AraberaraNews
8 subscribers
8.22K links
Download Telegram
MediaNella mattinata di oggi, martedì 31 ottobre, a causa delle forti piogge che si sono abbattute sulla Val Seriana si sono verificati allagamenti sul confine tra Rovetta e Fino del Monte, in corrispondenza della filiale di Banca Intesa. “Allagamenti in atto – scrive l’amministrazione comunale di Rovetta -. Segnalazione emergenze ad ufficio tecnico comunale. Azione di controllo in atto da parte degli uffici comunali, della Polizia Locale e della Protezione Civile Squadra Antincendio e Gruppo Alpini”.Disagi anche a Cerete Basso, sul rettilineo della statale della Val Borlezza tra il cimitero e il campo sportivo. L'articolo Maltempo, allagamenti tra Rovetta e Fino del Monte proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/ibKB0dZ
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/11/hillary-ruggeri.jpg">Media</a>Hillary è tornata dal buio. Caparbia. Davvero una “guerriera”, come si è definita. Arriva in redazione una mattina di un sabato di fine ottobre. Qualche difficoltà ancora nel camminare. <em>“Ma adesso sto da dio…”. </em> È un dio minore che le ha fatto salire un calvario che adesso racconta con la determinazione di chi ha combattuto la sua battaglia per sopravvivere. Aveva nove anni quando è entrata nel “buio” del coma e ai genitori i medici avevano detto che non restava che “staccare la spina”.Torniamo indietro nel tempo. <em>“Sono nata a Calcinate, sì, nell’ospedale, e abito a Telgate: ho 25 anni, ho un fratello più grande di me, adesso lavoro come impiegata nell’azienda di famiglia”. </em>Insomma, adesso va tutto bene?<strong>Hillary Ruggeri</strong> è accompagnata dalla zia Elena, <em>“mi accompagna perché ho difficoltà motorie perché a me manca l’equilibrio, ho avuto una emiparesi nella parte destra, ho ancora difficoltà, se devo fare qualcosa di precisione uso la sinistra; infatti, dopo la emiparesi ho reimparato a scrivere con la sinistra, poi a poco a poco sono tornata a scrivere anche con la destra. Mangio usando la sinistra e scrivo con la destra, è un po’ un casino…”. </em>Parla con un po’ di difficoltà dopo l’ennesima operazione subita due anni fa. Ma torniamo a quando è cominciato tutto. Avevi nove anni. Cosa è successo?<em>“Quando avevo nove anni mia mamma, </em><strong>Cinzia</strong><em>, è stata operata per un meningioma, un tumore alla testa. Siccome il meningioma è una patologia di famigliarità, il neurochirurgo ha detto a mia mamma di far fare una risonanza a tutti i famigliari. Nessuno di loro ha voluto farla, ma erano tutti dei… cagasotto, </em>(ride) <em>l’unica che ha voluto farla sono stata io. </em><em>E mi hanno trovato un piccolissimo meningioma alla nuca, era piccolo, di pochi millimetri. Ho fatto accertamenti al Besta di Milano </em>(Istituto neurologico Carlo Besta – n.d.r.) <em>e mi hanno trovato un neurinoma al nervo acustico destro, ma erano piccoli, si poteva benissimo lasciarli lì e tenerli sotto controllo. Non sapevamo cosa fare e mia mamma fa, ‘facciamolo vedere al neurochirurgo che mi ha operato’. Così abbiamo fatto. Lui ci ha detto che si sarebbe occupato solo del meningioma, mentre il neurinoma l’avrebbe fatto vedere a un suo collega. </em><em>Eravamo ai Riuniti di Bergamo, ancora il vecchio ospedale. Una sera, eravamo lì a cena con papà e mamma e ci ha chiamato il chirurgo che si sarebbe occupato del neurinoma e ci ha detto che bisogna intervenire subito perché con lo sviluppo, avevo nove anni, potevo avere complicazioni e ci sarebbe stato un unico intervento togliendo tutti e due, ‘visto che interveniamo sul meningioma poi risaliamo e interveniamo anche sul neurinoma’. </em><em>Poi ci ha chiamato la caposala dicendo che l’intervento era già fissato, i miei hanno risposto che non avevano parlato col neurochirurgo, ‘no, hanno fatto tutto loro, l’intervento è già fissato’, ci ha risposto. Io avevo terrore, sai, eravamo tutti ignoranti in materia. Allora mi sono preparata dieci domande da fare al neurochirurgo, ero una bambina, erano domande un po’ banali, infantili, come su quanto sarei stata in ospedale, quando sarei potuta tornare a scuola e a danza, perché io facevo danza. Mi hanno detto che sarebbe stata una cosa veloce, di pochi giorni. Sono entrata in ospedale il 5 febbraio del 2008”.</em><strong>5 febbraio 2008: il coma</strong>Hillary ricorda ogni dettaglio, si è fatta una cultura medica. Ma la sua via crucis è appena all’inizio.<em>“Sono entrata in ospedale il 5 febbraio e sono uscita il 13 dicembre”.</em>Avevano detto che sarebbe stato un ricovero di “pochi giorni”. È andato tutto male<em>“In due giorni mi preparano. Mi operano il 7 febbraio. Sono entrata in sala operatoria alle sette e mezza e prima mi hanno tolto il meningioma alla nuca. E quel medico nel primo pomeriggio aveva finito. Ci ha detto che stavano ricucendo. Ma hanno irritato…
