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Un uomo, Andrea Tombolini di 46 anni con gravi problemi psichici, ha accoltellato cinque persone nel supermercato Carrefour di via Milanofiori ad Assago.Ha afferrato un coltello dall’espositore all’interno del supermercato e poi ha iniziato a colpire chiunque si trovasse di fronte, uccidendo un dipendente trentenne e ferendone gravemente altre 4 che non sono in pericolo di vita.Tre di loro sono state trasportate in codice rosso in ospedale. Le persone coinvolte sono 6, hanno dai 28 agli 81 anni. Tombolini ha un ricovero nel reparto di psichiatria alle spalle e un ritorno in ospedale lo scorso 18 ottobre per essersi auto inferto ferite al volto e al cranio colpendosi a pugni da solo.Il 46enne – che ora è accusato di omicidio e tentato omicidio plurimo – è stato a lungo interrogato nella notte dal Pm di Milano Paolo Storari, che coordina le indagini dei Carabinieri. “Urlava e basta”, ha detto Massimo Tarantino, ex calciatore dell’Inter che ha bloccato l’accoltellatore consegnandolo ai militari della stazione di Corsico.I carabinieri del comando provinciale di Milano stanno lavorando per ricostruire la dinamica, ed è probabile che l’uomo abbia colpito in preda a una crisi psichica esplosa all’improvviso. Tra i feriti c’è anche Pablo Marì, difensore spagnolo del Monza, raggiunto da un fendente che non avrebbe provocato danni preoccupanti al calciatore di serie A. Il giocatore, che non è in pericolo di vita, ha trascorso la notte all’ospedale Niguarda, dove è stato ricoverato dopo l’aggressione. E’ stato colpito alla schiena, mentre faceva la spesa con la moglie e il figlio.Media Media Media Media Media MediaL'articolo Uomo accoltella clienti in un centro commerciale nel milanese: morto un dipendente proviene da Araberara.

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<b>LO STORICO MIMMO FRANZINELLI RACCONTA /1</b><strong>La vera storia della Marcia su Roma dell’ottobre 1922</strong><a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/10/1-franzinelli-insurrez-fascista-scaled.jpg">Media</a><b>(p.b.)</b> Era il 28 ottobre 1922. Cento anni fa. Presidente del Consiglio era Luigi Facta. Nel settembre di tre anni prima, proprio nel 1919, c’era stata la spedizione guidata da Gabriele D’Annunzio sulla città di Fiume, occupata di forza proclamando la “Reggenza Italiana del Carnaro” per forzare la mano alle potenze vincitrici della Prima Guerra Mondiale, impegnate nella Conferenza di pace di Parigi. Fiume era città contesa tra il Regno d’Italia e il Regno di Serbia, Croazia e Slovenia. L’azione di D’Annunzio era appoggiata da movimenti eterogenei, futuristi, nazionalisti, mazziniani, sindacalisti rivoluzionari e dal direttore del quotidiano “Il Popolo d’Italia”, Benito Mussolini. La “vittoria tradita” aveva lasciato strascichi di malcontento. L’occupazione di Fiume finì però a Natale 1920 in seguito al Trattato di Rapallo con il quale l’Italia ottenne Trento, Trieste a l’Istria. La Dalmazia e Fiume restavano fuori. L’Italia era percorsa da turbolenze, le voci di un “colpo di Stato” imminente erano sempre più avvalorate dal clima di scontri, scioperi, occupazioni delle terre, che provocavano poi violenze, incendi di sedi del partito socialista da parte di squadre dei fascisti, sostenute economicamente da proprietari terrieri e industriali. Le elezioni amministrative del 1920 videro il partito socialista e il partito repubblicano vincere quasi ovunque. Al che la reazione degli squadristi fu ancora più violenta. Nel 1921 alle elezioni politiche i fascisti riuscirono a far entrare in parlamento una trentina di loro candidati. Il 1922 fu caratterizzato dall’aumento delle violenze. E’ in questo clima che si prepara la famosa “Marcia su Roma”.Lo storico <b>Mimmo Franzinelli</b> ci concede gentilmente la pubblicazione di un capitolo del suo ultimo volume <i>“L’insurrezione fascista – Storia e mito della marcia su Roma”</i> edizione Mondadori. Lo pubblichiamo in tre puntate.     *  *  *<b>Mimmo Franzinelli</b>La Marcia su Roma non è un evento a sé stante, ma il momento culminante di una strategia di lungo respiro, avviata sin dall’autunno 1920 e imperniata sulla mobilitazione della periferia fascista per la distruzione degli avversari e l’occupazione delle città, attraverso un’offensiva possente in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Marche… Quegli assalti scardinarono le rappresentanze democratiche di comuni e province, e furono approvati – in quanto colpivano le sinistre – da intellettuali quali Luigi Albertini, Benedetto Croce, Luigi Einaudi, Vilfredo Pareto… La novità dell’ottobre 1922, sta nel fatto che il nemico è mutato: non più il «bolscevismo», ma lo Stato liberale (legato peraltro agli squadristi dalle decisive complicità di tanti suoi funzionari).<b>Chi ha via via minimizzato o persino liquidato la Marcia su Roma come folcloristica passeggiata per la capitale, sottovaluta significati simbolici e conseguenze concrete di quell’imponente corteo, che alla sfilata nei luoghi canonici (Altare della Patria e Quirinale) affiancò l’invasione dei quartieri popolari con intenti punitivi. </b>Le persecuzioni nei confronti dei dissidenti, praticate il 31 ottobre 1922 con manganelli e revolver, verranno poi istituzionalizzate, così come dal gennaio 1923 le camicie nere saranno inquadrate nella neocostituita Milizia volontaria per la sicurezza nazionale, al soldo dello Stato.Altra rilevante sottovalutazione riguarda le motivazioni e il senso della partecipazione di decine e decine di migliaia di giovani a quella straordinaria mobilitazione, per una passione patriottica inculcata e incanalata dal duce con ambizioni di potere. <a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/10/marcia2.jpeg">Media</a>Passione dovuta a vari fattori – dalla rivalutazione dei sacrifici bellici a fronte di chi li rifiutava, alla delusione…
MediaE’ stato arrestato dopo un blizt avvenuto questa mattina all’alba da parte dei reparti speciali dei carabinieri nella caserma di Asso (Como), dopo una notta di trattative, il brigadiere Antonio Milia.Era barricato in caserma dal tardo pomeriggio di ieri, quando ha sparato con la pistola d’ordinanza al suo comandante, il luogotenente Doriano Furceri, trovato morto all’interno della stazione.Il brigadiere Milia è stato arrestato con l’accusa di omicidio e del tentato omicidio di un militare del Gis, che ha colpito con un proiettile a un ginocchio durante l’irruzione.Il blitz è avvenuto poco prima delle 6 di questa mattina, dopo che per quasi dodici ore un mediatore dell’Arma aveva cercato invano di convincere Milia ad arrendersi. Era armato e asserragliato dietro la porta blindata della caserma, dove sono state liberate dopo ore di angoscia anche una donna carabiniere, che si trovava in una camerata della caserma, e le famiglie degli altri militari, comunque mai in pericolo.Il brigadiere verrà interrogato già nelle prossime ore per consentire agli inquirenti di far luce sui motivi del suo gesto.Sposato e con tre figli, Milia era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’Ospedale di San Fermo della Battaglia (Como) poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Era stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una Commissione Medico Ospedaliera, ente sanitario esterno all’Arma, e dopo copiosa documentazione medico-sanitaria di una struttura Ospedaliera pubblica. Attualmente era in ferie.Era sposato e con tre figli anche il luogotenente Furceri, trasferito ad Asso dalla provincia di Lecco. Prima di arrivare nel Comasco il sottufficiale ucciso aveva prestato servizio per alcuni anni a Bellano, da dove era stato spostato per incompatibilità ambientale.L'articolo Carabiniere uccide il suo comandante: arrestato dopo un blitz all’alba proviene da Araberara.

