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MediaErano quattro sorelle. “Sono” quattro sorelle: Tania, la maggiore, Grazia, Tiziana (vive a Grumello del Monte) e Miriam. Il papà, Giacomo Zatti, aveva avviato due ristoranti a Tavernola, quello storico, la pizzeria “La Torre” (praticamente a ridosso della torre campanaria di Tavernola, che, per i lettori di fuori zona, non sta a ridosso della chiesa, ma sta giù come sentinella in “piazza sopra”) e poi la “Regina di cuori”, sul fondo di Via Pero (zona farmacia).L’ultima della nidiata, Miriam, che compirà 46 anni tra poco risponde da… Parigi. Dove ha iniziato una nuova avventura. Che ha dei precedenti da giramondo. Miriam ha cominciato aiutando papà nelle sue attività a Tavernola, responsabile di sala ma, come succede nelle aziende di famiglia, un po’ tuttofare. Ma si è fatta le ossa. Un’estate con amici fa una vacanza a Formentera. “Ci sono andata con amici e ci sono rimasta… dodici anni, o meglio dodici stagioni”. A fare che? “Il posto mi piaceva, facevo quello che avevo sempre fatto, la cameriera e qualche mansione in più di semplice cameriera. Fatto sta che un giorno incontro Vincent, un giovane di Parigi e…”.  Va be’, colpo di fulmine. E dalla Spagna alla Francia, addirittura nella capitale. “Sì, nel 2015 ci siamo trasferiti a Parigi e lì è nato Giorgio che adesso ha sette anni”. Vincent che lavoro faceva? “Aveva due gelaterie ‘italiane’ ed era socio in un ristorante e lì ho cominciato, anzi, ho ricominciato a lavorare. Andava tutto bene finché è scoppiato il Covid e il ristorante è stato venduto. Ci siamo guardati in giro e abbiamo trovato uno spazio commerciale che sta a pianterreno di una delle due torri, diventate il simbolo del nuovo polo del comune parigino”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo TAVERNOLA – Miriam Zatti plana su Parigi con una brasserie in una delle “Tours Duo” in cui lavorano 11 mila persone proviene da Araberara.

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MediaIl ribaltone. Ioris Pezzotti e Fabio Rinaldi si scambiano i ruoli, dopo l’articolo di Araberara che ha raccontato come i due si erano incontrati, Fabio non voleva mollare e Ioris a quel punto aveva fatto “un passo indietro” e aveva detto che non si ricandidava, ecco la sorpresa della rinuncia di Fabio Rinaldi (“non ci sono più i presupposti per fare la lista”. Joris sorpreso, a questo punto torna in campo. Dire che “assorbe” il gruppo di Fabio è un azzardo. Sul numero in edicola vi raccontiamo quello che ha portato alla prima decisione del ritiro di Ioris e sul prossimo numero il ribaltone. Mentre Roberto Martinelli e il suo gruppo osservano e aspettano.L'articolo TAVERNOLA – Il ribaltone: due liste ma si ritira Fabio Rinaldi e torna in campo Ioris Pezzotti proviene da Araberara.

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Dall’Adriatico alle Magnifiche Valli i sapori del mare e della Romagna incontrano le valli bergamasche in un aperitivo di mare nel cuore delle Orobie. Si terrà sabato 13 aprile ad Ardesio, dalle 17:00 alle 20:00, negli spazi dell’Oratorio l’Aperitivo con Cattolica, iniziativa che rafforza il legame tra mare e montagna e due territori, Cattolica e le valli Seriana e di Scalve, che negli ultimi anni, grazie all’amicizia nata con la comunità di Ardesio, stanno costruendo importanti sinergie nella promozione turistica.L’aperitivo unirà la vera piadina romagnola con il pesce, i sardoncini dell’Adriatico, preparati sulla griglia dai bagnini e operatori economici in arrivo da Cattolica. Un mix di sapori che consentirà di conoscere la Regina dell’Adriatico attraverso le sue eccellenze, il cibo e la cordialità che contraddistingue da sempre l’accoglienza romagnola e cattolichina. L’aperitivo di sabato 13 aprile sarà a offerta libera e l’incasso sarà utilizzato per il trasporto del progetto mare anziani condiviso dai promotori che dal 26 maggio al 2 giugno porterà i cittadini seriani e scalvini al mare a Cattolica per un periodo di vacanza in riviera negli hotel Ancora e Golf con un prezzo calmierato (prenotazioni negli uffici di Ardesio, Borghi Presolana, Clusone, Val di Scalve e Atiesse).MediaL’aperitivo è organizzato in collaborazione con Comunità Montana Valle Seriana, Comunità Montana di Scalve, Promoserio, Vivi Ardesio, Cattolica Welcome, Cubia, Consorzio della Piadina Romagnola IGP, Comune di Cattolica, Comune di Ardesio, i comuni di Azzone, Colere, Schilpario, Vilminore, Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo, Oratorio di Ardesio, Alpini e Pro Loco Ardesio. Si ringraziano per la collaborazione il consorzio le Spiagge di Cattolica, il consorzio dei chioschisti, la Cooperativa Casa del Pescatore e il consorzio Visit Cattolica.«Con piacere torniamo ad Ardesio dagli amici della Val Seriana e Val di Scalve per questo aperitivo che sarà un assaggio del nostro territorio, dei nostri sapori e della nostra accoglienza. Saremo presenti come amministrazione comunale di Cattolica insieme con i nostri operatori economici, bagnini e albergatori. Un momento promozionale dove offriremo il nostro pesce del Mare Adriatico cotto sui carboni e accompagnato dalla immancabile piadina. Invitiamo tutti i cittadini a partecipare» afferma Alessandro Belluzzi, vicesindaco e assessore al Turismo del comune di Cattolica che sarà presente ad Ardesio in occasione dell’evento.L'articolo Aperitivo con Cattolica, Val Seriana e Val di Scalve alla scoperta dei sapori della Romagna proviene da Araberara.

