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MediaIl centro polivalente di Viadanica di via Valmaggiore, accanto agli impianti sportivi, si è rifatto il look. Sono infatti da poco terminati i lavori di installazione della nuova tensostruttura.“Rispettando le tempistiche preventivate – spiega il sindaco Nicola Micheliè stata installata la nuova tensostruttura in sostituzione di quella precedente che era ormai inagibile con un costo di 50mila euro finanziati con fondi BIM. È stato inoltre installato un nuovo impianto elettrico a led in un’ottica di efficientamento e risparmio energetico con una spesa di 15mila euro finanziati con avanzo di bilancio.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post VIADANICA – Nuova vita per la tensostruttura al centro polivalente first appeared on Araberara.

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Mediadi Mimmo FranzinelliL’America Latina è da sempre un continente politicamente frastagliato, agitato da nazionalismi, scontri di frontiera e molteplici rivalità; in controtendenza a tali dinamiche il Piano Condor ha introdotto a metà anni ’70 del Novecento un risoluto cambio di passo, con l’approntamento di una struttura transnazionale «antisovversiva» con basi in Cile, Argentina, Uruguay, Paraguay, Brasile, Bolivia, Perù ecc.Si tratta da un lato dell’intensificazione del coordinamento tra le reti d’intelligence sudamericane, dall’altro di una rilevante innovazione strutturale con la nascita di una rete terroristica in grado di colpire esuli rifugiatisi negli Stati Uniti e in Europa.Un organismo caratterizzato da segretezza, illegalità di Stato e da ingenti mezzi, irrobustita – durante la gestione Kissinger del Dipartimento di Stato – dalla consonanza di fondo con la politica estera statunitense. Gli analisti della CIA ne hanno conosciuto in tempo reale i progetti grazie alle informazioni confidate (per ragioni mercenarie o ideologiche) da ufficiali dell’intelligence addestrati militarmente nella Escuela de las Américas costituita a Panama dagli USA per i futuri quadri degli eserciti sudamericani.Gli artigli del Condor si occupa dunque dell’offensiva sferrata contro le sinistre latino-americane, in patria e nell’esilio intrecciando la storia degli apparati repressivi (e le biografie dei loro dirigenti) con la ricostruzione delle principali operazioni sul campo, segnalando le complicità ottenute e le difficoltà incontrate. E considerando la prospettiva delle vittime designate: non solo dirigenti e militanti, ma anche le loro famiglie e – non da ultimo – i loro bimbi, divenuti essi stessi oggetto di depredazione (solo in età matura, ma non tutti, potranno acquisire consapevolezza delle vicissitudini loro imposte).ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post CULTURA – Gli artigli del Condor, il nuovo volume di Mimmo Franzinelli con Marina Cardozo first appeared on Araberara.

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MediaLe carte bresciane con la nonna, la scopa d’assi col nonno, le figurine di calcio che scendevano rasoterra dal muro e dovevano toccare almeno un’altra figurina per vincere il mazzetto. Sono i primi giochi di G. quando aveva poco più di 5 anni, giochi con cui divertirsi e basta. Poi il basta non è bastato più e G. è finito dentro in un tunnel di debiti da cui ha faticato non poco a uscire. Un altro fratello e una sorella più piccola, mamma casalinga, papà operaio e nonna che ha cercato in tutti i modi di aiutarlo, anche pagando prestiti che G. aveva accumulato con tassi d’usura. G. abita al terzo piano di un condominio, porta la spesa agli anziani quando serve, fa l’animatore al Cre estivo e gioca a calcio: “E’ cominciato tutto proprio col calcio – racconta G. che ha compiuto da poco 20 anni – con i compagni più grandi ho cominciato a scommettere su gol, fuorigioco ecc nei vari campionati, scommesse regolari chiaramente ma ero un ragazzino e avevo pochi soldi”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post INCHIESTA GIOCO D’AZZARDO – G. 20 anni: “Mia nonna mi ha versato 15.000 euro per comprarmi l’auto, li ho giocati in 10 giorni…” first appeared on Araberara.