MediaSabato 21 ottobre scorso, quando Alice Fornoni, di Piazzolo di Ardesio,18enne studentessa dell’Istituto Agrario di Bergamo, torna da scuola trova la sua amatissima nonna Rosa in lacrime di fronte alla carcassa di ‘Birra’, la sua agnella più bella, appena fuori dalla stalla che dista una dozzina di metri dalla sua casa: “E non c’erano più nemmeno le altre pecore ed era sparita anche la capra, certamente erano scappate terrorizzate, le abbiamo cercate dappertutto qui intorno ma non le abbiamo trovate…Solo il mio agnellino ‘Bruno’ è sopravvissuto”. Anche ad Alice viene da piangere. “Eppure le nostre bestie erano tutte in stalla, di notte le ricoveriamo sempre, e c’era anche il cane da guardia che evidentemente non ce l’ha fatta a difenderle”. Ad avvisare la Nonna, la mattina presto, era stato un pastore, Alessandro Baronchelli detto ‘Camài’, anche lui nella zona di Ave, poco lontano, aveva subito l’estate scorsa una predazione, tre pecore sbranate ed altre che non si si sono più trovate:  “Lo ha ammesso anche la Polizia provinciale che è stato il lupo, con le fototrappole ha accertato la presenza di un branco di sei esemplari, 2 grandi e 4 cuccioli, che da Colle Palazzo, nella Valzurio, sono arrivati qui ad Ave e a Piazzolo. Le guardie provinciali le abbiamo chiamate, sono arrivate, ci hanno chiesto i ‘bottoni’ delle nostre bestie, abbiamo compilato le carte ed ora vedranno cosa fare….  SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo PIAZZOLO di ARDESIO – Alice, 18 anni, che con la Nonna alleva pecore per passione: “Il lupo mi ha ucciso ‘Birra’, la più bella, e le altre non le troviamo più”, “Gli indennizzi non ci interessano, perché i miei agnellini non hanno diritto di vivere?” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/MUCkKum
MediaUn titolare di un bar mi ha detto che prima del covid con le sue tre macchinette portava a casa netti 8 o 9000 euro al mese ora 10 volte meno, ma in realtà il giocato è molto di più di prima, solo che giocano online”. Maurizio Bertocchi è uno dei punti di riferimento dell’Acat della Media Val Seriana, l’Associazione che era nata per combattere principalmente i problemi da dipendenza dell’alcool e ora si trova a dover far fronte anche ad altre dipendenze, tra cui appunto la ludopatia che ha preso piede in questi ultimi anni in maniera esorbitante. Maurizio non giudica, non fa morale ma cerca soluzioni e di esperienza ne ha da vendere e il quadro che traccia è di quelli che fanno paura ma come tutte le cose che fanno paura molte volte si preferisce non guardarle. Maurizio è fratello di Guido, assessore ai servizi sociali del Comune di Gandino. Due fratelli in prima linea su un territorio di 18 Comuni che come tutte le altre zone sono ‘affette’ da ludopatia in fase crescente. Una dipendenza relativamente recente rispetto a droga e alcool: “Un fenomeno che è comparso da 10 anni a questa parte – spiega Maurizio – prima il gioco d’azzardo era circoscritto ai casinò o ad alcuni locali, ora è accessibile a chiunque, ovunque e per qualsiasi fascia di età e l’online sta prendendo piede soprattutto dopo il covid, nessuno ti vede entrare in un posto, quindi hai garantita la riservatezza, giochi comodamente da casa e alla fine ti ritrovi senza niente. Lo Stato con l’online incassa molto meno, con gli altri giochi, dal Bingo ai Gratta e Vinci alle slot si tiene qualcosa come il 10%, un mucchio di soldi”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo INCHIESTA/2 – LUDOPATIA – Media e Bassa Valle dove ci si gioca il Tfr online: “Un ragazzo ha perso tutto in poche ore”. Albino Caput Mundi del gioco (in un anno giocati 59 milioni di euro), nei primi sei mesi del 2022 giocati in valle 45 milioni di euro” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/ILYM8Ef
MediaUna giornata come le altre per le tabaccherie, un sacco di gente entra per comprare sigarette, pagare bollette, ricaricare il cellulare, qualcuno è seduto a giocare alle slot machines ed altre persone puntano soldi al Lotto o a giochi istantanei, nella speranza di vincere qualcosa..*Ciao giovanotto, vuoi acquistare questo Gratta e vinci? E appena arrivato e casta solo 5 euro..” esclama entusiasta la tabaccaia, non appena varco la porta dell’ingresso.“Ah è nuovo dai va bene, grazie mille!” rispondo io, , e una volta pagato il biglietto mi apposto in un angolo a grattare; vicino a me altra gente più grande, anche loro intenti con una moneta a “sgrattuggiare” i numeri vincenti… oh …nel mio caso perdenti.*Niente? Ah mi spiace, magari prova con il numero 7, di solito è vincente” suggerisce ancora la tabaccaia, che, dalla faccia, sembra quasi dispiaciuta del fatto che non ho vinto nulla. Ancora una volta accetto la sua proposta e gratto il numero 7, Vinco 10 euro e ne compro altri due, poi altri 3 di diversa tipologia e già che ci sono seguo i passi della signora accanto che con 2 euro puntati al 10 e lotto ne intasca 500. Cosi facendo trascorro circa un’ora del mio tempo e spendo la bellezza di 200 euro. Non ho più un euro in tasca ma dentro di me un’adrenalina irrefrenabile, una voce che sussurra di riprovarci ancora…. che la prossima volta  andrà meglio.Così, deluso ma allo stesso tempo fiducioso e speranzoso, esco dal punto vendita e mi reco ad uno sportello automatico per prelevare più soldi, e ritentare la fortuna da qualche altra parte.Ecco come trascorrevo il mio tempo libero o la mia pausa lavorativa da circa un anno e mezzo a questa parte. Colpa della tabaccaia? Beh, per lei ero un cliente come tutti gli altri. Non