Media“I miei avvocati si vedranno con gli avvocati del Comune per capire meglio che intenzioni hanno ma è chiaro che così non si va avanti”. Vittorio Capitanio, proprietario di una porzione del Bogn non ci sta e i lavori cominciati in questi giorni anche su pezzi di sua proprietà lo hanno mandato su tutte le furie: “Un comportamento scorretto – continua – per non parlare della completa inopportunità del periodo per farli ma questo non compete a me, io parlo per la mia proprietà che è stata toccata senza dirmi nulla dopo che ci eravamo già incontrati più volte”. Una baia naturale, da mozzare il fiato, che attira turisti da tutta Europa. Una riserva che da qualche tempo però attira polemiche quasi come attira turisti. Il Bogn di Riva è chiuso, dopo un mega progetto cassato dalla Sovrintendenza che prevedeva una grande galleria giudicata troppo impattante, l’amministrazione ‘ha riparato’ su una pista ciclopedonale che però passa lungo una proprietà privata il cui proprietario, Vittorio Capitanio non ha trovato l’accordo con il Comune e ora preannuncia guerra. Anche perché il Bogn è chiuso per effettuare lavori che riguardano anche la sua proprietà e lui sostiene di non saperne niente. Intanto il Bogn è chiuso e resterà chiuso sino al 27 dicembre, l’ordinanza del Comune è del 10 giugno. Ma intanto in questi giorni di caldo torrido molti turisti hanno pensato di spostare le transenne e godersi il fresco ugualmente. E ora si attendono sviluppi perché Capitanio è sul piede di guerra: “Vedrete ora che succede, adesso basta”. E a dar man forte a Capitanio anche la minoranza: “Ci eravamo già battuti con successo – spiegano – per impedire che il progetto comprendesse la costruzione di una galleria paramassi in cemento che avrebbe completamente devastato la zona. Chiudere il Bogn all’inizio di una promettente stagione turistica e dopo anni di grandi difficoltà per l’economia del territorio”, attacca Norma Polini, già sindaco di Riva di Solto e esponente di minoranza dell’attuale Consiglio comunale, “è un atto irresponsabile che colpisce non solo il turismo di questo tratto di lago, ma dell’intero comprensorio iseano. Pensare poi che i lavori si protrarranno fino a fine anno ha dell’incredibile: un vero atto di autolesionismo”. “Questa amministrazione”, rincara Giuseppe Meroni, presidente dell’Associazione Amici del Sebino, “è riuscita in tre anni a combinare guai e pasticci di incredibile gravità. Prima ha presentato un progetto di riqualificazione del Bogn che avrebbe semplicemente rovinato per sempre uno degli angoli più belli, preziosi e delicati del lago. Un progetto talmente assurdo che nella sua parte essenziale è stato bocciato tempestivamente e in modo netto e definitivo dalla Sovrintendenza di Brescia. Poi si è presa un mare di tempo per partorire il topolino della riqualificazione attuale che, nonostante il costo di circa 800 mila euro, è poco più di un prolungamento dell’attuale lungolago…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo RIVA DI SOLTO – Il Bogn chiuso, turisti da tutta Europa, transenne. Braccio di ferro tra amministrazione e proprietario. L’ex sindaco: “Irresponsabili” proviene da Araberara.
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MediaEgregi«…. Ma è giusto che chiunque abbia un po’ di soldi possa permettersi di fare il bello e il cattivo tempo?” …»Rispondo io all’amico Walter.La legittima domanda andrebbe depotenziata nel suo porsi. Presa così nella sua interazione di opposti lascia intravedere una redistribuzione pencolante fra due opposti. Fare il bello e il cattivo….La forma monca, priva del primo aggettivo, a tutt’oggi, la trovo più icàstica.Sono decenni che a queste latitudini si fà solo il cattivo. O meglio, il tempo, quello cattivo, tiranneggia. Non che qualcosa di bello non sia stato fatto. No di certo, ma si trova sperso in un indefettibile grigiore. Ed intendo cattivo nella sua accezione sorgiva, che la Treccani rimanda alla locuzione del lat. crist. captivus diabŏli «prigioniero del diavolo»….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CENTRALINE/2 – VALBONDIONE – “Pensavo che si fosse esaurito il filone d’oro delle centraline. Mi sbagliavo” proviene da Araberara.