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MediaNon è un sogno, è tutto vero. Il Gruppo Oratorio Zandobbio ha fatto il bis. E che bis! Prima la vittoria dei playoff che valgono il passaggio in Seconda Categoria e poi, qualche giorno dopo, la vittoria del Trofeo Preda, già conquistato l’anno scorso.Inutile dire che l’entusiasmo è alle stelle: “Dopo il campionato di rodaggio dell’anno scorso, non potevamo sottrarci all’obiettivo minimo dei playoff – spiega il direttore sportivo Paolo Mutti -. Fin da subito invece i ragazzi volevano vincere il campionato e infatti abbiamo giocato molto bene il girone d’andata, rimanendo sempre fra il primo e il secondo posto. L’altro obiettivo era anche il Trofeo Preda, il primo trofeo vinto proprio nel 30° anno di fondazione della società”.Una stagione da incorniciare, ma non sono mancate le difficoltà: “Siamo passati quasi per miracolo nel girone del Preda, ci ha salvato il regolamento… magari era un segno del destino. All’inizio del ritorno di campionato invece abbiamo inciampato contro squadre di bassa classifica e poi ci hanno pensato qualche infortunio e alcune squalifiche a farci perdere la lucidità e le prime posizioni”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ZANDOBBIO – Il GSO Zandobbio fa il bis: vittoria dei playoff per la Seconda Categoria e Trofeo Preda first appeared on Araberara.

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MediaVenerdì 23 maggio Endine Gaiano ha riabbracciato dopo tanto tempo un suo concittadino, trasferitosi all’estero nel Dopoguerra.Il Sindaco Marco Zoppetti ed il Vicesindaco Paola Venturin hanno dato il “bentornato” a Giuseppe Zanni Perego, cittadino endinese che, da bambino, emigrò con la famiglia in Sud America. L’Amministrazione comunale ha accolto con piacere la richiesta del nipote Agustin Ale Perego (calciatore professionista che da qualche anno vive in Italia con la moglie Alison e la figlia Emilia) di fare una sorpresa al nonno che, per la prima volta, tornava in Italia per visitare i propri luoghi di origine.In un’accorata lettera inoltrata al Sindaco lo scorso marzo, il nipote chiedeva la possibilità “per la Comunità di Endine Gaiano di accoglierlo”. Aggiungeva che “forse è chiedere troppo, ma per noi significa molto potergli regalare questo ricordo del luogo in cui è nato”.Giuseppe nacque a Endine Gaiano il 31 marzo 1942 ma si trasferì in Uruguay quando aveva 6 anni. A maggio, dopo 76 anni, è tornato in Italia per viaggiare nelle terre che gli diedero i natali, conoscere e riunirsi finalmente alla famiglia bergamasca, mai dimenticata, e con cui ha sempre mantenuto i contatti.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ENDINE – Giuseppe, che emigrò in Uruguay negli anni Quaranta, e il ritorno nei suoi luoghi d’origine first appeared on Araberara.

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MediaIl primo posto nella categoria “Scuole Superiori” del concorso indetto dal Consiglio Regionale della Lombardia (le altre due categorie erano le Università e le scuole Medie) l’hanno vinto loro, i sedici allievi delle classi 1ª, 2ª e 3ª del corso per Operatore Agricolo di ABF di Clusone, con un video che racconta la vita d’alpeggio ma anche le loro personali riflessioni, nonché i loro sogni e i loro progetti per il futuro:“Quand’era stato bandito il concorso, il primo dedicato al pastoralismo, all’alpeggio ed alla transumanza, con l’obiettivo di far conoscere alle giovani generazioni un patrimonio culturale e produttivo di grande valore, mi era venuta l’idea di far parlare proprio loro, i ragazzi e le ragazze, sia quelli già in possesso di qualche esperienza concreta sull’argomento sia quelli in procinto di affrontarla a breve – spiega Corinne Baronchelli, docente dei corsi – .ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post CLUSONE – Il video sul pastoralismo degli allievi dell’ABF vince il primo premio del concorso regionale first appeared on Araberara.

