MediaTanta carne al fuoco per Massimo Morstabilini che ha davanti una primavera di quelle intense. Si lavora su più fronti. Firmato definitivamente l’acquisto per l’Hotel Terminus che diventerà tra le altre cose anche un ostello con alcune peculiarità, procedono i lavori all’ex Collina Verde per il resort cinque stelle e intanto, sempre l’imprenditore Verzeroli, ha acquistato l’ex Park Hotel che appena finito i lavori in Collina, diventerà una discoteca a 360 gradi e un ritrovo per tutti i giovani delle valli. Ma intanto tiene banco la questione mercato che ha sollevato polemiche nelle scorse settimane, il sindaco Morstabilini però non molla e chiude la questione: “Andiamo in consiglio comunale per approvare il regolamento e a giugno il mercato si sposta in centro – commenta il sindaco – la vicenda si chiude qui. Quattro bancarelle sono già in centro e le altre le raggiungeranno, non ci sono alternative, speriamo che prevalga il buon senso e che gli ambulanti capiscano che è la soluzione migliore, in ogni caso abbiamo molte richieste di nuovi ambulanti che sarebbero disposti a venire.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo CLUSONE – Il sindaco: “A giugno mercato in centro, ci sono tante richieste di nuovi ambulanti. Faremo una grande sala civica e…” proviene da Araberara.
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MediaSi riparte, senza mai essersi fermati davvero. La Sportiva di San Lorenzo cambia assetto e riparte da un tridente tutto al… femminile.Monica Achenza è la nuova presidente, Veronica Savoldelli la sua vice, Arianna Facchinetti la segretaria.“È una bella responsabilità – sorride Monica -, la Sportiva ha sempre fatto un grosso lavoro sia di programmazione di eventi ma soprattutto a livello sportivo con la gestione delle squadre di pallavolo e di calcio. Io sono nuova per il ruolo istituzionale ma conosco bene questo gruppo, perché sono una volontaria da parecchio tempo”.Insomma si parte verso una nuova avventura: “La struttura di questo gruppo rimarrà la stessa, le colonne portanti resteranno con noi, le persone che l’hanno sempre portato avanti continueranno ad esserci e sarà un aiuto enorme”.Non mancheranno i giovani: “Quelli che già c’erano saranno affiancati dai cinque nuovi giovani e questo ci consentirà di unire l’esperienza a idee fresche e tanto entusiasmo. alla carica dei giovani, può essere una combinata vincente. Ringrazio loro per la fiducia e per il supporto che continueranno a darmi per accompagnarmi in questa nuova avventura. L’ingresso dei giovani non è scontato e per noi è stata una bella sorpresa”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ROVETTA – SAN LORENZO – La Sportiva e il tridente… femminile: Matteo passa il testimone a Monica, Veronica e Arianna proviene da Araberara.
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MediaFinalmente anche Parre ha un suo vigile, anzi una vigilessa, che ha preso servizio proprio all’inizio di questo mese:“Si tratta di Sonia Langella Esposito, classificatasi al terzo posto nella graduatoria del relativo concorso e assunta dopo la rinuncia dei due concorrenti classificatosi al primo ed al secondo posto – spiega il sindaco Danilo Cominelli– . La signora Langella Esposito sta ora affrontando i canonici sei mesi di prova, affiancata da vigili già esperti dei Comuni vicini che l’aiuteranno ad ambientarsi ed ad acquisire ulteriori competenze ed esperienze”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo PARRE – In servizio un vigile che si dividerà tra Parre e Villa d’Ogna. Si posizionano colonnine di ricarica per i veicoli elettrici proviene da Araberara.
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MediaFaccio seguito all’articolo/lettera apparso su araberara del 03 marzo u.s a titolo:” maretta tra la pro loco e l’amministrazione: feste sparite, nessun evento e nessuna assemblea”. Sinceramente, dal testo articolo al titolo ce ne corre, e bisognerebbe capire da dove scaturisce la maretta tra pro loco e amministrazione facendo riferimento a presunte critiche non meglio specificate. L’articolo è il risultato di una lettera di un cittadino (o magari una cittadina) di Bossico che chiede di rimanere anonimo; diciamo che ha lanciato il sasso e ha nascosto la mano, operazione che non gli fa fare di certo bella figura esprimendo anche una certa mediocrità nell’agire. Tanto è il coraggio delle sue idee che nemmeno ci mette la faccia. Non si capisce poi il motivo di tanto livore verso una associazione del paese che opera a livello di volontariato; fosse che siamo lautamente pagati potrei forse capire. L’attuale direttivo della pro loco Bossico che presiedo (preciso che non ho sgomitato per fare il presidente e nemmeno c’era una lista di pretendenti con i quali ho lottato per conquistare l’ambito ruolo) appena insediatosi nella primavera 2022 ha distribuito in tutte le case di Bossico un volantino (circa 500 copie in totale) nel quale si offrivano spunti per una riflessione sulla realtà turistica del paese, che negli ultimi anni è assai cambiata e non è piu’, come pensa in molti, la vacanza della “sciura Maria” due mesi l’estate; purtroppo è il nostro modo di fare turismo che non ha seguito i tempi.Non so se l’anonimo cittadino ha letto, ma se ha letto deduco ci ha capito poco.Sui social che la pro loco gestisce (e non sono pochi) sono stati ( e vengono) pubblicati costanti aggiornamenti su iniziative in corso e future; la pagina facebook sei di Bossico è seguita da 900 persone, la pagina istagram da 4.800 e quindi se si pubblica qualcosa non viene letto da…. “quattro gatti”. A novembre 2022 si è svolta una assemblea pubblica, (circa 400 inviti distribuiti nelle case di Bossico, oltre inviti personali agli operatori turistici) per illustrare una iniziativa di marketing turistico attualmente in corso.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo BOSSICO – Barcellini: “Nonostante gli attacchi poco costruttivi, continueremo a lavorare in silenzio” proviene da Araberara.