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MediaGent.ma redazione di Araberara,vorrei rispondere al signore che ha scritto l’articolo in oggetto lamentandosi delle centraline sul fiume Serio.In primis faccio notare che il fiume Serio non nasce a Lizzola ma dal monte Torena al lago naturale del Barbellino.Comunque sia,Noi italiani siamo fantastici perché non vogliamo le centrali per produrre energia, ma tutti vogliamo le ricariche per le auto elettriche, vogliamo i condizionatori, usiamo i pc, ricarichiamo i cellulari, la luce in casa, la tv, il frigorifero ecc… perfino le bici elettriche, senza parlare delle industrie energivore; tutte queste attività richiedono l’utilizzo di corrente elettrica. Il nostro paese è in deficit di energia, Abbiamo visto anche in questi giorni i blackout a Milano per sovraccarico di domanda, causa condizionatori accesi per il caldo. Inoltre le centraline idroelettriche su acqua corrente prendono a prestito l’acqua dal torrente, la quale viene immessa in turbine e rilasciata, nello stesso torrente, qualche centinaio di metri dopo, senza sprecarne nemmeno 1 litro. Per questo l’acqua è una risorsa. Non perché viene lasciata scorrere e finire nel sottosuolo, caratteristica anche del fiume Serio, il quale è per buona parte a scorrimento sotterraneo….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo VALBONDIONE – LETTERA – Le centraline servono e non sprecano acqua. Prima di parlare bisognerebbe informarsi proviene da Araberara.
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MediaSono tutti molto gentili i villadognesi che incontriamo in giro per il paese in questo tranquillo pomeriggio estivo, ma, chissà per quale misterioso motivo, sono anche altrettanto allergici alla pubblicità e non vogliono essere fotografati. Non fa eccezione l’anziana signora che torna da una visita ai suoi Cari al Cimitero:“Niente foto, per favore, oltretutto sono vecchia e brutta, ma una cosa glielo voglio dire. Villa d’Ogna è un bel paese e ci si starebbe bene se non ci fossero due cose brutte: la mancanza di un medico e il panificio chiuso! Il pane non manca, intendiamoci, anche se non è più così buono, viene da fuori, ma la cosa che mi manca di più è proprio il profumo che veniva dal forno fin dall’alba, da una vita mi svegliavo con quel profumo, ed era il più bel ‘buongiorno’ per me e tutti quelli che abitavano lì vicino…E poi non abbiamo più il medico, bisogna andare ad Ardesio o a Parre, per noi anziani sprovvisti di automobile e imbranati col pc è proprio una tragedia….”.Il bar che si affaccia su Piazza del Volontariato è gestito da Nicolas, che rincara la dose:“Io non sono anziano, ma la mancanza del medico condiziona anche la mia vita: sono immunodepresso ed ho bisogno di cure costanti, devo recarmi regolarmente a Parre, ma anche lì il medico è oberato di lavoro e a volte assente per motivi di salute…Per il resto qui si sta bene, anche il lavoro, passati gli anni bui del Covid, non mi manca, la gente ha ripreso a frequentare il mio locale, soprattutto i giovani, e non posso lamentarmi”.Alina sta tornando da Clusone dove si è recata a far spese nel suo pomeriggio libero:“Lavoro in questa zona da 15 anni, Piario, Clusone ed ora Villa d’Ogna. Sono bei paesi, abitati da buona gente e mi sono sempre trovata bene. Ora però mi tormento il pensiero della guerra nel mio paese, una nipote che pure lavorava qui come badante ha voluto tornare per salvare la sua casa, ma non sono se ci riuscirà, non ho più sue notizie da tempo…Prego tanto che la guerra finisca presto, speriamo….”.“A Villa d’Ogna, purtroppo, manca la cosa più importante, e cioè l’assistenza sanitaria –afferma anche Ermenegildo – non si riesce a capire perché ad Ardesio ci siano 4 medici e qui ed a Piario nessuno. Perciò bisogna spostarsi, cosa che non è facile per chi non è automunito e non ha nessuno che possa accompagnarlo. Io davvero vorrei conoscere le motivazioni di questa situazione, e vorrei vedere le nostre Amministrazioni attivarsi con maggiore decisione per risolvere questo grave problema”.Anche Noelia, che esce dalla Biblioteca con una borsa di libri , sottolinea il grave disagio:“Gli anziani, che sono tanti anche qui e che sono destinati ad aumentare, come in tutti i nostri paesi del resto, devono venire in Biblioteca a prenotare l’auto per farsi trasportare ad Ardesio, anche solo per una ricetta, perché non tutti hanno figli o nipoti disposti a far loro da autista, e la maggior parte non ha confidenza col computer. Io li vedo spesso, poveretti, il loro disagio è evidente, vanno proprio in ansia…Voglio proprio vedere se alle prossime elezioni, ricordando la tragedia del Covid nei nostri paesi, noi bergamaschi saremo tanto stupidi da rivotare le autorità regionali che ci hanno conciato così….”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo VILLA D’OGNA – INCHIESTA – Viaggio nel paese: “Villa sarebbe ancora più bella se ci fosse un medico e il panificio….” proviene da Araberara.