poteva sapere che dietro a tutto ciò ci stava un problema. (Certo, sicuramente la sua insistenza non giocava a mio favore…)Cosi, giorno dopo giorno si innesca pian piano un meccanismo interno che ti porta a intraprendere un percorso segnato dalla menzogna, dall’illusione, che ti induce a dover nasconderti per paura del giudizio altrui, al voler sempre avere di più di quello che si ha fino al punto di rubare denaro o gioielli alla famiglia o rivolgersi a terzi per avere prestiti. All’inizio provi a cercare una qualsiasi giustificazione, negandoti il fatto di essere dipendente da quelle piccole schedine o da quegli insignificanti grattini, ma man mano che le settimane trascorrono, ti rendi conto di non essere più la stessa persona di prima, e quando rinunci ad uscire a bere qualcosa con amici o colleghi per recarsi in un tabacchino a giocare allora per la testa inizia a scorrere un briciolo di pensiero razionale che ti fa dire: “Si, c’è un problema”. Questo problema ha un nome: ludopatia.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo INCHIESTA LUDOPATIA – La testimonianza – Mirko, 26 anni della Val Seriana: “Ecco come ho cominciato, in tabaccheria con un gratta e vinci e sono finito a rubare e chiedere prestiti per giocare e giocare…” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/WhGuvSo
MediaQuanto migranti ci sono a Gromo? Non lo so nemmeno io, di sicuro un centinaio – commenta la sindaca Sara Rivama non ho mai ricevuto comunicazione ufficiale, vanno e vengono, quindi il totale preciso non lo so, di sicuro è un numero spropositato per un paesino piccolo come il nostro”. Già, Gromo poco più di 1200 abitanti, Asta del Serio, Sara Riva sulla storia dei migranti era stata critica fin da subito. Nell’articolo che riportiamo in queste pagine, la titola della struttura che ospita i migranti sostiene che la sindaca dovrebbe concedere loro la carta d’identità in modo da permettere di trovare un lavoro: “A parte che non sono io che rilascio le carte d’identità, ma il problema è un altro…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo GROMO – Sara Riva: “Aspettiamo risposte dalla Prefettura. Per un paese di 1200 abitanti 100 migranti sono troppi…” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/7znc4w9
MediaQuello dei medici di base è un tasto dolente in questi ultimi anni. Leggiamo spesso di comuni che ne restano privi dopo che il ‘vecchio medico di paese’ è andato in pensione, costringendo la popolazione a prendere l’auto o il pullman per andare all’ambulatorio più vicino, che però è distante da casa diversi chilometri. In Val Cavallina sta succedendo qualcosa di singolare. Di solito, i medici di base lasciano i piccoli centri privilegiando quelli più popolosi. Qui è invece successo il contrario.Il più popoloso comune della zona, la cittadina di Trescore Balneario, ha perso la metà dei suoi medici di base, che le hanno preferito il più piccolo Cenate Sotto.Sei medici di base che finora avevano i loro ambulatori a Trescore hanno così fatto i bagagli e se ne sono andati nel paese vicino (in verità, uno dei sei si trasferisce fra qualche giorno). Ciò ha ovviamente generato commenti e polemiche nella cittadina termale, con il gruppo di minoranza che ha criticato l’Amministrazione comunale.La minoranzaQuesta è la posizione del gruppo di minoranza ‘ConsensoCivico’: “Sembrava una bufala, ma è vero. Sei medici di base se ne vanno da Trescore e si trasferiscono in un paese limitrofo dal quale gestiranno, in futuro, i propri mutuati, cioè molti nostri cittadini. Non abbiamo la certezza delle loro motivazioni, l’unica cosa che sappiamo è che l’emigrazione è partita ad ottobre e che la gestione dei pazienti coinvolti è ribaltata: Trescore non accoglierà più i pazienti provenienti dagli altri paesi, ma saranno gli abitanti di Trescore a recarsi altrove. Prima considerazione: al di là della questione, che fine ha fatto l’obiettivo di rimettere Trescore (il più grande paese in termini di popolazione e il più ricco di servizi) al centro della Val Cavallina? Sei medici se ne vanno e l’Amministrazione comunale… sta a guardare! Seconda considerazione: sempre in ambito sanitario, durante il nostro mandato si era verificata una situazione simile con ATS e ASST che minacciavano di spostare la propria sede a Seriate, perché la fatiscente struttura di Via Mazzini era diventata inagibile. Solo una corsa contro il tempo, con fiumi di incontri con tutti i soggetti coinvolti, portò infine alla realizzazione del progetto e della convenzione che avrebbero dato vita alla nuova struttura, realizzata in Via Ospedale. Oggi questa nuova struttura eroga i servizi di neuropsichiatria infantile e gestisce alcune funzioni di ATS per tutta la Valle. Sono serviti almeno due anni di lavoro per mantenere sul nostro territorio ciò che da sempre era presente e consolidato.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo IL CASO – L’esodo dei medici di base da Trescore a Cenate Sotto (sei se ne vanno e sei rimangono) proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/XihQnLp
