MediaNiente da fare. L’Atalanta a Clusone non arriverà. Alla faccia di un contratto siglato e di tante parole. Perché alla fine ciò che conta sono gli impegni presi sul campo e non sulla carta. Qualche settimana fa il sindaco aveva confermato l’arrivo per il 10 luglio, a ranghi ridotti, causa Europeo, causa Olimpiadi e causa Supercoppa Europea che si gioca contro il Real Madrid il 14 agosto. Insomma. Niente ritiro estivo. Per la prima volta dopo anni. Clusone, il paese d’origine dei Percassi rimane a bocca asciutta.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GIUGNOL'articolo ATALANTA – Niente ritiro a Clusone, l’amarezza del Sindaco: “Era tutto pronto” proviene da Araberara.
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MediaDaniele Petrucci. Un nome e cognome di quelli che forse a Lovere dicono poco o nulla, ma che hanno segnato nel bene e nel male quello che sta succedendo nel mondo della scienza. Daniele Petrucci nasce a Lovere il 10 novembre del 1921, e lo ritroviamo anni dopo a Bologna, farmacologo di fama internazionale, ok, e fin qui niente di eclatante. Ma Petrucci è il primo medico ad avere condotto un esperimento scientifico in provetta ed è il primo ad essere riuscito a fecondare un ovulo umano e mantenerlo in vita per quasi un mese. Bologna, 1961, la notizia fa il giro del mondo. Petrucci viveva in Borgo Santa Maria, di fronte al Monastero delle suore di clausura (Santa Chiara), suo padre Angelo è primario dell’ospedale di Lovere. Daniele nel frattempo brucia le tappe, 28 nascite con inseminazione artificiale realizzata su vetrini in microscopio. La sperimentazione era stata avviata nel 1958 e le prime nascite sono avvenute a partire dal 1961 fino al 1973 anno della sua morte. La dottoressa Laura De Paoli che aveva collaborato Daniele Petrucci che per primo fece esperimenti in vitro a pochi giorni dalla nascita di Louise Brown nel Regno Unito, quella che si ritiene essere la prima bimba al mondo nata tramite inseminazione artificiale, ha dichiarato all’Ansa che Petrucci fece i primi esperimenti nel 1958. Si trattava di lavoro di laboratorio in vitro per giungere alla fecondazione nel tentativo di risolvere il problema di donne che per l’occlusione delle tube ovariche non erano in grado di avere figli. ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GIUGNOL'articolo LOVERE – Daniele Petrucci (da Lovere) il primo al mondo che ‘inventò’ l’inseminazione artificiale, poi la condanna, la fuga e i…bimbi in provetta proviene da Araberara.
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Mediadi Bruna GelmiIl racconto di una Leffe antica è nell’interessante documentario “La luce dei ricordi” del regista leffese Luca Capponi. Questo documentario è stato presentato nella serata di venerdì 12 aprile 2024 presso l’auditorium dell’Oratorio San Martino in Leffe. È una raccolta di fotografie della Leffe di tanti anni fa (archivio Arnaldo Gelmi), voce narrante del Prof. Pietro Gelmi e colonna sonora a base di antiche suonate eseguite su campanine di vetro.La serata, che si è svolta alla presenza di un pubblico numeroso e caloroso, è stata poi rallegrata dalla Mandolinistica Leffese, orchestra a plettro molto apprezzata anche all’estero, diretta da Paola Gallizioli.Il campaninaro Pietro Pezzoli ha inoltre suonato le campanine (xilofono), tipico strumento bergamasco formato da una cassa in legno e da tasti in vetro o metallo che vengono suonati con martelletti.E’ stata una serata molto interessante, che ha portato gli spettatori indietro nel tempo, facendo loro conoscere l’inventiva e il duro lavoro dei propri antenati.* * *Fino al 1300 circa l’economia del paese di Leffe era principalmente agricola. Essendo un territorio collinare vi si potevano coltivare solo le poche verdure tipiche dell’orto (bietole, cavoli, fave, timo, rosmarino, basilico) con le quali si facevano zuppe e minestre. Il sale costava troppo per cui, per insaporire queste minestre, si metteva un pezzetto di lardo. In autunno venivano raccolte le castagne nella zona delle Ceride, cibo fondamentale per l’autunno e per l’inverno.Dalle castagne, fatte essiccare, si otteneva l’omonima farina con la quale si faceva la polenta bianca, dal sapore dolciastro.Il mais sarebbe arrivato qualche secolo dopo, grazie alla scoperta dell’America (1492), così come le patate, i fagioli e i pomodori.Vicino alle case razzolavano le galline che davano carne e uova, si allevavano oche e conigli, ma tutto era troppo poco per sfamare le famiglie, allora numerose, la fame si faceva sentire.I pochi alberi da frutto davano mele, pere, ciliegie e prugne. Frutti spesso troppo acerbi a causa del clima collinare piuttosto freddo.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GIUGNOL'articolo LA LEFFE DI UN TEMPO – Lana. borfadèl e fregadèi ne “La luce dei ricordi” proviene da Araberara.
