#DirettamenteRoma
711 subscribers
1.02K photos
14 videos
20 files
1.09K links
Dirette dalle commissioni, dall'Aula, dagli eventi.

Servizio fondato da Tommaso Caldarelli promosso dalla DirettamenteRoma Aps. Il materiale è CC By-Nc-Nd 4.0. Piccolo periodico web ex art 3 bis DL 63/2012. 📩info@direttamente.roma.it
Download Telegram
Le precedenti versioni spesso confondevano concessione con con gestione, gestione con affidamento. Qui troverete sempre e solo che si parla di affidamento degli spazi sportivi scolastici. Perché si parla di spazi sportivi scolastici e non si parla di palestre: perché in molte scuole c’é la palestra, lo spazio sportivo esterno, alcune volte, soprattutto nelle scuole elementari vi é un’aula dedicata alla psicomotricitá, magari anche attrezzata con gli specchi, ma tutti questi spazi fanno riferimento agli stessi servizi igienici e agli stessi spogliatoi. Capita addirittura che in molte scuole siano presenti contemporaneamente due locali palestra, magari affiancati, sono poche realtá, ma accade anche per la conoscenza che ho anche come docente di Scienze motorie della realtá edilizia dell’Amministrazione di Roma Capitale. Per questo abbiamo scelto di indicare gli spazi sportivi scolastici perché l’affido avviene complessivamente, quindi viene affidata e verrá stilata, poi lo vedremo in seguito, una graduatoria rispetto agli spazi sportivi scolastici presenti nell’istituto scolastico.

Era accaduto, per fortuna in pochissimi casi, che alcuni Municipi avessero proceduto ad affidare, contestualmente allo stesso orario, il campetto esterno agibile (non dappertutto é agibile) ad un’Associazione sportiva e il locale palestra ad un’altra. Questo portava ad una grossa conflittualitá e potete immaginare quando poi anche le fasce di etá erano completamente diverse, quando magari il campetto esterno veniva utilizzato da adolescenti e la palestra esterna veniva usata per la ginnastica per adulti o ginanstica per signore. Quindi si é voluta superare questa impostazione dando questa definizione unica e questa procedura da seguire.
Art. 3: si parla delle definizioni. A qualcuno potrá sembrare ridondante e forse anche pesante l’art, peró abbiamo pensato che nei nostri Uffici Sport ci sono tantissimi funzionari, dottori amministrativi, sicuramente operosi e pieni di buona volontá e allo stesso tempo magari digiuni di quelle informazioni sul settore, sul mondo sportivo che sono propri di chi parla e ragiona di sport come gli operatori, i dirigenti, i funzionari sportivi. Quindi abbiamo ritenuto che una definizione piú prolissa e allo stesso tempo che trovasse un riscontro, perché magari quelle definizioni e quei nominativi si ritrovano in quel Regolamento e quel modello di avviso pubblico, per cui ci é sembrato utile portarlo, in modo che tutti potessero avere a portata di mano con chiarezza a cosa si riferivano quegli acronomi o piuttosto quelle Istituzioni a cui si fa riferimento.

Poi il Regolamento é diviso in titoli. Il titolo 1 degli art. 1-2-3 erano ‘Le norme generali”, il titolo 2 sono “Le procedure preliminari che precedono poi l’attuazione” e quindi anche la pubblicazione dell’avviso pubblico.
Vi premetto che il ragionamento che é stato fatto in sede di Assemblea Capitolina, é stato quello di anticipare i tempi, quindi tutti i tempi per le procedure previste sono stati anticipati di circa 1 mese, proprio per comnsentire agli Uffici di avere piú tempo per mettere in atto tutta una serie di passaggi, che poi come vedremo assieme, sono richiesti relativamente a tutte le altre incombenze che continuano a gravare sugli Uffici e sicuramente hanno bisogno di tempo e di persone che seguano queste procedure. In particolare il monitoraggio che ogni anno viene fatto nella stagione autunnale e che precede l’ultimo anno di scadenza deve essere attuato per comprendere quella che é la realizzaizone e l’effettivo utilizzo degli spazi. Questo va di pari passo anche con l’Ufficio tecnico che deve monitorare le condizioni degli spazi sportivi scolastici rispetto a manutenzione e agibilitá. Contestualmente, entro la metá di dicembre, si inizia chiedendo la disponibilitá ai Consigli d’Istituto, quindi non ai Dirigenti scolastici, ricordo a tutti i presenti che sono i Consigli d’Istituto ad avere competenza in merito per quanto riguarda la disponibilitá dei locali.
