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MediaCi siamo, il programma è in via di definizione così come la squadra che sta nascendo su scelte condivise. Un gruppo di più di 20 persone dove sono poi usciti i 12 della lista, abbiamo cercato di rappresentare un po’ tutti, le varie fasce di età e le zone del paese”. Gianluigi Conti è pronto e racconta il suo nuovo gruppo. Come già anticipato, ci saranno Sara Raponi che in caso di vittoria farà la vicesindaca, Nicola Macario e Francesco Bianchi della cosiddetta vecchia guardia. Due ritorni, quello di Roberto Zanella, Antonio Cadei e Gianluca Soavi e poi altri volti femminili come quello di Giovanna Musoni (la sede del gruppo è proprio dove c’era il panificio). In lista anche il giovanissimo Gabriele Manenti (studente del Liceo Classico) e…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo LOVERE – Elezioni, ecco i nomi della lista di Gianluigi Conti proviene da Araberara.

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MediaAi nastri di partenza della corsa elettorale di Trescore Balneario ci sono due sfidanti, che siedono nell’attuale Consiglio comunale, anche se in posti ben diversi. L’uno, Danny Benedetti, siede sullo scranno riservato al primo cittadino; l’altra, Mara Rizzi, occupa uno dei quattro posti della minoranza. Il sindaco si ricandida dopo cinque anni di amministrazione e punta decisamente al secondo mandato, durante il quale vorrebbe completare alcune opere già avviate o pronte a partire, portando avanti alcuni importanti progetti (fra questi, quello della costruzione della nuova sede della Casa di Riposo di Trescore, di cui ha parlato sull’ultimo numero di Araberara).La consigliera di minoranza intende invece convincere i cittadini di Trescore a ripensare (correggendolo) al voto dato cinque anni fa, quando hanno preferito il giovane sfidante leghista all’allora sindaca Donatella Colombi, di cui Mara Rizzi era assessore alla Gestione del Territorio e all’Ambiente.I due, Rizzi e Benedetti, rappresentano due diversi modi di vedere il paese. In fondo, si potrebbe dire che rappresentano ‘due Trescore’, una più orientata verso il centrosinistra, l’altra verso il centrodestra, con idee, sensibilità e progetti diversi.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo TRESCORE – Mara Rizzi Vs Danny Benedetti, la sfida tra le ‘due Trescore’ proviene da Araberara.

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MediaDon Antonio Caglioni è tornato. Per sempre. Forse. Compie 78 anni (“Li compio la settimana prossima”). Il 6 aprile. “Sto cercando di orientarmi. In fondo io a Sovere ci sono stato poco. Ho fatto le elementari e la prima media a Lovere. Poi sono entrato in seminario a Clusone e praticamente da allora sono sempre stato via”. Quel “via” va oltre i confini della bergamasca, varca gli oceani. Ha la Bibbia sul tavolo, sta preparando l’omelia del Venerdì Santo ma la Bibbia è aperta sul Cantico dei Cantici e lui mi spiega che ha trovato nel Vangelo di S. Giovanni un riferimento al libro della Bibbia. È il giorno del grande silenzio.Lo rompiamo con i ricordi, molti condivisi.“Sono stato ordinato prete nel 1971”. Già, ti eri preso un anno sabbatico. “Sì, io e Sergio Gualberti che adesso è arcivescovo emerito di Santa Cruz. Ma si vede che la Bolivia era predestinata. Ho una foto tre giorni prima dell’ordinazione. Eravamo su al Passo di Crocedomini, c’era un gruppo di giovani. Ci siamo aggregati alla compagnia. Chiacchierando a una ragazza che si chiamava Ambrosina, regalai un orologio come pegno, con l’impegno che ci saremmo ritrovati missionari in Bolivia, ma nemmeno ci avevo pensato prima”. Lei è poi venuta in Bolivia? “Più vista”. Quindi hai perso l’orologio. Ride. “La foto me l’ha mandata don Carlo Caffi che era con me quel giorno”. Torniamo a dopo l’ordinazione. “Sono stato a Corsico, a Buccinasco, ero uno di quelli che vennero chiamati preti-operai. I primi cinque sei anni da prete li ho passati lì. Poi il gruppo che eravamo nella parrocchia si è disfatto e ognuno è andato per conto suo. E allora io mi sono detto, va be’, allora vado in Bolivia. La diocesi di Bergamo aveva preso in carico la missione in Bolivia dal ’62. Fatto sta che sono andato dal Vescovo e gli ho detto, voglio andare in Bolivia. Il Vescovo era Clemente Gaddi che era molto felice di mandarmi in Bolivia. Non vedeva l’ora di liberarsi di me (ride) e mi ha detto, io ti do tutta la libertà di andare in Bolivia, fai un bel giro, vedi i nostri missionari, ti do carta bianca. Se trovi dove fermarti me lo farai sapere, spero”. Spero? Non era nemmeno sicuro. Comunque ti ha dato carta bianca.Il tesserino di AraberaraSiamo nel settembre del 1976. Ma sapevi parlare la lingua? “No, niente. Sono arrivato a La Paz, c’era don Passio Ferrari. Dopo una settimana o due sono andato a Cochabamba dove c’era don Antonio Berta a la Ciudad del nino. Poi sono andato a Santa Cruz dove sono stato ospite dei salesiani. Avevo sempre con me il ‘celebret’ per dimostrare che ero prete.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo L’INTERVISTA -È tornato a Sovere per restarci (forse), don Antonio Caglioni, “il prete dalla lunga barba che… mirava in alto” proviene da Araberara.