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Media“L’ultima volta che ci siamo ritrovati tutti a commemorare il Pepi fu nel decimo anniversario della sua morte, andammo a trovarlo al Cimitero e partecipammo alla Messa celebrata per lui dal nipote Fra’ Giuseppe Fornoni. Poi cenammo tutti insieme, ricordando il tanto bene ricevuto, sicuri che lo spirito del Pepi fosse ancora lì a vegliare su di noi”. Antonio Delbono, uno dei ragazzi che il Pepi raggruppò, all’inizio degli anni ’90, per costituire la nuova Pro Loco fruga nella memoria. Sono passati tanti anni. Il racconto si ripete.«Cominciammo con iniziative di svago, come gare podistiche, tornei di calcio per gli adolescenti, riscoperta dello Zenerù e del “Lönedé di macc”, soggiorni di lavoro e di vacanza nelle baite che la sua impresa, l’Edilbaita, andava ristrutturando sulle nostre montagne e nelle quali sono passati tutti i giovani di Ardesio. Ma ben presto passammo ad iniziative più impegnative, come la Festa dei Villeggianti in cui ci voleva protagonisti nel rappresentare la storia della nostra comunità e nella quale volle introdurre, insieme ad un riconoscimento per gli ospiti, il Premio della Bontà, che premiava anche economicamente persone meritevoli  con i soldi che i gruppo dei “Monelli” si guadagnava tagliando e vendendo legname… Sue anche le idee della serata con i testimoni della vicenda del “Tone perso” e gli incontri di amicizia con Oltre il Colle e Roncobello al passo del Branchino, sempre allo scopo di coinvolgere i giovani. Ricordo anche le sue arrabbiature e la sua sofferenza quando qualcuno di noi sgarrava, il che era facile perché rispettava sempre anche la nostra libertà: lui, sempre così esuberante, si chiudeva in un silenzio assoluto che, per i responsabili dello sgarro, diventava assordante e li stimolava a riflettere…».Al Pepi va anche il merito del gemellaggio di Ardesio con il paesino svizzero di Ardez, dove lui era stato da ragazzo con suo padre a fare il boscaiolo: «La prima volta ci andammo in quattro, così alla ventura perché ad Ardez non conoscevamo nessuno; ma neanche a farlo apposta, la prima porta cui bussammo non appena arrivati era quella della casa del sindaco… È partito tutto da lì e poco tempo dopo ci andammo in una trentina di ragazzi, ospiti delle famiglie del paese, per assistere alla loro “Calanda ‘d mars” che è una tradizione antichissima, un rito primaverile con cui i bambini, armati di campanacci, vanno in giro a “svegliare” l’erba…».L'articolo Pepi Fornoni, 15 anni dalla morte. Il ricordo di Antonio Delbono: “Il Pepi e i ‘Monelli’, i Lönedé di macc, il gemellaggio con Ardez, i Gigli di campo: è stato un maestro di vita” proviene da Araberara.

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MediaDue liste quindi, dopo l’abbandono di Alessandro Riva. Si torna al vecchio dualismo quasi storico, dopo la parentesi ecumenica di questi cinque anni in cui, lista unica, si erano fuse sensibilità amministrative e anche politiche opposte. Cinque anni guidati da un sindaco, Marco Pizio che ha saputo mediare tra quelle diversità, facendo da collante e qualche volta perfino da paciere.E adesso la scelta è di continuità col presente o un “ritorno al futuro”. Claudio Agoni la sua lista l’ha completata da tempo. Il suo “ritorno” è quasi storico. Succeduto al sindaco a vita Mario Maj, eletto nel 1995, rieletto nel 1999, poi il decennio di Gianmario Bendotti, poi l’ennesimo ritorno di Agoni nel 2014 e nel 2019 l’elezione di Marco Pizio.  La sua lista l’abbiamo pubblicata sull’ultimo numero ma la riproponiamo in ordine sparso: Morena Agoni, Letizia Spada, Francesca Bonaldi, Daniele Agoni, Luca Giudici, Patrizia Tadini, Andrea Lazzaroni, Marco Grassi, Paolo Bendotti e Sabrina Giudici. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo SCHILPARIO – ELEZIONI – Onorino: “Mancano due… tasselli. Aspetto risposte tra pochi giorni” proviene da Araberara.

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Crollo dell'istruzione in ItaliaCrollo dell’istruzione in Italia. Nel 2022 i giovani che in Italia hanno abbandonato la scuola prematuramente sono stati 465 mila, pari all’11,5% di tutti gli studenti tra i 18 e i 24 anni, Nello stesso anno i ‘cervelli in fuga’ che se ne sono andati dal paese per trasferirsi all’estero sono stati 55.500. I primi sono otto volte superiori dei secondi, eppure la dispersione scolastica non è avvertita come un’emergenza dall’opinione pubblica.Il crollo dell’istruzione in Italia è stato denunciato dalla Cgia di Mestre, sottolineando che sono due problematiche estremamente delicate che, tuttavia, continuano ad avere, da parte dell’opinione pubblica, livelli di attenzione molto diversi. Se la dispersione scolastica non è ancora avvertita come una piaga educativa con un costo sociale spaventoso, la ‘fuga’ all’estero di tanti giovani, invece, lo è, sebbene il numero della prima criticità sia molto superiore a quello della seconda.L'articolo Crollo dell’istruzione in Italia: l’11,5% degli studenti abbandona la scuola, in un anno 55.500 cervelli in fuga all’estero proviene da Araberara.

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Il 29 giugno a Clusone si terrà il concerto dei NomadiSono aperte le prevendite per il concerto dei Nomadi a Clusone. Il concerto si terrà sabato 29 giugno alle ore 21:30 in Località La Spessa, all’interno del dopo festival de Lo Spirito del Pianeta. Ingresso dalle ore 19. Un appuntamento da non perdere inserito all’interno del festival che da voce ai popoli indigeni da più di 20 anni.Clicca qui per prenotare i bigliettiL'articolo Concerto dei Nomadi a Clusone, aperte le prevendite proviene da Araberara.