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MediaCon la costa affacciata sull’Oceano Indiano, le savane, le zone lacustri, la suggestiva Rift Valley e gli scenografici rilievi montuosi, il Kenya è uno dei Paesi africani di massima attrazione per i turisti europei. La destinazione è indicata soprattutto per chi ama la natura incontaminata e gli animali: il Paese vanta oltre 20 parchi nazionali e decine di riserve e aree protette, che si possono visitare per vedere la fauna locale nel suo habitat naturale. Chi preferisce la vita da spiaggia non rimarrà deluso dalle spiaggia di sabbia bianca lungo la costa.
Prima di fare la valigia è necessario verificare di avere: il passaporto valido – con validità residua di almeno sei mesi – e il visto Kenya, cioè l’autorizzazione rilasciata dal governo keniota obbligatoria per chiunque voglia entrare nel Paese. Bisogna esserne muniti sia in caso di viaggio di piacere, sia per un viaggio di lavoro.Come ottenere il visto onlineNon serve fare code in ambasciata o attenersi a procedure complesse: chiedere il visto Kenya online è un’operazione semplice che si può fare direttamente dal proprio PC. Bisogna compilare il modulo di richiesta con i dati necessari, e procedere al pagamento tramite le principali carte di credito, Postepay o PayPal. Il costo del visto Kenya è di 79,95 € a persona. Al momento della richiesta, oltre a una foto tessera e alla scansione del passaporto, bisogna caricare online anche una conferma di prenotazione di un hotel o un resort oppure una lettera di invito di una persona di nazionalità keniota. In questo secondo caso, sarà necessaria anche la scansione o la foto del passaporto o della carta dʼidentità di questa persona.
Una volta completata la procedura di richiesta, si riceverà il visto direttamente via mail alla propria casella di posta: bisognerà stampare il documento e portarlo con sé durante il viaggio.
Inoltre è consigliabile portare sempre con sé, in caso di controlli durante il viaggio, anche le stampe delle prenotazioni del volo di ritorno e del primo luogo di alloggio.Validità e requisitiI viaggiatori possono effettuare un unico ingresso in Kenya e rimanere nel Paese per un periodo massimo di 90 giorni.
Le date di arrivo e di ripartenza vanno indicate nel modulo al momento della richiesta: non è necessario avere già i voli prenotati, ma è invece richiesta la prenotazione di almeno un alloggio.
Chi viaggia con i bambini deve inoltre sapere che fino a 16 anni non c’è bisogno di avere un visto per recarsi in Kenya. Tuttavia, ognuno – minori e neonati compresi – deve essere in possesso di un proprio passaporto valido.In che periodo dell’anno partire per il KenyaIl clima non è mai freddo, in quanto il Paese si trova all’Equatore. Le temperature variano dai 25 ai 28 gradi nell’arco dell’anno, con minime che arrivano circa a 12°C. Ci sono tre diversi tipi di clima: sulla costa caldo e umido, sulle montagne del sud-ovest e dell’ovest temperato, mentre a nord e a est è afoso e arido.
Per una vacanza al mare sulla costa, i mesi migliori sono agosto e settembre, meno caldi e con poche pioggia; a gennaio e febbraio fa invece più caldo e le temperature sono sui 30°.
I safari sono consigliati dal mese di giugno a quello di settembre.L'articolo Viaggio in Kenya: come prepararsi alla partenza proviene da Araberara.

