MediaLa bozza è pronta. Ora la bozza deve solo prendere forma. E lo farà a breve. Così come il progetto del nuovo mega parco di Clusone, che cambierà il volto di una zona che i clusonesi erano abituati a vedere come un’enorme distesa di verde. Nei giorni scorsi la notizia del finanziamento di 500.000 euro ha già fatto tirare un sospiro di sollievo a quello che sarà un progetto che per quel che riguarda la prima parte supera abbondantemente un milione di euro. L’area è di 26.000 metri quadri, un parco immenso: “A cui vogliamo dare – spiega il sindaco Massimo Morstabilini – un aspetto naturalistico dove ci saranno diversi spazi a tema, dall’arredo urbano, a zone d’ombra alberate, faremo la schermatura con la vegetazione nella parte adiacente al cimitero. Ci sarà un’area giochi per i piccoli, spazi verdi per potersi rilassare con amici e stare insieme e naturalmente tutti i servizi, dai bagni al bar”. E il valore aggiunto si chiama monte Polenta: “Stiamo progettando parallelamente un percorso che porta in cima, un percorso largo un metro e mezzo con fondo battuto, con illuminazione, e spazi dove sedersi e riposare, in cima andremo a creare un belvedere un punto panoramico dove ammirare la città con chaise longue in assoluta comodità, un valore aggiunto per questo parco che è pensato prevalentemente per le famiglie ed è diverso da ogni parco già esistente in zona”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 3 GIUGNO L'articolo CLUSONE-Ecco come sarà il nuovo parco: “26.000 metri quadri, arredo urbano, spazi a tema, bar, solarium e…” proviene da Araberara.
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MediaZiliani. Otto mesi dopo i tre sono crollati. Uno dopo l’altro. A effetto domino. E hanno confessato: “Le abbiamo dato i farmaci, poi le abbiano messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiano stretto le mani al collo”. Un racconto di quelli da racconti dell’horror quello di Mirto Milani, il fidanzato di una delle figlie di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, uccisa lo scorso 8 maggio dallo stesso Milani e dalle due figlie della donna, Silvia e Paola. I tre, dopo mesi di carcere e dopo la chiusura delle indagini, hanno deciso di confessare. E man mano, in lunghi interrogatori, hanno ricostruiti quanto accaduto. Nelle indagini dei mesi scorsi, che avevano portato all’arresto dei tre, il medico legale aveva ipotizzato che, una volta stordita, la vittima fosse stata soffocata con un cuscino. Ma il racconto dei tre disegna un altro e più terribile scenario: una delle figlie, la più grande, ha strangolato la madre a mani nude, aiutata dal fidanzato, dopo averla narcotizzata. Le due sorelle hanno spiegato che la madre le faceva sentire inferiori, sbagliate e inadeguate. Lei, sempre attenta al fisico e all’attività sportiva, le avrebbe attaccate ripetutamente perché sovrappeso. Le due figlie dell’ex vigilessa hanno spiegato poi che i rapporti erano logori da tempo. Nei loro interrogatori dei giorni scorsi, nei quali hanno rotto il silenzio che durava fin dal momento dell’arresto lo scorso 24 settembre, il “trio criminale” ha confermato anche la ricostruzione degli inquirenti in merito all’omicidio del 16 aprile di un anno fa. Ventidue giorni prima del delitto i tre stordirono Laura Ziliani con benzodiazepine, anche in quel caso facendole bere una tisana, e per oltre 36 ore la donna rimase stordita. “Un episodio che altro non è che il prodromo dell’omicidio” dissero gli inquirenti…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 3 GIUGNO L'articolo VALCAMONICA-IL CASO- Laura Ziliani, 8 mesi dopo la confessione: “Le abbiamo messo un sacchetto in testa ma non moriva e così le abbiamo stretto le mani al collo…” proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/06/guizzetti2-scaled.jpeg">Media</a>Il vento soffia che è una meraviglia, nubi alte arrivano dal lago e si rincorrono nel blu, il giardino di casa di <b>Giovanni Guizzetti</b> è tirato a lucido, che la primavera tira tutto a lucido. Giovanni Guizzetti è seduto sul suo balcone, pochi giorni dopo le sue dimissioni, che fanno rumore come un terremoto, nessuna frattura in giunta, nessuna frattura con il suo gruppo de L’Ago, macchè, Giovanni se ne è andato perché malato. Lui, dieci anni sindaco, prima cinque di minoranza, ora assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici, storico fondatore de L’Ago di Lovere, lista civica che governa il paese da tre mandati, storico medico di base ancora in servizio e molto altro ancora. Della sua malattia Giovanni Guizzetti aveva accettato di parlare lo scorso settembre, una lunga intervista che avevamo pubblicato, poi mesi di fatica e passione che lo avevano spinto a continuare, ora però non ce la fa più: “<i>E’ il momento di dire basta”.</i> Guizzetti da tempo fatica a muoversi, una malattia degenerativa, ma la testa e il cuore funzionano benissimo: <i>“Ho sempre saputo</i> – comincia – <i>che siamo tutti pro tempore, ogni fase della nostra vita è pro tempore, c’è un inizio e una fine, sapevo che questa esperienza sarebbe arrivata al termine, ero preparato, un’esperienza bella, davvero ma adesso devo pensare a me, non è facile, certo ma sto accettando questo passaggio confortato dai tanti messaggi ricevuti. Non voglio pietas, non ce n’è bisogno, e i messaggi che mi arrivano mi aiutano ad accettare questa situazione che sapevo comunque sarebbe arrivata”.