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Borgo della luce: Lovere si accende con i PeanutsEcco il video dell’accensione delle nuove proiezioni in piazza XIII Martiri a Lovere, Borgo della luce. Sono i leggendari personaggi dei Peanuts, fra cui i celebri Charlie Brown, Linus, Lucy, Sally e Snoopy i protagonisti della XII edizione del progetto di illuminazione artistico scenografica natalizia di Lovere. Che potranno essere ammirati fino all’8 gennaio.L'articolo Lovere, si accende il Borgo della luce con i Peanuts – IL VIDEO proviene da Araberara.

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MediaSono sempre più convinto che tutto sia colpa di vuoti di memoria, non può essere diversamente.Vengo ai fatti, mi chiamo Bernardi Antonio e da sempre abito a Cazzano S. A., un paese che nonostante sia piccolo ha una sua storia come del resto tutti i paesi.Come si fa a sapere il passato? Bisogna spulciare negli archivi e per far questo ci vuole tempo e … anche passione, se poi c’è anche un bagaglio di competenza, arte che io non possiedo, ancor meglio.Qui a Cazzano tutti sanno che da anni faccio parte delle amministrazioni in diversi ruoli, ma la materia che più mi appassiona è sapere il passato.  Un aforisma di Indro Montanelli recita : “Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente” come scout aggiungo il motto a noi caro: “Osserva e deduci “Prima del 2010 chiesi all’allora Amministrazione Comunale di poter cercare nei faldoni conservati in archivio se trovavo documenti inerenti lo stabile del vecchio Municipio oggi solo sede dell’Ufficio Postale.Spulciando i documenti, mi resi conto che era un’impresa abbastanza ardua, decisi allora di stilare un elenco, faldone per faldone, dei documenti conservati dal 1800 al 1927 anno in cui Cazzano S. A. fu aggregato a Casnigo del quale ne divenne frazione.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo CAZZANO SANT’ANDREA – INTERVENTO – Quesito: a chi/cosa attribuire la colpa dei vuoti di memoria negli amministratori di Cazzano Sant’Andrea? proviene da Araberara.

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MediaQuesta è la cartina di Regione Lombardia con i vincoli paesaggistici (in verde) stabiliti con decreti ministeriali del 1956, 1960,1968 e 1966. Lovere è praticamente tutta “vincolata”. Significa che per ogni intervento urbanistico ed edilizio viene richiesto il parere vincolante della Sovrintendenza. Il Comune non può rilasciare permessi se non dopo avere acquisito il parere ministeriale che passa appunto dagli uffici della Sovrintendenza.  I vincoli arrivano fino a Poltragno dove si “libera” il territorio dal condizionamento ministeriale.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo LOVERE – Un paese praticamente “vincolato” proviene da Araberara.

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MediaA Pianico, sabato 19 novembre, ci sarà l’inaugurazione dell’ascensore che gli “Amis della baracca”, ovvero un gruppo di Alpini iscritti a sezioni diverse che, da anni, cercano di aiutare il prossimo, hanno donato a  Francesca e Giovanni, ragazzi affetti da disabilità, figli Raffaele Bertoletti e Marina. Qualche giorno fa, siamo stati accolti proprio da Raffaele e Marina che, nonostante le numerose difficoltà che la vita gli ha riservato, ci hanno accolto con il sorriso, così come i loro figli. I fondi per la realizzazione dell’ascensore esterno all’abitazione sono stati raccolti durante un lungo percorso, formato da diverse tappe: “Una sera, durante una cena tra amici, al Dottor Antonio Valenti, direttore della “Casa del Fanciullo” di Predore, venne una brillante idea: organizzare una manifestazione per festeggiare i quattro beati alpini, chiamati anche “soldati della bontà”, che nelle loro vite hanno saputo interpretare il senso più profondo dei valori delle penne nere, primo fra tutti l’aiutare agli altri, spendendo la loro vita per i più deboli, poveri ed emarginati. Il nome dell’iniziativa è “In cammino con gli Alpini di Dio”, la camminata è iniziata dai Colli di San Fermo lunedì 18 aprile 2022, con il successivo arrivo a Torino domenica 24 aprile 2022. Appunto, il percorso è iniziato dal Monte Ballerino, presso i Colli di San Fermo, dove è stata realizzata una piattaforma che permette ai disabili di vedere il lago, le montagne e la pianura che circondano questo meraviglioso posto, per poi scendere fino alla Casa degli Alpini di Endine e, successivamente, passare dalla Fiera di Bergamo. Dopo una sosta presso la sede della Sezione ANA di Bergamo, la camminata è continuata verso il Santuario del Beato Don Carlo Gnocchi a Milano. Le tappe successive sono state Villa d’ Adda e Cassano d’Adda. A Milano, il gruppo ha sostato presso la Sede Nazionale dell’ANA in Via Marsala e in Galleria Vittorio Emanuele II, dove il 18 luglio 1919 fu fondata l’Associazione Nazionale Alpini.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo PIANICO – LA STORIA – Francesca e Giovanni, i due fratelli disabili e quell’ascensore regalato dagli Alpini proviene da Araberara.

