MediaNuovi giochi per i bambini e un’area fitness per ragazzi e adulti nel parco accanto al palazzo comunale di Cenate Sotto. Tutto questo grazie a un investimento di 50 mila euro, di cui 30 mila coperti da un contributo della Regione Lombardia, che ha consentito, oltre ad inserire nell’area verde i nuovi giochi e l’area fitness, di rifare i tappeti protettivi. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo CENATE SOTTO – Nuovi giochi e area fitness al parco proviene da Araberara.
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MediaSono iniziati i tanto attesi lavori lungo la SS42 – in territorio di Endine – per la posa di un nuovo tratto di acquedotto, che fa parte dell’Acquedotto dei Laghi, principale tubazione adduttrice della Val Cavallina. L’intervento riguarda un tratto di circa 200 metri con la posa di una nuova tubazione in ghisa di 700 millimetri di diametro. L’importo complessivo dell’opera è di 1.988.000 euro iva esclusa.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo ENDINE – Via ai lavori per l’acquedotto: atteso un mese e mezzo di fuoco proviene da Araberara.
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MediaQuello della scalinata monumentale è il cantiere più atteso e importante sul territorio di Luzzana; un’opera che è rimasta impantanata per molto tempo ma che verrà conclusa nei prossimi mesi. Sull’agenda dell’Amministrazione comunale guidata sa Ivan Beluzzi ci sono però anche altri lavori. “Sul fronte della viabilità – spiega il primo cittadino di Luzzana – abbiamo alcuni interessanti progetti.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 GENNAIOL'articolo LUZZANA – Allargamento di Via Chiesa, trattative con i privati proviene da Araberara.
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MediaNon sono di certo passati inosservati i numerosi cantieri che in questi mesi hanno riguardato il centro storico di Gorlago. Interventi che daranno una nuova veste al paese grazie ad un contributo sostanzioso arrivato dal Pirellone.“Grazie al Bando Rigenerazione Urbana di Regione Lombardia…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIO L'articolo GORLAGO – Nuova veste per il centro storico: lavori da 500mila euro proviene da Araberara.
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MediaIl 18 febbraio l’anniversario della sua scomparsa. L’associazione che porta il suo nome è stata la sua ‘fenice’La fenice è la creatura mitologica che più ha a che fare con la rinascita dopo la morte, con l’immortalità. E, infatti, risorgeva sempre dalle sue ceneri.Ecco, anche il ragazzo di Luzzana scomparso il 18 febbraio 2004, Samuele Bonetti, ha avuto la sua fenice, cioè quell’associazione creata dai suoi amici per ricordarlo, per perpetrarne la memoria. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo LUZZANA – Samuele, il 19enne di Luzzana che “conosce il cielo” proviene da Araberara.
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MediaIl numero dei vigili urbani nei comuni medio/piccoli è in costante calo (un esempio sono i paesi affacciati sul Lago di Endine), tanto che in molti casi sono il sindaco o gli esponenti dell’Amministrazione a fare le veci della Polizia locale. Si moltiplicano quindi gli accordi tra comuni per ‘condividere’ lo stesso vigile.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 GENNAIOL'articolo MONASTEROLO – Un vigile in tandem (12 ore a settimana) con Rodengo Saiano proviene da Araberara.
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MediaNegli ultimi tempi, anche a causa della crisi energetica, sono sempre più numerose le famiglie che si sono attrezzate per consumare legna piuttosto che rivolgersi ad altri combustibili, specie per il riscaldamento invernale. Da qui si sta registrando una corsa di privati a tagliare piante sia per legna da ardere che per legname da segheria. A parte le squadre di boscaioli attrezzati, preparati ed esperti nei tagli delle piante, sono sempre di più coloro che per abbattere piante e cespugli o per fare a pezzi arbusti e tronchi, usano la motosega. E’ uno strumento che richiede molta attenzione per evitare infortuni. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIO
L'articolo VILMINORE – Corso di formazione per Vigili del Fuoco. E corso per l’utilizzo delle… motoseghe proviene da Araberara.