Su questo passaggio voglio precisare assolutamente che abbiamo pensato che non sia possibile, come infatti non avviene, avere una contrapposizione tra l’Amministrazione di Roma Capitale e l’Amministrazione scolastica. Dobbiamo riattivare, e qui il lavoro e l’applicazione possibile dell’art. 4 che chiama in campo anche la politica attraverso gli Assessori Municipali e l’Assessore di Roma Capitale, allo sport per l’attivazione degli osservatori, ossia riaprire un tavolo di confronto con l’Amministrazione scolastica, con l’Ufficio scolastico Regionale a livello cittadino, con i Dirigenti scolastici a livello municipale, e alla presenza delle altre realtá che possono essere interessate, penso alla rappresentanza dei docenti di Scienze motorie, ai Presidenti delle Consulte per la disabiltiá e altri soggeti in cui in realtá si affrontino queste tematiche di contrasto, per cui alcuni Dirigenti non sono soddisfatti di come si procede rispetto alla getione degli spazi che loro hanno concesso, oppure la necessitá di superare alcuni impedimenti che riguardano l’accesso ai locali e quindi la consegna delle chiavi e il superamento del problema degli impianti antifurto e della loro gestione, e soprattutto anche l’idea che poi costruendo iniziative che possono essere le collaborazioni tra le Associazioni sportive e gli Istituti scolastici, le manifestazioni durante l’anno scolastico o i saggi di fine anno, si possa ricucire quel tessuto di fiducia che in alcuni casi é andato perduto.
Questo é lo spirito dell’Osservatorio, che é anche stato messo in condizioni di operare anche con un numero esiguo (5 unitá) rispetto al numero complessivo di coloro che hanno diritto a farne parte. Quindi non vi sono motivi ostativi alla possibilitá che l’Osservatorio possa attivarsi concretamente. Non abbiamo voluto assolutamente procedere ad una contrapposizione, dicevo, tra le Amministrazioni e rispettiamo ció che consentono le leggi nazionali in merito all’autonomia scolastica rispetto alla possibilitá che ogni istituto scolastico ha nel momento in cui approva, attraverso il Collegio dei docenti, il Consiglio d’Istituto, un’attivitá anche di tipo motorio e sportiva, che viene inclusa nel piano triennale dell’offerta formativa e viene curata da un soggetto esterno possa essere regolare e possa per l’Istituto scolastico essere motivo per non dare la disponibilitá dei locali al Municipio e quindi all’Amministrazione di Roma Capitale.
Che cosa abbiamo inserito peró come tentativo per avere una distribuzione equa degli affidamenti orari a tutte le Associazioni che ne fanno richiesta? Gli affidatari, chi vorrá partecipare all’avviso pubblico di affidamento degli spazi sportivi scolastici dovrá compilare una dichiarazione giurata ai sensi dell’art. 46-47 del DPR del 2000, in base al quale dichiara se in questo momento l’ha in concessione. Ecco, l’unico caso del Regolamento in cui si parla di concessione é quella relativa alla concessione diretta da parte dell’Istituto scolastico nei confronti di un’Associazione. Deve dichiarare, il soggetto concessionario, solitamente dalla scuola, il monteore settimanale di cui ha la disponibilitá, questo monteore settimanale entrerá a far parte del monteore di cui un’Associazione sportiva puó disporre nell’arco di una settimana. Quindi, prevedendo il Regolamento un massimo di 50 ore settimanali di affidamento, se si hanno giá 20 ore concesse dall’Istituto scolstico direttamente si potrá concorrere nell’avviso pubblico con un massimo di 30 ore. Spero di essere stato sufficientemente chiaro su questo passaggio, perché mi erano arrivate richieste di chiarimento. Stavo dicendo, riprendendo il discorso dell’illustrazione del documento del Regolamento, i tempi delle procedure sono stati anticipati, entro il 15 dicembre l’Ufficio Sport Municipale provvederá a richiedere ai Consigli d’istituto la disponibilitá dei locali, nel momento in cui c’é un diniego nel caso non sia stato motivato verrá richiesta la motivazione, se questa non dovesse pervenire si potrá richiedere al Dipartimento di interloquire con l’Ufficio scolastico regionale per capire quali siano i motivi per cui quel determinato istituto scolastico, la dirigenza del Consiglio d’Istituto non dá la disponibilitá all’utilizzo extrascolastico degli spazi sportivi. Sulla questione delle scadenze la data in cui é stato previsto dal Regolamento e in cui deve essere pubblicato l’avviso pubblico é il 31 marzo, in modo da consentire poi alla Commissione che esaminerá le richieste di partecipazione pervenute, agli Uffici, di predisporre tutti gli atti e le verifiche istruttorie e agli attuali soggetti risultanti vincitori di fornire tutta la documentazione che viene richiesta, comprese tutte le dichiarazioni annesse, di sottoscrivere con il soggetto affidatario e con il Dirigente scolastico il disciplinare di affidamento ci siano i tempi per svolgere tutte queste competenze al fine di arrivare al 1 setttembre con la possibilitá di aprire e iniziare le attivitá dei Centri Sportivi Municipali.