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MediaUn intervento davvero cospicuo, dal costo complessivo di 46.849 euro di cui 32.079 da contributo della Comunità Montana: parliamo del progetto, recentemente realizzato, dell’arredo urbano per il centro storico, progetto denominato “La Rinascita di Gandino – radici” il quale, più volte rivisto per richieste da parte della Soprintendenza e per far fronte a diverse necessità e criticità, ha mantenuto comunque vivo l’iniziale intento: dare, oltre alla risposta ad una necessità primaria di creazione di percorsi sicuri e spazi in cui le persone possano sostare e sentirsi protette dal traffico veicolare, un significato più profondo che possa essere di interesse anche per il visitatore esterno, un racconto che esprima l’attaccamento al territorio e che instilli un forte senso di appartenenza:“Non era semplice questo tema, soprattutto in un tessuto fortemente consolidato nel tempo come quello di Gandino – spiega il sindaco Filippo Servalli ringraziando la Comunità Montana Valle Seriana per l’importante contributo ricevuto e ricordando le perplessità sul progetto espresse in passato soprattutto dai commercianti – ma tutti gli elementi dell’arredo hanno previsto la continuità con gli spazi esistenti: le nuove fioriere, studiate come elementi naturali che fuoriescono dal terreno e diventano luoghi di incontro, in alcuni punti diventano panchine con le sembianze di radici, per simboleggiare le relazioni che il singolo, nella sua unicità, intreccia con gli altri durante il corso della vita. Come poi accade in natura la radice è solamente la partenza di una crescita, che si può estendere all’infinito, e da qui il rimando a ciò che accade nella vita dell’umanità”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GIUGNOL'articolo GANDINO – La ‘rinascita di Gandino’ parte dalle ‘radici’ proviene da Araberara.
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Media“In un mondo e in un momento storico in cui la gratitudine sembra diventare merce sempre più rara, noi abbiamo voluto metterla al centro della nostra celebrazione: gratitudine per quanti nel passato hanno dato la vita per assicurarci un futuro di libertà e di benessere; gratitudine per quelli che oggi, per onorarne la memoria, dedicano tempo ed energie alla comunità ed alle persone più sfortunate; e gratitudine anche per chi, in futuro, quando noi ‘vèci’ non ci saremo più, raccoglieranno, come spero, il nostro messaggio di solidarietà e di generosità”.Così Walter Savoldelli, che parla a nome di tutto il Gruppo Alpini baradello a ridosso della grande festa del Centesimo Anniversario di fondazione che il 6,7,8 e 9 giugno scorsi ha dato vita ad una serie di partecipatissime celebrazioni, in una città pavesata di bandiere tricolori anche nei suoi angoli più defilati. Un compleanno intensamente vissuto – come sottolinea il Capogruppo Mauro Bonadei – nel ricordo dei padri fondatori, dei Caduti, di tutti gli Alpini che in cento anni si sono rimboccati le maniche ed hanno dedicato parte del loro tempo libero per il Gruppo.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 GIUGNOL'articolo CLUSONE – Il centesimo anniversario del Gruppo Alpini all’insegna della gratitudine e della solidarietà. Il capogruppo Bonadei: “Ringrazio la comunità clusonese che ci circonda di affetto e simpatia” proviene da Araberara.
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MediaVenerdì 28 giugno 2024 la compagnia aerea egiziana Nile Air ha inaugurato la nuova rotta tra Il Cairo e Milano-Bergamo. Il collegamento viene operato con un Airbus A320 configurato con 8 posti in Business Class e 156 in Economy Class, e garantito con tre voli settimanali, nei giorni di mercoledì, il venerdì e la domenica con partenza da Bergamo alle ore 21:20 e arrivo al Cairo alle ore 02:00 (+1), e decollo da Il Cairo alle ore 17:10 con arrivo a Milano-Bergamo alle ore 20:10. Il volo inaugurale è stato salutato dal tradizionale arco d’acqua dei Vigili del Fuoco Distaccamento di Orio al Serio.La rotta tra Il Cairo e Milano Bergamo è la prima in assoluto operata da Nile Air in Italia, che diventa il nono Paese servito dalla compagnia aerea egiziana. Fondata al Cairo nel 2006, Nile Air è la più grande compagnia aerea privata dell’Egitto ed è stata riconosciuta come 4° miglior vettore regionale per l’Africa da Skytrax World Airline Awards.Alla cerimonia del volo inaugurale sull’aeroporto di Milano Bergamo hanno presenziato Mohammed El Sherif, chief commercial officer Nile Air, Manlio Olivero e Patrizia Ribaga, rispettivamente presidente e managing director di Global Gsa, società che rappresenta Nile Air in Italia, Dario Nanna per la direzione commerciale aviation di SACBO e Nicola Lamera, amministratore delegato di BGY International Services, società di handling del gruppo SACBO. L'articolo Nile Air ha inaugurato il collegamento tra il Cairo e Milano Bergamo proviene da Araberara.
