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MediaAlla fine a rimetterci sono sempre loro: i pazienti. Nel casino di medici di base che non ci sono, medici che saltano, medici che non si trovano, amministratori che non ci capiscono più niente, Asst che rimpalla le decisioni, insomma, in mezzo a tutto questo, abbiamo deciso di dare voce ai malati, che dovrebbero essere i più tutelati ma lo sono sempre di meno, e dispiace ammetterlo, anche da parte di alcuni medici. Curioso il caso di una parte di Asta del Serio, di una zona dell’Alta Valle, quella che riguarda i paesi di Valbondione, Gromo, Gandellino e Valgoglio, lì il medico di base non c’è ormai da un sacco di tempo, tanto che la sindaca di Gandellino Flora Florina, ex medico, si è rimessa più volte il camice per visitare gratuitamente i pazienti. Ma una soluzione andava trovata. E sembrava trovata grazie al Cad, che altro non è che medici già con ambulatorio proprio in altri paesi, decidono dietro compenso, di venire a prestare servizio. E il compenso era di quelli davvero allettanti, 20 euro a prestazione, già, se in un ambulatorio una volta a settimana vengono 20 persone, siamo a 400 euro, ma attenzione, prestazione non vuol dire persone, quindi se un paziente entra con più ricette (medicine da prendere per parenti ecc) sono per ogni ricetta botte da 20 euro, quindi per i medici un’ottima entrata.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo SANITÀ – La guerra dei poveri: l’Asta del Serio senza medici, caos e assemblee pubbliche e ora… proviene da Araberara.

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MediaQueste che riportiamo sono le scelte dei ragazzi (e naturalmente dei loro genitori) che usciranno dalla terza media (Scuola Secondaria di primo grado) quest’anno e si sono iscritti a gennaio alle scuole superiori (Scuole Secondarie di secondo grado). Si tratta di preiscrizioni, ovviamente, condizionate dall’esito finale della terza media e anche da possibili ripensamenti. Una prima indicazione è il forte aumento, sul totale degli 11.137 alunni bergamaschi che presumibilmente (non si sa mai, magari qualcuno può essere bocciato nonostante si sia iscritto alle scuole superiori) usciranno dalla terza media a giugno, il forte aumento, dicevamo, degli iscritti alle Scuole professionali e al contrario il calo vistoso degli iscritti ai Licei e agli Istituti tecnici.Le ragioni non le possono indicare i numeri, si possono solo ipotizzare: possono essere quelle del “parcheggio” per i due anni di ulteriore obbligo scolastico di alunni che poi abbandoneranno definitivamente la scuola. Oppure (o in aggiunta) la prospettiva di lavoro specifico, anche se non di carattere imprenditoriale o autonomo (per questo ci vuole un diploma). Non è un segnale confortante che un ragazzo su tre scelga praticamente un percorso che lo porterà a un lavoro che sarà magari dignitoso ma di rinuncia a scelte di vita autonome e gratificantiIn sostanza chiaramente è proprio quello che richiede il mercato del lavoro, manovalanza da impiegare a basso costo. Lo si vede già adesso, ragazzi e ragazze tra i 17 e i 18 anni sottopagati per lavori anche pesanti, spesso in ambienti non sereni (eufemismo: trattati all’insegna del prendere o lasciare, sia per la paga che per le ore di lavoro). Abbiamo registrato come giornale testimonianze agghiaccianti di ragazzi e ragazze al limite dello sfruttamento.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo DALLA SCUOLA MEDIA ALLE SUPERIORI – Calo di iscritti a Licei e Tecnici aumento nelle Scuole Professionali proviene da Araberara.