MediaFratelli d’Italia adesso pesa sempre di più in Consiglio comunale a Sarnico: dopo il passaggio da Forza Italia a Fratelli d’Italia di Paola Plebani (già vicesindaco e adesso “solo” assessore alla Famiglia e all’Istruzione) e Lorenzo Bellini (assessore al Turismo, Governo del Territorio e Commercio), ecco il passaggio di Matteo Pasquinelli (consigliere con delega alla Sicurezza e Decoro Urbano), al partito di Giorgia Meloni.Restano tutti in maggioranza, anche perché le elezioni sono fissate per il 9 giugno, una crisi adesso non avrebbe molto senso, anche perché il sindaco avrebbe la capacità di tenere insieme anche… una nuova armata Brancaleone e non guarda tanto al movimentismo paesano, ma tende l’orecchio a quello che succede nella capitale. Ma da partito fantasma (a livello istituzionale) adesso Fratelli d’Italia ha un suo nucleo forte di tre consiglieri. Anzi, molto di più come vediamo più avanti. Il che in prospettiva peserà quando ci si siederà al tavolo del centrodestra per indicare il candidato sindaco e la composizione della lista per le elezioni del 2024.A fianco del sindaco leghista Giorgio Bertazzoli restano (in Giunta) anche l’attuale vicesindaco Nicola Danesi, già indicato come “delfino” del sindaco (se non scatta quel benedetto/maledetto terzo mandato per i Comuni oltre i 5 mila abitanti), Laura Crescini, presentatasi come indipendente (ma si dice a suo tempo sostenuta da duo Plebani/Bellini) e Umberto Bortolotti (a suo tempo simpatizzante di Alleanza Nazionale). In maggioranza ci sono anche Stefano Faglia, anche lui indipendente (delega a Valorizzazione Spazi Pubblici, Innovazione tecnologica e Ambiente) e Valentina Micheletti, leghista (delega alle Politiche Giovanili e Comunicazione).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo SARNICO – Gara a salire sul carro della Meloni. In Giunta 2 Lega, 2 Fratelli d’Italia. In maggioranza pareggio sul 3 a 3 proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/E3H8JYn
MediaLuca Mariani«Me ne sono andato in sella al mio scooter. Era una notte di fine giugno. Avevo poco più di trent’anni. La prima a vedere il mio corpo insanguinato accasciato sull’asfalto scuro è stata la mia fidanzata. Anche lei tornava a casa. Eravamo stati insieme al bar a ridere e scherzare con i nostri amici». Andrea Botti è al mare, ciabatte, costume, maglietta leggera e le braccia allargate come a voler volare sopra la felicità di quell’attimo reso eterno da questa fotografia che si staglia al centro della sua tomba nel cimitero di Nembro. Il marmo grigio scuro è ritagliato a forma di cuore. Lo skyline in bianco di città Alta attraversa la base della lapide. Davanti campeggia lo stemma argentato dell’Atalanta firmato e voluto da “i tuoi amici”. «Sì. La Dea era la mia grande passione. La seguivo sempre allo stadio. Sia in casa che in trasferta. Quanto mi ha fatto emozionare il corteo che i miei amici di Nembro e della curva hanno organizzato per salutarmi. Adesso ricordatemi sempre “umile dal sorriso sincero”». Così la scritta apparsa sullo striscione che ha abbracciato il suo feretro tre estati fa, ora è scolpita e indelebile sul suo marmo grigio.Il sole fatica a trovare spazio. Le nubi si stanno schiarendo ma restano pesanti, nonostante la molta pioggia scagliata nel corso della notte. Le tuie di via delle Rimembranze sono ancora cariche di gocce. Così anche i fiori lilla del ciclamino, le eriche non ancora fiorite e i petali socchiusi delle gazanie. «Qui riposo dal luglio 1958. Un fulmine mi ha colpito all’improvviso. Stavo sbucando sulla vetta del pizzo Roseg. Io alpinista esperto dove altro potevo lasciare la vita se non in cima ad un’affascinante montagna?». Leone Pellicioli era ancora un ragazzo, ma con la grande stoffa di chi conosce e vive tra le vette. Il suo busto in metallo troneggia su due rocce accostate a due tuie che paiono cipressi. Qualche ruga appena accennata sulla fronte. Un maglione a V, attraversato dalle corde utili alle scalate da cui emerge il collo della camicia. Leone ha un sorriso sereno e guarda dritto verso il resto del cimitero nembrese: «Qui c’è anche il mio collega Carlo Nembrini. Anche lui era un grande alpinista. Anche lui se n’è andato in montagna. Lui però sulle Ande. Stava tornando al campo. Insieme al suo gruppo aveva appena recuperato il corpo di un altro uomo che aveva consegnato la sua vita ai monti. È scivolato in burrone. Anche lui è tornato a casa, ma non sui suoi scarponi».SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo SPOON RIVER – NEMBRO – Andrea, quella notte di giugno in sella al suo scooter, Leone e Carlo e la passione per le vette, Salvatore e i suoi pazienti, Maria Teresa e Giulio… proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/3za1jiK