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MediaAtalanta a Clusone. A gestire il campo l’Asd Città di Clusone, si comincia subito venerdì 8 con allenamento sul campo. Alloggio al Presolana di Dorga, trasporto pulmini affidato alla gestione dell’amministrazione: “Tutto organizzato – commenta soddisfatto Massimo Morstabilini – abbiamo messo a nuovo gli spogliatoi e tutte le aree. Insomma, c’è tanto entusiasmo, le tre amichevoli e gli allenamenti porteranno molta gente…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CLUSONE – L’Atalanta, il campo gestito dall’Asd Città di Clusone e gli eventi proviene da Araberara.
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MediaEtà media 25 anni. Un team di ragazzi del LO Studio (che sta per Lino Olmo Studio) hanno creato E-Archeo, il nuovo progetto multimediale del Ministero della Cultura: “Siamo stati contattati dall’Ales – racconta Silvia Bellucci, project manager – la società operativa del Ministero della Cultura per la realizzazione di audioguide per sei siti archeologici, un progetto che prevede la comunicazione di questi sei siti in forma digitale”. Silvia è seduta vicino ad Andrea Didonè, l’web master del progetto che hanno ‘partorito’ insieme a Luca Rinaldi, il Copy, colui che ha scritto i testi, e Michele Guerinoni il Ceo, insomma, il ‘capo’: “Una squadra affiatata – continua Silvia – con tanto entusiasmo e passione e quando c’è quello si va dappertutto”. Un format innovativo che porta l’utente, attraverso libere esperienze d’ascolto, non necessariamente in situ, a conoscere la storia di Cerveteri, Nora, Marzabotto, Velia, Egnatia, Alba Fucens, Desenzano e Sirmione, i sei siti archeologici interessati dal progetto, dalla viva voce di re, mercanti, vescovi e monaci vissuti nel passato, ma anche di oggetti “narranti” testimoni dell’intera evoluzione del sito archeologico nei secoli. Un modo originale e sorprendente di riportare in vita antichi Romani, Etruschi, Fenici e Cartaginesi e avvicinarli al grande pubblico, permettendo di riscoprire e valorizzare quelle che oggi appaiono come “semplici” rovine: “Ci è stato consegnato il materiale scientifico – continua Silvia – siamo stati affiancati da esperti del settore e abbiamo dato il via al progetto, un lavoro di storytelling che racconta ogni sito e diventa un podcast, in un podcast è addirittura l’acqua che racconta. Storie che sono state registrate da uno studio di speaker a Roma da attori e doppiatori professionisti in doppia lingua, inglese e italiano, podcast da 45 minuti l’uno. La nostra mission è quello di rendere fruibile dal punto di vista digitale il patrimonio culturale istituzionale, renderlo fruibile a tutti, anche durante la visita del sito”. Come avete aderito al progetto? “Siamo stati contattati direttamente dal Ministero della Cultura, ci siamo fatti conoscere in questi anni per i siti che abbiamo realizzato in ambito turistico, da Visit Lake al sito della Valseriana, il nostro know how ci ha permesso di farci conoscere”. Un’efficace partnership tra pubblico e privato in grado di coniugare archeologia, tecnologia digitale e nuove modalità di fruizione della cultura. E così il 6 giugno scorso, presso la sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo ALTA VALLE – I ‘ragazzi’ di LO Studio e il progetto per il Ministero della Cultura: “Abbiamo trasformato la storia in podcast” proviene da Araberara.
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MediaCambia il volto urbanistico di Clusone. Via al nuovo PGT. Ed è un via che però sembra non piacere ai commercianti. All’assemblea prevista per incontrarli e spiegare loro il nuovo PGT di commercianti non c’era l’ombra, zero presenti: “Siamo al lavoro per cambiare notevolmente – spiega il sindaco Massimo Morstabilini – l’attrattività della città per i giovani, vogliamo riuscire a creare strutture di intrattenimento legate ai giovani e incentivarli nello sbloccare gli affitti del centro storico. Abbiamo affidato l’incarico all’architetto Paolo Favole, già professore al Politecnico di Milano, e abbiamo già avuto 5 incontri previsti dalla normativa, dalle associazioni ai commercianti ai tecnici alle imprese…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CLUSONE – Cambia Clusone ma alla riunione con i commercianti non si presenta nessuno proviene da Araberara.
