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MediaBuone nuove per il Parco Res, dove l’amministrazione comunale guidata da Giulio Scandella è pronta a lavorare su un nuovo cantiere.“Nelle prossime settimane – specifica il primo cittadino – è previsto l’ampliamento dell’edificio del Ristorante Res, di proprietà comunale, per ricavare due nuovi servizi igienici, uno per gli uomini e uno per le donne, entrambi accessibili alle persone con disabilità. L’obiettivo è quello di consentire ai clienti del ristorante di poter usufruire dei servizi igienici a loro uso esclusivo, senza dover uscire all’esterno per accedere ai bagni. Attualmente infatti, per poter usufruire dei bagni i clienti devono uscire dal ristorante ed utilizzare i bagni che sono al servizio del parco pubblico, con tutti i disagi del caso, soprattutto nella stagione invernale…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo FINO DEL MONTE – Si amplia il ‘Res’, punto di riferimento per il turismo del paese, nuovi spazi grazie a tre contributi proviene da Araberara.

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MediaÈ da quasi 40 anni che guido l’auto e di multe non ne ho collezionate, ma stavolta mi è capitata una cosa assurda…”. Chi parla è una commerciante della Bassa Valle Seriana, che ci ha telefonato raccontando la sua storia, un mix di multe, vigili, uffici postali e ricorsi.La signora fa un respiro profondo e parte all’attacco. “Allora… lo scorso marzo ho preso una multa. Mi trovavo al semaforo di Alzano Sopra, vicino alla chiesa e all’asilo. Non sono passata col rosso, no, ma avevo superato di pochissimo la linea dello stop. Essendo la multa meno di 60 euro, con due punti della patente, mi sono detta: ‘non faccio ricorso, perché costa di più della multa’. Mi sono quindi messa l’anima in pace e ho pagato la mia multa. Pensavo di essere a posto così”.Fin qui nulla di strano. “Poi ho trovato una lettera di colore verde nella cassetta postale che mi annunciava che c’era una busta da ritirare in posta, ma non me ne sono preoccupata; avendo un esercizio commerciale, avevo presentato una richiesta all’Agenzia delle Entrate e pensavo che quella fosse la risposta. Dato che il mio commercialista era in ferie non l’ho ritirata subito. In quel periodo di agosto – spiega la signora – la gente è in vacanza, gli uffici postali sono chiusi al pomeriggio e così lunedì 22 agosto chiudo il negozio un quarto d’ora prima e vado in posta per ritirare la busta. Mancava un quarto all’una. Esco, la apro e trovo una sanzione del Comune di Alzano. Come mai? Ero sicura di non aver commesso infrazioni. Ebbene, la nuova sanzione era di 230 euro e si riferiva ancora alla multa di marzo, che io avevo già pagato…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo ALZANO LOMBARDO – La multa e l’odissea di una commerciante proviene da Araberara.

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MediaCapita che in una mattina di inizio settembre (precisamente martedì 6) un camion che transita sulla Statale 42 all’altezza di Endine Gaiano finisca col perdere il cassone, che piomba sull’altra corsia. Per fortuna, il pesante carico non travolge automobili e non causa né morti né feriti. E questa è la notizia più importante.Poi, come capita sempre quando ci sono incidenti lungo la Statale 42 della Valle Cavallina, l’importante arteria rimane bloccata per molto tempo, anche per ore intere. E così, i malaugurati automobilisti (i motociclisti in qualche modo riescono ad arrangiarsi) non hanno altro da fare che scegliere tra due opzioni: stare fermi in colonna (ma magari hanno fretta perché devono recarsi al lavoro…), oppure piombarsi su alcune vie alternative alla Statale. Una di queste è, naturalmente, la strada sul Lago di Endine che da Valmaggiore (frazione di Endine Gaiano) arriva a Monasterolo del Castello per poi ricongiungersi con la SS42 all’inizio del territorio comunale di Casazza.Nel bel mezzo di questo tragitto alternativo c’è il piccolo borgo di San Felice, altra frazione endinese. E nel cuore di San Felice c’è una famosa strettoia con un senso unico alternato garantito da due semafori, uno di fronte alla chiesa parrocchiale del piccolo paese e una sul confine con Monasterolo….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo RUBRI-42 – Statale ferma e San Felice bloccato… in attesa di un lieto fine proviene da Araberara.