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Una <strong>Passione</strong> di Nostro Signore Gesù Cristo in <strong>jazz</strong>. L’inedito progetto, firmato da <strong>Alessandro Bottelli</strong>, sarà presentato in prima nazionale <strong>domenica 21 aprile (ore 16 – replica ore 20)</strong> nell’antica e artistica <strong>Chiesa di San Nicolò ai Celestini</strong> <strong>di Bergamo</strong>, da un anno a questa parte al centro di un più vasto e organico percorso di valorizzazione musicale. Si tratta di un lavoro vocale e strumentale creato ex-novo e <em>site specific</em>, affidato alla creatività della compositrice e violinista italospagnola <strong>Eloisa Manera</strong>, che per l’occasione, oltre ad esibirsi lei stessa in qualità di direttrice e solista, si avvarrà della collaudata esperienza di professionisti quali <strong>Gaia Mattiuzzi</strong> (voce), <strong>Carlo Nicita</strong> (flauto traverso), <strong>Federico Calcagno</strong> (clarinetto basso), <strong>Daniela Savoldi</strong> (violoncello), <strong>Roberto Cecchetto </strong>(chitarra elettrica) e <strong>Francesca Remigi</strong> (batteria). Da sempre interessata al carattere antropologico e migratorio della musica, come dimensione artistica catalizzatrice di culture diverse, <strong>Eloisa Manera</strong> è laureata nei Conservatori di Venezia, Cremona, Milano sia in Classica che in Jazz e ha studiato in Germania, Spagna e Stati Uniti. Ha partecipato a produzioni musicali con Herbie Hancock, Karl Berger e Ingrid Sestro, Ralph Alessi, Chris Cutler, Keith e Julie Tippett, Mike e Kate Westbrook, Adam Rudolph, Cyro Baptista, John Ehlis, Enrico Intra, Simone Zanchini, Yigit Ozatalay, Roberto Cecchetto, Marco Remondini, Andrea Dulbecco, Tino Tracanna, Alessandra Bossa, Floraleda Sacchi, Martina Rudic e moltissimi altri. In album la troviamo a fianco di Giovanni Sollima, Mario Brunello e Paolo Fresu. Ha suonato in diversi teatri italiani (Teatro alla Scala, Arcimboldi, Teatro Morlacchi, Teatro delle Muse, Teatro Alfieri, Teatro Bibiena, etc.) e in Inghilterra, Svizzera, Germania, Spagna, Francia, Turchia, Marocco, Portogallo e Stati Uniti all’interno di Festival di musica classica, elettronica e jazz. Oltre ad una quarantina di collaborazioni discografiche si segnalano alcuni lavori da leader: ‘Rondine’ (2014) e ‘Duende’ (2022) in violino solo ed elettronica dell’etichetta Almendra Music, ‘Invisible Cities’ (2016) per ensemble jazz (Aut Records, Berlino) e i due dischi dell’elettroacustico Phase Duo: ’S/T’ (2019) e ‘Generative Glimpse’ (2022), uscito per la Chant Records di NY.Il concerto, dedicato alla memoria di <strong>Marco Giovanetti (1960-2019)</strong>, indimenticato docente di pianoforte e direttore del Conservatorio “G. Donizetti” di Bergamo scomparso prematuramente cinque anni fa, si inserisce nelle «Settimane della Cultura» promosse dall’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi e ha la media partner del settimanale <em>Famiglia Cristiana</em>, del quotidiano <em>Avvenire</em>, di <em>BergamoNews</em> e <em>araberara</em>. Le offerte raccolte saranno interamente devolute a “Progetto Donna” – Saavedra (Bolivia) della Procura Missionaria delle Suore Sacramentine, che sono anche le proprietarie della chiesa e dell’annesso convento.L’iniziativa, promossa dall’<strong>Istituto Suore Sacramentine di Bergamo </strong>in collaborazione con la <strong>Parrocchia di Santa Caterina</strong> e con la direzione artistica di <strong>Alessandro Bottelli</strong>, è resa possibile grazie al sostegno delle ditte <strong>Montello SpA, Ambrosini, Frassati SpA</strong>, della<strong> Fondazione Credito Bergamasco</strong> e di <strong>Eliorobica</strong> come sponsor tecnico.<strong>Ingresso con offerta libera e prenotazione obbligatoria al: 388 58 63 106.</strong><a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/Jazz_Passion_Locandina-A3-DEF_page-0001-scaled.jpg">Media</a>L'articolo <a href="https://www.araberara.it/bergamo-unoriginale-jazz-passion-risuona-nellantica-chiesa-di-san-nicolo/">Bergamo, un’originale Jazz Passion risuona nell’antica…
MediaMega eredità, mega parcella, mega debito fuori bilancio. Tre ‘mega’ che riassumono la vicenda del compenso richiesto dall’esecutore testamentario che si è occupato delle ultime volontà del cavaliere Giusi Pesenti Calvi, che ha lasciato al Comune di Alzano Lombardo una ricca eredità, compresa l’elegante villa del Belvedere (il ‘Belvedì’) e l’immenso terreno circostante. Una vicenda che si è chiusa con la sentenza del Tribunale di Bergamo, chiamato a decidere sul contenzioso nato tra il Comune e l’esecutore testamentario. E così, il Consiglio comunale di fine marzo non ha potuto far altro che prendere atto della sentenza, riconoscendo l’esistenza di un debito fuori bilancio.La cifra in questione è molto elevata. Si tratta infatti di ben 828 mila euro (720 mila euro di parcella e 108 mila euro di interessi moratori e spese legali). In realtà, all’inizio si parlava di quasi un milione di euro, ma il Tribunale, pur riconoscendo la legittimità del compenso, lo ha però parzialmente ridotto. Il Comune guidato dal sindaco Camillo Bertocchi aveva chiesto all’Ordine dei Commercialisti una valutazione per verificare se il compenso richiesto dall’esecutore testamentario fosse corretto o esagerato. Ne è nato perciò un contenzioso che è finito nelle aule del Tribunale.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo ALZANO LOMBARDO – Eredità Pesenti, il Comune dovrà sborsare 828 mila euro per la mega parcella dell’esecutore testamentario proviene da Araberara.