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MediaVoglio raccontare questa storia affinché si possa meditare sulla carità cristiana di questo sacerdote. La persona è don Stefano Pellegrini, parroco di Castione della Presolana.Domenica 19 giugno 2022 mi trovavo in fondo alla chiesa per assistere ad una esibizione di cori, e con me c’era la mia cagnolina (nella carrozzina perché disabile).All’intimazione del Parroco di lasciare “immediatamente” la chiesa, la mia risposta fu negativa (non ritenevo opportuno allontanarmi solo per il fatto che la mia cagnolina non fosse gradita a Don Stefano), anche perché nulla mi fu chiesto, ma voglio far sapere che per me il mio cane è terapeutico, in quanto per il mio attuale stato di salute è il mio salva vita!Faccio inoltre presente che in tutte le chiese da me frequentate siamo sempre state accettate e nessuno mai mi ha intimato di uscire dal luogo sacro!Tuttavia il Parroco, indignato dal mio rifiuto, annunciò ai presenti che lo spettacolo sarebbe iniziato solo dopo il mio allontanamento.A queste minacce si aggiunsero anche pesanti insulti, a me rivolti dalle persone presenti.Questo autoritarismo, imposto con la frase “Questa è casa mia e qui comando io”, mi chiedo quanta carità cristiana possa contenere.Ricordo a Don Stefano che la chiesa, casa di Dio, è anche luogo per tutti coloro che desiderano frequentarla….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CASTIONE – LETTERA – Cacciata e insultata in chiesa proviene da Araberara.
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MediaIn sottofondo il canto del gallo, un’oasi di pace immersa nel verde a pochi passi dal paese, Castelli Calepio. Qui c’è Gabriele, di cognome Marchetti, 29 anni, che ci racconta quel progetto nato non più di un anno e mezzo fa, l’allevamento ‘Il Cantagallo’, che condivide con l’amico Daniele Pagani, che di anni ne ha 31.“Per fortuna siamo riusciti a trovare questo luogo nel nostro paese – spiega Gabriele -. Non è stato per niente semplice, ci sono voluti due anni, perché i galli cantano e spesso danno fastidio (sorride, ndr). Io vivo con mia moglie e la nostra bambina insieme a mio suocero che ha un’azienda di vacche da latte e inizialmente gli animali erano lì, ma poi abbiamo deciso di cercare un luogo più adatto”.Un ritorno alla natura… “Sia io che Daniele siamo nipoti di agricoltori e allevatori, siamo nati in mezzo ai campi, agli animali e alla natura e abbiamo voluto portare avanti questa tradizione. È un hobby, perché io faccio l’attrezzista in una ditta di gomma, mentre Daniele si occupa di marcature laser”.E come è nata questa passione? “Inutile dire che siamo fieri di essere figli e nipoti di agricoltori e allevatori e quindi pensare a qualcosa che si ha nel sangue, una sorta di eredità genetica, ma il nostro primo pensiero è che ogni volta che siamo in allevamento tra i nostri animali, torniamo piccoli e siamo ancora abbracciati ai nostri nonni con le loro bestiole tra i campi e i vigneti. Lì dove il tempo si era fermato e la spensieratezza lasciava spazio alla fantasia, dove con la più grande semplicità siamo cresciuti ed educati al rispetto della natura e delle sue creature. Ecco, la nostra passione nasce dal fatto che torniamo bambini ogni giorno”.E allora riavvolgiamo il nastro, torniamo all’inizio di questa avventura: “Avevamo delle galline normali soltanto per avere qualche uovo, ma poi ci siamo guardati attorno e abbiamo visto che c’erano delle galline particolari… occupandomi di genetica già con le vacche da latte di mio suocero, ho deciso di avvicinarmi a questo mondo così affascinante…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CASTELLI CALEPIO – Gabriele & Daniele e i loro polli ornamentali ‘Il Cantagallo’: “Passione ereditata dai nonni. Qui razze particolari e poi c’è Mario, la cornacchia ipovedente” proviene da Araberara.
