MediaMi chiamo Donatella e vorrei fare una riflessione sul problema della gestione delle persone anziane e non più autosufficienti. Ho una mamma di 96 anni che é sempre stata bene fino all’estate scorsa quando ha iniziato a non essere più autosufficiente. Con il passare del tempo il solo sostegno della famiglia e della badante non é stato più adeguato. Per tanto ho pensato ad una soluzione alternativa a quella domiciliare, presentando domande d’ingresso ad alcune RSA. Mi si é aperto un mondo che non conoscevo fatto di mille criticità e difficoltà.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo LA LETTERA/2 – “Mia madre, 96 anni e nessun posto in case di riposo, liste d’attesa lunghissime, la mia odissea tra domande d’ingresso e…” proviene da Araberara.
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MediaOrmai non ci si parla più. Tutto viene demandato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) che ha già fissato un’udienza il 4 dicembre di quest’anno per un precedente ricorso. Ma a quel ricorso pendente si aggiungono, almeno chiedono di accorparli in unica udienza, altri 18 ricorsi già firmati da singoli proprietari di appartamenti, ai quali si potrebbero aggiungere altre decine di ricorsi simili, fotocopia di quelli già presentati.Il sindaco Angelo Migliorati ha tentato, già in agosto dell’anno scorso (31 agosto 2023) e poi a dicembre, di forzare la mano con un’ordinanza minacciando di togliere l’abitabilità a tutti i circa 600 proprietari. Ma in realtà avrebbe bloccato di fatto tutta la stazione sciistica.La mediazione dell’ultima ora era stata avviata dall’allora ancora assessore Fabio Ferrari (poi uscito dalla maggioranza fondando il gruppo misto “Lega – Area Moderata”) che aveva cercato di tamponare la situazione da muro contro muro. Situazione che si è complicata, con un gruppo di proprietari definiti “volenterosi” che si erano dichiarati disponibili a trattare (e a pagare): per che cosa? In pratica per l’allacciamento del depuratore (già di suo problematico perché giudicato non più adeguato a supportare i liquami di un’utenza che dagli anni 80 è cresciuta in modo esponenziale) alle fognature di… Lantana (Dorga), un’opera mica da poco, vista la distanza.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo CASTIONE – IL CASO – Monte Pora: “Nessun accordo!”. Il Tar deciderà solo a dicembre proviene da Araberara.
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MediaÈ un “ragazzo” del 2003, 21 anni compiuti a febbraio. Daniel Bettoni ha ereditato il nome del nonno Daniele, tolta le e finale solo per il vezzo di modernizzare i nomi che sui calendari però restano quelli dei santi di riferimento. La curiosità è che le due nonne si chiamano entrambe Matilde, ma con cognomi diversi, una Bettoni, l’altra Lazzaroni.Daniel frequenta la Facoltà di Economia all’Università di Bergamo: “Sono al secondo anno, poi dopo il triennio deciderò se proseguire per la laurea magistrale, nel caso resterò su questo indirizzo di economia”. Prende il pullman per Bergamo il mattino, torna a casa spesso la sera. Non hai la patente? “Sì, ma l’auto la usano i miei genitori”. Daniel abita a Cambianica, la frazione sopra il capoluogo. “I miei genitori sono entrambi operai in due ditte, una a Villongo, l’altra a Viadanica”.Quindi tutti i santi giorni partono il mattino e tornano la sera. Viadanica sta di là dal colle del Giogo, confina con Tavernola solo sulla cartina, ma il collegamento è sulla rivierasca, si fa il giro, sono circa 17 chilometri, è lunga. Come hai fatto quando andavi a scuola e i tuoi genitori erano via per lavoro? “Noi stavamo coi nonni. Ho fatto l’asilo, elementari e medie a Tavernola, poi le superiori a Lovere all’Ivan Piana, diploma in amministrazione finanza e marketing (la vecchia Ragioneria – n.d.r.) con 91 di punteggio…”. Sei un secchione? “Abbastanza” (ride). E… non ti vergogni a dirlo? “No, non mi vergogno”. Ma non dirmi che, quando vuoi divertirti, non fai qualche trasgressione. “Ho un gruppo di amici con cui mi diverto e mi sostengono sempre nelle scelte. Ho anche una fidanzata, da due anni…”. È di Cambianica? “No, è di Costa Volpino…”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo TAVERNOLA – Daniel, il più giovane e preferenziato del reame. 21 anni, 121 preferenze: “Voglio migliorare questo paese. Perché girando per Tavernola avevo l’impressione che il paese si stesse quasi lasciando andare…” proviene da Araberara.