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Media“Questo riconoscimento non ce l’aspettavamo proprio a distanza di soli cinque mesi dall’apertura del nostro ristorante dell’agriturismo Contrada Bricconi: ma ci fa ovviamente molto piacere perché la ‘Stella Verde’ della guida Michelin 2032 è proprio l’emblema della sostenibilità ambientale, che è il senso più profondo del nostro progetto”. Così lo chef Michele Lazzarini, 30 anni,  a commento del prestigioso riconoscimento ottenuto recentemente. La motivazione del premio parla infatti del suo “sforzo quotidiano per sostenere il territorio che circonda l’agriturismo, al fine di lavorare i suoi prodotti in modo sostenibile, il più possibile in sintonia con le stagioni, e promuovere uno stile di vita sano per gli animali e per gli ospiti della struttura. L’installazione di una caldaia a biocompensazione assicura energia 100% green”. Nato a Gandellino, Michele  si è appassionato fin da giovane alla cucina, passione trasmessagli dalla mamma che tuttora è la cuoca della trattoria ’Da Martino’, e dopo essersi diplomato alla Scuola Alberghiera di Clusone  ha lavorato da Gualtiero Marchesi in Franciacorta per poi trasferirsi alcune stagioni a Saint Moritz. Di lì il ritorno in Franciacorta e il passaggio al St. Hubertus di San Cassiano, impegni inframezzati’ da numerose esperienze di lavoro in giro per il mondo, dal Nord Europa al Sudamerica.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo OLTRESSENDA – Dopo la prestigiosa ‘Stella Verde’ Michelin 2023 lo chef Michele Lazzarini: ”Non potrei lavorare in un luogo dove dalle finestre non si vedono le montagne” proviene da Araberara.

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MediaCirca 50 milioni di fatturato complessivo per le aziende che hanno sede legale ad Ardesio. E’ la Vemec l’azienda leader per fatturato che dopo la flessione del 2020, l’anno del covid, ha rilanciato alla grande, l’azienda fondata nel 1983 da Luciano Verzeroli che ha stabilimenti anche a Clusone e Cerete e si occupa di impianti e macchinari.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBRE L'articolo ARDESIO – 50 milioni di fatturato delle aziende ardesiane. E la Vemec guida la classifica delle 30 aziende con più fatturato proviene da Araberara.

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Media Il 22 novembre a Bergamo i Carabinieri hanno arrestato un soggetto di origine senegalese, pluripregiudicato, autore di una rapina perpetrata all’interno della filiate Unicredit sita nella centralissima Piazza Vittorio Veneto. Nella tarda mattinata un ottantottenne si recava presso la filiale Unicredit per depositare del denaro, contestualmente si introduceva all’interno dell’Istituto di Credito un 25enne, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, che si appropriava delle banconote che in quel frangente stavano per essere versate. L’anziano nel tentativo di bloccarlo, veniva strattonato e cadeva rovinosamente a terra, fortunatamente non riportava alcuna lesione. A quel punto alcuni presenti tentavano di ostacolare la fuga del rapinatore che veniva definitivamente bloccato dai Carabinieri intervenuti sul posto. Il pregiudicato è stato condotto presso la Casa Circondariale di Bergamo con l’accusa di rapina pluriaggravata.    L'articolo Bergamo – rapina all’interno di un istituto di Credito. I carabinieri arrestano il responsabile proviene da Araberara.