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MediaLa sponda bergamasca del Lago d’Iseo è pronta a trasformarsi in un set cinematografico. A riverlarlo è il Comune di Predore sulla pagina ufficiale di Facebook.“Non possiamo rivelare altro per ragioni di riservatezza e scaramanzia (stiamo attendendo ancora che giungano tutte le necessarie autorizzazioni), ma, se tutto andrà per il verso giusto, la prima settima di agosto la sponda bergamasca del lago d’Iseo ospiterà il set di una grande produzione cinematografica americana (giusto per intenderci, la troupe comprenderà alcune centinaia di addetti). Si tratta di un vero e proprio blockbuster girato per conto di una delle più diffuse piattaforme di streaming. In particolare, sarà girata una scena d’azione mozzafiato con droni ed automobili lungo la litoranea. Ovviamente anche Predore farà la sua parte, ospitando una base per la troupe e “prestando” alcuni suoi magnifici scenari alla realizzazione del film È la prima volta che il Lago d’Iseo grazie alla bellezza dei suoi paesaggi ed alla rinnovata capacità di accoglienza vince la concorrenza del Lago di Como e di quello di Garda per ospitare una produzione cinematografica internazionale così importante. Incrociamo le dita e speriamo sia la prima di una lunga serie…”.L'articolo La sponda bergamasca del Lago d’Iseo diventa un set cinematografico proviene da Araberara.
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MediaGianluca Gatti, 52 anni di Breno, è morto ieri, domenica 10 luglio, durante una lezione di arrampicata in Presolana. Un infarto fulminante non gli ha lasciato scampo e l’intervento dei soccorsi è stato vano. Gianluca Gatti era un istruttore federale, uno scalatore eccellente, molto conosciuto e stimato in Valle Camonica.Sono stati molti i ricordi che amici e conoscenti hanno lasciato sui social.Tra i tanti c’è anche quello della nipote: “Ciao zio Luca, sono Alessia, la mamma mi ha lasciato il suo telefono e mi ha detto che quello che scrivo non lo potrà cancellare nessuno e che tu lo leggerai.Piango xchè non potrò più vederti, non mi aiuterai più in palestra, non mi farai più sicura,non mi prenderai più in giro.Ho abbracciato forte i nonni,la zia Silvia e fortissimo il mio papà.La mamma mi ha detto che sarai il mio angelo custode xchè sei il mio padrino e che tu vivi sempre nel mio cuore.Ti ho visto venerdì pomeriggio quando sei venuto a prendere il camper a casa e abbiamo mangiato l’anguria con i nonni e la Valentina. Zio Luca mi manchi già tantissimo.Ti voglio bene“.L'articolo Tragedia in Presolana, muore istruttore di arrampicata proviene da Araberara.
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MediaLo so, non cominciate a scrivere che non ve ne frega niente, che c’è il buco dell’ozono, la fame del mondo, il surriscaldamento globale, la guerra, il Covid, i vicini che rompono, il caro benzina, il calciomercato, però dai, alla fine le notizie sono anche queste.E’ finita la storia d’amore tra Francesco Totti e Ilary Blasi: alle 19 renderanno noto, con un comunicato congiunto, la decisione di separarsi in modo consensuale e in grande serenità. Tutto è iniziato qualche mese fa, a febbraio, quando Dagospia svelò il presunto tradimento di Totti con Noemi Bocchi confermando le voci di una separazione con la moglie. Dopo le smentite di quel periodo, ora si torna a parlare della separazione, ma stavolta sono loro stessi a darne notizia.Una storia d’amore lunga 20 anni, 17 di matrimonio e tre figli, e un’allegria contagiosa che aveva portato qualcuno a soprannominarli i “Sandra e Raimondo dei giorni nostri”.Ma niente remake, alle 19 comunicheranno quindi la separazione consensuale e chiederanno rispetto per i figli, che sono la loro priorità.L'articolo Niente remake Sandra e Raimondo. Totti e Ilary amore al capolinea proviene da Araberara.
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MediaSi è verificato un grave incidente nel primo pomeriggio di oggi, martedì 12 luglio, a Castelli Calepio, in via Carletti 19. Alle 13.45 una bambina di 4 anni è stata investita. Dopo la richiesta di soccorso, sul luogo sono arrivate un’ambulanza, un’automedica e l’elisoccorso. La bimba è stata trasportata in codice rosso in ospedale.L'articolo Castelli Calepio – Investita una bimba di 4 anni, arriva l’elisoccorso proviene da Araberara.