</i> Quando ha deciso? <i>“Negli ultimi tempi, quando ho visto che fisicamente non riuscivo più a seguire certi ritmi, io voglio uscire così, senza riflettori e senza pietà addosso, perché quello che ho fatto e faccio mi appaga e mi ha appagato. Senza l’apporto del fisico manca parecchio, manca tanto, e bisogna capire quando è il momento di farsi da parte, ho capito che era arrivato il momento di concludere la mia vita amministrativa. Ho sempre riflettuto sulla temporalità dei nostri impegni e se uno vive a fondo queste esperienze ha modo di iniziarne altre con serenità, mi considero fortunato, anche perché la mente gira ancora”.</i> Lei non solo ha fatto il sindaco ma anche il medico, e fare il medico è anche una sorta di missione, un medico di base ha a che fare tutti i giorni con la gente, con i suoi bisogni e suoi dolori, un modo per conoscere ancora meglio Lovere: <i>“Io Lovere l’ho sempre sentita dentro attraverso la gente e non attraverso i partiti. Vorrei fare una riflessione su L’Ago di Lovere, quello che sono stato in questi anni, un cammino fatto con 50 persone, che sono numeri incredibili per questi tempi, e guarda che ci siamo trovati un mese fa ed eravamo in 45, un gruppo creato 18 anni fa e ancora pienamente attivo. E questo dà fiducia per il futuro, tutto quello che ho fatto nasce dalla passione e dallo studio, non abbiamo mai fatto nulla senza conoscere a fondo l’argomento, in qualsiasi campo ma è chiaro che quando si entra in un mondo come questo bisogna avere le spalle coperte, essere preparati, ho dovuto calpestare molta melma ma ho sempre creduto in quello che facevo. Ricordo che venivano pazienti nel mio ambulatorio e mi dicevano che quando erano in sala d’attesa si sentivano dire di non votarmi perché se lo avessero fatto non sarei più stato disponibile come prima”.</i> Guizzetti ogni tanto si ferma, guarda dal suo balcone la sua Lovere e poi riprende: <i>“La mia più grande soddisfazione è stata quella di non aver mai perso un minuto del mio lavoro da medico per stare in Comune, ho sempre seguito i miei pazienti, l’ho fatto per passione e per rispetto nei confronti dei miei pazienti ma anche perché non volevo che nessuno potesse dire che io non ero presente in ambulatorio per motivi di amministrazione o di altro. Sono sempre stato molto determinato, determinazione e forza che ho preso dai miei genitori, non volevo…
MediaMartina, Andrea e Angelo e la loro… ‘Acqua di Presolana’. Tre amici e un nuovo progetto che suona come una meravigliosa dichiarazione d’amore per il territorio. Prodotti e profumi che portano dentro il respiro dell’ambiente che ci circonda.Sono proprio loro, Martina Ballarini, 26 anni, Andrea Moretti, 51, e Angelo Ferrari, 44, ad accompagnarci in un viaggio tra le loro essenze, i loro progetti, i loro sogni. Il punto di partenza è Dorga, in via Fantoni, dal loro negozio inaugurato pochi giorni fa.“Non abbiamo cambiato vita (sorridono, ndr), diciamo che l’abbiamo ampliata e speriamo anche valorizzata. Abbiamo i negozi di Andrea Planet, parrucchieri e centro estetico e il negozio ‘Barberia Taormina’ a Bergamo, di cui Martina è store manager. Con questo progetto rimaniamo nell’ambito del wellness e della bellezza, amiamo il nostro territorio e avevamo voglia di fare qualcosa di nuovo ma che allo stesso tempo fosse legato alla nostra terra”.Si respira grande entusiasmo nelle loro parole: “Proponiamo profumi per uomo e per donna, profumi per l’ambiente e candele ed è in fase di studio la crema per il viso. In ogni prodotto c’è almeno un ingrediente proveniente dalla nostra terra, il pino mugo e le bacche di ginepro, per esempio”. Castione rappresenta l’anima del vostro progetto… “Siamo tutti e tre di qui, era il luogo ideale. Per quanto riguarda la location, è vero che ci affacciamo sulla strada, ma con le ampie vetrine che guardano il verde, sembra di essere all’esterno, immersi nell’ambiente”.E per entrare nel vivo del loro mondo, Armonia Alpina al ginepro è soltanto uno dei prodotti: “E’ un infuso spray per ambienti. La sua fragranza a base di oli essenziali estratti dalle bacche di ginepro sprigiona nello spazio un concentrato di forze vitali, con note profumate e balsamiche. È l’ideale per purificare l’aria e ritrovare una piacevole sensazione di freschezza in ogni stanza, svolge anche un’azione rigenerante sulla mente. I nostri prodotti sono per uomo e per donna, ma anche per i bambini se pensiamo alla wellness box, una scatoletta di legno con le scaglie di pino cembro che rilassano e aiutano la respirazione durante la notte, senza dimenticare la profumazione dell’ambiente. I nostri clienti possono essere i turisti ma le persone che qui ci vivono… abbiamo aperto da poco ma abbiamo già ricevuto un ordine di candele con il pino mugo per fare le bomboniere. Il nostro negozio durante l’anno è aperto il sabato e la domenica, mentre tutti i giorni durante le festività. Nel mese di luglio dal giovedì alla domenica, mentre ad agosto tutti i giorni e con apertura anche serale”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 3 GIUGNOL'articolo CASTIONE DELLA PRESOLANA-Martina, Andrea e Angelo e l’Acqua di Presolana, prodotti e profumi della valle. Tutto naturale e i tronchi per l’esposizione sono alberi caduti dal vento proviene da Araberara.
