitale si é giá posta il problema dei voucher e soprattutto del tema della tempestivitá, la Giunta Comunale proprio il mese scorso ha approvato il programma e gli stanziamenti per quanto riguarda l’erogazione dei voucher per il prossimo anno in cui il 50% della somma delle risorse stanziate a livello annuale nel bilancio di Roma Capitale sono proprio destinate all’inclusione, l’inclusione senza limiti di etá o limiti di reddito, quindi proprio a sottolineare la vocazione e l’attenzione e anche con Alessandro De Missi, che oggi é collegato e saluto, abbiamo prestato attenzione a questi temi nella redazione tecnica nella bozza del Regolamento, ripeto é ancora una bozza, quindi poi l’Assemblea Capitolina e Sovrana potrá apportare ulteriori modificazioni e integrazioni, peró pensiamo di esserci mossi su questa linea e ne siamo orgogliosi, avendo ricevuto un messaggio che a me sembra un valore univesale e condivisibile che deve essere protetto e promosso in tutti gli ambiti. Non so se ci sono colleghi consiglieri che volessero intervenire, non vedo mani alzate, quindi penso che l’incontro e i vostri interventi siano stati esaustivi di un panorama sui questo meraviglioso evento che sono stati i giochi mondiali invernali di Special Olympics, di averci raccontato le emozioni e anche dal tenore delle vostre voci, dei vostri interventi io sentivo queste emozioni che vi hanno pervaso, che vi hanno conquistato e che oggi avete tentato di trasmettere, quindi di questo vi ringrazio perché é il modo migliore avere le testimonianze dirette da parte di chi ha vissuto quei momenti perché cosí rimangono piú vive e indelebili e le immagini in questo modo hanno avuto delle sottolineature particolari. E’ stato un video emotional, ma senza la vostra partecipazione corale, collettiva e condivisa con noi forse avrebbero avuto meno effetto. Quindi grazie ancora di questo passaggio e vedo che i Consiglieri hanno seguito e sono ancora presenti. Avremmo l’approvazione del verbale, quindi invito tutti i colleghi Consiglieri a rimanere. A questo punto vi ridó la parola, se volete dare una comunicazione di saluto, Prof. Palazzotti prego, Stefania Gardenia".
SO Lazio: "Sí, volevo ringraziare ovviamente tutti e ci faremo sentire nei vari Municipi, adesso vedremo la formula migliore per poter arrivare a tutti immediatamente, con il nuovo anno sportivo un nuovo vigore. Nel fare i regolamenti é importante sicuramente incentivare le associazione a fare progetti, anche sull’inclusione, ma poi é anche importante la verifica da parte delle istituzioni che questi progetti che danno punteggio siano poi portati avanti, perché abbiamo trovato per esempio che chi lavora sul territorio con le associazioni che effettivamente fanno questo lavoro hanno ricevuto tantissime richieste di voucher, mentre le altre non si ponevano nella condizione di poter soddisfare le esigenze della domanda di sport attravaerso i voucher. Questo é un punto che ci tenevo a precisare, perché altrimenti poi si corre come un treno e si rischia di deragliare, perché non si riesce a sopportare tutta la richiesta di sport e quindi bisognerebbe cercare di fare in modo che i progetti vengano portati a conclusione perché vale il punteggio, ma vale se poi, soprattutto il progetto viene realizzato. Grazie. "
Special Olympics: "Presidente, volevo dire che oltre al ringraziamento per tutti voi, lo ha accennato Stefania, sicuramente se quel progetto che vi abbiamo presentato e che abbiamo portato avanti in alcuni Municipi, in diverse scuole, in diverse societá sportive, riusciamo a condividerlo con il nuovo Comitato Paraolimpico, il Comitato Regionale che é stato eletto, con il nuovo CONI Regionale che é stato eletto e mettiamo insieme tutte le forze, possiamo avere una forza enorme per pianificare il progetto a livello territoriale su tutti i 15 Municipi, ovviamente integrato da quello che si vorrá fare. Secondo me uno sforzo comune ci permetterá di poter evitare quello che accennava Stefania, che persone prendano dei punteggi per poi non portare avanti i progetti di inclusione mettendoli solo sulla carta, ma il passaggio per formare che l’offerta di formazione siamo in grado di farla subito (prima dell’inizio del nuvo anno scolastico) potrebbe essere utilizzabile, facendolo insieme al Coni e al CIP, potrebbe essere la leva che possiamo usare per rendere possibile lo sport sotto casa per le persone con disabilitá. L’obiettivo deve essere questo, evitiamo che la gente debba fare 4-5 km in cittá per andare a fare 2 ore in palestra, se si fa sport vicino casa, si socializza e si crea quel terreno fertile affinché poi l’ora di palestra diventi la pizza serale con i compagni di squadra."
Bonessio (Verdi): "Vi ringrazio per questi suggerimenti, ma stanno nelle nostre attenzioni, vi rappresento che abbiamo ritenuto utile inserire quello che giá era previsto dal Regolamento delle palestre delle scuole superiori di Roma cittá Metropolitana, per cui i soggetti che faranno richiesta di affidamento di spazi orari e che dedicano la loro attivitá specificatamente all’inclusione di soggetti con disabilitá. avranno degli affidamenti fuori dalle graduatorie specifiche, quindi avranno direttamente un monteore settimanale destinato a questo tipo di attivitá, perché la diffusione piú capillare del territorio ritengo anche io sia necessaria e sinonimo dell’efficacia e della possibilitá che questo tipo di fenomeno raggiunga veramente chi ne ha bisogno, soprattutto con un servizio a portata di mano. Parliamo molto della cittá in 15 min e io penso che questa sia un’altra di quelle attivitá che deve rimanere nella propria azione sociale del territorio che si vive. Grazie a tutti veramente, un abbraccio e un buon proseguimento delle vostre attvitá. "
Con questo si conclude la discussione e la nostra trasmissione.
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