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Media“O famo strano?” I più burloni continuano a sostenere che il motto verace di Ivano fosse il leitmotiv dei Dilettanti del Gruppo Sportivo Fiorine nelle sere di fine agosto, che profumano di fine-vacanze, ripensamenti sugli anni e sull’età e nuovi compagni da scoprire negli spogliatoti dell’oratorio, quelli dove una volta si festeggiavano i compleanni con bevande fresche e cibi abbondanti.Però, i meglio informati sulla squadra reduce da due campionati consecutivi vinti, sanno che il Generale Danilo Paccani e il suo staff poco numeroso hanno dato il benvenuto a senatori e puledri con il solito menù a base di fartlek, ripetute, allunghi e salite, il tutto condito dalle immancabili diagonali, tanto care a Manuel McFratm Sturaro.Malgrado la preparazione leggera e il ritorno alla difesa a tre che aveva portato il club fiorinese alla vittoria del titolo nel lontano 2017, i risultati mancano. Gli storici rivali di Selvino ed Onore infliggono due pesanti sconfitte ai bianco-rossi che in classifica arrancano come il Partito Democratico nei sondaggi.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post CLUSONE – Fiorine campione, la ciurma di Paccani conquista il terzo titolo consecutivo first appeared on Araberara.

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MediaIl nuovo centro sportivo Gregorio Conti non sarà solo un luogo dedicato allo sport, ma uno spazio di aggregazione intergenerazionale, che rafforza l’identità e la coesione della nostra comunità”, è così che il sindaco di Onore Ettore Schiavi racconta l’ambizioso progetto di riqualificazione presentato in un’assemblea pubblica e realizzato dallo Studio Iram Bettera Design.I lavori di demolizione del vecchio ristorante sono già iniziati, insieme a quelli per la sistemazione degli spogliatoi del campo a 11 e l’impermeabilizzazione del piazzale finanziati rispettivamente attraverso il BIM dell’Oglio (45mila euro), un contributo di Regione Lombardia e parte dell’avanzo di amministrazione.“I feedback sono stati positivi – prosegue il sindaco – e la popolazione era curiosa di conoscere il progetto. L’intervento nasce dalla necessità di ripensare completamente l’area dell’ex ristorante, ormai in condizioni fortemente compromesse.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ONORE – Nuovo centro sportivo: “Demolizione iniziata, feedback positivi, a settembre partiranno i lavori sulla nuova struttura”. Ecco come diventerà first appeared on Araberara.

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MediaCon una significativa cerimonia nell’ambito della “Giornata della Scuola”, alla presenza delle scolaresche, delle insegnanti e delle autorità civili e religiose, l’Amministrazione comunale guidata da Francesco Ferrari intitolerà sabato 31 maggio la scuola primaria del paese a Gesuina Imberti.“Un’iniziativa doverosa, che attendevamo da tempo e che abbiamo sostenuto e perseguito per una decina d’anni, ben conoscendo i tempi lunghi della burocrazia”, commenta commossa Ezia Pinna, del Comitato appositamente costituitosi, che allo scopo aveva coinvolto un gruppo di amici e di parenti.Il percorso era infatti iniziato una decina di anni fa:“Durante il funerale di Gesuina, il 4 dicembre 2014, mi avevano colpito le parole del discorso del sindaco Danilo Cominelli, all’epoca da poco eletto, gli avevo chiesto di promettermi che avrebbe intitolato a Gesuina un luogo significativo per la nostra comunità e lui mi aveva assicurato il suo appoggio. Perciò ringrazio tutta l’Amministrazione comunale precedente per il risultato ottenuto e ringrazio anche l’Amministrazione attuale che ha raccolto il testimone e ha promosso questa cerimonia. Io personalmente devo molto alla mia Maestra Gesuina, perché per i 5 anni delle elementari è stata la mia Maestra, l’unica maestra, con classi di 40 e più ragazzi.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post PARRE – La scuola primaria intitolata a Gesuina Imberti: “Maestra di scuola e di vita” first appeared on Araberara.