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MediaUna data storica per Costa Volpino, il 26 marzo del 2023, il giorno d’inaugurazione della passerella ciclopedonale, il “ponte della Pace”. Un’opera simbolica per il comune più popoloso dell’alto Sebino. Una storia che inizia nel 2017 dopo l’evento artistico “The Floating Piers” di Christo e Jeanne-Claude. Da questa entusiasmante esperienza di land art che ha richiamato visitatori da tutto il mondo, nasce la proposta di Regione Lombardia capitanata dall’allora presidente Roberto Maroni di realizzare un percorso ciclopedonale lungo il perimetro del lago d’Iseo. Un anello di collegamento ciclabile e di promozione turistica per un territorio di incredibile bellezza ma ancora per certi versi poco conosciuto. L’esperienza si traduce in un accordo quadro di sviluppo territoriale (AQST) del Sebino che concretamente vede Regione Lombardia finanziare al 50% fino ad un massimo di € 600˙000,00 gli interventi che comuni del lago proporranno. L’accordo quadro viene sottoscritto direttamente sul lago a bordo della storica nave “Capitanio” da Regione Lombardia e dai tutti i comuni lacustri.“Il comune di Costa Volpino ha tenuto fede all’impegno preso nella sottoscrizione dell’accordo progettando e realizzando i percorsi ciclopedonali previsti ed in particolare la passerella ciclopedonale sul fiume Oglio” dice il sindaco Federico Baiguini. L’idea di un nuovo attraversamento del fiume al di sotto del ponte Barcotto, che serve principalmente il traffico veicolare, prende finalmente forma. Costa Volpino diventa un crocevia di percorsi ciclopedonali che attraversano il suo territorio. Percorsi che collegano la valle Camonica al lago e percorsi di collegamento tra i comuni confinanti. Percorsi che si inseriscono in un contesto di più ampio respiro come la ciclovia Monaco-Milano o il sentiero dei laghi promosso dal CAI per Bergamo e Brescia Capitali della cultura 2023.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo COSTA VOLPINO – Dentro il Ponte della Pace: costi, sogni, obiettivi e inaugurazione: “Il definitivo rilancio del paese” proviene da Araberara.
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MediaQuella che sembrava una boutade, la richiesta ufficiale del Comune di Vilminore di avere in “dono” il Convento delle Suore, ha avuto una risposta: “Va bene, ve lo regaliamo”. La notizia ha del clamoroso. E bisogna adesso capire come abbia fatto il sindaco Pietro Orrù a convincere l’Istituto delle suore a regalare il grande complesso che comprende anche la “chiesina” (chiamata così in paese, ma in realtà non così piccola) e il parco.E’ vero che l’Istituto ha già concesso in “comodato gratuito” conventi abbandonati: succede ad esempio a Bossico e in una decina di altre località come Castegnato (BS), Erbusco (BS), Osio Sotto (BG). Ed è anche vero che nel Bilancio pubblicato lo scorso anno alla voce “Immobili” si scrive che “quando alcuni immobili di nostra proprietà vengono a trovarsi liberi, l’Istituto, nel discernimento rispetto alla alienazione/destinazione, è aperto alla possibilità di destinare queste strutture a un utilizzo sociale, pur sapendo di rinunciare, in tal modo, a possibili fonti di reddito”.Ma i contatti precedenti non facevano sperare in una soluzione di… “donazione”. Certo, possiamo sempre sostenere che queste strutture, nei vari paesi, sono state realizzate con il contributo della gente, ma poi la proprietà resta di chi ha avuto lasciti e contributi.E non è passato un secolo da quando lo stesso sindaco Orrù si era sentito rispondere ironicamente che un’offerta di qualche centinaio di migliaia di euro bastavano “per comprare il cancello d’ingresso del parco”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo VILMINORE – Clamoroso: le Suore regalano il Convento al Comune. Anche se la Curia avrebbe il diritto di… prelazione proviene da Araberara.
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MediaProgetti e lavori in corso, a Cerete il sindaco Cinzia Locatelli punta in particolare su due progetti ambiziosi.“Proseguono i lavori per il recupero del percorso ciclopedonale che collega Cerete Basso a Songavazzo in località Alguarino – spiega -. L’opera fa parte di uno studio molto ampio che riguarda l’intero territorio di Cerete commissionato un paio di anni fa all’Arch. Gonella e dal quale, uno alla volta, stiamo estrapolando i vari tratti sui quali riteniamo opportuno intervenire.In questo caso il progetto è finanziato dal bando Rigenerazione Urbana di regione Lombardia per un importo complessivo di 495.000 euro. Tempistiche? Contiamo di terminare i lavori a luglio”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo CERETE – Arriva l’asilo nido, il sindaco: “I costi sono aumentati, ma i riscontri positivi dei cittadini ci hanno convinto a proseguire” proviene da Araberara.
