MediaLa fotografia è una storia d’amore con la vita. Lo sa bene Nadia Martinelli che con le sue foto racconta un lago mai visto, inquieto e vivo, libero e intenso. Come questa fotoL'articolo Da Riva di Solto l’incanto di un nuovo giorno proviene da Araberara.
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MediaSi avvicina la cerimonia di consegna del prestigioso ‘Premio Rosa Camuna’, che si terrà mercoledì 29 maggio, alle ore 17, a Palazzo Lombardia, in occasione della giornata in cui si celebra la ‘Festa della Lombardia’. Il Premio Rosa Camuna è la più alta onorificenza istituita dalla Regione attraverso la quale viene riconosciuto pubblicamente l’impegno, l’operosità, la creatività e l’ingegno di coloro che si sono particolarmente distinti nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia.Destinatari dei premi: persone fisiche, imprese, enti, associazioni, fondazioni e realtà residenti, con sede o operanti in Lombardia. Tra la menzioni del Consiglio anche Salvatore Lentini, dirigente scolastico di Sovere. ELENCO COMPLETO DEI PREMIATI ROSA CAMUNA 2024PREMI ROSA CAMUNA (5 INDICATI DAL CONSIGLIO)GIUSEPPE MAROTTAGIUSEPPE ROMELE (atleta di Pisogne)OMAR EDOARDO PEDRINI
ADMO – ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO
SERVIZIO CANI GUIDA LIONS E AUSILI PER MOBILITA’ NON VEDENTI ODVPREMI ROSA CAMUNA DEL PRESIDENTE (2 INDICATI DAL GOVERNATORE)FEDELE CONFALONIERI
D&G – DOMENICO DOLCE E STEFANO GABBANAPREMI ‘TEMATICI’ ROSA CAMUNA DEL PRESIDENTEAMBRA ANGIOLINI – Premio per lo Spettacolo e l’Impegno sociale
DON ANTONIO MAZZI – Premio per la Solidarietà sociale
SUOR ANNA MONIA ALFIERI – Premio tutela Diritto all’Istruzione
SILVANO COLOMBO – Premio per la Cultura
CRISTIAN FRACASSI – Premio per l’Innovazione
UMBERTO BOSSI – Premio per le Riforme Istituzionali
MAHMOOD – Premio per la Musica e l’Impegno sociale
FIORENZO TAGLIABUE – Premio per la Comunicazione
DANIELA CUZZOLIN OBEROSLER – Premio per il Giornalismo
MARCO GALBIATI – Premio per il Sostegno alla Cardiochirurgia
DOMENICO GERACITANO – Premio per l’educazione e l’Impegno civico
ASS. NAZ. BERSAGLIERI LOMBARDIA – SEZ. L. MANARA – Premio l’Impegno sociale
PAOLA MAGONI – Premio Milano-Cortina 2026
GIANCARLO COLOMBO – Premio per il lavoroMENZIONI DEL CONSIGLIOFONDAZIONE FILOSOFI LUNGO L’OGLIO (BS)
SALVATORE LENTINI (dirigente scolastico di Sovere)
CAMILLO DE MILATO
MARIO PEDRALI
GIOVANNI PARA – COMITATO INQUILINI CORTILI SOLIDALI (MI)
LOCANDA ALLA MANO (MI)
GABRIELLA SCADUTO
MARTINENGO SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE (MI)
CLAUDIO FOCIANI
PROGETTO MULTIMEDIALE INCLUSIVO “IL MONDO DI LEO” (VA)MENZIONI E PREMI “SOSPESI” CHE VERRANNO CONSEGNATI QUEST’ANNOPremio Rosa Camuna 2017 a GIGI RIVA (alla memoria)
Menzione 2023 a FONDAZIONE GENITORI PER L’AUTISMO ONLUSPREMIAZIONI SPECIALI PER MERITI SPORTIVICOMO CALCIO Premio Successi Sportivi
MANTOVA CALCIO Premio Successi SportiviL'articolo Premio Rosa Camuna: menzione per il dirigente scolastico di Sovere proviene da Araberara.
