AraberaraNews
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MediaLe foto di rito fanno il pieno di ‘figurine’ istituzionali. Non manca un partito o un ente. Non mancano fasce tricolore. Non mancano consiglieri regionali. Non mancano assessori regionali. Non manca niente. Almeno sulla carta. Peccato che poi appena si spengono i riflettori manca tutto. E quel tutto è tanto perché permetterebbe di guarire o almeno stare meglio a moltissimi ragazzi e ragazze, soprattutto minorenni affetti da problemi di alimentazione, una patologia sempre più frequente. Il centro è quello di Piario, all’interno dell’ospedale, quello per intenderci che doveva sostituire il reparto maternità chiuso fra le polemiche qualche anno fa. Sembrava un buon…rimpiazzo, almeno per tenere buoni i contestatori, già, sembrava…Invece dopo l’inaugurazione del 6 dicembre il nulla, il reparto rimane lì, vuoto, senza un’equipe, senza personale, certo, obietterà qualcuno ci voleva qualche mese prima di entrare a regime. Già, ma intanto arriva giusto un comunicato dove si annunciano tagli per 4 milioni di euro sulla sanità in Lombardia e che potrebbero riguardare anche la ormai rimandata apertura del centro di Piario.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo PIARIO – Dalla sfilata delle autorità per l’inaugurazione del centro disturbi alimentari (mai funzionante) e ora il rischio è che non apra più, solo centri privati per migliaia di euro e dove sono i politici? proviene da Araberara.

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MediaLa lettera al direttore di Araberara pubblicata sul numero del 5 gennaio 2024 e firmata dal sig. Giuseppe Belingheri può essere fuorviante rispetto al lettore che è avulso dalle dinamiche e alle vicende del paese di Colere, anche perché tocca tre temi differenti tra loro che andrebbero approfonditi ed analizzati in maniera puntuale e non in modo superficiale, magari basandosi solo sul “sentito dire”.Sportello bancarioSempre sul numero del 5 gennaio 2024 di Araberara è stato pubblicato a fianco della summenzionata lettera un articolo ben scritto e di facile comprensione, in cui il sottoscritto spiega come si è arrivati alla possibile apertura dello sportello bancario, mantenendo contestualmente la presenza del doppio sportello di Poste Italiane sul territorio del comune di Colere (uno in paese e uno a Dezzo di Scalve). Pertanto, quanto asserito “Oggi pare che finalmente l’Amministrazione comunale guidata dal geom. Gabriele Bettineschi si sia convinta ad accogliere le richieste del comitato di cui sopra. Meglio tardi che mai” non corrisponde alla realtà dei fatti; infatti, non si è dovuto rescindere il contratto del servizio di tesoreria comunale sottoscritto a novembre 2022 con Poste Italiane spa, cosa che invece il comitato chiedeva a gran voce e che avrebbe potuto portare lo stesso comune ad un contenzioso legale dagli esiti incerti.Il comitato si era costituito a gennaio del 2023 con lo scopo di promuovere una petizione per chiedere di poter far aprire nuovamente uno sportello bancario in paese. La petizione era stata sottoscritta da 433 persone (non 445 come riportato nella lettera), tra l’altro non tutte residenti a Colere e soprattutto mi chiedo come si possa essere certi del fatto che tutti i firmatari avessero votato per il sottoscritto e per la lista a me collegata.Preciso che nelle delibere di Consiglio Comunale n. 2 del 7 marzo 2023 e la n. 10 del 18 aprile 2023 con le quali si respingeva la petizione, il Consiglio Comunale deliberava “di impegnare il Sindaco pro-tempore a tenere conto delle sottoscrizioni raccolte da n. 433 cittadini e a trovare una soluzione auspicata dai proponenti la petizione acquisita al protocollo n. 98 dell’11 gennaio 2023 contenente la richiesta al Sindaco di apertura di uno sportello bancario………”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo COLERE – INTERVENTO – Il sindaco: “Sportello bancario: la soluzione l’abbiamo trovata noi. Strada: ecco come sono andate le cose. Alberghi: la lottizzazione è del 2011” proviene da Araberara.