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MediaDi Nicole Pop, 27 anni residente ad Artogne, non si hanno notizie dal 23 novembre. Al momento della scomparsa indossava un giubbotto nero e jeans blu. Quel giorno è stata vista per l’ultima volta attorno alle 17  in compagnia di un suo coetaneo.Se qualcuno li avesse visti o avesse delle informazioni, è pregato di rivolgersi alle forze dell’Ordine.L'articolo Valcamonica, ad Artogne si cerca Nicole proviene da Araberara.

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MediaUn successo. Nato qui in val Seriana, cresciuto in val Seriana, e ora quotato in Borsa, sempre dalla Val Seriana verso il resto del mondo. Fae Technology entra dalla porta principale nell’economia che conta. Ammessa alle negoziazioni su Euronext Growth Milan.  Concluso con grande successo il collocamento delle azioni ordinarie con una domanda pari a circa 1,3 volte l’offerta. Controvalore complessivo pari a 5 milioni di euro al prezzo di offerta
di 1,50 euro per azione corrispondenti ad una capitalizzazione post aumento di capitale di 22,5 milioni di euro, il battesimo l’11 novembre. E per la Valle Seriana è un altro segnale forte di un’economia improntata sull’innovazione e il successo. Insomma, non solo tessile, anzi. La FAE Technology S.p.A. – Società Benefit (“FAE Technology” o la “Società“), PMI Innovativa che opera nel design, prototipazione, progettazione e produzione di soluzioni per il settore dell’elettronica integrata, comunica di aver ricevuto in data odierna da Borsa Italiana S.p.A., parte del Gruppo Euronext, il provvedimento di ammissione alle negoziazioni delle proprie azioni ordinarie e dei warrant denominati “Warrant FAE Technology SB 2022-2025” (i “Warrant“) su Euronext Growth Milan, sistema multilaterale di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., dopo aver concluso con grande successo il collocamento delle proprie azioni ordinarie con una raccolta complessiva  pari a 5 milioni di euro, in caso di eventuale esercizio integrale dell’opzione di greenshoe in aumento di capitale concessa da FAE Technology a Integrae SIM S.p.A., a fronte di una domanda pari a 1,3 volte l’offerta.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo GAZZANIGA – La Fae Technology quotata in Borsa, la storia di un’azienda di Gazzaniga nata nel 1990 che sta conquistando i mercati proviene da Araberara.

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MediaL’amministrazione Esti riparte dal sociale, senza in realtà averlo mai lasciato in disparte. Ne abbiamo parlato con l’assessore di competenza, Sabrina Amaglio, che segue i progetti fin dal precedente mandato.Ma partiamo dal presente: “Con i nuovi consiglieri Davide Romeli, delegato ad Istruzione e Cultura, Daniele Pedrazzoli, consigliere allo Sport e Pietro Guizzetti, delegato al Verde Pubblico, si è creata fin da subito un’ottima collaborazione che porterà ad ottimi progetti. In primis abbiamo attivato due bandi per i buoni spesa e i buoni farmacia, perchè abbiamo pensato che in alcune situazioni familiari potrebbero essere utili per acquistare prodotti da banco che il servizio sanitario nazionale non passa e che potrebbero quindi gravare sul bilancio familiare”.Quali sono i bisogni più frequenti della popolazione? “Abbiamo monitorato alcune situazioni di anziani con delle piccole problematiche che se risolte subito evitano poi di diventare più grosse e di intervenire poi con spese economiche maggiori. Prosegue il progetto del reddito di cittadinanza, che seguo personalmente con la disponibilità per i lavori di pubblica utilità per chi deve scontare piccoli reati. Attiviamo e attiveremo dei progetti per alcuni ragazzi con piccole disabilità e su di loro costruiremo progetti di inclusione facendoli sentire utili per sé stessi, perché percepiscono un compenso, e alla cittadinanza”.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo SOLTO COLLINA – Amaglio: “Il caro bollette, gli alloggi popolari, le luminarie. E crediamo in un turismo sostenibile” proviene da Araberara.