MediaLuca Mariani«Il dato oggettivo è che Claudio Ongaro si è infilato nella Presolana. A fare cosa lo sa solo lui. Cosa gli è successo lo sa solo lui. E non è detto che ce lo possa raccontare.» Al comando dei carabinieri di Clusone ci sono ancora molti dubbi e pochissime certezze.  È ormai passato un mese da quel maledetto 5 ottobre 2023. Da quel caldo pomeriggio di inizio autunno. Da quell’ultima volta che qualcuno ha visto e ha parlato con Claudio Ongaro, sulla Presolana, sul sentiero verso la zona dei Cassinelli. Però purtroppo «non ci sono novità.» Si ammette dal comando dei carabinieri clusonesi, da dove poi si precisa che «dati alla mano escludiamo che se ne sia andato via. È molto complicato. Anche perché non ci sono riscontri di una sua presenza in giro. Se n’è parlato molto, sono girate foto, nome e cognome. Nella zona poi ci si conosce tutti e a noi non è arrivata nessuna segnalazione». Perciò dall’Arma di Clusone filtra del pessimismo dettato dall’impossibilità di setacciare tutta la Presolana: «Non si riesce a coprire tutta quell’area, né con le unità cinofile, né con i droni. Ci sono dei limiti oggettivi. Sono talmente tanti i sentieri che non basterebbe tutta la popolazione di Clusone per batterli tutti.» Anche l’addetto stampa del comando provinciale dei Vigli del fuoco di Bergamo conferma le difficoltà nel riuscire a controllare tutta la zona circostante al passo delle Presolana, dove Claudio Ongaro ha parcheggiato la sua auto il 5 ottobre scorso: «È una zona abbastanza impervia e ci sono punti dove è davvero difficile arrivarci. Nemmeno con i droni si riesce ad arrivare in alcune forre scoscese…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo CLUSONE – Un mese dopo, Claudio non si è trovato: “Cosa gli è successo lo sa solo lui” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/KB5rGqZ
MediaNell’ambito della sesta edizione degli Innova Retail Award, riconoscimento annuale che premia progetti di innovazioni nel retail organizzato dalla società Kiki Lab 360° Retail (Gruppo Promotica),  all’Enterprise Hotel di Milano la storica insegna di Villa d’Ogna “Bonicelli Salumeria” è stata scelta come miglior negozio indipendente Food. Il riconoscimento, assegnato da una giuria di top manager di aziende retail, professionisti ed esperti, ha voluto premiare l’evoluzione della storica bottega di montagna, che negli ultimi dieci anni ha portato i prodotti bergamaschi tipici nel mondo, con catering e servizi collegati al negozio di riferimento per la spesa quotidiana in paese. Luca Bonicelli, dal 2009 alla guida del negozio di famiglia fondato nel 1964 e presidente del Gruppo Salumieri e Gastronomi Ascom di Confcommercio di Bergamo, ha via via trasformato la sua Salumeria di Montagna in un’azienda di catering  apprezzata da privati, aziende, RSA e scuole, sia in Italia che all’estero:“Sì, dalla nostra provincia alla Lombardia, dalla Germania alla Francia e ad aziende sia americane che cinesi…Siamo spesso presenti alle fiere di questi Paesi con un nostro stand, dove allestiamo una cucina per servire piatti a base dei nostri prodotti tipici nell’ambito di serate ed eventi a tema. Per esempio, in Germania è apprezzatissima la nostra polenta e cinghiale…E devo dire che agli inizi di quest’avventura constatavo che tanti prodotti bergamaschi non erano molto conosciuti, in giro per il mondo, ma che a poco a poco le cose sono cambiate, e stanno cambiando tuttora”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo VILLA D’OGNA – Luca Bonicelli e la salumeria premiati come miglior negozio Food. “Sogno una trattoria come quelle di una volta, che ti faccia pensare all’infanzia e tornare bambino” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/nyZjNGl
Mediadi Lucio ToninelliAurelio Riccardi, alias, Billy! Alto, portamento dignitoso. Un’ombra di sorriso vago e ironico sulle labbra… Una postura dritta e di sfida, con le braccia conserte. Sta osservando con attenzione la lapide di un piccolo loculo murale di fronte a lui. China la testa da un lato, poi dall’altro. Poi la scuote in segno disapprovazione. C’è scritto: Aurelio Riccardi, sulla piccola pietra tombale.Lo osservo un momento… Guardo la lapide, riguardo lui, “Ma tu sei…. Mi sembra che sei…”“Stai per dire che sono l’Aurelio?”, e si irrigidisce.“Volevo dire che un po’ gli assomigli… a questo qui”Mi guarda con ferocia “Vergine di Guadalupe, Io sono il Billy! BILLY, hai capito? Billy Riccardi”“Certo, certo, d’accordo Billy”. Si quieta un po’.“Ma non mi ricordo quand’è stata l’ultima volta che… sei stato vivo… Cosa fai qui?”“C’è scritto lì la data che sono partito. Ma quello non sono io. Io sono Billy. E sono qui proprio per riprendermi l’identità, perché né in Paradiso né all’inferno, mi vogliono lasciare entrare come Billy. Non lo conoscono. Hanno controllato anche il codice fiscale”.“Effettivamente…”“Effettivamente un corno. Adesso vado all’anagrafe e mi sentono, Dio furfante!”“Ci penso io, Billy. Vado a parlare con la Mariella. Tu torna tranquillo ‘su’ da San Pietro. E se non ti fanno entrare, forse non è tutta colpa dell’anagrafe. Ma tu provaci, metteremo una buona parola”.Mi strizza l’occhio e svanisce borbottando altre parole che preferisco aver dimenticato.BILLY, qui manchi a tutti. Togli un po’ di noia anche al Paradiso! Ciao.*  *  *L’Insegnér Andrea BonicelliL’’insegnér”, mi chiamavano.Lo ero, in effetti e amavo il mio mestiere,Ingegnere delle miniere.Di quelli con stivali e casco e mani nere.Uso a guardar negli occhila mia Gente anche al fosco.Amico sincero e leale sempre.Un buon compagno di bisboccia a volte.E sindaco di tutti, davvero.La chiusura delle minieremi ha scavato dentro il cuore.Ho combattuto fino alla finee ho perso, ma a testa alta.Avrei preferito non saperlo,che sarebbe finita così,ma vi avrei mentito.Vedere gli amici, le loro famiglie,abbandonare la Vallee non poter far più nullami ha abbreviato la vita.Da qui continuo a scrivere chequesta terra, la mia terra, meritava di più.L’ho scritto, anche prima di morire…“Tra le strombazzate provvidenze per la montagna va messa in primissima linea questa: DAR LAVORO AL MONTANARO IN CASA SUA” (da un articolo dell’Ing. Andrea Bonicelli.