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MediaAngelo ha gli occhi grandi e scuri, dove ci puoi vedere dentro quel tutto che ti può far sognare. Che se non sogni a 27 anni non sogni più. E Angelo Bonfitto ha deciso di tirare fuori quel sogno dallo sguardo e servirlo ai tavoli. Già, fra pochi giorni Angelo apre il suo ristorante, e non un ristorante qualsiasi, riapre Zù, a Riva di Solto, che è un marchio. Uno storico marchio di qualità nel mondo della ristorazione. Quella qualità che i precedenti storici gestori, Patrizia e Marcello, hanno curato nei minimi particolari per 40 anni. Ora il passaggio di testimone, non così scontato, anzi, le richieste per riaprire Zù sono state davvero tante ma Patrizia e Marcello hanno scelto Angelo. E la scelta non è certa casuale “Io arrivo dalla Puglia, Gargano, sono qui da 15 anni, siamo arrivati in Val Seriana e i miei genitori sono residenti ancora a Piario, lavoravano a Valbondione, sempre nella ristorazione, l’hotel Gioan a Lizzola. Dopo le scuole medie mi sono iscritto al Liceo Scientifico a Clusone, i miei genitori essendo nel settore della ristorazione erano titubanti nel farmi intraprendere la stessa strada e così mi hanno iscritto al Liceo ma non era il mio posto. Dopo un po’ di battaglie scolastiche l’ho avuta vinta e mi sono spostato all’High Ischool di Bergamo, dove ho intrapreso un percorso di 5 anni, ho preso il diploma e ho fatto la mia prima esperienza da Cece e Simo a Bergamo, dove ho conosciuto lo chef Filippo Cammarata che ora lavora all’Osteria Tre Gobbi, sono molto legato a lui, l’input per intraprendere questa strada me lo ha dato lui e ho avuto la possibilità di esprimermi e di affrontare stage importanti, prima al Piazza Duomo ad Alba, un 3 stelle Michelin e poi al Ristorante Reale di Castel di Sangro, altro 3 stelle, poi sono stato al LoRo di Trescore, sei mesi e poi a San Vito di Cadore in un altro ristorante con una stella Michelin, un ristorante piccolo con una cucina diretta, prodotto, materia prima e piatto”. Insomma, un bagaglio di esperienze importanti che fanno definitivamente innamorare Angelo della cucina. E Angelo quando parla di cucina si illumina, quella passione che va oltre un mestiere, che diventa una strada, diventa la vita.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo RIVA DI SOLTO – IL PERSONAGGIO – Zù riapre con lo chef Angelo Bonfitto, 27 anni: “Dal Lido 84 dei fratelli Camanini al Colletto e ora mi metto in proprio, ecco come sarà…” proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/03/lavorobergamo.jpg">Media</a><strong>MdL a Bergamo nel dopo pandemia</strong><strong>Mazzola: “Ma la precarietà nel lavoro non è la soluzione a tutto” </strong>Aumentano le assunzioni e la presenza femminile nel mondo del lavoro bergamasco come anche le forme precarie di reclutamento. Sono questi i dati che balzano agli occhi nella indagine CISL sui dati dell’Osservatorio Provinciale relativi al 2022.Rispetto al 2019, infatti, il numero delle assunzioni è cresciuto del 15,7%, arrivando a un totale di 148.860 posizioni aperte (una persona può aver svolto nell’anno più contratti). Tra questi, i contratti aperti a personale femminile è cresciuto del 20.2%, quelli maschili del 13.1. la crescita della presenza di lavoratrici è più forte nei contratti a part time (+11.8 contro il +2.1 degli uomini), ma è il doppio anche nei contratti a tempo pieno: qui le donne crescono del 27% mentre gli uomini del 15%. La stessa situazione si ripete anche nelle assunzioni di lavoratori stranieri: in totale aumentano del 24.9%, le donne crescono del 28.7, gli uomini del 23,6. Dato che balza sicuramente all’attenzione e la crescita, più dei uomini, nelle assunzioni femminili (sempre rispetto al 2019) che aumentano del 14% nella fascia tra 35-44 anni, aumentano ancor di più tra 45-54 anni 38% e oltre i 55 anni del 52,2%.Rispetto al 2021, i dati relativi alle quattro forme di assunzione più utilizzate hanno registrato tutte performance positive: significativo soprattutto l’aumento dell’apprendistato, anche rispetto al 2019, mentre nei confronti del pre-pandemia, i contratti a T.I. sono ancora inferiori. Al contrario, aumentano Somministrazione e Tempo Determinato. In totale, i contratti precari, negli ultimi quattro anni sono aumentati di 5 punti percentuali, arrivando a quota 70% sul totale assunzioni.“Un mercato del lavoro, che nel 2022 si è mosso sulle difficoltà dettate dall’aumento dei costi energetici e dalle tensioni internazionali con l’inizio del conflitto armato in ucraina, ha comunque dimostrato una tenuta occupazionale importante che ha visto la nostra provincia segnare risultati significativi nella produzione industriale, artigianale e un aumento del fatturato nel settore dei servizi – dice Danilo Mazzola, segretario provinciale CISL.Le assunzioni con contratti a tempo determinato e in somministrazione aumentano ancora, addirittura del 19% se raffrontiamo il dato con il 2019, è questo non è un segnale positivo per una economia come la nostra che non crea le condizioni per una buona occupazione.L’aumento dell’occupazione femminile segna un risultato