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Lorenzo Raccagni, 52 anni, è la vittima dell'incidente avvenuto domenica a Costa Volpino.Grave incidente a Costa Volpino ieri, 30 giugno. Doveva essere una domenica come tante altre e invece per Lorenzo Raccagni, 52 anni di Palazzolo sull’Oglio, si è trasformata in tragedia. L’uomo era in sella alla sua moto insieme alla moglie Daniela quando, attorno alle 14,30 all’altezza del Piano di Costa Volpino è avvenuto il tragico incidente. I due viaggiavano in direzione Lovere e si sono trovati di fronte una Fiat Panda guidata da un 82enne del paese, che proveniva da via Paglia. Il centauro ha provato a frenare ma non è riuscito a evitare l’impatto. Per oltre mezz’ora i soccorritori hanno tentato di rianimarlo ma per lui non c’è stato niente da fare. Sul luogo dell’incidente a Costa Volpino sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Clusone, che si sono occupati dei rilievi di legge.Lorenzo Raccagni, conosciuto come Ivan, era originario di Pontoglio, ma viveva a Palazzolo sull’Oglio con la moglie Daniela, 51 anni, e i due figli di 18 e 21 anni e lavorava a Calcio in un’azienda del settore metalmeccanico. L'articolo Incidente a Costa Volpino: Lorenzo perde la vita a 52 anni proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/01/infortunilavoro.jpg">Media</a>Giunti quasi alla metà del 2024, le vittime sul lavoro sono 369, 11 in più rispetto all’anno scorso (che significa + 3,1%). Sono 286 le vittime in occasione di lavoro e 83 quelle in itinere. In zona rossa la Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Umbria, Campania, Emilia Romagna, Sicilia e Puglia. In Veneto l’incidenza di mortalità è la più bassa. Il settore delle costruzioni è quello con più vittime, 57, ed è in crescita il numero delle denunce di infortunio complessive (mortali e non), +2,1% rispetto a maggio del 2023. Questi i dati dell’Osservatorio Vega.<b>IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI MAGGIO 2024</b><i>“Giunti quasi al giro di boa di metà anno, la proiezione per la fine del 2024 delle vittime sul lavoro sembra essere già tragica e simile a quella degli anni precedenti. Da gennaio a maggio 2024 si contano 369 vittime, 11 in più rispetto a fine maggio 2023. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso crescono purtroppo le morti in occasione di lavoro del +5,5%. E questo è il dato più significativo e sconfortante, perché è quello che racconta un peggioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”.</i><a href="https://app3.salesmanago.pl/smrd.htm?url=https%3A%2F%2Fwww.linkedin.com%2Fin%2Fmaurorossato%2F&smclient=689f6a50-77ba-11ec-83c8-18cf24ce389f&utm_medium=email&utm_campaign=CS_MORTI_LAVORO_NAZIONALE_01_07_24&utm_source=salesmanago&smconv=40de31ff-3195-4812-aefb-b14e709f2135&smlid=4">Mauro Rossato</a>, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, esprime così la propria preoccupazione a seguito della lettura dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti sull’incremento dei decessi sul lavoro. “<i>Ma come sempre – </i>sostiene Rossato<i> – è l’incidenza il vero indicatore di rischio per i lavoratori del nostro Paese, poiché si parla di vittime rispetto alla popolazione lavorativa. Un dato che indica concretamente le aree a maggior rischio e che si propone come mappatura preziosa per tutti coloro che operano per la sicurezza sul lavoro”.</i><b>IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE, A FINE MAGGIO 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA</b>A finire in zona rossa a fine maggio 2024 con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 12,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) sono: Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Umbria, Campania, Emilia-Romagna, Sicilia e Puglia. In zona arancione: Calabria. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia e Molise. In zona bianca: Lazio Sardegna, Marche e Veneto.<b>IL FENOMENO INFORTUNISTICO PER FASCE DI ETÀ: ANCORA A MAGGIOR RISCHIO I PIÙ ANZIANI</b>Anche nei primi cinque mesi dell’anno l’<a href="https://app3.salesmanago.pl/smrd.htm?url=https%3A%2F%2Fwww.vegaengineering.com%2Fosservatorio%2F&smclient=689f6a50-77ba-11ec-83c8-18cf24ce389f&utm_medium=email&utm_campaign=CS_MORTI_LAVORO_NAZIONALE_01_07_24&utm_source=salesmanago&smconv=40de31ff-3195-4812-aefb-b14e709f2135&smlid=6">Osservatorio</a> mestrino elabora l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età. E lo fa sempre attraverso le incidenze di mortalità (per milione di occupati). Un dato, quest’ultimo, che continua ad essere preoccupante tra i lavoratori più anziani. Infatti, l’incidenza più elevata si registra proprio nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza del 55,0), seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 19,4).<b>I LAVORATORI STRANIERI SOGGETTI AD UN RISCHIO DI INFORTUNIO MORTALE PIÙ CHE DOPPIO RISPETTO AGLI ITALIANI</b>Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nei primi cinque mesi dell’anno sono 62 su un totale di 286, con un rischio di morte sul lavoro che risulta essere più che doppio rispetto agli italiani. E, infatti, gli stranieri registrano 26,1 morti ogni milione di occupati, contro i 10,6 degli italiani che…