*  *  *Ü furestér al camposanto (Luigi Fiorini)Se lo sapessi,vi direi chi sono.Forse l’ho dimenticatoe preferisco non mi torni a mente.Ü furestér, disóm. L’è chèl che s’ dis.Amato, ho amato anch’io.Forse anche odiato.Il tutto ricambiato ma senzabilancino. Ora non più.A chi mi porta fiori, un grazie…Una tomba senza un fiorerattrista anche i curiosi di passaggio.E poi ci tengo ad una casa a posto.A chi mi scambiò un sorriso,un buongiorno, un “che tempo, eh, Luigi?”,devo molto: il sentirmi a casa.Vi ho scelti non a caso, montanari:scontrosi, ma ospitali anche al camposanto.Qui dentro mi sento Scalvino anch’io.Buona vita, Gente.Chissà ci si veda altrove ancora.(Luigi Fiorini, vissuto a Vilminore gli ultimi anni della sua vita, sconosciuto a tutti, fu sepolto a spese della Comunità, perché nessun parente o conoscente si palesò per riconoscerlo)SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo VAL DI SCALVE – SPOON RIVER – Billy e l’anagrafe del Paradiso, l’ingegnere e sindaco e le miniere chiuse, ü furestér dimenticato, Luigino bersagliere, il parroco di Dezzo e il disastro del ’23 e il Roby di Colere proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/X3pxBVY
MediaLovere è sceso sotto i 5000 abitanti, il calo si fa sentire ma anche sul fronte negozi, soprattutto quelli cosiddetti di prima necessità, ci sono un po’ di difficoltà. La notizia di questi giorni è che sembrerebbe oramai certa la chiusura del supermercato Iperal nella zona di fronte a piazza del mercato. Già negli anni scorsi si parlava di chiusura, poi però si era andati avanti ma ora dopo l’apertura di un altro Iperal nella vicina Costa Volpino la sorte sembra oramai segnata. A questo punto restano sul territorio loverese, che è comunque molto esteso, due soli supermercati, peraltro relativamente piccoli e tutti e due nella stessa zona di entrata del paese, quindi molto scomodi per chi vive nella zona dove ora c’è lperal.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo LOVERE – L’Iperal verso la chiusura a fine anno? E intanto i negozi e i supermercati a Lovere annaspano, tengono bene bar e pizzerie, paese sempre più a misura di turisti proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/p4sCHkr
MediaÈ cominciata la campagna elettorale, le stilettate del fuoco (ex) amico ormai si rincorrono, botte e risposte. Ex amico perché le due componenti attuali, serve ricordarlo, sono figlie dello stesso padre, Filippo I il pacificatore. Solo che ha pacificato lo scenario per un quinquennio lasciando poi che i suoi “diadochi” (assessori), non potendo spartirsi il territorio, si spartissero l’elettorato: uno è stato eletto sindaco, Ioris Pezzotti, l’altro, Pasquale Fenaroli, si è ritagliato il ruolo di “controllore”, lasciando quello di capogruppo a Roberto Martinelli (a completare la minoranza Roberta Manenti).   Quella che abbiamo chiamato la “minoranza silenziosa” si è offesa per la definizione ed è intervenuta sul primo numero di ottobre rivendicando di aver fatto “opposizione costruttiva” in Consiglio comunale. Dove però il “pubblico” è assente e quindi la loro voce si è perduta nel nulla, anzi “noi spesso abbiamo presentato interventi con la sorpresa di non trovarli allegati nelle delibere”. Che poi c’è da chiedersi quanti tavernolesi vadano a leggersi le delibere…Il sindaco ha risposto sull’ultimo numero alle critiche della minoranza. Botta e risposta. Ma “siccome il sindaco ha aperto chiaramente la sua campagna elettorale, anche noi rispondiamo di nuovo”. Insomma, dopo il botta e risposta, ecco un’altra… botta.“Quando il sindaco accusa Pasquale di avere il monopolio degli interventi paragonandolo in pratica a un Azzeccagarbugli – comincia Roberto Martinelli – in pratica sta dicendo a me e Roberta di essere solo delle marionette e offende anche Pasquale che se c’è uno preparato è proprio lui. Noi facciamo opposizione rilevando ‘solo’ quello che non è stato fatto ed era nel loro documento programmatico. Cominciamo dalla responsabilità che Ioris dice di essersi sempre assunto. Il particolare dell’ufficio tecnico non è di poco conto, visto che poi sostiene sia quello che ha bloccato i lavori…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo TAVERNOLA – LA MINORANZA RISPONDE AL SINDACO – Martinelli: “Cementificio, area Berta, marciapiedi, ufficio tecnico, Gallinarga… Ioris pensa solo a essere rieletto. Noi? Facciamo la lista, ci stiamo lavorando” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/fzJS9AM