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MediaI tanto attesi lavori di riqualificazione di via Fantoni inizieranno lunedì 9 giugno, proprio come aveva anticipato l’amministrazione comunale.“Il periodo scelto – spiega il sindaco Mauro Marinonideriva dalla necessità di attendere il termine delle lezioni scolastiche per non creare difficoltà ai ragazzi e alle famiglie e per avere un clima più adatto alla tipologia di intervento”.Cosa cambierà sulla viabilità? “Il transito dei veicoli nel centro della via verrà interrotto e verrà creata una viabilità alternativa. Il cronoprogramma dei lavori prevede la chiusura degli incroci di Via Tosi/Via V. Veneto, e Via Fantoni/Piazza Ferrari, per il minor tempo possibile, al fine di ridurre i disagi. Il parcheggio di Piazza Ferrari rimarrà sempre accessibile con modifica del senso di marcia da Via Magri. La durata prevista dei lavori è di circa quattro, cinque settimane e ciò dipenderà anche dalle condizioni atmosferiche”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ROVETTA – Via Fantoni, lavori al via il 9 giugno e nuova viabilità. Mensa verso la conclusione, ordinati gli arredi poi l’inaugurazione first appeared on Araberara.

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MediaChe il senso unico in centro al paese (lungo la via Fracce e la via Porto, in direzione Lovere verso Sarnico) funzioni bene il sindaco Lorenzo Lazzari l’aveva già detto, ma ora arrivano anche i parcheggi a pagamento.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post RIVA DI SOLTO – Stop alle soste selvagge: si parte con i parcheggi a pagamento first appeared on Araberara.

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Media“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava così Antonello Venditti negli anni Novanta e così potremmo riassumere la storia d’amore tra mister Luca Sana e il Sovere Calcio, che si prepara ad affrontare una nuova stagione in Prima Categoria. Dopo due campionati la società ha salutato Giuseppe Cattaneo e accolto, oltre al nuovo direttore tecnico Gianluigi Pegurri, anche Luca Sana. Classe 1970, vive a Endine, che ha allenato nella passata stagione, ma originario di Sovere, dove ha tirato i primi calci al pallone e dove ha calcato il campo da giocatore ma anche da allenatore a partire dal 2004, quando era presidente Mauro Giovè. Una vera e propria cavalcata che ha portato davvero in alto quel Sovere e ha fatto sognare tanti tifosi: due anni in Prima Categoria, cinque in Promozione e altri due in Eccellenza, quando poi ha scelto di fare esperienza altrove. Ora il ritorno.“Se devo essere sincero – racconta – non avevo mai pensato ad un possibile ritorno, è nato tutto un po’ per caso e tutto si è risolto con una telefonata con il presidente Riccardo Noris. Credo di averci pensato tre secondi a decidere. So che il mio non era l’unico nome tra i possibili allenatori per la prossima stagione, ma probabilmente la scelta è stata fatte anche con l’arrivo di Pegurri con cui ho lavorato al Vallecamonica, al Casazza e al Darfo e con cui c’è un rapporto di grande stima”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post SOVERE – Il ritorno di mister Luca Sana sulla panchina del Sovere Calcio: “È stato come aprire la porta di casa, ci ho messo tre secondi ad accettare” first appeared on Araberara.