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di Lucio ToninelliLa prima volta che l’ho sentito nominare, ho pensato che fosse un ristorante giapponese. Non di quelli “all you can eat” o, genericamente, “sushi”, sia chiaro! Pensavo a quella autentica di cucina nipponica che trovi nel paese del sol levante o dove ci sono grandi comunità giapponesi. Come a Sao Paulo in Brasile o a S. Francisco o a Lima. Dove la cucina d’origine si arricchisce di sapori e tradizioni locali. “Ma che c’entra col Ristorante Zù? Lo vedi? Sei incapace di star sul pezzo, diamine!”.C’è una ragione per cui parto dal Giappone, per parlare di Angelo Bonfitto, più che promettente, già affermato Chef del ristorante Zu, rilevato da lui e dalla famiglia, e riaperto con il suo fidato Team, appena un anno fa (1° aprile ‘23). È una ragione di affinità universali, vedrai.  Mi ero chiesto se anche intorno al lago Sebino, affascinata dall’ammaliante Montisola, si fosse installata una comunità shintoista, zen, “Zhou” (luminosa)… Da lì a Zu, basta un niente.  MediaNe immaginavo già l’essenzialità e la raffinatezza, come sanno crearla “gli occhi a mandorla” in tutte le loro arti. Da quella dell’ikebana, ai prodigiosi origami da un foglio di carta, al sumi-e miracolo di semplicità del disegno a inchiostro, alla letteratura fatta di sfumature leggere e tagli netti, alle arti marziali fatte di gesti incompiuti e rituali. Un’armonia alla quale concorrono l’accostamento sapiente di colori, sapori, suoni, profumi e materiali. L’essenzialità e nitidezza dei particolari e l’armonia dell’insieme.  Questo lo pensavo prima, senza sapere esattamente cosa fosse il Ristorante Zù. Ma veniamo alla realtà. No, non è un ristorante giapponese. Sebbene le mie sensazioni non fossero del tutto fuori strada… E allora perché questo nome esotico che potrebbe essere un elegante ideogramma a inchiostro? È semplice: perché alle sue spalle il torrente dal nome Zù, che nasce su per Fonteno, al termine della sua corsa lungo la valle omonima, si consegna con un ultimo elegante tuffo al lago d’Iseo, in località Riva di Solto.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo VIAGGIO NEL GUSTO/3 – Il mio nome è Zù. Come gustare (a tavola) in riva al lago colori e sapori di primavera proviene da Araberara.

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Media21 marzo, compleanno di Alda Merini e giornata mondiale della poesia. Un anno particolare questo per la poesia e la letteratura, ricorre il quindicesimo anniversario della morte di Alda Merini, il quindicesimo anniversario della morte di Nanda Pivano (la più grande traduttrice italiana, per intenderci Nanda ci ha permesso di conoscere autori del calibro di Jack Kerouac e Ernest Hemingway e tutta la Beat Generation e i più grandi cantautori), ricorre il 25 anniversario della morte di Fabrizio de Andrè (amicissimo di Nanda) e il cinquantacinquesimo anniversario della morte di Jack Kerouac. Insomma tutti legati da un filo conduttore di arte, poesia e letteratura. Quell’arte, poesia e letteratura che vogliamo riproporre affiancandola ai nostri artisti e poeti locali, in attesa di vederli spiccare il volo verso orizzonti senza confini. Da questo numero partiamo con una pagina #arapoetry aperta a tutti quelli che vogliono proporre poesie, racconti, disegni, insomma tutto ciò che si produce dal cuore e dall’anima.Il fratello Ezio: “La statua di Alda, il faticoso travaglio scambiato per lucida follia…”Nei giorni scorsi è andato in onda su Rai 1 “Folle d’amore”, il film dedicato alla vita di Alda Merini, a interpretare la poetessa, Rosa Diletta Rossi per gli anni di giovinezza e Laura Morante per la maturità, un film che come tutto ciò che riguarda Alda ha fatto discutere. E noi qui di discutere non ne abbiamo voglia. Ma andiamo direttamente alla fonte di Alda, quella che è rimasta qui sulla terra di fonte, il fratello Ezio, che con Araberara ha un lungo rapporto di amicizia e collaborazione, che per questo primo numero ci regala qualche chicca: “Fra poche settimane – racconta Ezio – verrà posizionata una statua di Alda, opera dello scultore Giovanni Battista Mondini in Via Magolfa, a Milano, dove c’è la Casa Museo di Alda, Casa Museo voluta dall’allora sindaca Letizia Moratti. E io ho ipotizzato che quel giorno lei scenda dalla camera da letto verso il giardinetto che c’è poco sotto e io sono, lì, ad attenderla, con queste parole: ‘Ti abbiamo attesa quel pomeriggio, di maggio, sei apparsa là in fondo dal buio, tra una folla di gente festante sembravi avvolta da una coltre soprannaturale, che ti sospingeva fuori tra fiori di primavera…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo #arapoetry: pezzi di arte, puzzle di meraviglia, incastri di sogni proviene da Araberara.