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MediaDovrebbero essere ancora due liste a Riva di Solto. Giuseppe Meroni dalla Sardegna è ‘agguerrito’: “Penso che Riva di Solto meriti un passo diverso sul fronte amministrativo, c’è bisogno di crescita e sviluppo ed è necessario dare un segno di svolta e cambiamento – commenta Meroni – le elezioni sono a giugno, c’è tutto il tempo per formare una nuova compagine e raccogliere forze giovani che possano rilanciare il paese”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo RIVA DI SOLTO – Giuseppe Meroni: “Lavoreremo per una nuova lista, Riva ha bisogno di cambiare” proviene da Araberara.

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MediaLa notizia è certa, anche se non ancora ufficiale. I sussurri preelettorali hanno ormai lasciato il posto a un vento impetuoso: il gruppo di maggioranza ‘Orizzonte Comune’, che da un decennio regge le sorti del Comune di Casazza, ha il suo nuovo condottiero: Renato Totis. Sarà lui il candidato a sindaco alle elezioni comunali che si terranno nella prima metà di giugno.Non che il nome di Totis rappresenti una sorpresa per la gente di Casazza. Il suo è stato infatti uno dei nomi più gettonati al ‘toto-sindaco’ dei mesi scorsi.Per l’attuale maggioranza si facevano tre ipotesi. Una di queste prevedeva l’ascesa del vicesindaco Totis. Un’altra la ricandidatura del primo cittadino Sergio Zappella. La terza scomodava nientemeno che l’ex consigliere regionale Mario Barboni, sindaco di Casazza per tre mandati: dal 1992 al 1995 (quando c’era ancora la vecchia legge che prevedeva l’elezione dei consiglieri comunali, i quali sceglievano poi il sindaco), dal 1995 al 1999 (primo ad essere eletto direttamente dai cittadini di Casazza) e dal 1999 al 2004.Dalla margherita di ‘Orizzonte Comune’ è quindi stato scelto il petalo che porta il nome del numero due dell’attuale Amministrazione. Lo abbiamo contattato, ma ha preferito non commentare né in senso affermativo (confermando la notizia della sua candidatura), né in senso negativo (smentendo la notizia).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo CASAZZA- ELEZIONI – È Renato Totis il candidato sindaco della maggioranza proviene da Araberara.

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MediaChe il Centro Sportivo Vigor di Albino sia destinato alla chiusura (tra le polemiche), è ormai chiaro a tutti, anche se c’è (o c’era…) qualcuno che, in fondo, teneva ancora accesa la fiamma della speranza. Una fiamma che, però, si fa sempre più debole e incerta.Nella prima metà di gennaio si è nuovamente parlato del Centro Vigor, in particolare delle piscine, per l’ordinanza che ne sospendeva l’utilizzo. I valori dell’acqua delle piscine, infatti, non erano conformi alle norme di legge e, di conseguenza, la sospensione è stata un atto dovuto.Il sindaco di Albino Fabio Terzi, che nei mesi scorsi è stato investito da una revolverata di polemiche per l’annunciata chiusura del centro sportivo (accuse respinte affermando che a decidere la chiusura del Centro Vigor non è stato il Comune), vista la delicatezza della questione ha voluto annunciare ai cittadini e, in particolare, agli utenti del centro natatorio Vigor, le ragioni del provvedimento di sospensione.“Mio malgrado, ho dovuto dare il mio assenso all’emissione dell’ordinanza da parte del responsabile dei Servizi Finanziari, dott.ssa Cécile Tiani, con la quale è stata disposta la sospensione immediata dell’utilizzo della piscina del Centro Sportivo Vigor.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo ALBINO – Centro Vigor, piscine ‘sospese’ a un passo dalla chiusura definitiva proviene da Araberara.

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MediaIl sasso è stato lanciato dal duo di consiglieri regionali del Partito democratico Jacopo Scandella e Davide Casati qualche giorno fa: “Quando diventerà effettivamente operativo il Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare di Piario che è stato inaugurato lo scorso 6 dicembre? E quali ripercussioni avranno i tagli apportati dal Governo?” Lo chiedono i consiglieri regionali del Pd Jacopo Scandella e Davide Casati che, sulla scia delle ultime notizie, si focalizzano su un territorio già penalizzato, presentando una interrogazione specifica all’assessore regionale al Welfare. “I disturbi del comportamento alimentare sono particolarmente diffusi in provincia di Bergamo, con una prevalenza superiore rispetto al dato medio italiano – spiegano i consiglieri nel documento, riportando quanto emerso da una ricerca del Servizio Epidemiologico dell’Ats – pertanto è evidente l’importanza di questa struttura, a maggior ragione in una zona che già soffre di una carenza di servizi, tra l’altro ridotti in questi ultimi anni”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo L’Asst Bergamo Est: “Il Centro di Piario è una nostra priorità, stiamo completando il reclutamento del personale”, per ora nessuna data di apertura proviene da Araberara.