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MediaChe i ragazzini compiano atti vandalici all’arredo urbano non è una novità e che le amministrazioni intervengano per cercare di sistemare le cose senza troppo clamore è un dato di fatto, ma in questa storia a fare scalpore è l’età dei ragazzini, e più che ragazzini in base alla carta d’identità sarebbe meglio definire bambini: “Ci siamo ritrovati – spiega l’assessore di Gazzaniga Marco Masserini – con il casellario dei libri della biblioteca spaccato a bastonate. Siamo così andati a visionare le telecamere e siamo rimasti di stucco quando abbiamo visto bambini di 7, 8, 10 anni imbracciare bastoni per compiere atti vandalici. Il più grande ha 12 anni, siamo rimasti scioccato, perché quando si parla di ragazzini che compiono queste cose si tratta comunque di 15-16enni, non certo di bambini che frequentano le scuole elementari”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 3 GIUGNOL'articolo Gazzaniga – Il caso: “Bimbi di 7, 8, 10 anni rompono a bastonate il casellario dei libri della biblioteca. Identificati dalle telecamere…” proviene da Araberara.
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MediaDopo un lungo travaglio, il Consiglio comunale di Cene ha partorito una nuova creatura: la Fondazione della Casa della Serenità ETS. Si tratta di un lavoro cominciato agli inizi del 2021 e condiviso per un lungo tratto da maggioranza e minoranza cenesi. L’obiettivo era di superare l’attuale situazione ‘anomala’ che vede la Casa di Riposo di Cene direttamente gestita dal Comune, con tutte le problematiche che questo comporta. Tanto per fare un esempio: come sottolineato dallo stesso sindaco Edilio Moreni, il 30% del bilancio comunale riguarda la Rsa, e sulla ventina di dipendenti del Comune ben nove lavorano presso la Casa della Serenità. Questi passeranno alle dipendenze della nuova Fondazione e il Comune potrà magari assumere quei dipendenti che mancano nell’organico.La costituzione della Fondazione renderà più semplice la gestione della struttura per anziani, perchè il fatto di essere direttamente gestita dal Comune comporta qualche problema burocratico.Tutto bene, quindi? Non proprio, tanto che, alla fine, il gruppo di minoranza ‘Insieme per Cene’ ha votato contro; la sua contrarietà si riversava, in particolare, sullo Statuto e, nello specifico, sulla costituzione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.In effetti, le norme volute dalla maggioranza sono un po’ ingarbugliate. Il primo Consiglio di Amministrazione sarà composto da cinque persone: due (tra cui il presidente) nominate dal sindaco, gli altri tre da rappresentanti della società civile. E… chi sono i rappresentanti della società civile?“Per rappresentanti della società civile – spiega Moreni – intendiamo rappresentanti di associazioni significative, imprenditori, il parroco, quindi non un singolo cittadino che rappresenta solo se stesso. Noi abbiamo voluto questo, perché secondo noi il Cda della Fondazione non deve essere politico. C’è poi da dire che abbiamo contattato varie associazioni, ma si sono tirate indietro. Di conseguenza, visto che nessuno come la Parrocchia rappresenta la società civile, per questo primo Cda abbiamo pensato a tre ‘saggi’: la Parrocchia di Cene, la Parrocchia di Gazzaniga e un imprenditore. Loro hanno scelto tre figure per questo primo Cda”.Cosa c’entra la Parrocchia di Gazzaniga? “Tra i nostri due paesi ci sono molti punti di contatto e tra gli ospiti della Casa della Serenità c’è anche gente di Gazzaniga. Il parroco di Gazzaniga ha scelto se stesso, ma bisogna considerare che lui è molto competente in materia essendo presidente della Fondazione che gestisce la Rsa di Gazzaniga”. ..SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 3 GIUGNO L'articolo CENE-Casa della Serenità, la Fondazione nasce con il ‘pasticcio’ del Cda proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/06/cardinal-zuppi.jpg">Media</a><b>Giorgio Fornoni</b>Squilla il telefono. È mio figlio Sueli che dice: “Papá, il tuo amico Cardinale Zuppi di Bologna è appena stato nominato da Papa Francesco al Vertice della CEI… è presidente al posto di Bassetti” (card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana dal maggio 2017 – n.d.r). Ho accolto con gioia la notizia, grande emozione sentendo che “Don Matteo” mio amico da trent’anni sia così meritatamente considerato e valorizzato.Un prete di strada alla guida della CEI, è già di per sé