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MediaSono arrivate buone notizie in Municipio a Cerete. Un sogno chiuso nel cassetto da qualche tempo potrà finalmente prendere forma grazie al contributo derivato dal bando PNRR. A darne notizia è il sindaco Cinzia Locatelli: “È con grande piacere che comunico l’assegnazione di un contributo da 435.000euro al Comune di Cerete per la realizzazione di un ASILO NIDO sul territorio comunale! Un altro tassello aggiunto al nostro progetto family”.L'articolo Cerete, 435mila euro per il nuovo asilo nido proviene da Araberara.

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MediaSono andate avanti per tutta la notte e stanno proseguendo tuttora le ricerche di un uomo di 67 anni di Cividate Camuno, disperso da ieri sera tra Bienno e Berzo Inferiore. Era uscito di casa in mattinata per andare in cerca di funghi in Valgrigna. Il mancato rientro a casa in serata ha allarmato i familiari, che hanno chiesto aiuto. Sono partite subito le ricerche; impegnati una trentina di soccorritori, fra Cnsas – Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico, Sagf – Soccorso alpino Guardia di finanza, Carabinieri e Vigili del fuoco. Per il Soccorso alpino sono operativi i tecnici della Stazione di Breno, presenti anche le unità cinofile molecolari e di ricerca in superficie. L’elicottero di Areu di Brescia ha effettuato la ricognizione dall’alto, mentre le squadre territoriali stanno setacciando i sentieri a partire dal punto in cui è stata ritrovata l’auto dell’uomo, in località Piazzalunga, nei monti sopra Berzo Inferiore.L'articolo Valcamonica, esce per funghi ma non rientra a casa: ricerche in corso proviene da Araberara.

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MediaE’ stato trovato senza vita in mattinata il 67enne di Cividate disperso da ieri. Le operazioni di recupero sono state svolte dalla squadra del Soccorso Alpino e Speleologico. L’uomo, Giovanni Battista Mendeni era uscito di casa ieri, mercoledì 17 agosto, per andare a funghi sui monti della Valgrigna senza però fare ritorno. Proprio in serata era stato lanciato l’allarme dai familiari e subito erano iniziate le ricerche concluse stamattina con il triste epilogo.L'articolo Trovato senza vita il 67enne disperso in Valcamonica proviene da Araberara.

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MediaUna lunga scia luminosa nei cieli della bergamasca che ha tenuto in molti con il naso all’insù. E’ successo ieri sera, sabato 20 agosto, ma di cosa di tratta? Nessun ufo, sono i satelliti Starlink di Elon Musk lanciati in orbita da un Falcon 9, razzo spaziale del progetto SpaceX proprio nella giornata di ieri.Una sorpresa che quindi ha presto trovato una risposta: proprio sul sito di SpaceX si legge che l’ultimo lancio risale alle 21.21, ora italiana, dalla base spaziale di Cape Canaveral, in Florida. Sono stati portati in orbita 53 mini satelliti per l’accesso a internet globale in banda larga. Dopo la separazione del modulo con i satelliti, il razzo è tornato sulla Terra e atterrato sulla nave «A shortfall of Gravitas» nell’Oceano Atlantico.L'articolo Scie luminose nei cieli bergamaschi: sono i satelliti Starlink di Elon Musk proviene da Araberara.