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MediaGiorgio ha gli occhi lucidi, muove le mani quasi a voler cacciare via quella commozione che lo sta attraversando, in mano alcuni fogli scritti da lui, che di fogli nella sua vita ne ha scritti a bizzeffe, ma questa volta è diverso. Questa volta riguarda il suo…sangue. Suo figlio Sueli. Che in questi giorni è diventato sacerdote. “Cosa provo? “commenta Giorgio Fornoni, reporter che ha sfidato il mondo e la vita con le sue inchieste: “sento dentro qualcosa di forte, di strano, capisco che il bene non è misurabile, una cosa cosi grande che non si riesce a misurare. Sono sensazioni intime, e io che di solito racconto quelle degli altri questa volta sono in difficoltà”. Giorgio è commosso. Giorgio è felice. Sueli, suo figlio, il suo unico figlio è da poco diventato sacerdote: “Era il 15 maggio – racconta – quindi poche settimane fa, Sueli era a casa ‘Papà, vieni dalla mamma che vi devo dire una parola”. Era appena tornato la notte prima ‘…per salutarvi’, aveva detto. Ci troviamo nel suo studio, mi dice ‘siediti’. Dina, mia moglie, in piedi, vicino alla porta per ascoltare se qualche avventore potesse entrare nel suo negozio al piano di sotto. Lui, in mezzo alla stanza, ci guarda come a scrutare il nostro stupore, dice serenamente: “Ho deciso di diventare sacerdote e questo avverrà in occasione della festività di San Pietro e Paolo, quindi il 29 del mese prossimo. La cerimonia si terrà a Sanremo o nella vicina Taggia, devono ancora decidere”. (…)L’intervista – Don Sueli Fornoni: “All’origine di ogni vocazione c’è una passione forte”“Credo che all’origine di ogni vocazione ci sia una passione forte: ecco, per me è stato così, a muovermi verso la Chiesa è stata la passione per la musica, in particolare per quella sacra e per il canto gregoriano, unita all’occasione che ebbi di conoscere l’allora Vescovo di Albenga, Mons. Mario Oliveri, pastore di grande bontà ed accoglienza. Infatti sono entrato nel suo seminario il 29 settembre 2011, dove ebbi anche la fortuna di avere per Rettore un brillante sacerdote, che sarebbe poi diventato il Vescovo attuale della Diocesi di Ventimiglia – San Remo, Mons. Antonio Suetta”. Don Sueli Fornoni, di Ardesio, 40 anni, in seguito lascia il seminario e torna a casa per un anno, durante il quale lavora, come in precedenza, nello studio commercialistico del padre Giorgio. Poi, affettuosamente consigliato da chi ormai lo conosce e gli vuole bene, ci ripensa e torna sulla sua decisione nel 2014, per completare gli studi teologici che lo portano all’Ordinazione Presbiterale, avvenuta sabato 29 giugno scorso nella basilica Santuario della Madonna Miracolosa di Taggia. Già da diacono don Sueli aveva esercitato l’incarico di segretario particolare del Vescovo, di cerimoniere e di responsabile della Musica Sacra diocesana: “Ricoprivo già questi incarichi fin dal 2018 e continuerò volentieri a farlo come mi è stato prospettato dal mio Vescovo. In questi anni ho avuto grandi soddisfazioni, tra le quali potermi occupare dell’installazione del maestoso organo realizzato nella Concattedrale di San Siro a Sanremo dal bergamasco Pietro Corna e poter seguire da vicino il Coro diocesano…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ARDESIO – Giorgio (Fornoni) e l’emozione per il suo unico figlio diventato sacerdote: “Sono sensazioni intime, forti, lui è felice e così lo sono anche io… Quei fine settimana passati insieme…” proviene da Araberara.
