AraberaraNews
8 subscribers
8.23K links
Download Telegram
MediaAddio sabbia, benvenuta erba sintetica. I lavori al campo da calcio di Cene sono in ritardo di alcune settimane, ma tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre l’intervento di riqualificazione verrà concluso. Si passerà così dal vecchio fondo in sabbia al nuovo in erba sintetica, per la gioia di chi lo utilizza.Inizialmente si era sperato di completare l’intervento al centro sportivo prima dell’inizio della nuova stagione calcistica, ma i ritardi dovuti ad alcuni accertamenti geologici e al ritardo nella consegna di materiali ha spostato la chiusura del cantiere.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo CENE – A inizio dicembre pronto il nuovo campo sintetico proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/z0md3Ua
ospedale di bergamoSi è avvalsa della facoltà di non rispondere Monia Bortolotti, la 27enne accusata di infanticidio. L’interrogatorio della mamma di Pedrengo è avvenuto questa mattina, martedì 7 novembre, in una camera di sicurezza dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove è stata trasferita dal carcere di Bergamo dopo l’arresto.All’interrogatorio della mamma di Pedrengo erano presenti, oltre all’avvocato Luca Bosisio, il gip Federica Gaudino e la pm Maria Esposito. La donna, secondo le primissime informazioni, si sarebbe avvalsa della facoltà di non rispondere e nemmeno avrebbe reso dichiarazioni spontanee. La 27enne dovrebbe restare sotto stretta osservazione in ospedale, dopo che in cella ha minacciato di volere commettere gesti autolesionisti.La morte della sua prima figlia risale al 15 novembre 2021, quando la bambina aveva soltanto 4 mesi, mentre la morte del secondo figlio, di due mesi, risale al 25 ottobre 2022. L’attività d’indagine era iniziata il 25 ottobre 2022; la tenera età del bambino e le analogie con la precedente prematura morte della bambina avevano ingenerato nei Carabinieri forti sospetti circa le cause del decesso e proprio per quello l’Autorità Giudiziaria aveva disposto l’autopsia del corpicino.L'articolo Infanticidio di Pedrengo, la mamma in silenzio durante l’interrogatorio proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/v3z5VYI
MediaSono iniziati i lavori di demolizione del complesso industriale dell’ex Cantoni a Ponte Nossa. Il rendering del futuro presenta un’area immensa a disposizione per nuovi insediamenti. Ma vediamo chi e come costruirà. Si tratta di circa 80 mila mq di area a destinazione produttiva, vale a dire industriale. Due gli “attori” del futuro insediamento. ITEMA group (Radici) che ha rilevato la maggior parte dell’area (circa il 70%) e Officine Meccaniche Ponte Nossa per il restante 30%, già liberato (nel rendering segnato in giallo). Queste ultime (le Officine) potrebbero partire con i lavori di insediamento di due capannoni, uno di 5 mila mq e l’altro di 6 mila mq di copertura. Potrebbero partire anche subito con l’insediamento perché il Piano Attuativo di Recupero è già stato approvato dal Consiglio Comunale nel 2019.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo PONTE NOSSA – Sbloccata l’ex Cantoni: adesso previsione (ottimistica) per il nuovo ponte nel 2025 proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/aIURShV
MediaLa signora Ivana Dedei, proprietaria dell’Hotel Gromo in cui sono alloggiati i migranti di stanza a Gromo, è gentilissima ma ferma: “Guardi che nell’hotel non posso entrare nemmeno io, c’è anche un cartello all’entrata che lo vieta espressamente, non l’ha visto? Non doveva entrarci nemmeno lei”. Riferendosi all’articolo sul numero scorso del nostro giornale, mi precisa che la cooperativa che gestisce la struttura e i suoi ospiti non è bengalese, bensì la ‘VersoProbo’ che gestisce anche la struttura di Castione: “Gliel’aveva detta qualcuno dei ragazzi questa storia dei Bengalesi? Male, un’altra regola è quella di non parlare con nessuno se non con i responsabili, e men che meno con gli ospiti”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo GROMO – Ivana, la proprietaria dell’Hotel che ospita i migranti: “Qui non si entra. Con il solo permesso di soggiorno non possono lavorare” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/wvy5n4F
MediaAlla fine, dopo un interminabile braccio di ferro, tra pochi giorni potrebbe essere siglata la pace o, quantomeno, l’armistizio, tra l’Amministrazione comunale di Casazza e la Farmacia Varinelli. Questo potrebbe ‘disinnescare’ la mina del ricorso al Tar presentato diversi mesi fa dai farmacisti per decidere sulla legittimità della delibera della Giunta comunale di Casazza del 28 settembre 2022.Al centro del contendere c’è il mega intervento all’edificio di proprietà comunale, abbattuto nelle scorse settimane, che ospitava le case popolari, e che verrà ricostruito. Intervento per il quale il Comune di Casazza ha ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro, legato ai fondi del Pnrr.In particolare, come più volte abbiamo scritto nei mesi scorsi, la polemica era montata attorno all’area che fino a poco fa era destinata a parcheggio per i clienti della farmacia e dei negozi e locali della zona che gravita accanto al semaforo nel centro di Casazza.Finora sia l’Amministrazione guidata dal sindaco Sergio Zappella (in particolare nella persona del vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Renato Totis) che i titolari della farmacia (abbiamo sempre sentito, a questo proposito, la dottoressa Silvana Varinelli, da noi ribattezzata ‘farmacista di ferro’) hanno sempre mantenuto le loro posizioni, anche se, da una parte e dall’altra, c’è sempre stata la speranza di giungere ad un accordo che ponesse fine alla vicenda.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo CASAZZA – UDIENZA AL TAR IL 9 NOVEMBRE – Tra Comune e Farmacia si cerca un accordo in extremis proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/ozLq38Q