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Ingresso della galleria di Pisogne. Uno striscione recita: “Salve o popolo d’eroi, salve o patria immortale. 28-10-1922 28-10-2022”.Molti si saranno chiesti il significato di questa frase e di queste date. Molti altri avranno certamente capito che si tratta di uno striscione per ricordare il centesimo anniversario della Marcia su Roma, avvenuta (appunto) il 28 ottobre di 100 anni fa, un evento importante nella storia d’Italia e che ha segnato l’inizio del ventennale regime mussoliniano.“Salve o popolo d’eroi, salve o patria immortale” è infatti l’inizio di “Giovinezza”, il più famoso inno fascista.MediaL'articolo LAGO D’ISEO – Uno striscione ‘nostalgico’ nel centenario della Marcia su Roma proviene da Araberara.

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MediaDa stanotte, domenica 30 ottobre alle 3, torna l’ora solare. La lancetta dell’orologio si sposterà quindi indietro di un’ora.Ma c’è già chi vuole che l’ora legale resti tutto l’anno: la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit hanno raccolto 256.000 firme per questo. Sostengono che, con questi prezzi dell’energia, nel 2023 si risparmierebbe due miliardi e mezzo di euro. Per questo chiedono alla premier Meloni di prolungare l’ora solare almeno per un mese, a titolo sperimentale.Secondo i dati diffusi da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 200 mila tonnellate. Il beneficio economico è calcolato considerando che quest’anno, nel periodo di ora legale cominciato domenica 27 marzo e che si concluderà domenica 30 ottobre, il costo del kilowattora medio per il “cliente domestico tipo in tutela” (secondo i dati dell’Arera) è stato di circa 45 centesimi di euro al lordo delle imposte. Dal 2004 al 2022, secondo l’analisi della società, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.L'articolo Torna l’ora solare: in 7 mesi di ora legale risparmiati 190 milioni proviene da Araberara.

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cwwPrendetevi qualche minuto e guardate questo video. Che è il lancio di quello che sarà un calendario particolare, che abbiamo pensato qui in redazione insieme ad alcune Donne.#CCW un acronimo, che gli acronimi vanno tanto di moda, ad andare meno di moda forse sono le donne che hanno sofferto, ma è un errore, perché le donne che hanno sofferto e soffrono hanno dentro una bellezza che sboccia, e quando sboccia non ce n’è più per nessuno, diventa bellezza dentro e fuori. Come queste donne, dodici donne delle nostre valli che diventano le protagoniste del calendario che è uscito in questi giorni, frutto di intense mattine, volti, sguardi, seno, sorrisi, trucco, qualche lacrima, sorrisi, caffè, torta, trucco, racconti. Non ne conoscevo molte di queste Donne, qualche messaggio, niente di più ma è bastato poco, quell’atmosfera particolare di donne che prendono il dolore e se lo intingono nel caffè della macchinetta e lo trasformano in un biscotto dolce. Pensavo di avere le palle, non nel senso fisico, per quello di calendario non ci siamo ancora…e invece le palle le hanno loro, ed è stato bello. Davvero bello. Ogni donna è ‘accompagnata’ da una poesia di Alda Merini, il calendario lo trovate in redazione a 10 euro e nelle edicole e locali che vi indicheremo sul sito (per chi decide di prenderlo in redazione quando passate ci sarà un omaggio particolare). Il ricavato consentirà di acquistare giochi e altro da regalare ai bambini ricoverati in oncologia pediatrica. Saranno le stesso ‘modelle’ a consegnarli.L'articolo proviene da Araberara.

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MediaNella giornata di domenica 30 ottobre, a Montello, un diverbio tra un automobilista ed un motociclista finisce in tragedia. È morto sul colpo Walter Angelo Monguzzi, 55enne, residente a Osio Sotto.Dalle prime indiscrezioni i testimoni dichiarano che, ad un semaforo, il conducente che si trovava in sella alla sua moto Bmw avrebbe avuto una discussione per motivi stradali con un conducente di una Fiat Panda. Allo scoccare del verde, qualche metro più avanti, Monguzzi viene speronato violentemente dal 49enne automobilista. Il motociclista è stato scaraventato contro un auto proveniente dalla direzione opposta, per poi finire sull’asfalto in modo rovinoso. Il trauma cranico e le ferite sono state talmente gravi da portare ad una morte praticamente istantanea. Non è servito l’intervento del personale medico, che ha provato a rianimarlo.Il 49enne conducente della Fiat Panda, residente a Montello, non si è fermato a prestare soccorso ed ha proseguito la sua marcia verso Via Papa Giovanni XXIII. I Carabinieri, dopo aver ricostruito l’accaduto, l’hanno raggiunto nella sua abitazione, dove era appena rincasato, e l’hanno arrestato con l’accusa di omicidio volontario.L'articolo MONTELLO – Un diverbio per motivi stradali finisce in tragedia: arrestato un 49enne per omicidio volontario proviene da Araberara.

