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MediaDavide Albrici si sveglia presto. Anche se è appena tornato dal tour di Ultimo, non come spettatore, ma come protagonista, sul palco, anche quello di San Siro, davanti a 60.000 spettatori, lui e il suo trombone, che incanta. Davide si alza presto perché la sua piccola grande donna, Ginevra, un anno e mezzo, lo sveglia presto: “Ho preso i suoi ritmi e va bene così”. Trentacinque anni fra poco, vive anche con l’altra donna della sua vita, Amanda, la mamma di Ginevra. E naturalmente con la sua musica, che non lo abbandona mai: “Fin da piccolissimo respiravo musica in casa – spiega Davide – poi quando è arrivato il fatidico momento di iscriversi ai corsi di musica della banda con la scuola, mio papà, Giuseppe (conosciuto da tutti come Giusi ndr), che suonava il bassotuba nella Banda ha cominciato a dirmi che serviva nell’organico un trombone, nessuno lo sapeva suonare”. Quanti anni avevi? “Ero in seconda elementare e volevo suonare il sax, uno strumento che mi faceva sentire protagonista, che mi piaceva”. Passano i giorni: “Una domenica mattina – continua – in tv c’era un concerto di musica classica e mio padre mi chiama, mi fa vedere un musicista ‘vedi quello strumento? Dovresti suonare quello’, detto fatto, era il trombone”. Davide si iscrive alla scuola della Banda e impara a suonare il trombone: “Il mio primissimo insegnante è stato Alberico e prima ancora Abramo, ho suonato per tutta la durata delle scuole elementari e medie, poi sono arrivato a un certo livello e Alberico mi ha presentato al maestro della banda di Darfo che era diplomato in trombone, e ho studiato con lui e suo figlio per due anni e in prima superiore mi sono iscritto al conservatorio di Darfo. Ho seguito tutti i corsi e mi sono diplomato nel 2006, l’anno in cui ho preso anche la maturità, un anno impegnativo”. Davide studiava Geometra a Darfo e nel frattempo suonava al Conservatorio: “Anni impegnativi. Giocavo anche a calcio, un’altra mia passione. Quindi mi alzavo alle 6.40, andavo a scuola fino alle due, mangiavo un boccone, poi andavo al Conservatorio sino alle 18.30, nelle pause studiavo e facevo i compiti, cercavo sempre di portarmi avanti, poi tornavo a casa e andavo a calcio. Non rimpiango niente, sono stato e sono felice così”. Davide si diploma: “E comincio a collaborare con alcune orchestre di musica classica, io sono un appassionato di jazz e ho conosciuto un trombonista di Bergamo Andrea Andreoli, andavo a lezione da lui e ho cominciato così un percorso jazzistico, nel 2012 poi ho vinto l’audizione per l’orchestra giovanile italiana come trombone basso, e così sono stato un anno a Firenze a suonare…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo VAL DI SCALVE – IL PERSONAGGIO – Davide, il suo trombone, il tour con Ultimo, la piccola Ginevra: “Ho cominciato a suonare a 7 anni nella Banda e ora a San Siro con 60.000 persone…” proviene da Araberara.

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MediaE’ nata in un bagno, davanti a un water. A Leffe. E’ morta in un lettino pieno di escrementi, sola. In mezzo 18 mesi di nulla o poco più. Il primo mese in ospedale. Due mesi dopo mentre la mamma Alessia Pifferi era a Montecarlo con il compagno, è tornata in ospedale con la nonna per la febbre altissima. Patologia ai reni dovuta al parto prematuro. Diana portava il cognome della mamma e non portava invece nessun tipo di amore materno, quello che sembra scontato avere addosso dal momento che vedi la luce. Del vero papà non si sa nulla, Alessia di lui non ha mai detto nulla. Di Diana c’è solo una fotografia. E basta. Non c’è una festa. Non c’è un battesimo dove essere presa in braccio e coccolata da tutti. Non c’è un bagnetto dove gioca con una papera di gomma. Non c’è la festa del primo compleanno. Non c’è nulla. O forse c’è troppo, quel vuoto, quel baratro che ingoia tutto e fa sentire freddo al cuore.E gli unici palloncini colorati non li ha avuti per il suo compleanno o per il suo primo dentino, macchè, li ha avuti perché è morta di fame e di sete e di caldo, sola, in un appartamento di Ponte Lambro. Diana a 18 mesi è morta di fame, è morta di sete, piangendo, strappando a morsi un lembo di cuscino, sono strati trovati alcuni resti nel suo stomaco. In una casa sigillata, senza un filo d’aria, senza che nessuno sentisse il suo pianto. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo LEFFE – Nascere in un bagno e morire di stenti a 18 mesi proviene da Araberara.