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A Vertova un 73enne è morto investito dalla sua autoUn uomo di 73 anni è morto investito dalla sua auto nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 11 aprile. La tragedia è avvenuta a Vertova in via Monte Cavlera, una zona di montagna sopra il paese, dove l’uomo andava spesso a tagliare la legna nel terreno di sua proprietà.I soccorritori sono giunti sul luogo dell’incidente con un’automedica e un’ambulanza ma non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Sul luogo anche i Vigili del Fuoco e i carabinieri di Clusone per i rilievi di legge.L'articolo Vertova, 73enne muore investito dalla sua auto proviene da Araberara.

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MediaUna notte da sogno per il popolo nerazzurro e un’impresa straordinaria che sarà difficile dimenticare. L’Atalanta ad Anfield ha travolto e affondato per 3-0 il Liverpool nell’andata dei quarti di finale di Europa League. Ora il passaggio alle semifinali è davvero vicino. Grande protagonista del match con il Liverpool è stato Scamacca autore di un gol nel primo tempo su cross di Zappacosta e nella ripresa su assist di De Ketelaere. Nel finale è arrivata anche la terza rete messa a segno da Pasalic su una respinta corta di Kelleher su Ederson. L'articolo Impresa nerazzurra: un’immensa Atalanta affonda con tre gol il Liverpool proviene da Araberara.

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Media“Nel Mondo nulla di grande è stato fatto senza passione”, è una citazione di Hegel il motto della lista ‘X Grumello’ guidata dal candidato sindaco Simone Ravelli.“Passione, concretezza, determinazione e responsabilità sono le caratteristiche che mi rappresentano e che ho ricercato con cura in ogni componente della squadra – sottolinea Ravelli -. L’obiettivo è quello di offrire un programma concreto e realizzabile che metta sempre al centro la persona, il grumellese e il suo benessere, tornando ad essere il fulcro delle decisioni comunali, ottimizzando tutte le risorse disponibili della macchina amministrativa…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo GRUMELLO DEL MONTE – Ravelli presenta la sua squadra ‘X Grumello’: “Passione, concretezza e determinazione” proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/Albino5-e1713022206826.jpeg">Media</a>È stato inaugurato oggi, sabato 13 aprile, ad Albino, negli spazi della Biblioteca Civica, il nuovo Ufficio Turistico. Si tratta di un nuovo servizio utile a promuovere la Città seriana come destinazione turistica e supportare il lavoro sinergico delle realtà associative impegnate sul territorio.<em>“C’era una volta l’Associazione Pro Loco di Albino con il suo periodico Pro Albino, ora finalmente ripartiamo con il nuovo Ufficio Turistico. Non solo un luogo fisico, ma un’idea, un progetto, una nuova visione di sviluppo e promozione turistica del nostro territorio. Da una parte la competenza e la professionalità di Promoserio, dall’altra la passione e l’impegno di un ricco tessuto associativo, connubio vincente per il futuro di Albino”, </em>ha dichiarato il <strong>Sindaco Fabio Terzi</strong>, presente all’inaugurazione di questa mattina presso la nuova sede di via Mazzini 68, in pieno centro.Il nuovo Ufficio Turistico è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, impegnata a raccogliere negli anni le necessità di numerosi operatori e certa delle potenzialità di sviluppo di Albino quale destinazione turistica, considerata la qualità delle risorse artistiche e paesaggistiche presenti. <strong>L’obiettivo è creare non solo un punto di accoglienza turistica, ma anche un luogo di riferimento per le numerose realtà attive sul territorio comunale</strong>, che comprende il centro storico e le otto frazioni.Finalità sottolineate anche da <strong>Patrizia Azzola, Assessore alla Cultura del Comune di Albino</strong>: <em>“È uno strumento essenziale per sviluppare una progettualità mirata di promozione turistica, valorizzando patrimonio artistico, culturale, naturalistico, sportivo, gastronomico e le tradizioni locali. Il nostro territorio è caratterizzato da grande partecipazione: sono molti i soggetti attivi e crediamo che istituire un gruppo di lavoro che funga da coordinamento sia supporto necessario e prezioso per lo sviluppo di tutte le attività di animazione che saranno proposte nel corso dell’anno”. </em>Per la costituzione del nuovo Ufficio Turistico, la Città di Albino si è avvalsa della <strong>collaborazione e dell’esperienza di Promoserio, che si occuperà anche della gestione. </strong><strong>“</strong><em>Quello di Albino è l’ottavo ufficio turistico che entra a far parte della rete Infopoint gestita da Promoserio, il primo della Bassa ValSeriana. Un risultato importante e di cui siamo molto soddisfatti. Oltre a sancire la preziosa collaborazione tra Promoserio e l’Amministrazione Comunale e la comune volontà di innescare collaborazioni virtuose come quella che ci ha visto impegnati, negli scorsi anni, nella coprogettazione di Moroni500, permetterà di estendere la rete di accoglienza turistica anche a questo territorio, il primo che il turista diretto in ValSeriana e Val di Scalve incontra salendo dalle aree di prossimità”, </em>dichiara <strong>Marco Migliorati, Presidente di Promoserio</strong>.Il sistema Infopoint gestiti da Promoserio comprende, oltre al nuovo Ufficio Turistico di Albino, i sei Infopoint di Ponte Nossa, Clusone, Rovetta, Parre, Vilminore di Scalve e Scanzorosciate, riconosciuti a livello regionale e l’Ufficio Turistico di Gromo. Anche per l’Ufficio di Promozione Turistica di Albino sarà richiesto il riconoscimento regionale quale Infopoint ufficiale della rete di Regione Lombardia.L’ufficio di Promozione turistica di Via Mazzini 68 (all’interno della Biblioteca) sarà aperto al pubblico da mercoledì 17 aprile e in bassa stagione sarà aperto il mercoledì dalle 9.00 alle 12:30 e dalle 14.00 alle 17.30; il venerdì e il sabato dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30.Cittadini e turisti potranno trovare qui ogni necessaria informazione sul patrimonio storico-architettonico cittadino, su musei, mostre e sugli eventi, sulle strutture ricettive e sui servizi. <strong>Info: 035.704063</strong>L'articolo <a href="https://www.araberara.it/albino