una rivoluzione e Papa Francesco lo ha voluto proprio sapendo che il <b>Cardinale Matteo Zuppi</b> cambierà i punti di vista e prospettiva… e molti dicono: “Sarebbe ora” e per questo c’è motivo di essere allegri per la sua nomina a presidente della Conferenza Episcopale Italiana.Tutti hanno accolto con gioia la notizia. In particolare, gran parte del clero e i movimenti sociali ma anche i senza tetto di Trastevere che si sono riuniti a bere una birra in suo onore.Nella breve conferenza stampa, non prevista, ma alla quale Zuppi ha accettato di intervenire, un po’ commosso dice: <i>“Voglio innanzitutto esprimere un vivo ringraziamento al Papa e ai Vescovi. Si vive in presenza della collegialità (insieme dei vescovi, persone che hanno tutte la stessa dignità che deriva dall’episcopato) e sinodalità (fare strada insieme) e la prima cosa è il ringraziamento. Il momento non è facile per quel che succede in Italia, in Europa, nel mondo e come chiesa. E poi la pandemia che ci ha rivelato tutte le fragilità e ora la pandemia della guerra. Il Papa parlava di guerra mondiale a pezzi da anni in “Fratelli tutti” prestando attenzione in particolare al pericolo del nucleare. In questi mesi terribili la guerra sta coinvolgendo tutto il mondo ma non dobbiamo dimenticare tutte le altre guerre che anche loro sono pezzi di una guerra mondiale. È in questa sfida che si colloca la chiesa italiana; sulla sinodalità, per poi arrivare a delle decisioni.</i><i>La responsabilità fa misurare la propria piccolezza, la propria inadeguatezza e, spero di restare sempre consapevole… poi c’è il camminare insieme che è quello che sostiene; in più la grazia del Signore al quale chiedo abbondantemente che mi guidi, ci guidi in questo cammino.</i><i>Ascolto la chiesa che ascolta in modo felice; fa sua la sofferenza e ci aiuta ad ascoltare le tante domande, le tante sofferenze per come essere una madre vicina e come incontrare tanti compagni di strada di questo viaggio. In questo cammino sento un sostegno, una vicinanza ed una sinodalità che mi accompagnerà”.</i>Ringrazia poi i suoi predecessori a partire dal cardinal Poma (card. Antonio Poma 1910- 1985 Fu presidente della Cei per un decennio, 1969-1979 – n.d.r.) ) anche lui di Bologna. Poi il Cardinal Politi che è stato il suo vescovo, quello dei suoi primi anni di sacerdozio e che con grande coraggio dette inizio alla comunità di S, Egidio <i>“…dando fiducia a questo gruppo di ragazzi e per il suo grande coraggio di chiesa sinodale”.</i>Poi continua: “<i>Cardinali Ruini e Bagnasco, li ho appena chiamati chiedendo udienza, per la loro sapienza, la loro storia e il loro coinvolgimento. E poi il Cardinal Bassetti che in questi anni con tanta paternità, con tanta amicizia, ha guidato la chiesa italiana, creando tanta fraternità di cui io da Vescovo ho goduto. A Bologna, dopo il padreterno che qualche volta viene anche forse prima, c’è la Madonna di S. Luca, alla quale chiedo di accompagnarmi in questo cammino, che mi guidi come presidente della CEI, in questo cammino della chiesa italiana. Molti laici entrati oggi, presenti nella sinodalità mi incoraggiano”.</i>E rivolto sempre ai giornalisti: <i>“Vi ringrazio per essere presenti e vi chiedo di essere un po’ clementi nei miei confronti in futuro ma sempre con la chiarezza di chi cammina insieme… la chiesa che sta per strada, che cammina e parla al cuore di tutti, che parla una lingua nella babele di questo mondo…
MediaVenerdì 3 giugno il Questore di Bergamo ha emesso un decreto di sospensione, per la durata di 15 giorni, della licenza comunale rilasciata ad un bar di un centro sportivo della Val Seriana. Il provvedimento è stato preso a seguito di una serie di segnalazioni e dopo i controlli effettuati nella serata del primo giugno dal personale della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura.All’interno del locale, che non aveva alcuna autorizzazione, c’erano oltre mille ragazzi che stavano ballando. Non c’erano le norme di sicurezza necessarie, le uscite di sicurezza inadeguate e gli addetti ai servizi di controllo non erano regolarmente iscritti al registro prefettizio.Il titolare dell’autorizzazione è stato indagato per l’apertura abusiva di un luogo di pubblico spettacolo o intrattenimento ed esercizio di attività di spettacolo pubblico senza autorizzazione.L'articolo Festa non autorizzata e con più di mille persone: bar di un centro sportivo della Val Seriana chiuso per 15 giorni proviene da Araberara.