importante anche se analizzando con attenzione i dati si evidenzia una crescita in percentuale minore sotto i 34 anni rispetto alle donne con età maggiore. Questo ultimo aspetto ci porta a dire che c’è ancora molto da lavorare sulle politiche di conciliazione vita-lavoro e non possiamo pensare che con la precarietà nelle assunzioni si possa sostituire una necessità che tenga insieme lavoro e natalità, di cui anche la nostra provincia ha tanto bisogno”. <strong>ASSUNZIONI</strong><strong>Variazione</strong>2019202020212022<strong>22/19 %</strong><strong>Totale contratti</strong><strong>128.621</strong><strong>105.048</strong><strong>136.511</strong><strong>148.860</strong><strong>15,7</strong>Donne49.76039.28953.07659.805<strong>20,2</strong>Uomini78.45365.52083.24988.738<strong>13,1</strong><strong>Contratti part time</strong><strong>35.418</strong><strong>27.904</strong><strong>34.861</strong><strong>38.342</strong><strong>8,1</strong>Donne22.67817.61222.64625.347<strong>11,8</strong>Uomini12.70810.16112.17412.973<strong>2,1</strong><strong>Contratti full time</strong><strong>93.140</strong><strong>77.144</strong><strong>101.650</strong><strong>110.518</strong><strong>18,7</strong>Donne27.08221.66730.43034.458<strong>27,2</strong>Uomini65.74555.35971.07575.765<strong>15,2</strong><strong>Di cui Contratti con lav. Stranieri</strong><strong>33.450</strong><strong>28…
Media“Ora abbassate le rette delle RSA Il caro bollette non è più plausibile” Meloni: “Necessaria la convocazione del tavolo provinciale”“Dopo l’approvazione del disegno di legge per l’assistenza agli anziani, è corsa da parte delle associazioni che gestiscono le RSA alla richiesta di risorse. Per quanto ci riguarda, si inizi a restituire risorse alle famiglie, adeguando le rette delle strutture alla nuova situazione dei prezzi dell’energia, scese dai 297 € al MWh di Agosto 2022 ai 40 € circa al MWh del mese in corso, con la previsione da parte degli esperti di un ulteriore calo nei prossimi mesi”.Giacomo Meloni, segretario generale FNP CISL di Bergamo, entra nel dibattito sul l’approvazione da parte del Parlamento della legge sulla non autosufficienza, risultato importante acquisito grazie anche all’impegno che da anni la FNP e la CISL mettono in campo su questo tema.“Nel corso dell’ultimo anno si è sviluppata una folle corsa all’aumento delle rette, motivate dall’inflazione e dal rialzo dei costi energetici. Ora che gas e energia elettrica hanno ripreso prezzi accessibili, nessuna struttura ha ritenuto ad ora doveroso rivedere al ribasso la spesa di ospiti e delle famiglie, in alcuni casi elevata anche di 240 € al mese”. La FNP sostiene che sia necessario “adeguare , riducendoli, i costi delle rette alla riduzione dei costi energetici. Come pur ritiene non più rinviabile l’impegno assunto dalla ATS a convocare il tavolo provinciale con l’ Osservatorio sulle RSA”.Nell’ottica della nuova legge sulla non autosufficienza, riforma attesa dagli anni 90, Meloni auspica che “riparta senza tentennamenti il dialogo tra le parti, sindacati, Terzo Settore e categorie professionali di riferimento, che si possono ascrivere buona parte dei meriti per la scrittura del provvedimento”.“Una riforma storica attesa da anni che promuove nuove opportunità di confronto e dialogo tra generazioni. Una progetto ambizioso che va nella direzione di una maggiore inclusione, protezione e valorizzazione delle persone anziane nella terza fase contro la politica dello scarto, della marginalizzazione, dell’isolamento e della solitudine. Con il nostro impegno e l’auspicio affinché al più presto vengano approvati i Decreti attuativi che permettano di passare dalla enunciazione di principi, ai fatti concreti a favore delle persone che rappresentiamo”.“Ora – conclude Meloni – tocca riempirla di fatti e azioni concrete, anche a livello locale, dove non sempre il dibattito e il confronto ha fruttato scelte condivisibili, a partire appunto dalla questione rette e partecipazione delle famiglie ai costi. Ci auguriamo nuove e fattive disponibilità e attenzioni”. L'articolo Case di Riposo: “Ora abbassate le rette delle Rsa, il caro bollette non è più plausibile” proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/03/02-Tobia-Dopo-scaled.jpg">Media</a>Completato il restauro delle opere raffiguranti “Tobia e l’angelo” e “Il transito di San Giuseppe” che versavano in condizioni estremamente critiche; i due dipinti sono esposti nella mostra in corso presso la Basilica di Alzano Lombardo, dedicata ad Antonio Cifrondi, grande artista del Settecento. Da lungo tempo Fondazione Creberg collabora con i Musei di Arte Sacra del territorio, scrigni di storia e bellezza non ancora pienamente conosciuti al grande pubblico, sostenendo restauri di opere d’arte, supportando attività culturali, promuovendo iniziative espositive, organizzando mostre itineranti dedicate ai grandi temi del pensiero e dello spirito. “In occasione di “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023” – evidenzia Angelo Piazzoli, Presidente della Fondazione Credito Bergamasco” – abbiamo deciso di rafforzare la nostra partnership con meritevoli