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Media“La passione per il ferro battuto l’ho ereditata dal mio papà, che aveva una carpenteria a Luzzana. Ho cominciato a lavorare subito dopo la scuola dell’obbligo, a 15 anni. La passione c’è sempre stata, tanto che da ragazzino bidonavo addirittura la scuola per andare a lavorare il ferro, di nascosto da mia mamma. Poi non ho più smesso…”.Alessandro Conticello, 37 anni, è originario di Luzzana, ma abita a Entratico. È un artigiano e un artista del ferro, una passione e un lavoro che, come ha sottolineato lui stesso, gli sono stati trasmessi dal padre. Sì, perché questa passione che gli circola nelle vene fin da bambino, alla fine è diventata la sua professione. E quando questo succede, è molto più facile sopportare le fatiche e il sudore.“Nel corso degli anni ho girato alcune carpenterie, sempre come dipendente, ma dall’anno scorso mi sono messo in proprio e sono diventato artigiano. Lavoro molto per una carpenteria leggera, dove però non c’è il ferro battuto. Perciò, avendo, come ho già detto, la passione per il ferro battuto, ho colto l’occasione di venire qui a Poltragno nella fucina di Franco per imparare ancora qualcosa e perfezionare la mia tecnica. E lui è un buon maestro, ha molta esperienza e questo è importante per me”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ENTRATICO – LUZZANA – Tra l’incudine e il martello. Alessandro, artista del ferro, la fucina medievale e quel mondo di ferro e acqua, fuoco e sudore proviene da Araberara.
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MediaCi sono voluti molti giorni, ma alla fine il puzzle è stato completato mettendo tutte le tessere al loro posto… più o meno. Come capita sempre nelle coalizioni, la distribuzione dei posti in Giunta (e degli altri incarichi) è laboriosa, proprio come la preparazione di un puzzle. Si cerca di incastrare bene le varie tessere, ma non sempre si riesce a farlo. E poi, alla fine, c’è sempre qualcuno più soddisfatto e qualcuno un po’ deluso.Veniamo al dunque. Il neo sindaco di Albino Daniele Esposito è riuscito a trovare la quadra con i suoi alleati e, finalmente, ha potuto convocare il Consiglio comunale per lunedì 8 luglio. Prima, però, ha ufficializzato l’accordo raggiunto all’interno del centrodestra.Innanzitutto, dal nuovo organigramma si nota che continuerà anche nel prossimo quinquennio il tandem con Fabio Terzi, ma a parti invertite. Dal ‘sindaco Terzi e vicesindaco Esposito’ si passa al ‘sindaco Esposito e vicesindaco Terzi’. L’ex primo cittadino ha certamente assicurato che non vorrà mai fare ombra al suo giovane successore (con il quale ha sempre avuto un ottimo rapporto), ma è innegabile che la sua figura sarà molto forte all’interno della Giunta. In effetti, qualcuno nella Lega avrebbe probabilmente preferito per lui l’incarico prestigioso di presidente del Consiglio comunale.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ALBINO – Esposito trova la quadra e sistema le tessere del puzzle. Continua il tandem con Terzi (che è vicesindaco) proviene da Araberara.
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MediaNiente fa fare. Il problema dei medici in Alta Valle, rimane, eccome se rimane. Il neo sindaco di Valbondione Walter Semperboni aveva cantato vittoria troppo presto annunciando sui social l’accordo con il dottor Fabrizio Minelli che si era detto disponibile ad aprire l’ambulatorio in cambio di 20 euro a prestazione rilasciando fattura. Ma è una soluzione impraticabile. Il cosiddetto ricettario rosso nazionale non si può usare in questi casi. Quindi marcia indietro.Alla riunione di tutti i sindaci dell’Alta Valle che ha avuto luogo due settimane fa il problema dell’assistenza medica nei Comuni da Villa d’Ogna in su è stato affrontato per l’ennesima volta e sono state considerate le eventuali iniziative da prendere da parte degli amministratori.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ALTA VALLE – Non praticabile la proposta di Semperboni: ‘Non si può usare il ricettario nazionale per prestazioni private”. L’Alta Valle di nuovo senza medici proviene da Araberara.