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MediaL’ASD Onore guidato da mister Marco Brasi e dai vice Luca Belingheri e Claudio Barzasi ha chiuso al secondo posto il suo campionato CSI con 51 punti, soltanto uno in meno della capolista Selvino Fc.Soddisfatta la dirigenza: “I ragazzi hanno creato un bellissimo gruppo e il paese si è pian piano avvicinato, affezionandosi sempre più alla squadra. Chiudiamo la stagione con una sola sconfitta e siamo quindi molto contenti dei risultati, anche se non hanno portato alla vittoria del campionato.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 GIUGNOL'articolo ONORE – CALCIO – L’Asd Onore e quel secondo posto in classifica proviene da Araberara.
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MediaTribune gremite al centro sportivo ‘Matteo Gritti’ e una grande festa per il Carobbio che vola in Seconda Categoria.“Affetto, rispetto, complicità e fiducia, sono tutti valori ormai evidenti di questo gruppo.Ci avete fatto sognare e continuate a farlo dentro e fuori dal campo, grazie per la vostra complicità”, scrive la dirigenza.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 GIUGNOL'articolo CALCIO – Il Carobbio vola in Seconda Categoria proviene da Araberara.
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MediaÈ stata una grande festa per gli Esordienti a 7 Csi della Polisportiva Oratorio Clusone guidati da mister Gigi Trussardi. Nelle fasi finali si sono laureati campioni provinciali.“Ho iniziato ad allenare questo gruppo tre anni fa, quando ancora erano nei Pulcini – spiega l’allenatore -. Il primo anno è stato interrotto a tre partite dalla fine a causa del Covid, l’anno scorso non abbiamo giocato sempre per la pandemia, mentre quest’anno abbiamo chiuso il nostro campionato al secondo posto, abbiamo perso soltanto una partita. Il regolamento prevede che le prime due squadre di ogni girone passino alle fasi finali che abbiamo disputato a Celadina. Siamo partiti con 86 squadre e 9 gironi, insomma un bel risultato di cui siamo molto orgogliosi, e poi devo dire che i ragazzi hanno creato un gruppo magnifico”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 GIUGNOL'articolo POLISPORTIVA ORATORIO CLUSONE – Gli Esordienti e la festa per il titolo provinciale proviene da Araberara.
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MediaGrande successo per l’Endine, che vince per la seconda volta consecutiva il ‘Trofeo Preda’ battendo in finale il San Marco di Foresto Sparso per 2-0. Soddisfatto mister Giuseppe Cattaneo, che ha chiuso il campionato di Terza Categoria al quinto posto: “La nostra è una squadra giovanissima, siamo partiti con qualche difficoltà che hanno condizionato la prima parte della stagione, ma siamo cresciuti e per pochi punti non siamo entrati nei playoff.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 GIUGNOL'articolo ENDINE CALCIO – Bis gialloblu al ‘Trofeo Preda’ proviene da Araberara.
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MediaUna pizzata in compagnia per gli Allievi del Pianico e in questi giorni tutti insieme a Rimini per un torneo per concludere nel migliore dei modi una stagione che ha riportato finalmente serenità e divertimento a tutti.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 GIUGNOL'articolo PIANICO – Gli Allievi verso Rimini per il torneo di calcio proviene da Araberara.