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ADMO – ASSOCIAZIONE DONATORI MIDOLLO OSSEO
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DON ANTONIO MAZZI – Premio per la Solidarietà sociale
SUOR ANNA MONIA ALFIERI – Premio tutela Diritto all’Istruzione
SILVANO COLOMBO – Premio per la Cultura
CRISTIAN FRACASSI – Premio per l’Innovazione
UMBERTO BOSSI – Premio per le Riforme Istituzionali
MAHMOOD – Premio per la Musica e l’Impegno sociale
FIORENZO TAGLIABUE – Premio per la Comunicazione
DANIELA CUZZOLIN OBEROSLER – Premio per il Giornalismo
MARCO GALBIATI – Premio per il Sostegno alla Cardiochirurgia
DOMENICO GERACITANO – Premio per l’educazione e l’Impegno civico
ASS. NAZ. BERSAGLIERI LOMBARDIA – SEZ. L. MANARA – Premio l’Impegno sociale
PAOLA MAGONI – Premio Milano-Cortina 2026
GIANCARLO COLOMBO – Premio per il lavoroMENZIONI DEL CONSIGLIOFONDAZIONE FILOSOFI LUNGO L’OGLIO (BS)
SALVATORE LENTINI (dirigente scolastico di Sovere)
CAMILLO DE MILATO
MARIO PEDRALI
GIOVANNI PARA – COMITATO INQUILINI CORTILI SOLIDALI (MI)
LOCANDA ALLA MANO (MI)
GABRIELLA SCADUTO
MARTINENGO SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE (MI)
CLAUDIO FOCIANI
PROGETTO MULTIMEDIALE INCLUSIVO “IL MONDO DI LEO” (VA)MENZIONI E PREMI “SOSPESI” CHE VERRANNO CONSEGNATI QUEST’ANNOPremio Rosa Camuna 2017 a GIGI RIVA (alla memoria)
Menzione 2023 a FONDAZIONE GENITORI PER L’AUTISMO ONLUSPREMIAZIONI SPECIALI PER MERITI SPORTIVICOMO CALCIO Premio Successi Sportivi
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MediaÈ morto Franco Di Mare, lo annuncia la famiglia con una nota. “Abbracciato dall’amore della moglie, della figlia, delle sorelle e del fratello e dall’affetto degli amici più cari oggi a Roma si è spento il giornalista Franco Di Mare. Il pensiero va alla sua ultima apparizione televisiva, ospite di Che Tempo Che Fa, quando Di Mare – con l’ausilio di un respiratore – aveva rivelato di essere affetto da un mesotelioma pleurico, un tumore “molto cattivo” provocato dall’esposizione all’amianto. “Si prende perché si respirano particelle di amianto senza rendersene conto: una fibra di amianto è 6.000 volte più piccola e leggera di un capello. Una volta liberata nell’aria non si deposita più per terra, uno la respira senza rendersi conto. Ha un tempo di conservazione lunghissima, può restare in attesa fino a 30 anni e quando si manifesta, ahimè, in genere è troppo tardi”. Il 15 maggio, due giorni fa, aveva sposato la compagna Giulia Berdini , classe 1991, dopo otto anni di fidanzamento. La loro relazione era nata nella sede Rai di Saxa Rubra, dove lei era responsabile del catering del bar interno.L'articolo E’ morto il giornalista Franco Di Mare proviene da Araberara.
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MediaDal primo pomeriggio di oggi, venerdì 17 maggio, non si hanno più notizie di Daniel Bergamini. Il ragazzino di 13 anni è uscito da casa con una bici rossa e indossa pantaloni color verde militare e una felpa verde. L’ultima volta è stato visto in zona Sant’Antonio a Villa d’Ogna. Chiunque l’abbia visto può contattare le autorità oppure i numeri di telefono 3200121579 o 3337396584.L'articolo Villa d’Ogna, si cerca Daniel proviene da Araberara.