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MediaIl passaggio dalla primavera all’estate a Ranzanico è segnato da tre eventi sportivi di cui ci parla il presidente della Polisportiva Dario Zambetti.“Si tratta di tre grandi eventi che ci accompagnano verso l’estate. Si parte sabato 7 giugno con il torneo di calcio a cinque organizzato insieme alla sezione Ata della Curva Nord dell’Atalanta. Viene fatto ogni anno e stavolta abbiamo colto l’occasione per tenerlo qui a Ranzanico per il memorial dedicato a Yuri Torri e Manuela Previtali. Ci sono sette squadre, di cui una nostra della Val Cavallina. Questa è la terza edizione del memorial”.Il secondo evento si tiene il primo giorno di estate. “Per sabato 21 giugno è previsto un Green Volley organizzato solo da noi. Al momento sono iscritte otto squadre, ma speriamo di arrivare a dieci. Si giocherà nel campo sportivo di Ranzanico dalle ore 15 in un’unica giornata, mentre le finali sono previste intorno alle 22. Come per il torneo di calcio, ci sarà un servizio bar e cucina”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post RANZANICO – Dario Zambetti (Polisportiva): “Tre grandi eventi a giugno” first appeared on Araberara.

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Media(a.f.) Illuminati dai raggi del sole primaverile e accarezzati da un tiepido venticello, domenica 11maggio, gli Ospiti del Centro Diurno Integrato “Andrea e Maria Panzeri” hanno incontrato Sua Eccellenza, Mons. Francesco Beschi, Vescovo della Diocesi di Bergamo.Nell’anno giubilare 2025, rallegrati nella Fede dal neoeletto Papa Leone XIV, gli Ospiti del CDI si raccolgono in un momento di preghiera. “Peregrinantes in Spem” è il motto scelto da Papa Francesco. L’invito ad essere Pellegrini di Speranza cristiana, come la Vergine Maria, nella sua formulazione originaria era destinato ai giovani. Questo non ha fermato la Fede radicata degli Ospiti del Centro, i quali hanno deciso di accogliere Sua Eccellenza preparando uno striscione. Scritta centrale arancio su sfondo bianco, simbolo del Giubileo 2025 in basso a destra, il tuttocontornato dalle impronte variopinte delle mani degli Anziani.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post SOLTO COLLINA – ESMATE – Anche gli Ospiti del Centro Diurno Integrato sono “Pellegrini di Speranza”. L’incontro con il Vescovo di Bergamo Mons. Beschi e la festa di metà primavera first appeared on Araberara.

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Media‘Un viaggio nel colore’, si chiama così l’esposizione d’arte contemporanea che unisce la passione di Christian Messaggi e Scila Brusa, due artisti che vivono sull’Altopiano e che porteranno le loro opere nella sala Portec in Piazza dell’Orologio a Clusone. L’appuntamento con l’inaugurazione è fissato per domenica 1° giugno alle ore 11 e poi resterà aperta fino al 7 giugno dalle 10 alle 12 e dalle 14:30 alle 20.Christian, classe 1978 originario di Milano ma da ragazzo si è trasferito a San Lorenzo di Rovetta, dove vive, lavora e coltiva la sua passione: “Fin da bambino ho un profondo legame con il disegno e il colore: ho iniziato riempiendo di colori dei fogli di carta per poi seguire questa strada frequentando il Liceo Artistico e poi l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, che però non ho completato. Ho scelto una strada più pratica lavorando come decoratore per studi di architettura e sviluppando altre tecniche”.La passione però continua a far vibrare il cuore: “Realizzo opere per committenti privati, mi sono specializzato in trompe-l’oeil e decorazioni murali, sia per interni che per facciate esterne. Sono piuttosto riservato e ho esposto raramente le mie opere”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ROVETTA – CLUSONE – Christian & Scila, decoratore e tatuatrice e la loro esposizione a Clusone first appeared on Araberara.