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Media“La nostra storia e la storia del paese si intrecciano in modo molto forte. Il prossimo anno spegneremo 140 candeline. Una volta la qualità dei tessuti era molto alta e la gente era attentissima alle stoffe. Ora invece si guarda solo all’apparenza, si è più superficiali, ma io sono ottimista”Ne ha passate veramente tante in quasi 140 anni di vita il negozio Terzi di Silvia Nani, ad Alzano Lombardo. Ora questa realtà seriana, sinonimo di qualità e tradizione, riceve finalmente il riconoscimento di attività storica da parte di Regione Lombardia.“Questa ditta è stata fondata dal mio nonno materno Alessandro Terzi – racconta Silvia Nani, nipote e attuale proprietaria – Era il 17 dicembre 1883, quasi 139 anni fa. È inutile dire che in più di un secolo è cambiato tutto, ma noi siamo ancora qui, ad Alzano, nello stesso negozio e nella stessa casa. Rispetto a quell’epoca anche la qualità della merce si è modificata molto, ma noi eravamo e rimaniamo famosi per i tessuti, la biancheria per la casa e tutto il mondo dei prodotti tessili. Per ottenere questo riconoscimento ho dovuto portare in Regione moltissimi documenti e, scavando in archivio, sono riuscita a trovare e a recuperare il bilancio del 1888. Su queste carte si possono leggere voci di tessuti ed oggetti veramente particolari, alcuni dei quali oggi non esistono nemmeno più”.Alzano e lo storico negozio dei Terzi: un binomio vincente che sigla in modo indissolubile un fortissimo legame con il territorio. “Tutto è iniziato qui ad Alzano, quando mio nonno Alessandro ha deciso di dare il via a questa avventura. Ha comprato il negozio e il palazzo ad esso connesso, che è diventato così la casa di famiglia, un luogo storico dove ancora io abito e che ha visto tre generazioni alternarsi nella gestione di questa attività. Mio nonno aveva una grandissima personalità, non solo era dedito al suo lavoro e alla sua professione, ma era anche interessato e legato alla vita sociale del nostro comune e della nostra comunità. È stato, ad esempio, presidente della Fabbriceria della basilica di San Martino, la nostra chiesa, e ha partecipato in prima persona alla realizzazione e al completamento della facciata nel 1923. La nostra storia e la storia del paese si intrecciano così in modo molto forte. Il prossimo anno ricorreranno non solo i mille anni dalla fondazione della nostra basilica e il centenario del completamento della facciata, ma anche noi andremo a spegnere le 140 candeline. Date che curiosamente coincidono e che ci fanno molto onore”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo ALZANO LOMBARDO – ATTIVITA’ STORICA – Il negozio Terzi, da nonno Alessandro a Silvia Nani, dal 1883 nel cuore di Alzano proviene da Araberara.

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MediaRaffaella Belli, classe 2003, il pallone tra i piedi e in testa tanti sogni, che a 19 anni sognare è d’obbligo ma realizzare i sogni non è poi così scontato e invece Raffaella quei sogni li sta realizzando, da qualche settimana vive a Crema, dove gioca a calcio, in Eccellenza, in prestito dal Brescia Calcio, e dove ha iniziato da poco a frequentare l’Università. Raffaella, attaccante, arriva dalla Primavera del Brescia Calcio Femminile dove lo scorso anno ha totalizzato ben 22 gol in 21 partite di campionato. Una ragazza che cambia città per il calcio, oggi è ancora difficile, tu lo hai fatto, cosa sogni e cosa vuol dire ripartire a 19 anni in una città nuova con gente nuova? “Non ci ho pensato due volte a partire – racconta Raffaella – ho seguito quello che mi diceva il mio cuore. Per me era giunta l’ora di cambiare aria in quanto iniziavo a sentirmi chiusa e oppressa. Non mi spaventa ‘l’ignoto’ sono sempre pronta a nuove avventure e a nuove conoscenze. Il mio unico sogno è quello di poter essere felice facendo quello che amo, ovviamente spero di ottenere al più presto i risultati sperati. Devo ringraziare la mia famiglia, soprattutto mia mamma e Lorenzo che hanno appoggiato la mia decisione e hanno sempre creduto in me anche quando nemmeno io credevo più in me”. Ti manca qualcuno? “Beh, si, la mia famiglia, mia zia Tina e le amiche”. Come hai cominciato ad appassionarti al calcio?….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo SOVERE – IL PERSONAGGIO – Raffaella e il calcio, 19 anni, la prima professionista della zona: “Ho lasciato la famiglia per inseguire il mio sogno, università & pallone” proviene da Araberara.

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MediaLa ‘latitanza’ del dottor  Luca Natalino Presepio continua:“E’ ancora in malattia, lo è ormai da molto tempo e finora non accenna a rientrare – dice la sindaca di Gromo Sara Riva anche a nome dei suo colleghi –  e la situazione in Alta Valle si fa sempre più pesante”.A Valbondione è anche comparso nei giorni scorsi, firmato dallo stesso medico, un avviso che recita: “ Il servizio Segreteria è sospeso. L’ambulatorio si svolgerà solamente a Gromo per ritiro ricette prescrizioni solo la prima mezz’ora dell’orario di ambulatorio. Non utilizzare la cassetta della posta per  le richieste perché inagibile per mancanza chiavi”.Una vicenda che ha dell’assurdo, come denunciano molti pazienti, alcuni dei quali hanno deciso di ricorrere ad un medico di Ardesio, nonostante  gli sforzi della sindaca-medico di Gandellino, Flora Fiorina, che continua a prodigarsi per tamponare la situazione ma che ovviamente non ha il dono dell’ubiquità.L’ultimo tentativo, in ordine di tempo, per tentare di rimediare al disastro è il comunicato diffuso dai sindaci dei quattro paesi dell’Alta Valle, che recita testualmente…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo VALBONDIONE, VALGOGLIO, GROMO, GANDELLINO – Continua la “latitanza” del dott. Presepio – L’esasperazione dei pazienti e l’ultimatum dei sindaci: “Ci comunichi le sue intenzioni proviene da Araberara.