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MediaAnche il sindaco di Colere, Gabriele Bettineschi, ha voluto essere presente alla festa dei cento anni di Santina Bendotti, il 5 febbraio scorso (anche se il suo compleanno cadeva il 6), mentre il parroco di Mozzo, dove Nonna Santina dimora durante la brutta stagione, il giorno successivo ha celebrato per lei una Messa speciale proprio nella sua casa. Una lunga vita piena di vicende famigliari vissute nel contesto più vasto dei fatti e delle trasformazioni che hanno caratterizzato questi ultimi cento anni: il disastro del Gleno avviene infatti quando Santina ha appena un anno di vita e a 14 anni rimane orfana del papà il quale, partito come tanti suoi convalligiani per l’Australia per lavorare nelle miniere d’oro, torna a casa irrimediabilmente minato dalla silicosi, per cui rimane con la madre a campare non certo agiatamente, su in contrada Carbonéra, allevando una mucca e qualche animale da cortile…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo COLERE – Il secolo di Santina: il disastro del Gleno quando aveva 1 anno, a 14 anni orfana del papà… proviene da Araberara.
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Media100 anni: questo il traguardo raggiunto il 7 febbraio scorso da Adele Domenica Maj, Minighina per i compaesani, traguardo prestigioso a cui è arrivata con una straordinaria lucidità mentale, una memoria portentosa e una salute di ferro.Ha vissuto con gioia Minighina la sua festa, rallegrata al mattino dalla visita dell’arciprete don Angelo Scotti che ha celebrato la messa in casa alla presenza di due vicine, amiche di sempre, Tarisì e Fiorina; poi il rinfresco e i festeggiamenti con i familiari. Il giorno dopo, come da tradizione per i centenari, l’incontro in teatro con i bambini della Scuola Primaria di Vilminore, Lei sul palco a raccontare la sua lunga vita, i bambini a fare domande, e poi sorrisi, applausi, strette di mano, i complimenti e l’omaggio floreale del sindaco. La domenica mattina la mess’alta è stata dedicata ai suoi cent’anni e ai 90 di don Domenico Gritti. Non poteva mancare la banda, colonna sonora della nostra comunità.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo VILMINORE – La Minighina e il primo bacio dol Giuanèla pegno d’amore: “Tu sarai mia per sempre” proviene da Araberara.
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MediaQuesto intervento di P. Francesco Cavallini, gesuita bergamasco, ci è stato gentilmente concesso da Bergamonews a commento dei fatti che hanno portato la Curia a rimuovere l’arciprete di Solto Collina don Lorenzo Micheli (ne abbiamo scritto sull’ultimo numero di araberara), Con Padre Francesco Cavallini (ma lui dice che… “uno solo è il Padre”) abbiamo avuto nei giorni scorsi un lunga conversazione (anche perché è reduce da un soggiorno in Siria, due settimane prima del terrificante terremoto). Il suo percorso “vocazionale” lo racconta lui stesso: “Sono nato a Bergamo, il primo giorno d’estate del 1968. Da sempre tifoso di calcio e appassionato di motori. Mi sono avvicinato già abbastanza avanti con gli anni ai gesuiti. La mia era una ricerca spirituale prima che vocazionale. Ho cominciato a fare esperienze estive come un campo missionario della mia diocesi e, in seguito, approdai a Milano a Villa Pizzone, dove conobbi due gesuiti che segnarono il mio percorso. Scelsi la Compagnia di Gesù per l’apertura mentale che vi ho trovato e i vasti orizzonti di missione. Un pellegrinaggio alternativo e avventuroso in Terra Santa con p. Cesare Geroldi segnò una svolta. Al termine dell’itinerario mi trattenni un paio di mesi perlustrando Israele, Palestina, Egitto e Giordania in autostop, bicicletta e mezzi pubblici, leggendo assiduamente la Bibbia. Da gesuita ho studiato e prestato servizio in varie città: Padova, Madrid, Bologna, Gerusalemme, Genova, Milano. Ora faccio parte dell’équipe dell’Istituto Gonzaga – Centro Educativo Ignaziano di Palermo. Il mio impegno è soprattutto l’annuncio della Buona Notizia ai giovani, ma organizzo varie attività anche in ambito culturale e sociale. Sono cofondatore dell’associazione «Percorsi di vita». Tuttavia la mia passione sono i pellegrinaggi: la modalità che più mi corrisponde e in cui sento correre lo Spirito”. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo BERGAMO – «Il celibato diventi una scelta volontaria» proviene da Araberara.