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MediaSono molti gli eventi organizzati dalla Fondazione Casa dell’Orfano e dall’Associazione Ex-Allievi per celebrare i cento anni trascorsi dal 24 giugno 1925, quando si aprirono agli orfani della Grande Guerra le porte della grande struttura nella pineta della Selva. Da allora il villaggio accolse, curò ed educò più di ventimila bambini e ragazzi, la cui sorte era stata fortemente provata dalle conseguenze del conflitto. Molti gli eventi programmati lungo tutto l’anno – che verranno presentati nello specifico mese per mese – per valorizzare la storia di questo luogo e ringraziare tutti quanti ne hanno fatto parte, insieme al lavoro tuttora in corso per inventariare tutti i beni mobili e per sistemare l’importante e ricca biblioteca.Come e perché sorse la Casa dell’OrfanoScrive il dott. Giovanni Fumagalli in un libretto pubblicato in occasione del 25° anniversario di fondazione: “A guerra finita vennero subito a rivelarsi della dura vicenda e i medici e i sanitari filantropi reduci dalla guerra, chiamati alla tutela igienico-sanitaria delle popolazioni, subito scorsero quali immani problemi si affacciassero (…) e il primo sorgere di istituzioni antitubercolari, dispensari e sanatori in provincia di Bergamo fu imposta dalla dura realtà. E mentre il dott. Gino Casali veniva chiamato a dirigere il dispensario di Bergamo e il Sanatorio di Groppino, don Giovanni Antonietti, dedicandosi subito alla tutela degli orfani di guerra, dalle visite metodiche alle migliaia di questi infelici fatte in collegamento col dispensario, scorgeva quanto potessero denutrizione e miseria e quanto quelle vite fossero minate”.Di qui l’inizio di una grande opera nuova: il personale medico e infermieristico incaricato dal Patronato Provinciale Orfani di guerra percorre tutta la Provincia per esaminare clinicamente tutti gli orfani e prescrivere loro sia l’invio a colonie marine e montane oppure ricoveri in luoghi di cura: “Erano giornate estenuanti, fra centinaia di bambini nella grande maggioranza in condizioni pietose, accompagnati da madri che, dalla miseria, dalla sventura e dall’ignoranza, erano state buttate in braccio alla disperazione”. Le testimonianze degli ex-allieviLuigi: “Ero malato di tbc, non avevo nessuno, mi sono sentito a casa e sono diventato ingegnere”Per ovvie ragioni anagrafiche è difficile oggi  rintracciare ed ascoltare i testimoni diretti  della vita dei piccoli ospiti alla Casa dell’Orfano, per cui è giocoforza segnalare quelle raccolte negli anni scorsi dai ricercatori, e segnatamente quelle registrate da Sergio Del Bello nel 2016, nel 40esimo anniversario della morte del Fondatore – reperibili, per chi fosse interessato, su Youtube al link ’Interviste alla Casa dell’Orfano – tra le quali particolarmente significativi alcuni brani che  riportiamo: – Luigi Perani, ospite della Casa dal 1943 al 1965, cioè fino al raggiungimento della laurea di ingegneria presso il Politecnico di Milano: “Don Antonietti teneva molto al fatto che i ragazzi desiderosi di studiare potessero farlo: alcuni, come me, fino alla Laurea e molti altri fino al diploma di scuola superiore, come la Magistrale e l’Esperia.Don Giovanni Antonietti: “Prima con gli Alpini in guerra, ora coi loro figli orfani…”Giovanni Antonio Antonietti nacque a Cirano di Gandino l’8 febbraio 1892 da Giovan Antonio e Caterina Nodari, figlio unico, venuto al mondo quando il padre era già defunto da qualche mese, a soli 25 anni. Era piuttosto gracile e sua madre lo mandò per qualche tempo sui monti di Valpiana a custodire il piccolo gregge di alcuni parenti. Tornato a Cirano, amava la compagnia dei chierici e seminaristi gandinesi in vacanza e ben presto maturò la vocazione religiosa. Nel 1904 fu ammesso al seminario, dove si distinse per l’amore allo studio e per la fiducia di cui godeva presso i Superiori, che infatti lo destinarono a Prefetto, prima nel Collegio Vescovile ‘Sant’Alessandro” e poi nell’Istituto dei Sordomuti, dove venne a contatto con la difficile realtà di tanti giovani e forse si preparò alla sua missione tra…
Mediadi Luca MarianiDomenica 8 e lunedì 9 giugno 2025 gli italiani potranno votare per 5 referendum abrogativi. Il quinto quesito, quello con la scheda gialla, riguarda la possibilità di cancellare la clausola introdotta dalla legge numero 91 del 5 febbraio 1992, che innalza a 10 anni di residenza in Italia il tempo necessario per un immigrato prima di poter richiedere la cittadinanza italiana.Quindi, se vincesse il sì, le tempistiche verrebbero dimezzate e si tornerebbe ai 5 anni, come previsto dal Codice civile del 1865. Per qualcuno è un pericolo per l’etnia italiana e la sicurezza della nazione. Per altri è l’occasione per rendere l’Italia un paese giovane, moderno e accogliente. Invece, per Genta, la cittadinanza italiana, è semplicemente un passaggio della sua vita: «Sarebbe come riempire una mancanza. Sono qui dall’agosto del 2003. Dopo 22 anni, sarebbe anche ora».Il sorriso è gentile, pacato e ordinato. Gli occhi sembrano più scuri perché protetti dagli occhiali da vista che sfumano sull’azzurro per contrastare il sole altalenante che a sprazzi illumina piazza della Libertà. «Sono arrivata qui a Nembro perché c’erano già i miei fratelli». E quando si stabilisce in val Seriana, Genta ha due figli piccoli: «La prima aveva sette anni. Il secondo solo dieci mesi». Per lei, proveniente da Fier, sulla sponda albanese del mar Adriatico, l’approdo ai piedi del monte Misma non è facile: «Prima di arrivare ho vissuto tre anni in Grecia. Non sapevo che qui c’era la montagna. Perciò il primo anno è stato molto terribile per le temperature».ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post NEMBRO – IL QUINTO REFERENDUM – Genta, da 22 anni in Italia: “Se vai in una casa diversa devi rispettare le regole che ci sono lì. Mi sembra giusto, ma per me è la cosa più normale” first appeared on Araberara.