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MediaTorniamo a parlare di elezioni. A Grumello del Monte c’è grande fermento e Simone Ravelli, che già a settembre aveva annunciato la sua candidatura a sindaco, è pronto. Gli abbiamo chiesto di raccontarci a che punto è la sua lista: “La squadra è al completo. Stiamo decidendo in questi giorni gli ultimi dettagli, ma soprattutto ci stiamo già confrontando sul programma per fornire proposte solide, concrete e realizzabili ai grumellesi. Siamo una lista civica di centrodestra con il supporto di Fratelli d’Italia, dove quindi la componente politica si fonde con la società civile per intercettare al meglio i bisogni del nostro paese”.Simone Ravelli, 46 anni, di professione bancario, ex vicesindaco, dopo essersi dimesso per divergenze sulle scelte del futuro di Grumello, non ha lasciato i banchi del Consiglio Comunale portando così a termine il mandato consegnatogli dagli elettori cinque anni fa.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo GRUMELLO DEL MONTE – Elezioni, Ravelli ha la squadra: “Professionisti, casalinghe, pensionati e studenti. Vogliamo che Grumello torni a vivere” proviene da Araberara.

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MediaCinque anni fa le elezioni comunali di Cenate Sopra erano state al cardiopalma, tanto che, alla fine, la vincitrice Claudia Colleoni aveva conquistato la fascia tricolore per soli 18 voti. La sua lista, ‘Rinnoviamo Cenate’ aveva ottenuto 661 voti (il 44,27%), contro i 643 della maggioranza uscente ‘Monte Misma’ (il 43,07%) e i 189 di ‘Cenate bene Comune’ (12,66%).Dopo un quinquennio di amministrazione, il primo sindaco ‘rosa’ di Cenate Sopra si prepara per ottenere il tagliando di un secondo mandato, forte delle opere realizzate in questi cinque anni.Se è data per scontata la ricandidatura della prima cittadina uscente, più incerta è la presenza di una o più liste che rappresentino i due gruppi di minoranza.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo CENATE SOPRA – Verso il voto, chi sfida la sindaca Colleoni? proviene da Araberara.

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MediaGentile Direttore di Araberara,a nome del Comitato che ha operato (con successo) per la riapertura dello sportello bancario di Colere, desidero chiarire alcuni aspetti della vicenda, anche in riferimento ad un’altra lettera da voi pubblicata recentemente.Il nostro intento non è tanto la rivendicazione del successo, quanto riconoscere e ringraziare i 433 cittadini che hanno creduto nella validità della nostra iniziativa.Riassumo la vicenda:Nell’Aprile del 2022, la Direzione della BPER comunica ai correntisti del comune di Colere la decisione di chiudere lo sportello a Colere e nella frazione di Dezzo. La chiusura avverrà, dopo vari rinvii, il 1° Novembre dello stesso anno, la popolazione di Colere e della frazione Dezzo, si vede costretta a recarsi nella sede Bper più vicina, a 12 km circa di strada non certo agevole.Nei mesi seguenti cresce nella popolazione il malcontento nel constatare che nessuno si preoccupi di trovare una soluzione a questo disagio.Personalmente chiedo un incontro con il Sindaco di Colere per capire se l’Amministrazione abbia intenzione di intraprendere delle iniziative proprie per sondare l’interesse, da parte di altro Istituto bancario, ad aprire un nuovo sportello a Colere.In questo incontro, che si svolge il 15 Dicembre 2022, il Sindaco, mi comunica che era già stato messo in contatto con un funzionario di Banca Popolare di Sondrio, il quale aveva espresso la volontà di aderire alla richiesta, ma non gli aveva specificato che il prerequisito era che il Comune affidasse alla stessa Banca la gestione della tesoreria.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo COLERE – INTERVENTO – Il Comitato e la riapertura della banca:“Questo risultato non lo dobbiamo alle Amministrazioni, ma alla caparbietà dei coleresi che ci hanno seguiti in questa battaglia” proviene da Araberara.

