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MediaUn circolo privato di Clusone rimarrà chiuso per dieci giorni dopo che i Carabinieri hanno accertato una serie di violazioni. E’ successo nel corso della serata di giovedì 9 giugno, i Carabinieri della stazione di Clusone hanno notificato al titolare del circolo privato l’ordinanza del Questore di Bergamo per la sospensione dell’attività. Durante servizi mirati, per il mantenimento dell’ordine e sicurezza pubblica, il rispetto delle normative di settore ed il pericolo per la moralità pubblica, i militari hanno accertato all’interno del locale la presenza di soggetti pregiudicati, la diffusione di volantini promozionali cartacei e la diffusione sui social di promozioni, aperte a tutti, in contrasto con le normative dei circoli privati e la presenza di giovani donne in abiti succinti dell’est Europa residenti nell’hinterland milanese.L'articolo Pregiudicati e giovani donne dell’Est in un circolo privato a Clusone: 10 giorni di chiusura proviene da Araberara.

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MediaNel pomeriggio di oggi, sabato 11 giugno, un trentenne di Castelli Calepio è annegato davanti agli occhi del padre. Il ragazzo si sarebbe tuffato dal ponte di un canale che scorre vicino al fiume Oglio, a Castelli Calepio, senza più riemergere. Secondo le prime informazioni di Areu, la tragedia è avvenuta attorno alle 16.30 del pomeriggio in via Santuario. Sul luogo sono giunte due ambulanze, l’elisoccorso e i sommozzatori di Treviglio, ma per il trentenne non c’è stato nulla da fare.L'articolo Tragedia a Castelli Calepio: trentenne muore annegato in un canale proviene da Araberara.

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MediaOggi, domenica 12 giugno, i seggi resteranno aperti fino alle 23 per i 5 referendum sulla giustizia e per eleggere i nuovi sindaci e consigli comunali in 17 Comuni della provincia di Bergamo.Per accedere alle urne la mascherina non è obbligatoria ma “fortemente raccomandata”, insomma sta a ciascun elettore rispettare le regole di prevenzione del Covid già ben conosciute, come evitare di uscire di casa se si hanno sintomi.Tra i Comuni al voto ci sono Leffe e Sovere (con una sola lista in corsa), Villongo, Gandino e Nembro con due liste e Solto Collina con tre.Lo spoglio partirà dai referendum, mentre per conoscere i nuovi sindaci bisognerà attendere domani, lunedì 13 giugno, con lo spoglio delle schede comunali che avrà il via alle 14. Per i Comuni con una sola lista il verdetto si conoscerà già questa sera, perchè l’avversario da battere è il quorum, che è stato abbassato al 40%. L'articolo Seggi aperti fino alle 23 per i 5 referendum e per le elezioni comunali proviene da Araberara.

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MediaFederica Cadei è il nuovo sindaco di Sovere. L’avversario da battere per la lista ‘Sovere Futura’, l’unica in corsa, era il quorum del 40% che è stato raggiunto pochi minuti fa. Federica Cadei è il primo sindaco donna di Sovere.L'articolo Federica Cadei supera il quorum: è il primo sindaco donna di Sovere proviene da Araberara.

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MediaAttorno alle 19 è stato raggiunto anche a Leffe il quorum e Marco Gallizioli è quindi confermato sindaco. Inizia il suo secondo mandato. Leffe è il primo comune bergamasco ad aver battuto il quorum. L'articolo Quorum battuto anche a Leffe: sarà Gallizioli bis proviene da Araberara.