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MediaSulla permanenza in paese delle attività del bar e del panificio, per scongiurare la chiusura dei quali  aveva lanciato un appello nei giorni scorsi, il sindaco Omar Seghezzi è moderatamente ottimista:“Mi dicono che ci sono già alcune persone intenzionate a rilevare le attività e che sono in corso i necessari colloqui coi proprietari uscenti, speriamo, perché nessuno a Premolo se ne augura la loro chiusura definitiva…”.Intanto l’Amministrazione si è lanciata in una nuova avventura con l’intento di recuperare un antico edificio, che tutti chiamano ‘la ca’ dol  Cüràt’, una struttura edilizia definita “casa –torre d’epoca” secondo la valutazione effettuata negli anni scorsi dalla Soprintendenza,  che sorge nel centro storico del paese, appena a ridosso del Municipio, abbandonata da anni e di proprietà della parrocchia:“Proprio nei giorni scorsi abbiamo preparato la necessaria convenzione con la parrocchia stessa perché ci piacerebbe ristrutturare l’edificio ed adibirlo ad uso della comunità oltre che per riqualificare il centro dell’abitato”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo PREMOLO – Verso la ‘salvezza’ del panificio e del bar. Convenzione con la parrocchia per l’antica casa- torre medioevale nel centro storico proviene da Araberara.

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MediaDa alcuni mesi stiamo pubblicando i dati delle aziende più in ‘forma’ dei singoli paesi, anche per dare un’idea del tessuto economico del nostro territorio. Questa volta tocchiamo Lovere, che non vive solo di turismo ma anche di realtà economiche ben strutturate. Alcuni dati non sono stati ancora comunicati, altri invece non sono presenti nell’ultima colonna perché hanno spostato la sede legale da Lovere in un altro paese. Balzano all’occhio alcune realtà come RufCarni, della famiglia Ruffini e il forte calo dell’Ora del Bingo, qui le chiusure per covid hanno fatto la differenza. Sugli scudi anche due studi di commercialisti molto conosciuti e avviati come Almici e Bertolini. Manca nella classifica la Lucchini srl che ha sede legale a Brescia e che avrebbe ‘stracciato’ tutti nel caso fosse stata in classifica con un fatturato nel 2021 di 338.569.400 euro. ..SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBRE L'articolo LOVERE – La classifica per fatturato delle aziende di Lovere, in testa Ruf-Carni ma molte sorprese proviene da Araberara.

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MediaLa tabella dei fatturati 2019, 2020 e 2021 sono indicatori “grezzi” dell’andamento economico delle imprese che hanno sede a Castione. Dove esplode il fatturato delle imprese che vincono appalti delle opere pubbliche, come la capolista, l’Impresa Migliorati (quella che sta finendo di realizzare la grande opera loverese in Poltragno) che ha quasi raddoppiato nel 2021 il fatturato dei due anni precedenti (da poco più di 3 milioni a 5 milioni e 600 mila euro). Così come l’impresa Toninelli balzata al secondo posto con oltre 4 milioni e mezzo di fatturato.Da segnalare il crollo del fatturato di Irta nel 2021, la società del Monte Pora chiaramente condizionata dall’andamento climatico, dopo l’exploit del 2020…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo CASTIONE – La classifica delle imprese per fatturato. Tirano le imprese dei lavori pubblici Irta: crollo del fatturato nel 2021 proviene da Araberara.

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MediaL’assessore Morbi: “Dopo il crollo del Ponte Morandi abbiamo fatto un censimento di ponti e passerelle; ne abbiamo censiti 99. E adesso…”La paternità del nome ‘ponte 100’ spetta a Matteo Morbi, assessore ai Lavori Pubblici e alla Valorizzazione del Territorio, che con orgoglio vara la posa del centesimo ponte presente sul territorio comunale di Nembro. Sì, avete letto bene, il ponte numero 100 di Nembro. Ovviamente, in questo centinaio di ponti si contano anche passerelle e viadotti, però il numero è di tutto rispetto.“Dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova – spiega l’assessore nembrese – lo Stato ha obbligato i comuni in pochi giorni a fare il censimento e dare una prima valutazione dei ponti sul proprio territorio, compresi passerelle e viadotti. Ne abbiamo censiti 99 e siccome stavamo progettando questo ponte, ho cominciato a chiamarlo io ‘ponte 100’ e così è rimasto”.Il centesimo ponte è ciclopedonale e va a unire le piste sulle due sponde del fiume Serio; la struttura metallica è imponente, come si può vedere dalle foto…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBRE L'articolo NEMBRO – Ecco il ‘ponte 100’… il centesimo sul territorio nembrese proviene da Araberara.

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MediaCosti che lievitano. Prezzi da capogiro. Materie prime che non si trovano o se si trovano vendono vendute quasi a peso d’oro. Succede a Lovere ma succede in tutta Italia. E a farne le spese, non solo in termini di soldi, ma anche di ritardi, sono le opere pubbliche: “I lavori in Poltragno vanno avanti a rilento – commenta il sindaco Alex Pennacchiol’approvvigionamento dei materiali è difficoltoso, i costi sono alzi e le materie prime scarseggiano. Lo stesso discorso succederà per i lavori di Via Macallè, la strada che bypassa il centro di Lovere, lavoro in concomitanza con Costa Volpino”. Idem anche per i lavori di climatizzazione dell’ospedale di Lovere, lavori che subiranno uno slittamento. Si parte invece in Davine, dove ai va ad allargare la curva a gomito di Via San Michele a ridosso della Valle Rescudio: “Zona questa tra Lovere e Costa Volpino – continua Pennacchio – uno dei punti nevralgici diventato famoso perché le ambulanze non riuscivano a transitare o potevano farlo solo faticosamente, una delle richieste più pressanti dei nostri cittadini, finalmente qui si comincia”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo LOVERE – Poltragno, Via Macallè e Ospedale: slittano i lavori per il costo delle materie prime. Partono i lavori a Davine: “Si allarga finalmente la strada” proviene da Araberara.