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MediaFuori piove, ma Leonardo il sole lo porta con il suo sorriso e l’entusiasmo di chi è riuscito a trasformare una passione nel proprio mestiere. Leonardo di cognome fa Balduzzi, ha 35 anni e vive a Clusone. È un sabato pomeriggio di metà maggio e la sua attività di apicoltore è nella sua fase più intensa. È di corsa, ma si ferma per un attimo a raccontarci la sua avventura con Beescot, la sua azienda agricola, iniziata nel 2019.Partiamo dai primi passi: “Sono laureato in architettura e arrivo proprio da un’esperienza in uno studio. Restare seduto alla mia scrivania e guardare fuori da quella grande vetrata mi ha fatto capire che quella non sarebbe stata la mia strada. Certo, c’era anche la passione per l’architettura, ma mi sembrava di morire a stare lì. Questo è un lavoro molto appagante, anche se magari ci sono giornate lunghe e faticose, ma che non mi pesano… anche perché quando parte la stagione non esistono più giorni liberi o sabati e domeniche, ma non c’è niente di meglio che stare in mezzo alla natura. Io mi sento un privilegiato rispetto a chi lavora in un capannone. Insomma, cercavo qualcosa che mi piacesse fare, qualcosa in cui dedicare anima e corpo e l’ho trovato”.Ma come ti sei avvicinato alle api? “Ho iniziato a dare una mano ad un signore che faceva l’apicoltore a Clusone, mi sono accorto di quando fosse affascinante il mondo delle api e quanto mi piacesse stare in mezzo alla natura. Ecco, nel 2019 ho iniziato proprio così, le api erano un hobby. Nel 2020 invece ho aperto la partita iva ed è nata ‘Beescot’”.Un nome curioso… “Potrebbe sembrare bergamasco, ma non è così (ride, ndr), in inglese significa culla delle api. Sia per il nome che per il logo mi ha aiutato un mio ex compagno di università, Cristian Carrara, che fa il grafico pubblicitario”.Entriamo quindi nel mondo di Beescot, dove si allevano… regine: “È un genere di attività inconsueto dal punto di vista dell’apicoltura, perché nell’immaginario collettivo l’apicoltore fa il miele e i prodotti dell’alveare, mentre io mi concentro sulla produzione delle api regine e degli sciami artificiali. Il mio lavoro consiste nell’allevarle da zero, in modo artificiale, cioè partendo dalle larve scelte da un alveare selezionato per farle diventare delle regine. L’apicoltore che deve fare il miele, ogni due, tre anni, deve sostituire la regina affinchè l’alveare che va in produzione resti vigoroso e popoloso in termini di api operaie. Una regina man mano che invecchia inizia ad avere qualche problematica nella deposizione delle uova, sia perché ne depone poche ma anche perché le api operaie tendono a sostituirla. Durante la stagione l’apicoltore non vuole che accada questo e quindi subentra la mia figura professionale.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 GIUGNOL'articolo CLUSONE – Leonardo che alleva api… regine “Lo studio di architettura mi stava stretto, ho scelto la natura e vedere andar via le mie api…” proviene da Araberara.
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MediaL’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale ha telefonato alla vigilessa aggredita da un extracomunitario nei giorni scorsi a Pradalunga per esprimerle solidarietà e vicinanza. “Un episodio gravissimo” ha detto l’assessore. “L’ho invitata a utilizzare il fondo di indennizzo che Regione Lombardia ha messo a disposizione degli operatori di Polizia locale vittime di reati e che abbiano subito danni fisici o lesioni alla o l’inabilità temporanea assoluta alla prestazione lavorativa”. L’assessore rinnova l’invito ai Comandanti delle Polizie locali lombarde affinché informino maggiormente i propri agenti sul fondo di indennizzo. “Proprio perché riconosciamo il valore degli operatori di Polizia locale – conclude l’assessore alla Sicurezza – Regione Lombardia in tanti anni si è impegnata a legiferare per garantire la maggiore sicurezza possibile agli agenti dotandoli di strumenti utili e incrementando sempre di più la formazione”.L'articolo Pradalunga Vigilessa aggredita. Assessore Sicurezza Lombardia: ‘Da Regione fondo per danni o lesioni” proviene da Araberara.
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MediaOggi, lunedì 6 giugno, è il giorno dell’ultimo saluto a Carol Maltesi, la ragazza uccisa e fatta a pezzi a Rescaldina e ritrovata in un dirupo a Paline di Borno.Il funerale di Carol è stato celebrato questa mattina nell’abbazia di Sesto Calende, in provincia di Varese, nel paese della mamma.“Abbiamo perso il nostro angelo”, hanno detto i genitori attraverso l’avvocato Manuela Scalia. “Spero che quella di oggi possa essere una giornata di riconciliazione – ha aggiunto la mamma – ma soprattutto spero che la mia Carol possa trovare pace”.“Ci sono tanti modi di odiare, si odia con l’indifferenza, si odia con il giudizio, si odia con la mancanza di perdono”, ha aperto così l’omelia il parroco Don Luca Corbetta. E ha poi aggiunto: “L’indifferenza e il giudizio sono due chiodi piantati nelle mani di Cristo. Carol oggi muore come Cristo ma insieme a lui risorgerà. Sono certo che lei abbia cercato tutta la vita qualcuno che l’amasse, ora con Dio lo ha trovato”.Elena e Federica, le due cugine, le hanno invece dedicato queste parole: “Eri una mamma meravigliosa, amorevole con il tuo bambino, attenta a seguirlo passo dopo passo”. Carol era infatti mamma di un bambino di sei anni, che abita a Verona insieme al papà e che lei avrebbe voluto raggiungere. E ancora: “Una figlia estremamente forte, che si prendeva cura della sua mamma”, che da tempo è malata di Sla. “Adesso in cielo c’è un angelo in più – hanno concluso -. Veglia sempre su di noi. Il tuo ricordo vivrà per sempre”.Infine il ricordo degli amici: “Carol voleva vedere il mondo, viaggiare, sognava di diventare una hostess proprio per questo. Ci siamo riviste un po’ di tempo fa, dopo molto tempo, ma nonostante ciò mi ha raccontato tutto di sé – ha aggiunto una compagna di scuola -, è stato davvero difficile, non potevamo credere a ciò che le è successo”.L'articolo Funerale di Carol Maltesi, i genitori: “Abbiamo perso il nostro angelo” proviene da Araberara.