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MediaNoi siamo relativamente fortunati – dice una signora del paese – perché abbiamo qui la dottoressa Fiorina, che è anche sindaca, che si è spesa e continua a spendersi gratis per l’assistenza ai nostri malati, è rimasta l’unico medico che va a visitare in casa i pazienti anziani che non possono muoversi dal loro domicilio, lo ha fatto anche durante il periodo del Covid che l’ha così duramente provata…Ma gli altri paesi, lo so, sono conciati molto peggio di noi…”La sindaca di Gandellino Flora Fiorina, dal canto suo, si dice molto amareggiata e scoraggiata dalla situazione sanitaria dell’Alta Valle: “Le cose vanno sempre peggio – afferma -. Con tutto quello che noi sindaci abbiamo cercato di fare in passato per avere medici qui da noi – facilitazioni varie, tra cui anche la disponibilità a pagare, con l’aiuto della Comunità Montana, una segretaria che togliesse loro l’impegno delle prenotazioni e degli appuntamenti – adesso non so più davvero cosa pensare e cosa dire, mi chiedo se sia più una questione di carenza generale di medici o una questione di soldi, perché la CAD è obiettivamente molto costosa per ATS. E’ logico che quest’ultima cerchi di contenere le spese, , ma non è accettabile che la nostra gente debba rinunciare anche a quella che, tutto sommato, in mancanza di meglio, era un servizio apprezzato dai pazienti. Gli Ambiti Temporanei?SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo GANDELLINO – Il medico-sindaco Flora Florina: “La Cad è costosa per Ats. Non so più cosa pensare, se è carenza di medici o una questione di soldi” proviene da Araberara.

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MediaDue gocce d’acqua. Sì, i due gemelli venticinquenni che a metà gennaio hanno inaugurato la Pasticceria Brevi, sono veramente due gocce d’acqua, tanto che per distinguerli è necessario leggere il nome che ognuno porta stampato sulla divisa. Gioele e Giodi hanno infatti lo stesso viso, la stessa altezza, lo stesso taglio di capelli e… la stessa passione. Sì, una passione che li ha portati a ritirare la vecchia pasticceria di Trescore Balneario, dove Via Roma si incontra con Piazza Dante, dandole il loro cognome, Brevi.“Io mi occupo del bar – spiega Gioele – mentre il ‘regno’ di mio fratello è il laboratorio della pasticceria, dove produce torte, pasticcini e, in questo periodo, le colombe e le uova di Pasqua”.Gioele, che sta preparando caffè e cappuccini per i clienti del bar, si ferma un momento e va a chiamare il suo gemello Giodi, che ha lavorato nel laboratorio della precedente Pasticceria DueGi per sette anni; in pratica, fin da quando era ragazzo.Partiamo dalle uova di Pasqua. “Ho continuato la linea della pasticceria di prima, che puntava molto sul cioccolato. Per la Pasqua di quest’anno – spiega Giodi – proponiamo le classiche uova di cioccolato, sia fondente che al latte, ma c’è anche una novità molto interessante. Abbiamo infatti introdotto le uova nocciolate, su cui puntiamo molto. In pratica, si tratta del classico uovo di cioccolato che è però interamente ricoperto di granella di nocciole tostate”.Giodi mostra alcune di queste uova nocciolate. Sono veramente uno spettacolo! Verrebbe voglia di prenderle a morsi!“Queste uova nocciolate sono fatte sia con cioccolato fondente che al latte, proprio come quelle classiche. Sono molto interessanti, perché uniscono due prodotti molto buoni, cioè il cioccolato e la granella di nocciole tostate. Secondo me queste uova sono ottime. E poi, produciamo anche uova di Pasqua decorate”.Le uova nocciolate stanno avendo successo? “Sì, i nostri clienti sono molto interessati a questo nuovo tipo di uova”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo TRESCORE – Gioele, Giodi e la loro Pasticceria Brevi: “Per Pasqua colombe al pistacchio e uova nocciolate” proviene da Araberara.

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MediaNon è nemmeno una grossa sorpresa l’abbandono di Alessandro Riva (Bonaldi). In paese lo si diceva da tempo, non circolava neppure un nome della sua lista. Lui continuava a dire che il metodo era diverso, gli incontri che aveva organizzato erano affollati, nella speranza che le novità annunciate partorissero davvero una “terza via” (il riferimento storico è voluto) che scompigliasse le carte e a Schilpario si aprisse una “nuova era”. Magari dai connotati incerti e nebulosi, non si è mai capito veramente quale fosse il programma “innovativo”. L’annuncio quindi del suo abbandono non ha sorpreso più di tanto.SCHILPARIOFatto sta che si torna a due liste, in un certo senso “storiche”. Quella di Onorino Bonaldi cambierà nome ma sarà ovviamente di continuità con l’amministrazione uscente guidata da Marco Pizio. “Stiamo aspettando che sciolgano le riserve alcune persone, ma la lista ci sarà, ovviamente. Si chiamerà ‘Schilpario protagonista’ anche se è chiaro che proseguirà e completerà il lavoro avviato in questi anni da ‘Schilpario unito’”. Tra i nomi già spendibili ci sono quelli appunto di continuità come Giovanni (Gianni) Grassi e Luciano Gendrini. …AZZONEAnche qui la conferma della sfida a due e qui, come abbiamo scritto altre volte, nessuno se lo aspettava. La sindaca Mirella Cotti Cometti si trova un competitor. È forte della sua maggioranza attuale che non ha mai dato segni di dissenso. E sta ancora definendo la sua lista. Dall’altra parte lista pronta con candidato a sindaco Tarcisio Bettoni. Il Comune di Azzone contava a fine 2023 solo 357 abitanti, divisi su tre frazioni, Azzone capoluogo, Dezzo sponda sinistra dell’omonimo fiume, e Dosso, la più piccola. Tre chiese, tre cimiteri.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo ELEZIONI COMUNALI – Schilpario: Riva abbandona, in campo Onorino e Claudio. Azzone: la lista di Tarcisio proviene da Araberara.