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furto a villa d'almèDaniel Bergamini, il 13enne di cui non si sapeva più nulla dal primo pomeriggio di ieri, venerdì 17 maggio, è stato ritrovato e sta bene. Daniel era uscito da casa con la sua bici e l’ultimo avvistamento era avvenuto in zona Sant’Alberto a Villa d’Ogna. Ieri sera attorno alle 22 la bella notizia del ritrovamento.L'articolo Villa d’Ogna, Daniel è stato ritrovato proviene da Araberara.
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Ragazzo di 19 anni arrestato per aver rapinato un 51enne a Bergamo, in via Camozzi.Un ragazzo di 19 anni è stato arrestato dopo aver rapinato un uomo di 51 anni in via Camozzi a Bergamo.Il 14 maggio i Carabinieri della Sezione Radiomobile di Bergamo, a conclusione di una speditiva attività investigativa, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo nei confronti di un 19enne di origini marocchine, che ha rapinato un 51enne di origine ucraina.Erano le 21:50 del 25 aprile quando i militari di Bergamo sono stati allertati dall’uomo che era stato aggredito e rapinato da due ragazzi che lo avevano spinto a terra e gli avevano sottratto una collanina in oro che portava al collo.I Carabinieri hanno raccolto la descrizione dei rapinatori fornita da un testimone, che ha permesso l’identificazione di uno dei due, un marocchino di 19 anni, che si trovava ancora in zona. Dalla successiva attività d’indagine, i Carabinieri della Sezione Radiomobile, sono riusciti ad identificare un altro soggetto, autore della rapina in concorso al giovane fermato, un 17enne marocchino, con precedenti specifici. La vittima ha riconosciuto, senza ombra di dubbio, entrambi i giovani.Alla luce degli elementi raccolti dai militari della Compagnia Carabinieri di Bergamo il Pubblico Ministero richiedeva al Giudice per le Indagini Preliminari una misura cautelare nei confronti di entrambi i soggetti ritenuti responsabili. La mattina del 14 maggio 2024, i militari, essendo a conoscenza che il 19enne gravitava nella zona Stazione Ferroviaria di Bergamo, sono riusciti ad intercettarlo e arrestarlo in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare. Dopo le formalità di rito è stato portato presso la Casa Circondariale di Bergamo.L'articolo Bergamo, rapina un 51enne: arrestato ragazzo di 19 anni proviene da Araberara.
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Stamattina, sabato 18 maggio, è stato inaugurato l’asilo nido a Cerete Alto.“Mattinata di grandi emozioni a Cerete con l’inaugurazione del nuovo ASILO NIDO.Grazie ai volontari di USTC che ci hanno aiutato nell’organizzazione dell’evento e grazie al bar Friends per il rinfresco”, scrive il sindaco Cinzia Locatelli.Non sono mancati altri ringraziamenti: “Grazie al consigliere regionale Michele Schiavi e al Presidente di Comunità Montana Valle Seriana per la presenza e per le belle parole pronunciate nei loro interventi. Grazie ai colleghi sindaci che hanno voluto condividere questo momento di festa con noi. Grazie di cuore a tutti coloro che si sono spesi per raggiungere questo importante obiettivo e grazie all’intero gruppo di assessori e consiglieri per il lavoro svolto e per il tempo dedicato ad amministrare il nostro Comune.Un altro obiettivo raggiunto… Un passo alla volta”.MediaMediaMediaMediaL'articolo Cerete, inaugurato l’asilo nido proviene da Araberara.