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MediaPer le vie del centro tornerà il profumo del grano appena macinato e il tempo sarà nuovamente scandito dalla ruota che gira con la forza dell’acqua. E il passato si farà subito presente. Lo storico mulino, dopo il momento più buio della sua storia con la tragedia che s’è portata via Roberto Giudici nel 2012, tornerà a vivere e lo farà insieme al ceretese Riccardo Oprandi, 43 anni, di professione libraio.“Sono andato via da qui quando avevo diciotto anni e sono tornato in paese poco più di un anno fa con mia moglie Marta, che con me condivide oltre alla famiglia anche il lavoro della libreria a Lovere. Poi c’è il mio primo figlio Simone, 22 anni, e i due piccoli, Filippo, 6 anni, e Isabella, di otto mesi – racconta orgoglioso -. Ho sistemato casa in via Piave, a 100 metri dal mulino, vicino alla chiesa”.Il mulino è spesso protagonista dei ricordi legati all’infanzia di Riccardo: “La presenza dei mulini qui era molto forte, c’era il mulino di sopra e il mulino di sotto, quello che ho rilevato io, e di grandi mugnai come Vincenzo e Pietro Giudici che hanno segnato il lavoro e la vita di questa via. Ero molto piccolo, ma ricordo ancora il camioncino di Vincenzo passare da qui quando partiva per andare a portare la farina in Valle Camonica o in Val Seriana, era un continuo su e giù. Passavo davanti ai mulini quando andavo a scuola, vedevo i mugnai impegnati davanti a quelle enormi macine. E poi era bello vedere delle persone che venivano da lontano a macinare o a far macinare il proprio grano o il mais piuttosto che ad acquistare la farina. Ci andavo anche io ad acquistare il sacchetto di farina gialla per fare la polenta. E poi il suono del mulino… faceva parte della nostra vita di tutti i giorni”.Il rientro a Cerete e quel silenzio che sembrava quasi innaturale hanno acceso la miccia: “È successo tutto un po’ per caso, qualche mese fa. Era tanto il dispiacere di vedere un’entità così importante per il nostro paese ferma, quasi addormentata… sì, io la vedo come una sorta di guardiano di questo luogo. Quando poi hai tra le mani dei testi, in particolare il volume di Cerete scritto dalla maestra Laura Ferri, che identifica le radici di quel mulino attorno al XV secolo, beh, capisci cosa è stato quel mulino, che valore ha avuto, quante persone e famiglie ha visto passare, quante generazioni e magari quante sofferenze ha conosciuto. Insomma, non potevo proprio pensare di vederlo così. Un giorno, ero in macchina, ho incrociato Vincenzo Giudici che insieme al fratello è il mugnaio storico, ha più di 80 anni, ma una forza fisica e mentale incredibile. Mi sono fermato per chiedergli come stesse e abbiamo iniziato a parlare del mulino: “Censo, lo facciamo ripartire?”. Mi ha guardato: “È lì, se vuoi è pronto… partirebbe anche subito”. E poi ha aggiunto in dialetto: “Cumprel (compralo, ndr)” e così è stato. Purtroppo questo mulino è stato segnato da una vicenda orribile, la morte del nipote di Vincenzo, ma credo che anche per la famiglia sia un modo per ridargli una vita, dargli un’altra possibilità… per loro significa molto visto che è di proprietà delle famiglie Giudici da fine Settecento. Vincenzo mi raccontava spesso che insieme a suo fratello ci hanno sempre lavorato anche quando erano molto piccoli, a mezzanotte salivano a casa e chiamavano il papà che proseguiva la notte… il mulino era attivo 24 ore su 24”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNO L'articolo CERETE – LOVERE Riccardo, il libraio che riapre il mulino: “Ha sempre fatto parte della nostra quotidianità. Così daremo da mangiare alle menti e ai corpi” proviene da Araberara.