Il Regolamento é molto preciso sui passaggi, in particolare ne ricordo uno che riguarda il monteore di cui voglio dare un’interrpetazione e una lettura per lo meno per quanto é stato il ragionamento condotto in Commissione e condotto in Assemblea Capitolina: il monteore settimanale massimo previsto di affidamento é di 50 ore settimanali, salvo una possibilitá per cui la Giunta Municipale puó inidcare una direttiva alla Direzione socio educativa di rendere possibile l’affidamento di due spazi scolastici di un plesso per l’intero monteore settimanale, a prescindere dalla quantitá di ore, per un massimo di 3 plessi. Mentre 50 ore settimanali possono essere distribuite anche su 3 plessi scolastici, se la Giunta Municipale ritiene di optare per l’affidamento degli spazi per intero puó proseguire in questo tipo di esperienza. Alcuni Municipi lo preferiscono perché i Dirigenti preferiscono avere un rapporto con un’unica Associazione piuttosto che con piú Associazioni che utilizzano gli stessi spazi per cui ci sono problemi poi di responsabilitá oggettive su cosa avviene all’interno degli spazi. Per cui riconoscendo questa storia autonoma di alcuni Municipi, é stata prevista questa possibilitá.
Cosí come questa particolaritá dell’opzione A e B rispetto al monteore settimanale e poi seguita anche dal monteore specifico previsto per chi vuole proporre attivitá specifiche per soggetti con disabilitá ai quali vengono affidati, come giá avviene in cittá metropolitana, 4 ore settimanali secondo alcuni criteri che adesso non vi sto ad elencare, fuori graduatoria, per un totale sull’intero territorio di Roma Capitale di 12 ore, comunque fuori dalla graduatoria a acui partecipano i soggetti che invece svolgono attivitá ordinaria per tutti gli altri tipi di soci-tesserati-frequentatori. Quindi anche da questo punto di vista lo ritengo un passaggio altrettanto importante. La durata dell’affidamento é una durata quadriennale. Un dato importante che abbiamo ritenuto di dover sottolineare é quello dell’allineamento della partenza e dell’inizio degli affidamenti e della scadenza uguale per tutti i Municipi.
Vorremmo, e comunque seguendo questo Regolamento non sarà più possibile, che non ci siano più scadenze differenziali da un Municipio a un altro perché all’art. 28 abbiamo previsto un ulteriore anno di proroghe, quindi farà partire l’applicazione di questo Regolamento durante l’anno sportivo scolastico presente. Quindi, alla fine di questo anno sportivo scolastico, partiranno gli effettivi affidamenti dal 1° settembre 2026 e soprattutto, se per motivi di forza maggiore non fosse possibile per qualche Municipio procedere all’avviso pubblico, la durata non sarà più quadriennale, ma diventerà triennale e la scadenza sarà per tutti allineata al 2030. Quindi la scadenza quadriennale è un punto di riferimento fisso per tutti i Municipi che, in casi eccezionali previsti dal Regolamento, potrebbero posticipare l’inizio degli affidamenti, ma non possono derogare dal termine degli affidamenti.
Spero anche su questo passaggio di essere stato abbastanza chiaro.