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/ALBINO-Cerimonia-di-presentazione-nuovi-locali-al-piano-terra-della-Fondazione-Honegegr-RSA-4-scaled.jpg">Media</a>Uno spazio moderno, funzionale, ma soprattutto ben accessibile e gradevole, dotato di servizi e attrezzature in linea con le normative vigenti, in grado di migliorare la qualità della vita dei residenti. Così, si presenta il piano terra della “Casa Honegger” che si allarga in via Crespi, dopo i lavori di riqualificazione strutturale realizzati dalla Fondazione Honegger RSA. Un intervento che è stato avviato nel 2019 sotto il precedente CdA e che, secondo il cronoprogramma, avrebbe dovuto concludersi in tempi tali da consentirne l’inaugurazione nella primavera 2020. Però, il sopraggiungere della pandemia, proprio in quell’anno, con la sospensione delle attività prima, e le difficoltà negli approvvigionamenti dei materiali poi, ha notevolmente inciso sui tempi di ultimazione delle opere e su quelli per completare l’allestimento e l’arredo dei nuovi locali. Così, il nuovo CdA, insediatosi nel giugno 2019, ha dovuto giocoforza dare priorità, anche sotto l’aspetto economico, alle questioni più urgenti legate all’emergenza sanitaria. E anche nei due anni successivi, le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria non hanno mai permesso un’inaugurazione pubblica a tutti gli effetti. Ora, invece, dopo quattro anni, superati tutti i vincoli di accessibilità alla struttura, sabato 13 aprile, alle 15, il CdA della Fondazione Honegger ha invitato la comunità alla presentazione dei nuovi spazi riqualificati. I lavori, che hanno visto impegnato lo studio A.M.Project di Milano, guidato dall’arch. Joseph Di Pasquale, hanno seguito tre linee progettuali: accoglienza, servizi-Casa e comunità.In merito all’accoglienza, è cambiato il volto dell’ingresso su via Crespi, mediante la realizzazione di uno spazio pubblico esterno, più sicuro, senza barriere architettoniche, dotato di un’area di sosta veloce (drop off) per i veicoli. Quindi, un percorso protetto, fino all’interno dell’edificio, dove si apre la “Piazza Honegger”, cioè l’atrio dell’intera RSA: una vera piazza pubblica, luogo d’incontro e di passaggio, dove di incrociano tutte le attività della casa. Da qui, si accede al front-desk degli uffici, per avere informazioni; allo spazio-parrucchiera, aperto come un normale negozio, ad esclusivo utilizzo dei residenti; alla sala cucina per attività manuali dei residenti; e alla sala multisensoriale. La nuova “Piazza Honegger” è in grado di ospitare piccoli eventi, come mostre ed esposizioni. Alla destra della piazza, la zona servizi: la reception, la saletta per gli incontri con i visitatori o i familiari (non è più necessario entrare nelle stanze dei residenti), gli uffici del Presidente, del Direttore Amministrativo e del Direttore Sanitario, gli uffici amministrativi.La grande novità è la “Sala dinamica”, il cuore” della quotidianità di “Casa Honegger”, che si allarga sulla sinistra della “Piazza Honegger”: uno spazio vivo, aperto e luminoso, modulabile, a seconda delle attività. E’ il luogo della condivisione dell’esperienza abitativa, aperta sull’esterno a sud verso il parco e a nord verso il giardino attrezzato esistente. Qui, si possono organizzare conferenze, incontri, cene. Presente anche la nuova cappella, la sala per le attività socioeducative, una sala fumatori, le nuove camere mortuarie. Rinnovati anche gli spazi esterni, ora configurati come terrazze aperte verso il pendio verde che guarda Albino e il fondovalle seriano, dove sono state allestite aree di sosta e di seduta per i residenti e i familiari. Ma anche 10 fioriere, per fare attività di giardinaggio e orto “sospeso”.“<em>Finalmente, abbiamo presentato alla comunità gli ambienti rinnovati, ridisegnati negli spazi e rimodulati nei servizi</em> – ha sottolineato, nel suo intervento, il presidente della Fondazione Honegger, l’avv. Delia Camozzi – <em>Ambienti gradevoli e funzionali, che hanno migliorato la qualità di vita sia dei residenti che del personale…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/MANUEL-TOMADIN-scaled-e1713161242325.jpg">Media</a>Sarà <strong>Manuel Tomadin</strong>, uno degli organisti italiani più premiati in concorsi della sua generazione, il protagonista del concerto in programma <strong>venerdì</strong> <strong>19 aprile </strong>(ore 20.45) nella <strong>Chiesa parrocchiale di Urgnano (Bg)</strong>, secondo appuntamento della nuova rassegna musicale <strong>“Tra cielo e terra”</strong>, nata per valorizzare il <strong>grande organo</strong> costruito da <strong>Giuseppe Serassi II</strong> nel 1798.Si tratta di un poderoso strumento a due tastiere, dalle caratteristiche inedite per l’epoca in cui fu realizzato, collocato in cantoria. In una posizione sospesa, dunque, a metà strada tra il cielo e la terra, quasi a voler figurare il raccordo tangibile, reale, tra la dimensione divina e quella terrena. Come scrive Federico Lorenzani: «Giuseppe Serassi aveva ben presente che l’organo di Urgnano era uno dei più grandi strumenti settecenteschi usciti dalla sua bottega, certamente l’unico, per quanto ne sappiamo, con il Principale 32’ reale alla tastiera. L’organo di Urgnano si configura pertanto come il più grande strumento realizzato in Italia nel Settecento». Restaurato dalla ditta Francesco Zanin di Codroipo tra il 2010 e il 2013, il prezioso manufatto è ora il protagonista indiscusso di tre appuntamenti affidati alla direzione artistica di <strong>Alessandro Bottelli</strong>, che ha messo in calendario un terzetto di concerti dove antico e nuovo si fondono inestricabilmente, per fare dell’organo uno strumento vivo, attuale, capace di interagire anche con la modernità.