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MediaNella notte del 1° aprile, un giovane bergamasco, di passaggio sulla SP 671, all’altezza della Persico di Nembro ha notato un ragazzo che aveva scavalcato il parapetto e sembrava volesse gettarsi nel fiume Serio. Il giovane ha subito chiesto l’aiuto delle forze dell’ordine spiegando alla Centrale Operativa della Compagnia di Bergamo cosa stesse accadendo.Pochi minuti dopo, sul posto sono giunte le pattuglie della Sezione Radiomobile della Compagnia di Bergamo e della Tenenza di Seriate. I militari intervenuti hanno cercato con calma di stabilire un contatto con il giovane, che tuttavia sembrava completamente assente, tanto da non rispondere a nessuna delle domande che gli sono state fatte. I Carabinieri, dopo essersi avvicinati lentamente, lo hanno afferrato  trascinato sul manto stradale bloccandolo alle spalle, per evitare che il giovane potesse buttarsi.Il ragazzo ventenne originario dell’Est Europa è stato poi trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Alzano Lombardo da dove poi è stato dimesso nelle ore successive senza che avesse riportato lesioni.L'articolo NEMBRO – Tenta il suicidio, salvato dai Carabinieri proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/Roberto-Olzer-scaled-e1712557802128.jpg">Media</a>La <strong>Parrocchia di Urgnano</strong> propone per <strong>venerdì 12 aprile (con inizio alle ore 20.45)</strong> il primo dei tre concerti che formano la nuova rassegna <strong>“Tra cielo e terra – L’organo secondo Serassi”</strong>, affidata alla direzione artistica di <strong>Alessandro Bottelli</strong> e nata per valorizzare il grandioso manufatto costruito da <strong>Giuseppe II Serassi </strong>nel <strong>1798</strong>. Si tratta di un poderoso strumento a due tastiere, dalle caratteristiche inedite per l’epoca in cui fu realizzato, collocato in cantoria. In una posizione sospesa, dunque, a metà strada tra il cielo e la terra, quasi a voler figurare il raccordo tangibile, reale, tra la dimensione divina e quella terrena. Come scrive Federico Lorenzani: «Giuseppe Serassi aveva ben presente che l’organo di Urgnano era uno dei più grandi strumenti settecenteschi usciti dalla sua bottega, certamente l’unico, per quanto ne sappiamo, con il Principale 32’ reale alla tastiera. L’organo di Urgnano si configura pertanto come il più grande strumento realizzato in Italia nel Settecento».Il concerto di inaugurazione, dedicato alla conclusione dei lavori di restauro che hanno interessato la facciata della <strong>chiesa parrocchiale dei Ss. Nazario e Celso</strong>, si intitola <strong>“Primo Libro di Canzoni per sognare”</strong>, ed è, in effetti, una vera e propria carrellata nell’universo della canzone del Novecento, che a partire da alcune celebri melodie napoletane toccherà vari generi, dal pop al rock alla canzone d’autore, con qualche spiccata incursione nel musical e nella musica per film. Il tutto arrangiato e riletto secondo moduli cari alla prassi del jazz e affidato a uno specialista del genere, il maestro <strong>Roberto Olzer</strong>. Il recital, che tre anni fa aveva debuttato con grande successo nel quadro della settima edizione di «Box Organi. Suoni e parole d’autore» di Lallio (Bg), ha come obiettivo quello di portare questo affascinante e complesso strumento più a contatto con la vita di tutti. A cominciare dal titolo stesso della serata, che intende parafrasare le antiche pubblicazioni musicali dei maestri del Cinque-Seicento, quando con i loro libri di <em>canzoni per sonar</em> definivano un genere e rimarcavano uno stato, quello derivato da una forma vocale, appunto la <em>chanson</em>, che ora assumeva sembianze del tutto autonome, esclusivamente strumentali. In fondo, chi di noi non ha qualche ricordo legato a una melodia o a un cantante che ci ha fatto sognare ad occhi aperti e per un momento – o forse una vita – ha fatto dimenticare le tante preoccupazioni del presente?  A tenere le fila di questo affascinante puzzle sonoro, sarà l’infaticabile <strong>Roberto Olzer</strong>, organista e jazzista di sperimentata esperienza, che ha scelto di raggruppare il vasto materiale a disposizione inanellando una serie di otto suites tematiche, dai titoli significativi: <em>Swinging Suite, Neapolitan Suite, Pop Suite </em>(con brani di Mia Martini, Renato Zero, Luigi Tenco, Antonella Ruggiero), <em>Musical Suite</em> (da <em>La La Land</em>, <em>The Phantom of the Opera</em> e <em>West Side Story</em>), <em>South America Suite</em>, <em>Pink Floyd Suite, Kolossal Suite</em> (<em>Il codice Da Vinci</em>, <em>Il gladiatore</em>, <em>1492: Conquest of Paradise</em>), <em>Rock Suite</em> (<em>The Winner Takes it all</em> degli ABBA, <em>Who Wants to live forever</em> dei Queen e, per finire, <em>Jump </em>dei Van Halen). «La prassi di suonare, di improvvisare, in stile jazz, all’organo, – scrive il musicista – ha da ormai un secolo una sua storia, e in Fats Waller la sua figura più famosa ed emblematica. Ricalcando le sue orme, verranno affrontati i brani in programma di natura più schiettamente jazzistica, in particolare alcuni celebri standard jazz, come <em>Honeysuckle Rose</em> abbinati ad altrettante canzoni del cosiddetto ‘Swing italiano’, che attorno…
MediaIl clima pasquale non ha alleggerito il senso di un paese dove documenti e lettere anonime si moltiplicano aumentando la confusione tra le fake news, le notizie false e quelle vere. E in redazione arrivano pacchi di fogli con l’avvertenza che “sono veri”. Che ci sia bisogno di dirlo già mette qualche dubbio.La curiosità è che alcuni plichi sono spediti da… Milano. Chi si sia presa la briga di andare nel milanese a spedire lettere con allegati documenti più o meno veritieri è già una curiosità, perché uno deve ben essere motivato per andare fuori provincia a spedire posta.Le accuse al sindaco Angelo Migliorati si fanno sempre più pesanti. Presunti “avvisi” dalla Procura di Bergamo su “conclusione delle indagini preliminari” e un altrettanto presunto “Decreto di citazione diretta a giudizio” con ipotesi di reato che il Codice Penale sanzionerebbe con anni di carcere. Ma sono veri o falsi? Certo, a detta dello stesso Sindaco, uno lo avrebbe trovato sotto la sua porta di casa. Nessuno di atti giudiziari di questo genere viene recapitato “sotto la porta”. È datato 22 gennaio 2024 ma da un controllo sugli avvocati citati sembra totalmente falso anche se contiene notizie riservate su un incarico dello stesso sindaco come “amministratore di sostegno” di una persona citata che invece, come ci ha confermato lo stesso sindaco, corrisponde al vero. Il secondo, con accuse pesantissime che coinvolgono anche uno dei consiglieri che sono rimasti fedeli al sindaco, è arrivato in redazione in un plico di altri documenti, ma è datato 27 giugno 2022 e visti i reati contestati dovrebbe già essere arrivato a “dibattimento di primo grado”, ma non si è mai avuta notizia di sentenza.E poi i veri o falsi biglietti da visita con presunti incarichi ministeriali e bancari di ogni genere che sembrano moltiplicarsi. Tutti con intestazioni di Ministeri e già questo sarebbe un reato. Ma prima ancora di chiedersi chi li manda in giro, bisogna chiedersi chi è in grado di comporli in modo così credibile.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo CASTIONE DELLA PRESOLANA – Volano gli stracci. Documenti, biglietti da visita, avvisi di garanzia, lettere ai famigliari. Angelo Migliorati nell’occhio di un ciclone proviene da Araberara.