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MediaOggi è giorno di mercato e sono numerose le persone, soprattutto le donne, che si aggirano tra i banchi. Molte di esse sono uscite da poco dalla chiesa parrocchiale, dove don Giuseppe ha celebrato una Messa di suffragio per la piccola Diana:“Sono tornata da poco dalla Messa in ricordo della povera bambina lasciata morire così crudelmente – dice la signora Caterina la quale, come la maggior parte delle persone che abbiamo sentito, non vuole essere fotografata – C’era tanta gente, la chiesa piena, e il parroco ha fatto un’Omelia davvero profonda e commovente… Io però da quando ho saputo cos’era accaduto sto male, non leggo i giornali e non voglio nemmeno che qualcuno me ne parli perché l’ansia e l’angoscia sono troppo pesanti, non era mai successo nulla di così atroce nei nostri paesi. Questa madre degenere, del resto, non la conosceva nessuno, qui a Leffe non s’era mai vista, però la bimba l’aveva partorita qui. Spero solo che adesso non la facciano passare per pazza, sarebbe troppo comodo…”.“Beh, pare che qualcuno invece l’avesse vista – la contraddice una del gruppetto di amiche che si riposano e fanno conversazione sotto un portico del centro – un mio conoscente sostiene di averla notata una sera di ‘Leffestate’: ascoltava l’orchestra, si avvicinava con curiosità alla ‘consolle’ del Dj e poi aveva fatto anche qualche ballo col suo compagno… Quel mio conoscente ha detto anche che al momento aveva pensato a qualche signora venuta da fuori per divertirsi alla serata musicale, ma che poi, vedendone la foto sui giornali, l’ha riconosciuta con certezza”.“Ma come si fa ad andare a ballare sapendo che la tua piccola è tutta sola in un appartamento di città e che tu l’hai abbandonata là come se niente fosse, come se fosse uno straccio? – rincara una vicina – E’ una cosa da brividi, da pelle d’oca!  E poi, possibile che nessuno dei suoi sapesse nulla, il compagno, la nonna, la sorella? Non sarebbe toccato ai famigliari in primis intervenire allertando, che so, l’assistente sociale del paese? Sapevano di sicuro che tipo di donna era, toccava a loro aiutarla, e chiedere a chi di dovere di aiutarla…Il fatto è che ormai dovunque il senso di comunità è venuto meno, trionfano il menefreghismo, l’indifferenza, e forse anche l’omertà”.Il gruppo annuisce, e la signora rincara:“Una volta i figli erano figli di tutto il paese… Mi capitò di reagire con durezza allo sgarbo di un ragazzino, tempo fa, anche se non era mio figlio: nessuno accorse in sua difesa, come fanno i genitori di oggi, anzi, rincararono la dose e quella lezione funzionò perché da allora quel ragazzo mi portò sempre un gran rispetto. Eh sì – conclude amaramente – altri tempi…”. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo LEFFE – TRA LA GENTE DEL PAESE – “Torno dalla Chiesa, ho pregato per lei”. “La mamma era a Leffestate e ballava, mentre la figlia moriva”. “La donna abitava vicino a me” proviene da Araberara.