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MediaCara Gabriella,alle ultime dimissioni dall’H, i medici avevano decretato che il tempo si era fatto breve. Da quel momento per Te, per la tua Famiglia, per quanti erano in ansia  per la tua situazione, il tempo è diventato il valore più prezioso, il tesoro per raccogliere e custodire tutto il bello e il buono che da Te e intorno a Te continuava a fiorire e a rifiorire.Ogni tempo ha il suo luogo: il Tuo era l’abbraccio dell’amore smisurato che i tuoi Cari ti avevano predisposto, perché da subito ti sentissi a casa, non come ospite ma come la “Regina Madre” al cui appellativo rispondevi con sorridente leggerezza… e così hai abitato con garbo questo spazio di bellezza e di raccoglimento intimo e delicato… Ti sei lasciata avvolgere dalla tenerezza che guarisce ciò che alle cure mediche non era riuscito.In questo spazio di libertà, a tu per tu con la fragilità, sapevi sostare e narrare la malattia, senza che la Tua Persona perdesse il contatto con il Tuo Essere più profondo, vivendo lo stato di sofferenza con una forza d’animo impressionante e con profonda commovente dignità.Hai dato ascolto al desiderio del tuo cuore e voce alla Parola più semplice e preziosa che nel Tuo Intimo custodivi e che ora chiedeva di essere espressa per tutto il Bene di una Vita, ricevuto e ricambiato: GRAZIE!E così… ogni istante ha preso forma nel segno della grazia, nutrito dalla speranza e dalla fiducia per come i giorni trascorrevano per Te e intorno a Te, con le tante creative occupazioni, che terminavano con la carezza della sera attraverso la lettura e l’ascolto delle fiabe accanto al Tuo adorato Pietro.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo SOVERE – Marialuisa e il ricordo di Gabriella (Guizzetti): “La nostra amicizia nel sapore commovente della sorellanza. La malattia vissuta con profonda, commovente dignità” proviene da Araberara.

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MediaSul lago è già primavera, i tre candidati stringono i tempi. Veramente due sono già pronti sulla linea di partenza, scaldano i muscoli, impazienti. Ma è ancora presto. La terza sta ancora fuori dallo stadio, non si sa ancora se riuscirà a presentarsi per tempo al “pronti via!”.Cominciamo dal sindaco Giorgio Bertazzoli che non fa una piega, ha già ricevuto la “grazia” del terzo mandato, ha preso atto che non potrà essere il deus ex machina nei prossimi cinque anni, ci sono i due alleati… E a fiuto non si tratta di alleati facili. Renato Santin si è trovato (magari nemmeno se lo aspettava) a svolgere un ruolo maggioritario, dopo aver passato tutta la vita a fare opposizione da destra. Vicesindaco? Per carità, non se ne parli, dopo una notizia del genere pubblicata da un giornale si è scatenato un putiferio: “Gli incarichi e le nomine si danno dopo le elezioni, a risultati acquisiti”. È il ritornello che i triumviri (Giorgio Bertazzoli, Renato Santin e Serenella Cadei) ripetono, “Quella notizia non si sa da dove sia uscita, ma è un falso”.In realtà le nomine dipenderanno anche proprio dai voti ottenuti dai singoli tre partiti, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Ma come si fa a calcolarli se i voti vanno alla lista? Basterà contare le preferenze che avranno i singoli candidati, tenendo conto che è sempre valido il 4-4-4 fissato al momento del grande patto tra i tre partiti. In realtà anche le preferenze non danno un conteggio esatto dei voti ai singoli partiti, avendo probabilmente molte schede senza espressione di preferenze. E allora si guarderà magari alle elezioni europee che si tengono lo stesso giorno. E poi insomma alla fine come al solito avranno vinto tutti e Bertazzoli sarà chiamato a mettere in campo il suo ecumenismo…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo SARNICO – ELEZIONI – Giorgio e Ghigo già pronti in pista, Paola ancora in… riscaldamento proviene da Araberara.