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MediaIl sindaco di Ponte Nossa Stefano Mazzoleni e la sua vicesindaca Maria Teresa Braggi hanno fatto una “puntata” a Roma in visita alla Camera dei Deputati a Montecitorio con una folta rappresentanza della Consulta Giovani.La Consulta si è costituita a giugno del 2021 dopo approvazione dello statuto in consiglio comunale. È una sorta di commissione composta da giovani dai 18 ai 35 anni, che collabora con l’amministrazione comunale. La costituzione è avvenuta dopo diversi mesi di incontri in video conferenza con le diverse classi di età. E’ attualmente composta da una ventina di ragazzi (a Roma sono scesi in 9, altri avevano impegni di studio o di lavoro).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo PONTE NOSSA – I giovani della Consulta a Roma proviene da Araberara.
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MediaLo scorso 11 febbraio l’inossidabile coppia Anna Agazzi – Domenico Imberti ha festeggiato il 65° anniversario di matrimonio. Intorno ai collaudatissimi coniugi si sono stretti in un grande e affettuoso abbraccio corale i figli Marco, Dario e Lorenzo, le nuore, i nipoti, tutti gli altri parenti ed i numerosi amici e conoscenti. Ad Anna e a Domenico, nostri assidui lettori e memoria storica del paese, giungano anche le più vive congratulazioni della nostra Redazione.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo PARRE – PONTE SELVA – I 65 anni di matrimonio di Anna e Domenico proviene da Araberara.
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Media20 febbraio 2020 – 20 febbraio 2023(dedicato alla mamma Erika)Erika, dolce, caragiovane mammadal corpo vibrantein un’armonia di forme.Come un insiemedi fioriin un giardinodi favola.È stata lunga l’attesadi quell’alba di febbraio,il travagliola sofferenza.Poi un respiro,un vagitoe nella vicina cullala tua bimba ammiravi.Una nuova vita,era nata Camillauna creaturada amare con Leonardo.Col suo piccolo visod’angiolettodalle labbra imbronciatecome petali di fiore.Un fiore appena sbocciatodal tuo corpoche hai modellatocol pianto di gioia.Dal nonno Giuliano FioraniSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo LOVERE – Buon compleanno Camilla proviene da Araberara.
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MediaOgni tanto mi chiedo come sarebbe la vitase ti potessi riabbracciare.e noi stiamo qui a limare l’impazienzamentre nel buio di fine invernoe dentro la mia pellesi ripete l’amoroso criminedella tua assenza.
Sei divenuta pian piano parola,fili di anima nel vento,sogno nelle nostre ciglia,pietra che disegna anelli nell’acqua,stella dentro il cuorecielo dentro l’animatu dentro noi.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo LOVERE – Il ricordo di Annamaria Moleri: “Tu dentro noi” proviene da Araberara.
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Sei divenuta pian piano parola,fili di anima nel vento,sogno nelle nostre ciglia,pietra che disegna anelli nell’acqua,stella dentro il cuorecielo dentro l’animatu dentro noi.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo LOVERE – Il ricordo di Annamaria Moleri: “Tu dentro noi” proviene da Araberara.