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MediaBossico in testa alla classifica della nostra zona per celibi e nubili. Insomma, qui gli zitelli e zitelle abbondano, meglio dire single. A sorpresa in testa alla classifica dei ‘non sposati’ ci sono i piccoli paesi, a Blello più della metà della popolazione è single. Nei primi posti, per quel che riguardano i paesi della nostra zona anche Oltressenda, Berzo San Fermo, Carobbio, Borgo, San Paolo, Vilminore. Che anche Bergamo città sia nei primi posti non stupisce, nelle città da sempre vivono parecchi single. Ma a stupire sono proprio i piccoli centri. Sul fronte invece sposati e accasati primeggia Parzanica, Gandellino, Premolo ma anche Leffe, Ranzanico, Tavernola, Valbondione, Riva di Solto, Castro, Pianico, Gorno, Ponte Nossa, Cerete e pure Castione della Presolana. Una classifica curiosa redatta dall’Istat per ogni provincia d’Italia ma il succo è che ogni anno sono sempre meno le persone sposate, insomma, una sana convivenza e magari a tempo, poi si vedrà.Parzanica, Gorno e Fonteno, terra di vedovi e vedoveLe vedove e i vedovi abbondano a Parzanica, Gorno, Fonteno, Ponte Nossa, Schilpario, Oltressenda, Valbondione, Lovere. Sono invece poche e pochi a Cenate Sotto, San Paolo, Entratico, Borgo di Terzo. Anche qui curiosa classifica redatta ogni anno dall’Istat che calcola la percentuale di vedove e vedovi per ogni paese della provincia. Numero che ogni anno sale sempre di più a dispetto di quello dei matrimoni, leit motiv per vale anche per il resto d’Italia. Insomma, la tendenza è questa e c’è davvero poco da fare.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 5 AGOSTO LA CLASSIFICA DI TUTTI I PAESI DELLA PROVINCIAL'articolo INCHIESTA – A Bossico boom di celibi e nubili. Così come a Oltressenda, Berzo, Carobbio e Vilminore. A Parzanica e Gandellino invece ci si sposa ancora proviene da Araberara.

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MediaLa bergamasca nel 2018 aveva eletto 20 tra deputati e senatori (Claudia Terzi si è poi dimessa per fare l’assessore regionale ed è stata sostituita da un deputato milanese così come Lara Magoni sostituita al senato da un bresciano). Alcuni nomi ai lettori risulteranno del tutto sconosciuti. Sono stati eletti nei nostri collegi o circoscrizione, alcuni “calati” dall’alto. Altri invece sono conosciuti e molto attivi anche sul territorio. La graduatoria è stata stilata da “Openparlamento”, un sito specializzato su tutto quello che succede in Parlamento, cambi di “casacca” compresi e appunto le presenze alle sedute sia alla Camera che al Senato (alle quali vanno aggiunte le “missioni”, vale a dire che erano assenti ma più che giustificati in quanto impegnati altrove su mandato dello stesso Parlamento). Con la riduzione del numero dei parlamentari tra deputati e senatori nella bergamasca si prevede siano non più della metà i futuri eletti (o rieletti). …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTO L'articolo POLITICA/3 – SCHEDA – Le “presenze” dei parlamentari bergamaschi a Roma. Quanti ne verranno eletti? Forse la metà proviene da Araberara.

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MediaDopo l’Atalanta a Clusone, il Pisa e la Juventus Under 23, che milita nel campionato di Serie C a Rovetta, tutte di stanza a Castione. A Clusone non ci sono strutture idonee ad ospitare squadre di calcio. E così si deve guardare altrove e Castione perde opportunità importanti. E infatti Clusone ha dovuto dire no alla richiesta di ritiro delle squadre giovanili del Monza di Berlusconi perché non ci sono strutture ricettive per ospitare la squadra. Stesso discorso…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo CLUSONE – Non ci sono alberghi e Clusone deve dire no al ritiro del Monza giovanile e ad altre società proviene da Araberara.