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/11/torreboldonepala.png">Media</a><strong>Il 3 NOVEMBRE 2023 LA PALA DELLA VERGINE MARIA CON I SANTI MARTINO DI TOURS E MARGHERITA, RECENTEMENTE RESTAURATA DA FONDAZIONE CREDITO BERGAMASCO, È STATA RICOLLOCATA NELLA SUA SEDE ORIGINARIA, LA CHIESA DI SAN MARTINO VESCOVO DI TORRE BOLDONE.</strong><strong> </strong>Salgono così a 108, dal 2007 ad oggi, le opere recuperate da Fondazione Creberg nell’ambito del Progetto “Grandi Restauri”: dipinti, pale d’altare, predelle, polittici, opere per la devozione privata appartenenti a chiese della Diocesi e a Musei del territorio (per un totale di 147 dipinti, considerando le singole opere componenti i polittici). La campagna di restauri della Fondazione Credito Bergamasco per l’anno 2023 si è connessa ai progetti di sviluppo a “base culturale” che hanno costituito la sfida di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023. Nel suo storico Progetto “Grandi Restauri”, attivo dal 2007, la Fondazione si è particolarmente impegnata per consentire il recupero di molte opere d’arte al fine di permetterne al pubblico la massima leggibilità; è questo un tema <em>– </em>a cui Fondazione da sempre tiene molto in una logica divulgativa – particolarmente importante nel corso dell’anno 2023 considerate le numerose iniziative svolte o <em>in itinere</em>, tra le quali spiccano aperture straordinarie di chiese e di luoghi storici di Bergamo e provincia con percorsi mirati e visite guidate. Angelo Piazzoli, Presidente di Fondazione Creberg, ricorda:   <em>Dal 1988, anno </em><em>della sua istituzione, la Fondazione Credito Bergamasco è impegnata in molteplici ambiti di attività, che spaziano dalla salvaguardia del patrimonio storico e artistico alla promozione e organizzazione di eventi culturali (mostre d’arte con l’edizione di cataloghi e di pubblicazioni), dalla sussidiarietà e solidarietà sociale al sostegno alla ricerca medica e scientifica. In particolare, ci siamo molto impegnati nel ripristino di beni culturali. Tra le iniziative di maggior prestigio, spicca il progetto “Grandi Restauri” iniziato tra il 2007 e il </em><em>2008 – e, dunque, particolarmente longevo – risultando molto apprezzato considerata la quantità e la qualità degli interventi di restauro operati». </em>«<em>In quest’occasione – </em>continua il Presidente <em>– siamo molto lieti di essere accanto alla Parrocchia di San Martino Vescovo di Torre Boldone. Abbiamo restaurato e restituito un’opera molto importante per la devozione dei fedeli che permetterà, fra l’altro, di approfondire gli studi su Filippo Comerio. Un piccolo tesoro nascosto che, prima dell’intervento di salvaguardia e di ripristino, versava in condizioni critiche</em>». Mons. Alessandro Locatelli, Parroco di Torre Boldone, sottolinea la valenza del restauro che non si limita al versante della salvaguardia del bene, connotandosi con un forte significato culturale e pastorale. «<em>All’origine dell’arte c’è certamente un’emozione. L’emozione del bello. Qual è la radice di questa emozione? Grazie all’opera d’arte avviene un incontro tra ciò che si porta dentro e l’opera che in qualche modo lo svela, lo esprime, lo anticipa, lo fa nascere</em>». «<em>Per tutti noi che vediamo questa pala d’altare – </em>prosegue il Parroco <em>– vi è la possibilità che nasca uno sguardo nuovo sulla chiesa. È lì rimessa a nuovo grazie alla generosa disponibilità della Fondazione Credito Bergamasco e dalla competente opera da parte del restauratore esecutore Gianbattista Marco Fumagalli in collaborazione con Alberto Sangalli quale restauratore tutor</em>»<em>. </em>Conclude Mons. Locatelli<em>: </em>«<em>È lì nella sua bellezza, nella sua luce, nel suo racchiudere una storia: la storia di fede della nostra comunità di Torre Boldone. È lì da vedere, da contemplare, da ammirare. Sì, perché il mondo ha bisogno di bellezza, di contemplare il mistero attraverso l’arte che narra la storia di un cammino di fede che affonda le sue radici nel passato, vive nel presente, e ci mette sulla…