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MediaUn pomeriggio di domenica. Sono passate da pochi minuti le cinque della sera che viene in mente la famosa poesia di Garcia Lorca “Alle cinque della sera… Già combatton la colomba e il leopardo
alle cinque della sera…”. Sul grande piazzale che porta alla struttura delle feste di Rogno si aspetta il ministro. Al suo arrivo la Fanfara degli Alpini gli dedica l’inno nazionale e poi anche “Amici miei”. Roberto Calderoli si tuffa nell’atmosfera di cordialità e si mette a battere a ritmo sul tamburo.I sindaci, i consiglieri regionali, provinciali, comunali, i presidenti di Comunità Montana, gli imprenditori sono venuti per ascoltare e capire come sarà quella “autonomia differenziata” approvata dal Senato e presto in discussione alla Camera.Introduce un video con le immagini dei nostri territori. Calderoli è bergamasco, ma una ripassata di memoria visiva fa sempre bene, con il sottofondo di Gaber su cos’è la destra cos’è la sinistra, che abbiamo perso la cognizione dei confini.E qui siamo a cavallo tra le due province, infatti ci sono sindaci e assessori anche della Valle Camonica, i confini sono tracce fittizie, i problemi sono gli stessi.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZO L'articolo Alle cinque della sera, sindaci e amministratori con il ministro Calderoli per capire l’autonomia differenziata e con l’eurodeputata Gianna Gancia per capire… l’Europa proviene da Araberara.

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MediaL’arrivo della primavera porta con sé le decisioni del Vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi riguardanti alcuni parroci e curati della Diocesi. Si tratta dei trasferimenti da una Parrocchia all’altra, che diventeranno esecutivi dopo l’estate, quando ci sarà il trasloco di questi sacerdoti. Anno dopo anno diventa sempre più difficile ‘far quadrare il cerchio’ delle parrocchie bergamasche, riuscendo cioè a sostituire i parroci che lasciano il loro incarico per motivi anagrafici o di salute. Senza contare che ogni anno c’è almeno un prete giovane o di mezza età che ‘abbandona la tonaca’. Al tempo stesso, le nuove leve sono sempre meno a causa della crisi delle vocazioni (quest’anno verranno ordinati tre sacerdoti diocesani).E così, per coprire le parrocchie, si devono scoprire gli oratori. Corre voce, infatti, che quest’anno sette o otto parrocchie della Diocesi perderanno il curato, che sarà promosso parroco ma che non potrà essere sostituito da giovani sacerdoti.SOLTO COLLINA – FONTENO – RIVA DI SOLTO – ESMATE – ZORZINODa Città Alta alla collina dell’Alto Sebino. È questo il salto fatto da don Matteo Bartoli, 40 anni, di Presezzo, dal 2019 vicario interparrocchiale della Cattedrale, di Borgo Canale, Castagneta e Sant’Andrea, in città.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo DIOCESI – I ‘traslochi’ di parroci e curati proviene da Araberara.

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MediaIn queste settimane il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Renato Totis sta lavorando su due tavoli, altrettanto importanti. Ad un tavolo, che corrisponde alla sua scrivania nel palazzo comunale di Casazza, si occupa di cantieri e di progetti, pensando ai lavori in corso in questo periodo, trattando con tecnici e imprese. L’altro tavolo coinvolge in pieno il futuro suo e della sua Casazza, perché tra due mesi e mezzo (se gli elettori decideranno in tal senso) potrebbe essere lui il nuovo primo cittadino.“È ovvio che in questo periodo io stia pensando alle elezioni, però c’è ogni giorno tanto lavoro da portare avanti e mi sto concentrando su questo. Abbiamo cantieri avviati da tempo che sono in via di conclusione – sottolinea Totis – e altri che invece sono ancora nella fase iniziale e che richiederanno più tempo”.Partiamo dalle elezioni. Hai già chiuso la tua lista? “In realtà, noi di ‘Orizzonte Comune’ siamo sempre partiti dal programma e solo dopo abbiamo pensato ai nomi da inserire in lista. Abbiamo sempre fatto così. E, infatti, in questo periodo stiamo facendo incontri allargati, tra l’altro molto partecipati; discutiamo del programma per i prossimi cinque anni e, una volta condiviso, sarà il momento di scegliere i componenti della lista. Il programma sarà ben strutturato e terrà conto delle esigenze della comunità di Casazza”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo CASAZZA – Totis, tra presente e futuro: “I cantieri di Casa Suardini e Via Nazionale, l’udienza al Tar. E sulle elezioni…” proviene da Araberara.