istituzioni locali che propongano progetti di rilevante qualità storica, artistica, culturale o solidale.” “E’ questo il caso dei Musei d’Arte Sacra con i quali, da lungo tempo, collaboriamo con continuità; dal Museo Adriano Bernareggi (con “Le Vie del Sacro”, un percorso dedicato a riscoprire i capolavori di Lorenzo Lotto della città di Bergamo, una decina dei quali da noi restaurati negli anni passati) al Museo della Basilica di Gandino (con il ripristino di sei opere molto deteriorate di Ceruti e la partnership per la conseguente mostra dedicata al grande artista), al MACS di Romano di Lombardia con la mostra “Pace e Bene” incentrata sull’iconografia e sulla presenza cappuccina nei territori di Bergamo e Brescia (prima mostra in Italia dedicata a un tema fin qui riservato agli specialisti del settore).” “A questi, si aggiunge la nuova collaborazione che abbiamo intessuto con il Museo d’Arte Sacra San Martino di Alzano Lombardo, attraverso il ripristino di due opere molto deteriorate e la partnership per l’intrigante mostra in corso dedicata al Cifrondi), il cui progetto rientra perfettamente nello spirito del nostro operare e nelle nostre “linee guida”.” 2 “Questi interventi sulle due opere di Cifrondi – ricorda Riccardo Panigada, conservatore del Museo – si inseriscono in uno storico rapporto tra il Museo d’Arte Sacra San Martino e la Fondazione Credito Bergamasco, consolidatosi nel tempo. Basterebbe pensare, per citare solo alcuni aspetti salienti, al recente difficile restauro della tela settecentesca di Federico Ferrario rappresentante “Betsabea che presenta a Davide il piccolo Salomone”, operazione che ha consentito di completare il salvataggio delle tele realizzate per la prestigiosa Cappella del Rosario o alla mostra dedicata a Palma il Vecchio, che ha visto, sempre attraverso l’aiuto della Fondazione, l’esposizione nella Terza sagrestia del capolavoro del pittore di Serina: il “Martirio di San Pietro da Verona”.” La richiesta di restauro delle tele di Antonio Cifrondi è stata un vero e proprio S.O.S non differibile, giunto un anno fa dal Museo San Martino di Alzano Lombardo. Le opere raffiguranti Tobia e l’angelo e Il transito di San Giuseppe (entrambe condotte ad olio su tela, cm 160 x 160) versavano in condizioni estremamente critiche. Provenivano dalla piccola chiesetta di Brumano, allora importante per la presenza della strategica via Mercatorum che collegava Bergamo con le valli Brembana e Seriana. Nell’edificio erano presenti ben quattro tele di Cifrondi di cui due vennero due trafugate circa quarant’anni fa e delle quali si persero le tracce. Le restanti tele, oggetto dell’attuale restauro, non vennero considerate dagli autori del furto tanto era profondo il loro stato di degrado. L’intervento è stato inserito nel pluriennale progetto “Grandi Restauri” di Fondazione Creberg, iniziato nel 2007 per dar corso ad una strutturata campagna di interventi con annesse iniziative espositive, didattiche, divulgative; è stato eseguito da Fabiana Maurizio, sotto la direzione di Angelo Loda, funzionario della competente…
MediaAlla fine i soldi sono arrivati. Regione Lombardia ha stanziato 23,5 milioni di euro per combattere il dissesto idrogeologico in provincia di Bergamo, nello specifico 18,5 interamente al territorio bergamasco e, per il resto, in condivisione con i Comuni del bresciano. Così ha commentato l’assessore regionale a Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, a margine dell’approvazione di una delibera di Giunta, proposta dall’assessore Comazzi, che stanzia complessivamente 83 milioni di euro per tutto il territorio regionale. “Si tratta di importanti risorse – ha dichiarato l’assessore Terzi – che consentiranno a diversi Comuni della nostra provincia di realizzare interventi per migliorare la sicurezza dei territori maggiormente soggetti a rischio idrogeologico. Queste risorse sì aggiungono a quelle già stanziate negli anni precedenti e confermano la concretezza di Regione Lombardia e la capacità di dare risposte mirate alle esigenze del nostro territorio e alla necessità di prevenire i rischi legati al dissesto idrogeologico”. Per la provincia di Bergamo i Comuni beneficiari sono: Albano Sant’Alessandro (500.000 euro per interventi di mitigazione rischio idraulico); Brembate di Sopra (380.000 euro per interventi di mitigazione della pericolosità del torrente Lesina); Foppolo (300.000 euro per messa in sicurezza del versante); Tavernola Bergamasca (10.189.311 euro per interventi di mitigazione della frana del Monte Saresano); Urgnano (2.030.100 euro per ripristino rogge); Valleve (710.000 euro per messa in sicurezza dal pericolo caduta massi); Comuni vari (3.000.000 euro per mitigazione del rischio idraulico del bacino del torrente Morletta). Ulteriori 1.300.000 euro andranno divisi tra Telgate, Bagnatica, Bolgare, Calcinate, Cavernago, Chiuduno, Costa di Mezzate, Grumello del Monte, Montello, Mornico al Serio, Palosco per prevenzione del dissesto idrogeologico. L'articolo Tavernola , la giunta regionale stanzia più di 10 milioni di euro per la frana del Monte Saresano proviene da Araberara.