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MediaDavide Albrici si sveglia presto. Anche se è appena tornato dal tour di Ultimo, non come spettatore, ma come protagonista, sul palco, anche quello di San Siro, davanti a 60.000 spettatori, lui e il suo trombone, che incanta. Davide si alza presto perché la sua piccola grande donna, Ginevra, un anno e mezzo, lo sveglia presto: “Ho preso i suoi ritmi e va bene così”. Trentacinque anni fra poco, vive anche con l’altra donna della sua vita, Amanda, la mamma di Ginevra. E naturalmente con la sua musica, che non lo abbandona mai: “Fin da piccolissimo respiravo musica in casa – spiega Davide – poi quando è arrivato il fatidico momento di iscriversi ai corsi di musica della banda con la scuola, mio papà, Giuseppe (conosciuto da tutti come Giusi ndr), che suonava il bassotuba nella Banda ha cominciato a dirmi che serviva nell’organico un trombone, nessuno lo sapeva suonare”. Quanti anni avevi? “Ero in seconda elementare e volevo suonare il sax, uno strumento che mi faceva sentire protagonista, che mi piaceva”. Passano i giorni: “Una domenica mattina – continua – in tv c’era un concerto di musica classica e mio padre mi chiama, mi fa vedere un musicista ‘vedi quello strumento? Dovresti suonare quello’, detto fatto, era il trombone”. Davide si iscrive alla scuola della Banda e impara a suonare il trombone: “Il mio primissimo insegnante è stato Alberico e prima ancora Abramo, ho suonato per tutta la durata delle scuole elementari e medie, poi sono arrivato a un certo livello e Alberico mi ha presentato al maestro della banda di Darfo che era diplomato in trombone, e ho studiato con lui e suo figlio per due anni e in prima superiore mi sono iscritto al conservatorio di Darfo. Ho seguito tutti i corsi e mi sono diplomato nel 2006, l’anno in cui ho preso anche la maturità, un anno impegnativo”. Davide studiava Geometra a Darfo e nel frattempo suonava al Conservatorio: “Anni impegnativi. Giocavo anche a calcio, un’altra mia passione. Quindi mi alzavo alle 6.40, andavo a scuola fino alle due, mangiavo un boccone, poi andavo al Conservatorio sino alle 18.30, nelle pause studiavo e facevo i compiti, cercavo sempre di portarmi avanti, poi tornavo a casa e andavo a calcio. Non rimpiango niente, sono stato e sono felice così”. Davide si diploma: “E comincio a collaborare con alcune orchestre di musica classica, io sono un appassionato di jazz e ho conosciuto un trombonista di Bergamo Andrea Andreoli, andavo a lezione da lui e ho cominciato così un percorso jazzistico, nel 2012 poi ho vinto l’audizione per l’orchestra giovanile italiana come trombone basso, e così sono stato un anno a Firenze a suonare…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo VAL DI SCALVE – IL PERSONAGGIO – Davide, il suo trombone, il tour con Ultimo, la piccola Ginevra: “Ho cominciato a suonare a 7 anni nella Banda e ora a San Siro con 60.000 persone…” proviene da Araberara.

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MediaOggi è giorno di mercato e sono numerose le persone, soprattutto le donne, che si aggirano tra i banchi. Molte di esse sono uscite da poco dalla chiesa parrocchiale, dove don Giuseppe ha celebrato una Messa di suffragio per la piccola Diana:“Sono tornata da poco dalla Messa in ricordo della povera bambina lasciata morire così crudelmente – dice la signora Caterina la quale, come la maggior parte delle persone che abbiamo sentito, non vuole essere fotografata – C’era tanta gente, la chiesa piena, e il parroco ha fatto un’Omelia davvero profonda e commovente… Io però da quando ho saputo cos’era accaduto sto male, non leggo i giornali e non voglio nemmeno che qualcuno me ne parli perché l’ansia e l’angoscia sono troppo pesanti, non era mai successo nulla di così atroce nei nostri paesi. Questa madre degenere, del resto, non la conosceva nessuno, qui a Leffe non s’era mai vista, però la bimba l’aveva partorita qui. Spero solo che adesso non la facciano passare per pazza, sarebbe troppo comodo…”.“Beh, pare che qualcuno invece l’avesse vista – la contraddice una del gruppetto di amiche che si riposano e fanno conversazione sotto un portico del centro – un mio conoscente sostiene di averla notata una sera di ‘Leffestate’: ascoltava l’orchestra, si avvicinava con curiosità alla ‘consolle’ del Dj e poi aveva fatto anche qualche ballo col suo compagno… Quel mio conoscente ha detto anche che al momento aveva pensato a qualche signora venuta da fuori per divertirsi alla serata musicale, ma che poi, vedendone la foto sui giornali, l’ha riconosciuta con certezza”.“Ma come si fa ad andare a ballare sapendo che la tua piccola è tutta sola in un appartamento di città e che tu l’hai abbandonata là come se niente fosse, come se fosse uno straccio? – rincara una vicina – E’ una cosa da brividi, da pelle d’oca!  E poi, possibile che nessuno dei suoi sapesse nulla, il compagno, la nonna, la sorella? Non sarebbe toccato ai famigliari in primis intervenire allertando, che so, l’assistente sociale del paese? Sapevano di sicuro che tipo di donna era, toccava a loro aiutarla, e chiedere a chi di dovere di aiutarla…Il fatto è che ormai dovunque il senso di comunità è venuto meno, trionfano il menefreghismo, l’indifferenza, e forse anche l’omertà”.Il gruppo annuisce, e la signora rincara:“Una volta i figli erano figli di tutto il paese… Mi capitò di reagire con durezza allo sgarbo di un ragazzino, tempo fa, anche se non era mio figlio: nessuno accorse in sua difesa, come fanno i genitori di oggi, anzi, rincararono la dose e quella lezione funzionò perché da allora quel ragazzo mi portò sempre un gran rispetto. Eh sì – conclude amaramente – altri tempi…”. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 5 AGOSTOL'articolo LEFFE – TRA LA GENTE DEL PAESE – “Torno dalla Chiesa, ho pregato per lei”. “La mamma era a Leffestate e ballava, mentre la figlia moriva”. “La donna abitava vicino a me” proviene da Araberara.