MediaUna giornata come le altre per le tabaccherie, un sacco di gente entra per comprare sigarette, pagare bollette, ricaricare il cellulare, qualcuno è seduto a giocare alle slot machines ed altre persone puntano soldi al Lotto o a giochi istantanei, nella speranza di vincere qualcosa..*Ciao giovanotto, vuoi acquistare questo Gratta e vinci? E appena arrivato e casta solo 5 euro..” esclama entusiasta la tabaccaia, non appena varco la porta dell’ingresso.“Ah è nuovo dai va bene, grazie mille!” rispondo io, , e una volta pagato il biglietto mi apposto in un angolo a grattare; vicino a me altra gente più grande, anche loro intenti con una moneta a “sgrattuggiare” i numeri vincenti… oh …nel mio caso perdenti.*Niente? Ah mi spiace, magari prova con il numero 7, di solito è vincente” suggerisce ancora la tabaccaia, che, dalla faccia, sembra quasi dispiaciuta del fatto che non ho vinto nulla. Ancora una volta accetto la sua proposta e gratto il numero 7, Vinco 10 euro e ne compro altri due, poi altri 3 di diversa tipologia e già che ci sono seguo i passi della signora accanto che con 2 euro puntati al 10 e lotto ne intasca 500. Cosi facendo trascorro circa un’ora del mio tempo e spendo la bellezza di 200 euro. Non ho più un euro in tasca ma dentro di me un’adrenalina irrefrenabile, una voce che sussurra di riprovarci ancora…. che la prossima volta  andrà meglio.Così, deluso ma allo stesso tempo fiducioso e speranzoso, esco dal punto vendita e mi reco ad uno sportello automatico per prelevare più soldi, e ritentare la fortuna da qualche altra parte.Ecco come trascorrevo il mio tempo libero o la mia pausa lavorativa da circa un anno e mezzo a questa parte. Colpa della tabaccaia? Beh, per lei ero un cliente come tutti gli altri. Non poteva sapere che dietro a tutto ciò ci stava un problema. (Certo, sicuramente la sua insistenza non giocava a mio favore…)Cosi, giorno dopo giorno si innesca pian piano un meccanismo interno che ti porta a intraprendere un percorso segnato dalla menzogna, dall’illusione, che ti induce a dover nasconderti per paura del giudizio altrui, al voler sempre avere di più di quello che si ha fino al punto di rubare denaro o gioielli alla famiglia o rivolgersi a terzi per avere prestiti. All’inizio provi a cercare una qualsiasi giustificazione, negandoti il fatto di essere dipendente da quelle piccole schedine o da quegli insignificanti grattini, ma man mano che le settimane trascorrono, ti rendi conto di non essere più la stessa persona di prima, e quando rinunci ad uscire a bere qualcosa con amici o colleghi per recarsi in un tabacchino a giocare allora per la testa inizia a scorrere un briciolo di pensiero razionale che ti fa dire: “Si, c’è un problema”. Questo problema ha un nome: ludopatia.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo INCHIESTA LUDOPATIA – La testimonianza – Mirko, 26 anni della Val Seriana: “Ecco come ho cominciato, in tabaccheria con un gratta e vinci e sono finito a rubare e chiedere prestiti per giocare e giocare…” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/MQSbYR0
E’ stata attivata una raccolta fondi per finanziare le ricerche di <em>Chiara Lindl</em>. Dal 1° settembre non si sa più nulla della 20enne tedesca dispersa nel Lago d’Iseo, al largo di Pisogne. Così i genitori hanno lanciato una raccolta fondi online attraverso la piattaforma <a href="https://www.gofundme.com/f/freiwillige-helfer-suchen-nach-chiara-weiter">Gofundme</a> per finanziare le ricerche del Gruppo volontari del Garda che ha spiegato che “fino al 9 novembre, sono 240 le ore impiegate in 22 giornate di lavoro con più di 800 calate sonar eseguite e oltre 50 target visionati con il Rov”. La raccolta fondi in tre giorni ha già superato i 13mila euro.<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/11/chiara-lindl.jpg">Media</a>Questo il testo scritto dalla famiglia per chiedere aiuto e sostenere le ricerche di Chiara Lindl: “Nostra figlia di 20 anni ha festeggiato il compleanno di un’amica con un gruppo di amici durante un giro in motoscafo. È stata una calda serata sul Lago d’Iseo in Italia quella che ha tragicamente posto fine alla vita di nostra figlia Chiara Mercedes Lindl. Da quel momento nulla è stato più come prima. Il 1° settembre 2023 è per noi il giorno peggiore di sempre. Con questo appello per le donazioni vorremmo sostenere la squadra italiana di ricerca volontari del “Gruppo Volontari del Garda” nel loro instancabile impegno per riportare a casa nostra nostra figlia Chiara. Chiara era un raggio di sole, popolare, divertente e cosmopolita. Voleva studiare filosofia. Era un’ottima ascoltatrice, amava suonare il piano, ballare e gli animali. Ha mosso i primi passi verso l’indipendenza e si è trasferita nel suo primo appartamento tre settimane prima dell’incidente. Era semplicemente una persona felice. Quella sera Chiara era a prua del battello da diporto in movimento e all’improvviso cadde in acqua. Il suo difetto è che era davanti, la barca si muoveva, era già buio e l’acqua in quel punto era molto profonda. Nonostante la massiccia operazione delle forze dell’ordine e dei soccorritori, Chiara non è stata ancora ritrovata. L’hanno cercata con elicotteri, barche, sommozzatori, sonar e telecamere subacquee. Centinaia di punti sono stati contrassegnati dal dispositivo sonar come possibili posizioni e poi perquisiti nell’acqua con le telecamere. Il problema è che non sappiamo esattamente dove fosse il luogo dell’incidente e che lì l’acqua è molto profonda, tra i 100 ei 130 metri. Nei pressi del luogo dell’incidente, un fiume sfocia nel lago e porta con sé un’incredibile quantità di materiale organico, come alberi e rami. Il legno assorbe l’acqua e dopo un po’ affonda sul fondo. Ciò rende la ricerca incredibilmente difficile. Inoltre, a causa della foce del fiume, l’acqua in profondità è molto torbida e lì la visibilità è limitata. La ricerca è quindi molto lenta. Le forze di