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MediaUn’antenna 5 G alta 25 metri sul territorio comunale. “Il paese è in subbuglio” “è pericolosa” e via di questo passo. Sono alcuni messaggi che sono arrivati in redazione. Abbiamo cercato di capire cosa sta succedendo: “Io mi troverei l’antenna vicina a casa – commenta una residente – mi è stato detto che non c’è niente di definitivo ma voglio capire cosa sta succedendo, credo di averne diritto visto che l’antenna sorgerebbe vicino a casa mia, mi sembra il minimo. So che stanno anche raccogliendo alcune firme ma io prima voglio capire cosa sta succedendo”. Intanto però alcuni cittadini hanno organizzato nei giorni scorsi un’assemblea pubblica sostenendo la pericolosità dell’antenna: “Noi cittadini siamo molto preoccupati per gli effetti nocivi sulla salute. Già prima dell’annunciata diffusione della tecnologia ‘5G’, oltre 200 scienziati provenienti da oltre 40 paesi hanno espresso la loro “seria preoccupazione” per quanto riguarda l’esposizione crescente a campi elettromagnetici generati dai dispositivi elettronici e senza fili…”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo BOSSICO – Un’antenna di 25 metri vicino al cimitero? Assemblea pubblica e polemiche. La sindaca: “Ci è arrivata una proposta, valutiamo, se la gente non vuole ne prendiamo atto ma se Internet fa i capricci non si lamentino…” proviene da Araberara.