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MediaBossico in testa alla classifica della nostra zona per celibi e nubili. Insomma, qui gli zitelli e zitelle abbondano, meglio dire single. A sorpresa in testa alla classifica dei ‘non sposati’ ci sono i piccoli paesi, a Blello più della metà della popolazione è single. Nei primi posti, per quel che riguardano i paesi della nostra zona anche Oltressenda, Berzo San Fermo, Carobbio, Borgo, San Paolo, Vilminore. Che anche Bergamo città sia nei primi posti non stupisce, nelle città da sempre vivono parecchi single. Ma a stupire sono proprio i piccoli centri. Sul fronte invece sposati e accasati primeggia Parzanica, Gandellino, Premolo ma anche Leffe, Ranzanico, Tavernola, Valbondione, Riva di Solto, Castro, Pianico, Gorno, Ponte Nossa, Cerete e pure Castione della Presolana. Una classifica curiosa redatta dall’Istat per ogni provincia d’Italia ma il succo è che ogni anno sono sempre meno le persone sposate, insomma, una sana convivenza e magari a tempo, poi si vedrà.Parzanica, Gorno e Fonteno, terra di vedovi e vedoveLe vedove e i vedovi abbondano a Parzanica, Gorno, Fonteno, Ponte Nossa, Schilpario, Oltressenda, Valbondione, Lovere. Sono invece poche e pochi a Cenate Sotto, San Paolo, Entratico, Borgo di Terzo. Anche qui curiosa classifica redatta ogni anno dall’Istat che calcola la percentuale di vedove e vedovi per ogni paese della provincia. Numero che ogni anno sale sempre di più a dispetto di quello dei matrimoni, leit motiv per vale anche per il resto d’Italia. Insomma, la tendenza è questa e c’è davvero poco da fare.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 AGOSTO LA CLASSIFICA DI TUTTI I PAESI DELLA PROVINCIAL'articolo INCHIESTA – A Bossico boom di celibi e nubili. Così come a Oltressenda, Berzo, Carobbio e Vilminore. A Parzanica e Gandellino invece ci si sposa ancora proviene da Araberara.

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MediaUn volto nuovo all’aula consiliare del comune di Schilpario: dal 5 al 28 agosto uno spazio interamente dedicato all’arte con una raccolta di opere degli artisti della Val di Scalve. Si intitolerà ‘ARTISTI SCALVINI dal ‘600 alla contemporaneità’, e raccoglierà alcune delle opere dello scultore Piccini e dei pittori Albrici e Pizio.Accanto alle eccellenze di tre nomi noti ai più, appassionati e non delle belle arti, i lavori di tanti artisti emergenti che nel tempo hanno lasciato  un segno distintivo in Valle con murales, sculture, scheiben e opere su tela.Inaugurazione prevista venerdì 5 agosto alle ore 17.00, lunedì 8 agosto alle ore 20.30 relazione a cura di Miriam Romelli che parlerà del contesto storico in cui gli artisti scalvini, lo scultore Giacomo Piccini e il pittore Enrico Albrici operarono, seguirà il 18 agosto alle ore 20.30 l’appuntamento con Chiara Pizio con un focus sullo stile artistico del padre Tomaso.Per 23 giorni a pochi passi dalla Piazza Cardinal Angelo Maj resteranno esposte: 3 opere del Piccini, scultore di scuola fantoniana che nel tempo oltre ad avere impreziosito le già belle chiese della Val di Scalve e della Val Camonica realizzò quello che lui definì ‘il suo capolavoro assoluto’: l’inginocchiatoio di Telgate, 2 opere dell’Albrici, caposcuola insieme al Bocchi delle famose “bambocciate”, a lui si devono gli affreschi di molte chiese scalvine (a Vilminore in particolare) benchè la somma dei suoi lavori sia apprezzabile nelle parrocchiali di Berzo e Capodiponte….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo SCHILPARIO – FINO AL 28 AGOSTO – In mostra le “eccellenze” scalvine “dal ‘600 alla contemporaneità” proviene da Araberara.

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MediaLa vita nuovaarriva taciturnadentro la vecchia vitaarriva come una morteuno schiantoqualcuno che spintona cosi forteun crollo.È una scrittura tanto precisae netta da non lasciare dubbiné sfumature di senso eppurenon dà direzioni né mete.La vita nuova irrompecome un vecchio che cadesul ghiaccio, un pensierodavanti a un muro, lasirena di un’ambulanza.Non ci sono feritiné annunci di sciagurasolo noi da convincerea lasciar perdere il miraggiodi una via rettilinea, di unorizzonte, lasciarsi curvare,piegare alla tenerezzadelle anse del destino.La vita nuovaè come un grande tuonosbriciolatopoi a poco a pocol’erba si chinasotto la pioggiala prendela beve’SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo LOVERE – Il ricordo di Suor Paola proviene da Araberara.

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MediaDomenica 31 luglio si è svolto nel nostro meraviglioso fiume il memorial Lanfranchi Costante e Fabio. Più di 40 partecipanti inclusi i Pierini che si sono cimentati nella pesca del trotone. Una giornata all’insegna del sano divertimento per tutti. Un sentito grazie agli organizzatori per la riuscitissima festa….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo SOVERE – Memorial Costante e Fabio Lanfranchi: più di 40 partecipanti proviene da Araberara.