ricerca statali hanno terminato le ricerche alla fine di settembre. Ma i volontari del Gruppo Volontari del Garda stanno ancora cercando! Hanno l’attrezzatura necessaria, esperienza decennale, conoscono molto bene il lago e sono coinvolti in ogni ricerca di persone scomparse. E vedi ancora una possibilità di trovare Chiara. Ci hanno fatto una promessa sul posto: “Continueremo a cercare tua figlia finché non la troveremo e potremo restituirtela.” Noi ci crediamo. Siamo incredibilmente grati a questi aiutanti che usano il loro tempo libero e il proprio denaro per garantire che le famiglie come noi abbiano ancora la speranza di poter seppellire a casa i loro cari tragicamente feriti. La ricerca va avanti da molto tempo e vorremmo chiedere a voi tutti carissimi, di sostenere con questa donazione i ricercatori della squadra di soccorso volontario del “Gruppo Volontari del Garda”. I volontari coprono tutti i costi con i loro fondi privati, le riparazioni di attrezzature come sonar, fotocamere subacquee, barche e la loro manutenzione e gasolio per le barche. L’intera donazione, anche se Chiara non verrà ritrovata, andrà a questa organizzazione. In questo modo, noi e voi, in definitiva, aiutiamo…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/11/illuminazione-diga-002.jpg">Media</a>Una <strong>commemorazione diffusa</strong>, tra la <strong>Valle di Scalve e la Valle Camonica</strong>, un evento unitario che, come le acque del Gleno, toccherà le Comunità colpite per tributare un omaggio alle vittime e ai sopravvissuti. Il <strong>1° dicembre prossimo</strong>, giornata in cui ricorre il centesimo anniversario dal Disastro che nel 1923 provocò 359 vittime accertate e danni incalcolabili, tra <strong>Bueggio, Dezzo e Corna di Darfo</strong> si terrà il “<strong>Percorso della memoria”</strong>, uno degli eventi che, insieme all’inaugurazione del <strong>Memoriale in ricordo della Vittime</strong> <strong>del Gleno</strong> ad Angolo Terme, chiuderanno il calendario di iniziative che si è sviluppato lungo tutto l’anno. Alla sede del comune di Darfo sarà, inoltre, possibile acquistare una <strong>serie di cartoline</strong> realizzate dalla Commissione abbinate a un <strong>annullo filatelico speciale</strong> prodotto per l’occasione da Poste Italiane.Le commemorazioni conclusive inizieranno ufficialmente la sera del <strong>30 novembre</strong> <strong>alle 18</strong>, con l’accensione di <strong>“Luce per ricordare”</strong>, toccante installazione luminosa collocata sui ruderi della Diga.<strong> </strong>Si appresta a giungere al termine, con i più importanti momenti commemorativi, il ricco programma di iniziative che dal <strong>21 aprile scorso</strong> hanno scandito le tappe del ricordo in Valle di Scalve e in Valle Camonica. Incontri, convegni, concerti, mostre, momenti sportivi, presentazioni letterarie e spettacoli teatrali per oltre 50 appuntamenti sviluppati dal <strong>Comitato Centenario Disastro Diga del Gleno</strong>, in coordinamento con enti e istituzioni tra la <strong>Valle di Scalve e la Valle Camonica</strong>, con il <strong>Patrocinio della Provincia di Bergamo</strong> e della <strong>Provincia di Brescia</strong>, della <strong>Comunità Montana di Scalve </strong>e della <strong>Comunità Montana della Valle Camonica</strong>, oltre che dei <strong>Comuni di Angolo Terme, Azzone, Colere, Darfo Boario Terme, Schilpario e Vilminore.  </strong>Tra il mese di novembre e dicembre, si snoderanno gli ultimi appuntamenti, non solo su territorio italiano: il <strong>15 e 16 novembre</strong>, su invito dell’europarlamentare <strong>Marco Zanni, </strong>una delegazione bergamasca e bresciana partirà alla volta di Bruxelles dove, alla sede del Parlamento europeo, è stata allestita la mostra “<strong>Il disastro del Gleno. Storia di una tragedia dimenticata</strong>” a cura di <strong>Sergio Piffari</strong>, con i contributi di <strong>Stefano Albrici e Davide Tontini</strong> del <strong>Comitato Centenario Disastro Diga del Gleno</strong>. Il <strong>18 novembre </strong>dalle 15 all’oratorio G. Tovini di Angolo Terme si terrà<strong> il convegno “Gleno 1923: storia e conseguenze di un disastro”. </strong>Il<strong> 23 novembre</strong> alle 20.30 a Darfo Boario Terme l’incontro a cura di Luca Giarelli “<strong>1° dicembre 2023. L’onda della Diga del Gleno</strong>”. È in programma, invece, il <strong>25 novembre</strong> dalle 9 alle 13 nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Bergamo <strong>il convegno nazionale “A partire da quel che resta. Il Disastro del Gleno, tra storia e paesaggio, memoria e futuro”.</strong> Nel corso della mattinata, <strong>saranno illustrati i risultati </strong>dell’omonimo <strong>progetto di ricerca</strong> strutturato su tre assi tematici: <strong>uno studio scientifico</strong> legato agli aspetti ingegneristici-strutturali, curato dal professor Andrea Belleri; <strong>una ricerca e indagine critica</strong> volta a ripercorrere il profilo storico degli atti, delle piste di indagine e delle vicende processuali legate al disastro, coordinato dal professor Federico Mazzei; <strong>una interpretazione geografica</strong>, volta a fare emergere personalità dei luoghi, sistemi di relazione storicamente…