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MediaGiorni di intense emozioni per don Flavio Gritti, giorni dove ‘tuffarsi’ in una nuova avventura, o meglio, missione. Manca poco all’entrata come Parroco di Gromo, Gandellino e Gromo San Marino. Già, ‘tuffarsi’ perché la vocazione di Don Flavio Gritti è nata anche grazie a una …piscina: “Sono entrato in seminario in prima media – racconta – proprio perché avevo visto che c’era la piscina e io amavo il nuoto. La piscina mi ha…fregato”, don Flavio sorride: “E poi naturalmente la vita ha offerto altre esperienze con altre motivazioni”, che Dio ha mille modi per chiamare i suoi discepoli sulla terra: “In Seminario ci sono rimasto 14 anni e mi sono trovato benissimo, sono stati anni intensi, molto belli”. Ora testa e cuore ai paesi che lo vedranno parroco fra pochi giorni, arriva da Stezzano, dove ha passato un anno dopo essere rientrato dalla Svizzera, dove è stato cappellano degli emigranti per 12 anni. Ogni volta per un prete è ripartire da zero: “Già, a Stezzano però sono rimasto solo 10 mesi, è stato un ‘appoggio’ perché rientravo dalla missione, una sorta di atterraggio nella cultura orobica che avevo lasciato da quasi 13 anni”. e che esperienza è stata in Svizzera? “Un’esperienza bellissima, formativa, intensa, unica. Ero a La Chaux-de-Fonds e Le Locle, vicino alla Francia, cappellano degli emigranti, avevo dato la mia disponibilità ad andare anche all’estero e quando mi hanno chiesto se volessi andare, ho accettato più che volentieri”. Cosa e come cambia il modo di vivere la fede in Svizzera rispetto all’Italia? “C’è uno spirito di accoglienta molto sviluppato, la maggior parte della popolazione è emigrata da altri paesi e continenti, questo fa si che tutti sanno cosa significa essere stranieri. Mi sono trovato davvero molto bene, Negli ultimi anni tanti giovani sono tornati ad emigrare  soprattutto dal sud Italia ma anche dal nord, e trovano nella missione italiana un punto di riferimento italiano e io ho cercato di esserlo….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo GROMO, GANDELLINO, GROMO SAN MARINO – Don Flavio Gritti: “In seminario per una…piscina. I miei anni in Svizzera, curato a Ponte Nossa e Parre. Arrivo con l’idea di conoscere e capire” proviene da Araberara.

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MediaL’originale statua lignea raffigurante un boscaiolo è stata benedetta a fine luglio scorso nel bosco degli ‘Spiazzi dell’Acqua’, in Val Sedornia, nel territorio comunale di Gandellino, nell’ambito della tradizionale festa di S. Carlo, al quale è dedicata l’omonima chiesetta che ricorda, secondo la leggenda, il passaggio di S. Carlo Borromeo.“E’ stata una festa bellissima e la posa della statua ha commosso molti dei presenti, che in questo modo hanno ricordato i loro nonni e i loro padri i quali, nei boschi della Val Sedornia hanno lavorato per tutta la vita traendone il sostentamento per sé e per le loro famiglie –commenta Battista Fornoni, che insieme al fratello Bonaventura conduce ora la grande omonima segheria a Villa d’Ogna -. La sindaca Flora Fiorina ha fatto un discorso molto toccante e dobbiamo ringraziare anche gli Alpini, i Volontari e la Pro Loco di Gandellino che hanno organizzato tutto alla perfezione”.Sono infatti loro, la famiglia dei ‘Törla’, che hanno regalato al Comune di Gandellino la statua lignea, realizzata totalmente con la motosega dallo scultore piemontese Flavio Favaro:“Volevamo onorare la memoria dei tanti nostri convalligiani che col loro lavoro, pesante, duro e spesso pericoloso, davano vita ad una forma di economia diffusissima un tempo nelle nostre zone, un’attività la quale, al contrario della pastorizia e dell’attività mineraria, è a mio parere ancora poco studiata e raccontata, nonostante vi si si  siano dedicate centinaia di persone di più generazioni”.Come i Fornoni, appunto, discendenti di una numerosa famiglia ardesiana che acquistò la segheria nel 1940 ma che al lavoro del bosco era dedita fin dall’’800: dal bisnonno Serafino, al nonno Bonaventura ed ai suoi quattro fratelli Angelo, Luigi, Pietro e Maurizio;  Bonaventura e Battista sono appunto i figli di Angelo.“Quando la famiglia Salvoldi, proprietaria della segheria, abbandonò l’attività,  fu chiesto di ritirarla a me ed a mio padre – spiega Leone Fornoni, 75 anni,  della famiglia dei ‘Brösöla, cugino degli attuali proprietari, che nel bosco cominciò a lavorare appena quattordicenne – ma io non volli perché all’epoca avevo vent’anni e capivo che con una simile responsabilità avrei finito di avere buontempo, come si usa dire, non avrei avuto più nemmeno un’ora di tempo libero…Perciò subentrarono  i miei cugini, correva l’anno 1980”.Cugini che poco per volta si sono ‘allargati’, apportando alla struttura la serie di cambiamenti necessari a stare al passo coi tempi:“Ora ci lavoriamo in nove persone, e proprio recentemente ne abbiamo assunto tre, tutti tra i 20 e i 30 anni, e constatiamo ogni giorno che non è vero che i giovani non hanno voglia di lavorare, i nostri nuovi assunti sono bravissimi, desiderosi di imparare  e grandi lavoratori – aggiunge Bonaventura-. Il nostro non è un lavoro semplice, ci vuole preparazione e formazione e il pericolo è sempre in agguato, insomma ci vogliono passione ed applicazione….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo VILLA D’OGNA – ARDESIO – La segheria Fornoni: “Nonno era il fattore del negoziante Capitanio e assegnava gli incarichi; la stagione del taglio da maggio a luglio, i boscaioli alloggiavano nelle ‘baràche’ e…” proviene da Araberara.