MediaTorna anche nel 2024 Corri nei borghi, l’immancabile evento podistico che coinvolge i principali borghi dell’alta ValSeriana: una festa dello sport, divertimento e condivisa allegria. Presentata oggi in conferenza stampa, presso la sala consiliare del Comune di Rovetta, l’edizione numero diciassette prenderà il via ufficiale venerdì 5 luglio a Rovetta con la prima Baby Run, la non competitiva liberi e le due gare FIDAL femminile e maschile.Otto gli appuntamenti complessivi per otto paesi coinvolti: si attende un folto numero di atleti dalle province lombarde. La challenge podistica, dopo la prima gara di avvio che per la seconda volta si svolge a Rovetta, andrà avanti fino a sabato 24 agosto con la tappa conclusiva di Cerete. Gli altri appuntamenti sono previsti a Vertova, Clusone, Gromo, Albino, Ardesio e Parre.La Corri nei Borghi è un evento che promuove i valori dello sport e della collaborazione e nasce dalla condivisione di intenti di enti locali, associazioni e sportivi del territorio che vedono in questa manifestazione sovracomunale anche un’occasione per avvicinare cittadini e turisti presenti in ValSeriana alla corsa e ai suoi valori. Ogni gara attraversa, infatti, le vie dei caratteristici centri storici, con le loro peculiarità architettoniche e culturali che attraverso la manifestazione vengono ulteriormente valorizzate. “La Corri nei Borghi è un progetto che ci vede partecipare entusiasti per via degli obiettivi della manifestazione, pienamente condivisi anche da Promoserio – dice Marco Migliorati, Presidente di Promoserio –. L’evento si è saputo ritagliare uno spazio sempre più rilevante anche nel percorso di promozione e valorizzazione dei Paesi del nostro territorio: correre tra le antiche strade lastricate, attraversare piazze secolari e sentire il calore della comunità locale e dei turisti che scelgono le Magnifiche Valli per le vacanze estive è un’esperienza che rimarrà impressa nel cuore di tutti i partecipanti”. Piena soddisfazione per il calendario raggiunto nell’edizione 2024 è espressa da Giuseppe Pellegrinelli, membro del direttivo Corri nei Borghi: “Stupisce e gratifica la costante richiesta di adesione al Circuito che raccogliamo ancora oggi dopo ben diciassette edizioni: questo format di gare podistiche piace a tante associazioni e sportivi di diversi paesi, fieri di far parte di un progetto condiviso con altre realtà del territorio, ma in grando di mantenere la propria autonomia di gestione”.Al termine delle otto prove verrà assegnato il Trofeo Danilo Fiorina, dedicato alla memoria del cofondatore del circuito, alla società sportiva FIDAL che avrà accumulato il punteggio più alto; così come i Titoli Individuali per le gare Non Competitive e FIDAL sia al femminile che al maschile, assegnati sommando il punteggio ottenuto in ogni tappa del Circuito con il vincolo di due scarti obbligatori.Possibilità di iscrizione UNICA per tutte le otto tappe al costo di soli 50,00 € (Bonus Runner).Il Premio UNO DI NOI – un paio di occhiali Neon Arrow 2.0 – è riservato a chi risulterà in classifica in tutte le otto gare (riservato alla categoria Senior).Il programma completo, il regolamento e i dettagli per le iscrizioni a ciascuna tappa del circuito Corri nei Borghi 2024 si trovano sul sito ufficiale www.corrineiborghi.itL'articolo Val Seriana, torna la Corri nei Borghi proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/07/lago-d-iseo-lombardia.jpg">Media</a>La Regione Lombardia ha approvato, su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione, un accordo di collaborazione con il team di Ecologia e gestione delle acque interne dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca per la mappatura del Lago di Iseo e del Lago Maggiore durante l’estate 2024. La ricerca si avverrà anche del contributo della Polizia Provinciale di Brescia per quanto riguarda il campionamento del Lago d’Iseo e dell’Istituto di Ricerca sulle Acque per il Lago Maggiore. STRUMENTO PER CALIBRARE POLITICHE AMBIENTALI – “Saranno misurati in diversi punti i parametri relativi a temperatura, concentrazione di nutrienti algali, clorofilla, ed emissioni di gas. Vogliamo avere a disposizione dati scientifici aggiornati e dettagliati per calibrare le politiche ambientali. I nostri splendidi laghi sono fonte di turismo e patrimonio di biodiversità. Il supporto della ricerca è centrale per migliorare la qualità delle acque e ottimizzare l’utilizzo delle risorse idriche”, ha dichiarato Maione. “Un investimento totale -ha specificato – da 40 mila euro, a cui contribuiscono entrambe le istituzioni, che produrrà dati fondamentali”. PROGETTO ‘FIRE’ – La maggior parte delle attività di ricerca sui laghi si concentra sul monitoraggio di un singolo punto, tralasciando l’eterogeneità spaziale. Combinando misure puntuali con dati generati spazialmente, la Regione Lombardia e i ricercatori mirano invece a migliorare la comprensione delle dinamiche di diversi parametri di qualità dell’acqua e delle implicazioni della variabilità spaziale. Le azioni di questa estate rientrano nel progetto FIRE (Freshwater Innovations in Research and Education) che consiste nella misurazione ad alta frequenza di parametri di qualità e nella valutazione delle concentrazioni di gas serra nelle acque superficiali del lago di Iseo e del lago Maggiore per produrre dati dettagliati e spazialmente espliciti. “Ci affidiamo a un partner che ha già promosso diverse iniziative di monitoraggio e studio delle risposte degli ambienti lacustri agli impatti antropici, oltre a interventi di risanamento e tutela degli ambienti lacustri della Lombardia”, ha aggiunto Maione. I risultati serviranno a valutare l’applicazione di nuove tecnologie e l’integrazione delle stesse con tecniche già sperimentate per il monitoraggio e lo studio degli ambienti del Lago di Iseo e del Lago Maggiore. Gli ecosistemi d’acqua dolce svolgono un ruolo cruciale nello scambio di gas serra