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Mediadi Angelo PagliarinUn intervento importante si è concluso e avrebbe dovuto risolvere dopo oltre quarant’anni di attesa un problema atavico in materia di sicurezza lungo la via che conduce al borgo di Rusio. Il progetto realizzato ha in realtà migliorato il flusso viabilistico in un tratto critico di via Rusio ma ha lasciato aperto il problema principale che riguardava la messa in sicurezza dei pedoni. Si rendeva necessaria la realizzazione di un tratto di marciapiede come normale proseguimento di quello già esistente e interrotto ma il risultato dopo importanti lavori costati oltre mezzo milione di euro appare davvero allucinante: un rimedio peggiore del male. Soldi spesi per allargare un tratto di strada ma evidentemente per i pedoni non c’è stata alcuna miglioria, nessun grado di sicurezza aggiunta, anzi ora le condizioni sono più critiche di prima. Un progetto che tecnicamente ha dell’incredibile.  Ora il marciapiede, che prima si interrompeva poco prima della curva, prosegue per pochi metri e proprio a metà curva obbliga un attraversamento pedonale a dir poco pericoloso aggravando in misura incomprensibile la sicurezza per i pedoni. Ci si augura che il collaudo dell’opera venga quantomeno sospeso in attesa di valutazioni tecniche adeguate.L’allargamento della sede stradale consente sì ora alle auto di incrociare agevolmente ma in questo caso lo spazio per i pedoni non esiste, tanto più che ora l’allungamento di pochi metri soltanto del marciapiedi porta i pedoni ad un attraversamento cieco in curva con tanto di strisce pedonali e segnaletica adeguata ma la visibilità in quel punto è compromessa ai pedoni ma ancor più agli automobilisti che proveniendo da Rusio si trovano pericolosamente a ridosso dei pedoni.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo CASTIONE – INTERVENTO – Castione–Rusio, intervento da oltre mezzo milione ma la sicurezza è peggiorata! proviene da Araberara.

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MediaC’è movimento anche a Piario in vista delle prossime elezioni amministrative. A tutt’oggi pare che le liste in campo saranno due: quella che vede capolista e candidato sindaco Ivan Colombo, attuale vice-sindaco nell’Amministrazione guidata da Pietro Visini, e quella di Francesco Zanotti, consigliere comunale cui erano state assegnate le deleghe alle Politiche Giovanili, alla Biblioteca ed ai Rapporti con le Associazioni, deleghe che circa un anno fa si vide ritirare da parte del primo cittadino con la motivazione che il comportamento di Zanotti si era nel tempo discostato dal programma elettorale della lista “Dialogare per progredire”, con conseguente scarso spirito di squadra e difficoltà di rapporto politici con la maggioranza dei consiglieri. Cauta e possibilista la risposta dell’interessato alla nostra domanda sulla sua candidatura:“Per ora non voglio fare dichiarazioni, le farò quando ci saranno tutti i nomi e un programma condiviso.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo PIARIO – Quasi pronta la lista di continuità guidata da Ivan Colombo. Francesco Zanotti, probabile capolista di una compagine concorrente proviene da Araberara.

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MediaWalter Semperboni è chiassoso, arrabbiato, entusiasta e potremmo andare avanti a buttare lì aggettivi per ore. Ma è una persona schietta e con la sua consueta schiettezza arriva in redazione un sabato mattina di gennaio. Vuole raccontare la sua Valbondione a pochi mesi dalle elezioni dove si presenterà come candidato sindaco: “Io non ce l’ho con nessuno, o meglio, ce l’ho solo con i disonesti”. Walter Semperboni sta zitto qualche secondo e racconta con gli occhi lucidi: “Sai, io la passione per la politica, per la vita amministrativa l’ho presa da mio padre, per 10 anni vicesindaco di Valbondione, lui mi ha trasmesso i valori dell’onestà e io su quella non transigo. Ricordo sempre un episodio che mi porto nel cuore, ero piccolo, in casa eravamo in 4 e lavorava solo mio padre, non abbiamo mai patito la fame ma certo non navigavamo nell’oro, mancava poco a Natale e un giorno arrivò a casa un cesto enorme, c’era una lettera sul cesto, la mamma disse a noi figli di non toccarla e di non toccare il cesto fino a che non sarebbe tornato papà dal lavoro. Papà tornava col pullman il venerdì sera, noi guardavamo il cesto con l’acquolina in bocca, c’era davvero di tutto, lui arrivò, aprì la lettera, era il cento di un ingegnere che doveva fare un lavoro all’acquedotto di Lizzola. Mio padre disse ‘non toccate niente’, il giorno dopo ha portato il cesto al ricovero di Valbondione, noi siamo rimasti così, con l’acquolina in bocca e una lezione di onestà che ho sempre portato con me”. Vedere Walter commuoversi non è roba di tutti i giorni, anzi, qualche secondo e Walter torna sulla Valbondione attuale: “Io non voglio fare casino, io voglio solo che le cose funzionino e che siano fatte con tutti i crismi ma così non è…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIO L'articolo VALBONDIONE – Walter Semperboni come non l’avete mai visto: “Mio padre, quel pacco di Natale portato in casa di Riposo, l’onestà come valore e il mio ‘caratteraccio’” proviene da Araberara.