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MediaCinzia Locatelli, sindaco di Cerete, Nerella Zenoni, sindaco di Bianzano, Stefano Conti, vice sindaco di Cenate Sotto sono tre dei candidati per Forza Italia alle Politiche.E’ infatti arrivata la riconferma per Alessandra Gallone, senatrice di Forza Italia. Con il suo nome sono state rese note le liste del partito e la commissario provinciale sarà candidata al secondo posto al Senato, nel Collegio 3 della Lombardia, quella che comprende Bergamo e Brescia, soltanto dietro a Silvio Berlusconi.Ci saranno anche Nerella Zenoni sindaco di Bianzano e Antonio Palmieri responsabile nazionale della comunicazione del partito, mentre alla Camera, oltre a Valentina Aprea, responsabile nazionale della scuola di partito, e Luca Squeri, responsabile nazionale energia, anche Cinzia Locatelli sindaco di Cerete e Stefano Conti, vice sindaco di Cenate Sotto. Alessandro Sorte sarà candidato all’uninominale a Treviglio per la Camera, Stefano Benigni sarà capolista del plurinominale di Como, che comprende anche il territorio dell’Isola, e Gregorio Fontana in Veneto.A livello nazionale, Forza Italia ha candidato Berlusconi a Monza all’uninominale del Senato, capolista nel collegio 2 e nel collegio 3 del Senato. Sempre al Senato al collegio 1 è candidata Licia Ronzulli come capolista, la coordinatrice regionale del partito ha depositato le liste in tribunale insieme al deputato Alessandro Cattaneo. Marta Fascina, la compagna di Berlusconi e deputata, è candidata alla Camera nella circoscrizione Lombardia 1 (che comprende Milano Monza) al collegio 1 e, come capolista, al Collegio 2. Escluso invece Giulio Gallera, ex assessore regionale al Welfare che aveva lasciato il posto a Letizia Moratti. Candidati invece l’assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala (che ha lasciato il posto di vicepresidente della Regione a Moratti) e Melania Rizzoli, medico, assessore al Lavoro e vedova di Angelo Rizzoli.Questo il commento di Cinzia Locatelli: “E’ grande l’emozione e sono doverosi i ringraziamenti in primis alla Senatrice Alessandra Gallone che mi è sempre vicina con la sua presenza e con i suoi preziosi insegnamenti, un grazie alla Coordinatrice Regionale di Forza Italia Licia Ronzulli e naturalmente un sincero ringraziamento al Presidente Silvio Berlusconi e al Vicepresidente Antonio Tajani. Una candidatura tanto inaspettata quanto gradita. Farò anche in questo caso del mio meglio per il bene del partito del quale faccio parte da sempre, ma soprattutto per il bene della gente!Sono fermamente convinta, ora più che mai, che ognuno di noi debba sinceramente e onestamente fare la sua parte, ad ogni livello, per il bene del nostro paese e soprattutto di chi lo abita. Questo è lo spirito che muove ogni giorno il mio essere Sindaco di un piccolo comune montano e questo è l’unico modo di comportarmi che mi hanno insegnato da quando sono al mondo”.L'articolo Forza Italia cala il tris: tra i candidati anche tre amministratori, la sindaca di Cerete, quella di Bianzano e il vicesindaco di Cenate Sotto proviene da Araberara.