Il titolo IV, cerco di esser più sintetico, riguarda le tariffe obbligatorie sia per quanto riguarda il versamento dell’utilizzo da parte dei soggetti affidatari all’Amministrazione pubblica, sia per quanto riguarda le tariffe che gli organizzatori dei Centri Sportivi Municipali devono garantire ai soci tesserati frequentatori delle attività ludico-motorie, sportive e ricreative. Questa è un’altra definizione molto estensiva che abbiamo voluto dare perché, nel programma dei Centri Sportivi Municipali, per loro natura, in realtà ci sono attività non sempre riconducibili alla sfera sportiva, spesso sono attività riconducibili alla sfera ludico-ricreativa (corsi di ballo, danza, alcune attività sportive emergenti che non sono ancora codificate a livello agonistico). Quindi c’è questa idea di un’estensione con attività ludico-sportive, ricreative, motorie.
Le tariffe, soprattutto per i diritti di utilizzo degli spazi sportivi scolastici, vengono definite dall’Amministrazione centrale annualmente, seguendo anche gli aumenti dell’indice ISTAT, così come anche per le attività. Tra l’altro, questo Regolamento, in uno dei primi allegati (l’allegato 4 mi sembra), ha una tabella di riferimento per il Dipartimento per procedere a definire queste quote che saranno chiaramente quote calmierate rispetto a quelle che in questo momento sono proprie del mercato del settore sportivo di tutti i circoli, le palestre private, gli impianti che offrono attività sportiva, proprio per garantire il diritto di accesso a tutti i cittadini. Allo stesso tempo, a differenza di ciò che è avvenuto negli anni passati, viene specificato che i Municipi non possono modificare queste quote, sia di frequenza che i canoni orari di utilizzo.
Ricordo che nel Municipio VI, mi pare di ricordare, nel 2017, è entrato da poco il Codice dei contratti e il Dirigente ritenne di produrre un avviso pubblico in cui era prevista un’offerta al massimo rialzo da parte delle Associazioni per poter utilizzare gli spazi sportivi scolastici. Ecco, non è questa la procedura che intendiamo mettere in atto, perché farebbe venir meno l’idea di un’attività che ha anche, come dicevo prima, delle quote di frequenza indicate dall’Amministrazione centrale.
Quindi abbiamo ritenuto di specificare alcuni passaggi: vi sembreranno anche scontati, banali, ma in realtà riteniamo che siano state precisazioni utili per non ricadere in errori che in passato sono accaduti. C’è una particolare attenzione anche a ciò che è dovuto alle Associazioni come quota di utilizzo orario.
L’anno scolastico, da un punto di vista della definizione legislativa, inizia il 1° settembre e termina il 31 agosto. Questo è il periodo in cui l’Associazione sportiva può utilizzare gli spazi sportivi scolastici, però ci sono diverse associazioni sportive: ci sono quelle con più vocazione di tipo sportivo-agonistico, che magari ne hanno bisogno immediatamente dal 1° settembre e magari anche a luglio fanno il campi di perfezionamento sportivo per i loro atleti, ci sono quelle più legate al sociale, all’ordinario, che iniziano l’attività con quella didattica, quindi intorno al 15 settembre e terminano il 10 giugno.
Ecco: vi è, su segnalazione, che il soggetto affidatario segnala all’Ufficio Sport e questo tiene conto della richiesta dell’Associazione, così come precedentemente non si teneva conto delle chiusure per i periodi, soprattutto quelli lunghi (festività natalizie, pasquali). I periodi di chiusura dell’attività didattica non saranno dovuti dal soggetto affidatario all’Amministrazione di Roma Capitale.
A fronte di queste garanzie nuove, però, vi è anche un ampio articolo (titolo 4) rispetto agli obblighi del soggetto affidatario e alcuni adempimenti che sono propri del Municipio e in particolare dell’Ufficio Sport municipale. Prima di tutto, l’obbligo di rispettare una serie di normative che sono dettate dall’entrata in vigore della Riforma dello Sport, che riguarda i rapporti con il personale sportivo utilizzato, quindi con gli operatori, tutto il discorso relativo alle assicurazioni e alle polizze assicurative rispetto al rischio per quanto riguarda gli spazi sportivi scolastici e anche per i singoli soci tesserati frequentatori delle attività, e quindi una verifica che deve essere effettuata dall’Ufficio Sport, che deve avere tutta questa documentazione. Così come, ad esempio, vi è anche l’obbligo immediato di segnalare eventuali situazioni di cattiva manutenzione o di problemi che potrebbero portare a inagibilità della struttura, e verificare se gli uffici tecnici municipali possano intervenire o meno.