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MediaLa passione gliela senti anche nella voce, la voce allegra di una ventiduenne felice, col sorriso che traspare da ogni parola:“Sì, la mia è proprio una passione che viene, come dire, ‘da dentro’ – esordisce Sofia Taccolini -. Non sono una figlia d’arte, i miei genitori, Giuseppe e Daniela, non si sono mai occupati di bestiame, di allevamento, di agricoltura, papà è commerciante di birre e bevande varie e mamma lo aiuta,  non sono mai stati  molto convinti né felicissimi della mia scelta, anche se non mi hanno ostacolata, proprio perché loro non hanno la passione e se non c’è quella questa vita non la fai, anche i miei nonni si sono sempre occupati di vendere bevande, andavano in giro per i paesi con il carro e coi cavalli… Per giunta sono figlia unica, avrei potuto fare la ‘principessina’, insomma stare ‘comoda’, come si dice, e guadagnare bene collaborando con la ditta di mio padre, ma la passione, appunto, mi ha fatto prendere un’altra strada”.Al bestiame Sofia si è appassionata fin da piccola:“Avevo sei o sette anni, ero in vacanza al passo del Crocedomini coi miei genitori che andavano a cavallo, ma io stavo sempre in compagnia di Giovanni, un vecchio mandriano di Breno che mi era molto simpatico… Poi ho cominciato ad accompagnarlo anche nelle transumanze  e, più grandicella, ho frequentato la scuola agraria di Bergamo, la ‘Mario Rigoni Stern’. A  16 anni, la mia prima esperienza in Svizzera, sugli alpeggi del Passo della Nufenen, e il primo acquisto di capre, 10 esemplari di razza Saanen da latte e alcune pecore, da allevare e da mungere qui ad Endine e da alloggiare nella vecchia cascina dove tutto si fa ancora a mano. Per ora il latte lo vendo al caseificio, ma  il progetto, ormai a buon punto, è quello di trasferirmi a Solato, in territorio di Piancamuno, dove c’è una nuova stalla e parecchi ettari di terreno coltivato a mirtilli e a mele. La mia nuova azienda agricola sarà pronta a breve, col suo bel caseificio moderno in cui potrò produrre caprini freschi, yogurt ed altri latticini che sto imparando a fare. Avrò a disposizione anche una macchina di ultima generazione per la pastorizzazione e le altre  operazioni necessarie, una macchina che ho potuto comprare grazie ad un contributo della Comunità Montana per i giovani allevatori”.La giornata di Sofia comincia presto:“Mi alzo verso le 5,30, governo le capre e poi le lascio libere al pascolo fino a sera. Il resto del tempo è occupato in modi diversi a seconda delle stagioni: adesso, per esempio, è tempo di fienagione, un lavoro che mi piace tantissimo; poi devo seguire anche le manze del mio moroso Simone che poi saliranno all’alpeggio, e cominciare ad impratichirmi nella raccolta e confezionatura dei mirtilli che iniziano a maturare e che poi consegnerò alla rivendita di Piancamuno, ai bar, ai ristoranti ed ai clienti di mio padre.SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo ENDINE – LOVERE:   LA STORIA Sofia Taccolini: “Potevo fare la ‘principessina’. Ma è l’agricoltura che dà da mangiare alla gente. Apro un’azienda’ proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/06/giulia-18-anni-clusone-2.jpeg">Media</a>Giulia ha 18 anni, gli occhi grandi, i capelli rasati, una maglietta chiara, un monopattino elettrico e uno zaino in spalla. Giulia è di Clusone e ha appena finito lo stage da noi, ad Araberara, e ora è tempo di vacanza. Ma prima di partire per la Sicilia Giulia vuole raccontare una storia particolare, la sua, che poi va di pari passo con quella di altri ragazzi della sua età.“<em>Sono nata qui, mio padre è albanese ma non mi ha riconosciuto e non lo conosco, mia mamma è stata allontanata da me che ero molto piccola e sono stata data in affido ai nonni materni. Vivo con loro. I miei nonni hanno sette figli, quindi ho sei zii, vivono tutti qui intorno, li vedo sempre, insomma, una grande famiglia</em>”.Nonna Saveria e nonno Mario arrivano da Comiso, provincia di Ragusa, nel cuore della Sicilia: “<em>Sono venuti qui per lavoro tantissimi anni fa, lavoravano in un grande stabilimento a Villa d’Ogna, mio nonno è del 1937, mia nonna del 1946, mi hanno allevato e cresciuto loro, gli voglio un bene dell’anima, anche se non glielo dico spesso. Crescere con i nonni è diverso che crescere con i genitori, almeno credo, nel senso che chi ha i genitori per esempio è abituato a chiedere i soldi alla mamma per uscire, io invece mi sento in un certo senso più responsabile e cerco di evitare queste cose, loro sono molto più grandi di me, provo un profondo rispetto per loro. Ed è diversa anche la vita in generale, non mi va di dire a mio nonno di portarmi magari in un locale e poi di venire a prendermi tardi, non mi sembra giusto. Mio nonno ha la patente, anche mia nonna, ma lei non guida e poi ho degli zii eccezionali</em>”.Asilo, elementari e medie a Clusone: “<em>E le Elementari sono state durissime, mi prendevano in giro, ero bullizzata, mi prendevano in giro perché non avevo la mamma, perché non avevo il papà, e perché ero…estroversa. Parlavo con tutti, forse troppo. E quando ho capito che il mio modo di essere dava fastidio a qualcuno mi sono</em> <em>bloccata, ho smesso di parlare. A scuola sono sempre stata brava, non era un problema di risultati scolastici ma di rapporto con la gente. I nonni erano felici del mio rendimento scolastico, me la cavavo bene, tornavo a casa, facevo i compiti, con la scuola mi aiutava mia zia Alessandra, ho sempre avuto pochi amici, ma la scuola in sé mi piaceva, l’idea di imparare cose nuove mi ha sempre affascinato</em>”.E ogni anno tre mesi in Sicilia, durante le vacanze estive, a Comiso, vicino a Ragusa, nel paese dei nonni: “<em>Non mi è mai dispiaciuto andare via tre mesi, anche perché di amici ne avevo talmente pochi che non avevo nessuno da lasciare qui, adesso invece faccio un po’ più fatica, mi piace andare in Sicilia ma tre mesi sono troppi, però va bene così. Io reggo e me la cavo, ho imparato a essere indipendente</em>”.In casa con i nonni, la domenica come la passavi e come la passi? “<em>In famiglia, vengono quasi tutti gli zii e i nipoti a pranzo, la domenica è bella, tutti insieme, adesso che sono cresciuta ogni tanto esco, un salto a Bergamo o in giro con qualche amico</em>”. Tua madre l’ha vista ancora? “<em>Stamattina, ogni tanto posso vederla ma non abbiamo un grande rapporto, non è il mio punto di riferimento, preferisco delle figure stabili al mio fianco</em>”. Fra pochi giorni parti per la Sicilia: “<em>Giù ho qualche amico, giornate lunghe ma rilassanti, mi sveglio, aiuto nonna a pulire casa, sto con i cuginetti piccoli, aiuto a cucinare, chatto con qualcuno, ascolto musica, leggo, prendo il sole ogni tanto perché fa troppo caldo, poi viene spesso la mia migliore amica e passiamo interi pomeriggi a giocare a carte, scala 40, scala reale, Macchiavelli, poi capita che ci guardiamo e scoppiamo a ridere perché passiamo pomeriggi da pensionate ma va bene così. Ma a me piace giocare, a qualsiasi cosa, sono competitiva, e non mi piace perdere</em>”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo <a href="https://www.araberara.it/clusone
MediaSta lì sotto il vasto sito dell’ex Colonia Dalmine. C’è una chiesetta lì a fianco. L’albergo Aurora, uno dei due alberghi del capoluogo (anche se adesso ci sono i B&B) si prepara alla grande stagione. “Ma già in queste settimane abbiamo avuto il pienone”. Massimo Ferrari, 63 anni, è lì da 41 anni, ha preso in mano la gestione dell’albergo di famiglia nel 1981.Ma a fondare l’albergo, nel 1952, è stata la mamma, Maria Messa (morta nel 2014, a 90 anni), la primogenita della celebre famiglia Messa proprietaria dell’antico albergo Grotta del Passo della Presolana. Maria è nata del 1924 ed è stata l’anima dell’albergo per tutta la sua vita, rimanendo sempre lucida e attenta alle vicende dell’Aurora. E qui si dovrebbe raccontare la storia delle sei sorelle Messa (e un fratello, Luciano), Maria, Vincenza, Piera, Ninì, Adele e Franca, tutte con la vocazione “alberghiera” (non solo nella Conca della Presolana, al “Grotta”, ma anche bar e due alberghi a Boario).Nel 1946 Maria si sposa con Costantino Ferrari, reduce di guerra, poi impegnato come Segretario Comunale a Onore e nel tempo libero pronto a dare una mano nelle attività d’impresa, soprattutto nella contabilità. Maria e Costantino, con i 5 figli (“quattro viventi”) che nascono a partire dal 1947, vivevano in centro a Castione, nell’edificio che fino a qualche tempo fa ospitava il Caffè del Borgo e che al tempo era dei “Combattenti e reduci”, con l’eco della guerra appena finita. Proprio per questo locale Maria acquistò la prima licenza di “pensione”.Erano gli anni della rapida crescita del turismo locale e Maria decise subito di acquistare due immobili nei pressi del ponte di Castione e di aprire l’albergo, dove sorge ancora oggi. “Ha sempre nutrito una vocazione turistica – racconta Fabio Ferrari, nipote della fondatrice -. L’albergo aprì nel 1952. Il nome deriva dai bei momenti trascorsi in viaggio di nozze in Costa Azzurra: i miei nonni erano rimasti colpiti dalle suggestive albe viste durante le passeggiate del mattino e da lì venne il nome Aurora”. La data di apertura, per assurdo, è stata “scoperta” dai nipoti per il riconoscimento concesso dalla Regione come “attività storica”: infatti si era pensato che la data di apertura fosse il 1954, invece dagli archivi è stata retrodatata al 1952.Maria comincia dunque in centro a Castione. E’ lì che Maria coltiva l’idea di farne una “pensione”. Ma ha bisogno di spazi, sogna di avere un vero e proprio albergo. Così compra una casa, subito dopo il ponte, sulla sinistra, la zona dominata ancora adesso da quello che sta diventando purtroppo un rudere, il monumentale complesso dell’ex Colonia Dalmine…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNO  L'articolo CASTIONE E’ sempre “Aurora”, anche dopo 70 anni Tre generazioni di albergatori: da Maria Messa a Massimo Ferrari e adesso a Nicholas.  proviene da Araberara.