rovetta 18enne investito sulle strisce pedonaliAttorno alle 19 di ieri sera, giovedì 9 novembre, un 18enne è stato investito da un’auto mentre attraversava sulle strisce pedonali a Rovetta. L’incidente è avvenuto in via De Gasperi, tra il parco comunale e gli impianti sportivi, dove è atterrato l’elisoccorso, arrivato da Bergamo.Sul posto sono intervenute anche l’automedica e un’ambulanza della Croce Blu di Gromo. Il ragazzo, che è sempre rimasto cosciente, dopo i primi soccorsi è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo in codice giallo.L'articolo Rovetta, 18enne investito sulle strisce: trasportato in elisoccorso proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/BrWPpNQ
MediaVenerdì 17 novembre alle ore 20:45 sarà eseguita nella Chiesa parrocchiale di Sant’Anna a Bergamo un’inedita versione del musical Jesus Christ Superstar, scritto dal compositore inglese Andrew Lloyd Webber. Grazie al decisivo supporto di Avis Bergamo Zona 1 – che ha voluto dedicare il concerto al ricordo del Cav. Mario Rivola, presidente onorario di Avis Comunale Bergamo e persona molto attiva nel mondo del volontariato, scomparso a settembre all’età di 84 anni – e all’ospitalità della Parrocchia, in S. Anna si ascolterà una elaborazione esclusivamente strumentale del popolare capolavoro, incentrata sulle sonorità dell’organo a due tastiere collocato in cantoria, per l’occasione chiamato a dividere la scena con chitarra e fisarmonica. Si tratta di uno strumento perfettamente funzionante, costruito dalla famiglia organara Serassi nel 1857 e catalogato con il numero d’opus 640. Questa originale rivisitazione del musical è stata richiesta dal direttore artistico Alessandro Bottelli, che si è rivolto a Sandro Di Pisa – musicista poliedrico, compositore jazz, musicologo, didatta, eclettico protagonista della scena milanese – per elaborare una ulteriore nuova versione del progetto che potesse adattarsi a questo inedito ensemble strumentale, che prevede tra l’altro anche la presenza di due eccellenti professionisti come Nadio Marenco alla fisarmonica e Roberto Olzer alla consolle dell’organo. Il progetto è stato adattato alle possibilità dei singoli strumenti e prevedendo anche una parte “narrante” che sarà interpretata dallo stesso autore degli arrangiamenti, utile a spiegare lo svolgimento della trama e a illustrare le caratteristiche dei singoli brani. Rispetto alla versione originale, inoltre, c’è stata la scelta stilistica di privilegiare le canzoni che avessero orchestrazioni armonicamente ricche e raffinate, più adatte alla situazione e alla personalità dei musicisti, escludendo invece alcuni brani nati con sonorità rock più dure e “cattive”, come ad esempio quelli che hanno per protagonista il personaggio di Giuda (Heaven On Their Minds, Strange Thing Mystifying, Damned For All Time / Blood Money). Di Pisa, Marenco e Olzer si suddivideranno equamente i 14 numeri che formano la scaletta “rivisitata” del musical, cercando di rispettarne soprattutto lo spirito originale impresso in ogni singolo brano. Ma nel corso dell’esecuzione, non mancheranno sorprese. Essendo i tre musicisti degli abili improvvisatori, apriranno le finestre della fantasia e lasceranno spazio anche all’invenzione del possibile e dell’inaspettato. Jesus Christ Superstar in versione jazz ha la media partner del settimanale Famiglia Cristiana, di BergamoNews e del quindicinale Araberara e si avvale del supporto di Eliorobica come sponsor tecnico.Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti.Per informazioni: 388 58 63 106L'articolo Bergamo, in Sant’Anna una versione inedita di Jesus Christ Superstar proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/IHPd5gA
Media “Che il sole illumini i vostri volti”, dice sorridendo il sacerdote che in compagnia di don Renato è in visita al camposanto di San Lorenzo. Il sole che questa mattina di ottobre inoltrato illumina il borgo è timido, i pochi raggi delle 10:30 si fanno spazio tra le nuvole di colore grigio intenso. Fuori si avverte il rumore delle auto che raggiungono il centro; nei vialetti c’è chi passeggia assorto nei pensieri, chi affida preghiere al cielo e chi posa delicatamente un fiore sulle tombe ancora umide. Lasciato alle spalle il cancello d’ingresso, si spalanca il piccolo e raccolto cimitero. Un lento via vai di persone accarezza un mondo fatto di anime, ognuna con la propria storia, dolce e tragica allo stesso tempo, una storia fatta di ricordi, di lacrime e di sorrisi. Volti in bianco e nero, che raccontano di vite lontane, si alternano a molti altri a colori.Alla mia destra il vialetto mi porta dritta dalla piccola Elvira, la sua fotografia è ricoperta di gocce di pioggia che il vento mescolato alle prime luci del mattino non ha ancora avuto modo di asciugare, un po’ come le lacrime versate per la sua partenza prematura: “Ero piccolissima, avevo quattro anni, era il 1976… stavamo preparando il formaggio quando sono caduta e per me non c’è stato niente da fare”, una tragedia difficile da immaginare. Poco lontano c’è anche Mattia Bevilacqua, un sorriso grande, uno sguardo pieno di sogni, alle sue spalle una distesa d’infinito ed è proprio lì, nell’infinito che continua a splendere il suo essere diciottenne per sempre: “Di me ti ricordi perché la mia famiglia e i miei amici d’estate mi ricordano con una grande festa qui a San Lorenzo, con il calcio e il rap, due delle mie passioni più grandi… l’hanno chiamata ‘Carpe Diem’, che significa ‘Cogli l’attimo’, volevo tatuarmela questa frase. A marzo ho compiuto 23 anni, ma sono qui dal 2018, era il 29 luglio, una domenica… quell’incidente in moto, due giorni di speranza e poi eccomi qui e dal 2020 accanto a me c’è anche nonna Maddalena, era il 3 aprile, in pieno Covid”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo SAN LORENZO DI ROVETTA – Mattia: “L’incidente in moto e ora mia nonna qui con me”; Don Gerry: “Quella volta che ho fatto suonare le campane per il Milan”, Marisa: “Mi ero sposata da poco…” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/SXrwdsn