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MediaUn terribile incidente avvenuto nella notte tra lunedì e martedì sull’autostrada A4, tra Grumello e Telgate, ha spezzato la vita di Roberto Poiatti, 58 anni, originario di Darfo Boario Terme, ma da anni residente a Trezzo sull’Adda.Secondo le prime ricostruzioni, Poiatti avrebbe lasciato la sua auto, una Opel, sulla corsia di emergenza, probabilmente a seguito di un guasto. Sceso per cercare aiuto, è stato travolto e ucciso da un camion guidato da un 40enne, che avrebbe detto di non averlo visto e che potrebbe essere indagato per omicidio stradale.Poiatti era nato e cresciuto a Fucine, frazione di Darfo Boario Terme, dove aveva vissuto per tanti anni con la famiglia, prima di trasferirsi a Trezzo d’Adda. Era stato maresciallo dei Carabinieri e una volta in congedo, aveva preso parte alla fondazione dell’Associazione nazionale carabinieri di Trezzo. Aveva anche avviato un’attività imprenditoriale ed era titolare dell’azienda Novatrec di Sovere. L'articolo La tragedia di Roberto, l’ex carabiniere e titolare di un’azienda di Sovere, travolto e ucciso in autostrada proviene da Araberara.
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MediaIl 2 agosto Riva di Solto diventerà protagonista di un set cinematografico e sarà… blindata. Chi abita nei dintorni del porto non potrà nemmeno affacciarsi alla finestra. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, la sponda bergamasca del Lago d’Iseo è stata scelta come location per girare alcune scene del film “The old guard 2” con Charlize Theron e Uma Thurman, prodotto da Netflix. Secondo alcune indiscrezioni, si tratterebbe delle scene finali, che prevedono inseguimenti in auto, che verranno girati da controfigure sulla litoranea del Sebino bergamasco. Il quartier generale della produzione è il comune di Predore, tra il porto di Ponecla e l’area comunale nei pressi del camping così come aveva annunciato il Comune stesso sulla pagina Facebook. Sempre secondo i rumors, le due star avrebbero scelto il Lago di Como per soggiornare, dove gli hotel di lusso non mancano. Probabilmente utilizzeranno un elicottero per raggiungere il Lago d’Iseo.L'articolo “Ciak, si gira”: la sponda bergamasca del Lago d’Iseo diventa il set di un film hollywoodiano. Il 2 agosto Riva di Solto è blindata proviene da Araberara.
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MediaDue donne di 81 e 77 anni, rispettivamente di Gandino e San Lorenzo di Rovetta sono morte a causa di un malore che non ha lasciato scampo. Nel primo pomeriggio di ieri, martedì 12 luglio, la donna di 81 anni si trovava in auto, lato passeggero, sulla SP 42 in ingresso a Gandino. Attorno alle 20 invece una donna di 77 anni si è sentita male a San Lorenzo di Rovetta, in via Pradei, dove sono giunte un’ambulanza del Corpo Volontari Presolana e un’automedica, ma per lei non c’è stato nulla da fare.L'articolo Colte da malore, due donne muoiono in strada a Gandino e Rovetta proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/07/basta-panchinoni.jpg">Media</a>“Tutti i gusti sono gusti”, si usa dire, a significare che ognuno si cerca il suo piacere dove vuole. Adagio che non si può discutere finché si rimane nell’ambito dei comportamenti privati individuali. Quando invece i ‘gusti’ investono direttamente l’ambito pubblico, cioè il bene comune, allora si possono, anzi si devono, discutere.E infatti la discussione tiene banco sui social e sugli altri media: <em>“E’ più che lecito discutere ed obiettare quando i ‘gusti’ di qualcuno lunaparkizzano le nostre montagne ad uso e consumo delle esigenze, sia materiali che simboliche, dei cittadini oppressi da una vita sempre più innaturale nelle giungle d’asfalto delle città</em> – afferma il prof. <strong>Michele Corti,</strong> docente universitario e ruralista -. <em>Non bastavano i ‘ponti tibetani più lunghi d’Italia’ – che poi i più lunghi non sono affatto -, le cascate in notturna illuminate dai fari anziché dalla luna, le gite in elicottero, ecc…ecc…: adesso è il momento delle panchine giganti: siamo già arrivati a 223 esemplari – 7 in Bergamasca e altre saranno realizzate a breve – le quali vengono presentate da un marketing spregiudicato e dai media compiacenti come ‘una grande conquista sociale’, destinata alla ‘valorizzazione’ del territorio perché rianima paesi e contrade richiamando frotte di turisti.