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Se siete amanti del mobile moderno, Di Mano in Mano è il posto giusto per voi.Fondata a Milano nel 1999 come Cooperativa di Lavoro che si dedicava gli sgomberi di case e attività, si è presto aperta anche ad attività di vendita di arredi di antiquariato e modernariato con due negozi (a Milano e Cambiago), un magazzino di 4000 mq, un e-commerce con decine di nuovi arrivi settimanali e un totale di circa mille pezzi solo di modernariato sempre in stock.Di fronte a una scelta così vasta non c’è il rischio di sentirsi sopraffatti? Ne parliamo con Gabriele Rescalli, Buying Specialist dell’<a href="https://www.dimanoinmano.it/it/cc54/modernariato">area Modernariato</a> della Cooperativa Di Mano in Mano. <em>“Di solito quando si parla di modernariato e design, chi cerca sa già molto bene cosa vuole. Le vendite sono molto veloci e alcuni pezzi non fai in tempo a metterli online che vanno sold out immediatamente”</em>.E questo vale soprattutto per i pezzi iconici di design, il perché lo vediamo tra un attimo.Modernariato o design?Ma facciamo un passo indietro e capiamo le differenze tra i termini “modernariato” e “design”.Modernariato è un termine ombrello che indica tutti gli arredi  prodotti industrialmente a partire da un certo periodo storico. “Modernariato” si usa dunque in contrapposizione con “antiquariato” per una questione temporale ma anche di modalità produttiva: il primo è figlio della produzione industriale e di massa, il secondo è il risultato di una produzione esclusivamente artigianale.Il termine design è più specifico e definisce un oggetto o un mobile di modernariato nel quale si rilevano una stretta relazione tra l’ideatore (il designer), il fruitore (il consumatore), la produzione di massa,  l’imperativo forma-funzione, nonché lo scambio con i tradizionali saperi artigianali. Ed infine, ultimo ma non ultimo: il contesto.Il modernariato che fa del bene<em>“Il modernariato gode di ottima salute e negli ultimi anni l’interesse per questo settore del mobile usato è in continua crescita”, </em>racconta Rescalli. E in effetti con internet, i social e la tendenza a parlare sempre più di un consumo consapevole, il second-hand non è più passione per pochi intenditori o scelta forzata per chi vuole risparmiare. <em>“Noi di Di Mano in Mano, che da 25 anni ci occupiamo di recupero e riciclo, abbiamo visto come è cambiata la clientela: oggi ci sono architetti e designer, amatori e collezionisti, la GenZ che visita i mercatini per arredare la casa in affitto e mostrare le proprie scoperte su TikTok”.</em>Di Mano in Mano è un’impresa che fonda da sempre tutte le sue attività sui valori del riuso e del riciclo. La Cooperativa si occupa di selezionare, valutare, restaurare gli arredi che varcano le sue mura perché possano essere accolti con gioia in casa dei futuri proprietari.<em>“Noi eravamo green ancora prima che andasse di moda. Negli ultimi anni è esploso il trend del riciclo ed è quindi cresciuta anche la domanda di arredi di modernariato, da piccola nicchia a esigente e incalzante richiesta di mercato”.</em><a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/dimanoinmano_306698851_649614506415212_7075144318385559893_n.jpg">Media</a>Il design che fa emozionareRescalli ci spiega perché alcuni <a href="https://www.dimanoinmano.it/it/cc54/modernariatohttps:/www.dimanoinmano.it/it/cc54/modernariato">pezzi di design</a> , una volta inseriti nel catalogo online, vanno a ruba nel giro di qualche ora.<em>“Per spiegarlo faccio sempre questo esempio estremo: la Valentine di Ettore Sottsass,  oggi emblema della macchina da scrivere vintage che ha del tutto perso la sua funzione originale. Perché è ancora oggi oggetto del desiderio e regina del mercato delle aste? Perché il design ha questo potere: rendere talmente familiari alcuni oggetti che questa qualità travalica la loro funzione”.</em>In questi casi gli aspetti emozionali prendono il sopravvento. Oggetti come la Valentine oggi hanno perso completamente la loro funzionalità ma sono diventati iconici, rappresentanti del…
MediaI due supermercati di medie dimensioni costruiti a Paratico al posto dell’ex Area piscine davanti alla riva del lago sono stati giudicati abusivi e dovranno essere abbattuti. Lo hanno affermato in una conferenza stampa tenutasi a Paratico la presidente Regionale di legambiente Barbara Meggetto, il presidente del circolo del basso Sebino Dario Balotta e l’avvocata Emanuela Beacco che ha seguito la per l’associazione ambientalista in questi anni la lunga vertenza legale che dura da 8 anni con il Comune di Paratico e il costruttore One Italy. Legambiente attacca e rende note le sue future mosse dopo l’ultima e decisiva e inappellabile sentenza del Consiglio di Stato che ritiene illegittima il permesso di costruire e la variante che autorizzavano la costruzione dei due supermercati. Questi immobili vanno abbattuti perchè senza titolo e sono da considerarsi abusivi. Chiederemo al Prefetto di Brescia di assicurarsi che questa sentenza venga applicata. E’ stata premiata la nostra costanza e la nostra mobilitazione e dei cittadini di questi ultimi 8 anni per salvare le rive del lago dalla cementificazione. Nei piccoli e medi Comuni spesso surretiziamente si aggirano le regole urbanistiche per soddisfare gli “appetiti” speculativi che si stanno sviluppando a gran velocità su tutto il Sebino dopo l’evento della passerella di Christo. Non era previsto che al posto di un centro sportivo fossero realizzati due mini supermercati. In quell’area potevano essere costruite solo strutture compatibili con l’ambiente. Le costruzioni abusive sono state possibili grazie alla modifica della disciplina urbanistica in senso favorevole al progetto edificatorio per aggirare il permesso di costruire annullato nel 2019. L’area dell’intervento era sottoposta a un doppio vincolo paesaggistico, (DM 29 aprile 1960) e ambientale (fascia di 300 metri dalla sponda del lago d’Iseo); nella Rete Ecologica Regionale, che integra il PTR, la suddetta area è esterna al “Corridoio ecologico primario del fiume Oglio”).L'articolo Paratico, per il Consiglio di Stato i due supermercati sono abusivi. Legambiente: “Il Prefetto li faccia abbattere” proviene da Araberara.