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MediaImpianti sciistici e banca sono le due tematiche che tengono banco a Colere in queste settimane. Ne abbiamo parlato con il sindaco Gabriele Bettineschi.Andiamo quindi con ordine. Gli impianti: “La gara è stata pubblicata il 1° giugno e la sua scadenza sarà sabato 16 luglio. Dal lunedì successivo, una volta nominata la commissione giudicatrice, si inizieranno a visionare le offerte pervenute. Una volta aggiudicata la gara si potrà passare alle vie di fatto. Non è scontato che a presentarsi sarà soltanto la società che ha proposto il project financing (la RS Impianti, attuale gestore, insieme all’imprenditore scalvino Massimiliano Belingheri, ndr), in quanto vista l’entità economica del progetto, avrà una valenza a livello europeo. Comunque, il soggetto proponente, così come previsto per legge, qualora giungessero offerte da altre compagini potrà esercitare un diritto di prelazione”.Sono quindi tre le date cruciali che riguardano gli impianti: il 16 luglio scade la gara, il 22 luglio termina la concessione alla RSImpianti e  termina la vita tecnica del primo impianto, la seggiovia di proprietà comunale ‘Carbonera – Polzone’. Significa che per l’estate gli impianti restano chiusi….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo COLERE Impianti, i due giorni di luglio che potrebbero sconvolgere Colere. “Se il Comune si muove rapidamente salviamo la prossima stagione…” proviene da Araberara.