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MediaAmava la montagna e, quando aveva un po’ di tempo, si armava di scarponi e piccozza e si metteva in viaggio, camminando e scalando, in modo da ammirare lo splendore delle cime, i magnifici panorami, fotografando stambecchi e fiori d’alta quota.Però, Dino Pagliani, assicuratore 52enne che abitava a Casazza, alla fine è stato tradito proprio dalla montagna. Domenica mattina era partito da casa in direzione Alta Valle Seriana. Voleva raggiungere la Cresta dei Corni Neri, ma durante l’arrampicata gli sarebbe sfuggita la presa sulla parete rocciosa precipitando nel vuoto per decine di metri.La famiglia aveva dato l’allarme, non avendolo visto tornare, ma dopo lunghe ore di ricerca da parte dei gruppi di soccorso, la speranza è venuta meno ed è stato trovato il corpo senza vita di Dino, i cui funerali vengono celebrati nella chiesa parrocchiale di Casazza mercoledì 24 agosto.L'articolo ALTA VAL SERIANA – Dino Pagliani, 52enne di Casazza e la tragedia sulle sue amate montagne proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2020/07/Castione-municipio.jpg">Media</a>Il sindaco di Castione della Presolana ha scritto una lettera al Direttore Generale di ATS Bergamo, Massimo Giupponi, in merito alla CAD ordinaria e CAD diffusa.Queste le sue considerazioni: “Ho preso atto che la CAD ordinaria (continuità assistenziale diurna) nell’ambulatorio di Bratto ha ripreso la sua attività, che andrà potenziandosi nelle prossime settimane. È il minimo sindacale, in attesa che vengano assegnati a questo Comune i due medici titolari mancanti. Rimangono infatti senza medico titolare circa 2.600 abitanti (“pazienti orfani” li chiama ATS Bergamo) su 3.400 residenti; una situazione decisamente preoccupante. Mi corre quindi l’obbligo di esprimere alcune considerazioni riguardo la sperimentazione della CAD diffusa (definita “strumento adeguato” da ATS Bergamo) e sulla CAD ordinaria. La CAD DIFFUSA è fondata sulla buona volontà degli MMG (medici di medicina generale), che mettono a disposizione alcune ore in più del loro tempo in ambulatorio, a fronte di una remunerazione di 20 euro per visita (lordi). La CAD diffusa, considerata anche la scarsa adesione degli MMG dell’alta Valle Seriana (immagino per i noti problemi di carenza dei medici), costringe i Cittadini del nostro Comune a viaggi fino a Selvino, Albino, Nembro e Bergamo, per farsi prescrivere le varie ricette. Sono viaggi di circa 80 km, con un tempo di percorrenza di almeno due ore tra andata e ritorno, oltre al tempo di attesa nei vari ambulatori.Inoltre, è necessario che l’ammalato si rechi personalmente dal medico, qualsiasi sia la sua situazione fisica e sanitaria. Ogni volta il Cittadino si trova di fronte a medici diversi, cui deve narrare tutta la propria vita sanitaria. Non sono previste visite a domicilio, causando nei fatti l’abbandono dei pazienti cronici, allettati e fragili, a cui non resta altro che recarsi al pronto soccorso per accedere al sistema sanitario. Definire la CAD DIFFUSA “uno strumento adeguato” è quanto meno da irresponsabili.La CAD ORDINARIA (una sorta di guardia medica diurna) prevede la presenza di un ambulatorio fisico, dove ruotano alcuni medici ad orari fissi. I contratti con i medici prevedono un pagamento di 40 euro/ora (lordi), nel caso siano legati a contratti USCA (è il nostro caso) mentre il contratto di continuità assistenziale (ex guardia medica) prevede un pagamento per i medici di 23 euro/ora (lordi).La CAD Ordinaria ha il vantaggio di avere i medici sul territorio e di effettuare visite a domicilio, ma ha il difetto dell’eccessiva rotazione dei medici, costringendo quindi i pazienti a raccontare di