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MediaContinuano le ricerche di Chiara Lindl, la ragazza tedesca scomparsa lo scorso 1° settembre nelle acque del Lago d’Iseo. La famiglia ha aperto una raccolta fondi per supportare le ricerche.Questo il testo che si legge sulla piattaforma Gofundme: “I cani da ricerca in acqua continuano a cercare Chiara. L’ultima speranza. Nostra figlia Chiara è annegata il 1° settembre 2023 all’età di 20 anni in un incidente in barca sul lago d’Iseo, in Italia. Quella sera, Chiara si trovava a prua di una barca sportiva in movimento e improvvisamente è caduta in acqua. Il destino ha voluto che si trovasse nella parte anteriore, che la barca stesse viaggiando, che fosse già buio e che l’acqua fosse molto profonda in quel punto. Le ricerche sono state condotte con elicotteri, barche, sommozzatori, apparecchiature sonar e telecamere subacquee. Purtroppo non è stata ancora ritrovata, anche se le ricerche sono in corso da settembre da parte del Gruppo Volontari del Garda. Questo gruppo, a cui siamo infinitamente grati, riceverà nelle prossime settimane il supporto della Germania. L’associazione Technische Hundestaffel e.V., un gruppo di volontari che utilizza cani per la ricerca di persone in acqua. I cani cercano odori individuali (personali) e sono un metodo unico e di successo in Europa. Hanno anche trovato persone che sono rimaste in acque profonde per diversi mesi. Vorremmo utilizzare questa donazione per finanziare il lavoro dell’Unità cinofila tecnica. Il resto del denaro, anche se Chiara non dovesse essere ritrovata, andrà a questa organizzazione. Le loro missioni sono volontarie e il denaro è necessario anche per nuove attrezzature e riparazioni. Questo aiuterà anche le prossime famiglie che avranno bisogno di questo tipo di supporto. Consideriamo questa operazione di ricerca come la nostra ultima speranza di ritrovare nostra figlia Chiara e di riportarla a casa. Ci auguriamo di avere con noi la nostra luce del sole: Kiki. Vi preghiamo di condividere l’appello sui vostri canali social media o di inviarlo via e-mail. Grazie di cuore!La famiglia LindlSe volete utilizzare il bonifico bancario come metodo di pagamento, utilizzate il seguente IBAN.Irena LindlIBAN:DE57 2004 1111 0845 5875 00BIC:COBADEHDXXXScopo: donazione Iseo”.L'articolo Dispersa nel Lago d’Iseo, dalla Germania arriva una squadra di volontari con i cani per cercare Chiara proviene da Araberara.