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MediaDa Clusone ad Hong Kong e ora da Hong Kong a Darfo Boario Terme. Dalla cucina al vino e una passione per il territorio. Umberto Bombana, chef tre stelle Michelin con il suo ristorante italiano a Hong Kong 8 ½ Otto e Mezzo, è un nome di quelli illustri e ora ha deciso di investire in viticoltura insieme al fratello Claudio – che vive a Clusone – entrando in società con Enrico Togni, vignaiolo della Valle Camonica, con l’azienda Togni Rebaioli. Nome illustre, dicevamo, perché lo chef Bombana è ormai abituato ai suoi ristoranti stellati, sono due le stelle di Octavium, aperto nel luglio 2017 sempre a Hong Kong. C’è poi lo spin-off di Macao, dove brilla la stella del resident chef Riccardo la Perna, già bistellato a Shangai, e del direttore Marino Braccu, in arrivo da Hong Kong. E quello di Shangai, bistellato con il concorso dello chef Gabriele Delgrossi e del manager Gianluca Fusetto. Più due ristoranti non ancora stellati consacrati alla cucina cantonese, di nuovo a Hong Kong, aperti nel 2019 in collaborazione con il master Dim Sum Wong Yiu-Por. Nei locali stellati la cucina di Bombana, storico allievo del maestro Ezio Santin, è italiana e tradizionale al 100%, con ingredienti stagionali che però possono arrivare da tutto il mondo, dalla carne australiana al pesce giapponese, alle spezie. Non pensate solo a piatti particolarmente complicati, anzi, la cotoletta alla milanese è sempre molto richiesta ma l’origine del vitello può spaziare…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 21 OTTOBREL'articolo CLUSONE – IL PERSONAGGIO – Chef Bombana, da Clusone a Hong Kong e ora in Valcamonica per investire sul… vino proviene da Araberara.

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MediaHa un bel sorriso di speranza anche nella voce  Monica Moretti, 48 anni, tuttora in cura per un tumore al seno e appena tornata da una crociera: “Con mio marito Stefano e coi miei figli Michela, Camilla e Alessandro – di 13, 11 e 8 anni – quest’estate non avevo potuto fare una vacanza ‘vera’, perciò l’abbiamo fatta ora, scegliendo una crociera perché, qualora fossi stata male a causa della terapia, avrei potuto starmene nella mia cabina senza condizionare la vita del resto della tribù…Era un voler…girare pagina, per me e per i miei Cari, e in effetti è stato così, è andato tutto bene, solo un po’ di stanchezza e nient’altro”. E’ il gennaio di quest’anno quando Monica riceve la lettera di invito allo screening mammografico che riguarda tutte le donne della sua età: “Me n’era arrivata una anche due mesi prima ma non l’avevo presa in considerazione e, dopo questa seconda lettera, ho deciso di presentarmi all’esame mammografico solo per pregare gli addetti di togliermi dall’elenco. Il radiologo di Piario comunque mi pregò di recarmi ad Alzano: – Stia tranquilla – mi disse – è solo un controllo di routine. Infatti ad Alzano ci andai tranquillissima, ero guarita a vent’anni da un linfoma e mi sentivo al sicuro. In ospedale però la dottoressa non mi disse di stare tranquilla, mi raccomandò invece di fare un ago aspirato…Di qui il responso: carcinoma invasivo. Un responso che mi terrorizzò perché sapevo quanto avevo sofferto 23 anni prima durante le chemio:  l’idea di affrontare un altro percorso di questo genere mi spaventava moltissimo. Fu l’oncologo a rassicurarmi un po’, spiegandomi che dopo tanto tempo, più di vent’anni, anche le terapie oncologiche erano decisamente migliorate, riducendo di molto anche i temutissimi effetti collaterali”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo CAZZANO – LA STORIA – Monica, tre figli, il cancro al seno: “La malattia ti insegna le vere priorità” proviene da Araberara.

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Mediagennaio  Ornella, Costa Volpino – febbraio Monica, Cazzano – marzo Valeria, Fino del Monte – aprile Justyna, Legnano– maggio Luisella, Costa Volpino – giugno, Claudia, Sovere – luglio Miriam, Pisogne – agosto Renata, Schilpario – settembre Grazia, Castione della Presolana – ottobre Serena, Gandino – novembre Katia, Spinone al Lago – dicembre Orietta, Albino#CCW  un acronimo, che gli acronimi vanno tanto di moda, ad andare meno di moda forse sono le donne che hanno sofferto, ma è un errore, perché le donne che hanno sofferto e soffrono hanno dentro una bellezza che sboccia, e quando sboccia non ce n’è più per nessuno, diventa bellezza dentro e fuori. Come queste donne, dodici donne delle nostre valli che diventano le protagoniste del calendario che è uscito in questi giorni, frutto di intense mattine, volti, sguardi, seno, sorrisi, trucco, qualche lacrima, sorrisi, caffè, torta, trucco, racconti. Non ne conoscevo molte di queste Donne, qualche messaggio, niente di più ma è bastato poco, quell’atmosfera particolare di donne che prendono il dolore e se lo intingono nel caffè della macchinetta e lo trasformano in un biscotto dolce. Pensavo di avere le palle, non nel senso fisico, per quello di calendario non ci siamo ancora…e invece le palle le hanno loro, ed è stato bello. Davvero bello. Ogni donna è ‘accompagnata’ da una poesia di Alda Merini, il calendario lo trovate in redazione a 10 euro e nelle edicole e locali che vi indicheremo sul sito (per chi decide di prenderlo in redazione quando passate ci sarà un omaggio particolare). Il ricavato consentirà di acquistare giochi e altro da regalare ai bambini ricoverati in oncologia pediatrica. Saranno le stesse ‘modelle’ a consegnarli.Un viaggio partito per caso e attraccato in un porto d’incantoUn viaggio d’incanto che sembrava partito quasi per caso e invece il “caso” è diventata una strada che non conoscevamo, quelle strade che non so se avete presente, se le fate in moto, sul ciglio di rocce e laghi e sopra solo il cielo. In bilico sulla meraviglia.Grazie a Morgan Marinoni che ha trasformato la macchina fotografica in quelle carezze dove ci trovi dentro corpo & anima insieme, e sembra di vederci dentro i battiti del cuore che prendono forma.Grazie ad Angela Cocchetti che ha truccato, sistemato, pettinato le modelle con una cura che va oltre il viso, oltre il corpo e ha tirato fuori l’incanto che c’è in loro.Grazie ad Etta Bonicelli che ha accolto, ‘vestito’, consigliato, supportato le Donne e anche noi.Grazie a Silverio Lubrini che ci ha fornito uno studio professionale dove c’era tutto e più di tutto.Grazie a Sabrina Pedersoli che non lavora solo con le parole ma è stata l’indispensabile jolly.Grazie ad Alda Merini, che fisicamente non c’è ma apprezzerà foto e poesie, perché le poesie sono le sue.Grazie infine anche ad Angelo, Francesco e Gian che ci hanno supportato e sopportato in queste intense settimane.#CCW calendarcancerwoman Araberara 2023.Tea & PieroSUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo #CCW Calendar Cancer Woman: il calendario, dodici Donne delle nostre valli proviene da Araberara.