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MediaSerafina e Fabiana. Nonna e nipote. In mezzo altre generazioni ma loro due sono unite da un filo che non si spezza. In un’epoca in cui le liste di attesa per entrare nelle case di Riposo sono lunghissime, nonostante il costante aumento delle rette, Fabiana ha fatto l’opposto, è andata a prendere nonna Serafina, 95 anni a settembre, dalla casa di Riposo, l’ha portata a casa e vive con lei da anni.Un rapporto forte, che si cementa ogni giorno di più: “Mia nonna – racconta Fabiana Turla, un lavoro all’Asl di Lovere, mamma di 4 figli, assessore ai servizi sociali a Sovere e molto altro, insomma un vulcano – è abruzzese, testa dura, le dico sempre che ha una ‘crapa de teruna’, io sono figlia di ragazza madre, non avendo il papà in pratica era come fossi la quinta figlia di mia nonna che mi ha allevata. Mia mamma aveva 18 anni e lavorava. Io stavo con mia nonna che aveva un’attività, lavanderia, merceria, vestiti, insomma una bottega di paese a Sulzano, sono cresciuta lì, con lei e nonno Dario”.Fabiana racconta: “In realtà il mio cognome sarebbe Benedini, poi il papà di mia sorella ha deciso di adottare anche me e così mi chiamo Turla, ma io mi sono sempre sentita figlia di mia nonna e mio nonno. Andavo a scuola e poi da giugno a settembre scendevo coi nonni in Abruzzo, con loro sentivo davvero famiglia”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post SOVERE – LA STORIA – Fabiana e la sua scelta al contrario: “Mia nonna Serafina, dalla casa di riposo a casa con me… quel viaggio in auto dall’Abruzzo, lei mi ha cambiato la vita…” first appeared on Araberara.