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Media“Avrei voluto vedere questa giornata come una grande festa di compleanno per Daniele e così è stato” sorride mamma Roberta. Daniele Colombo i suoi 14 anni li ha festeggiati in un angolo di cielo dove saranno custoditi per sempre i suoi sogni e i suoi sorrisi, mentre il campo sportivo di San Lorenzo si è colorato con il Rainbow Party in suo ricordo. Era il 15 giugno, il giorno dopo il compleanno di Daniele, un filo diretto tra terra e cielo per tenerlo vicino al cuore.“Prima edizione bagnata, prima edizione fortunata. Ha piovuto e ha fatto freddo, ma nonostante il meteo, il risultato è andato ben oltre le nostre aspettative. È stata tantissima la gente che ha partecipato alle attività che abbiamo proposto ma anche alla Messa in ricordo di Daniele e poi alla cena. È stata una bella festa ma anche un momento di condivisione e di riflessione su quello che lui ci ha lasciato”, continua Roberta.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIO L'articolo ROVETTA – SAN LORENZO – Daniele e i suoi 14 anni festeggiati in cielo mentre qui sulla terra un ‘Rainbow Party’ tutto per lui proviene da Araberara.
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MediaAnche il nostro giornale riceve quasi ogni giorno lettere anonime che denunciano presunte irregolarità nel Comune di Castione della Presolana. Tutto è cominciato quando è esplosa la crisi della maggioranza che si è spaccata. Leggendo le pesanti illazioni e accuse nei vari volantini che ci arrivano, sembra che Castione sia la patria del malaffare. Ma il gruppo che si è messo all’opposizione prende le distanze da questi comportamenti. Infatti, un comunicato del nuovo gruppo consiliare “Lega – Area moderata” invita a smetterla con i volantini e le lettere anonime: “Vista la diffusione di continue e ripetute lettere anonime, dai contenuti gravi, che nelle ultime settimane stanno vessando la tranquillità del paese e la serenità di intere famiglie, come gruppo consiliare di opposizione, vogliamo fermamente condannare il metodo della delazione…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo CASTIONE – La calda estate degli anonimi: la strategia del “facite ammuina”, fate confusione proviene da Araberara.
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Media50 anni dalla morte di Don Giacomo Vender. 50 anni dopo. Solitamente con i grandi personaggi si parla di ‘eredità pesante’ ma qui forse vale l’opposto, ‘eredità leggera’ ma nel senso di quella leggerezza che è la bontà e il donarsi agli altri, quel sentimento che alleggerisce il cuore e l’anima, che li fanno volare e respirare. Quello che ha fatto per tutta la vita don Giacomo Vender, figura gigantesca nel panorama storico, religioso e sociale del ‘900. Il suo ricordo anche nella chiesetta di Ceratello, proprio dove don Giacomo celebrà la sua ultima Messa. Per l’occasione a Ceratello Messa presieduta dal Parroco di Santo Spirito di Brescia in cui è stata sottolineata la figura pastorale di don Giacomo Sacerdote di Dio, Uomo con gli uomini e Ribelle con e per amore, concelebranti Mons. Alessandro Camadini di Lovere e don Angelo Bonardi parroco delle frazioni di Costa VolpinoLe intenzioni di preghiera sono state sostituite con il canto solenne del VENI CREATOR SPIRITUS a cui don Giacomo volle intitolare la chiesa parrocchiale SANTO SPIRITO; preghiera che racchiude tutte le possibili richieste e cioè la richiesta di tutti i doni, i 7 doni dello Spirito Santo sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio e nello stesso tempo invocati e interpretati da don Giacomo nella sua vita di uomo e di Pastore.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo IL RICORDO – I 50 anni della morte di Don Giacomo Vender: quell’ultima Messa a Ceratello e una vita per gli altri proviene da Araberara.