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In 15mila alla Camminata Nerazzurra nel cuore di Bergamo. La corsa non competitiva organizzata dal Centro Coordinamento Club Amici Atalanta è andata in scena ieri, domenica 19 maggio e tutti i partecipanti hanno indossato la maglia firmata da Antonio Percassi. Alle 8.45 il via della Camminata Nerazzurra fino al viale Vittorio Emanuele da dove poi si sceglieva tra i tre percorsi di 6, 10 e 17 chilometri. Ecco le fotografie di Gian Mario Savoldelli, che ringraziamo.MediaMediaMediaMediaMediaL'articolo In 15mila alla Caminata Nerazzurra proviene da Araberara.
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Media Il pomeriggio del 20 maggio 2024 i Carabinieri della Stazione di Ponte San Pietro (BG) hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Bergamo nei confronti di un 49enne residente a Curno (BG) per il reato di maltrattamenti commesso nei confronti della compagna convivente.L’autore, dal 2015, aveva posto in essere reiterate condotte maltrattanti nei confronti della donna 48enne, consistite in continue offese, minacce, percosse e vessazioni psicologiche. La donna, nonostante gli svariati accessi al Pronto Soccorso, non aveva mai trovato il coraggio di denunciare il compagno, fino a quando, dopo l’ennesima aggressione fisica avvenuta all’interno delle mura domestiche il 17 aprile di quest’anno, si è convinta a porre fine all’incubo che viveva da anni. L’escalation di vessazioni trovava il suo picco negli ultimi mesi prima dell’arresto, con il compagno diventato estremamente geloso. Le violenze fisiche e psicologiche trovavano maggior incidenza allorquando l’uomo era in stato di alterazione dovuto all’abuso di sostanze alcoliche.Le indagini svolte dai militari della Stazione Carabinieri di Ponte San Pietro (BG), coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo e consistite in escussione di testimoni, acquisizioni di referti medici e, ovviamente, nelle dichiarazioni della vittima, sempre precise e puntuali nella ricostruzione offerta, hanno consentito di raccogliere elementi per l’emissione, da parte del G.I.P. di Bergamo della misura custodiale in carcere nei confronti del 49enne, incensurato. L’uomo, prelevato dalla propria abitazione, è stato associato alla Casa Circondariale di Bergamo. L'articolo Curno – dal 2015 maltrattava la compagna, arrestato italiano di 40 anni di Ponte San Pietro proviene da Araberara.
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Il sogno Europa League per l’Atalanta è diventato realtà. La squadra è tornata a casa, nella sua Bergamo e tra i suoi tifosi che l’hanno accolta tra cori e striscioni. Adulti, famiglie, ragazzi, bambini si sono dati appuntamento tra l’aeroporto di Orio e il centro sportivo di Zingonia per accogliere i loro eroi. Ecco le fotografieMediaMediaMediaMediaMediaMediaMediaMediaL'articolo L’Atalanta torna a casa, migliaia di tifosi ad accogliere la squadra tra Orio e Zingonia – LE FOTO proviene da Araberara.
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Mediadi Luca Mariani“Bèrghem everywhere!” Tiziano Incani detto Il Bepi lo cantava già una ventina d’anni fa nel ritornello della sua “Per l’Atalanta”. Ma questi versi del cantautore seriano non sono solo una provocazione poliglottica. Possono anche essere il motto che riassume l’avventura globale di Nicholas Bigoni da Parre: «Ho sempre amato viaggiare e scoprire. Sono uscito dall’Europa nel 2013 con tanta speranza ma senza lontanamente immaginare che dopo undici anni sarei stato ancora a “spasso”. Il motivo principale per cui sono partito era curiosità, non solo per i posti ma soprattutto in me stesso, per come avrei reagito stravolgendo la mia vita.»La voce di Nicholas è schietta e virile. Il ritmo delle sue frasi è determinato e incalzante. Il conto degli stati in cui il suo allegro dinamismo si è fatto riconoscere l’ha perso: «Credo di aver visitato più di cento paesi.» Dall’Australia all’Indonesia. Dall’America Latina all’Africa. Il parrese classe 1990 ha esplorato e vissuto tutti i continenti, ma con un piccolo rammarico: «Mi manca l’Antartide perché quando ero in Argentina all’ultimo mi è saltato il passaggio su una barca che si occupava di ricerche scientifiche dove avrei lavorato come volontario.»Da buon bergamasco Nicholas non si è limitato a vagare e visitare. Ma si è rimboccato le maniche, si è dato da fare con grande capacità di adattamento, con tanta duttilità e coraggio di sperimentarsi: «Ho fatto tantissimi lavori diversi: in sud America ho lavorato nel settore del turismo, mentre in Oceania ero nell’edilizia. Mi sono occupato sia di cartongesso, sia di restauro: nei monumenti, nelle chiese e nei castelli.»ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIOL'articolo ATALANTA – I TIFOSI COME NON LI AVETE MAI VISTI – Nicholas da Parre che ha vissuto in cento paesi in giro per il mondo: “Mi manca l’Antartide” ma è tornato per assistere alle due finali dell’Atalanta proviene da Araberara.