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MediaInferno, Purgatorio, Paradiso. La Divina Commedia che diventa… Dante’s Night. ‘Nel mezzo del cammin di nostra vita’ stavolta non c’è la ‘selva oscura’, non ci sono letteratura e nemmeno libri di scuola. Stavolta ci troviamo dietro le quinte di una festa, la Dante’s Night appunto, che è pronta a tornare dopo tre anni in Val Seriana per la sua settima edizione. Lo stop forzato del Covid non ha infatti fermato il suo ideatore, Dj Pazzini, che proprio in queste righe ci guiderà nel suo mondo, nei suoi progetti, nel cuore della sua festa. Musica, sport, divertimento sono gli ingredienti fondamentali da sempre, ma nella notte di Dante c’è molto di più. Partiamo proprio da lui, che è l’anima – per restare in tema – e anche corpo di questa manifestazione nata così, un po’ per caso, nel 2013, e diventata qualcosa di importante, da appuntare sul calendario. Tra i giovani è diventata molto più di una festa. È diventata la festa. Settembre è il suo mese, quando si archiviano le vacanze e deve essere il ricordo indelebile dell’estate che si lascia alle spalle prima di sentire il suono della campanella del nuovo anno scolastico. Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo a quando questa manifestazione era ancora soltanto un piccolo progetto chiuso nel cassetto della scrivania di Pazzini.“È nata perché c’era bisogno di organizzare un’altra festa oltre a quella che chiude l’anno scolastico a giugno. In quel periodo gestivo il Bar del Parco di Clusone e quella poteva essere la location. Ho iniziato a pensare cosa volessero i ragazzi… un giorno, per caso, mi è capitata sottomano la Divina Commedia e ho pensato che potesse essere proprio lei il tema di questa festa. Sono andato in biblioteca, ho preso il libro illustrato per bambini ed è partito tutto da lì. L’ho sfogliato e la struttura della festa ha iniziato a prendere forma. Ovviamente dovevano esserci l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, ognuno aveva un luogo e una funzione ben precisa, il primo rappresentato dalla musica, dal ballo, il secondo dallo sport, dove si fatica, ci si libera e purifica, mentre il terzo dove si sta bene, tranquilli in compagnia”.Tutto è partito nel settembre 2013… “Potrei definirla una festa di paese per come è partita, abbiamo iniziato a Clusone, dove è stata organizzata per tre anni, nel 2016 ci siamo spostati al parco di Rovetta, a Piario, al centro sportive e adesso in due diverse location: da una parte si torna a Clusone, al ‘Palazzetto dello Sport Città di Clusone’ e la sera al Life Club di San Lorenzo di Rovetta. È una festa che si rivolge principalmente ai giovani, ma non solo. Negli anni è cresciuta molto sia a livello di organizzazione, di scenografie e anche di musica. Dalla Dante sono passati molti dj della zona, ma anche di fama nazionale ed internazionale, Dave Pagani, conosciuto come Yves de la Croix e Jean Marie, per citarne soltanto due”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo ROVETTA – CLUSONE – L’EVENTO – Dante’s Night: Inferno, Purgatorio, Paradiso e… Dj Pazzini proviene da Araberara.

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MediaUn progetto che può diventare realtà grazie ad un finanziamento del Pnrr. 234mila euro che coprono il 100% della realizzazione dell’opera.
Grazie a questo finanziamento – spiega il sindaco Michele Schiavirealizzeremo presso la nostra scuola primaria un nuovo spazio mensa direttamente collegato con la scuola stessa. La sala mensa potrà essere usata anche per altre attività didattiche e non. Un grande grazie agli Uffici e allo studio di progettazione Oprandi Architetti che ci ha affiancato in questa prima fase. Avevamo partecipato anche al bando ‘Infrastrutture per lo sport a scuola’ sempre del Ministero dell’istruzione Pnrr anche per realizzare i nuovi spogliatoi della palestra con l’abbattimento delle barriere architettoniche ed erano previsti proprio sotto la mensa. In quel bando siamo risultati ammessi e non finanziati e siamo in attesa di capire se il Ministero metterà delle risorse aggiuntive. Se non dovesse metterle, si tratta di un intervento da 290mila euro, stiamo comunque valutando di farlo lo stesso e quindi con risorse nostre accendendo un mutuo o chiedendo un contributo all’Istituto del Credito Sportivo…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo ONORE – Arriva la mensa a scuola: 234mila euro dal Pnrr proviene da Araberara.