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Qualcosa bolle in pentola, bolle da tempo e ora è quasi pronto, per essere servito su un piatto e il piatto è quello del PGT, che andrà a definire la nuova Clusone, sul fronte giovani. “Sentiamo da più parti dire – commenta il sindaco Massimo Morstabiliniche non ci sono locali per giovani a Clusone, che bisogna fare qualcosa, che c’è bisogno di aggregazione, non starebbe comunque al Comune ma abbiamo cercato e parlato con parecchi imprenditori e andiamo verso una soluzione”. Su quale sia la soluzione il sindaco tiene la bocca cucita ma la conferma arriva da più parti, l’ex Afrostation, all’origine Park Hotel e in ultimo Hitek, starebbe per prendere una nuova strada, l’intenzione è quella di abbatterla e ricostruirla, seppur mantenendo la forma a ‘capanna’ che è una sorta di marchio storico di questo edificio e che per decenni ha richiamato migliaia di giovani da tutta la provincia.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREMediaL'articolo CLUSONE – Rinasce l’ex Afrostation: nel nuovo pgt diventerà un locale per giovani a 360 gradi. Assemblea pubblica per invitare i proprietari delle case sfitte proviene da Araberara.

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MediaDa Rovetta a Venezia, Fra Luca Savoldelli, classe 1990, sarà ordinato diacono dalle mani di Monsignor Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, sabato 5 novembre alle 10 nella Basilica Cattedrale di San Marco Evangelista.
Fra Luca Savoldelli l’avevamo intervistato a gennaio 2020, quando, finite le vacanze di Natale sull’Altopiano insieme alla famiglia, era di ritorno al Convento del Santissimo Redentore, sull’Isola della Giudecca.
“Vivo nel convento dei Minori Cappuccini da settembre dopo aver emesso le professioni perpetue”, ci aveva raccontato. Per tre anni ha vissuto a Milano e poi la via di Venezia, ma è a vent’anni che la vita di Luca è cambiata… “Era il 2010, lavoravo a Cerete, facevo il metalmeccanico, avevo lasciato la scuola a 16 anni, non avevo molta voglia di studiare e così ho deciso di cercare un lavoro. Mi stavo riavvicinando alla fede grazie ad un amico, frequentavo i gruppi di preghiera a Rovetta, ero rientrato in Oratorio come animatore del gruppo degli adolescenti. In quel momento stavo assaporando il gusto della vita in modo diverso, c’erano tante piccole cose che mi regalavano la felicità, il rapporto con Dio non era superficiale e mi aveva dato una sensazione di pace. Mi stavo già facendo molte domande sul futuro, certamente, ma ero consapevole che ciò che stavo vivendo mi faceva stare bene davvero. Intanto continuavo a lavorare tranquillo, ma il pensiero continuava a tornare. Nel febbraio del 2010 poi ho incontrato i frati cappuccini in Parrocchia a Rovetta, erano arrivati per due settimane di missione popolare e quando uscivo dal lavoro facevo sempre un salto da loro. Mi sentivo come a casa, potevo toccare con mano la loro esperienza e quello che vedevo in loro mi affascinava davvero molto. Quelle due settimane sono passate in fretta, non è in quel momento che è cambiato qualcosa, anche se continuavo a pensarci e intanto la mia vita diventava sempre più semplice e le abitudini man mano cambiavano.
SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo ROVETTA – Fra Luca, che faceva il metalmeccanico, e quell’incontro con i frati cappuccini. Ora l’ordinazione diaconale proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/11/foto1-scaled.jpeg">Media</a>L’aumento dei prezzi delle bollette dell’energia elettrica, dei generi alimentari, della benzina e del gas ormai toccano tutti. Per diversi commercianti e negozianti la situazione è diventata insostenibile, tanto che, l’ultima bolletta consegnata, ha visto costi raddoppiati, triplicati ed, in alcuni casi, quadruplicati. Molti non sanno più come andare avanti e la stagione invernale si prospetta una delle più difficili. Abbiamo voluto fare un giro tra i commercianti che hanno un’attività nelle vie del centro storico di Lovere e in Piazza XIII Martiri. “<i>Aiuto, aiuto, aiuto</i>”, questa la risposta di <b>Luisa</b>, titolare del bar “Il Borghetto”, quando le abbiamo chiesto un parere riguardante il rincaro delle bollette: “<i>Cosa possiamo fare</i> – continua Luisa – <i>cerco di tenere duro, vengo qui ogni mattina alle 5 e non faccio mai ferie. Sono cinquant’anni che lavoro e dovrò farlo ancora per molto. Resto qui, in silenzio, e cerco di andare avanti”.