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MediaDopo il risultato delle ultime elezioni comunali di Alzano Lombardo, all’inizio dell’autunno 2021, stravinte dal sindaco leghista Camillo Bertocchi alla guida del centrodestra unito, avevamo commentato così la mancata alleanza tra i due gruppi di centrosinistra: “Come si fa a discutere per mesi interi e a non trovare l’accordo per dar vita a una lista unitaria? Alla fine, hanno fatto come i capponi di Renzo ne ‘I Promessi Sposi’, che ‘s’ingegnavano a beccarsi l’uno con l’altro, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”.In effetti, il ‘centrosinistra di governo’ legato al Partito Democratico e quello ‘sanguigno’ dell’associazione ‘Alzano Viva’, non erano riusciti ad accordarsi, finendo così con il marciare separati: i primi con la lista ‘Alzano Futura’ guidata da Mario Zanchi, mentre i secondi non si erano presentati alle elezioni, preferendo il ruolo di ‘opposizione extra-consigliare’.Adesso, come capita spesso nei rapporti di coppia un po’ problematici, fatti di litigi e rappacificazioni, di allontanamenti e di riconciliazioni, tra le due anime del centrosinistra alzanese è tornato il sereno.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ALZANO LOMBARDO – Se sono rose fioriranno… nuovo dialogo tra ‘Alzano Viva’ e PD: “Al lavoro per Alzano”. Il centrodestra: “L’ennesimo pastrocchio dei soliti noti” proviene da Araberara.
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Media“E’ la prima volta di una vicesindaco donna”. Non sembra una grande notizia per un paese che ha già da due decenni una sindaca donna (prima Heidi Andreina e poi Adriana Bellini che è al suo terzo mandato). “Ma il vicesindaco è sempre stato un uomo”. Ah. Fatto sta che questa volta la confermata sindaca Adriana Bellini ha nominato sua vice Giuditta Trapletti. Sarebbe stato anche logico, seguendo la classifica delle preferenze, Giuditta ha staccato tutto con i suoi 95 voti personali.Giuditta ha appena staccato dal lavoro (in uno studio di commercialisti) a Trescore, sta rientrando a casa, è il tardo pomeriggio. È originaria di Grone. Sposata a Credaro “Il 1° maggio scorso abbiamo festeggiato i 20 anni di matrimonio”. Il marito, Simone Monieri, è appunto di Credaro, operaio in un’industria del posto, l’unico che il mattino va al lavoro non distante. Giuditta prende l’auto per Trescore. Alessia, 18 anni, frequenta quella che si chiamava un tempo la Ragioneria (adesso si chiama RIM che sta per Relazioni Internazionali Marketing) a Iseo. “Nel periodo scolastico prende il pullman tutte le mattine. Ha la moto ma non la usa sempre”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo CREDARO – IL RITRATTO – Giuditta, vicesindaca, 95 preferenze: “Credo di essere stata sempre disponibile. La mia sindaca? Tenace e premurosa” proviene da Araberara.
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MediaRitorno a casa. Dopo una vita per gli altri. E non è così ovvio e scontato che un paese di poco meno di 5000 abitanti abbia ‘partorito’ così tanti missionari. Ne abbiamo raccontati tanti in questi anni, da Padre Antonio Berta a Pierantonio Zanni sino ad arrivare a Padre Osvaldo Coronini. E ora, in questi ultimi mesi sono tornati a casa, e per casa s’intende l’Italia tre missionari soveresi. Suor Tecla Forchini, per anni punto di riferimenti per migliaia di poveri nel Bangladesh, suo fratello Padre Antonio, missionario cappuccino in Costa d’Avorio e Padre Antonio Caglioni, per decenni in Bolivia, in posti difficilissimi da raggiungere, sempre in prima fila per aiutare gente in difficoltà. Sono rimasti fino a che hanno potuto, tutti e tre su strade diverse, tutti e tre con vite diverse, tutti e tre con il minimo comune denominatore di Cristo nel cuore. Le loro storie le abbiamo raccontate, qui un piccolo stralcio di ciò che hanno fatto. Suor Tecla, ora a Gazzaniga, nel convento delle suore, suor Tecla ideatrice allora di un grande progetto, se cercate sul web ‘le capre di Tecla’, centinaia di siti ne parlano. Suor Tecla l’avevamo intervistata durante un suo rientro in Italia, qui alcuni stralci di quel racconto. Suor Tecla ha diretto per anni il San Mary Hospital, l’Ospedale di Santa Maria a Khulna, quattro milioni e ottocento milioni di abitanti, è la seconda città del paese (“bello, ma povero, sette mesi di siccità e poi alluvioni che trasformano le città in grandi Venezie”). La capitale è Dhaka, 11 milioni di abitanti (“un formicaio”).ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo SOVERE – Suor Tecla dal Bangladesh (la suora col bastone rosso), padre Antonio dalla Costa d’Avorio e don Antonio dalle cime più alte della Bolivia: il definitivo ritorno a casa dei tre missionari soveresi proviene da Araberara.