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Sabato 11 maggio l'ultimo saluto a Giada, morta a 8 anni in un incidente stradale.Un incidente. Tragico. Di quelli da spegnere l’umore di un paese intero. Di accendere però i cuori e unirli tutti in unico grande abbraccio. La piccola Giada, 8 anni, è morta la sera di un martedì di maggio, il 7 maggio, lungo la strada provinciale della Val Seriana, all’altezza di Clusone, con lei il fratellino di 9 anni, che ha riportato la frattura del femore, e la nonna, Paola, ricoverata in gravi condizioni agli Spedali Civili di Brescia. Uno scontro frontale tra la Seat Ibiza guidata dalla nonna, 60 anni, e una Bmw 320 con a bordo di una coppia di cinquantenni di Clusone, non in gravi condizioni. Quel martedì pomeriggio, Giada era andata ad allenarsi al centro sportivo di Rovetta dove frequentava un corso di ginnastica artistica. Poi, insieme alla nonna, è andata a prendere il fratello di 9 anni a Zanica, dov’era in programma una partita di calcio tra la sua squadra, i pulcini dell’U.S. Rovetta, e i pari età dell’AlbinoLeffe. Sulla via del ritorno, il drammatico incidente. I genitori, Laura e Roberto lavorano all’Hotel Milano di Bratto. Per tutto il paese il giorno del funerale lutto cittadino, ma per chi vive a Castione il lutto durerà molto di più, nel ricordo di Giada, e di quel sorriso che non si spegnerà mai.Più rimani in silenzio,più riesco a sentirti.A vederti danzareCome un anno bisestilesei il mio giorno in più.Mi equilibri il tempoche impiego per girareintorno a me. Intorno a noi.Cosa devo fare?ManchiMa seguo le buone rette del cuore…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO L'articolo CASTIONE – Giada, seguo le buone rette del cuore, quelle che mi hai insegnato tu proviene da Araberara.