MediaDà un senso di vuoto vedere una distesa di macerie dove c’erano le ex scuole Medie, ma daremo nuova vita al cuore del nostro paese e questo non può che renderci orgogliosi”, spiega il sindaco Mauro Nembrini. Una decina di giorni fa sono iniziati i lavori di demolizione della struttura, che lascerà spazio a un nuovo complesso di appartamenti, negozi e uffici su un’area di 6.700 metri quadrati.“Una necessità che è emersa in questi mesi è la carenza di parcheggi e infatti nella convenzione con l’impresa Milesi geom. Sergio spa di Gorlago è prevista la realizzazione di 60 posteggi dedicati alle attività commerciali che sorgeranno qui e a tutta la popolazione. Non solo, nel nostro paese non ci sono più appartamenti disponibili e la richiesta è molta quindi questo progetto andrà anche in questa direzione. Infine, questo progetto di rigenerazione urbana consentirà di creare un passaggio tra il borgo antico di San Michele al Parco Rili in totale sicurezza senza doversi affacciare sulla strada provinciale”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo CHIUDUNO – “Quel senso di vuoto della distesa di macerie prenderà vita e sarà il nuovo cuore del paese” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/5VSvltC
MediaDopo mesi di attesa, l’amministrazione comunale di Endine guidata dal sindaco Marco Zoppetti ha tagliato il nastro di un tratto di pista ciclopedonale che fa parte della Monaco – Milano alla presenza di alcune classi dell’Istituto Comprensivo. Un progetto condiviso con il Comune di Solto Collina “che ci ha delegato in toto la sua realizzazione”.“Il cicloturismo – spiega il sindaco – nelle sue molteplici forme, è una delle espressioni più innovative ed interessanti del cambiamento in atto nell’industria del turismo e rappresenta un’opportunità concreta per molte destinazioni di rigenerare la propria offerta turistica. La realizzazione di piste ciclabili è sempre stata per la nostra amministrazione un punto focale e di attenzione. Già nel 2009 con l’approvazione del PGT un allegato corposo era costituito dallo “studio della viabilità lenta”, lo abbiamo preso come impegno e molto di quello che era rappresentato graficamente su quelle tavole negli anni sono diventate piste pedonali o ciclabili”.Un’opera pubblica che ha visto impegnate molte persone che hanno a cuore il territorio: “Sono molti gli attori che hanno concorso alla sua realizzazione. Il circolo culturale della Val Cavallina, nella persona del suo Presidente Geom. Aldo Bellini che, per primo, ha stimolato la definizione della progettazione e Dario Furlanetto endinese doc, che ha messo in campo le proprie competenze, professionali e anche atletiche per l’individuazione del percorso”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBRE L'articolo ENDINE GAIANO – Inaugurata la ciclabile: “Lavoriamo sulla viabilità lenta dal 2009 e ora altri 2,4 milioni per un altro tratto. Lavori nel 2024” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/xNwbkal
MediaSui media, sui social, ovunque. Che poi a dire che è una notizia ce ne vuole. E cosi la raccontiamo proprio per far capire che cosa fa discutere oggi. La storia riguarda don Eros Accorigi, da qualche mese ex parroco di Piario (dove è stato amato da tutti) e ora ad Ossanesga, Valbrembo, e proprio ad Ossanesga, domenica scorsa ha fatto distribuire la Comunione a una bambina, chierichetta, scatenando le proteste. Qualcuno in chiesa ha girato un video e lo ha messo sui social. Nel video si vede il parroco, don Eros Accorigi, distribuire l’Eucarestia e alla sua destra la bambina fare altrettanto.***Anna CarissoniDall’invito “Lasciate che i piccoli vengano a me” al divieto ad entrare nel regno dei cieli “se non diventerete come bambini”, dall’”Omnia munda mundis” all’esortazione a seguire lo spirito, e non la lettera, delle leggi, nel Vangelo sono molti i riferimenti di Gesù all’innocenza dei  bambini, alla purezza d’animo che dovrebbe essere anche il  punto d’arrivo del  percorso spirituale di ogni cristiano degno di questo nome.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo PIARIO – Don Eros, la comunione distribuita da una bambina e le polemiche social proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/QZj6bCW
MediaCi siamo. Se ne parlava da anni e ora ci siamo. Sono iniziai i lavori di restauro dell’ex casa del Fascio di Gazzaniga, l’edificio in stile liberty verrà così riportato agli antichi splendori e potrà essere utilizzato dall’amministrazione comunale: “I lavori sono finalmente iniziati – commenta soddisfatto il sindaco di Gazzaniga Mattia Merelliprogettazione al via, ci siamo naturalmente attenuti a quanto previsto dalla Soprintendenza, tutto è naturalmente soggetto al vincolo perché è un edificio storico”. Alla fine dei lavori cosa diventerà? “Lo adibiremo a sala polifunzionale ma anche per ricevimenti e potrebbe essere adibita anche per matrimoni, banchetti, sala culturale. Insomma restituirla alla comunità nella sua pienezza e bellezza. Questo era l’ultimo degli edifici pubblici che andava rimesso in funzione da quando sono stato eletto sindaco, l’ultimo che era ancora chiuso, gli altri li abbiamo riaperti tutti, dall’auditorium a un appartamento”. Lavori complessivi da 500.000 euro: “Grazie a un finanziamento regionale – continua Merelli – che va a coprire quasi in toto il costo dell’opera”. Contate di finirli entro quando? “Entro la prossima primavere, per la primavera 2024 dovrebbe essere in funzione”. L’ex Casa del Fascio era già ex ristorante Giardino, e ancora ex dopolavoro, una struttura vuota e ormai chiusa da tempo, precisamente dal 1999. La palazzina, che si affaccia in via Dante, nel centro storico del paese, è un pregevole esempio di architettura liberty, che conserva elementi e arredi che si rifanno all’Art Nouveau, un movimento artistico che si sviluppò nell’ultima fase della cosiddetta “Belle époque”, all’inizio del ‘900.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo GAZZANIGA – L’ex casa del Fascio diventa sala polifunzionale e per banchetti, cominciati i lavori. E sulla strada di Orezzo… proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/o4usfDL