</em><em>“In realtà</em> – continua Corti – <em>le cose stanno diversamente: i turisti sono per lo più orde di panchinisti interessati solo al selfie di rito ed al bollino sulla tessera del panchinista che vuole completare il relativo ‘tour’; e in molti luoghi si registrano fenomeni di parcheggio selvaggio, di prati calpestati, di rifiuti abbandonati in zone di elevato pregio turistico che dispongono peraltro di notevoli risorse enogastronomiche, naturalistiche, storiche ed artistiche.</em><em>Un esempio? La panchinona che verrà realizzata in località Sparavera, territorio di Gandino, come se Gandino non avesse, appunto, ben altro da offrire ai visitatori, ricchissima com’è di tesori architettonici, artistici, storici, paesaggistici, gastronomici….</em><em>A chi poi dice che le panchine giganti favoriscono la contemplazione del paesaggio, bisogna rispondere che ai paesaggi di montagna non servono manufatti da parco cittadino, oltretutto fuori misura e dai colori sgargianti da attrazione disneyana…Ed è davvero triste vedere sindaci ed amministratori consenzienti intenti ad inaugurare le panchinone, magari in braghini e fascia tricolore…</em><em>Eppure, estetica a parte, la posa delle panchinone implica l’alterazione dei siti, cioè sbancamenti e livellamenti del terreno nonché la posa di una platea di calcestruzzo su cui appoggiare il pesante manufatto in ferro. Quindi non rientrano nelle fattispecie di piccoli interventi che fruiscono di procedure semplificate, e dunque non si spiega come possano sorgere come funghi anche all’interno di parchi naturali, aree natura ecc. Per non parlare della sicurezza:</em> <em>sulle panchine giganti ci si arrampica salendo su dei “predellini” che sono, appunto, contro ogni criterio di sicurezza, e infatti qualche comune ha provveduto a rimuoverle temendo conseguenze”.</em> <strong>“Sotto la panca (gigante) la montagna crepa”</strong>Qualche dubbio in proposito lo avanza sui social anche un centinaio di cittadini della provincia di Sondrio che hanno promosso una raccolta-firme di protesta in proposito esprimendo il loro parere, eccone alcuni: “Non capisco la necessità di continuare ad imbruttire le nostre montagne”, “Molto meglio una panchina normale, che questa c…ata!”, “Deturpato il profilo della montagna, che frequento da trent’anni, con un oggetto che con la montagna non ha nulla a che fare…Da Alpino la trovo un’offesa alla montagna”, “Avete idea dell’inquinamento causato e dei litri di carburante usato dagli elicotteri per il trasporto?”, “Tempo e risorse che servirebbero invece per sistemare i sentieri….”, “Soldi buttati al vento!” “Ma non si può…
MediaCalcio d’inizio alle 17 per la seconda amichevole dell’Atalanta di mister Gasperini in ritiro a Clusone. Dopo il 15 a 0 rifilato alla Rappresentativa Val Seriana, stavolta l’avversario della Dea è la Rappresentativa Valli Bergamasche con giocatori che militano fino alla Serie D.Il ritiro si chiuderà sabato 16 luglio con la terza gara amichevole e da settimana prossima la squadra riprenderà ad allenarsi a Zingonia.L'articolo CLUSONE – Seconda amichevole per l’Atalanta, oggi la sfida è con la Rappresentativa Valli Bergamasche proviene da Araberara.
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MediaÈ stata pubblicata sul Burl, il Bollettino ufficiale di Regione Lombardia, la graduatoria per l’assegnazione del contributo per l’anno 2022 per le azioni a sostegno e valorizzazione della funzione sociale ed educativa svolta dalle parrocchie mediante gli oratori. Regione Lombardia, con decreto dell’Assessorato a Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, ha stanziato un importo complessivo di 700.000 euro a favore di 11 Diocesi lombarde e della Regione ecclesiastica Lombardia come contributi per le attività sociali ed educative svolte dalle parrocchie attraverso gli oratori. “Gli oratori – ha commentato il presidente Attilio Fontana – sono importanti realtà che svolgono una indispensabile funzione sociale ed educativa per le nostre comunità e da sempre sono impegnati nell’organizzazione di attività ludiche, ricreative e formative e di sostegno alle famiglie”. “Sono stati due anni molto difficili – ha dichiarato l’assessore Alessandra Locatelli – e Regione Lombardia intende sostenere con aiuti concreti anche chi opera al servizio dei tanti giovani e delle persone in difficoltà, ma anche delle famiglie, in modo silenzioso e prezioso. Non si tratta solo di luoghi di aggregazione per bambini e ragazzi, ma di veri e propri punti di riferimento per i minori che, al giorno d’oggi, vivono momenti difficili di isolamento dalla società. Le attività svolte degli oratori sono fondamentali per la prevenzione dal disagio giovanile, per la conciliazione vita-lavoro delle famiglie e per garantire servizi integrati nel