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MediaIl passo lento di chi è abituato a guardarsi intorno, a scoprire i segreti di boschi e magari anche di quel vento che in Sardegna soffia sempre, soffia, eccome. E Gavino Ledda, classe 1938, lo sa. Nei giorni scorsi era a Clusone, invitato da Andrea Messa, appassionato di ‘Terra’, con la T grande, ex manager che una volta in pensione ha deciso di ritirarsi a Nasolino, frazione di Oltressenda Alta, che in quanto tale non esiste e Nasolino è solo il capoluogo di un Comune sempre più piccolo per abitanti. E si parlava di spopolamento dei paesi montani.Gavino dalla Sardegna se ne è andato da ragazzo, per studiare alla Sapienza, così come fanno molti giovani delle nostre valli che si iscrivono all’Università e qui non tornano più. Un fenomeno generazionale che si ripete, negli anni ’60 la divisione era tra la civiltà contadina e la civiltà industriale che risucchiava manodopera dalle valli, i ragazzi se ne andavano e non tornavano e prima di loro se ne erano andati i loro nonni, magari in Svizzera o Belgio. E ora la civiltà industriale sta per essere superata dalla civiltà tecnologica. Ogni ragazzo, e questo è il minimo comune denominatore di ogni epoca, si sentiva e si sente autorizzato a pensare e dire che i propri padri erano e sono tagliati fuori. Un conflitto generazionale che si ripete. Anche ora la civiltà tecnologica non riposta i giovani su nelle terre alte, ancora una volta vengono risucchiati dal… basso.Anche Gavino questo conflitto lo ha vissuto, respirato, percepito ed è sfociato nel suo ‘Padre padrone’, un libro che ha scosso un’intera generazione e che è anche diventato un film diretto dai fratelli Taviani.Sono passati quasi 50 anni da quando hai scritto il libro, lo riscriveresti ancora così?“Non so, nel 1974 ho mandato il dattiloscritto alla Feltrinelli – racconta Gavino – con una lettera dove spiegavo che avrei dovuto lavorarci ancora altri due anni per completare il libro come lo intendevo io. Io volevo solo dare un assaggio di quello a cui stavo lavorando da anni ma una settimana dopo ricevo una telefonata dall’editore dove mi si dice che a loro il libro va bene così e che non volevano altre modifiche. Ma io così non lo avrei voluto, è un incompiuto. Credo che la Feltrinelli abbia avuto paura che io potessi cambiare qualcosa o togliere alcune parti…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIOL'articolo Gavino Ledda: “Vi racconto il mio ‘Padre Padrone’, il dattiloscritto alla Feltrinelli ma è nato… settimino, non lo volevo così. La mia infanzia a governare le pecore e…” proviene da Araberara.
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Media1 – La prima cosa che fa se viene eletto?Un intenso bacio a mia moglie Gabriella per avermi sopportato in questi mesi e per quello che avverrà
2 – Il punto principale del suo programmaViabilità, raddoppio galleria del Santuario e nuovi parcheggi
3 – Sindaco a tempo pieno o part-time? Indennità piena o ridotta?Sindaco part-time. Per l’indennità non ho ancora guardatoSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO LE ALTRE 11 RISPOSTE AL QUESTIONARIO L'articolo LOVERE – IL QUESTIONARIO DI PROUST – Gianluigi Conti: “Se vinco un bacio intenso a mia moglie e poi…insieme ai loveresi disegniamo insieme il futuro” proviene da Araberara.
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2 – Il punto principale del suo programmaViabilità, raddoppio galleria del Santuario e nuovi parcheggi
3 – Sindaco a tempo pieno o part-time? Indennità piena o ridotta?Sindaco part-time. Per l’indennità non ho ancora guardatoSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO LE ALTRE 11 RISPOSTE AL QUESTIONARIO L'articolo LOVERE – IL QUESTIONARIO DI PROUST – Gianluigi Conti: “Se vinco un bacio intenso a mia moglie e poi…insieme ai loveresi disegniamo insieme il futuro” proviene da Araberara.
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Media1) La prima cosa che fa se viene elettoPiango come un bambino a cui hanno regalato un cucciolo di cane2) Il punto principale del suo programmaSono tutti importanti3) Sindaco a tempo pieno o part-time? Indennità piena o ridotta?Tempo pieno, penso che farò parte del mobilio del comuneSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO LE ALTRE 11 RISPOSTE AL QUESTIONARIO L'articolo LOVERE – IL QUESTIONARIO DI PROUST – Davide Corti: “La mia logica è il popolo. Sono generoso, ma anche permaloso… in fase di guarigione” proviene da Araberara.