con l’atmosfera, ma le informazioni a riguardo sono estremamente limitate. Con la presente collaborazione si intende valutare l’emissione dei principali gas serra per stimare i flussi e comprenderne la variabilità spaziale.CAPIRE COME I LAGHI STANNO CAMBIANDO – “I dati permetteranno di capire come questi ambienti stanno cambiando in risposta alle pressioni antropiche e climatiche, ma anche di individuare quali sono le più adatte strategie per migliorare tali ecosistemi, con risvolti positivi sulle economie locali – ha spiegato Barbara Leoni, docente di Ecologia di Milano-Bicocca -. Le attività si svolgeranno non solo nella zona di centro lago (pelagica), dove la maggior parte degli studi vengono frequentemente condotti, ma anche nella zona litorale, la cui alterazione, costituendo la porzione di lago che viene più frequentemente fruita dal turismo, viene largamente percepita”. Per la prima volta verranno raccolti dati con un elevato dettaglio spaziale, fornendo una ampissima quantità di informazioni su processi ancora poco noti fino ad oggi, ad esempio la capacità di questi sistemi di emettere gas serra. IMPORTANTE COLLABORAZIONE – Il progetto rappresenta un’opportunità tangibile per promuovere attivamente l’implementazione delle attività di valorizzazione e trasferimento della conoscenza, nonché per favorire l’integrazione tra l’università, le imprese e il territorio. “È un’occasione importante per collaborare attivamente al mantenimento e al ripristino…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/07/acquacara.png">MediaMargini di ricarico enorme, e dove? sull’acqua, ogni anno i ristoranti guadagnano mediamente 30 mila euro, numeri enormi. I pranzi e le cene intanto crescono a dismisura, i menù piazzano prezzi con aumenti di 3 o 4 volte più velocemente rispetto alla media degli altri rincari. Su alcuni prodotti, acqua, vino e caffè ci sono anche margini del 500%, e andare al mare costa il 20.5% in più rispetto al 2022, Siamo andati a spulciare tra i dati resi noti in questi giorni, ecco i risultati:(ANSA) – Per il secondo anno consecutivo aumenta la spesa che i nostri connazionali dovranno sostenere per poter trascorrere una vacanza al mare. Lo prevede l’osservatorio Panorama Turismo – Mare Italia di Jfc che l’ANSA pubblica in anteprima, secondo cui costerà in media il 7,9% in più rispetto alla scorsa estate: +7,4% nell’hospitality con picchi del +14,1% nell’extralberghiero, +4,9% nei servizi di spiaggia, +6,2% nella ristorazione, +11,9% nei costi del viaggio, +9,3% nelle spese per lo svago (visite, escursioni, divertimento, parchi tematici, etc), +8,8% negli altri consumi (bar, gelaterie, etc).Un incremento sostenuto, comunque inferiore alla crescita dei prezzi che era stata rilevata la scorsa estate, quando l’incremento medio ha toccato quota 12,6%. È interessante vedere gli incrementi applicati dai vari settori nell’ultimo biennio, quindi nelle estati 2023 e 2024: rispetto all’estate 2022 si deve pagare il +20,5% in più per fare una vacanza balneare in Italia, con indici di incremento ben superiori se si valuta il solo settore della ristorazione, che ha avuto un incremento – sempre nel biennio – pari al +24,5%.Per quanto riguarda gli incrementi di prezzo relativi all’ospitalità, ai bar/gelaterie, al costo del viaggio, alle opportunità di svago e divertimento ed ai servizi pubblici presenti nelle località balneari, nel biennio questi servizi hanno visto – tutti in maniera similare – aumenti attorno ai 20 punti percentuali. L’unico settore che ha apportato un aumento inferiore, pari al +16,6% sempre nel biennio, è stato quello dei servizi di spiaggia.“Un dato preoccupante – spiega Massimo Feruzzi, responsabile di Jfc e dell’Osservatorio – che porterà molti italiani ad ampliare il palmares delle opzioni da prendere in considerazione, facendo così entrare nella competizione decisionale una serie di ulteriori località, il più delle volte fuori dai confini nazionali. E, molto spesso, le scelte ricadranno su destinazioni straniere, sia per la loro maggiore economicità, sia per l’allure di esotico che le ricopre. Una valutazione, questa, che viene affrontata anche dagli europei, molti dei quali sono ancora più attenti degli italiani al fattore prezzo”.<strong>Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”</strong>«È inaccettabile che anche una semplice cena fuori sia diventata un lusso per pochi a causa dell’aumento dei prezzi» sostiene il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso, secondo cui «i rincari generalizzati che accompagnano la prossima estate rappresentano un serio problema per le famiglie».Stando agli ultimi dati dell’Istat riferiti a maggio i listini di ristoranti e pizzerie, in effetti, viaggiano ad una velocità 3/4 volte superiore alla media generale: +3,6% i ristoranti e +3,1% le pizzerie anziché +0,8.Questo in media, perché stando alle elaborazioni dell’Unione nazionale consumatori in certe realtà gli aumenti sono decisamente più alti. Il picco si tocca a Benevento (+14,1), con Olbia e Macerata sopra il 6%. E anche molte grandi città viaggiano comunque sopra la media nazionale: +4,3 Bologna, +3,8 Roma e Firenze, +3,5 Torino e Napoli.Anno dopo anno i prezzi riportati sui menù sono sempre più alti ed inevitabilmente l’occhio che cade su certi ricarichi, che su un singolo calice di vino, su acqua e caffè viaggiano anche attorno al 3-4-500%. Al ristorante una bottiglia da un litro di acqua frizzante rigorosamente in vetro che al supermercato costa in media 60 centesimi la si paga infatti in…