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MediaMarco Gallizioli  9Non era certo facile arrivare al quorum il 12 giugno, in una situazione di disaffezione totale a tutto ciò che è la politica ma Marco incassa il quorum già nel tardo pomeriggio senza troppi problemi a dimostrazione che quando si semina bene si raccoglie altrettanto bene. E ora avanti con una squadra con tanti giovani. Si continua a seminare per il futuro Luca Eclo Basso Basset  8Giovane, alla prima esperienza, fa il botto di voti e porta a casa tantissime preferenze. E non era certo scontato visto che i giovani si avvicinano sempre meno alle elezioni e la vita amministrativa sembra non essere in cima ai loro pensieri. E invece Luca incassa e guarda avanti. E con lui Leffe che ha davvero speranza per il futuro …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo LE PAGELLE DI LEFFE proviene da Araberara.

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MediaSuperare il quorum, altri avversari non ce n’erano. Era quel maledetto 40% che teneva in sospeso qui a Leffe, come in altri Comuni con lista unica da superare e da superare c’era anche il possibile disinteresse dei cittadini. Invece, un po’ a sorpresa, a Leffe sono andati a votare con una percentuale  che superarava anche la vecchia soglia del quorum al 50%: ben il 54,88% degli aventi diritto al voto. Segno di un consenso che Marco Gallizioli si è costruito in cinque anni e segno anche della credibilità della sua squadra…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo LEFFE – Gallizioli straccia il quorum al 55% proviene da Araberara.