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MediaIl 30 gennaio un’anziana residente a Bergamo, depositava una querela presso la Procura di Bergamo per il furto, avvenuto presso la sua abitazione, di gioielli e denaro contante, riferendo che, prima del furto, in due occasioni distinte, aveva accusato un malore mentre era in casa con la badante. A seguito del trasporto in pronto soccorso e degli accertamenti tossicologici, i sanitari accertavano la presenza nel sangue dell’anziana di benzodiazepine.I militari della Stazione di Bergamo Principale, delegati dalla Procura di Bergamo, a conclusione di serrate indagini condotte con metodi tradizionali, riuscivano a dimostrare il coinvolgimento della badante, una italiana di 31 anni residente in provincia, la quale, dopo aver somministrato, in due occasioni, all’anziana una tisana con disciolto un farmaco contenente benzodiazepine, si impossessava di denaro contante e dei gioielli dell’anziana, per poi rivenderli in alcuni compro oro della zona.Al termine dell’attività investigativa, in data 4 aprile 2024, la Stazione di Bergamo Principale eseguiva la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della badante per i reati di rapina aggravata e lesioni personali.Pertanto al termine delle formalità di rito la donna veniva accompagnata presso la sua abitazione ove sconterà la misura.L’attività ha permesso di reprimere un reato particolarmente esecrabile perché commesso in danno di una anziana proprio da chi aveva il compito di proteggerla e vigilare su di lei, dopo aver carpito la fiducia della famiglia fingendosi affezionata e leale. Si raccomanda di rivolgersi sempre con fiducia alla Forze dell’Ordine ogni qualvolta vi siano situazioni sospette che meritano approfondimenti, soprattutto a tutela degli anziani che oggi rappresentano una larga parte della popolazione spesso sola ed indifesa.L'articolo Benzodiazepine nella tisana, anziana derubata: badante in manette proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2024/04/colere.jpg">Media</a>Se ne parla da anni, da decenni, ora la questione torna nel vivo, il collegamento tra la Stazione di Colere e quella di Lizzola (Comune di Valbondione), ecco quanto sta succedendo attraverso i comunicati di questi giorni, poi sul prossimo numero del giornale troverete molto altro.Bergamo 07/04/2024RSI srl, detenuta al 100% dalla società Valle Decia srl, comunica di aver sottoscritto in data odierna l’opzione per l’acquisto di parte degli asset di Nuova Lizzola Coop. Sociale Onlus, al fine di poter realizzare il collegamento tra la Stazione di Colere e quella di Lizzola (Comune di Valbondione) e consentire, a quest’ultima, di partecipare ai bandi del Ministero del Turismo per il rifacimento della stazione.Al fine di poter realizzare tale collegamento, Valle Decia sta lavorando ad una proposta di partnership pubblico privato sulla base di quanto già realizzato a Colere e, sarà importante ottenere il supporto delle amministrazioni locali e il sostegno finanziario di Regione Lombardia.La realizzazione di questo progetto punta a dar vita, entro i prossimi due anni, ad un comprensorio turistico montano fruibile tutto l’anno e di prossimità, tra i più grandi della Lombardia, oltre che ad un rilancio, ancora più deciso, del turismo in Alta Val Seriana e in Val di Scalve.E’ questo lo scenario di prospettiva di una progettualità che, su basi operative molto concrete ed asseverate, vede RSI srl in prima linea nella proposizione ed attuazione di un’operazione turistica e territoriale inedita: la creazione di un comprensorio sciistico orobico con un demanio di oltre 50 km di piste che, snodandosi per buona parte oltre 1800 metri ( e quindi con ampia garanzia di innevamento naturale), costituirà un volàno anche per l’economia del vasto comprensorio territoriale ed intervallivo ricompreso tra la Val di Scalve, l’Alta Val Seriana, la Val Camonica il Sebino e la Val Cavallina.Con una catchment area, innervata soprattutto in Lombardia, di 8 milioni di abitanti, il comprensorio, accessibile in meno di due ore da Milano e dalle città capoluogo, servito inoltre dallo scalo di Orio al Serio, (terzo aeroporto nazionale), si innesta in un tessuto economico e sociale dal vasto patrimonio immobiliare e con una ricettività alberghiera potenzialmente in crescita. In questa cornice turistica ed imprenditoriale di sicuro appeal, la progettualità e gli investimenti che verranno proposti mirano ad ottenere ricadute importanti in chiave occupazionale e di anti-spopolamento delle zone interessate, in particolar modo montane.Il rilevamento degli asset infrastrutturali di Colere, avvenuto nel mese di  novembre 2021, la realizzazione ed inaugurazione della stazione rinnovata nel novembre 2023, (solo nove mesi sono, infatti, intercorsi dalla consegna del cantiere al completamento dei lavori), a fronte di un investimento di 24 milioni di euro dimostrano la capacità realizzativa di RSI srl che, forte del know how maturato nella realizzazione di “Colere Infinite Mountain” in tempi record, si appresta ora a realizzare la seconda fase del progetto con il collegamento tra la stazione di Colere e quella di Lizzola”“La firma di questa opzione d’acquisto con Nuova Lizzola- afferma Carlo Zanni, presidente di Valle Decia controllante di RSI srl – dà il via ad una nuova fase della nostra mission territoriale nella quale crediamo fermamente. Il nostro team sta lavorando duramente per finalizzare un intervento che, una volta realizzato, potrà offrire a chi vive ed ama la montagna nuove possibilità di pratica sportiva e turistica ed opportunità occupazionali nello stesso tempo. È un tassello che permetterà ad una vasta area di entrare in una nuova e promettente fase di sviluppo”.Spettabile Redazione,Apprendiamo, dal comunicato stampa della RSI srl e dai giornali, del rilancio del progetto del comprensorio sciistico Colere – Lizzola già sottovoce anticipato mesi fa in occasione dell’inaugurazione dei rinnovati impianti sciistici della stazione…
MediaSu impulso dei Carabinieri, nella mattinata dell’08 aprile, ha avuto inizio una vasta operazione di bonifica dell’area boschiva attigua alla stazione ferroviaria di Cividate – Calcio, con l’obiettivo di non renderla più fruibile da malintenzionati e spacciatori. Le attività sono state svolte con l’attiva collaborazione della società R.F.I., ente proprietario dell’area, del Comune di Cividate al Piano (BG) e degli operatori del parco regionale Oglio Nord.Il sito era già presidiato dai Carabinieri nelle fasce orarie pomeridiane e serali, per contrastare le attività di spaccio e prevenire possibili episodi violenti come quelli verificatisi nei mesi scorsi.Nel corso del servizio odierno l’area in questione e quelle circostanti sono state passate al setaccio, anche con l’ausilio di un velivolo del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Orio al Serio.L’area è stata messa in sicurezza con l’impiego di una decina di Carabinieri della Compagnia di Treviglio e successivamente sono iniziati gli interventi finalizzati a bonificare le aree verdi rendendole meno utilizzabili dagli spacciatori per nascondersi e per ricevere i clienti.L’intervento odierno si somma a quelli effettuati nei giorni scorsi per il contrasto del fenomeno delle c.d. “bande giovanili”: i Carabinieri di Treviglio anche nella settimana da lunedì 01 a lunedì 08 aprile, hanno controllato, ulteriori 900 giovani circa. Un centinaio sono stati identificati nella città di Treviglio dalle ore 21:00 di sabato e fino alle prime ore del mattino di domenica, in orario ritenuto sensibile, nel centro storico, nei pressi della Stazione ferroviaria e in altri luoghi ritenuti di interesse operativo. Il servizio, ormai noto, ha previsto, anche questo fine settimana, il massiccio impiego di Carabinieri in uniforme e auto con colori di istituto con l’utilizzo della “Stazione mobile”.Si tratta di controlli straordinari, ormai in atto da circa un mese, che hanno anche il compito di favorire la raccolta di elementi di carattere info-investigativo per il contrasto dei reati predatori ad opera di quei giovani.Le mirate attività, sulla giurisdizione della Compagnia Carabinieri competente su oltre 50 Comuni della Bassa, hanno al momento registrato, sommati ai citati 900 identificati di quest’ultima settimana, circa 3800 giovani sottoposti a controllo. Diversi i fotosegnalamenti e le segnalazioni alla Prefettura per detenzione di droga ad uso personale.Le attività preventive poste in essere dai Carabinieri proseguiranno.L'articolo Stazione ferroviaria Cividate – Calcio, bonificata l’area verde per contrastare lo spaccio proviene da Araberara.