Proprio sul discorso dei lavori vi è questa novità della possibilità, da parte del soggetto affidatario (Associazione sportiva), insieme all’Istituto scolastico, quindi al Dirigente scolastico, con il nulla osta della Direzione socio-educativa, di proporre un impiego fino a un terzo della quota trimestrale dovuta per l’utilizzo degli spazi scolastici per interventi di piccola e ordinaria manutenzione, eventualmente anche asseverati da un tecnico e verificati dall’ufficio tecnico del Municipio. Questo proprio per permettere, da un lato, alle associazioni un pronto intervento sui servizi igienici, piuttosto che sull’illuminazione o sulla sostituzione di un vetro, allo stesso tempo, per mostrare ai dirigenti scolastici questa idea del nuovo rapporto in cui c’è un’attenzione per quelle che possono essere le esigenze delle scuole. Piccole manutenzioni, piccoli interventi, ma non solo: anche iniziative legate eventualmente a progetti condotti insieme dall’associazione sportiva con la scuola a favore, penso per esempio, per i primi tre anni della scuola primaria dove non è presente l’educazione motoria, sempre previa autorizzazione della Direzione socio-educativa, per progetti che possano anch’essi far sentire un rapporto più stretto legato proprio alla promozione dell’attività sportiva tra i soggetti affidatari e gli istituti scolastici.
Ci sono numerosi motivi, come la morosità e determinati inadempimenti, che portano alla decadenza dell’affidamento, così come ci sono alcune garanzie, anche di tipo economico, che gli affidatari devono versare all’Amministrazione comunale all’inizio del primo anno di affidamento. Tra l’altro, vi è una particolare attenzione al divieto di subaffidamento: ossia, era stato segnalato da parte di più soggetti che alcune volte alcune associazioni, assegnate a un certo monte ore, non utilizzavano tutto quel monte ore e una quota parte veniva subaffidata ad altri soggetti. Questo è espressamente vietato ed è motivo di revoca dell’affidamento.
Se un’Associazione non utilizza tutto il monte ore settimanale, lo segnala all’Ufficio Sport, che rivede l’entità del versamento economico dal momento della segnalazione e le ore lasciate libere vengono assegnate agli aventi diritto rispetto alla graduatoria di quel determinato plesso scolastico. Quindi, anche da questo punto di vista, riteniamo che ci sia una grossa novità.
Vi è poi una particolare attenzione al discorso del monitoraggio delle attività dell’albo delle associazioni sportive, che non riguarda solo le associazioni sportive affidatarie dei Centri Sportivi Municipali, ma è un organismo più ampio e riguarda un po’ tutte le potenzialità pubbliche e private in merito all’offerta del territorio.
Sono quasi a conclusione e non vorrei trattare questo tema questo stasera perché forse merita un approfondimento piú preciso, il titolo 6 é stato inserito nel Regolamento, che riguarda la valorizzazione e concessione di impianti sportivi scolastici che si riferisce alla possibuilitá di utilizzare gli spazi esterni di pertinenza degli edifici scolastici per realizzare impianti sportivi ex novo, cioé un soggetto esterno che puó essere anche non l’affidatario degli spazi sportivi scolastici puó proporre eventualmente
una tensostruttura, una palestra con copertura pressostatica, con servizi igienici e spogliatoi autonomi dall’edificio scolastico, perché, come ho detto prima, l’edilizia scolastica ritiene i campetti esterni di pertinenza della scuola, quindi degli impianti che vanno ad aumentare il patrimonio immobiliare. Il soggetto esterno eventualmente interessato, una volta fatte tutte le verifiche urbanistiche, edilizie e della possibilità di realizzare strutture a destinazione sportiva nelle aree esterne delle scuole, deve prima consultare l’affidatario degli spazi sportivi per eventualmente costituire un atto (raggruppamento temporaneo di imprese) che possa rapportarsi all’Amministrazione municipale, ma qui entriamo nel codice dei contratti e quindi nei progetti di partenariato pubblico-privato e quindi il titolo 6, in questo momento, lo terrei un attimo in standby.
Il Regolamento termina con il titolo 7, facendo riferimento esplicito alla coprogettazione e alla coprogrammazione, che sapete, soprattutto, è riferita agli enti del terzo settore; tra l’altro segnalo che molte realtà sportive stanno anche acquisendo il titolo di associazioni di promozione sociale e quindi rientrano di diritto anche nel terzo settore, e soprattutto l’art. 28 “le norme transitorie e finali” che, come dicevo, abroga tutti i regolamenti precedenti, ma soprattutto dà indicazioni per il prossimo anno sportivo-scolastico 25-26, di andare con un prolungamento.