Media(Ser-To) – Dopo tre anni di lavoro, alcune settimane fa sono terminati i lavori di manutenzione straordinaria dell’antica mulattiera Albino-Aviatico con l’obiettivo di rendere più agevole e sicura la camminata dei numerosi appassionati che la percorrono. La mulattiera è lunga 4,5 km con 600 metri di dislivello e rappresenta il sentiero CAI 550, che all’altezza della santella conosciuta come il “Trebulì dè Selvì” si divide a sinistra per Selvino e a destra per Aviatico verso la Cornagera e il Monte Poieto. L’opera è stata promossa e realizzata dai volontari del CAI di Albino aiutati nei lavori dai volontari del Gruppo Alpini di Albino, del Gruppo Sportivo Marinelli di Comenduno e degli Scout, ed è stata finanziata per 12 mila euro dai Comuni di Albino e Aviatico.La cerimonia di inaugurazione per il fine lavori si è svolta domenica 29 ottobre ad Albino presso la chiesa della Madonna della Neve alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Albino Fabio Terzi, del presidente del CAI di Albino Marco Biffi e del responsabile del cantiere architetto Giovanni Noris Chiorda. Dopo la cerimonia c’è stata una passeggiata lungo la mulattiera fino ad Aviatico dove si sono incontrati i due sindaci: Terzi e Mattia Carrara di Aviatico.“La presenza, la passione ed il lavoro dei volontari è fondamentale per la cura e la tutela dei manufatti che abbiamo sul territorio. La mulattiera – spiega il primo cittadino albinese – sino al Cinquecento, a causa delle invalicabili gole di Sedrina, è stata uno dei più importanti collegamenti tra la Valle Seriana e la Valle Brembana, e faceva parte in qualità di ‘bretella’ dell’antica strada denominata ‘Via Mercatorum’ percorsa dai mercanti durante il Medioevo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo ALBINO – L’INAUGURAZIONE – La mulattiera Albino-Aviatico torna agli antichi splendori proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/35AM6vj
MediaLuca Mariani «Nel nostro asilo nido ci sono 47 posti. Ovviamente sono già tutti occupati». Risponde così una voce giovanile al numero di telefono dell’asilo nido comunale di Alzano Lombardo. Forse basta questa frase franca e sincera per capire i limiti dei servizi all’infanzia in Italia.Per cercare di risolvere questo problema lunedì 16 ottobre 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio. Tra le molte misure previste, il Governo stanzierà 240 milioni di euro per potenziare il bonus nido, per i bambini che nasceranno dal 1° gennaio 2024. Così a partire dal prossimo anno il rimborso per le rette degli asili nido raggiungerà i 3600 euro a famiglia, purché nel nucleo sia già presente un altro figlio sotto i 10 anni. Ad oggi il bonus arriva già a 2500 euro l’anno per le famiglie con un’Isee tra i 25mila e i 40mila euro. Invece per i nuclei famigliari che hanno un’Isee inferiore ai 25mila euro il rimborso raggiunge già i 3mila euro annui.Secondo l’Esecutivo con questo provvedimento si renderà gratuito o quasi l’asilo nido per le famiglie con almeno due figli nati nell’ultimo decennio. Ma basterà questo incentivo o il problema è altrove? Il servizio è accessibile a tutti? Negli asili nido della bassa valle Seriana c’è abbastanza posto per tutti i bambini?«Al momento noi non riusciamo a soddisfare nemmeno tutte le richieste dei residenti alzanesi. Perciò dei bimbi che abitano fuori dal nostro comune non riusciamo a soddisfare nemmeno una domanda», continua con gentilezza e precisione la dipendente dell’asilo nido alzanese dedicato a Madre Teresa di Calcutta: «Ogni anno a settembre per i lattanti tra i 3 e i 12 mesi di vita ci sono 10 posti. Quest’anno abbiamo ricevuto 23 domande di residenti e altre 2 di non residenti ad Alzano. Perciò 15 bambini sono restati esclusi. Invece per i grandi sopra l’anno di vita abbiamo ricevuto 39 domande da parte di residenti alzanesi. Diverse rinunce hanno permesso che solo 5 bimbi non venissero richiamati».Questa situazione difficile si riscontra anche nell’altro asilo nido pubblico della bassa valle Seriana. A Pradalunga, infatti, la struttura comunale gestita dalla cooperativa Kairos può ospitare un massimo di 25 bambini. Anche quest’anno 8 piccoli sono restati esclusi perché tutti i posti erano già stati assegnati dalla graduatoria.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo BASSA VALLE – INCHIESTA – Tra gli Asili Nido della Valle: “Ad Alzano e Pradalunga sold out da mesi. Lunga lista d’attesa”. Ranica: “Chiuse le iscrizioni a marzo, No a 60 famiglie”. Nembro unica isola felice proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/GjQER2L