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MediaNelle scene iniziali del film “Don Camillo monsignore ma non troppo” si vede Peppone, il sindaco comunista eletto senatore, che sonnecchia durante un animato dibattito parlamentare. A un certo punto si sveglia e dopo un iniziale spaesamento, dice ad alta volta, rivolto agli avversari politici: “Fascisti”. Lunedì 26 maggio, durante una tesa seduta del Consiglio comunale di Albino, una delle numerose persone presenti ha urlato la stessa parola agli esponenti della maggioranza di centrodestra.A scaldare gli animi è stata la presentazione da parte del gruppo ‘Noi Albino – Fratelli d’Italia – Civicamente Albino’ di una mozione per intitolare una via o un’altra area pubblica a Sergio Ramelli, lo studente 18enne (non aveva ancora compiuto 19 anni) che nel 1975 era stato massacrato a colpi di chiave inglese da alcuni giovani di estrema sinistra; era poi morto dopo diversi giorni di agonia. Nel clima avvelenato degli anni di piombo, lui aveva due grandi colpe: essere militante del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile del Movimento Sociale, e avere scritto un tema critico nei confronti delle Brigate Rosse. A 50 anni dalla sua tragica morte, la sua figura è tornata alla ribalta e in diversi comuni è stata proposta l’intitolazione di vie dedicate a Ramelli.Il capogruppo di ‘Noi Albino – Fratelli d’Italia – Civicamente Albino’ Lorenzo Bertacchi, nell’esporre la mozione ha ribadito: “Non sono un nostalgico del Ventennio, non lo è nessuno del gruppo di cui faccio parte e, credo, nessuno di questo consesso. Non siamo neanche nostalgici degli anni di piombo”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post ALBINO – LA POLEMICA – Il Consiglio comunale si infiamma per Sergio Ramelli, centrosinistra e Anpi contro il centrodestra first appeared on Araberara.

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Media“Il nostro gruppo era nato anni fa per operare sul territorio di Casnigo, ma nel 2023, per evitare la duplicazione di esperienze associative in una piccola comunità come la nostra, con conseguente dispendio di energie, siamo entrati a far parte dell’associazione “Circolo Fratellanza Casnigo ARCI” in qualità di “Commissione cultura “Ideado”, mantenendo anche il nome originale che riportava all’idea primaria, e cioè “Idea-do’”, idee e proposte culturali per la nostra comunità”.Così Ivana Rossi dell’associazione, le cui iniziative spaziano in ambiti molto diversi: “Organizziamo eventi culturali ed artistici, divulgazione scientifica, progetti educativi contro la violenza e per la sensibilizzazione ambientale. La partecipazione è aperta a chiunque fosse interessato a tematiche di questo tipo, perché per realizzare i nostri progetti servono menti vivaci ed attive. Infatti le nostre porte sono sempre aperte e chiunque può avere maggiori informazioni sulle nostre pagine Facebook e Instagram #ideado e @Circolofratellanza”.Tra le proposte attive di ‘IDEADO’ c’è il ‘Gruppo di Cammino, che fa tutti i martedì camminate sui sentieri del territorio, dalle ore 9 alle ore 12, con ritrovo al Piazzale Caduti di Casnigo e con escursioni mensili che durano tutta la giornata; eventi in lingua inglese come SPEAK ’N DRINK, cioè l’aperitivo in inglese e una serie di occasioni in cui parlare questa lingua in un’atmosfera informale, dove tutti sono protagonisti e migliorano il loro inglese divertendosi e senza paura di sbagliare. L’edizione primaverile, di questa iniziativa, che ha visto anche alcune proiezioni di film nella stessa lingua, è appena terminata, e verrà riproposta l’autunno prossimo. Ma le proposte di ‘Ideado’ sono molte altre…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 30 MAGGIOThe post CASNIGO – Il gruppo IDEADO, le proposte culturali e i cartelli stradali contro la violenza sulle donne: “Piccolo ma grande segnale per mantenere alta la consapevolezza su questo grave problema” first appeared on Araberara.

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