MediaIl business dell’anziano. O meglio sull’anziano. Mentre anche il settore dell’edilizia dopo la ‘droga’ del 110% comincia ad annaspare, cosi come altri settori, c’è un filone che va a gonfie vele e con numeri di fatturato e liste d’attesa in vertiginoso aumento. E’ quello che riguarda gli anziani. Ormai in molti paesi in cima alla classifica di chi fattura di più ci sono le Case di Riposo che non sembrano conoscere crisi, e hanno retto anche allo tsunami covid. Numeri impressionanti e accorgimenti che stanno trasformando di anno in anno le case di riposo in qualcosa d’altro. Dai servizi di parrucchiera al servizi cinema, le case di Riposo diventano così posti dove non si esce più una volta entrati: “E’ quello che in fondo vogliono molte famiglie – commenta amaro un dirigente di una Casa di Riposo della zona – cosi se prima venivano a prendere l’anziano parente una volta al mese magari per andare dalla parrucchiera ora la trovano direttamente lì, così vale anche per il cibo e per altri servizi, si sta arrivando ad avere menù particolari in alcuni giorni e in questo modo non escono nemmeno più per andare al ristorante coi parenti magari al compleanno…(…)In Lombardia più di 90.000 anziani in lista d’attesa!Ci siamo rivolti alla Cisl che ci ha fornito indicazioni, tabelle e tutto quanto per farci un’idea di costi medi, liste di attesa, servizi ecc. di questo mondo che riguarda ormai migliaia di famiglie. E abbiamo scoperto che nella sola Lombardia ci sono qualcosa come più di 90.000 anziani in lista d’attesa. “Durante il biennio 2020/2021, a causa della pandemia dovuta al Covid-19 – ci spiegano dalla Cisl – era emerso che il numero delle persone in lista d’attesa per l’ingresso nelle strutture Rsa era ovviamente diminuito, sia a causa del blocco dei ricoveri sia al danno di immagine che le strutture stesse hanno subito in quanto si era identificato le Rsa come uno dei punti di causa dei decessi. Nel biennio successivo 2022/2023 il trend è tornato ai livelli pre-pandemici; nel dettaglio, secondo quanto pubblicato dalle 8 Ats lombarde, nel 2023 il numero delle persone in lista d’attesa era superiore alle 90.000, in aumento rispetto al 2022 del 28%. (…)ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo PRIMO PIANO – Il business dell’anziano: le Case di Riposo ormai sono le prime aziende in molti paesi. Dati e testimonianze proviene da Araberara.
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MediaHo 82 anni, ho 4 figli, 11 nipoti, 2 pronipoti e una stanza di 12 metri quadrati.Non ho più una casa o cose costose, ma ho qualcuno che pulisce la mia stanza, prepara il cibo e cambia le lenzuola, misura la mia pressione sanguigna e mi pesa.Non ho più le risate dei miei nipoti, non li vedo crescere, abbracciarsi e litigare. Alcuni vengono a trovarmi ogni 15 giorni, altri ogni tre o quattro mesi, e alcuni mai.Non faccio più torte, non scavo più in giardino. Ho ancora hobby e mi piace leggere, ma i miei occhi si stancano rapidamente…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo LA LETTERA – “Ho 82 anni, 4 figli, 11 nipoti e 2 pronipoti, vivo sola in Casa di Riposo. La vita si sta allungando ma perché?” proviene da Araberara.
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MediaMi chiamo Donatella e vorrei fare una riflessione sul problema della gestione delle persone anziane e non più autosufficienti. Ho una mamma di 96 anni che é sempre stata bene fino all’estate scorsa quando ha iniziato a non essere più autosufficiente. Con il passare del tempo il solo sostegno della famiglia e della badante non é stato più adeguato. Per tanto ho pensato ad una soluzione alternativa a quella domiciliare, presentando domande d’ingresso ad alcune RSA. Mi si é aperto un mondo che non conoscevo fatto di mille criticità e difficoltà.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo LA LETTERA/2 – “Mia madre, 96 anni e nessun posto in case di riposo, liste d’attesa lunghissime, la mia odissea tra domande d’ingresso e…” proviene da Araberara.
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MediaOrmai non ci si parla più. Tutto viene demandato al Tar (Tribunale amministrativo regionale) che ha già fissato un’udienza il 4 dicembre di quest’anno per un precedente ricorso. Ma a quel ricorso pendente si aggiungono, almeno chiedono di accorparli in unica udienza, altri 18 ricorsi già firmati da singoli proprietari di appartamenti, ai quali si potrebbero aggiungere altre decine di ricorsi simili, fotocopia di quelli già presentati.Il sindaco Angelo Migliorati ha tentato, già in agosto dell’anno scorso (31 agosto 2023) e poi a dicembre, di forzare la mano con un’ordinanza minacciando di togliere l’abitabilità a tutti i circa 600 proprietari. Ma in realtà avrebbe bloccato di fatto tutta la stazione sciistica.La mediazione dell’ultima ora era stata avviata dall’allora ancora assessore Fabio Ferrari (poi uscito dalla maggioranza fondando il gruppo misto “Lega – Area Moderata”) che aveva cercato di tamponare la situazione da muro contro muro. Situazione che si è complicata, con un gruppo di proprietari definiti “volenterosi” che si erano dichiarati disponibili a trattare (e a pagare): per che cosa? In pratica per l’allacciamento del depuratore (già di suo problematico perché giudicato non più adeguato a supportare i liquami di un’utenza che dagli anni 80 è cresciuta in modo esponenziale) alle fognature di… Lantana (Dorga), un’opera mica da poco, vista la distanza.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo CASTIONE – IL CASO – Monte Pora: “Nessun accordo!”. Il Tar deciderà solo a dicembre proviene da Araberara.