continuo la propria vita sanitaria e medici sempre diversi. Per di più, il contratto USCA cesserà a fine anno (come già successo a fine giugno) e sappiamo benissimo che per 23 euro/ora (lordi), nessun medico sarà disposto a lavorare nel nostro territorio. Ho ricevuto, come lei Direttore Generale, un’educazione basata sul valore della PERSONA, che deve essere al centro di tutte le politiche, salvaguardando e proteggendo le PERSONE fragili e ammalate. Non sono un medico né uno scienziato, ma rilevo che la mortalità nel nostro Comune sta raggiungendo gli stessi numeri del terribile anno 2020, l’anno dell’ondata pandemica COVID.Ho il dovere come Sindaco, come Autorità Sanitaria Locale, di comunicare a lei, Direttore Generale dell’Agenzia Tutela della Salute (ATS) di Bergamo, questa preoccupazione e di rilevare la continua improvvisazione delle risposte. ATS Bergamo ha (o dovrebbe avere) le professionalità interne adeguate, per dotarsi di strumenti efficienti ed efficaci, che diano una risposta soprattutto alle PERSONE fragili e ammalate, garantendone il diritto costituzionale alla salute e l’accesso al Sistema Sanitario. La Valle Seriana, la Valle più colpita dalla pandemia COVID che ha causato migliaia di morti, non merita di essere di nuovo lasciata in balia di sé stessa. “Pazienti orfani” si, ma del diritto costituzionale alla salute”.L'articolo <a href="https://www.…
Media(3.3.1922 – 29.7.2022)Voglio ricordare qui la nostra cara nonna Maria ripercorrendo brevemente  gli avvenimenti principali della sua lunga e laboriosa vita.Era nata a Viana, la frazione agricola di Nembro, da una famiglia di contadini – mezzadri.  Una famiglia numerosa e lei era la prima femmina di sei tra fratelli e sorelle. Quando aveva solo undici anni  la mamma morì e lei, bambina,  dovette fare da mamma agli altri fratelli; con loro mantenne sempre un legame strettissimo anche quando essi, adulti, formarono la loro famiglia. Ogni anno l’otto  di agosto, festa dello Zuccarello, li invitava tutti a casa sua per un pranzo collettivo.Il destino ha voluto che anche alla fine dei suoi giorni si sia ritrovata insieme, alla Casa di Riposo, con il minore dei fratelli, Emilio, che l’ha preceduta di una settimana.Non dimenticò mai la sua origine contadina: conosceva perfettamente tutti gli aspetti di quel mondo  e sapeva sempre offrire un consiglio, un apprezzamento, un suggerimento.A 16 anni trovò impiego come operaia presso la filatura di cotone Crespi: lavorò per molti anni prima nel reparto aspe, poi nei rings.  Ricordava a noi bambini i quattro  viaggi a piedi o in bicicletta, alle cinque di mattina, da Viana fino allo stabilimento e poi, dentro la fabbrica, le non facili condizioni di lavoro.Sposò Vittorio Begna  nel 1947, dopo che egli era fortunatamente tornato dalla disastrosa campagna di Russia. Ebbero due figli, Margherita e Lorenzo. Il marito Vittorio morì prematuramente nel 1983.  Nel 2015 dovette affrontare il più grande dolore per una madre, la perdita del figlio.Si dedicò anche al servizio per i più sfortunati nella raccolta di abiti per le “missioni” e poi per gli extracomunitari che cominciavano a giungere nel nostro paese e lavorò  con impegno costante nella squadra di volontarie e volontari addetti alla pulizia di questa chiesa parrocchiale.Aperta, generosa, disponibile, affabile, era sempre pronta a dare una mano; aveva per tutti una parola di incoraggiamento, specialmente per noi nipoti impegnati negli studi.E’ stata una colonna della nostra famiglia, un punto di riferimento, un sostegno sicuro.Addio nonna Maria, non ti dimenticheremo mai!…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo NEMBRO – Il ricordo di Maria Biava proviene da Araberara.