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MediaEra il 1975. La strada fatta in questi anni è stata veramente tanta. In questa data si gettavano le fondamenta della polisportiva oratorio Clusone, una società oratoriana che si occupa di sport quali atletica, calcio, pallavolo e pallacanestro. “il basket – come racconta Domenico Giudici, responsabile di questo settore all’interno della società – era partito come una piccola compagine della polisportiva, ma nel corso degli anni è aumentato sempre più. Per il prossimo anno, accanto all’avviamento allo sport, ci saranno la squadra dei maghetti, degli esploratori, degli inventori, degli allievi e dei top juniuor. I nostri allenamenti si svolgono presso il palazzetto dello sport città di Clusone al centro sportivo comunale e al palazzetto del Fantoni sempre a Clusone. Abbiamo un’unica categoria, quella maschile, dove però anche le ragazze possono fare ingresso e possono aderire”.Uno sport, il basket, che da oltre oceano è sbarcato e sta trovando buon terreno anche in Italia. “I numeri sono sempre in continuo aumento, perché moltissimi ragazzi, anche in età adolescenziale, si avvicinano a questo mondo. Ad esempio le squadre che si sono allargate di più in questi anni sono state quella degli allievi e quella dei top junior. Siamo l’unica squadra di pallacanestro sull’altopiano di Clusone e stiamo diventando sempre più una realtà territoriale e siamo allo stesso tempo in continua evoluzione. Come polisportiva siamo veramente contenti, perché questo significa condividere la realtà oratoriale. Inoltre, e non è una cosa semplice, i ragazzi continuano a iscriversi di anno in anno, garantendo continuità. Questo vuol dire che il basket piace, ha ampio margine di sviluppo e che i gruppi sono buoni e accoglienti”. ..SUL  NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo CLUSONE – Era il 1975…47 anni di basket alla Polisportiva Oratorio, 90 ragazzi: “Crescere e divertirsi insieme” proviene da Araberara.

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MediaCasazza, in una mite domenica di fine estate. Ci troviamo nel punto in cui si incrociano Via Domenico Suardi (la strada secondaria che collega il paese a Spinone al Lago) e Via Vittorio Veneto. Questa è una zona nota non solo agli abitanti di Casazza, ma anche a quelli dei paesi vicini. Qui c’è infatti la caserma dei Carabinieri e il grande piazzale che ogni mercoledì ospita l’affollato mercato; poco più in là c’è il Cimitero, poi il centro sportivo e le scuole Elementari e Medie. Parliamo quindi di una zona centrale e strategica del paese, a pochi passi dalla chiesa parrocchiale e dal palazzo comunale.Ed è proprio qui, in questo fazzoletto di terra che convergono da alcune settimane le critiche di molti cittadini. Sì, perché tra i vari cambiamenti alla segnaletica orizzontale che sono stati decisi dal Comune, quello che ha fatto più discutere (e fa discutere tuttora) è quel cerchio bianco all’incrocio tra le due vie sopra citate.Un cerchio bianco che altro non è se non una rotonda dipinta sull’asfalto. Tra l’altro, la sua superficie è stata ridotta di recente, facendone una vera e propria rotondina.Mentre scattiamo un paio di foto alla ormai famosa rotondina di Casazza, incrociamo una signora sulla settantina….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo CASAZZA – La rotondina, quel cerchio bianco che solleva polemiche proviene da Araberara.