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MediaIl gruppo di minoranza di Oneta, Impegno Popolare per l’Italia, capeggiato da Alex Airoldi intende precisare alcune informazioni riguardo l’intervento del sindaco Dalla Grassa sulla questione quote rosa in giunta. Leggiamo stupiti che il.sindaco dichiari di non avere pensato al rispetto della.legge sulle quote rosa, perché sin da subito, e parliamo del mee di giugno, la minoranza ha posto la questione, sia in consiglio comunale,  sia informandone la prefettura ; Spiace registrare che il sindaco dichiari che stumentalizziamo la vicenda per attaccarlo e denigrarlo. Non è nostra intenzione denigrare nessuno, ma intendiamo seguire il nostro convincimento che una amministrazione pubblica debba essere la prima, per una questione di coerenza e di serietà, di rispetto dei cittadini ad essere attenta al rispetto delle leggi.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 NOVEMBREL'articolo ONETA – INTERVENTO – “Strumentalizzazione? Il sindaco spieghi perché ha rimosso l’ex assessore…” proviene da Araberara.

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Piero BonicelliNel fragore delle parole e delle parolacce di questi tempi, in cui sembra manchino tragedie sufficienti per colpire i sentimenti e perfino la morte viene rappresentata in modo grottesco, solo la dignità della memoria può riportarci agli eterni interrogativi sul senso della vita.In fondo il nostro scomposto agitarci finisce pur sempre in un manifesto a lutto sul muro del paese. Guerre, pestilenze, disastri hanno sempre segnato la storia di una comunità, ideali punti di arrivo e di ricostruzione fisica (ma anche morale) di una nazione, di una valle, di un paese.La gente di Dezzo, uno dei paesi che furono spazzati via la mattina del primo dicembre di novantanove anni fa, i sopravvissuti di quella gente, vagavano storditi tra le macerie, sconnessi nel pensiero e nelle parole, impacciati nel sentimento del prendere atto di essere ancora vivi, quando quasi tutti se n’erano andati, all’improvviso, lasciandosi dietro la desolazione del niente, l’incapacità a rendersi conto del disastro, l’impotenza di fronte a qualcosa che è più grande delle presunzioni e delle speranze. disastro del GlenoIn quei momenti ogni superstite si è trovato di fronte alle verità: dimenticate le baruffe, le beghe, i secolari rancori coltivati con tanto accanimento, il lavoro, la famiglia, la casa, la chiesa, le ambizioni, i progetti così ben congegnati nelle sere fumose dentro le cucine e le stalle tiepide.Restava una vita da rifare da capo, come se la storia ricominciasse a contare i suoi anni, primo giorno dopo il disastro. Del passato restavano i ricordi e la rabbia per qualcosa che non si riusciva a spiegare, perché aveva tolto tutto, gli affetti, gli amori e perfino l’odio.E si valutava la piccola forza residua per chiedersi se bastava per ricominciare a vivere una nuova vita, visto che quell’altra se n’era andata in pochi minuti.<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/12/disastro-del-Gleno-domenica_corriere1.jpg">Val di Scalve - 99 anni fa il disastro del Gleno. Era di sabato quel mattino del 1 dicembre 1923, pioveva da giorni...</a>Disastro del Gleno Domenica CorriereLa memoria è scomoda quando non è gonfia di retorica, riporta alle possibilità della morte, che sembra scongiurata per sempre, oggi che appena uno muore il suo posto viene freneticamente occupato da quello che aspettava, come su un autobus troppo pieno, in cui tutti sembrano pensare che si debba viaggiare in eterno, nell’unica prospettiva di trovarsi un posto più comodo per il viaggio, senza interrogarsi sull’ultima fermata.L’acqua e il fuoco, gli elementi divoranti della natura, in quel disastro del 1923, uniti nella devastazione. L’acqua che piomba dalla diga spaccata verso la valle, i ponti, le cascine, le chiese, le case, cercando la via di sfogo, troppo a lungo trattenuta, in un furore liberatorio che azzera le ambizioni e le speranze. L’acqua