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MediaE’ stato impressionante anche quest’anno, il 417esimo dell’Apparizione – o Comparizione – della Madonna delle Grazie venerata nell’omonimo santuario, il numero di quanti sono accorsi alle celebrazioni dell’evento miracoloso: centinaia e centinaia di persone accalcate un po’ ovunque lungo il percorso della processione della vigilia che accompagna il gruppo statuario “a casa”, cioè nel santuario, dopo il suo ’soggiorno’ settimanale nella chiesa parrocchiale. Spettacolare, come sempre, il colpo d’occhio offerto dai religiosi con i loro paramenti preziosi, e dalle confraternite, i “desuplì” con le loro divise colorate e con i loro stendardi. Altrettanto impressionante il silenzio del pubblico, mentre al passaggio del corteo si spegnevano anche il chiacchiericcio delle bancarelle e il chiasso di giostre ed autoscontri. Un silenzio dentro il quale si sono alzate le note dello Stabat Mater, cantato da una novantina di cantori ed accompagnato dalla Banda locale, a suscitare l’emozione generale. Anche perché questo canto corale, opera del Maestro Nicola Mazzucchini, viene da lontano e la sua storia è commovente, come dimostra uno scritto di M. F. riportata su un numero del bollettino parrocchiale poco dopo la scomparsa del musicista avvenuta nel 1991: “Quando ero prigioniero nel campo di concentramento di Norimberga (a 19 anni era stato chiamato alle armi per la seconda guerra mondiale e trascorse due anni in Germania, n. d. r.) a causa di una pleurite acuta, mi sentii senza vita e, in un ultimo flash prima di perdere i sensi, rividi il mio paese, il campanile del Santuario e la Madonna delle Grazie nell’atto di accogliermi. Non sono un visionario, ti assicuro che ero cosciente di essere ormai alla fine…(Sul numero in edicola è stata pubblicata per errore la fotografia di Ester Torri indicata con il nome di Giuditta Mazzucchini. Ci scusiamo per il disguido con le persone interessate)ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ARDESIO – L’Apparizione e la suggestione dello ‘Stabat Mater’, composto dal M°. Nicola Mazzucchini al ritorno dalla prigionia. Il racconto della figlia e dei cantori: “Lì dentro c’è il cuore…” proviene da Araberara.
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MediaUna tromba d’aria che solleva i tetti, li scaraventa nell’aria, cadono sulla strada, sulle case dei vicini. Era un venerdì di fine giugno, erano le 20 della sera. “La consolazione è che non ci sono state vittime né feriti”. Il sindaco Stefano Mazzoleni è alle prese con eventi imprevisti e imprevedibili, anche burocraticamente. Incontri, riunioni, valutazioni, progettazioni, ricerca fondi. “Dieci minuti dopo il disastro siamo intervenuti, sono arrivati i volontari delle Protezioni Civili di Ponte Nossa, di Gandino, di Clusone, i Vigili del Fuoco di Lovere e Gazzaniga, i Carabinieri, la ditta che sta facendo i lavori dell’illuminazione pubblica, l’Enel, c’erano cavi scoperti della corrente elettrica ecc.. Una mobilitazione immediata per sgomberare i detriti, fare i primi interventi di messa in sicurezza. Due edifici sono di proprietà comunale, la scuola media e l’edificio ex Romelli Gervasoni. Una falda di quest’ultimo è finita su delle palazzine di privati, abbiamo dovuto far rimuovere i tetti pericolanti…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIO L'articolo PONTE NOSSA – Il dopo disastro: per settembre pronte le Scuole. Ricerca fondi per coprire le spese proviene da Araberara.