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MediaÈ un “ragazzo” del 2003, 21 anni compiuti a febbraio. Daniel Bettoni ha ereditato il nome del nonno Daniele, tolta le e finale solo per il vezzo di modernizzare i nomi che sui calendari però restano quelli dei santi di riferimento. La curiosità è che le due nonne si chiamano entrambe Matilde, ma con cognomi diversi, una Bettoni, l’altra Lazzaroni.Daniel frequenta la Facoltà di Economia all’Università di Bergamo: “Sono al secondo anno, poi dopo il triennio deciderò se proseguire per la laurea magistrale, nel caso resterò su questo indirizzo di economia”. Prende il pullman per Bergamo il mattino, torna a casa spesso la sera. Non hai la patente? “Sì, ma l’auto la usano i miei genitori”. Daniel abita a Cambianica, la frazione sopra il capoluogo. “I miei genitori sono entrambi operai in due ditte, una a Villongo, l’altra a Viadanica”.Quindi tutti i santi giorni partono il mattino e tornano la sera. Viadanica sta di là dal colle del Giogo, confina con Tavernola solo sulla cartina, ma il collegamento è sulla rivierasca, si fa il giro, sono circa 17 chilometri, è lunga. Come hai fatto quando andavi a scuola e i tuoi genitori erano via per lavoro? “Noi stavamo coi nonni. Ho fatto l’asilo, elementari e medie a Tavernola, poi le superiori a Lovere all’Ivan Piana, diploma in amministrazione finanza e marketing (la vecchia Ragioneria – n.d.r.) con 91 di punteggio…”. Sei un secchione? “Abbastanza” (ride). E… non ti vergogni a dirlo? “No, non mi vergogno”. Ma non dirmi che, quando vuoi divertirti, non fai qualche trasgressione. “Ho un gruppo di amici con cui mi diverto e mi sostengono sempre nelle scelte. Ho anche una fidanzata, da due anni…”. È di Cambianica? “No, è di Costa Volpino…”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo TAVERNOLA – Daniel, il più giovane e preferenziato del reame. 21 anni, 121 preferenze: “Voglio migliorare questo paese. Perché girando per Tavernola avevo l’impressione che il paese si stesse quasi lasciando andare…” proviene da Araberara.
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MediaGiorgio ha gli occhi lucidi, muove le mani quasi a voler cacciare via quella commozione che lo sta attraversando, in mano alcuni fogli scritti da lui, che di fogli nella sua vita ne ha scritti a bizzeffe, ma questa volta è diverso. Questa volta riguarda il suo…sangue. Suo figlio Sueli. Che in questi giorni è diventato sacerdote. “Cosa provo? “commenta Giorgio Fornoni, reporter che ha sfidato il mondo e la vita con le sue inchieste: “sento dentro qualcosa di forte, di strano, capisco che il bene non è misurabile, una cosa cosi grande che non si riesce a misurare. Sono sensazioni intime, e io che di solito racconto quelle degli altri questa volta sono in difficoltà”. Giorgio è commosso. Giorgio è felice. Sueli, suo figlio, il suo unico figlio è da poco diventato sacerdote: “Era il 15 maggio – racconta – quindi poche settimane fa, Sueli era a casa ‘Papà, vieni dalla mamma che vi devo dire una parola”. Era appena tornato la notte prima ‘…per salutarvi’, aveva detto. Ci troviamo nel suo studio, mi dice ‘siediti’. Dina, mia moglie, in piedi, vicino alla porta per ascoltare se qualche avventore potesse entrare nel suo negozio al piano di sotto. Lui, in mezzo alla stanza, ci guarda come a scrutare il nostro stupore, dice serenamente: “Ho deciso di diventare sacerdote e questo avverrà in occasione della festività di San Pietro e Paolo, quindi il 29 del mese prossimo. La cerimonia si terrà a Sanremo o nella vicina Taggia, devono ancora decidere”. (…)L’intervista – Don Sueli Fornoni: “All’origine di ogni vocazione c’è una passione forte”“Credo che all’origine di ogni vocazione ci sia una passione forte: ecco, per me è stato così, a muovermi verso la Chiesa è stata la passione per la musica, in particolare per quella sacra e per il canto gregoriano, unita all’occasione che ebbi di conoscere l’allora Vescovo di Albenga, Mons. Mario Oliveri, pastore di grande bontà ed accoglienza. Infatti sono entrato nel suo seminario il 29 settembre 2011, dove ebbi anche la fortuna di avere per Rettore un brillante sacerdote, che sarebbe poi diventato il Vescovo attuale della Diocesi di Ventimiglia – San Remo, Mons. Antonio Suetta”. Don Sueli Fornoni, di Ardesio, 40 anni, in seguito lascia il seminario e torna a casa per un anno, durante il quale lavora, come in precedenza, nello studio commercialistico del padre Giorgio. Poi, affettuosamente consigliato da chi ormai lo conosce e gli vuole bene, ci ripensa e torna sulla sua decisione nel 2014, per completare gli studi teologici che lo portano all’Ordinazione Presbiterale, avvenuta sabato 29 giugno scorso nella basilica Santuario della Madonna Miracolosa di Taggia. Già da diacono don Sueli aveva esercitato l’incarico di segretario particolare del Vescovo, di cerimoniere e di responsabile della Musica Sacra diocesana: “Ricoprivo già questi incarichi fin dal 2018 e continuerò volentieri a farlo come mi è stato prospettato dal mio Vescovo. In questi anni ho avuto grandi soddisfazioni, tra le quali potermi occupare dell’installazione del maestoso organo realizzato nella Concattedrale di San Siro a Sanremo dal bergamasco Pietro Corna e poter seguire da vicino il Coro diocesano…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ARDESIO – Giorgio (Fornoni) e l’emozione per il suo unico figlio diventato sacerdote: “Sono sensazioni intime, forti, lui è felice e così lo sono anche io… Quei fine settimana passati insieme…” proviene da Araberara.