</i> Mentre, per quanto riguarda la sua attività, ha visto aumenti importanti? “<i>Alla faccia! Le bollette sono quadruplicate, mi è venuto un colpo. È stato un disastro, non so che altro dire o fare. Spero che la situazione possa migliorare nei prossimi mesi, altrimenti molti negozi o bar chiuderanno. Con queste cifre, è impossibile andare avanti</i>”. Proseguendo nel centro storico ci siamo imbattuti in <b>Luisa Capitanio</b>, che lavora presso “La bottega del Centro Storico”. Anche lei ha ricevuto una bolletta fuori di testa, ma tiene duro: “<i>Le bollette dell’energia elettrica sono triplicate, la situazione sta diventando davvero complicata. È tutto l’anno che stiamo subendo molti aumenti, le piccole aziende fanno fatica ad andare avanti in questa maniera. Il mese di ottobre è stato molto difficoltoso, sicuramente lo sarà anche quello di novembre. Noi non sappiamo più dove andare a parare</i>”. Che stagione invernale si prospetta?: “<i>Cosa deve dire, se andiamo avanti di questo passo, non so cosa si prospetta per il futuro. È un momento molto difficile. Non sappiamo il potere d’acquisto che avrà la gente da qui ai mesi a venire. Ormai le bollette sono diventate un’incognita, non sai mai a quanto potrebbe ammontare la cifra. Noi, comunque, ci rimbocchiamo le maniche giorno dopo giorno e restiamo sempre aperti, fiduciosi che la situazione possa migliorare</i>”. Nel centro storico di Lovere si trova anche il bar “Il Circolo”, dove abbiamo parlato con la titolare <b>Laura Paris</b>, che fa molta fatica ad andare avanti e convive con la paura di dover chiudere da un momento all’altro: “<i>Per quanto riguarda l’energia elettrica ho il prezzo bloccato fino a gennaio. I generi alimentari, invece, sono aumentati anche più del 20%. La carne, la farina ed il latte hanno avuto un’impennata incredibile e sono sempre più difficili da trovare all’interno dei supermercati. Siamo molto preoccupati. Facciamo fatica a trovare l’acqua frizzante, è diventato un problema. Fino a gennaio avremo un aumento solo sugli alimenti, da lì in poi sarà tutto un’incognita. Facciamo molta fatica a starci dentro con le spese, è dal periodo pandemico che non sappiamo quanto e se resteremo aperti. Se ci dovessero essere ulteriori aumenti, potremmo anche doverci ritrovare a chiudere. Volevamo organizzare qualche evento all’interno del locale, ma non l’abbiamo fatto perché avremmo potuto perderci a livello di spese. Si prospetta un inverno difficile, non oso pensare ai prezzi dell’energia che mi arriveranno</i>”. Un altro commerciante, che non vuole essere citato, dice: <i>“Non sono uno che parla molto, dico semplicemente che i prezzi delle bollette sono aumentati a dismisura</i>”. Anche <b>Alfredo Clarari</b>, titolare dell’orologeria e oreficeria “A Clarari”, si trova nella stessa situazione: “<i>C’è poco da dire…ormai si stanno lamentando tutti di questo aumento dei prezzi….</i>SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo <a href="https://www.araberara.it/lovere
MediaPARRE – Viaggio tra i commercianti: “Noi da 10 anni coi pannelli solari”. Kosmark: “20.000 euro di bolletta della luce”. “Resistiamo e speriamo in tempi migliori”“La scelta giusta per contrastare l’aumento del costo dell’energia noi l’abbiamo fatta dieci anni fa, quando ci siamo dotati di pannelli solari, forti anche del consiglio e della competenza  di nostro fratello Giacomo che lavora in quel settore e che riuscì a convincere mio padre  Sandro, piuttosto restìo, a fare questo passo. Allora il problema dell’approvvigionamento energetico non era così drammatico come oggi, ma ora ci rendiamo conto che si è trattato di una scelta giusta e in qualche modo profetica. Così possiamo anche guardare con più fiducia al futuro del nostro negozio, sperando che la sua tradizione ormai secolare possa proseguire senza troppi problemi, anche a favore della nostra affezionata clientela”.Così Paola del negozio di Alimentari e Tabacchi Scainelli in via Fontana,  nel centro del paese, cui anni fa è stato conferito il titolo di negozio storico. Anche Silvia, che vende frutta, verdura e abbigliamento nella bottega proprio  a fianco, non è completamente pessimista: “Non ci illudiamo certo di uscire indenni da questa crisi, i rincari  li abbiamo avuti e li avremo anche noi. Però per il nostro negozio non dobbiamo pensare al riscaldamento, che non c’è, trattandosi di un vecchio edificio e di un genere come la verdura e la frutta che non ne hanno una grande necessità, anche se i frigoriferi devono funzionare anche qui…Però per ora non possiamo lamentarci più di tanto, speriamo che la nostra clientela continui a sostenerci come ha sempre fatto, e che prima o poi questa crisi si riesca a superarla”.Più pesante, a detta di Giovanna Cossali, la situazione del grande supermercato Kosmark in via Costa Ėrta:“Tanto per fare un esempio, la nostra bolletta della luce in tre mesi si è triplicata, ben 20.000 euro, ed è un aumento che ovviamente va a pesare poi sugli scaffali, cioè sui prezzi al consumo della gente che viene a far la spesa da noi…SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo PARRE – Viaggio tra i commercianti: “Noi da 10 anni coi pannelli solari”. Kosmark: “20.000 euro di bolletta della luce”. “Resistiamo e speriamo in tempi migliori” proviene da Araberara.