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MediaÈ un pomeriggio d’inverno, sono passate da poco le due, Rey, un cagnolone di una quarantina di chili è accoccolato accanto a Gregorio. Lo osserva mentre racconta d’un fiato la sua avventura iniziata nel 2020 quasi come una scommessa, una sfida che prende il nome di ‘Manto’, una startup innovativa che si occupa del mondo degli animali.“Dopo il primo lockdown mi sono trovato quasi senza un lavoro e con tanti sogni, ma con i sogni non mangi e quindi ho capito che era arrivato il momento di cambiare vita”, racconta Gregorio con un filo d’emozione che fa tremare la voce. Tutto ha inizio proprio così, durante un periodo nero come l’inchiostro, quel 2020 che gli ha tolto tanto, ma forse gli ha regalato qualcosa in più. Gregorio di cognome fa Calissi, ha 29 anni ed è originario di Sarnico, “anche se adesso convivo con Cristina a Foresto Sparso, ma credo non interessi a nessuno”. Uno sguardo in basso verso Rey e un sorriso. “E adesso Manto si trova a Carobbio degli Angeli, anche se non ti nascondo che sto cercando di riavvicinarmi a casa… siamo in una fase vulcanica di questo progetto”, anche se in realtà Manto è ovunque “visto che abbiamo un negozio online e siamo presenti in una dozzina di farmacie e punti pet”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo CAROBBIO DEGLI ANGELI – Gregorio, mamma Laura e ‘Manto’, una startup innovativa: “Facciamo abiti di lusso per animali che disegniamo e realizziamo noi” proviene da Araberara.
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Media“Sono riuscito a sentire i miei due fratelli e le mie due sorelle che sono ancora laggiù, la loro casa grazie a Dio non è stata distrutta probabilmente perché si trova nella parte nuova di Aleppo che pare abbia subìto meno danni, ma mi hanno detto che intorno a loro la distruzione è totale, non si sa nemmeno come inviare degli aiuti, mi dicono che gli aiuti non arrivano perché devono passare tutti da Damasco dove il governo trattiene tutto e così alla povera gente non arriva nulla…”.Il dott. Maan Mahmalat, 65 anni, il farmacista del paese, nativo di Aleppo, parla con grande tristezza della sua patria, dilaniata dalla guerra prima ed ora colpita dal terremoto e non si fa illusioni:“Non è che le cose andassero bene nemmeno prima, la popolazione siriana è molto divisa, la zona di Aleppo è in parte dominata dai Russi e in parte dai Turchi, il Sud è sotto il controllo degli U.S.A e il Centro sotto quello degli Iraniani: una confusione totale, una situazione in cui è davvero difficile intervenire in modo efficace, situazione che ci preoccupava anche prima ma che ora ci fa soffrire ancora di più perché il terremoto è stato devastante sia per la Siria che per la Turchia, e per giunta le scosse continuano ancora, come quella particolarmente forte di stamattina (8 febbraio, n. d. r.) che, mi hanno detto, ha aggiunto distruzione a distruzione… ”.Nella sua terra d’origine era tornato nel settembre scorso, due settimane per salutare i parenti che non vedeva da ben 14 anni proprio a causa della difficile situazione politica e militare:“Mi avrebbero arrestato per il ‘delitto’ di non aver fatto il servizio militare, per questo non potevo tornare, e anche stavolta per farlo ho dovuto pagare una specie di riscatto”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 17 FEBBRAIOL'articolo COLERE – Il farmacista siriano Maan Mahmalat (ol dutùr Mai-malàt) e il terremoto: “I miei 2 fratelli e le mie 2 sorelle sono laggiù, ad Aleppo…. I coleresi mi hanno aperto il cuore” proviene da Araberara.