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MediaLa notizia è sottotraccia, una di quelle indiscrezioni che arrivano da lontano, in questo caso dalla metropoli. Ci sarebbero state due riunioni in cui si è discusso del collegamento tra gli impianti sciistici di Colere e quelli di Lizzola. Il tutto farebbe parte del grande progetto avviato da Massimiliano Belingheri con la sua società Rd Impianti che, dopo le lungaggini burocratiche per il bando di gara, adesso vorrebbe partire deciso verso la realizzazione prima di tutto della cabinovia Carbonera-Polzone (anche qui lungaggini burocratiche con il rischio di far saltare la prossima stagione) ma guarda già oltre l’orizzonte scalvino. Il progetto non è più un sogno e un comprensorio sciistico ha bisogno di allargare anche l’offerta di piste da sci.Non è un mistero, Massimiliano Belingheri fin dall’inizio l’aveva avanzata come ipotesi di sviluppo, la proposta di collegarsi con Lizzola. Dove gli impianti sono fermi ma sono passati a una cooperativa, “La nuova Lizzola” che però avrebbe difficoltà a fare gli investimenti necessari. Oltre a questo i piccoli impianti non reggono il mercato. Già al Monte Pora si punta a destagionalizzare la stazione, condizionata dalla materia prima, che, una volta tanto non arriva dalla Russia o dall’Ucraina, ma dal cielo. Che di suo però fa le bizze, basta pensare alla prolungata siccità dei mesi scorsi e al grande caldo che stravolge le stagioni.Ma l’idea di un comprensorio che in prospettiva si allarghi tra le due valli non è nuova.Un passo (lungo) indietro. Erano i primi anni novanta quando i Comuni di Colere, Vilminore, Valbondione e Gromo avviarono, di concerto con i proprietari degli impianti, un progetto di massima per la realizzazione di un comprensorio sciistico che reggesse la concorrenza delle grandi stazioni sciistiche, con il vantaggio di una distanza dalle città, in particolare da Milano, accettabile per gli appassionati. Meno si viaggia, più si scia. Fu creata una società, la Berghem Ski (che a quel che ci risulta non è ancora stata liquidata), che fece predisporre un progetto di massima, oltre 100 km (ma in prospettiva 200) di piste tra le tre stazioni esistenti, tra loro collegate (piccolo traforo con pista sintetica del Pizzo di Petto). Gli accessi dovevano essere ovviamente da Gromo, Lizzola, Colere. Vilminore cosa c’entrava? Nel progetto l’accesso al comprensorio sarebbe avvenuto da Teveno. Appuntamento in uno studio di Bergamo con due delegati del Ministero. Arrivarono con due valigette “impegnative”. Esordirono con un dato che sorprese tutti: ci sarebbero stati, all’epoca, disponibili per questi progetti di sviluppo di stazioni sciistiche ben 6 miliardi di lire (il progetto. “Ma non siamo riusciti a spendere se non qualche milione, perché i progetti presentati sono poi risultati non condivisi dalle amministrazioni locali. Se tutti i Comuni sono favorevoli, il vostro progetto ha grandi possibilità di essere finanziato…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBRE L'articolo VAL SERIANA E VAL DI SCALVE – ESCLUSIVO – Il progetto di rilancio di Colere adesso guarda già verso Lizzola proviene da Araberara.

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MediaFino a pochi giorni fa, passando per Via Marconi all’altezza della grande rotatoria con l’accesso al vecchio Cotonificio, a due passi dal Valseriana Center, volgendo lo sguardo verso la bella villa ex Honegger, si potevano notare ai lati del cancello due scritte in bianco. Una zeta a destra e una a sinistra del cancello.Nulla di strano, tanto che a qualcuno sembravano il numero 2. In realtà, la duplice scritta aveva ben altro significato… alquanto attuale.La villa che in passato era abitata dalla famiglia proprietaria del Cotonificio Honegger, infatti, è da quasi un decennio di proprietà di una squadra di ciclismo della Federazione Russa, la Lokosphinx.E, come ormai sanno tutti, la zeta è anche il simbolo dell’invasione russa dell’Ucraina. Su carri armati e bandiere della Russia, infatti, compaiono enormi zeta. Anche persone di nazionalità russa (o, semplicemente, fans del presidente russo Putin, non necessariamente russi) indossano a volte vestiti con l’orgogliosa zeta in bella vista….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBREL'articolo ALBINO – IL CASO – La Zeta di Putin sul cancello dell’ex Villa Honegger (di proprietà russa) proviene da Araberara.