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MediaLa Lega bergamasca punta su Belotti e Malanchini. E Anelli… Forza Italia candiderà Lobati e Antonella Luzzana di Clusone. Il Pd: Scandella, Casati, forse Bonomelli… e non si sa chi e con chi. Fratelli d’Italia con Paolo Franco, Lara Magoni e… E Violi rinuncia a candidarsi per i 5 Stelle.
Per ora l’arma è il fioretto che non ha niente a che vede con San Francesco, ma poi si passerà alla spada e infine perfino alla sciabola. Perché per la Regione non sarà come per il Parlamento, qui si potranno fare le preferenze.
Si può votare perfino a metà febbraio. La legislatura regionale lombarda scade il 4 marzo. Si può votare 30 giorni prima (quindi nella prima metà di febbraio) come 60 giorni dopo (e allora si potrebbe votare a fine aprile.
Cominciamo dallo scenario generale. Il Presidente della Regione viene eletto “direttamente” sostenuto da varie liste. Fino ad oggi l’unico candidato ufficiale è il Presidente uscente Attilio Fontana indicato dai tre partiti del centrodestra, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Ma la situazione si è fatta complicata, al limite del grottesco, perché la vicepresidente in carica, Letizia Moratti (che in realtà ha più cognomi di un calciatore sudamericano: Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, vedova Moratti) ha deciso di candidarsi a Presidente, forte, sostiene, di una promessa
fattale al momento (2021) in cui fu chiamata in Giunta a sostituire Giulio Gallera, promessa che Fontana nega di aver mai fatto. Fatto sta che l’ex presidente della Rai (1994-1996), ex ministro dell’Istruzione (2001-2006 senza la M di Merito inventata adesso), ex sindaca di Milano (2006-2011) si è dimessa. Ma se il centrodestra non la candida, chi la sostiene? E qui si è aperto un contenzioso per cui adesso Fontana e Moratti si sono separati. La Moratti ha creato dei Comitati che sul territorio lombardo dovrebbero favorire la sua candidatura ed elezioni. Gli attuali partiti di opposizione ovviamente sperano che questo dissidio sfocio in un duello che li favorisca. Ma c’è la tentazione di averla come candidata per il proprio schieramento, qualche (timida) avance è stata fatta dal Nuovo Centro e qualche apertura perfino dal capogruppo del Pd Fabio Pizzul, spiazzando il suo stesso partito che si riunisce nei prossimi giorni in assemblea regionale per decidere le alleanze e poi scegliere la candidatura a Presidente….La Lega bergamasca…
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/11/333ecd7c-2783-11ed-bc83-9c2713d606c3_1661769375004.jpg">Media</a>Un autunno cupo, processi, delitti, sangue, dolore, riflettori. Tinte fosche. In mezzo tutte donne, troppe donne, una bimba piccola, troppo piccola, e tanto dolore, troppo dolore. Da Leffe arrivano particolari inquietanti sulla vicenda di <b>Diana Pifferi</b>, la bimba di un anno e mezzo che a luglio scorso fu lasciata da sola in casa a Milano per 6 giorni dalla madre <b>Alessia</b>. E’ cominciato il processo per l’omicidio di <b>Carol Maltesi</b>, la 26enne uccisa in un appartamento di Rescaldina, nel milanese, prima di essere fatta a pezzi, congelata e gettata in alcuni sacchi in un dirupo a Paline di Borno. E’ iniziato in questi gironi anche il processo davanti alla Corte d’Assise di Brescia, il processo a carico delle sorelle <b>Paola e Silvia Zani e Mirto Milani</b>, fidanzato della maggiore, i tre sono accusati dell’omicidio di Laura Ziliani, madre delle due imputate e dell’occultamento del cadavere della donna, ex vigilessa di Temù, nel bresciano, uccisa nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2021. La donna è stata prima stordita con benzodiazepine e poi strangolata. I tre imputati hanno confessato dopo la chiusura delle indagini….Diana Pifferi e l’ipotesi di abusi sessuali sulla bimba, quelle intercettazioniAltre inquietanti ombre sulla già tragica vicenda di <b>Diana Pifferi</b>, la bimba di quasi un anno e mezzo che a luglio scorso è stata lasciata da sola in casa a Milano per sei giorni dalla madre Alessia e morì di stenti. Dall’autopsia erano emersi nei giorni scorsi che nello stomaco di Diana c’erano pezzetti del materassino e del cuscino, che la bimba aveva addentato per fame ed è emero che alla piccola sono stati fatti assumere tranquillanti. Ma c’è dell’altro, che getta ancora di più ombre inquietanti sulla vicenda. Ed è il contenuto della chat che è emerso dall’analisi delle conversazioni telefoniche fra la madre <b>Alessia Pifferi</b> e un uomo di 56 anni di Cenate Sopra che è indagato per corruzione di minorenne, emerge l’ipotesi di abusi sessuali sulla bimba. Il contenuto delle chat tra la donna e l’uomo di Cenate è riportato nel decreto di perquisizione firmato dai pm <b>Francesco De Tommasi e Rosaria Stagnaro</b>. Nello scambio di messaggi tra la mamma 37enne e l’uomo di 56 anni che la attendeva a Bergamo per trascorrere qualche giorno insieme si legge: “<i>Te la senti di stare con me e Diana? … O vuoi che porto Diana dalla babysitter? … Dimmi tu”,…</i>Carol e il corpo fatto a pezzi e ritrovato nei boschi di Paline: respinta la richiesta di rito abbreviatoNella prima udienza del processo a suo carico è rimasto in assoluto silenzio <b>Davide Fontana</b>, il 43enne accusato dell’omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dalla premeditazione di <b>Carol Maltesi</b>, la 26enne uccisa in un appartamento di Rescaldina, nel Milanese, prima di essere fatta a pezzi, congelata e gettata in alcuni sacchi in un dirupo a Paline di Borno, al confine tra le province di Brescia e Bergamo. Lunedì 24 ottobre in corte d’Assise a Busto Arsizio sono state depositate le liste dei testimoni, tra le quali figura anche l’ex moglie del bancario e food blogger: la donna, chiamata a testimoniare dal pubblico ministero, potrebbe però rifiutarsi di deporre per via della “Facoltà di astensione dei prossimi congiunti” contemplata dall’articolo 199 del Codice di procedura penale e che si applica anche ai coniugi separati….Laura Ziliani: prima udienza, le figlia a testa bassa, la testimonianza della mamma di Laura: “Troppo attaccate ai soldi”Testa bassa e la richiesta di non essere riprese. E’ iniziata così la prima udienza del processo a carico delle sorelle <b>Paola e Silvia Zani e Mirto Milani</b>, fidanzato di <b>Paola,</b> la sorella maggiore. I tre sono accusati dell’omicidio di Laura Ziliani, madre delle due imputate, e dell’occultamento del cadavere della donna, ex vigilessa di Temù, nel Bresciano, uccisa nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2021. La donna…
MediaTiene banco lo scioglimento della questione Unione Insieme sul Serio. Dopo l’annuncio del cambiamento si susseguono pareri e interventi, qualcuno molto critico, come questa lettera arrivata in redazione: “Unione Insieme sul serio – la grande Fuga! a differenza di quanto annunciato dal Presidente dell’Unione Insieme sul serio Mattia Merelli, L’unione non sta riorganizzando il personale ma si sta preparando al completo disfacimento. Che sicurezza avranno i Comuni dell’unione se tutto il personale andrà via? come indicato nelle determine di trasferimento a tutto il Personale è stato concesso il nulla osta di trasferimento, e di fatto stiamo assistendo alla grande fuga dall’unione. Sono già tre gli agenti andati via dal risicato organico, nonchè il prepensionamento dell’Ex Comandante Masinari che ha visto bene di lasciare la divisa piuttosto che rimanere in balia di questa amministrazione.  Non per ultimo il Comandante Tomasoni anche lei ha preferito altri lidi.  E anche il responsabile amministrativo dell’unione ha abbandonato la nave che ormai affonda….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo GAZZANIGA – NEMBRO Caos per l’Unione: “Scappano tutti”. “Non è vero, solo burocrazia, in realtà….” proviene da Araberara.