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MediaMariano Foresti si ferma qui. Scende dal treno di un’amministrazione comunale che corre da 34 anni, robe da record (20 anni da sindaco, 5 da vicesindaco, 9 anni all’opposizione), classe 1958, anno dei 65 anni, annuncia, un po’ a sorpresa per qualcuno, il suo addio alla vita amministrativa: “Non mi ricandido – commenta Mariano Foresti – perché dopo diversi anni passati in Comune è giusto lasciare spazio ad altri. So che ci sono cittadini al lavoro per trovare nuove idee per Castro. Sono certo che terranno conto delle cose buone realizzate in questi anni, e che sicuramente ne porteranno di innovative”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo CASTRO – Mariano Foresti si ferma qui: “Non mi ricandido, il mio tempo è finito”. 20 anni da sindaco, 5 da vicesindaco e 9 all’opposizione” proviene da Araberara.

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MediaCome cinque anni fa, si va verso le due liste. Cristian Molinari si ripresenta con gran parte del suo attuale gruppo, anche se qualche defezione c’è come succede sempre dopo 5 anni. Sull’altro fronte non sarà più della partita Oreste Bettoni…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo ROGNO – Verso due liste, Molinari si ricandida e un nuovo gruppo al lavoro proviene da Araberara.

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MediaNon è facile raccogliere qualche pensiero quando la morte ti toglie all’improvviso un amico, Gianluigi Guizzetti, che è volato via domenica sera.Con Gigi siamo stati compagni di classe nella sezione B all’ITIS di Lovere, dal 1972 al 1977; di lui conservo il ricordo di un ragazzo vitale, allegro, simpatico.Terminati gli studi, le nostre strade e le nostre vite si sono separate fino a tre anni fa, quando si è costituito, dopo più di 40 anni, un gruppo su wa che ha rimesso insieme diversi ex alunni e insegnanti degli anni all’Esperia di Lovere, (allora l’Istituto Tecnico lo chiamavamo così).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo SOLTO COLLINA – RIVA DI SOLTO – Gianluigi, un caro amico volato via improvvisamente, quegli anni a scuola insieme, il minimarket e il tuo sorriso accogliente proviene da Araberara.

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Media(Ser-To) – Sembra non avere fine la crisi del piccolo commercio in Valle Seriana. Ad Albino, nella centralissima Via Mazzini, ha abbassato la saracinesca il Caffè Garibaldi, l’esercizio commerciale più antico della via insieme al negozio Calzature Cugini e alla Tabaccheria Petteni.L’ultimo gestore è stato Pierluigi Vedovati, che aveva ritirato il bar nel 1985 dal signor Mario Santo Corna e che nel 2007 lo aveva completamente ristrutturato.A dicembre 2022 Pierluigi è andato in pensione e, non trovando nessuno che subentrasse, il bar è stato chiuso. Ma a settembre dello scorso anno una ragazza, aiutata dai genitori, lo aveva riaperto, ma dopo soli tre mesi, a metà dicembre, ha chiuso anche lei. Non lavorava molto: c’era un po’ di gente durante la mattinata, ma nel pomeriggio non c’era quasi mai nessuno.Il Caffè Garibaldi era stato aperto addirittura nel Settecento; è stato anche la sede della Falco, storica squadra di calcio nata nel 1919 su iniziativa degli imprenditori albinesi Emilio Cugini, Pietro Gavazzi e Rino Giannazzi. Nella Falco ha giocato Agostino Cugini, formidabile ala destra. La squadra è stata sciolta nel 1969, quando si è fusa con la Fulgor ed è nata l’Albinese, per poi essere rifondata nel 1999.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo ALBINO – VIA MAZZINI – La triste fine dello storico Caffè Garibaldi, chiuso, riaperto e richiuso dopo tre mesi proviene da Araberara.