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MediaÈ diventato un caso quello che si è creato a Credaro (e in modo complementare anche a Viadanica, anche se messo in sordina). Ma Credaro ha una valenza che va oltre il dato anagrafico di un Comune che comunque ha circa 3.500 abitanti e quindi ha un rilievo non marginale. Ma c’è un altro aspetto che lo fa diventare un caso perlomeno provinciale. Il fatto che i due candidati a sindaco siano entrambi di Forza Italia. E ancora: che la sindaca uscente e ricandidata, Adriana Bellini, da dieci anni alla guida del Comune che è l’ultimo dell’Alto Sebino al confine con la Val Calepio, sia la vicecoordinatrice provinciale di Forza Italia e anche Presidente della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi (per i distratti “laghi” è al plurale comprendendo il Lago di Endine e perfino il Lago Moro). I due candidati proprio non si amano. Giuseppe Valsecchi, imprenditore, 51 anni, rivendica la sua “fede” berlusconiana praticamente dalla nascita del partito: “La mia è una lista di centrodestra. Non abbiamo il simbolo di Forza Italia, ma gli altri due simboli di Lega e Fratelli d’Italia. Ma che la mia sia una lista di centrodestra è chiaro per il fatto che io sono un fan di Berlusconi, lo voto da 29 anni, quando gli attuali dirigenti del partito avevano ancora i calzoni corti. Sono stato non solo coordinatore comunale del partito ma responsabile provinciale del settore industria per Forza Italia. La lista della Bellini comprende persone dichiaratamente di centrosinistra. Ecco perché l’unica lista che rappresenta il centrodestra è la mia”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo CREDARO – ELEZIONI – Bellini con la sua lista civica. Valsecchi: “Siamo noi la destra” proviene da Araberara.

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ospedale di bergamoBuonasera,Sono Deborah Bonoris e vorrei raccontare la mia esperienza in merito a visite ed esami; quello che vi racconterò è avvenuto ad agosto 2023 (uno dei tanti). Mia mamma avendo avuto due tumori deve fare esami e visite ogni sei mesi per monitorare la situazione in modo costante e sapete come fa??? Tutte le visite a pagamento…ed è ESENTE da ogni ticket! fortunatamente almeno gli esami del sangue riesce a farli con SSN. Ad agosto 2023 stava male, più volte si è recata in pronto soccorso e ogni volta è stata dimessa con diagnosi che facevano ridere, permettetemi di dire questo perché era sempre la solita storia virus gastrointestinale ….è stata dimessa con valori da denuncia… perché anche il medico più incompetente doveva capire che c era qualcosa di anomalo….Ad un certo punto, io stanca della solita barzelletta del virus gastrointestinale decido di portare mia mamma da un medico privatamente che mi consiglia una colangiografia e anche qui odissea, nemmeno con la ricetta con priorità esame introvabile… chiedo consiglio ad una dottoressa che lavora al Papa Giovanni che gentilmente prende a cuore la mia situazione e mi dice che un collega effettua l’esame e mi mette in contatto…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo SANITÀ – LA TESTIMONIANZA/1 – “Mia madre, quell’errore medico e l’esame a pagamento di 452 euro” proviene da Araberara.

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MediaCi sono avventure che restano nel cuore per sempre. Un po’ come è successo ad Andrea Tonella, 58enne di Darfo Boario Terme, e Gianpietro Bendotti, 51 anni di Solto Collina, a bordo della loro Panda 4×4. Soci in affari, amici da sempre e una passione che li accomuna, quella per i motori. Un’avventura nata per caso, quella del ‘Panda Raid’, che hanno disputato dall’1 al 9 marzo nel bel mezzo del deserto del Marocco: “Una sera di ottobre – dice Andrea – ero a cena con un amico, anche lui appassionato di motori e mi ha raccontato che avrebbe partecipato a questa gara (intende l’altro equipaggio composto da Fabrizio Milesi e Pietro Gualini di Lovere, ndr). Io non ne avevo mai sentito parlare, ma la mattina seguente io e Gianpy eravamo già iscritti”.Poi abbiamo iniziato a pensare cosa fare – aggiunge Gianpy – perché non avevamo nemmeno la macchina, insomma siamo proprio partiti da zero. L’abbiamo cercata, trovata e fatta su misura per noi grazie all’amico meccanico Mario Dotti della N.D.R. di Montirone, in provincia di Brescia, e gli ultimi dettagli sono stati pronti una settimana prima di partire”.Allora entriamo nel vivo della gara: “Ci siamo informati poco a dire la verità, abbiamo visto che era una specie di Parigi – Dakar e abbiamo deciso di buttarci – riprende Andrea -. Siamo scesi a Malaga in aereo, mentre la Panda è arrivata con una bisarca, abbiamo fatto tutte le verifiche ad Almeria e poi abbiamo traghettato tutti insieme e siamo andati in Marocco. A bordo c’erano 360 Panda. È una gara di regolarità che consiste nel percorrere un tot di chilometri al giorno con all’interno una prova cronometrata di velocità media; devi rispettare i limiti di velocità imposti nei vari paesi che attraversi, non puoi farti trainare e devi arrivare entro il tempo massimo utile la sera, altrimenti sono previste penalità in classifica. Se la macchina si rompe devi arrangiarti, anche se c’è l’assistenza ufficiale che di notte al campo te la può aggiustare oppure come è successo nel nostro caso, ci sono i privati che ti portano nella loro officina di paese. La sera ci si trova al campo e quando ci si muove si è in un migliaio di persone, si arriva la sera, si mettono i tappeti e le tende… insomma, è come essere in una specie di campeggio dove ci sono docce, servizi igienici e un buffet per mangiare tutti insieme”. Una settimana molto intensa: “La mattina ci si sveglia molto presto, alle 5 inizi a sentire i primi rumori e quindi ci si alza e alle 5.30 si smonta tutto, si carica la Panda e si parte per la tappa successiva. In tutto abbiamo percorso oltre 2000 chilometri, il giorno più corto è stato di 230 chilometri ma con strade davvero complicate, e il più lungo 520 chilometri”. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo DARFO – ROGNO – SOLTO COLLINA – Andrea & Gianpy e l’avventura in Panda nel deserto del Marocco: “Le dune, le tempeste di sabbia, la neve e gli sguardi dei bambini” proviene da Araberara.