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MediaC’è grande attesa per il ritorno di uno degli appuntamenti più attesi di Trescore Balneario, la tradizionale Festa dell’Uva e dell’agricoltura bergamasca, che si svolge dall’8 all’11 settembre. Una Festa che valorizza gli antichi valori e le tradizioni bergamasche, oltre a promuovere i prodotti del territorio.Insieme alla Festa dell’Uva, giunta alla sessantaquattresima edizione, c’è un altro importante evento, il Palio di Trescore. Sono coinvolte le nove contrade storiche del paese: Breda, Canton Vallesse, Caravicchi, Fornaci Redona, Macina Novale, Piazza, Riva, Strada, Torre. Quattro serate di spettacoli, approfondimento, cibo e, naturalmente, vino….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo GLI EVENTI – Le grandi feste: della Birra, dell’Uva e il Palio delle 9 contrade proviene da Araberara.

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Media“Bianica”: che cos’è?  E’ una “frazione” di Tavernola, che viene sempre nominata per ultima dopo il capoluogo, la frazione “grossa” Cambianica e Gallinarga, sul lago, nota per la “Festa annuale della sardina” che quest’anno non c’è stata. L’anno prossimo… si vedrà.Su Bianica silenzio, nonostante sia uno dei luoghi più antichi del paese, che non è nato sul lago, dove ora si trovano i luoghi più necessari: il municipio, le scuole, l’asilo, la chiesa parrocchiale, la biblioteca…Ora è successo che, venerdì 19 agosto, Bianica “ha fatto festa” invitando alle tavole, opportunamente apparecchiate nella piazzetta, tutti coloro che gradiscono questo tipo di cene.Così la piazzetta si è riempita di “clienti” che, dopo aver assistito alla messa nella chiesina si San Bernardo, hanno “spazzolato” tutto quello che è arrivato nei piatti (roba buona e abbondante) cantando e festeggiando…..SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo TAVERNOLA – CURIOSITÀ – Cena con festa e fuochi a Bianica proviene da Araberara.

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Media90 anni e una grande festa. Felice Fortunato Botticchio ha soffiato su 90 candeline il 5 agosto nell’abbraccio dei suoi nipoti del Belgio e dell’Italia. Penultimo di dieci figli, è nato al Cerrete di Esmate, dove il padre faceva il mezzadro. A 17 anni parte per il Belgio e raggiunge il fratello Battista, la sorella Felicina e altri emigrati del paese, ma nel cuore sempre con la speranza di tornare al suo paese d’origine. Torna in Italia per il servizio militare nel corpo degli Alpini e poi torna in Belgio dove lavora in una fabbrica metalmeccanica. Qui conosce Lucia, che sposa nel 1958 e dopo qualche anno diventa papà di Laura e poi nonno di Ornella. Coltiva negli anni la passione per l’orto e per la natura, gli piace raccogliere i funghi, le castagne e le nocciole. Ogni anno torna in Italia per le vacanze estive, un’occasione per rivedere le sue sorelle e i suoi fratelli. Quest’anno a festeggiarlo nella domenica di San Gaudenzio si sono riuniti una trentina di nipoti del Belgio e una ventina di italiani.Tanti auguri zio Nato,i tuoi nipotiSUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo SOLTO COLLINA – ESMATE – COMPLEANNO – I 90 anni di Felice Fortunato Botticchio proviene da Araberara.

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MediaGiuseppe Pinetti, 83 anni, lo ricordano tutti come una persona di grande cultura, laureato in Fisica, insegnante di Matematica alle Scuole Medie di Ponte Nossa. Ma soprattutto impegnato in amministrazione, prima a Parre come assessore ai lavori pubblici, poi eletto sindaco di Ponte Nossa dal 1980 al 1985 quando passa il testimone a Renzo Marzella ma restando con lui come assessore (“praticamente vicesindaco”, ricorda Marzella). Poi anche l’esperienza, sempre come assessore, in Comunità Montana allora dell’Alta Valle. “Aveva un forte senso critico, quello che ci voleva e ci vuole”. Un uomo insomma che la sua cultura l’ha spesa per il suo paese e la sua comunità. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo PONTE NOSSA – MEMORIA – Giuseppe Pinetti, ex sindaco e insegnante proviene da Araberara.