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MediaAttorno alle centralissime Piazza Italia e Via Mazzini, ad Alzano Lombardo, si sta combattendo una battaglia politica che vede “l’un contro l’altro armato” l’Amministrazione comunale di centrodestra che sostiene il sindaco Camillo Bertocchi e il duo composto dal gruppo di minoranza ‘Alzano Futura’ guidato da Mario Zanchi e dall’associazione ‘Cittadinanza Attiva – Alzano Viva’ (che pur “marciando separati” si trovano spesso su posizioni simili di fronte alle scelte della maggioranza alzanese).Alle critiche che gli sono state rivolte (e di cui abbiamo trattato sull’edizione di Araberara del 3 giugno), ha risposto in modo netto l’Amministrazione Bertocchi.“I lavori in Piazza Italia e in Via Mazzini procedono secondo i programmi. Infondate le notizie fatte incautamente e strumentalmente circolare al riguardo. Il progetto di Via Mazzini era previsto in partenza nell’estate 2020, ma in accordo con i commercianti si decise di posporli, al fine di non aggravare la situazione di fermo economico causato dalla pandemia, mentre nel 2021 il progetto si è arricchito della Piazza Italia (illustrato alla presenza del progettista alla Commissione consiliare il 7 aprile 2021) ed è rimasto in attesa del finanziamento regionale chiesto a marzo 2021 e ottenuto nel marzo 2022. Il progetto complessivo, approvato dalla Soprintendenza per i beni culturali – scrive l’Amministrazione alzanese – è stato illustrato nell’assemblea pubblica del 21 marzo 2022 in Municipio e in un incontro dell’aprile scorso ai commercianti. Come più volte illustrato anche attraverso la stampa, le televisioni e i social, il progetto da 1,3 milioni di euro (di cui 900.000 finanziati da Regione, Edigas ed Uniacque), prevede il rifacimento di tutti i sottoservizi pubblici (tutti in pessime condizioni), dei marciapiedi e delle pavimentazioni, al fine di rendere lo spazio urbano maggiormente decoroso e adeguato all’utilizzo pedonale. I lavori sono iniziati il 16 maggio in Piazza Italia e il 7 giugno in Via Mazzini e sono previsti in conclusione per fine settembre (salvo imprevisti o cause di forza maggiore non dipendenti dal Comune)….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo ALZANO LOMBARDO – Lavori in Piazza Italia e Via Mazzini. Il Comune: “Procede tutto regolarmente” proviene da Araberara.

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MediaFilippo Servalli  8  Dopo una vita da… mediano, ecco il salto sulla poltrona di primo cittadino. Esperienza da far invidia ad ogni collega sindaco, Servalli a parole è candidato della continuità. Ma aspettatevi le novità, i mediani quando si lanciano in attacco hanno il tiro vincente, anche da fuori aree, proprio perché l’avversario non se l’aspetta.Pietro Nodari  7  Pacato, cortese, se non fosse un termine datato, perfino educato, ha guidato senza prevaricare una lista in cui emergevano idee e programmi e in cui le “sue” donne erano battagliere e pronte a dare una scossa al paese. Adesso i 4 dell’ave maria che vanno in consiglio decideranno il tipo di opposizione, se il muro contro muro (che non sembra nelle corde di Nodari) o, come si dice di solito, qualcosa di “costruttivo”. Aldo Bernardi e Guido Bertocchi  7,5  Due sul gradino più alto del podio delle preferenze, un ex aequo a quota 150 che è l’indice di un consenso popolare consolidato…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo LE PAGELLE DI GANDINO proviene da Araberara.

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MediaCosa si dice in questi casi? Si parla del “filo di lana” che adesso nemmeno usa più nelle gare di atletica. Ma i conteggi delle urne sono ancora manuali. E così i 42 voti di distacco sono sembrati pochi perché è stato il seggio della frazione Cirano a tenere in bilico il risultato. Anche perché è arrivata tardi, ultimo seggio a chiudere i conteggi. Qualche scheda contestata… Fatto sta che Filippo Servalli è il nuovo sindaco della capitale della Valgandino, in continuità con l’amministrazione precedente. Poco più del 60% alle urne. Pietro Nodari e la sua lista escono a testa alta, la Lega storica a Gandino è stata messa da parte. Non è bastato, ma c’è mancato poco…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNO  L'articolo GANDINO – Servalli diventa sindaco dopo una vita da mediano proviene da Araberara.