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MediaPermane sotto osservazione costante lo stato della dotazione idrica della Provincia di Bergamo in gestione Uniacque che rende noto di aver inviato richiesta di emissione di ordinanza di contenimento dei consumi idrici (possibilità di consumo extra potabile solo per un’ora nella fascia notturna) a 36 altri Comuni della Provincia di Bergamo.Si tratta di Comuni che presentano un livello di attenzione elevato per attingimenti anormalmente alti e possibili criticità a breve; l’elenco qui sotto il testoUniacque ricorda l’importanza della collaborazione di tutti nell’evitare sprechi d’acqua e consumi non indispensabili della risorsa idrica e invita i cittadini a ridurre la propria impronta idrica mettendo in atto 10 semplici accorgimenti per l’utilizzo consapevole dell’acqua.Si tratta di Comuni che presentano un livello di attenzione elevato per attingimenti anormalmente alti e possibili criticità a breve. Questo l’elenco:AmbivereBarzanaCaprino BergamascoCasnigoCastione Della PresolanaCazzano Sant’AndreaCeneCereteCisano BergamascoClusoneColzateDossenaFino Del MonteFiorano Al SerioGandinoGazzanigaGorlagoGornoLeffeOnorePalazzagoParrePeiaPiarioPonte NossaPontidaPremoloRanzanicoRoncolaRovettaSerinaSovereTorre De’ BusiTrescore BalnearioVertovaVilla D’Ogna L'articolo SITUAZIONE DI SICCITÀ NELLA PROVINCIA DI BERGAMO – ecco i paesi a rischio proviene da Araberara.
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MediaDagospia lo ha intitolato ‘Finchè truffa non ci separi’, già, una coppia di quelle incredibili, l’importante era truffare lo Stato e per farlo andava bene qualsiasi mezzo, lui riconosce tre figli non suoi per avere bonus bebè, assegni e anche un reddito di cittadinanza maggiorato. La moglie invece si finge completamente cieca per intascare una cospicua pensione dall’Inps, la storia è stata raccontata dal Messaggero. La Procura di Roma ha firmato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a loro carico, atto che, solitamente, precede una richiesta di rinvio a giudizio. L’inganno inizia nel 2016. Il 29 novembre Giordan H. si presenta all’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, di Roma, e dichiara di essere il padre naturale del piccolo Paolo, un bambino appena nato. È d’accordo con la madre del piccolo, pure lei indagata dai magistrati per falso in stato civile. La stessa cosa viene fatta, in ospedali diversi della Capitale, anche il 15 dicembre e il 5 febbraio dello stesso anno, con altri due neonati.Il passo successivo è presentare la dichiarazione dei redditi: l’uomo dichiara di guadagnare mille euro al mese e di doversi fare carico di tutte le spese per mantenere la famiglia. Poi arrivano le prime richieste all’Inps: i bonus bebè, chiesti nel 2017 e poi ancora nel corso del 2019. Le somme vengono erogate dal 5 marzo 2018 fino al 2 dicembre 2019: quattromila euro. Una richiesta che viene ripetuta fino al giugno del 2020.Ma non è tutto.L’indagato, sempre presentando domanda all’Inps, riesce a intascare anche «l’assegno temporaneo figli minori», […] ottiene circa 170 euro al mese. E le stesse dichiarazioni vengono utilizzate pure per ottenere un reddito di cittadinanza gonfiato […]L’indagato non era l’unico componente della famiglia con la passione per le truffe, specializzato nel vivere a spese dello Stato. La moglie, Giulietta H., ha finto per anni di essere completamente cieca, mentendo ai medici che l’hanno visitata e che le hanno attribuito uno stato di invalidità totale […]con indennità di accompagnamento. Un raggiro che è andato avanti dal 2018 fino al 2023. L'articolo Una coppia di truffatori incredibili: lui riconosce tre figli non suoi, lei si finge completamente cieca proviene da Araberara.