che fa salire il fuoco altissimo (‘una torre di fuoco’) dalle centrali idroelettriche e dai forni fusori, che si trascina dietro i corpi senza il rancore della strage: perché la natura è incapace di rimorsi. Solo i suoi presuntuosi abitatori, gli uomini, fanno e disfano leggi e precetti, capaci di rispetto e trasgressione, santità e perversione, conoscitori superficiali delle leggi naturali e quindi rabbiosi contestatori di quelle che poi chiamano disgrazie. disastro del GlenoLa memoria è la parte più rilevante della cultura di un paese. E’ la memoria il tessuto connettivo di una comunità. Un paese senza memoria non ha niente dietro e non avrà niente davanti: perché ognuno vive per conto proprio. Senza memoria non c’è paese: c’è solo gente che vive in un posto.*  *  *Era di sabato quel mattino del 1 dicembre 1923, pioveva da giorni e in alto era comparsa un po’ di neve già da novembre. “C’erano dieci centimetri di neve quel 10 novembre e noi ragazzi siamo saliti alla diga a piedi nudi – ha raccontato Fermo Bianchi di Bueggio – Si piangeva per il freddo ma si andava per legna e i pezzi di armatura rimasti sotto la diga facevano comodo. La diga faceva paura, l’acqua…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/12/MASSIMO.jpg">Media</a><strong>Massimo</strong>. Un anno dopo. Lo avevamo intervistato un anno fa, a ridosso di Natale, stesso periodo di quest’anno. Massimo, un ‘invisibile’, viveva e dormiva in un parcheggio sotterraneo a Bergamo, dopo aver perso il lavoro e senza il coraggio di dirlo ai suoi genitori. Massimo che mangiava alla mensa di Fra Riccardo e il figlio in affido, lontano. Massimo che arrivava da Ponteranica risucchiato dalla strada. Un anno dopo Massimo è risalito sul treno in corsa e la locomotiva della sua vita la sta guidando lui. Massimo ce la sta facendo. Da solo. Con quella voglia di rivalsa che teneva dentro. Un anno dopo. Come va? “<em>Bene, sì bene, sai, bisogna ripartire da soli, se si aspettano le istituzioni, i loro protocolli resti infilato in un vortice di cose che ti impedisce di riprendere davvero in mano la tua vita</em>”. Un anno dopo, un anno fa vivevi nel parcheggio multipiano a Bergamo. Ora hai una casa, una compagna e un lavoro. Cosa è successo? “<em>Era il periodo delle feste, io stavo nel parcheggio, sentivo le famiglie ridere e scherzare, non ce la facevo, stavo male come un cane abbandonato, mi sono detto ‘o cambi o ti butti da un ponte’”.</em> Detto fatto: “<em>Con l’inizio dell’anno nuovo sono andato subito in Comune a Bergamo per chiedere la residenza fittizia. Sino a quel momento ero un fantasma, non esistevo più. Ho raccontato la mia storia, ho dimostrato fosse vera, erano preoccupati che chiedessi la residenza solo per poi andare magari a carico del Comune ma non era così. Ho detto loro di darmi tempo qualche mese e ho promesso che mi sarei cancellato. Ad aprile ho visto un annuncio di un’azienda che cercava un’autista per carroattrezzi, era stato il mio lavoro in passato, così sono andato, ho fatto il colloquio, mi hanno fatto provare una settimana e poi mi hanno detto che erano contentissimi di me, che mi assumevano a tempo indeterminato. Non avevo detto nulla sul fatto che dormissi in strada, altrimenti avrebbero avuto remore a prendermi, magari pensavano potessi rubare o non fossi una brava persona</em>”. Contratto indeterminato, per tanti un sogno, tu lo hai avuto dopo una sola settimana di prova: “<em>Sì, era l’inizio della mia nuova vita. La mia fortuna era la reperibilità, già, essendo reperibile 24 ore su 24 avevo sempre con me il camion, quindi dormivo spesso in cabina, anche se dovevo nascondermi, nascondere il camion, non volevo che l’azienda scoprisse che dormivo lì. Un mese e mezzo dopo il mio titolare che mi vedeva sempre arrivare al mattino molto presto e vedeva che la sera non avevo voglia di andare via, mi ha chiesto se avessi qualche problema. Gli ho raccontato che avevo una stanza in affitto da una donna Ucraina ma visti i turni di