Trovate la definizione e le motivazioni, a mio avviso molto sostenute, che sono state accettate dal segretariato, dal dipartimento e dall’avvocatura, per cui vi è la necessità di consentire proprio a tutto il personale di fare proprie le novità introdotte da questo Regolamento e consentire di poter partire nel migliore dei modi nel periodo autunnale di quest’anno per far partire in modo corretto e adeguato i centri sportivi municipali il 1° settembre 2026.
Termino con un’indicazione, perché tutto il documento è voluminoso, nonostante avessimo il desiderio di snellire, ma l’esigenza di precisare ha prevalso sulla capacità di snellire il documento.
Ci tengo molto a dire due parole sul modello di avviso unico, che è un modello che ritengo possa molto facilitare il lavoro dei Municipi perché è già predisposto. C’era bisogno di equilibrio fra tutti i Municipi, per cui, ad esempio, rispetto ai criteri che vengono valutati rispetto al progetto tecnico-educativo e lì ci sono le indicazioni rispetto a quali aspetti valorizzare c’è però un’indicazione che riguarda un valore su base 100 da 0 a 22 punti. C’è un’indicazione più precisa su cosa può valere esperienza e anzianità, rispetto anche a progetti nuovi che si presentano per la prima volta a chiedere l’affidamento degli spazi sportivi scolastici, per cui esperienza e anzianità sono legate solo a quegli spazi dove si è operato.
In molti Municipi ci sono zone di espansione, nuovi piani di zona con l’apertura di nuove scuole, e in quella scuola tutti i soggetti che partecipano lo fanno con l’esperienza che è attuale e che in quel momento fa partire anche i soggetti nuovi con una parità di possibilità rispetto all’affidamento.
Così come rispetto ai titoli professionali degli operatori sportivi, si è voluto dare un’indicazione decrescente, ritenendo che il titolo principe sia la laurea magistrale in scienze motorie, per poi scendere chi conosce un po’ il settore sportivo lo sa, con i brevetti rilasciati dagli enti di promozione sportiva e alcune volte dalle Associazioni benemerite che magari hanno occupato per la formazione un monte ore decisamente minore. Quindi si va dalla valutazione di una laurea quinquennale ad arrivare al brevetto di tecnico di federazione o di ente di promozione sportiva. Il disciplinare è ricco di alcuni passaggi e ne segnalo due: il primo è che non tutti i Municipi ritenevano di dover far firmare al Dirigente scolastico il disciplinare di affidamento, invece ora è un obbligo e deve essere sottoscritto da tutti e tre i soggetti (direzione socio-educativa, soggetto affidatario, dirigente scolastico). Questo è fondamentale. In particolare vi è un riferimento specifico al documento valutazione rischi: la riforma del lavoro sportivo ha portato a una maggiore attenzione degli organi di controllo sull’attuazione del decreto sicurezza (decreto 81/2008), le scuole producono un documento valutazione rischi. Abbiamo indicato, per non pesare troppo sulle Associazioni sportive, che si potesse far sottoscrivere alle Associazioni il documento valutazione rischi che le scuole abbiano già prodotto. Quindi, per la parte spazi sportivi, il documento valutazione rischi prodotto dal tecnico, dal RSPP (responsabile del servizio prevenzione e protezione) della scuola viene sottoscritto anche dal legale rappresentante dell’associazione sportiva e presenta un DVR (documento di valutazione dei rischi da interferenze), è previsto dal decreto legislativo 81/2008.
Da ultimo, appunto, tutti gli allegati che riguardano le varie dichiarazioni, in particolare quella della regolarità dei versamenti contributivi, nel caso ci trovassimo di fronte a un soggetto avente personalità giuridica, quindi una società sportiva a responsabilità limitata oppure una cooperativa a responsabilità limitata, oppure dichiarare di essere esenti proprio perché si è costituiti in forma di SD, quindi non avente personalità giuridica. Come ad esempio tutta la modulistica che riguarda appunto il non avere pendenze penali, iscrizioni al casellario giudiziario o comunque per tutto ciò che è previsto dalle norme antimafia contro la criminalità.
Vi chiedo scusa per la lunghezza, ma il documento è lungo e articolato, io spero che ci sia tempo per tutti coloro interessati a una lettura più approfondita e soprattutto a quello che sarebbe intenzione di questa Presidenza, cioè attivare anche una sorta di sportello FAC, con la possibilità di presentare delle domande per poter dare delle risposte rispetto ai quesiti che vengono posti.