MediaLuca Mariani «Nel nostro asilo nido ci sono 47 posti. Ovviamente sono già tutti occupati». Risponde così una voce giovanile al numero di telefono dell’asilo nido comunale di Alzano Lombardo. Forse basta questa frase franca e sincera per capire i limiti dei servizi all’infanzia in Italia.Per cercare di risolvere questo problema lunedì 16 ottobre 2023 il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio. Tra le molte misure previste, il Governo stanzierà 240 milioni di euro per potenziare il bonus nido, per i bambini che nasceranno dal 1° gennaio 2024. Così a partire dal prossimo anno il rimborso per le rette degli asili nido raggiungerà i 3600 euro a famiglia, purché nel nucleo sia già presente un altro figlio sotto i 10 anni. Ad oggi il bonus arriva già a 2500 euro l’anno per le famiglie con un’Isee tra i 25mila e i 40mila euro. Invece per i nuclei famigliari che hanno un’Isee inferiore ai 25mila euro il rimborso raggiunge già i 3mila euro annui.Secondo l’Esecutivo con questo provvedimento si renderà gratuito o quasi l’asilo nido per le famiglie con almeno due figli nati nell’ultimo decennio. Ma basterà questo incentivo o il problema è altrove? Il servizio è accessibile a tutti? Negli asili nido della bassa valle Seriana c’è abbastanza posto per tutti i bambini?«Al momento noi non riusciamo a soddisfare nemmeno tutte le richieste dei residenti alzanesi. Perciò dei bimbi che abitano fuori dal nostro comune non riusciamo a soddisfare nemmeno una domanda», continua con gentilezza e precisione la dipendente dell’asilo nido alzanese dedicato a Madre Teresa di Calcutta: «Ogni anno a settembre per i lattanti tra i 3 e i 12 mesi di vita ci sono 10 posti. Quest’anno abbiamo ricevuto 23 domande di residenti e altre 2 di non residenti ad Alzano. Perciò 15 bambini sono restati esclusi. Invece per i grandi sopra l’anno di vita abbiamo ricevuto 39 domande da parte di residenti alzanesi. Diverse rinunce hanno permesso che solo 5 bimbi non venissero richiamati».Questa situazione difficile si riscontra anche nell’altro asilo nido pubblico della bassa valle Seriana. A Pradalunga, infatti, la struttura comunale gestita dalla cooperativa Kairos può ospitare un massimo di 25 bambini. Anche quest’anno 8 piccoli sono restati esclusi perché tutti i posti erano già stati assegnati dalla graduatoria.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo BASSA VALLE – INCHIESTA – Tra gli Asili Nido della Valle: “Ad Alzano e Pradalunga sold out da mesi. Lunga lista d’attesa”. Ranica: “Chiuse le iscrizioni a marzo, No a 60 famiglie”. Nembro unica isola felice proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/yMfKbCO
arresto dopo furti nella bergamascaArresto a Brusaporto la sera del 6 novembre. I Carabinieri della Tenenza di Seriate hanno arrestato un uomo residente a Brusaporto, già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari e destinatario di un ordine di carcerazione per esecuzione pena.L’attività d’indagine, condotta dai militari della Tenenza di Seriate, ha consentito di accertare la responsabilità del 49enne pluripregiudicato, che ha commesso sette furti tra il 2020 e il 2022 nella bergamasca, nei confronti di diversi esercizi commerciali, perlopiù bar, situati nei comuni di Seriate, Brusaporto, Bagnatica, Albano Sant’Alessandro e Torre De Roveri.L’uomo è stato portato alla Casa Circondariale di Bergamo, dove dovrà scontare la pena di 3 anni e 7 mesi di reclusione.L'articolo Brusaporto, arrestato 49enne autore di 7 furti in bergamasca proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/OA5lKhu
arzago d'adda fuggono dai carabinieri e finiscono in un fossoLa sera del 6 novembre i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Treviglio hanno arrestato un 31enne di origini marocchine, pregiudicato, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale.Nell’ambito delle attività di controllo del territorio finalizzate alla prevenzione e alla repressione dei reati predatori, i militari del NORM di Treviglio, mentre transitavano in via Belleni di Arzago d’Adda, hanno notato un’auto in sosta con all’interno 2 individui in atteggiamento sospetto. L’auto risultava intestata ad una società di leasing.Il passeggero dell’autovettura, veniva invitato dai Carabinieri a scendere dal veicolo e a fornire le proprie generalità. A tale richiesta, l’uomo improvvisamente dava in escandescenza e, per impedire ai militari di avvicinarsi, rimanendo nell’abitacolo, colpiva i miliari con alcuni calci attraverso il finestrino aperto.A quel punto il conducente del veicolo partiva a forte