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MediaLucchini RS Group. Numeri impressionanti, anche quest’anno, appena approvato il bilancio 2023 che snocciola ancora una volta numeri record per il polmone economico dell’Alto Sebino. Si è chiuso con un utile netto consolidato di 49.5 milioni di euro e con un occhio sempre più importante sull’estero. “Innovazione, sostenibilità e sviluppo delle risorse umane per una crescita della competitività a lungo termine” spiegano dal gruppo e snocciolano una serie di dati da record:Ricavi consolidati a 574 milioni di euro, in crescita del 9% sul 2022. Il fatturato estero rappresenta il 74% del totale.EBITDA pari a 76,5 milioni di euro, in crescita del 36% rispetto all’esercizio precedente.Risultato netto pari a 49,5 milioni di euro, superiore del 30% rispetto al 2022.Solidità finanziaria: la PFN (posizione finanziaria netta) risulta positiva di 22,8 milioni di euro (migliorata di circa 42,2 milioni rispetto l’anno precedente).Patrimonio netto di 572 milioni di euro.Investimenti tecnici per 31,1 milioni di euro per supportare la crescita del Gruppo in Italia e all’estero, oltre che per la sicurezza e l’ambiente.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo LOVERE – La Lucchini dà i… numeri: “49.5 milioni di euro di utile netto, ma il 74% del fatturato è estero. La pressa da 7000 tonnellate nello stabilimento di Lovere e…” proviene da Araberara.
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MediaDue lettere (firmate) sostanzialmente dello stesso tenore, vale a dire il rammarico per un mancato assessorato a uno dei “ragazzi” che hanno avuto decine e decine di preferenze. Sotto trovate la risposta.* * *Come tutti ben sappiamo la lista uscente Orizzonte Comune ha vinto le elezioni al comune di Casazza, agevolata sicuramente dalla spaccatura dell’opposizione. Tra i più eletti troviamo l’ex consigliere regionale (e sindaco) del PD Mario Barboni con 68 preferenze, seguito dal giovane Roberto Meli con 56 voti (pari merito con la neovicesindaco Raffaella Longa) e via via tutti gli altri.Da qualche giorno il paese mormora (il primo consiglio si è tenuto giovedì 27 giugno) per l’esclusione dalla giunta dell’eletto Roberto Meli…(…)Lettera firmata * * *Casazza: paese (troppo) Democratico?Orizzonte Comune si è presentata per la terza volta nella veste di lista “civica” vincendo le elezioni amministrative contro una opposizione debole e poco coesa ed elegge come proprio sindaco Renato Totis. Passata la gioia per la vittoria è il momento di fare i conti con le scelte dei componenti della giunta e le indiscrezioni lasciano trapelare come il sistema delle preferenze nella designazione degli amministratori sia poco trasparente: se l’eminenza grigia del gruppo Mario Barboni durante tutta la campagna elettorale ha proclamato la volontà di fornire supporto, senza alcun ruolo da protagonista, così pare non essere stato per la scelta degli assessori che agevolmente può apparire condizionata dall’appartenenza al Partito Democratico, di cui il consigliere Barboni rappresenta da sempre un baluardo.(…)Lettera firmata* * *“La scelta era tra due giovani: uno con già 5 anni da consigliere”Sono andato alla fonte, a quello che uno dei due lettori ha definito “eminenza grigia” e che noi sull’ultimo numero avevamo definito “Genio della Lampada”, perché amministratore (ex sindaco) e politico (ex consigliere regionale) di lungo corso, vale a dire Mario Barboni.“Avevamo due giovani. Certo, si poteva scegliere in base alle 6 preferenze di differenza tra i due. La scelta è stata fatta per il fatto che Matteo Baleani ha fatto già cinque anni da consigliere comunale, è laureato in Storia a quindi l’assessorato alla Cultura non è assegnato a uno per la tessera di partito, che non so nemmeno se l’abbia o no…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo CASAZZA – LETTERE – “A cosa servono le preferenze se poi le nomine sono di tesserati?”. Barboni: “La scelta era tra due giovani” proviene da Araberara.
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MediaUna delle prime decisioni dell’Amministrazione guidata dal neo sindaco Angelo Pizzighini ha avuto un grande valore simbolico. Come fatto anche in altri comuni, la seduta inaugurale del Consiglio comunale di Ranzanico è infatti avvenuta non tra le quattro mura della sala consiliare, ma all’aperto, in Piazza dei Caduti, proprio di fronte al Municipio. Nell’intenzione della nuova maggioranza questo era il modo per far partecipare un maggior numero di persone. E, sotto questo punto di vista, si è trattato di un successo. A parte il sindaco, il segretario comunale e i consiglieri di maggioranza, era presente addirittura una settantina di persone.Tra questi, c’erano anche due ex sindaci: Sergio Buelli e Aristide Zambetti. Mancava però un altro ex sindaco di Ranzanico: l’attuale capogruppo di minoranza Renato Freri, assente insieme agli altri due consiglieri di ‘Insieme per Ranzanico’.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo RANZANICO – Consiglio comunale in piazza, una settantina di presenti e… tre assenti proviene da Araberara.