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MediaGoverneremo per cinquant’anni”. Alcuni anni fa l’ex sindaco di Nembro Eugenio Cavagnis aveva pronunciato davanti ad alcune persone questa frase che si sta rivelando profetica. Vent’anni dopo la sua prima vittoria, infatti, la lista ‘Paese Vivo’ trionfa ancora portando sullo scranno finora occupato da Claudio Cancelli un altro suo candidato, Gianfranco Ravasio. Dal 2002 questa è la quinta vittoria consecutiva per questa corazzata che ad ogni appuntamento elettorale travolge l’incrociatore leghista. E, ironia della sorte, oggi come vent’anni fa il candidato sconfitto è Giovanni Morlotti. Ormai prossimo ai 70 anni, questo volto storico della Lega si è messo ancora in gioco guidando un gruppo di giovani, ma il giudizio degli elettori non lo ha premiato neanche in questa occasione.Veniamo ora al trionfatore di queste elezioni. “Quella di lunedì è stata una giornata adrenalinica – commenta il neo sindaco Ravasio – ho aspettato con ansia i risultati in sede e poi abbiamo fatto festa in piazza”. Molti la davano per favorito, quindi la sua vittoria non è stata una sorpresa. “Per quelli intorno a me non è stata una sorpresa, perché loro ci credevano, mentre io ho sempre pensato di avere il 50% di possibilità, perchè ho sempre avuto grande rispetto per il mio avversario. Non mi aspettavo però un margine così ampio tra noi”.Stavolta il successo è stato più ampio rispetto a cinque anni fa e siete anche riusciti a espugnare una roccaforte leghista, la frazione Gavarno. “Sì, per la prima volta in vent’anni abbiamo conquistato il seggio di Gavarno. Solo a Lonno, che è il seggio più piccolo, abbiamo perso, ma abbiamo comunque aumentato anche lì la nostra percentuale”. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo NEMBRO – Non c’è due senza tre per ‘Paese Vivo’: dopo Cavagnis e Cancelli trionfa anche Ravasio proviene da Araberara.

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MediaUn grande progetto che passo dopo passo prende forma. Rogno è protagonista insieme all’associazione Ljiljan Italia nella realizzazione di un monumento che ricorderà la strage di Srebrenica, città bosniaca che fu teatro dell’efferato omicidio di circa ottomila tra uomini e ragazzi musulmani bosniaci tra l’11 e il 12 luglio 1995….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo ROGNO – A metà luglio il presidente della Bosnia inaugurerà il monumento in ricordo della strage di Srebrenica proviene da Araberara.

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MediaLa Pro Loco di Tavernola non organizzerà la storica e affollatissima Sagra della Sardina nel prato di Gallinarga. Dopo l’interruzione per il Covid, quest’anno tutti si aspettavano la ripresa della manifestazione. Invece l’annuncio che nemmeno quest’anno si tornerà a Gallinarga. E allora il malcontento si è manifestato sui social e ha indotto a pensare a un’alternativa. Che sarebbe una sorta di minisagra, ridotta a una solo weekend da tenere nello spazio adiacente la Biblioteca (nella foto), sul lungolago. Ma se a Gallinarga si è sempre stati al limite per la sicurezza (lunghe file di auto ai lati dell’attuale statale), anche qui si cerca un accordo con i proprietari del vicino locale 2La Sirena” per usufruire dei parcheggi. Alcuni hanno proposto un’altra alternativa, quella dell’Oratorio, una struttura in grado, lo si visto anche di recente per la festa della Polisportiva, di ospitare anche 200 persone ..,SUL NUMERO IN EDICOLA DA  VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo TAVERNOLA – La sagra della sardina abbandona Gallinarga. Ipotesi di una minisagra in zona Biblioteca? proviene da Araberara.

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MediaDue new entry, Barbara Vitali e Marcello Baioni e tante, tante preferenze (anche Fabiana Turla con le sue 80 preferenze ha ottenuto un grande risultato). Una sorpresa, ma nemmeno troppo per Barbara, insegnante conosciuta ed apprezzata in paese e Marcello, che rappresenta anche e soprattutto la frazione di Piazza. Si riparte. Anche da loro due. Volti nuovi nella nazionale di Federica.  Scamacca & Raspadori…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo Elezioni, il pagellone di Sovere proviene da Araberara.

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MediaProfilo basso. Statura alta. Un nome, o meglio, un diminutivo, Fede, che la dice lunga. Tocca a lei. Federica Cadei, prima donna sindaco della storia amministrativa di Sovere. Il suo nome resta e resterà scritto lì, non solo per quello, ma anche per quello. Non era certo facile arrivare al quorum il 12 giugno, primo week end estivo post scuola, con molti in partenza per le vacanze, tanti altri a farsi il fine settimana al sole e mettiamoci pure la disaffezione nazionale (vedi referendum) a tutto ciò che riguarda il voto….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 GIUGNOL'articolo SOVERE – Avete avuto ‘Fede’ in lei. Sindaco e vicesindaco in rosa proviene da Araberara.

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