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MediaLa squadra SìAMO CASTELLI CALEPIO è ormai al completo – racconta Elena PaganiUn gruppo eterogeneo i cui membri provengono dai vari mondi: commercio, educazione, imprenditoria, scuola, sicurezza, comunicazione.  L’obiettivo è organizzarne diversi, sparsi su tutto il territorio per presentare le idee e i punti principali del mandato.  Il nostro programma si divide in punti che rappresentano grandi aree di azione come il territorio, al quale intendiamo destinare più risorse, l’ambiente con la riqualificazione delle aree verdi, partendo dai parchi giochi esistenti, al percorso che costeggia il fiume Oglio, il commercio con la creazione di un assessorato apposito.  Intendiamo dare voce ai nostri commercianti. Castelli Calepio è un paese che registra un notevole sviluppo industriale, commerciale ed economico.  Siamo anche comunicazione, fondamentale nella gestione di un paese.  Il dialogo con i cittadini, la promozione di assemblee pubbliche, l’apertura di sportelli nelle frazioni, ma anche un aggiornamento del sito comunale secondo il “modello comuni” con strumenti dedicati alle segnalazioni e un’area riservata al cittadino. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZO L'articolo CASTELLI CALEPIO – Quattro liste, due di centro destra, si entra nel vivo proviene da Araberara.

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MediaÈ Manuela Breno la candidata a sindaco del gruppo di minoranza di Cenate Sotto ‘Continuità per Cenate’ che si presenta alle elezioni di giugno con un altro nome, ‘Rilanciamo Cenate’. Un nome che è tutto un programma. Sì, perché all’attuale Amministrazione guidata dal sindaco Thomas Algeri viene rimproverato di aver commesso errori che hanno ‘tolto qualcosa’ al paese.“Sono consapevole della grande responsabilità che mi assumo nei confronti del gruppo ‘Rilanciamo Cenate’ – spiega la candidata a sindaco, che in questi cinque anni è stata consigliera di minoranza – che mi ha dimostrato stima e fiducia, e nei confronti di tutti gli elettori che alle scorse elezioni hanno votato per Gianluigi Belotti con ‘Continuità per Cenate’. Costanza, determinazione e impegno sono le caratteristiche che mi contraddistinguono sia nel mio lavoro che nelle attività a cui mi dedico come volontaria. Stiamo lavorando e ascoltando i cittadini per definire un programma che ha già obiettivi importanti e concreti. La nostra priorità, oltre alla sicurezza, sarà ridare a Cenate Sotto ciò che è stato tolto o che è mancato in questi anni: in particolare spazi e servizi dedicati ai giovani, agli anziani e alle famiglie”.Alle elezioni comunali del 2019 Thomas Algeri e la sua lista ‘Uniamo Cenate’ avevano ottenuto 1.241 voti, pari al 57,2%; l’ex vicesindaco Gianluigi Belotti, alla guida della maggioranza uscente ‘Continuità per Cenate’, aveva invece raccolto 929 voti, pari al 42,8%.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo CENATE SOTTO – LA CANDIDATA DELLA MINORANZA – Manuela Breno punta al ‘controribaltone’: “Ridare a Cenate Sotto ciò che è stato tolto o che è mancato in questi anni” proviene da Araberara.