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MediaCi sono persone che le accosti a sensazioni, umori e anche a…periodi. Già, come Stefania Maj, che se fosse un periodo, cioè un mese, sarebbe marzo. Con quel senso di colore, profumo, primavera, rinascita, luce. Stefania a Schilpario la conoscono tutti, ma guai a ricordarglielo, lei che preferisce stare nell’anonimato. Lei che se le chiedi perché aiuta tutti ti spiazza: “E perché non dovrei farlo? È un bisogno il mio, ho ricevuto talmente tanto nella vita che sento forte il bisogno di ritornare qualcosa”. Stefania, classe 1948, 4 figli, un negozio di alimentari in paese, una vita a mille: “Da piccola – racconta – ero vivacissima, scapestrata, disobbediente, a scuola non andavo granchè bene, ho ripetuto la terza elementare, anche se non brillavo volevo bene alle mie maestre e ai miei compagni. Mi bastava stare con loro per essere felici”. E poi? “Poi a 15 anni ho lasciato la valle per andare a Milano, in casa di una mia professoressa che adoravo. A 18 sono tornata e mi sono sposata, sì, lo so cosa pensi, che ero giovanissima ma ero felice così”. Stefania lavora al bar Milano per anni e poi dal 1967 apre il negozio di alimentari dove tutt’ora aiuta le figlie. “Elena è nata nel 1968, Barbara nel 1973, Betty nel 1979 e Matteo nel 1987 e sono nonna. Sono fortunata e felice. Per questo mi risulta facile dare una mano quando posso e se posso.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SCHILPARIO – Stefania che vive per la sua gente: “Ho ricevuto tanto e sento il bisogno di donare tanto. La valle lasciata a 15 anni, il ritorno…” proviene da Araberara.
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MediaQuando in provincia di Bergamo (ma anche al di fuori dei confini orobici) si sente nominare il nome ‘Rovetta’, una luce si accende in testa: “Rovetta, il paese dei Fantoni!”.Già… sono pochi i luoghi che possono vantare uno o più cittadini il cui nome è così strettamente legato a quello del paese. E, infatti, quando si sta per varcare una delle strade di accesso al centro abitato, si può leggere sul cartello la scritta: “Rovetta. Terra dei Fantoni”. L’attività dei Fantoni di Rovetta come ‘marangoni’ o ‘magistri lignaminis’ è documentata dal secolo XV. Al Quattrocento appartiene la prima personalità riconoscibile nella genealogia dei Fantoni operanti come intagliatori in legno. È quel Bertulino de Fantonis riconosciuto capostipite dalla tradizione locale e dalla letteratura storica settecentesca.L’attività di famiglia è di nuovo documentata intorno al 1630 con l’opera di Andriano (1563-1633), che con i fratelli e il figlio Donato (1594-1664) evidenzia un repertorio e una frequenza di commissioni tali da far ritenere avviata una produzione di bottega. Il figlio di Donato, Grazioso il Vecchio (1630-1693), grazie alla prole numerosissima e alle sue indiscutibili doti artistiche e imprenditoriali, produce lo sforzo decisivo per il decollo culturale e produttivo della bottega oltre i confini dell’area montana bergamasca e bresciana.La struttura della bottega, col suo organico fisso di maestri e di operai specializzati, ha per i Fantoni uno schema strettamente famigliare e, di conseguenza, un andamento economico e produttivo dipendente dal numero più o meno ampio di consanguinei che vi partecipano. Verso il 1685 Grazioso può contare sulla collaborazione dei figli Andrea (1659-1734) e Donato (1662-1724), entrambi reduci da un periodo di apprendistato a Parma, seguito, per il solo Andrea, da un soggiorno a Edolo, presso l’intagliatore Pietro Ramus. Ai primogeniti si affiancano progressivamente gli altri fratelli Giovan Antonio (1669-1748), Giovan Bettino (1672-1750) e Giovanni (1674-1745) e, tra le sorelle, almeno Caterina (1666-1711). Nel 1680 sono compiuti gli armadi della prima sagrestia nella Basilica di Alzano Lombardo, cui farà seguito, a partire dal 1692, l’esecuzione degli intagli e della statuaria della seconda sagrestia sotto la direzione di Andrea e in collaborazione con la bottega di Giovan Battista Caniana.Nel 1683 è commissionata la cantoria di Castione della Presolana. Negli stessi anni prendono avvio importanti lavori di allestimento di arredi liturgici in legno e in marmo per le chiese di Foresto Sparso, Zone, Rovetta e di innumerevoli altre località valligiane.Alla produzione di arredi sacri si affianca una costante e altrettanto intensa realizzazione di arredi civili, testimoniata dai relativi disegni preparatori. Pressoché l’intero complesso produttivo della bottega, costituito dalle opere, dai progetti grafici e dai modelli preparatori in legno o terracotta, è anonimo, a testimonianza della coesione e della capacità operativa dell’intero gruppo lavorativo. A governo del gruppo si erge la figura del capo bottega, che assume il ruolo pubblico di artista unico e di regista ufficiale dell’attività famigliare, assumendo su di sé anche il privilegio della memoria storica.