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Mediadi Matteo BeltramiVentisette negozi con oltre quarant’anni di attività. Non in una grande città, ma in un paese in cui sono rimasti poco più di quattromila abitanti. Il rapporto è presto fatto, circa un commerciante storico ogni centocinquanta persone. Se all’apparenza queste statistiche dicono poco, è perché la loro importanza si coglie nel contesto socio-economico in cui siamo oggi. Un mercato sempre più globale e globalizzato che penalizza le realtà locali, una pandemia, diversi conflitti, crisi energetiche, climatiche e soprattutto economiche che scombussolano ogni giorno molte delle nostre certezze e ci costringono a fare di più, se non spesso a doverci completamente reinventare. In un contesto come questo, molte realtà cosiddette “di vicinato” sono andate scomparendo, in particolare nelle nostre Valli bergamasche, sempre meno appetibili soprattutto per i giovani che cercano lavoro altrove. Un dramma per il territorio, insomma. Per questo numeri come quelli dei commercianti leffesi risultano speciali, perché appaiono come una boccata d’aria in una situazione che sembra tutto fuorché rose e fiori.Era dunque in qualche modo doveroso da parte dell’amministrazione comunale riconoscere un valore a questa resilienza, a questo riuscire ad esserci e restare per così tanto tempo, in barba alle multinazionali e al commercio su vastissima scala, come quello online. L’idea era già sul taccuino della delegata al Commercio Emanuela Bosio, che ne parlava come di un suo sogno nel cassetto, più che di un obiettivo da qui alla fine del mandato amministrativo. Quello che però probabilmente nemmeno lei si aspettava, ma che è accaduto lo scorso 22 giugno, è stato riuscire a organizzare non solo un evento per premiare i commercianti storici leffesi, ma realizzare una vera e propria rievocazione storica di Leffe. Una Leffe che, come diceva il titolo dell’evento, “C’era una volta e c’è ancora”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo LEFFE – In viaggio nel cuore dei negozi storici di Leffe: dall’osteria da Berto alla gelateria Leffese, dalla salumeria da Orazio al Frutteto di Gelmi, il paese dove non si chiude mai… proviene da Araberara.
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Media18 anni compiuti cinque giorni prima di depositare la lista ‘Rogno Sogno Comune’, studente, quattro fratelli e tre sorelle, appassionato di calcio, montagna e… batteria. È questa la carta d’identità di Raffaele Pizzatti, il più giovane del consiglio comunale di Rogno, seduto da poche settimane tra i banchi della minoranza. È un sabato pomeriggio di fine giugno, Raffaele ha appena staccato dal lavoro, “faccio il giardiniere per questa stagione estiva nella ditta di mio fratello”. Però sei uno studente: “Ho appena concluso il quarto anno del liceo Scientifico Tradizionale al Decio Celeri di Lovere, un porto di lancio per affrontare nei prossimi anni un percorso universitario”. Hai già un’idea per il futuro? “Probabilmente in campo giuridico o politico. Mi piacerebbe approfondire delle conoscenze utili a preparami al meglio a ciò che vorrò fare e ad arricchire il mio bagaglio culturale”.Le tue passioni? “Sono appassionato di sport, in particolare di calcio e bicicletta, soprattutto da montagna, luogo da proteggere e valorizzare anche grazie a collaborazioni con enti e associazioni, tra cui in Valle Camonica la Protezione Civile che ricopre un ruolo essenziale nei nostri paesi o gruppi come gli “Ebikers camuni”, ragazzi che svolgono attività sul territorio occupandosi anche della pulizia e del mantenimento dei sentieri e con cui vorremmo interagire tramite il Comune. Poi faccio parte da sempre del C.G Rogno, con cui gioco a calcio”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ROGNO – Raffaele, 18 anni, consigliere di minoranza: “Il calcio, la politica, la batteria e i miei… sette fratelli” proviene da Araberara.
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