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MediaÈ un pomeriggio d’inverno, Lucrezia entra in redazione, una berretta rosa di lana copre i suoi capelli biondi che si fermano poco sopra le spalle, gli occhi intensi di chi crede nei sogni e il sorriso di chi continua ad inseguirli nonostante gli ostacoli che la vita ti chiede di affrontare.
Lucrezia ha 36 anni, di cognome fa Zanzottera, un cognome che disegna subito le sue radici, che porta dritto a papà Bruno, per anni direttore sanitario dell’Ospedale di Lovere. Lucrezia arriva proprio dal lago e racconta la sua vita d’un fiato. La scintilla che l’ha portata qui sono “le 2000 domande che ho spedito nelle aziende di tutta la nostra zona per cercare un lavoro e molte volte non è tornata indietro nemmeno una risposta oppure mi sentivo dire che visto il mio curriculum, avrei lasciato non appena avessi trovato qualcosa di meglio. È vero, la pandemia, i costi dell’elettricità alle stelle, ma ho cercato come impiegata amministrativa, interprete traduttrice, come commerciale con l’estero, impiegata centralinista, ho fatto la commessa, la cameriera… insomma sarei disposta a qualunque cosa pur di avere uno stipendio dignitoso”.
Lucrezia mastica l’inglese, il francese e il cinese come fosse una madrelingua, “ma qui la meritocrazia non esiste”. Non è come all’estero: “Ricevo offerte di lavoro come professore associato all’università da ogni dove, Stati Uniti, Olanda, Polonia, Germania, solo per citare alcuni Paesi. Adesso sto partecipando ad un bando della Nato come traduttrice dall’inglese al francese a Bruxelles… e qui solo porte sbattute in faccia”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo LOVERE – Lucrezia, laurea e master in lingue orientali, boom di richieste di lavoro dall’estero, zero in Italia: “Ho la mamma malata, devo stare qui, 2000 curriculum, nessuna risposta” proviene da Araberara.
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Lucrezia ha 36 anni, di cognome fa Zanzottera, un cognome che disegna subito le sue radici, che porta dritto a papà Bruno, per anni direttore sanitario dell’Ospedale di Lovere. Lucrezia arriva proprio dal lago e racconta la sua vita d’un fiato. La scintilla che l’ha portata qui sono “le 2000 domande che ho spedito nelle aziende di tutta la nostra zona per cercare un lavoro e molte volte non è tornata indietro nemmeno una risposta oppure mi sentivo dire che visto il mio curriculum, avrei lasciato non appena avessi trovato qualcosa di meglio. È vero, la pandemia, i costi dell’elettricità alle stelle, ma ho cercato come impiegata amministrativa, interprete traduttrice, come commerciale con l’estero, impiegata centralinista, ho fatto la commessa, la cameriera… insomma sarei disposta a qualunque cosa pur di avere uno stipendio dignitoso”.
Lucrezia mastica l’inglese, il francese e il cinese come fosse una madrelingua, “ma qui la meritocrazia non esiste”. Non è come all’estero: “Ricevo offerte di lavoro come professore associato all’università da ogni dove, Stati Uniti, Olanda, Polonia, Germania, solo per citare alcuni Paesi. Adesso sto partecipando ad un bando della Nato come traduttrice dall’inglese al francese a Bruxelles… e qui solo porte sbattute in faccia”…
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo LOVERE – Lucrezia, laurea e master in lingue orientali, boom di richieste di lavoro dall’estero, zero in Italia: “Ho la mamma malata, devo stare qui, 2000 curriculum, nessuna risposta” proviene da Araberara.