velocità, ma, dopo un breve inseguimento, terminava la corsa in un fosso a bordo strada, abbandonando subito il mezzo e riuscendo a dileguarsi.Il passeggero tentava anch’egli la fuga, ma, a causa delle ferite riportate nel sinistro, veniva prontamente raggiunto e bloccato. Sul posto giungeva un’ambulanza, immediatamente allertata dai Carabinieri. Le successive perquisizioni personale e veicolare consentivano di rinvenire e sequestrare una modica quantità di cocaina.Il malvivente, trasportato all’ospedale di Treviglio per i traumi riportati quale conseguenza dell’impatto dell’autovettura, veniva medicato per una frattura al ginocchio e una ferita lacero contusa alla fronte e poi dimesso.Dichiarato in arresto, veniva trattenuto nelle camere di sicurezza della Caserma dei Carabinieri di Treviglio in attesa dell’udienza direttissima della mattina successiva, ad esito della quale veniva convalidato l’arresto e, a seguito di un contestuale patteggiamento, l’imputato veniva condannato alla pena di anni 1 e mesi 2 di reclusione.Sono ancora in corso le attività per l’individuazione dell’altro soggetto che era alla guida dell’auto.L'articolo Arzago d’Adda, fuggono in auto dai Carabinieri e finiscono in un fosso proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/pMeKafm
MediaL’Asilo infantile ‘Angelo Morandi’ compie 100 anni e la grande festa è stata organizzata proprio insieme ai suoi bambini. Una lunga storia che affonda le radici nel testamento olografo del 14 marzo 1942 quando il commendatore Angelo Morandi donò al Comune di Songavazzo l’edificio costruito agli inizi del 1920 e che ospitava già dal 1923, anno della sua apertura, l’asilo infantile. In seguito, nel 1949, Morandi lasciò una somma di 49mila Lire per il suo funzionamento. Nel 1923 venne fondata la comunità delle Suore del Preziosissimo Sangue a Songavazzo (ufficialmente chiusa nel 1989)…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 NOVEMBREL'articolo SONGAVAZZO – Il dono di Angelo Morandi: l’asilo compie 100 anni proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/8dzOG6y
MediaLei 39 anni, lui 57, una coppia bresciana è stata trovata senza vita nella loro auto parcheggiata in garage. Il dramma si è consumato a Brescia, zona Villaggio Ferrari, i due si sono tolti la vita respirando il gas di scarico dell’auto. Le forze dell’ordine non hanno avuto dubbi sulle cause della morte, si è trattato di un duplice suicidio. Secondo le prime informazioni alla base della tragedia ci sarebbe una forte depressione e a testimonianza di questo sarebbe stato ritrovato un biglietto. Il ritrovamento risalirebbe a qualche giorno prima della tragedia, quando la coppia avrebbe tentato il suicidio con un’altra modalità.La donna era mamma di due figli avuti da una precedente relazione; due giorni fa il padre ne aveva denunciato la scomparsa perchè non si era presentata a prendere i bambini che aveva in affido condiviso con l’ex marito e non rispondeva al telefono.L'articolo Brescia, trovati morti in auto: duplice suicidio proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/npEFk6y
MediaI Carabinieri della Stazione di Bergamo Principale hanno arrestato due donne e un sedicenne nel milanese, autori di un furto in un’abitazione.Alle 10:30 circa dell’8 novembre tre individui si sono introdotti, dopo aver scassinato la serratura della porta di ingresso, all’interno di una abitazione situata a Bergamo, in via Borgo Palazzo, dalla quale hanno sottratto diversi gioielli in oro ed oggetti di valore.A seguito della provvidenziale segnalazione di un attento condomino, che aveva visto i tre delinquenti aggirarsi con fare sospetto nel condominio, i Carabinieri sono intervenuti tempestivamente sul posto, sono entrati nel condominio e hanno inseguito i malfattori, riuscendo a bloccarli prima che potessero far perdere le proprie tracce dopo aver consumato il furto.Gli autori del furto sono risultati essere due giovani donne di 27 e 24 anni, ed un ragazzo di anni 16, tutti domiciliati in un campo rom nel milanese e pluripregiudicati. La 27enne, inoltre, è risultata essere in stato di gravidanza, ma anche destinataria di un ordine di esecuzione pena per i reati di tentato furto in abitazione aggravato e falsa attestazione a pubblico ufficiale, commessi nel 2013 nei Comuni di Garbagnate Milanese, Villa Cortese e Milano.A seguito della perquisizione personale veniva rinvenuta l’intera refurtiva occultata tra gli indumenti, nonché degli arnesi da scasso illegalmente portati al seguito. Veniva rinvenuto, tra le varie cose, anche un ciondolo “chiama angeli” e delle scarpette da neonato trafugati dall’appartamento in questione, che probabilmente avevano suscitato l’interesse proprio della 27enne incinta.10.11.23 comunicato stampa Bergamo. video refurtivaL’intera refurtiva veniva restituita al legittimo proprietario, le due ragazze venivano ristrette presso la Casa Circondariale di Bergamo, mentre il minore veniva associato presso l’istituto di detenzione minorile Beccaria di Milano. Inoltre la ragazza 27enne dovrà scontare anche la pena di anni 2 e mesi 9 di reclusione a seguito della condanna per i reati commessi nel 2013.L'articolo Bergamo, furto di gioielli in un appartamento: arrestate due donne e un sedicenne proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/bkxASXv