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MediaTaglio del nastro e benedizione per gli uffici della nuova sede Ascom Confcommercio Bergamo di Clusone-Alta Val Seriana e Val di Scalve in piazza Giacomo Manzù, 17. La cerimonia si è aperta con i saluti di Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo: “Dopo Treviglio oggi inauguriamo questa sede, segno della nostra voglia di cambiare e di offrire nuovi servizi ai nostri associati. Siamo a Clusone dagli anni Novanta, un’area importante e baricentrica per la Val Seriana e la Val di Scalve, da oggi ancora più centrale e accogliente per i nostri soci”. Roberto Balduzzi vicesindaco e assessore al commercio di Clusone ha sottolineato “l’importanza della nuova sede per il commercio e per tutto il comune di Clusone, un punto riferimento della valle e per la vicina Val di Scalve”. Fabio Ferrari consigliere provinciale, delegato alla montagna, agricoltura e agroalimentare ha aggiunto: “La nuova sede, in una piazza strategica per imprese e commercianti sarà un punto di riferimento per il commercio che sta attraversando un momento di difficoltà”. Al taglio del nastro erano presenti il direttore Ascom Oscar Fusini, il vicepresidente Ascom Luciano Patelli e tra le autorità, Stefano Slavazza, comandante Tenenza Guardia di finanza di Clusone Daniele Falcucci comandante compagnia carabinieri di Clusone. Il rito è stato presieduto dal direttore dell’oratorio di Clusone, don Alex Carlessi. La nuova sede Ascom assicura alle imprese servizi di assistenza fiscale e contabilità, gestione personale e paghe, consulenza per pratiche, licenze e contratti, credito alle imprese e finanza agevolata, gestione sicurezza, haccp, qualità, privacy e ambiente, innovazione e digitalizzazione. Sono 1065 imprese del terziario che operano sul territorio del comune di Clusone e dell’area delle valli Seriana e di Scalve (Ardesio, Azzone, Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Colere, Fino del Monte, Gandellino, Gorno, Gromo, Oltressenda Alta, Oneta, Onore, Parre, Piario, Ponte Nossa, Premolo, Rovetta, Schilpario, Songavazzo, Valbondione, Valgoglio, Villa d’Ogna e Vilminore di Scalve). L'articolo Clusone – Taglio del nastro per la nuova sede Ascom di Clusone- Alta Val Seriana e Val di Scalve Servizi e consulenza per 1065 imprese dell’area proviene da Araberara.
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MediaUn giudizio tombale sul progetto di riapertura delle miniere di zinco a Gorno, Val del riso fin su a Oltre il Colle. Dopo tutti i pareri negativi accumulati in questi mesi (Parco delle Orobie e Uniacque in particolare) ecco quello definitivo del Ministero della Transizione Ecologica.“Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006 (…) Visto il decreto-legge 1° marzo 2021 (…) Visto il decreto ministeriale 13 dicembre 2017 (…)”, dopo aver “considerato” e “visto” altre istanze, documentazioni, pubblicazioni e prese di posizione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, “preso atto” del progetto e della richiesta di rinnovo della concessione mineraria denominata “Monica” che riguarda Oltre il Colle, Gorno e Oneta, “acquisito” il parere del Ministero della cultura, del parco delle Orobie, pur prendendo atto “che non è pervenuto (…) il parere della Regione Lombardia”… il Ministero della Transizione Ecologica di concerto con il Ministero della Cultura DECRETA il giudizio negativo sull’incompatibilità ambientale del Progetto di rinnovo concessione mineraria “Monica” per zinco, piombo e associati presentato dalla società Energia Minerals Srl.Questa società ha 60 giorni per presentare ricorso al TAR o allo stesso Presidente della Repubblica entro 120 giorni.L'articolo GORNO – Riapertura delle miniere: l’ultimo No è del Ministero proviene da Araberara.
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MediaDopo avere sottoscritto un accordo con la Guardia Costiera Ausiliaria, l’associazione Camunia Soccorso e la Croce Rossa Italiana – OPSA Bergamo, l’Autorità di Bacino lacuale dei Laghi d’Iseo, Endine e Moro ha firmato un protocollo d’intesa con le due provincie – Brescia e Bergamo – ed in modo particolare con i referenti per il settore della protezione civile, Giovanmaria Tognazzi e Luigi Assolari, al fine di coinvolgere dieci associazioni di volontariato locale nel controllo della sicurezza sul Sebino nel corso della prossima stagione estiva.