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MediaSi è conclusa il 14 gennaio 2024 una impresa epica che Ivan e Carolina Argnani hanno compiuto con il cuore. Ivan e Carolina, padre e figlia hanno intrapreso una impresa straordinaria all’insegna dell’amicizia. In sella ai loro quad hanno macinato più di 8.000 chilometri da Faenza a Capo Nord per riportare idealmente l’amico di sempre, Silvestro Paris scomparso nel 2020 a causa del Covid.Ivan e Carolina sono di Faenza, padre e figlia con una passione in comune: il quad.Ivan Argnani, classe 1969, campione di quad e vincitore di 7 campionati italiani di quad in diverse tipologie, ha trasmesso la passione per il quad a Carolina, fresca di laurea in Scienze Biologiche fin da quando era bambinaSui campi di gara Ivan Argnani ha conosciuto Silvestro Paris di Tavernola, anche lui Campione Italiano, condividendo passione e podio, diventati grandi amici.Ivan aveva da poco perso il padre e in Silvestro aveva finalmente trovato il fratello maggiore.Iniziavano sempre la giornata sentendosi al telefono e condividendo gioie, passioni e il quotidianoPer entrambi le loro famiglie si erano completate nell’insegna dell’amicizia meravigliosa che li univa.Nel 2016 Ivan aveva pianificato un viaggio con Carolina destinazione Capo Nord in quad.Silvestro, classe 1961, aveva ascoltato affascinato Ivan mentre raccontava della preparazione di questo viaggio, tempo poche ore dopo si era aggregato con Maria Eleonora, sua figlia, classe 2000.I due grandi amici erano pronti a partire e le due ragazzine, all’epoca 15 anni, felici di trascorrere del tempo sulle moto con i loro papà.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo TAVERNOLA – Ivan e Carolina Argnani: in ricordo di Silvestro. Il viaggio da Faenza a Capo Nord in quad: sabato il ricordo in chiesa proviene da Araberara.

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Mediadi Giorgio FornoniC’è una lapide sopra il portone di una caratteristica casa di contadini nel centro di Peia, in Val Gandino. Ricorda che lì nacque il 19 gennaio 1853 Francesco Giuseppe, terzogenito dei sette figli di Giuseppe Brignoli e Caterina Bosio. All’interno c’è una corte dove ogni sera in estate si riunivano tutti gli abitanti della contrada. Papà Giuseppe leggeva passi della Bibbia, la mamma Caterina recitava il rosario e le ultime preghiere della sera. Era gente povera ma laboriosa, dedita alla campagna e alla cura degli animali domestici. Il piccolo Francesco crebbe in questo ambiente e niente lo distingueva da tanti altri suoi coetanei. Accompagnava anche lui il padre nei campi, pascolava pecore e mucche sulle pendici del monte Croce, scherzava e rideva con i suoi piccoli amici, non lesinava scherzi innocenti imitando la recita del rosario delle donne.La sua vocazione maturò con la devozione e l’affetto per la Vergine Maria, conosciuta nel Santuario della Madonna delle Grazie, sopra Peia. Ci saliva spesso con i genitori e con le sorelle e rimase sempre legato a quel luogo.Decise di entrare in seminario, a Bergamo, quando aveva già 16 anni e la prima a saperlo fu sua madre. “Chissà in quali pasticci mi metterai”, sbottò appena Francesco le ebbe confidato il suo proposito. Ma poi fu proprio lei, insieme allo zio sacerdote, ad accompagnarlo in seminario. Era quello un periodo storico burrascoso, che seguiva la nascita dell’Unità d’Italia, tra il 1864 e il 1874. La questione romana segnava pesantemente i rapporti tra Stato e Chiesa, c’erano vessazioni continue ai danni del clero e lo stesso Seminario di Bergamo subì in quegli anni la chiusura e il sequestro dei beni.Soltanto dal 1874, Francesco poté seguire con regolarità i corsi di filosofia e di morale che richiedeva l’indirizzo teologico dell’epoca. Nonostante la durezza e la rigidità della preparazione sacerdotale tipica del tempo, Francesco risultò pienamente adatto e venne dunque ordinato sacerdote il 22 maggio 1880 nella chiesa di S. Giovanni, sul Colle.La prima destinazione di don Francesco fu la parrocchia di Barzizza, in Val Gandino, dove rimase per 5 anni. La sua preghiera continua nella chiesetta di San Nicola gli procurò subito una grande venerazione da parte dei valligiani. Passò poi a Peia, il suo paese natale, divenendo anche maestro nelle scuole comunali di Leffe. Rifece a piedi per sei anni la strada che unisce Peia a Leffe, uno sforzo anche fisico che minò la sua salute già delicata. Fu proprio in quegli anni che soffrì i primi sbocchi di sangue. I suoi superiori, per sollevarlo dall’impegno più gravoso, gli proposero come destinazione la piccola parrocchia di Bani, una frazione di Ardesio. Raggiunse quel luogo, dove sarebbe rimasto per oltre 40 anni, la sera del 23 dicembre 1890.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIO L'articolo MORÌ A BANI DI ARDESIO 90 ANNI FA – Ol Pret di Ba’: per i fedeli un “Santo” che compiva miracoli e leggeva il futuro proviene da Araberara.