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MediaRiccardo Carrara è la vittima del tragico incidente avvenuto ieri, lunedì 8 aprile, lungo la superstrada della Val Seriana. Riccardo Carrara aveva 57 anni ed era originario di Fiorano al Serio.L’incidente è avvenuto attorno alle 17.30 all’altezza del distributore che si trova prima il Ponte del Costone, risalendo la Val Seriana, a Casnigo. L’uomo viaggiava a bordo della sua moto quando è stato urtato da un’auto guidata da un ragazzo di 22 anni che stava svoltando a sinistra e non si è accorto della moto che giungeva alle sue spalle.L'articolo Casnigo, tragico incidente in moto: Riccardo muore a 57 anni proviene da Araberara.

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Media“Ci abbiamo pensato un bel po’ perché dell’attuale Minoranza in Consiglio comunale eravamo convinti di continuare l’impegno civico solo Paolo Consonni, un altro consigliere di minoranza ed io; ma poi, stimolati e incoraggiati dal gruppo di persone che ci ha sempre sostenuto e tra le quali potevamo contare per trovare ‘nuove’ candidature, abbiamo deciso: alle prossime amministrative guiderò la lista civica “Rinnova Colzate”, una lista ormai completa che adesso si sta dedicando allo studio del programma da presentare agli elettori”.Così Attilia Mistri, impiegata presso il Comune di Gazzaniga, già candidata a sindaco 5 anni fa, pronta ad affrontare una legislatura, la prossima, che prevede molto pesante per via di un debito che per 4 anni costerà più di 60.000 euro alle casse comunali, una cifra decisamente notevole per un piccolo Comune come Colzate…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo COLZATE – Torna in lizza Attilia Mistri con la lista “Rinnova Colzate”. Passa il testimone invece Adriana Dentella a Gian Lorenzo Spinelli proviene da Araberara.

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MediaLa sindaca uscente Mirella Cotti Cometti è serena. Nessun riferimento al famoso “stai sereno” di renziana memoria. È proprio il clima azzonese che non sembra eccitato di essere (finalmente?) tornato a due liste, scongiurando il fiato sospeso del quorum e il rischio magari di commissariamento. Nel piccolo Comune di Azzone (poco più di 350 abitanti: lontano dai 500 e passa abitanti di 25 anni fa) non trapela nessuna acredine. Già i candidati sembrano mettersi in gioco senza acredine. Tarcisio Bettoni lo dice chiaramente: “Mi rimetto in gioco perché ho delle idee per il mio paese. Ma non c’è problema se non vengo eletto”. La sua lista è completa da tempo, “ci riuniamo e abbiamo fatto un bel gruppo”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo AZZONE – ELEZIONI – Le due liste pronte, clima di incertezza: “Ma almeno è scongiurato il quorum” proviene da Araberara.

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MediaSono da poco passate le 8:30 di un martedì di fine marzo. A Solto Collina, in via San Rocco, il cielo è grigio, ma la luce la ritrovo ben presto negli occhi di Wilma. ‘Gatti Wilma. Borse sportive e tecniche – articoli congressuali’, leggo sul citofono ai piedi di una salita che porta direttamente all’ingresso della sua attività. Suono e la porta si apre pochi secondi dopo ed è proprio Wilma a farmi strada nel suo mondo. Alla mia sinistra tutte le postazioni di lavoro sono occupate dalle 19 dipendenti che staccano lo sguardo dalle loro macchine da cucire per un saluto veloce. Ci accomodiamo nel piccolo ufficio dove si sbrigano le questioni burocratiche ed è proprio qui che ci raggiunge Stefano, di cognome Pegurri, marito di Wilma. Dimenticavo. Faccio un passo indietro, proprio fuori dall’ufficio ci sono una macchina da cucire Singer d’epoca e una fotografia in bianco e nero racchiusa in una cornice di legno scuro. È nonno Bruno con il suo sguardo serio. Più in là c’è anche il suo vecchio tavolo di lavoro. In sottofondo la radio passa le hit del momento, mentre noi, avvolte dal suono delle macchine da cucire, facciamo un tuffo nel passato.“I ricordi che ho del nonno sono i racconti di mia nonna, perché è morto nel 1975 quando avevo soltanto tre anni – spiega Wilma -. In realtà tutto è iniziato con il mio bisnonno, che attorno agli anni Trenta lavorava nella piccola pelletteria a Milano, e quando è morto, nonno Bruno aveva 17 anni… non ha avuto scelta e nonostante fosse ancora minorenne, ha dovuto proseguire l’attività. È successo lo stesso con mio papà, Ferdinando, che ha dovuto rilevare l’attività negli anni Sessanta quando il nonno si è ammalato”.Da Milano a Solto Collina… “Mio zio aveva problemi di salute e non poteva più restare in città e siccome nonno Bruno conosceva Esmate, ha deciso di trasferirsi qui. A mio papà non piaceva per niente questo lavoro, ma ha conosciuto mia mamma Luigina, che è stata una delle prime dipendenti, e non si sono più mossi”.E Wilma in mezzo alle macchine da cucire ci è praticamente nata: “Da piccola mi piaceva infilarmi sotto i tavoli, adoravo il profumo della pelle e dei collami. A 13 anni, una volta finite le Medie, potevi scegliere se andare avanti a studiare oppure cercare un lavoro… io non ho avuto dubbi”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo SOLTO COLLINA – Wilma sulle orme di nonno Bruno: “Ho iniziato a cucire a 13 anni, dal piccolo laboratorio sotto casa a 19 dipendenti. Le borse termiche per gli ospedali il nostro cavallo di battaglia” proviene da Araberara.