lavoro lei si sentiva disturbata di notte e così dovevo andare via. L’azienda però aveva un appartamento per gli autisti, lì viveva già un altro ragazzo, c’era ancora una stanza libera, così sono andato lì, mi scontavano l’affitto e tutte le spese dalla busta paga. Per me era vitale tornare ad avere un tetto sulla testa. Era il primo punto per ripartire</em>”. Massimo tiene duro, risparmia più che può: “<em>Ho fatto sacrifici enormi, rinunciavo a tutto per mettere via qualche soldo e così a settembre ho fatto due conti e ho capito che potevo prendermi un appartamento per i fatti miei. Ho trovato un bilocale a Grassobbio ma tra anticipo, cauzione, agenzia e tutto quanto ho dovuto sborsare un bel po’ di soldi ma era necessario farlo. In 5 mesi di lavoro avevo fatto un miracolo</em>”…. Un anno fa. Massimo: “Invisibile, solo, in strada, dormo per terra, la solitudine, il Natale da soli…”Oggi è il giorno di Santa Lucia, qui di magie e di doni sembrano essercene pochi anche se poi butti lo sguardo in quello di Fra Riccardo e la magia la senti dentro. Undici del mattino e alla mensa dei poveri si sta preparando il pranzo, fra poco arriverà gente, tanta gente, circa 120 persone. Qualcuno è già arrivato. Massimo, 44 anni di Ponteranica…
MediaLaurent Bonadei, vice allenatore dell’Arabia Saudita: “I mondiali, i miei nonni di San Lorenzo, la polenta… in Arabia i bimbi giocano in strada, in estate verrò a Rovetta…”Il Mondiale in Quatar parla anche un po’… bergamasco. C’è infatti un pizzico di Val Seriana sulla panchina dell’Arabia Saudita con Laurent Bonadei, vice allenatore di Hervé Renard. L’italiano lo mastica abbastanza bene, “perché lo studio a scuola” e così tra una partita e un allenamento ci racconta la sua avventura mondiale. Classe 1969, i 53 anni li ha compiuti il 3 novembre, è sposato con Stephany e papà di tre figlie, Angelina, Victoria e Cienne.Ma a raccontare la sua storia partiamo dalle origini: “I miei nonni erano di San Lorenzo di Rovetta e io sono 50% italiano e 50% francese. Non sono mai stato a Rovetta, ma verrò l’anno prossimo in estate, probabilmente ad agosto. Mi piace l’idea di visitare il paese dove hanno vissuto i miei nonni e sono curioso di vedere la loro casa, dove facevano la farina di mais per la polenta”.Ed è proprio sul cibo che Laurent si sofferma: “La polenta mi piace molto (sorride, ndr), così come mi piace mangiare i piatti tipici dell’Italia. I miei genitori e i miei zii mi hanno parlato spesso della mia terra d’origine, delle canzoni popolari, del cibo e quindi sarà bello venire a scoprire tutta la bellezza delle montagne”.Parliamo di calcio. Il tuo ruolo da giocatore? “Giocavo a centrocampo, non mi piaceva giocare da solo, ma avevo una bella qualità, quella di passare il pallone e giocare per la squadra. Ho iniziato a giocare quando avevo 5,6 anni insieme a mio papà e poi in una squadra nella città di Tolone”.E quando ti chiedevano cosa volevi fare da grande? “Il calciatore professionista (sorride, ndr) e ricordo quando seguivo il calcio, le coppe del mondo… i Mondiali del 1982 in Spagna con i grandi giocatori della squadra Azzurra, Paolo Rossi, Cabrini, Gentile, Tardelli, Zoff”.Il tuo idolo? “Michel Platini, era un grande calciatore e la competizione che c’era con Maradona resterà nella mia memoria per tutta la vita”.C’è una squadra in Italia per cui fai il tifo? “La Juventus era il club che aveva un posto particolare nel mio cuore, ma adesso che sono un allenatore mi piace guardare tutte le squadre e i loro giocatori. Mi piace vedere Mike Maignan nel Milan, Adrian Rabiot nella Juventus, che ho allenato nelle giovanili del Paris Saint Germain, Fodé Ballo-Touré nel Milan, Jonathan Ikoné della Fiorentina per citarne alcuni”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo ROVETTA – SAN LORENZO – Laurent Bonadei, vice allenatore dell’Arabia Saudita: “I mondiali, i miei nonni di San Lorenzo, la polenta… in Arabia i bimbi giocano in strada, in estate verrò a Rovetta…” proviene da Araberara.