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MediaLo storico dirigente scolastico dell’Olivelli – Putelli di Darfo Boario Terme ha salutato l’istituto – che conta 1.550 studenti e 66 classi – ed è stato sostituito temporaneamente da Roberta Pugliese, che guida il Tassara – Ghislandi di Breno dopo la circolare del Ministero dell’Istruzione del 5 gennaio. Antonino Floridia, 63 anni, ha lasciato l’incarico in seguito all’indagine della Guardia di Finanza che lo vede coinvolto. Il suo nome appare infatti nella lista degli indagati, con ipotesi d’accusa, a vario titolo, di concussione, induzione indebita, peculato e turbativa d’asta in riferimento alla vicenda che vede coinvolto Fabio Molinari, ex direttore dell’ufficio scolastico provinciale di Sondrio, in un presunto sistema basato su “reiterate ingerenze del principale indagato nelle assunzioni del personale docente da parte dei presidi, attraverso la procedura di messa a disposizione, nonché l’utilizzo di fondi pubblici per acquistare beni per fini estranei a quelli istituzionali”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo DARFO – Il dirigente scolastico Floridia (ex docente al Celeri di Lovere, ex dirigente del Pacati di Clusone) indagato nella vicenda ‘Molinari’: concussione, induzione indebita, turbativa d’asta proviene da Araberara.

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MediaSono ormai passati sette anni da quando la prima Amministrazione guidata da Camillo Bertocchi ha ‘benedetto’ la nascita di un nuovo gruppo di volontari che fino a quel momento non esisteva ad Alzano Lombardo. Si tratta dei VOT, i Volontari Osservatori del Territorio, che qualcuno chiama anche ‘ronde’ in senso dispregiativo, paragonandole alle ‘ronde padane’ presenti in molti comuni italiani, specialmente del Settentrione, e malviste da chi non ha simpatia per la Lega. Comunque, i VOT alzanesi compiono quest’anno i loro primi sette anni di vita e c’è da dire che non c’è stata la fatidica ‘crisi del settimo anno’.Con l’inizio del 2024 l’Amministrazione Bertocchi ha voluto da un lato ringraziare i VOT e, dall’altro, lanciare un appello per l’ingresso di nuovi volontari.“Grazie VOT, sette anni di impegno! Cerchiamo nuovi volontari. Da sette anni un gruppo di cittadini alzanesi mette al servizio della comunità il proprio tempo, per monitorare il territorio negli orari serali e fornire prezioso supporto alla Polizia Locale ed all’Ufficio tecnico. I Volontari Osservatori del Territorio nel 2023 hanno svolto 104 uscite, con 201 uomini/giorno coinvolti e 348 ore di servizio.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 19 GENNAIOL'articolo ALZANO – Niente crisi del settimo anno per i VOT, ma servono nuovi volontari proviene da Araberara.

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