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MediaFesta del Millennio. Ritorna. Ogni anno e ogni anno è come se fosse la prima volta. Un successo, in un tuffo nel passato che si fa presente e diventa anche futuro. Perché il filo di chi vive la storia è unico. Domenica 31 luglio, rievocazione storia con la Festa del Millennio, alle 4 del mattino,  rievocazione storica in notturna organizzata dal Circolo Culturale Baradello sul tema “Viva San Marco – La Valle Seriana Superiore e Venezia“. Quest’anno la Festa del Millennio ha  preso spunto dal periodo in cui le valli sottostavano alla Repubblica di Venezia (1428 – 1534)…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo CLUSONE – La Festa del Millennio, centinaia di protagonisti ‘Viva San Marco, la Valle Seriana Superiore e Venezia’ proviene da Araberara.

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MediaPiazza piena. Gente ovunque. Lovere presa d’assalto. Da gente che arriva da tutta Europa, in vertiginoso aumento i turisti tedeschi e inglesi che stanno prediligendo il lago d’Iseo al lago di Garda. E intanto una delle serate a tema sui Beatles ha fatto registrare il tutto esaurito, emozioni, divertimento, arte, musica e intrattenimento. Un mix di qualità che paga. Sul palco Omar Pedrini, Carlo Poddighe e Paolo Mazzucchelli, a parlare, raccontare e cantare i Beatles nella suggestiva Piazza 13 Martiri. Lo spettacolo è anche nello spettatore. E stavolta pubblico e artisti erano un tutt’uno….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo LOVERE – EVENTI – Il ricordo dei Beatles incanta Lovere proviene da Araberara.

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MediaCome ormai da tradizione, è il centro sportivo di Onore a fare da palcoscenico al Camp del Galletto organizzato dall’Us Rovetta. Un boom di iscrizioni che conferma l’ottimo lavoro svolto negli anni scorsi fino ad arrivare alla quarta edizione. Si va dall’ultimo anno della scuola dell’infanzia alla terza media, tra calcio, giochi in scatola, passeggiate, pranzi e merende. Sono sette gli allenatori in campo a supervisionare le attività spalmate su due settimane (65 sono iscritti nel primo turno, 68 nel secondo, 38 bambini partecipano ad entrambi): “I bambini si divertono e hanno tanta voglia di imparare – spiega Stefano Savoldelli, uno dei mister -, noi cerchiamo di proporre anche giochi diversi, ma alla fine appena possono tornano sempre a giocare a calcio”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo ROVETTA – ONORE – Il Camp del Galletto fa il pieno di iscrizioni e divertimento proviene da Araberara.

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MediaRifiuti abbandonati nel parco. È quello che alcune persone hanno visto (e fotografato) nel parco ‘La Buschina’ di Fiorano al Serio. Chi sono i colpevoli di questi atti di inciviltà? I ragazzi del Cre di Vertova, da quanto raccontato dai testimoni. Non è purtroppo una novità per il parco, dove spesso ci sono rifiuti abbandonati e giochi che vengono danneggiati….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo FIORANO AL SERIO – ‘La Buschina’ e i rifiuti dei ragazzi del Cre di Vertova proviene da Araberara.

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MediaBerzo San Fermo è il paese della Val Cavallina con il maggior numero di aziende agricole. Lunedì 1 agosto il sindaco Luciano Trapletti ha accolto nel palazzo comunale l’assessore regionale Lara Magoni.“Oggi gradita visita dell’assessore regionale Lara Magoni. Dopo l’incontro in Municipio, la visita a due aziende di giovani agricoltori, prima dall’azienda agricola di Marco Mocchi e poi all’agriturismo Bescasolo di Fausto Cretti, complimenti ragazzi! Grazie a Lara per il diretto contatto con le realtà locali del nostro territorio e del mondo agricolo, grazie ad Angelo Casali e al consigliere Anna Felotti per aver condiviso il pomeriggio insieme”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo BERZO SAN FERMO – La Magoni e i giovani agricoltori berzesi proviene da Araberara.