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MediaProteste per il parcheggio a pagamento di Piazza Manzù. E le proteste arrivano dritte in Comune ma l’amministrazione con il parcheggio di Piazza Manzù non c’entra. “Ci stanno arrivando lamentele – commenta il primo cittadino Massimo Morstabilini1.50 all’ora e chiaramente se si supera l’ora si pagano 3 euro perché scatta l’ora successiva ma noi non possiamo farci nulla”. Già, la gestione è di una società privata che gestisce il parcheggio…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo CLUSONE – “Tariffe del parcheggio di Piazza Manzù troppo alte”. “La gestione è privata, non del Comune” proviene da Araberara.

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MediaEppur si muove. Anche senza scomodare Galileo. Nel centro storico di Clusone c’è movimento sul fronte commerciale, che non è poco, anzi. La farmacia di Piazza Baradello si è spostata in Piazza della Rocca, è stato aperto l’ufficio dei medici generali dove prima c’era un ristorante. Dove si trovava la farmacia ci andrà un negozio di abbigliamento…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo CLUSONE – Centro storico: si spostano alcuni negozi e ne aprono altri, in sofferenza la parte alta proviene da Araberara.

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MediaIl clima diventa rovente tra maggioranza ed opposizione a Villongo. Al centro della bufera c’è il consiglio di amministrazione della Fondazione Conti Calepio, l’organizzazione no profit che opera con il Centro Polivalente Disabili – Centro Diurno e Residenza Sanitaria – e mantiene il patrimonio storico del Castello dei Conti Calepio. All’interno del cda sono nominati membri provenienti dai paesi limitrofi a Castelli Calepio che, così come Villongo, ha diritto alla nomina di due membri, mentre Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Chiuduno, Credaro Foresto Sparso, Gandosso, Sarnico e Viadanica ne hanno uno. Ed è proprio su questo che qualcosa ha iniziato a scricchiolare: il consiglio di amministrazione resta in carica per cinque anni e l’ultima elezione (con la riconferma della presidente Cinzia Romolo) risale al 2019. L’ex sindaco Maria Ori Belometti aveva nominato Mario Ondei e Ennio Citaristi per il mandato che si concluderà nel 2024. Il cambio di amministrazione di quest’estate e quindi l’elezione a sindaco di Francesco Micheli ha però scombussolato le carte in tavola. Mario Ondei, che correva come candidato sindaco in continuità con il mandato Belometti, e membro del cda della Fondazione fin dal 2012 racconta…Il sindaco: “È prassi che i consiglieri si dimettano al termine del mandato. Assicuriamo il massimo sostegno alla Fondazione”Abbiamo chiesto al sindaco Francesco Micheli di chiarirci la situazione relativa alle nomine per il cda della Fondazione Conti Calepio. “Il fatto che le nomine siano illegittime è tutto da vedere e verificare. È prassi che – al termine del mandato ammnistrativo – i consiglieri nominati presentino dimissioni, anche perché non rappresentano la maggioranza eletta. A prescindere da questo aspetto, ritengo doveroso evidenziare che quando si parla della Fondazione Conti Calepio, è importante sottolineare l’enorme lavoro di sostegno, cura e educazione che garantisce, da anni, a diverse decine di persone disabili….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo VILLONGO – Bufera sulla Fondazione Conti Calepio: la ‘spallata’ del nuovo sindaco proviene da Araberara.

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Media364 giorni di imbattibilità. Un anno meno… un giorno. Una sconfitta arrivata alla vigilia del compleanno che si può anche leggere in due modi. Come una striscia lunghissima di successi, di soddisfazioni da incorniciare. Oppure come uno scivolone all’ultimo metro prima di tagliare un traguardo importante. La ‘brutta sconfitta’, come l’hanno definita i protagonisti, è arrivata tra le mura amiche del Comunale di Onore contro una ‘squadra solida e arcigna come il Pedrengo’. Il gol della bandiera di Michele Marinoni – che è anche il capocannoniere della squadra – non è infatti bastato per scongiurare il pericolo. Non era di certo questo il regalo di compleanno che ci si aspettava, ma il campionato per la squadra allenata dai mister Marco Brasi e Luca Belingheri è ancora lungo e tutto da giocare. La rivincita infatti l’Onore se l’è presa subito con una valanga di gol (7-0 con tripletta di bomber Marinoni) rifilata alla Pradalunghese.“Arriviamo dalla scorsa stagione dove con 51 punti su 60 e una sola sconfitta non siamo riusciti a vincere il campionato per un soffio – commentano dalla dirigenza …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBRE L'articolo ONORE – 364 giorni di imbattibilità e poi la sconfitta alla vigilia dell’anno ‘immacolato’ proviene da Araberara.