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MediaCresce sempre più il fronte del ‘no’ al progetto del nuovo termovalorizzatore voluto dalla Montello Spa. Amministrazioni comunali, associazioni ambientaliste e semplici cittadini stanno esprimendo da diverse settimane la loro contrarietà e la loro preoccupazione per l’impatto che una tale struttura avrebbe sull’ambiente e sulla salute delle decine di migliaia di persone che vivono nella zona compresa tra Val Cavallina, Val Calepio, Bassa Val Seriana e Seriate.Migliaia di firme sono state raccolte tra i cittadini e anche i sindaci hanno fatto la loro parte sottoscrivendo un documento, su carta intestata del Comune di Cenate Sopra, rivolto a Provincia di Bergamo, ATS Bergamo, ARPA della Lombardia, Regione Lombardia, Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’oggetto è: “Osservazione all’istanza di valutazione ambientale presentata dalla ditta Montello Spa inerente un impianto di combustione per la valorizzazione dei rifiuti”.Secondo i primi cittadini si tratta di un “intervento che risulta essere molto impattante per le nostre realtà ma è rimasto nel più assoluto silenzio della politica, come se ormai tutto fosse possibile nella logica dello sviluppo industriale e infrastrutturale di questa provincia (…) Recenti studi hanno dimostrato che l’incenerimento dei rifiuti è considerato pericoloso per l’ambiente. L’ulteriore carico che dovrà sopportare la zona è a nostro avviso insostenibile. Ricordiamo che già sopportiamo a servizio di tutta la provincia cave, aeroporto, due impianti di trattamento rifiuti, impianti per la produzione di asfalti e prodotti bituminosi. Insomma – sottolineano i sindaci – localizzare tale impianto in una zona fra le più abitate ed inquinate d’Italia ci sembra quanto meno inopportuno e dal punto di vista ambientale devastante”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo IL CASO -Termovalorizzatore, il no di 41 sindaci (ma 4 non firmano) proviene da Araberara.

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MediaIl Parco Res si sta rifacendo il look per aprire nuovamente le sue porte in primavera, all’inizio di aprile. Lo scorso novembre il raggruppamento di imprese composto da ‘La Baitella di Songavazzo’ e ‘Sinergia Spa di Albino’ aveva vinto il bando di gestione.“Vorremmo trasformare quest’area in un giardino che accoglie tutti i suoi ospiti e offre loro la possibilità di trascorrere momenti nella bellezza, nella quiete, creando, per i suoi fruitori, benefici talmente grandi che sono spesso incalcolabili. Lavoreremo affinché tale parco/giardino diventi l’attrazione del comune di Fino del Monte, paese Family Friendly, dove ogni visitatore può essere protagonista del proprio viaggio nella meraviglia. La connessione totale con la natura è ciò che caratterizza questo luogo e fa sì che il parco/giardino diventi il campo da gioco ideale dove interagire con essa, ricevendo in cambio emozioni incredibili, conoscenza e tanto altro. Ma soprattutto RES… RESPIRO. Una ri-creazione per ognuno dei suoi ospiti in un ambiente sostenibile”, avevano scritto gli aspiranti gestori.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo FINO DEL MONTE – Nuovo look per il Parco Res, che riaprirà ad aprile. Giochi, palestra all’aperto, un laghetto, alberi, fiori e un ristorante proviene da Araberara.

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Media“Quando mi sono alzato e come sempre ho aperto la finestra per vedere il tempo che fa, ho notato nel prato davanti a Casa Corti, cioè l’Ostello, ora vuoto, a due passi dalla pista di fondo, una non meglio identificabile massa immobile scura e due persone che la stavano guardando da vicino. Ovviamente mi sono poi avvicinato e ho visto che si trattava di una giovane cerva morta, azzannata probabilmente durante la notte”.Così Walter Semperboni, che abita ad una cinquantina di metri dal luogo della macabra scoperta di sabato 9 marzo scorso, accorso sul posto insieme ad un altro compaesano ed a Matteo Rodigari, guardia ecologica volontaria, che ha subito provveduto a segnalare l’accaduto alla Polizia provinciale. La quale, nella persona di Daniele Carrara, ha a sua volta provveduto ai rilievi ed a piazzare una fototrappola, come previsto dal protocollo per queste situazioni:“Probabilmente la cerva era lì da un paio di giorni – ci ha detto Carrara – ed era stata trascinata fuori dal vicino bosco dopo essere stata azzannata da un lupo, forse più di uno, o da cani randagi, certamente non da una volpe”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 MARZOL'articolo VALBONDIONE – Branco di lupi in azione in paese a due passi dalla pista di sci di fondo. Azzannata e trascinata una giovane cerva proviene da Araberara.

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