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MediaGiunto alle ultime settimane della mia presenza in mezzo a voi, prima del saluto ufficiale alla Comunità parrocchiale che farò domenica 11 settembre p.v., voglio esprimere a tutti quanti alcuni sentimenti e pensieri, attraverso questo strumento di informazione che giunge in tutte le famiglie e che per ben dodici anni grazie al modo di concepirlo del direttore responsabile, Giuliano Todeschini, ha dato spazio anche ai miei articoli, al calendario pastorale e ai vari avvisi per il paese”.Così don Eros Accorigi ringrazia i suoi parrocchiani e non dalle pagine del mensile ‘L’Eco del Sapèl Né’, il giornalino di Piario con il quale ha sempre mantenuto un costante dialogo con loro.“Lo strumento del Sapèl Né- scrive il parroco – mi ha dato anche modo di raggiungere coloro per i quali- e sono i più- la Parrocchia ormai è rarità oppure ricordo che s’allontana. Quest’ultima è una espressione che prendo a prestito dal vescovo Francesco e dalla preghiera del suo pellegrinaggio pastorale dove il vescovo, pur consapevole di questo, ribadisce altresì che la Parrocchia deve rimanere per tutti una possibilità”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo PIARIO – La gratitudine di Don Eros alla comunità prima della partenza: “Grazie per il bene che mi avete voluto” proviene da Araberara.

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MediaBuongiorno, Sigg. Sindaco, Capo della Polizia, altri interessati.Mi risulta che in via Fantoni 33 verrà a breve aperto un bar-rosticceria o simile.Mi fa piacere che ci si doti di un nuovo esercizio a beneficio dei turisti.Rendo attente e prego però l’autorità urbanistica competente di tutelarmi (essendo io non residente) affinchè vengano rispettate tutte le norme previste dalla legge e comunali al riguardo.Rammento che siamo circondati da bar: Bar Moderno e Grifone. Ora un’altra fonte di potenziale disturbo sarebbe insopportabile.P.c. Mie nipotine ed ospiti, anche di altre case vicine, hanno rinunciato alla permanenza in loco per rumori, schiamazzi, cani di avventori che abbaiano fino a tarda notte ecc.Fatti più volte segnalati, ma sinora, alcun provvedimento ha sortito concreto e significativo effetto. È’ ovvio che altri esercenti vicini, per loro comprensibili interessi, non si espongano, poi hanno parecchi altri mesi per riposare. Noi no!Parrebbe che oltre a conferire benessere ai negozianti, artigiani e locali, pagare le tasse imposteci e soprattutto non creare disturbi alla comunità, NOI VILLEGGIANTI, non si abbia nessun diritto alla tranquillità e giusto riposo dopo un anno di lavoro.Però bastano una decina di ragazzetti riuniti, magari un po’ esuberanti, per togliere il riposo ad altri…non amici.Mi rendo conto che tale mia sortirà la considerazione quale “SFOGO”. Infatti azioni delle autorità non hanno avuto riscontri. Vedi ultimo cartello installato sul palo luce v. Fantoni 29-31.Ignorato completamente da tutti: macchine, moto, bici sostano indisturbati per ore anche in contromano.E non per carico o scarico.SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo CASTIONE/DORGA – LETTERA – La notte vorremmo “riposare”. Ma non è “coperta” da controlli proviene da Araberara.

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MediaL’Amministrazione comunale di Vigano San Martino ha provveduto alla sistemazione della struttura presso il parchetto di Via Martina.Dopo il blocco all’utilizzo imposto diversi mesi fa (a causa di una traversa in legno marcia)…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo VIGANO SAN MARTINO – Il parchetto riapre con nuovi giochi per i più piccoli proviene da Araberara.

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MediaChe Mario Rota fosse una delle (poche) voci veramente significative della poesia in lingua bergamasca l’abbiamo sempre sostenuto, e l’ennesima conferma arriva da Gromo, dove si è aggiudicato la quarta “Penna d’oro” della sua lunga carriera, durante la quale ha spesso fatto incetta anche di secondi e di terzi premi. Una sorta di ritorno alle intenzioni originali del fondatore  e presidente della Giuria del Premio stesso, Giacinto Gambirasio, che negli anni ‘50 aveva voluto il concorso gromense esclusivamente riservato alla  poesia dialettale bergamasca, prima che diventasse aperto alla “ lingua lombarda” la quale, secondo il parere di autorevoli studiosi come Silverio Signorelli, semplicemente “non esiste”.E’ una poesia popolare, quella del Rota, nel senso che è ispirata dall’entroterra culturale in cui vive e con il quale si confronta da sempre, un ‘humus’ che il poeta coglie attento ad ogni sfumatura: a volte con la malinconia di una vena lirica struggente; a volte con l’arguzia del tratto faceto e della battuta ironica; ma sempre con quell’’intelligenza del cuore’ che è una scelta etica prima che culturale….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo PREMOLO – Mario Rota, premolese, vince per la quarta volta la “Penna d’Oro”. Premiata una delle voci più significative della poesia in lingua bergamasca proviene da Araberara.