“Anche quest’anno siamo riusciti a coinvolgere le due provincie – ha confermato il direttore di AdB Gloria Rolfi – nella sottoscrizione dello specifico protocollo d’intesa per la sicurezza e le attività di prevenzione sul lago. Il budget disponibile sul progetto è di 20mila Euro”. “Le dieci associazioni – ha continuato il direttore – presteranno servizio già dal prossimo fine settimana e fino alla metà del mese di settembre, oltre alle giornate festive infrasettimanali, secondo un calendario definito e sottoscritto da tutti i partecipanti”.
Si occuperanno di soccorso e vigilanza, di prevenzione e di formazione: utilizzeranno i propri mezzi associativi e proporranno momenti di coinvolgimento dei bagnanti e dei turisti, al fine di aumentare la conoscenza delle diverse criticità dell’ambiente acquatico lacustre.
Parallelamente, le pattuglie della Polizia Provinciale – che fino alla scorsa estate coordinavano le diverse associazioni – continueranno a prestare servizio sull’intera area del Lago d’Iseo.
Di seguito l’elenco delle associazioni coinvolte.
PROVINCIA DI BRESCIA: Gruppo Intercomunale del Sebino Bresciano, Gruppo Sub Monte
Isola, Gruppo Soccorso Sebino, Gruppo Sommozzatori Iseo Onlus, Volontari Protezione Civile Sommozzatori di Capriolo, Gruppo Comunale di Palazzolo sull’Oglio.
PROVINCIA DI BERGAMO: Nucleo Sommozzatori di Treviglio, Protezione Civile Sommozzatori FIPS Bergamo, ANC sezione “Caduti di Nassiiriya” nucleo di volontariato e Protezione Civile, associazione squadra italiana cani salvataggio – SICS – Seriate.L'articolo Sicurezza sul Lago d’Iseo: c’è l’accordo tra Autorità di Bacino e Protezione Civile provinciale proviene da Araberara.
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“Anche quest’anno siamo riusciti a coinvolgere le due provincie – ha confermato il direttore di AdB Gloria Rolfi – nella sottoscrizione dello specifico protocollo d’intesa per la sicurezza e le attività di prevenzione sul lago. Il budget disponibile sul progetto è di 20mila Euro”. “Le dieci associazioni – ha continuato il direttore – presteranno servizio già dal prossimo fine settimana e fino alla metà del mese di settembre, oltre alle giornate festive infrasettimanali, secondo un calendario definito e sottoscritto da tutti i partecipanti”.
Si occuperanno di soccorso e vigilanza, di prevenzione e di formazione: utilizzeranno i propri mezzi associativi e proporranno momenti di coinvolgimento dei bagnanti e dei turisti, al fine di aumentare la conoscenza delle diverse criticità dell’ambiente acquatico lacustre.
Parallelamente, le pattuglie della Polizia Provinciale – che fino alla scorsa estate coordinavano le diverse associazioni – continueranno a prestare servizio sull’intera area del Lago d’Iseo.
Di seguito l’elenco delle associazioni coinvolte.
PROVINCIA DI BRESCIA: Gruppo Intercomunale del Sebino Bresciano, Gruppo Sub Monte
Isola, Gruppo Soccorso Sebino, Gruppo Sommozzatori Iseo Onlus, Volontari Protezione Civile Sommozzatori di Capriolo, Gruppo Comunale di Palazzolo sull’Oglio.
PROVINCIA DI BERGAMO: Nucleo Sommozzatori di Treviglio, Protezione Civile Sommozzatori FIPS Bergamo, ANC sezione “Caduti di Nassiiriya” nucleo di volontariato e Protezione Civile, associazione squadra italiana cani salvataggio – SICS – Seriate.L'articolo Sicurezza sul Lago d’Iseo: c’è l’accordo tra Autorità di Bacino e Protezione Civile provinciale proviene da Araberara.
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MediaDopo i lavori eseguiti lo scorso anno da Uniacque per il collegamento al collettore sovracomunale delle fognature (situato appunto sotto l’abitato di Sant’Andrea), la strada provinciale 61 tra Vilminore capoluogo e la Frazione di Sant’Andrea verrà finalmente asfaltata. Per questo sarà chiusa al traffico dalle 7.00 del 13 giugno fino alle 18.00 del 25 giugno. L’alternativa è percorrere la strada provinciale Vilminore-Vilmaggiore per poi imboccare la statale in località Manna e scendere a Sant’Andrea. Oppure percorrere la strada provinciale 58 dell’Oltrepovo e poi della Valnotte fino a Colere e e poi al Castello.L'articolo VILMINORE DI SCALVE – Si asfalta (finalmente) la Vilminore-Sant’Andrea proviene da Araberara.
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