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MediaEgr. Sig. Direttore,dopo aver letto l’articolo di Angelo Zanni su “Decollo del Monte Pora…” a pagina 9 di Araberara del 4 novembre, penso che insieme a una serie di considerazioni e di “speranze”, solo in parte condivisibili, perché ci sono di mezzo condizioni meteorologiche già viste e provate nella nostra zona e tutt’altro che favorevoli per certe iniziative, si ripropone un impianto di cabinovia, con partenza da Castione, onde “evitare l’arrivo di 6000 auto al Pora”.Mi sembra, però, che per arrivare alla partenza della cabinovia serviranno auto: quante? E dove si dovranno mettere? E la cabinovia dove andrà a passare se non sulla testa degli abitanti dei nostri luoghi?…La risposta del sindaco di Castione – Alla Rucola un parcheggio. Un “incubo” essere disinformatiCaro Direttore, ho letto con attenzione la lettera della signora Renata Carissoni.Quello che mi sconcerta nello scritto della signora Carissoni, sono le solite considerazioni da bar, senza neppure prendersi la briga di informarsi.Il Monte Pora si sta trasformando da semplice stazione sciistica invernale, a luogo attrattivo  turistico, sia estivo che invernale.Chi conosce il Monte Pora, conosce la problematica della strada, della difficoltà di parcheggiare e del disagio che le tante auto oggi provocano….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo CASTIONE – INTERVENTO – Cabinovia per il Pora? Più che un sogno… un incubo! proviene da Araberara.

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MediaÈ un giorno di fine novembre, sono da poco passate le dieci del mattino, fuori è una giornata qualunque, dentro il negozio di alimentari che si affaccia su Piazza Ferrari si respira l’entusiasmo di un’avventura che sta per partire.La porta scorrevole si apre di fronte a noi, Elena prende tra le mani la borsa della spesa di una signora, la accompagna alla macchina e poi rientra, mentre Andrea serve una cliente dietro il bancone dei salumi.Il 1° dicembre quello che i rovettesi hanno conosciuto come ‘Parigi Market’ è diventato ‘La Bottega di Rovetta’, un’eredità che Stefano ha deciso di lasciare a due giovani che ha visto crescere negli ultimi anni.Elena di cognome fa Bertuletti, abita a Parre e in questo negozio lavorava già da cinque anni, mentre Andrea Scandella di anni ne ha 24 ed è originario di Fino del Monte (dove è anche consigliere comunale).Colleghi e amici e una proposta da non lasciarsi scappare. “Eravamo dipendenti di Stefano – spiega Elena -, conosciamo bene l’ambiente e questo lavoro, che ci piace molto e l’idea di rilevare l’attività è nata un giorno mentre ne parlavamo proprio con lui. Aveva deciso di lasciare il negozio ed è stato felice quando gli abbiamo detto che l’avremmo rilevato noi”.Una bella sfida in un momento particolare come questo… “Sì, è vero, è un periodo difficile, sicuramente non dei migliori per avviare un’attività, ma qui siamo nati lavorativamente e ci dispiaceva vedere le serrande abbassarsi…non volevamo vederlo andare via così. Per noi è una bella occasione, sappiamo come si lavora, come è andata fin qui e poi conosciamo la gente. Ci buttiamo in questa avventura, siamo giovani, andiamo d’accordo…sì, di litigi ce ne sono parecchi, ma sempre costruttivi (sorride, ndr) e quindi eccoci qui. Abbiamo chiuso qualche giorno per sistemare tutto e riorganizzare il negozio e ora si parte”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo ROVETTA Elena e Andrea, due ragazzi decidono di riaprire l’ex Parigi Market, ora ‘La Bottega di Rovetta’: “Entusiasmo e sfida” proviene da Araberara.

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