<strong>“Il soffio di Mozart”</strong> – questo il titolo della serata promossa dalla Parrocchia e dedicata in particolare a tutti gli urgnanesi che con il loro prezioso contributo hanno contribuito, poco più di dieci anni fa, al restauro delle canne dell’organo –, è stato pensato per mettere in luce le caleidoscopiche sonorità dei registri ed è incentrato su musiche del genio salisburghese, oltre che di Padre Giovan Battista Martini, Johann Gottlieb Graun, Giovanni Morandi e di Davide Mutti, organista, direttore di coro e compositore bergamasco, al quale è stato commissionato un nuovo brano, <em>Varianti sul nome ‘Serassi’</em>, che sarà presentato in prima esecuzione assoluta nel corso del concerto. Nell’illustrare le musiche in scaletta, Tomadin scrive: «Pochi musicisti ebbero la fortuna di girare l’Europa. L’intento spesso era quello di perfezionarsi con grandi maestri o di procurarsi un lavoro sicuro quando non era possibile trovarlo nella propria terra natale. È ormai risaputa la storia del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Bambino_prodigio">bambino prodigio</a> che a soli tre anni batteva i tasti del <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Clavicembalo">clavicembalo</a>, a quattro suonava brevi pezzi e a cinque era già autore di alcune composizioni. Il padre Leopold definiva suo figlio come “il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo”, ed è ragionevole ritenere che il grandissimo talento mostrato dal piccolo <strong>Wolfgang</strong> abbia motivato nel padre una responsabilità molto grande, ben al di là di quella attribuibile a un semplice genitore o insegnante. In molte chiese <strong>Mozart</strong> lasciava quasi sempre la sua firma all’interno del “Re degli strumenti”, come lo definiva lui, una vera orchestra che con le sue molteplici timbriche poteva emulare svariati strumenti musicali. Gli organi erano diversi in ogni nazione: per motivi religiosi o per usanze particolari riferibili ai luoghi o per le dimensioni stesse delle chiese, ma ogni uscita era l’occasione per dimostrare il talento alle tastiere di questo giovanissimo figlio, per imparare il contrappunto e apprendere l’arte della musica sacra. L’italiano <strong>Padre Giovan Battista Martini</strong> scrisse molta musica per strumenti da tasto, e sicuramente Mozart ebbe molto da imparare da lui, quando divenne suo allievo a Bologna per un…
<em>Ne parliamo con Di Mano in Mano, che da venticinque anni si occupa, tra le tante altre cose, di vendere arte antica, moderna e contemporanea.</em>Di Mano in Mano è una realtà milanese conosciuta principalmente per l’attività di sgombero, per i mercatini dell’usato, per la sua selezione di arredi e oggetti di modernariato e antiquariato. Ma la Cooperativa milanese, attiva da ormai 25 anni, si occupa anche di <a href="https://www.dimanoinmano.it/it/cc52/arte">acquistare e vendere </a><a href="https://www.dimanoinmano.it/it/cc52/arte">arte</a> antica, moderna e contemporanea.Dopo aver raccolto qualche dato sullo stato di salute del mercato dell’arte abbiamo chiesto ad Adriano Scaglia, socio della Cooperativa e responsabile proprio della divisione arte, se acquistare arte si può ancora considerare una valida alternativa nel ventaglio di tipologie di investimento disponibili, un bene rifugio.Cos’è un bene rifugio?Ma partiamo dall’inizio: cos’è un bene rifugio? Come dice il nome stesso, è un bene nel quale potersi rifugiare in caso di periodi di crisi. Può essere un immobile, un gioiello o una borsa di valore, un pezzo d’arte come un dipinto o un arredo di design o, ancora, di antiquariato di un certo periodo storico. È, in sostanza, un bene ad alto valore intrinseco, il cui stesso valore non dovrebbe variare di molto al crescere o diminuire del livello generale dei prezzi, o in seguito ad eventi quali la recente pandemia o i conflitti ai quali stiamo tragicamente assistendo.Funziona come una sorta di assicurazione che protegge dalla volatilità del mercato. Non solo: in alcuni casi di grave crisi il suo valore potrebbe addirittura aumentare, poiché la grande richiesta di beni “sicuri” in periodi incerti ne potrebbe far lievitare il prezzo.L’oro è l’esempio più classico di bene rifugio e in periodi di crisi la sua domanda cresce puntualmente.<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/IMG_20221114_093646-scaled.jpg">Media</a>Acquistare arte è ancora un buon investimento?Adriano Scaglia, che da più di un ventennio segue da insider per Di Mano in Mano il <a href="https://www.dimanoinmano.it/it/cc52/arte">mercato dell’arte</a>, ci conferma che in molti continuano a scegliere l’arte come bene rifugio.<em>“Nel periodo immediatamente successivo al Covid, abbiamo assistito a un picco di vendite inedito” </em>spiega Scaglia,<em> “e questo entusiasmo nell’acquisto di opere d’arte era coerente con il bisogno di certezze in un periodo di completa incertezza”</em>.Ma siccome da allora è passato qualche anno vien da chiedersi: com’è la situazione adesso? A quanto pare cambiano le modalità ma non cambia la sostanza.Secondo la piattaforma Artprice.com, nel 2023 stiamo assistendo a una maggiore cautela riguardo a grossi investimenti nel mondo dell’arte e i compratori sono in generale più prudenti. Il valore delle transazioni globali è diminuito del 14% rispetto al picco del 2022, per un totale di 14,9 miliardi di dollari che, comunque, misero non è affatto.Nonostante questo il 2023 detiene il record per numero di transazioni nella storia del mercato globale dell’arte, con un totale di 736.000 transazioni a dimostrazione della resistenza e la vitalità di questo settore.<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/IMG_20221227_111808-scaled.jpg">Media</a>Acquistare arte da Di Mano in ManoAffidarsi a esperti è il primo e più importante passo per chi volesse decidere di investire un piccolo o grande gruzzolo nell’arte.<em>“Rivolgersi a noi significa trovare serietà, esperienza, competenza e onestà”</em>, racconta Scaglia. <em>“La nostra realtà ha 25 anni di storia. Venticinque lunghi anni durante i quali Di Mano in Mano è cresciuta come azienda ed ha acquisito esperienze specializzate per i diversi settori in cui opera. Oggi abbiamo un intero team dedicato solo all’arte, team che è in costante formazione. E abbiamo costruito una fitta rete di rapporti con professionisti specializzati con i quali ci confrontiamo costantemente, e che ci affiancano nelle valutazioni…