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MediaIldo SerantoniGasperini a Bergamo è una sorta di pontefice: può dire tutto quello che vuole e tutti – tifosi, opinione pubblica, media – si schierano dalla sua parte. E’ un’apertura di credito, quella della credibilità, che non nasce per caso o per grazia ricevuta: l’allenatore dell’Atalanta se l’è conquistata sul campo, in sette anni di lavoro che hanno prodotto risultati impensati: le tantissime vittorie, le qualificazioni alla Champions League davanti a squadroni metropolitani, gli eccellenti – in alcuni casi eccezionali – piazzamenti in classifica alla fine di tutti i campionati che l’hanno visto alla guida della Dea, da quando è arrivato fino a oggi. Alla vigilia del campionato, e anche dopo un paio di giornate, non l’aveva mandata a dire, nemmeno ai Percassi e allo sfuggente padrone americano. In conferenza stampa, davanti a microfoni e taccuini, era stato di una chiarezza disarmante: le operazioni di mercato non l’avevano soddisfatto quasi per niente. E giusto per non escludere nessuno, le aveva cantate anche a quegli impertinenti di giornalisti. Nei dettagli, aveva chiesto un attaccante di peso, con una certa esperienza del campionato italiano, ma non sono riusciti a prenderglielo. Gli hanno preso, invece, all’ultimo momento, quasi a mo’ di tardiva riparazione, un ragazzino danese nato nel 2003, di nome Hojlund, il quale fino a poche settimane prima giocava nel campionato austriaco, che non è notoriamente tra i più competitivi. Il Gasp ha mandato giù: se è questo che mi date, vedrò con questo di ottenere comunque qualche risultato, ma non pretendete troppo. Detto fatto. Con Zapata che non segna più, con Muriel fuori uso, con Freuler emigrato in Inghilterra, con Ilicic che è ormai un ex, e con questo teenager danese gettato coraggiosamente nella mischia, il tecnico sabaudo ha portato l’Atalanta in testa alla classifica, davanti a tutta la nobiltà del calcio italiano. Fino a quando ci resterà non è dato sapere, ma la piega che sta prendendo questa stagione è decisamente incoraggiante. Secondo un parere abbastanza condiviso, questa sarebbe dovuta essere una stagione di transizione, l’occasione per reimpostare un ciclo con una squadra nuova, con l’innesto di giovani destinati a esplodere nel giro di un paio d’anni. Ma al Gasp questo termine – transizione – è evidentemente sconosciuto. Non ci sono più i campioni degli anni passati? Pazienza, ne farò a meno, i risultati li cerco con questi. Naturalmente, sul piano tattico, l’Atalanta di quest’anno, con tante facce nuove e con giocatori dalle caratteristiche tanto diverse, non poteva essere quella delle stagioni precedenti, quella che aveva non soltanto vinto ma anche dato spettacolo, quella che era andata a segnare sette gol a Torino, sette a Lecce, sei a Udine, cinque a Reggio Emilia, quella che aveva rifilato cinque pappine al Milan e altre camionate di reti un po’ a tutti e dappertutto. Col Papu Gomez, con quel mago Ilicic, con uno Zapata in edizione forza della natura, con Muriel giocoliere sopraffino, la filosofia era abbastanza semplice: fatto un gol andavi a cercarne subito un altro, fatto il secondo puntavi al terzo e poi al quarto, al quinto e via discorrendo. Tanto, con quella batteria di fenomeni là davanti, segnare non era un problema…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 9 SETTEMBRE L'articolo ATALANTA – Gasperini, pontefice del miracolo Atalanta proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/WhatsApp-Image-2022-09-06-at-11.12.31-scaled.jpeg">Media</a>A sentirlo è un politico navigato, di quelli che un tempo si sarebbe detto hanno fatto gavetta. Poi vai a guardare i dati anagrafici e scopri che compie 31 anni il prossimo 29 settembre.<strong>Giovanissimo hai scalato tutto il curriculum politico in brevissimo tempo perché sei stato il più giovane consigliere comunale di Bergamo a 22 anni. Hai sostenuto Ghori che è del Pd mentre tu ne sei uscito.</strong><em>“Sì, mi hanno detto che sono stato il più giovane eletto, non ho controllato. Mi è sempre piaciuto ragionare con la mia testa. Ho avuto il privilegio di lavorare con Giorgio e di essere coordinatore della sua lista civica nel 2019 e tutt’oggi Giorgio è per me come un padre, però siamo arrivati a conclusioni diverse sullo stato di salute del centro-sinistra”.</em><strong>Un centro diverso…</strong><em>“Sì un centro diverso riformista, pragmatico e in generale un’offerta politica che voglia davvero mettere al centro il programma, le idee e parlare a tutti gli elettori senza partire dalla premessa di  categorizzare tutti: sei di sinistra, sei di destra, no, sei un cittadino, in questo caso della bergamasca, su queste cose stai con noi o stai con gli altri? Allora stiamo cercando di costruire un qualcosa che metta insieme persone di buon senso, alcune provengono dal centrosinistra, altre dal centrodestra. Ci siamo resi conto che le nostre, diciamo, provenienze ormai non hanno più la parola ‘centro’ davanti. Oggi penso che la destra sia una destra che ha nomi e cognomi ecc. senza la parola centro davanti e idem la sinistra. Quindi noi stiamo provando a costruire un centro che metta le idee di pragmatismo davanti a tutti e a tutto”.</em><strong>I due leaders, Calenda e Renzi, comunque provengono dal PD.</strong><em>“Sì certo, ma sono entrate con noi anche la ministra Carfagna, la ministra Gelmini che provengono da Forza Italia. Quello che sento dalle persone che si stanno avvicinando a noi con buona curiosità è che si rendono conto che le proposte politiche fatte dai principali partiti in questi anni si sono sciolte come neve al sole oppure sono proposte o irrealizzabili o costosissime. Noi siamo il paese che ha il debito pubblico arrivato a 150% del Pil.