contesto territoriale e sono convinta che le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia possano essere un investimento per costruire insieme un futuro migliore per i nostri ragazzi”.Nel dettaglio ecco i contributi assegnati alle Diocesi: – Bergamo 54.915 euro;– Brescia 66.278 euro;– Como 41.178 euro;– Crema 7.598 euro;– Cremona 26.880 euro;– Lodi 16.746 euro;– Mantova 22.479 euro;– Milano 214.398 euro;– Pavia 12.746 euro;– Tortona 15.246 euro;– Vigevano 11.536 euro;– Regione Ecclesiastica (ODL) 210.000 euro. (LNews) gusL'articolo 700.000 euro per gli oratori lombardi proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/07/edilizia.jpg">Media</a> Il 2021 è stato un anno eccezionale per il settore delle costruzioni in Lombardia: il comparto edilizio segna risultati importanti registrando i livelli più elevati del decennio e recuperando ampiamente le perdite subite nel 2020. È quanto emerge dai dati dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) della Lombardia presentati oggi a Milano alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi.INCREMENTO DEL + 19,6% NEL 2021 – L’incremento su base annua del volume d’affari a fine 2021 è stato infatti del +19,6%, frutto della rinnovata attenzione al tema delle abitazioni e alla loro qualità. Si tratta di un vero e proprio boom, evidente soprattutto nel mercato delle ristrutturazioni, fortemente incentivate dai ‘bonus’ legati al risparmio energetico, mentre segnali positivi giungono anche dalla ripresa del mercato immobiliare.FORTE CRESCITA DEI PREZZI – La dinamica positiva del volume d’affari è stata spinta anche dalla forte crescita registrata dai prezzi, che già nel 2021 avevano mostrato un’impennata sulla scorta dei rincari molto consistenti sul fronte delle materie prime. Anche il numero di addetti è cresciuto nel corso dell’anno, sebbene in parte sia ancora frenato dalle persistenti difficoltà delle imprese edili a reperire manodopera qualificata. I livelli occupazionali del settore non sono comunque tornati a quelli storicamente più elevati del decennio: mancano infatti all’appello oltre 70 mila lavoratori rispetto 2011.ANCHE NEL 2022 CRESCITA COSTANTE – I dati del primo trimestre di quest’anno mostrano – nonostante un peggioramento congiunturale – che le imprese edili della Lombardia hanno continuato a crescere nel 2022. L’aumento del volume di affari nel I° trimestre è moderato, +0,8% rispetto al quarto trimestre 2021, ma rappresenta un segnale importante di consolidamento dopo un anno fortemente espansivo. L’edilizia si conferma così tra i principali settori propulsivi dell’economia regionale, con ulteriore effetto volàno per i beni durevoli e di consumo.ATTESO RALLENTAMENTO PER CONGIUNTURA INTERNAZIONALE – Il rallentamento rispetto ai ritmi dello scorso anno è però evidente, anche perché nei primi mesi del 2022 si sono ulteriormente aggravati i costi sostenuti dalle imprese e le tensioni nel quadro economico, portando ulteriori incertezze. Ne risulta un raffreddamento delle aspettative degli imprenditori rispetto ai valori del 2021, che nel 2022 restano tuttavia positivi: il saldo tra previsioni d’aumento e diminuzione del volume d’affari nel II° trimestre è +15 mentre per l’occupazione il saldo positivo è +11.GUIDESI: CHIARIRE QUESTIONE DEL BONUS 110% – “Anche le aziende del settore dell’edilizia hanno dimostrato di essere capaci a resistere e a rilanciarsi pur in una situazione difficile. Questo viene dimostrato dai dati record del 2021” ha detto l’assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi. “Visto il contesto economico complicato odierno – ha proseguito – le istituzioni sovraregionali devono sostenere con ancor maggiore forza questo comparto strategico. Proprio per questo va immediatamente chiarita la questione del bonus 110%, perché le regole vanno rispettate, ma anche le leggi fatte non possono essere cambiate ogni tre mesi. Questo affinché non siano le aziende sane e regolari a rimetterci. Va, poi, portata avanti la politica di filiera che innova e si rinnova attraverso l’utilizzo di materiale sempre più sostenibili”.AURICCHIO (UNIONCAMERE LOMBARDIA): COMPARTO FORNISCE CONTRIBUTO POSITIVO – “Le costruzioni hanno rappresentato uno dei principali driver della crescita dell’economia lombarda nel 2021 – ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – e anche se il contesto è peggiorato, il settore ha continuato a fornire un contributo positivo nei primi mesi del 2022. Si tratta di una filiera che ha dimostrato di svolgere un ruolo fondamentale per la sfida della sostenibilità ambientale, in grado di generare…