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Media1) La prima cosa che fa se viene eletto Chiamo i miei genitori e festeggio con la mia squadra2) Il punto principale del suo programmaL’attenzione alle persone, un punto importante, il custode sociale: figura professionale per creare reti di prossimità per cittadini anziani3) Sindaco a tempo pieno o part-time? Indennità piena o ridotta?Dovrò rivedere gli orari lavorativi, full time o part time non è definibile, già adesso ogni momento della giornata sono impegnata sul progetto amministrativoSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO LE ALTRE 11 RISPOSTE AL QUESTIONARIOL'articolo LOVERE – IL QUESTIONARIO DI PROUST – Claudia Taccolini: “Sono un segnale di vero cambiamento, collante tra generazioni e sono donna” proviene da Araberara.
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MediaIl paese risente di un clima che alterna i residui invernali a promesse primaverili. E c’è quell’atmosfera di rancori e risentimenti che negli ultimi mesi hanno smosso l’acqua cheta amministrativa. Poi su tutto è piombato il vento della disgrazia, il lungo funerale di una bambina che ha riportato tutti a sollevare la testa verso l’alto.Il prevosto don Stefano Pellegrini è tornato, colpito dalla malattia si è temuto non ce la facesse, ma sta riprendendosi: “Ho difficoltà a vedere sul lato sinistro, ogni tanto devo fare riabilitazione…”. In agosto compirà 54 anni. È originario di Capizzone, un Comune di 1.200 abitanti, in Val Imagna. Don Stefano è stato ordinato sacerdote il 29 maggio 1999. Quindi questo fine maggio è giusto il 25° di “Messa” come si dice. È il caso di fare se non un punto, almeno un punto e virgola.E la prima sorpresa è scoprire che quella di don Stefano è stata una “vocazione tardiva” come si usa definirle. “Sì, sono entrato in Seminario a 23 anni, dopo l’università”. Laureato in giurisprudenza alla Statale di Milano.Come è nata la vocazione, dopo aver frequentato l’ambiente universitario, solitamente non certo incubatore di vocazioni… “Ci pensavo già da ragazzo, e dicevo no, no, no e poi la chiamata si è fatta insistente e ha avuto ragione Lui”. Perché tutti quei No precedenti? “Perché mi sembrava di lasciare gli amici in paese, in realtà non si lascia nulla”. Quindi è entrato in Seminario in 1ª Teologia. Non si è trovato in imbarazzo con compagni di scuola più giovani? “No, c’erano anche due pari età e poi quelli più giovani, ma mi sono trovato molto bene”. Si dice che le vocazioni tardive siano quelle più sicure, più solide. “In un certo senso sì, perché si è già frequentato il mondo esterno e si è più attrezzati ad affrontarlo. Sono stato ordinato il 29 maggio del 1999 e il 9 settembre il Vescovo Amadei mi mandava all’oratorio di Ciserano, il parroco era don Luciano Colotti, che già conoscevo perché da chierico ero stato per due anni a Berbenno, dove era parroco don Luciano…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIOL'articolo CASTIONE – IL PARROCO – Don Stefano: 25 anni di ordinazione: “Castione? In questi 13 anni si è impoverito di servizi. A volte ha adottato modelli di vita che non ci appartengono. Vi racconto la mia malattia” proviene da Araberara.
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Media1) La prima cosa che fa se viene eletta Ringrazierò gli elettori.2) Il punto principale del suo programma Realizzare le opere già finanziate per il bene comune e crearne di nuove.3) Sindaco a tempo pieno o part-time? Indennità piena o ridotta? A tempo pieno, indennità piena.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO LE ALTRE 11 RISPOSTE AL QUESTIONARIOL'articolo AZZONE – IL QUESTIONARIO DI PROUST – Lo spirito di Mirella: “Nonostante la mole sono sempre stata trasparente” proviene da Araberara.