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Media“La passione per il ferro battuto l’ho ereditata dal mio papà, che aveva una carpenteria a Luzzana. Ho cominciato a lavorare subito dopo la scuola dell’obbligo, a 15 anni. La passione c’è sempre stata, tanto che da ragazzino bidonavo addirittura la scuola per andare a lavorare il ferro, di nascosto da mia mamma. Poi non ho più smesso…”.Alessandro Conticello, 37 anni, è originario di Luzzana, ma abita a Entratico. È un artigiano e un artista del ferro, una passione e un lavoro che, come ha sottolineato lui stesso, gli sono stati trasmessi dal padre. Sì, perché questa passione che gli circola nelle vene fin da bambino, alla fine è diventata la sua professione. E quando questo succede, è molto più facile sopportare le fatiche e il sudore.“Nel corso degli anni ho girato alcune carpenterie, sempre come dipendente, ma dall’anno scorso mi sono messo in proprio e sono diventato artigiano. Lavoro molto per una carpenteria leggera, dove però non c’è il ferro battuto. Perciò, avendo, come ho già detto, la passione per il ferro battuto, ho colto l’occasione di venire qui a Poltragno nella fucina di Franco per imparare ancora qualcosa e perfezionare la mia tecnica. E lui è un buon maestro, ha molta esperienza e questo è importante per me”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ENTRATICO – LUZZANA – Tra l’incudine e il martello. Alessandro, artista del ferro, la fucina medievale e quel mondo di ferro e acqua, fuoco e sudore proviene da Araberara.
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MediaCi sono voluti molti giorni, ma alla fine il puzzle è stato completato mettendo tutte le tessere al loro posto… più o meno. Come capita sempre nelle coalizioni, la distribuzione dei posti in Giunta (e degli altri incarichi) è laboriosa, proprio come la preparazione di un puzzle. Si cerca di incastrare bene le varie tessere, ma non sempre si riesce a farlo. E poi, alla fine, c’è sempre qualcuno più soddisfatto e qualcuno un po’ deluso.Veniamo al dunque. Il neo sindaco di Albino Daniele Esposito è riuscito a trovare la quadra con i suoi alleati e, finalmente, ha potuto convocare il Consiglio comunale per lunedì 8 luglio. Prima, però, ha ufficializzato l’accordo raggiunto all’interno del centrodestra.Innanzitutto, dal nuovo organigramma si nota che continuerà anche nel prossimo quinquennio il tandem con Fabio Terzi, ma a parti invertite. Dal ‘sindaco Terzi e vicesindaco Esposito’ si passa al ‘sindaco Esposito e vicesindaco Terzi’. L’ex primo cittadino ha certamente assicurato che non vorrà mai fare ombra al suo giovane successore (con il quale ha sempre avuto un ottimo rapporto), ma è innegabile che la sua figura sarà molto forte all’interno della Giunta. In effetti, qualcuno nella Lega avrebbe probabilmente preferito per lui l’incarico prestigioso di presidente del Consiglio comunale.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ALBINO – Esposito trova la quadra e sistema le tessere del puzzle. Continua il tandem con Terzi (che è vicesindaco) proviene da Araberara.
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MediaNiente fa fare. Il problema dei medici in Alta Valle, rimane, eccome se rimane. Il neo sindaco di Valbondione Walter Semperboni aveva cantato vittoria troppo presto annunciando sui social l’accordo con il dottor Fabrizio Minelli che si era detto disponibile ad aprire l’ambulatorio in cambio di 20 euro a prestazione rilasciando fattura. Ma è una soluzione impraticabile. Il cosiddetto ricettario rosso nazionale non si può usare in questi casi. Quindi marcia indietro.Alla riunione di tutti i sindaci dell’Alta Valle che ha avuto luogo due settimane fa il problema dell’assistenza medica nei Comuni da Villa d’Ogna in su è stato affrontato per l’ennesima volta e sono state considerate le eventuali iniziative da prendere da parte degli amministratori.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 LUGLIOL'articolo ALTA VALLE – Non praticabile la proposta di Semperboni: ‘Non si può usare il ricettario nazionale per prestazioni private”. L’Alta Valle di nuovo senza medici proviene da Araberara.
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