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/11/urgnano-carbinieri.jpg">Media</a>L’8 novembre, i militari del Comando Stazione Carabinieri di Urgnano unitamente a quelli della Sezione Operativa di Treviglio, grazie alla brillante e preziosa collaborazione di un cittadino, hanno rintracciato e deferito all’Autorità Giudiziaria, per ricettazione, due giovani di origini senegalesi trovati in possesso di un orologio, che era stato rubato il 3 ottobre scorso all’interno dello spogliatoio di un centro sportivo.Il furto era stato patito dal giovane, residente nella bassa bergamasca, che aveva denunciato l’accaduto presso la stazione Carabinieri di Urgnano. Pochi giorni dopo, il ragazzo aveva riconosciuto – in vendita su una nota piattaforma di compravendite on line – il proprio orologio, del valore di circa 400 euro. Fingendosi un acquirente, il giovane si accordava con l’inserzionista ignoto per l’acquisto, pattuendo il pagamento di 250 euro e fissando l’appuntamento per la definizione della compravendita nei pressi della stazione ferroviaria di Bergamo, il pomeriggio dell’8 novembre. Definito l’incontro, l’intraprendente ragazzo informava i militari di dell’Arma di Urgnano,  riferendo loro i dettagli della trattativa.I Carabinieri della Sezione Operativa di Treviglio, in abiti civili, e i militari in uniforme della Stazione Carabinieri di Urgnano si appostavano nei pressi del luogo convenuto dal ragazzo per l’incontro e, all’arrivo dell’inserzionista, intervenivano bloccando lui e l’amico che l’aveva accompagnato: si trattava di un minore italiano di origini senegalesi ed un maggiorenne senegalese, entrambi gravati da pregiudizi di polizia e residenti nella bergamasca, che nella circostanza venivano trovati in possesso del citato orologio, che veniva così immediatamente restituito al legittimo proprietario.Le perquisizioni personali dei soggetti fermati consentivano poi di rinvenire anche 3,3 grammi hashish ed una pastiglia di ecstasy. I due giovani venivano denunciati in stato di libertà per la ricettazione dell’orologio rubato, mentre proseguono gli accertamenti volti a ricostruire la dinamica del furto e verificare le eventuali ulteriori responsabilità a carico degli indagati.<strong>MARTINENGO</strong>. Quello stesso giorno, intorno alle 02:00 di mattina dell’8 novembre, nell’ambito di servizio perlustrativo per il contrasto dei furti in abitazione, i Carabinieri della Stazione di Martinengo avevano notato un uomo aggirarsi a piedi per le vie del centro di quel comune, il quale, alla vista dell’auto dei militari, aumentava l’andatura come per allontanarsi.I militari decidevano così di controllarlo, identificandolo in un giovane di origini slave, senza fissa dimora, già noto alla Stazione di Martinengo poiché gravato da numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.Nelle tasche del predetto, oltre ad alcuni suoi effetti personali, veniva rinvenuto un orologio, corrispondente a quello il cui furto  era stato denunciato due giorni prima, proprio a quei Carabinieri, dal legittimo proprietario, un sacerdote dell’Istituto scolastico “Sacra Famiglia” di Martinengo: infatti, durante la notte del 5 novembre, ignoti si erano introdotti nell’Istituto scolastico, previo danneggiamento di una finestra, e avevano asportato dall’ufficio della vittima il suo orologio, del valore di circa 500 euro.Grazie alla tempestiva denuncia sporta in Caserma e alla fotografia dell’orologio fornita dal denunciante, i Carabinieri erano stati in grado di riconoscere la refurtiva durante il controllo di un sospettato, restituendola al legittimo proprietario. L’uomo trovato in possesso dell’orologio veniva deferito in stato di libertà per il reato di ricettazione.In entrambe le circostanze la collaborazione tra Cittadini e Carabinieri ha contribuito in modo determinante al recupero della refurtiva ed alla individuazione dei presunti responsabili.L'articolo <a href="https://www.araberara.it/urgnano-e-martinengo-restituiti-ai-proprietari-gli-orologi-rubati/">Urgnano e Martinengo: restituiti…
MediaSi sa, gli occhi di tutti sono di frequente puntati sugli influencerspesso ammirati ed emulati, altrettanto spesso criticati. Il motivo principale per cui essi vengono attaccati dai famigerati “leoni da tastiera” è il guadagno “importante” e “facile”. in effetti, nonostante tutto il lavoro che possa esserci dietro, gli influencer possono arrivare ad intascare cifre da capogiro per la pubblicazione di un singolo post su Instagram. Ma quali sono gli influencer italiani che guadagnano di più, e quanto guadagnano davvero? La Stampa ha pubblicato un articolo in cui ha stilato una classifica. Non sorprenderà scoprire che in cima alla classifica c’è Chiara Ferragni, che per un post può arrivare a prendere anche 72mila euro. Al secondo posto Khaby Lame, con 70mila euro, e al terzo posto Gianluca Vacchi, con 69.500 euro. Nella classifica c’è anche Fedez, che, seppur non guadagnando tanto quanto la moglie, può arrivare anche a toccare i 43mila euro. Con Mariano De Vaio, invece, parliamo di cifre come 20mila euro, mentre con Giulia De Lellis di 16mila euro. L'articolo Chiara Ferragni: per un post arriva a prendere anche 72mila euro. Khaby Lame 70.000  proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/ijULFzm