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MediaNe è autore Matteo Bellini che l’ha redatta a conclusione del corso dei suoi studi presso la facoltà di  Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università degli Studi di Milano. Dovizia di  documenti consultati,  (comprese anche le dirette testimonianze dei nonni), attenzione a tutti gli elementi che costituivano i capisaldi della vita delle popolazioni agricole dell’altipiano, tra Settecento e Ottocento, rigorosa utilizzazione delle fonti, attenzione alle conseguenze (anche recenti) di scelte agrarie e silvo-pastorali del passato e, non ultimo, simpatia e partecipazione nei confronti dell’argomento trattato in tutti suoi aspetti ambientali e sociali. Queste le caratteristiche del lavoro di Bellini che, partendo da un inquadramento geomorfologico e pedoclimatico dell’ area interessata, ha analizzato i sistemi colturali tradizionali relativi ai diversi cereali, frumento e granoturco in primo luogo naturalmente, ma anche miglio, panico, orzo, segale, sorgo, con le loro basse rese unitarie, ordinariamente «dal sei al dodici per uno», all’inizio dell’Ottocento.Nel periodo preso in esame Bergamo contava quasi 200.000 abitanti e sul territorio della provincia occupato in gran parte da montagne e colline, i  coltivi  erano ridotti, anche perché una porzione della fertile pianura apparteneva al ducato di Milano. Suppliva l’eccezionale industriosità dalla popolazione e l’avvento  provvidenziale del granoturco con la sua limitata permanenza sul terreno e le sue rese più alte. I cereali erano poi macinati nei mulini della zona: Fino, Onore, Songavazzo, Rovetta e Clusone ne erano sprovvisti, non avendo corsi d’acqua consistenti sul proprio territorio, ce n’erano invece tre a Castione, ben cinque a Cerete e altri ancora sul territorio di  Oltressenda Bassa e di Piario….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo L’agricoltura in alta val Borlezza tra XVIII e XIX secolo. Un’ interessante tesi di laurea sull’agricoltura tradizionale dell’altipiano di Clusone proviene da Araberara.

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Media“Ma quanto mi piacciono queste Orobie…”, scriveva qualche settimana fa Dino Pagliani su quella sua pagina facebook che riempiva di foto delle sue amate montagne.Sì, il cinquantaduenne di Casazza Amava la montagna e, quando aveva un po’ di tempo, si armava di scarponi e piccozza e si metteva in viaggio, camminando e scalando, in modo da ammirare lo splendore delle cime, i magnifici panorami, fotografando stambecchi, marmotte e fiori d’alta quota.Però, Dino alla fine è stato tradito proprio dalla montagna. Una caduta gli è stata fatale in quello che per lui era un paradiso in terra. Ma lui adesso quelle cime le guarda dall’alto in basso, lassù oltre le montagne e le nuvole, dove tutto profuma di eternità….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo CASAZZA – MEMORIA – Dino e quell’amore fatale per la montagna proviene da Araberara.

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MediaFocus su San Gregorio. E che focus. Già da tempo il Circolo Arci sta facendo un grandissimo lavoro organizzando mostre, serate, eventi tutte a sfondo ‘soverese’, nel senso di artisti, musicisti ed espositori. E ora l’assessorato alla cultura e Agorà hanno pronto una nuova rassegna di autori locali, pensata proprio per dare luce a San Gregorio: “C’è un rinnovato fervore – spiega l’assessore Silvia Berettasono sicura che si lavorerà bene insieme. Abbiamo gettato ottime basi, tra assessorato, Agorà con nuovo direttivo e nuovo nome (circolo culturale Agorà) nuova commissione biblioteca”. Per questioni di spazio su questo numero non riusciamo a raccontare quanto sta per succedere ma lo faremo nei prossimi numeri….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 26 AGOSTOL'articolo SOVERE – Focus su San Gregorio: “Sinergia tra assessorato alla Cultura, Agorà e biblioteca” proviene da Araberara.

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