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MediaUtilizzate i mezzi pubblici”. È questa la ‘raccomandazione’ che spesso viene fatta ai cittadini per risolvere un duplice problema: il traffico stradale e l’inquinamento. Infatti, se molte più persone utilizzassero treni e pullman, le strade sarebbero ovviamente meno intasate da automobili.Peccato però che in tutto questo c’è un inghippo: i servizi pubblici non sono il massimo dell’efficienza. A quante persone è infatti capitato di aspettare inutilmente l’arrivo di un pullman di linea? Succede anche a Cenate Sopra.Il disservizio è stato segnalato alcuni giorni fa su ‘Sei di Cenate Sopra se…’. “Anche oggi (sabato), come anche sabato scorso, il pullman di linea che passa alle 6.50 a Cenate Sopra e va a Bergamo (e dovrebbe passare tutti i giorni), si è ‘dimenticato’ di passare. Già segnalato ad ‘Arriva’ ma più siamo a segnalare meglio è… perché i ragazzi che usufruiscono del servizio sono tanti… e anche i disagi, se il servizio non c’è…”.Il messaggio ha generato una vasta eco. “Già segnalato. È successo anche una volta in settimana. È snervante pagare profumatamente un disservizio. Stamattina ho portato a Bergamo cinque ragazze. Mi piacerebbe essere rimborsata, soprattutto perché almeno oggi quelle ragazze sono arrivate a scuola prima delle 8!”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo CENATE SOPRA – I cittadini e il pullman che ‘si dimentica di passare’: “Con quello che si paga l’abbonamento…” proviene da Araberara.

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MediaGuerino LoriniÈ grazie a un gruppo di persone particolarmente motivate che sessant’anni fa ha saputo trasformare un sogno in una delle stazioni di sport invernali tra le più importanti della Lombardia. Tutto ebbe inizio quando gli associati dell’allora “Circolo Amici della Presolana”, ammirando il grande panettone bianco che si staglia all’orizzonte, decisero che il Pora era la montagna su cui far nascere un nuovo centro sciistico da affiancare a quello della Passo della Presolana. E fu così che nel 1964, dopo mesi di incontri, idee e proposte, i soci del Circolo, riconoscendo le capacità professionali del dottor Giorgio Razza, milanese, all’unanimità gli affidarono l’incarico di predisporre il piano di sviluppo sciistico del Pora e la relativa Società di gestione. Tra i padri costituenti figurano: l’ing. Carlo Garbato, il dott. Walter Dickman, l’ing. Camillo Invernizzi, il dott. Gramegna, l’arch. Gianni Saibene ed il prof. Aurelio Stocchi.Il sostegno del sindaco Giovanni Battista Regalia Determinante fu l’apporto dell’allora sindaco di Castione, milanese d’origine, ing. Giovanni Battista Regalia, il quale, avendo compreso i benefici economici turistici e occupazionali che l’iniziativa avrebbe portato sul territorio, si schierò fin da subito sostenendo il progetto in tutte quelle forme che gli derivavano dalla posizione di primo cittadino che aveva sempre avuto in cuore il bene della comunità castionese. Quello di Giorgo Razza fu un progetto dettagliato e convincente a tal punto che nel giro di poche settimane raccolse l’adesione di ben 935 azionisti facenti parte del Circolo amici della Presolana, di cui: 400 persone residenti e 535 tra villeggianti e proprietari di seconde case. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo CASTIONE DELLA PRESOLANA – “Quei 935 amici” che nel 1964 hanno fondato la stazione sciistica del Monte Pora e fatto arrivare il grande Zeno Colò proviene da Araberara.

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MediaDue candidati certi: il terzo potrebbe essere una sorpresa. Le uova di cioccolato pasquali sono state rotte quindi la sorpresa non la si troverà lì. Le chiacchiere nei bar raccontano scenari che cambiano a seconda di chi li racconta. Cominciamo dalle certezze perché le incertezze riguardano la terza lista. La prima è quella del triumvirato con candidato sindaco Giorgio Bertazzoli che si gode la primavera sarnicese quasi con distacco, della serie “fate vobis” (citazione da Fogazzaro), non disdegnando di fare incursioni su facebook nei profili degli avversari. Nella sua lista quindi i tre partiti del triumvirato piazzano i loro candidati con la formula citata del 4-4-4. I nomi? Certi sono quello del factotum di Fratelli d’Italia Renato Santin, poi l’eterno Umberto Bortolotti (area FdI) e Stefano Faglia (Lega). Per Forza Italia Domenico Nucera e l’ex maresciallo dei carabinieri di Sarnico Salvatore Corbo. Ci fermiamo qui in attesa della lista ufficiale.La seconda certezza è quella della lista che avrà come candidato a sindaco Vigilio Arcangeli (Ghigo) che avrà in lista due pezzi dell’attuale maggioranza, Lorenzo Bellini e Nicola Danesi. Un altro nome è quello di Mauro Cadei, poi possibili candidati sarebbero Carlotta Rizzi e Mauro Demarchi. E veniamo alla terza lista. Quella che avrebbe come candidata a sindaca l’attuale assessora Paola Plebani. Di quasi certo (praticamente un ossimoro) si dà che ci sarà una terza lista. Finora di nomi trapelati ci sarebbe soltanto quello della nipote del sindaco storico Franco Dometti.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 APRILEL'articolo SARNICO – ELEZIONI – Tre candidati: il terzo con possibile sorpresa proviene da Araberara.

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