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Mediadi Luca Mariani“Sempre in trasferta”. Per qualcuno potrebbe essere una frase fatta. Un motto accattivante, ma vuoto di significato. Per i tifosi dell’Atalanta che vivono in Sicilia, invece, è la realtà di ogni settimana. «Lo abbiamo scritto sulle nostre sciarpe di Sicilia atalantina, perché per noi ogni partita dell’Atalanta è una trasferta.» Parola di Giuseppe Peppe Di Marco, che di questo particolare gruppo di tifosi della Dea è il cofondatore con Roberto Gruber. «Lui è nato a Scanzorosciate e vive a San Castaldo in provincia di Caltanissetta. Io invece vivo a Riposto in provincia di Catania. Dopo la finale di Coppa Italia del 2019 ci siamo incontrati all’aeroporto di Fiumicino, ma ci eravamo già conosciuti grazie ai social. Allora ci è venuta l’idea di creare un gruppo che riunisse tutti i tifosi dell’Atalanta che vivono nella nostra isola.»Peppe e Roberto aprono una pagina facebook e un profilo instagram. Grazie alla capacità aggregativa dei social il gruppo di Sicilia atalantina prende forma, cresce e si organizza: «Con nostra sorpresa abbiamo scoperto che in Sicilia vivono più di una decina di atalantini. A distanza di cinque anni siamo una realtà. Veniamo in curva con il nostro stendardo. Certo non possiamo fare presenze massicce perché per noi è lontano venire fin lassù, ma quasi tutte le partite c’è qualcuno che ci rappresenta.»Un gruppo variegato e colorato, di donne e uomini con storie ed esperienze molto diverse, ma tutti accomunati dalla fede nella Dea. C’è Clelia Lamanna, la team manager, originaria di Palermo che vive a Bergamo da molti anni. C’è Lorenzo Raciti che adesso vive a Catania, ma è originario di Pedrengo.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIO L'articolo ATALANTA – I TIFOSI COME NON LI AVETE MAI VISTI/2 – Dalla Sicilia per tifare Atalanta: “Noi siamo sempre in trasferta. I due fondatori, Roberto nato a Scanzo ma che vive a Caltanisetta, e Beppe di Catania: in Sicilia ci guardano con simpatia…” proviene da Araberara.
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MediaLuca MarianiFare il vigile del fuoco non è un mestiere semplice. Farlo a Roma ancor meno. Ma se sei bergamasco e atalantino è tutto più complicato, soprattutto dopo la finale di Coppa Italia persa allo stadio Olimpico. Però si sa: i pompieri paura non ne hanno. Tantomeno Claudio Guerini, per tutti Barze, che la sera del 15 maggio è in servizio proprio sugli spalti: «Qualcuno sul pullman mentre tornavamo in caserma mi ha lanciato degli sfottò, delle battute. Sono tutti amici o laziali o romanisti. Ad un paio di loro ho detto: “Scusate ma voi dove avete giocato stasera?” Dopo che ho risposto così non mi hanno detto più niente.» Mentre il sole si nasconde dietro il Cupolone di san Pietro e la marea di tifosi nerazzurri inonda le vie tra la Farnesina e il Foro Italico, Barze è già appostato in curva nord: «Mi sono fatto mettere in servizio lì perché sapevo che era il settore degli atalantini e così avrei potuto salutare un po’ di gente. Ho incontrato tanti miei amici di Gazzaniga, tra cui Anselmo barber. Tanti altri non sono riuscito a vederli perché c’erano tantissimi atalantini. Di alcuni non sapevo neanche fossero lì, l’ho scoperto il giorno dopo perché hanno messo le foto sui social».Durante i novanta minuti Barze è posizionato nel punto più alto della curva, affianco al maxischermo. Lui è in piedi e si muove in continuazione per cercare di sfogare il nervosismo che non può esprimere a parole.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 24 MAGGIOL'articolo ATALANTA – I TIFOSI COME NON LI AVETE MAI VISTI/3 – Claudio per tutti Barze che fa il vigile del fuoco a Roma: “Sfottò dai romanisti, orgoglioso di essere atalantino, allo stadio ho incontrato gli amici di Gazzaniga, tra cui Anselmo barber” proviene da Araberara.
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