MediaGLI OSPEDALI NON FUNZIONANO? LE FARMACIE DIVENTERANNO DEI PICCOLI AMBULATORI – CON IL DISEGNO DI LEGGE SEMPLIFICAZIONI, VERRA’ PERMESSO ALLE FARMACIE DI EFFETTUARE TEST DIAGNOSTICI, TUTTI I TIPI DI VACCINAZIONI, TAMPONI SALIVARI E OROFARINGEI – LE FARMACIE EROGHERANNO SERVIZI DI TELEMEDICINA E molto altro. Le farmacie, a breve e grazie al disegno di legge Semplificazioni, diventeranno a tutti gli effetti dei piccoli ambulatori di prossimità. Luoghi che finiranno per affiancarsi, se non per fare concorrenza, a medici di base e pediatri di libera scelta: spazieranno tra test pediatrici, assistenza domiciliare e telemedicina. Prestazioni che rispetto al passato erogate con un perimetro più ampio e che soprattutto saranno rimborsate come avviene per gli altri attori dal servizio sanitario nazionale: cioè con denaro pubblico, quando sarà operativo il nuovo sistema dei Lea. Basterà la ricetta. E per sottolineare questa rivoluzione, accanto alla canonica croce verde identificativa ci sarà anche un’insegna per chiarire la nuova missione dell’esercizio: quella della «Farmacia dei servizi». Un progetto vagheggiato nella riforma di settore del 2009 e mai davvero realizzato. Grandi novità con il disegno di legge Semplificazioni – atteso tra lunedì e martedì in Consiglio dei ministri – per i camici bianchi: nelle bozze in circolazione c’è un sostanzioso pacchetto di norme che estende l’attività delle quasi 20mila farmacie sparse sul territorio italiano. […] Però le nuove regole, oltre a mettere le basi per un rimborso da parte del servizio sanitario nazionale di queste prestazioni, di fatto riconoscono alla farmacia un ruolo attivo come erogatore sanitario alla pari dei piccoli ambulatori. Ma come sarà la nuova farmacia di servizio? Oltre all’ulteriore insegna, è data la possibilità ai titolari di predisporre locali appositi per le nuove funzioni. Nei quali sarà «vietato il ritiro delle prescrizioni mediche e qualsiasi dispensazione o vendita di farmaci o di altri prodotti». Le farmacie poi dovranno mantenere un distanziamento di 200 metri tra loro. Guardando alle nuove prestazioni, rispetto al passato i farmacisti potranno effettuare i test diagnostici per il contrasto all’antibiotico-resistenza, richiesti dal medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta «ai fini dell’appropriatezza prescrittiva», tutti i tipi di vaccinazioni, tamponi diagnostici salivari e orofaringei con la raccolta dei campioni. Quelli che ora si fanno soltanto in ospedale o nei laboratori. Erogheranno maggiori servizi di telemedicina. Sul fronte degli esami di prima istanza, come le analisi effettuate sul sangue capillare, ci sarà una vera e propria liberalizzazione sul tipo dei macchinari da usare. Sempre nel disegno di legge, poi, si aggiunge che ai farmaci tout court «la dispensazione per conto delle strutture sanitarie» riguarderà anche «dispositivi medici necessari al trattamento dei pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale». […]     L'articolo Gli ospedali non funzionano? le farmacie diventeranno dei piccoli ambulatori proviene da Araberara.

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MediaNell’ambito della prevenzione e del contrasto dei reati riconducibili alle c.d. “bande giovanili”, anche nella settimana da lunedì 08 a lunedì 15 aprile, i Carabinieri hanno controllato ulteriori 700 giovani circa. Una cinquantina sono stati identificati nella città di Treviglio dalle ore 21:00 di sabato fino alle prime ore del mattino di domenica, in orario ritenuto sensibile, nel centro storico, nei pressi della Stazione ferroviaria e in altri luoghi ritenuti di interesse operativo. Il servizio ha previsto il massiccio impiego di Carabinieri in uniforme e auto con colori di istituto, nonché l’utilizzo della “Stazione mobile”, che ha il compito di raccogliere ogni elemento di carattere info-investigativo per il contrasto dei reati predatori ad opera di quei giovani. Le mirate attività, sulla più ampia giurisdizione della Compagnia Carabinieri competente su oltre 50 Comuni della Bassa hanno al momento registrato, sommati ai citati 700 di quest’ultima settimana, circa quattromila e cinquecento giovani sottoposti a controllo. Le attività dei Carabinieri proseguiranno. Inoltre, proseguono i lavori di bonifica dell’area boschiva attigua alla stazione ferroviaria di Cividate – Calcio, che hanno avuto inizio nella mattina dell’08 aprile u.s., su impulso dei Carabinieri, con la collaborazione della società R.F.I., ente proprietario dell’area, del Comune di Cividate al Piano (BG) e degli operatori del parco regionale Oglio Nord. I lavori, che hanno come obiettivo non rendere più fruibile l’area da spacciatori e malintenzionati, proseguono incessantemente e dovrebbero concludersi nel breve periodo.L'articolo Bande giovanili: controllati 700 giovani nella bergamasca proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/Francesca-Remigi.jpg">Media</a>Una <strong>Passione</strong> di Nostro Signore Gesù Cristo in <strong>jazz</strong>. E con una forte presenza femminile. L’inedito e innovativo progetto, ideato da <strong>Alessandro Bottelli</strong>, sarà presentato in prima nazionale <strong>domenica 21 aprile (ore 16 – replica ore 20)</strong> nell’antica e artistica <strong>Chiesa di San Nicolò ai Celestini</strong> <strong>di Bergamo</strong>, da un anno a questa parte al centro di un più vasto e organico percorso di valorizzazione musicale. Si tratta di un lavoro vocale e strumentale creato ex-novo, affidato alla creatività della compositrice e violinista italospagnola <strong>Eloisa Manera</strong>, che per l’occasione, oltre ad esibirsi lei stessa in qualità di direttrice e solista, si avvarrà della collaudata esperienza di professionisti quali <strong>Gaia Mattiuzzi</strong> (voce), <strong>Carlo Nicita</strong> (flauto traverso), <strong>Federico Calcagno</strong> (clarinetto basso), <strong>Daniela Savoldi</strong> (violoncello), <strong>Roberto Cecchetto </strong>(chitarra elettrica) e <strong>Francesca Remigi</strong> (batteria). Da sempre interessata al carattere antropologico e migratorio della musica, come dimensione artistica catalizzatrice di culture diverse, <strong>Eloisa Manera</strong> è laureata nei Conservatori di Venezia, Cremona, Milano sia in Classica che in Jazz e ha studiato in Germania, Spagna e Stati Uniti. Ha partecipato a produzioni musicali con Herbie Hancock, Karl Berger e Ingrid Sestro, Ralph Alessi, Chris Cutler, Keith e Julie Tippett, Mike e Kate Westbrook, Adam Rudolph, Cyro Baptista, John Ehlis, Enrico Intra, Simone Zanchini, Yigit Ozatalay, Roberto Cecchetto, Marco Remondini, Andrea Dulbecco, Tino Tracanna, Alessandra Bossa, Floraleda Sacchi, Martina Rudic e moltissimi altri. In album la troviamo a fianco di Giovanni Sollima, Mario Brunello e Paolo Fresu. Ha suonato in diversi teatri italiani (Teatro alla Scala, Arcimboldi, Teatro Morlacchi, Teatro delle Muse, Teatro Alfieri, Teatro Bibiena, etc.) e in Inghilterra, Svizzera, Germania, Spagna, Francia, Turchia, Marocco, Portogallo e Stati Uniti all’interno di Festival di musica classica, elettronica e jazz. Oltre ad una quarantina di collaborazioni discografiche si segnalano alcuni lavori da leader: ‘Rondine’ (2014) e ‘Duende’ (2022) in violino solo ed elettronica dell’etichetta Almendra Music, ‘Invisible Cities’ (2016) per ensemble jazz (Aut Records, Berlino) e i due dischi dell’elettroacustico Phase Duo: ’S/T’ (2019) e ‘Generative Glimpse’ (2022), uscito per la Chant Records di NY.Scrive <strong>Eloisa Manera</strong> nelle sue esaustive note di presentazione: «La Passione si articola in 7 brani per 7 strumentisti: voce, violino, flauto, clarinetto basso, violoncello, chitarra e batteria. Il genere è catalogabile all’interno dello stile del <em>Jazz contemporaneo. </em>La musica accoglie ed integra in sé varie contaminazioni, che prendono spunto sia dalla musica classica (è un lavoro che potremmo inscrivere tranquillamente nell’ambito della <em>musica a programma</em>), che dal fecondo bacino della musica etnica.Il racconto dell’<strong>Ultima Cena</strong> è aperto da un solo di flauto che ci accompagna e ci introduce in un banchetto dal sapore etnico: le scale e i ritmi utilizzati prendono spunto dell’antica tradizione della musica araba ed in particolare da alcune scale, rimodulate in modo personale. Il mondo sonoro al quale si rifanno questi temi, è quello dei “Maqam” (scale musicali di tradizione popolare, paragonabili ai Raga indiani o ai Modi della musica greca antica) che geograficamente appartengono all’area del Mediterraneo Orientale, nella quale le religioni e culture cristiana, ebraica e islamica sono intrecciate in modo inscindibile. I luoghi di cui si parla nei Vangeli sono purtroppo gli stessi nei quali attualmente si stanno verificando indicibili tragedie, difficili per l’essere umano anche solo da immaginare, perché troppo…
Media Sottoscritto l’Accordo di collaborazione tra Regione Lombardia e l’Unione dei Comuni degli Antichi Borghi di Valle Camonica, che consente di avviare l’attuazione della strategia di sviluppo locale ‘Strategia Parco delle Dolomiti Camune’. A fronte di un costo complessivo di 3.253.085 euro, il finanziamento regionale è pari a 2.669.361 euro. La Strategia proposta, che ha come capofila l’Unione degli Antichi Borghi di Valle Camonica, è stata sottoscritta da un partenariato composto dai Comuni di Angolo Terme, Borno, Cerveno, Losine, Lozio, Malegno, Ossimo, Piancogno e Ono San Pietro. “Obiettivo della Strategia – spiega l’assessore di Regione Lombardia a Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica – è la salvaguardia, la valorizzazione e il recupero del patrimonio ambientale e paesistico, ponendo particolare attenzione alle emergenze culturali e naturalistiche nonché alla fruizione sociale del territorio”.NOVE INTERVENTI – La Strategia si articola in nove interventi e comprende la messa in sicurezza di viabilità stradale comunale e agro-silvo-pastorale, la riqualificazione e l’ammodernamento di edifici pubblici da destinare ad uso ricettivo e culturale, il potenziamento del sistema di percorsi turistici e ciclopedonali, l’ampliamento e la riqualificazione di aree attrezzate per la sosta dei turisti.Regione Lombardia, attraverso le risorse stanziate per gli ambiti prealpini, intende sostenere processi di sviluppo locale sostenibile. “Grazie al contributo regionale – conclude l’assessore a Enti locali e Montagna – verranno realizzati interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico esistente per potenziare l’offerta di servizi a favore della cittadinanza e dei turisti. La valorizzazione delle risorse locali è imprescindibile per contrastare lo spopolamento dei territori montani, sia per adeguare i servizi ai bisogni delle comunità locali che per aumentare l’attrattività turistica del territorio”.  L'articolo ‘Parco delle Dolomiti camune’: dalla Regione 2,7 milioni di euro proviene da Araberara.

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