</em><em>Io ho 30 anni e faccio politica ovviamente anche cercando di dare uno sguardo rivolto alle generazioni giovani e quelle che verranno domani. Il nostro è un paese che non si può permettere tante proposte che stiamo sentendo, ma quante persone, quanti leader politici dicono ai cittadini sì o no? Quando parliamo di Draghi è questo: è stata la capacità di governare con sincerità senza limiti senza trattare i cittadini da pecore o da scemotti a cui si racconta tutto e il contrario di tutto, ma gli si dice ‘questa cosa si può fare, questa cosa no’ come in una famiglia. Abbiamo smarrito il senso di appartenenza al nostro Stato, alla nostra società e quindi non percepiamo lo Stato come un qualcosa che è di tutti noi e quindi anche tuo, anche mio, ma è di qualcun altro. I soldi che vengono tolti da una parte vengono messi dall’altra parte o le tasse che si mettono, che aumentano e impattano su di noi”.</em><strong>Non è facile ribaltare un atteggiamento individualista, una concezione individualistica esasperata negli ultimi decenni, in cui ognuno si sente libero di farsi gli affari suoi.</strong> <strong>Questo noi lo vediamo anche nel fatto che non si candida più nessuno nei paesi, liste uniche faticosamente messe insieme all’ultimo momento con nessuno che si candida a fare qualcosa per tutti.</strong><em>“Noi proponiamo una sfida culturale, innanzitutto perché, come dici giustamente tu, vogliamo scardinare alcuni schemi, alcune convenzioni che in questi anni si sono formate nella società. L’altra cosa è che io credo che il terzo polo con la lista ‘Italia sul serio’ sia l’unica proposta politica, per le elezioni del 25 settembre, che chiede un voto su un progetto…</em><em>SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/09/1c412e23-cbd0-4d3b-91c5-10a46c65689e.jpg">Media</a><em>“Siamo stati coerenti e abbiamo mantenuto le promesse: superbonus, reddito di cittadinanza, riduzione dei parlamentari: adesso pensiamo a temi di politica sociale, in particolare al salario minimo e…”</em><em> </em><em>“Oggi la media dell’assegno del reddito di cittadinanza è sotto i 450 euro. Chi si lamenta che non accettino un lavoro vuol dire che sta offrendo paghe da fame e non credo che un padre di famiglia rinunci a un assegno di 1.300 euro perché prende 450 euro di reddito di cittadinanza”.</em>  <strong>Dario Violi</strong> è il segretario regionale del Movimento 5 Stelle, già candidato alla Presidenza di Regione Lombardia. Uno che conta nel partito adesso guidato da <strong>Giuseppe Conte.</strong>Il Movimento è nato come un contenitore di ogni tipo di protesta. Adesso si sta dando un’identità. Leggevo dell’accoglienza più che cordiale fatta a Conte in un ambito che un tempo si sarebbe detto di sinistra, in Veneto. E vedo anche nell’analisi dei sondaggi che molti dei voti che vi aspettate di ottenere, provengono dalla sinistra.<em>“Credo che siamo gli unici che su temi sociali si differenziano dagli altri, sui temi della credibilità e della coerenza. Con orgoglio possiamo rivendicare (e poi uno può condividere o meno) che, avendo governato per tre anni e mezzo, abbiamo realizzato buona parte del nostro programma elettorale. Il superbonus è servito a far lavorare le piccole medie imprese, economia e ambiente che vanno a braccetto. Poi il reddito di cittadinanza che sicuramente necessita di alcuni accorgimenti ma che è stata una politica sociale, la più importante degli ultimi trent’anni. Il taglio dei parlamentari: se il 25 settembre votiamo 345 parlamentari in meno, la coerenza è quella di aver realizzato il nostro programma. Anche qui è stata la modifica costituzionale più importante degli ultimi trent’anni, che era nei programmi sia di centrosinistra che centrodestra ma che non era mai stata realizzata e noi l’abbiamo fatto tra l’altro con maggioranze diverse, con il primo passaggio in cui la Lega ha votato a favore e nei passaggi successivi in cui si è aggiunto anche il Pd. Con orgoglio rivendichiamo questi risultati.</em><em>Adesso abbiamo aggiornato il nostro programma rispetto al 2018 inserendo altri elementi di politica sociale. Ad esempio il tema del salario minimo è un tema centrale per tante famiglie e non solo per l’aumento dei prezzi, siamo il paese che negli ultimi decenni, unico a livello europeo insieme alla Grecia, ha visto decrescere il valore dei propri salari. Il tema del salario minimo non vuol dire dare a tutti indistintamente 5 mila euro, ma possiamo dire che in un paese come l’Italia che ha l’ambizione di essere tra i più moderni, si debbano avere contratti legali e non avere salari di 3 euro e 50 centesimi l’ora, in settori come la logistica e la grande distribuzione.</em><em>Per noi lo Stato deve mettere un limite minimo, perché se sosteniamo che la gente deve lavorare, bisogna anche che abbia compensi dignitosi, la stessa cosa vale per i tirocini, abbiano almeno i contributi. E poi il tema del precariato, anche qui contratti rinnovati di tre mesi in tre mesi…”.</em>Torniamo su alcuni di questi temi. Rivendichi la coerenza. Siete stati prima con la Lega, poi avete cambiato alleanza e siete stati con il Pd. Tra l’altro sia Lega che Pd che adesso non dico odiate, ma di cui avete preso le distanze piuttosto nette.<em>“Certo, ma poi prima delle elezioni abbiamo detto che saremmo stati con chi ci permetteva di realizzare il nostro programma e così abbiamo fatto. Capisco che per chi la vede da fuori sembri un partito che sta un po’ di qua e un po’ di là. Come ho detto sopra, noi abbiamo realizzato quanto volevamo, con gli uni o con gli altri, non mi interessa se ne ho fatto un pezzo con uno e un altro pezzo con altri, il punto è che ho fatto quello che avevo promesso di fare, altre cose non siamo riusciti a farle, su altre ci abbiamo…