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Media“Sono un incompiuto. Ma essere incompiuto qui sulla terra è normale. Sarebbe anormale il contrario. Si è compiuti solo nella Luce di Dio”. M. (l’iniziale è di fantasia) è un prete bergamasco, dopo quello che è successo in questi giorni a Don Lorenzo Micheli, ci ha scritto una mail, una lunga mail. Lo abbiamo contattato e con la garanzia dell’anonimato ci ha raccontato qualcosa di sé: “Qualcosa che non riguarda solo me, che va oltre me e che fa parte del nostro essere incompiuti qui sulla terra”. La parola ‘incompiuto’ la usa spesso e di proposito: “Perché parte tutto da lì, dall’essere incompiuti senza un amore vero. Perché noi preti facciamo una scelta ben precisa e siamo consapevoli di questa scelta, ma anche i discepoli che hanno incontrato Nostro Signore avevano prima fatto una scelta, le cose cambiano, gli incontri cambiano ma la fede quella no, rimane, ma l’amore fa parte di noi qui sulla terra come in cielo, in forma diversa ma è il nostro percorso, la parte fondamentale del nostro percorso”. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo BERGAMO – L’INTERVISTA – “Sono un prete e sono un incompiuto. Ma qui sulla terra è normale esserlo”. “Sono stato innamorato, sono innamorato e spero di innamorarmi ancora ma non credo di essere fatto per la vita famigliare” proviene da Araberara.
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Media«Lo stiamo analizzando. È un progetto complesso, merita attenzione e tempo per un’analisi approfondita dei dettagli». È convinto Luca Macario il sindaco di Torre Boldone a proposito del progetto presentato e protocollato lo scorso 31 gennaio, che prevede la realizzazione di un nuovo supermercato nell’area di proprietà privata tra il torrente Gardellone, il parcheggio del Palasport e l’edificio delle Poste estesa 7 mila metri quadrati. La proposta, avanzata da Iperal, prevede la realizzazione di una struttura di circa 250 metri quadrati.«Questa è una zona non qualificata e degradata, inutilizzata da quasi trent’anni». Aggiunge il sindaco. «Grazie a questo progetto si riqualificherebbe anche il verde pubblico, creando un parco con attrezzature sportive e uno spazio dedicato ai giovani così che possa diventare uno spazio realmente vissuto dalla popolazione».SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo TORRE BOLDONE – Il supermercato della discordia. Il sindaco: “E’ una zona degradata e inutilizzata”. “No, si distrugge un’area verde” proviene da Araberara.
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MediaSono già alcune centinaia le firme raccolte nei 4 paesi dell’Alta Valle con cui i cittadini di Gandellino, Gromo, Valbondione e Valgoglio chiedono ai rispettivi primi cittadini di impegnarsi nell’attivazione di un tavolo di contrattazione tra tutte le realtà interessate per risolvere il problema dell’assistenza sanitaria sul loro territorio. L’iniziativa è partita da un gruppo di amici dei vari paesi, il TAV (Tavolo Alta Valseriana), persone che, appassionate di politica ma senza voler fare politica attiva, perseguono una condivisione amicale dei problemi per entrare nel merito delle molte questioni sul tappeto, quella sanitaria in primis: “Abbiamo deciso di mobilitarci – spiega Ornella Pasini, portavoce del gruppo ed ex-sindaco di lunga esperienza – dopo aver letto nel comunicato dei nostri primi cittadini che il problema sanitario non era di loro competenza per cui non avevano alcun strumento per intervenire. Ci è sembrato un documento che dimostrava una scarsa vicinanza ai cittadini, dal momento che i sindaci sono i rappresentanti e i primi interlocutori dei cittadini stessi; e il disastro dell’assistenza medica sul nostro territorio è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, considerato il costante venir meno anche degli altri servizi che ci affligge da tempo. Purtroppo la nostra iniziativa non è stata capita da tutti, come la sindaca di Valbondione Romina Riccardi che vi si è opposta definendola una manovra elettorale… SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 FEBBRAIOL'articolo ALTA VALLE SERIANA – Centinaia le firme raccolte nei 4 paesi per la mancanza dei medici. L’ex sindaca Pasini: “Il documento dei sindaci? Scarsa vicinanza ai cittadini” proviene da Araberara.
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