Ci saranno anche iniziative e incontri in presenza, adesso stiamo ragionando se riusciremo a organizzarci prima della pausa estiva oppure immediatamente dopo.
Grazie a tutti e lascio spazio prima ai Consiglieri comunali se vogliono aggiungere qualcosa ed eventualmente a tutti i presenti, i Direttori delle direzioni socio-educative, i funzionari di elevata qualificazione oppure i funzionari degli Uffici sport, prego...
Non ci sono perplessità in questa prima fase.
(EQ Municipio II): Io volevo fare una domanda: forse ho dato uno sguardo sommario, ma non ho visto riferimenti ai centri estivi che vengono organizzati nel periodo estivo nelle palestre da parte delle Associazioni sportive, perché è un tema abbastanza attuale in questo periodo. Rientra nel normale periodo di affidamento, nelle normali attività, oppure il Municipio deve verificare quali Associazioni sportive intendono organizzare dei centri ricreativi estivi?
Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): Su questo tema non siamo entrati in modo specifico, perché riteniamo che, se si tratta di centri estivi autonomi a vocazione sportiva, rientri nella possibilità dell’affidamento del monte ore che l’Associazione ha avuto. Se invece si tratta di centri estivi con finanziamento da parte dell’Amministrazione Comunale, allora quel tipo di organizzazione di attività ha la priorità e, quindi, di fatto gli spazi anche quelli sportivi, ma non solo vengono utilizzati con priorità. Di solito, i centri ricreativi sportivi, correggetemi se sbaglio, vengono organizzati di concerto anche con l’Ufficio Scuola municipale. Questa era l’indicazione di massima: non c’era un riferimento specifico, ma un’indicazione sul fatto che si tratti di attività autogestite dalle Associazioni sportive oppure finanziate totalmente o in parte dall’Amministrazione Comunale.
(EQ Municipio II): Rimane un po’ il nodo della questione: se un’organizzazione sportiva organizza dei centri estivi, chiaramente utilizza gli spazi per tutta la giornata, con la possibilità di usufruire, magari, anche di un’aula aggiuntiva per la somministrazione del pasto. C’è quindi un tema legato anche a eventuali costi aggiuntivi per l’uso di ulteriori spazi necessari all’organizzazione del centro estivo.
Noi, di solito, facciamo un sondaggio per capire quali Associazioni sportive sono interessate a organizzare queste attività che restano comunque una loro iniziativa e ciò comporta l’autorizzazione da parte della scuola e il pagamento degli spazi.
Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): Ripeto, non vi è un’organizzazione precisa, forse c’è stata anche una mancanza di coordinamento del settore della scuola e dei centri estivi. Credo che si dovrà procedere, come ha detto lei, esattamente nello stesso modo. Nel momento in cui ci fosse l’utilizzo di spazi ulteriori rispetto a quelli sportivi già affidati in modo ordinario, sarà necessario sia un’apposita determina dirigenziale di affidamento, sia da parte del soggetto affidatario il versamento di quanto dovuto. Si tratta quindi di una casistica da affrontare caso per caso. Non so se questa mancanza di domande derivi dal fatto che si sia rimasti sorpresi.
(Direttore, Municipio VIII): A bocca aperta, io ho alzato la mano, sono Bellinzoni..

Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): Dott. Bellinzoni, prego.
(Direttore, Municipio VIII): Municipio VIII. Io volevo ringraziare senza retorica, perché a parte che è un vero e proprio tutorial, è abbastanza rivoluzionario che 15 Municipi utilizzino la stessa procedura con gli stessi tempi, e poi ci sarà anche l’Ufficio FAC che sicuramente ci supporterà. Quindi direi: innovazioni davvero strepitose.
Volevo sapere però, rispetto alle prime fasi: a mio parere, leggendo, la primissima fase potrebbe essere la costituzione dell’Osservatorio, perché è uno dei soggetti a cui va inviata la prima fase, quella da completare entro il 30 novembre. Vorrei capire se possiamo mantenere l’Osservatorio previsto dal precedente Regolamento neanche ricordo se si chiamasse effettivamente “Osservatorio” oppure se sono cambiati i componenti, o ancora se c’è, come step per tutti i Municipi, l’onere di costituirne uno ad hoc, e con quale atto politico. La seconda domanda, velocissima (era già emersa anche la volta scorsa): una delle primissime fasi è l’indagine sulla richiesta di pratica sportiva. Non è chiarissimo forse che cosa comporti questo tipo di indagine, anche se alcuni Municipi virtuosi hanno già predisposto dei questionari. Forse ci saranno delle indicazioni a riguardo, perché si tratta comunque di una delle fasi iniziali. Per il momento mi taccio.
Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): Io ritengo che il Regolamento sia immediatamente esecutivo, quindi di fatto l’entrata in vigore comporta la necessità di ricostituire l’Osservatorio, anche perché ne è cambiata completamente la composizione. Tra l’altro, l’Osservatorio deve essere convocato almeno due volte l’anno, ha tutta una serie di componenti e una scadenza nei periodi in cui viene costituito. Ritengo e sarà anche un mio compito di dover sollecitare gli Assessori municipali, in particolare, affinché si facciano carico di quella che io ritengo un’opportunità. Come ha detto lei, Dott. Bellinzoni, è un rapporto tra la parte amministrativa e quella politica che deve camminare di pari passo. Inoltre, l’Osservatorio è quel momento di confronto con le altre Amministrazioni: nel caso dell’Amministrazione scolastica, ma anche con gli altri soggetti che sono comunque interessati al fatto che ci siano attività organizzate in modo corretto, trasparente ed efficiente.
Poi, chiedo scusa Dott. Bellinzoni, qual era l’altra questione?
(Direttore, Municipio VIII): Ma l’obiettivo é quello di sapere quali sono le discipline preferite o anche le scuole?

Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): Da un lato sì, sapere anche se ci sono richieste da parte delle scuole, rispetto alla popolazione scolastica, di attività sportive che non sono mai state praticate, ma anche, ad esempio, se le ore che sono state affidate ai vari soggetti, allo stato dell’arte, vengono tutte effettivamente utilizzate e quindi se c’è un’efficacia ed efficienza nell’organizzare le attività dei Centri Sportivi Municipali. Questo è l’obiettivo del monitoraggio. E questo anche un po’ per consentire quella pianificazione che si ritrova anche nei criteri come motivo per cui determinati progetti di tipo didattico e tecnico vengono preferiti ad altri, perché corrispondono a quella che una volta si chiamava programmazione territoriale, mentre adesso l’abbiamo definita pianificazione delle attività, ma che più o meno consente di far corrispondere il progetto tecnico-didattico con le esigenze del territorio.
(Direttore, Municipio VIII): L’indagine sulla richiesta di pratica sportiva.

Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): L’indagine effettivamente l’abbiamo condotta riferendoci proprio a quei Municipi virtuosi che abbiamo visto nelle schede. Però devo essere onesto: se avessimo voluto trovare il modello migliore di scheda, rischiavamo già essendo stati eccessivamente lunghi nei tempi di approvazione di andare ancora più lunghi. Verificherò la possibilità eventualmente di suggerire un modello. Ecco, su questo non c’è vincolo, perché non abbiamo il potere di imporlo, però alcuni suggerimenti su quali possono essere gli elementi da monitorare potrebbero esserci.
(Direttore, Municipio VIII): Però, scusi, se stiamo parlando di un’indagine indistinta, sia con questionario sia rivolta ai cittadini potenziali utenti, sia agli utenti del passato, sia alle Associazioni, forse è il caso che si faccia un format unico, perché poi ricordo che adesso Roma ha un sistema di questionari online gestito dalla Redazione web e coordinato dall’Ufficio Comunicazione. Magari potete creare voi un questionario e ogni Redazione web si fa pubblicare il proprio, ma con domande simili. Perché la vedo abbastanza complessa.

Ferdinando Bonessio (Presidente, Europa Verde Ecologista): Questo è un suggerimento, diciamo, valido, di cui farò tesoro. Da questo punto di vista, vi diamo la possibilità di poter individuare nel format le indicazioni principali, in modo da rendere omogenea anche la lettura dei risultati ottenuti. Anche questo è importante. Fa parte del discorso per cui la politica si è presa fin troppo tempo: dovevamo assolutamente arrivare a produrre il Regolamento, in particolare l’art. 28, che dava correttezza e sicurezza alle Direzioni socio-educative rispetto al prolungamento del prossimo anno sportivo scolastico. Per cui questo ci ha sottratto da ulteriori elementi integrativi.