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Media“E’ stata una decisione dolorosa, non lo nego: al momento di separarmi dalle mie mucche qualche lacrima ci è scappata, le bestie non sono soltanto il mio lavoro, sono la mia vita, gli allevamenti di montagna come il mio sono ben diversi da quelli intensivi della pianura, noi montanari nutriamo affetto per le nostre bestie, le conosciamo ad una ad una e loro ci riconoscono, anche solo dalla voce…”. Sonia Arrigoni, 48 anni, allevatrice da sempre, l’unica donna in Val di Scalve a svolgere questa attività perché le altre 16 aziende agricole sono tutte gestite da maschi, si commuove un po’ mentre racconta come le sia stato doloroso vendere le sue 43 belle vacche da latte: “Ma ci sono momenti nella vita in cui bisogna prendere anche decisioni dolorose…Io l’ho fatto per due motivi: i continui rincari di tutto quanto serve al mio lavoro – fieno, mangime, bollette, gasolio, ecc… e il recente aumento prezzo del latte che non basta a coprire le spese raddoppiate- e per stare più vicina amia madre Anna, che data l’età e i problemi di salute ha bisogno di una presenza più costante e di un’assistenza maggiore per visite, terapie e controlli che si svolgono a Bergamo o a Brescia”. Sonia tra le mucche è nata e cresciuta, dapprima aiutando il padre Fiorenzo scomparso otto anni fa. Da allora ha assunto lei tutta la responsabilità ed il lavoro che la sua azienda agricola comportava, seppure aiutata da amici e da parenti, che spesso le hanno dato una mano, e con la collaborazione del giovane Roberto: “Per un po’ ho sperato che fosse lui a succedermi, ma dopo attenta riflessione Roberto non se l’è sentita di assumere un impegno così gravoso, considerati anche i tempi difficili e i grossi problemi che il nostro settore sta vivendo, perciò ha preferito rinunciare a favore di un posto di lavoro più sicuro. Naturalmente non lo biasimo per questo, so bene quanta fatica e quante preoccupazioni comporti questo lavoro”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo VAL DI SCALVE – ADENASSO di TEVENO – Sonia, l’unica allevatrice della Val di Scalve: “Vendere le mie mucche è stata una decisione sofferta e dolorosa, chi non conosce il nostro lavoro non può capire…” proviene da Araberara.

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MediaDa una parte la conferma del contributo di 300mila euro per la rigenerazione energetica del Municipio, dall’altra l’ombra del parere negativo della Sovrintendenza. La riqualificazione prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici con una spesa di 440mila euro, ma è necessario il ‘via libera’ della Sovrintendenza in quanto si tratta di un bene architettonico.“La Sovrintendenza – spiega il sindaco Mauro Marinonista mettendo un po’ in difficoltà le amministrazioni su questo fronte, non parlo solo di Rovetta, per quanto riguarda l’installazione dei pannelli solari e questo può essere un grosso problema, perché ci può far perdere il contributo… e perdere 300mila euro su un intervento di questo genere non ci fa certamente piacere, anche perché abbiamo un palazzo municipale in cui sono da sostituire impianti luminosi, caldaie e impianto di riscaldamento che hanno 40 anni. E poi non è una bella cosa in un periodo in cui si sottolinea la necessità di fare investimenti sulla riduzione dei consumi. Andremo avanti con le procedure per avere una risposta definitiva da parte della Sovrintendenza e se dovesse arrivare un esito negativo e non troviamo un altro percorso, faremo sicuramente ricorso al Tar. Non voglio contestare il lavoro della Sovrintendenza, dico soltanto che secondo me l’installazione del fotovoltaico sul palazzo comunale di Rovetta non è visibile dalla piazza, dalle montagne perché è troppo distante e non compromette l’integrità monumentale dell’edificio…SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo ROVETTA – Quel mega contributo che rischia di andare perso per i ‘capricci’ della Sovrintendenza proviene da Araberara.

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