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MediaArdesio torna ad ospitare la terza edizione del Festival Cinematografico Internazionale dedicato alle devozioni popolari “Sacrae Scenae – Ardesio Film Festival” che, nato da un’idea di Fabrizio Zucchelli, è organizzato da Vivi Ardesio con la direzione artistica dell’Associazione Cinema e Arte e con promotori Comune di Ardesio e Pro Loco Ardesio e in collaborazione con la Parrocchia, si terrà da venerdì 26 a domenica 28 Agosto 2022. Una terza edizione che sarà accompagnata dal raggiungimento di uno degli ambiziosi obiettivi, ovvero la realizzazione e l’inaugurazione (domenica 28 agosto alle 11.30) nel Museo MEtA della cineteca che accoglierà tutti i film giunti in concorso per poter stimolare, in futuro, la ricerca sulla devozione popolare.“La terza edizione di un evento completa di solito un piccolo cerchio che va dalla nascita, alla riconferma e alla consapevolezza dello stesso. – afferma Simone Bonetti, presidente di Vivi Ardesio e vicesindaco e assessore alla Cultura di ArdesioSpero che Sacrae Scenae possa continuare, anche in questa edizione, ad essere un buon promotore culturale e nella tre giorni dell’evento, saper trascinare lo spettatore in un viaggio intorno al Mondo ma soprattutto dentro sè stesso, grazie a queste pellicole che sono giunte ancora numerose a candidarsi per il festival. La speranza è che appuntamenti come questi possano posizionarsi nel panorama delle iniziative presenti sul territorio come baluardo e difesa di una realtà semplice ma tenace, come la gente che vive in questi territori, ma con uno sguardo aperto su ciò che proviene dal resto del Mondo, per aprirci ad un’idea di condivisione di pensieri e tradizioni”.Quest’anno saranno 17 i film che, selezionati dalla giuria, saranno proiettati durante la tre giorni. Si tratta di corti medio e lungometraggi selezionati tra le 70 candidature provenienti da 30 nazioni da tutto il Mondo. Circa 8 ore di proiezioni, dal più breve un corto italiano di 3’ al più lungo, un film italo canadese di 80, cui si aggiungono due film fuori concorso.Diversi i premi che saranno assegnati domenica (alle 18.30 in Cineteatro): la Giuria del Festival, presieduta da Nicola Bionda, decreterà il vincitore assoluto cui sarà assegnato il Campanile d’Oro, ovvero una riproduzione del campanile del Santuario di Ardesio, oltre a tre menzioni (Campanili d’Argento), e poi il premio assegnato dalla Giuria Popolare presieduta da Umberto Zanoletti….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo ARDESIO – 3^ edizione Festival cinematografico dedicato alle devozioni popolari Sacrae Scenae – Ardesio Film Festival proviene da Araberara.

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MediaSignor Sindaco, come mai all’Asilo questo spreco e noi non possiamo bagnare i nostri giardini? Loro avranno l’Iva agevolata o cosa. Casazza, Bergamo. Ore 19”, scriveva un cittadino sui social dopo aver pubblicato la fotografia del tabellone luminoso che recitava “Avviso: causa grave siccità è necessario limitare il consumo di acqua ai soli usi domestici evitando ogni spreco” e quella dell’irrigazione del prato della scuola dell’infanzia.Abbiamo chiesto al sindaco Sergio Zappella cosa c’è dietro: “L’ordinanza di divieto non l’abbiamo ancora firmata, ma abbiamo invitato i cittadini a contenere l’utilizzo dell’acqua. Faccio un esempio, anche noi abbiamo interrotto l’irrigazione del campo sportivo…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo CASAZZA – Il sindaco e la provocazione social: “All’asilo questo spreco e noi non possiamo bagnare i nostri giardini” proviene da Araberara.

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