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ROVETTA – Rovetta, la terra dei Fantoni: intagliatori, scultori e architetti per quattro secoli proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/03/caporalatodigitale.jpg">Media</a><strong>SERVIZIO STRAORDINARIO DI CONTROLLO SUL TERRITORIO NAZIONALE SU NUOVE FORME DI SFRUTTAMENTO LAVORATIVO NEL SETTORE DELLA GIG ECONOMY</strong>In data 24.03.2023, a partire dalle ore 18.00, i militari del Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro (101 Nuclei Ispettorato del Lavoro e 5 Nuclei Operativi) unitamente a tutti i Comandi Provinciali Carabinieri dell’Arma territoriale e con il concorso di diverse polizie locali, hanno effettuato un controllo straordinario in tutti i capoluoghi di provincia e nei principali centri abitati della penisola finalizzato ad individuare forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività di ciclo fattorino (più comunemente conosciuti come “rider”).L’attività rappresenta l’evoluzione delle verifiche avviate a cura del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano unitamente alla Polizia Locale del capoluogo nel settembre del 2019, a seguito del coinvolgimento di alcuni ciclofattorini in incidenti stradali nella città di Milano anche mortali, e svolte in coordinamento con la Procura della Repubblica di Milano – VI dipartimento Salute, Ambiente e Lavoro, finalizzate all’esecuzione di controlli a campione su strada dei c.d. rider al fine di acquisire informazioni sull’orario di lavoro, modalità di retribuzione, mezzi utilizzati, condizioni d’igiene e sicurezza ed altro, stante la mancanza di qualsivoglia tutela applicata agli stessi e alla non riconosciuta riconducibilità dell’incidente ad “<strong>infortunio sul lavoro</strong>”.All’esito di complesse attività di valutazione e di riscontro con le stesse piattaforme sui coefficienti di rischio in ambito urbano in relazione alle attività prestate dai ciclofattorini venivano impartite idonee prescrizioni<a href="#_ftn1">[1]</a> al fine di poter estendere le garanzie da lavoro dipendente alla categoria di lavoratori riconosciuta di fatto eterodiretta di tipo parasubordinato. Tale attività permetteva di applicare la vigilanza sanitaria secondo i dettami del T.U. 81/08 <strong>ad oltre 60.000 Rider</strong> oggetto di accertamento. L’adempimento totale delle prescrizioni da parte delle citate piattaforme comportava l’archiviazione del procedimento penale nel marzo 2022.Nel corso dei controlli eseguiti a Milano tra il luglio e l’ottobre 2022 finalizzati a verificare l’effettivo e perdurante rispetto da parte delle piattaforme degli obblighi a loro imposti dal d.lgs. n. 81/2008 è emersa l’esistenza di nuove forme di “caporalato digitale” attraverso l’illecita cessione di account. Fino alla metà del 2019 la cessione di account era un fenomeno “fisiologico” dovuto alla volontaria e provvisoria messa a disposizione di terzi delle credenziali di login da parte del rider che, non volendo essere sloggato o penalizzato nel ranking<a href="#_ftn2">[2]</a>, non potendo svolgere personalmente la prestazione per periodi più o meno lunghi (a causa di infortuni, malattia, rientro in patria per gli stranieri ecc..) “prestava” volontariamente il proprio account senza pretendere alcun beneficio economico ma per il solo fine di mantenere in essere il rapporto con la/le piattaforma/e.Con l’avvento del periodo pandemico, la prolungata chiusura degli esercizi commerciali e le restrizioni adottate per limitare la capacità di movimento delle persone al fine di contenere la diffusione del Covid-19, si è registrata una crescita esponenziale da parte della popolazione dell’utilizzo dei servizi di delivery tramite applicazioni telematiche dedicate, trasformando di fatto i rider in lavoratori essenziali in circuito lavorativo 24/7. Le piattaforme di App Delivery hanno quindi proceduto a reclutare telematicamente un numero considerevole di nuovi rider.In questo nuovo ed atipico scenario lavorativo, il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Milano accertava l’esistenza e lo sviluppo di numerosi episodi di cessioni…
MediaSi conclude la prima parte del restauro del Coro ligneo di Giovanni Francesco
Capoferri e Lorenzo Lotto della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Torna
a splendere il Coro dei Laici, svelando importanti scoperte. Fondazione MIA e Fondazione Banca Popolare di Bergamo, martedì 4 aprile 2023 alle ore 11, presentano in anteprima per la stampa il restauro del Coro dei Laici, parte del cinquecentesco Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto posto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in
Città Alta a Bergamo, che ha svelato importanti scoperte sull’opera.
Si tratta della prima parte del più ampio intervento di restauro, ancora in corso, che restituirà alla città di Bergamo l’intera sequenza di tarsie lignee raffiguranti immagini di storie bibliche e simboliche, la cui esecuzione si colloca tra il 1523 e il 1555.
Il Coro dei Laici, impreziosito da ventinove tarsie che rappresentano scene dell’Antico Testamento, disegnate dal Lotto e realizzate dal maestro intarsiatore Capoferri tra il 1523 e il 1530, è quello più recente – realizzato tra il 1553 e il 1555 – e occupa l’area absidale della Basilica. Il nome di questa sezione del Coro fa riferimento alla posizione in cui sedevano durante le celebrazioni i congregati laici di quella che oggi è la
Fondazione MIA. Oltre alla sezione dedicata ai laici, il Coro ligneo si compone di una seconda parte, il Coro dei Religiosi, il cui restauro sarà ultimato entro l’autunno 2023.
Intervengono:
Fabio Bombardieri, Presidente Fondazione MIA
Armando Santus, Presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo
Luciano Gritti, Bottega di Restauro ‘Luciano Gritti’
Stefano Marziali, Direttore scientifico Smart Puzzle e ideatore del progetto “Cantiere Vivo”
Corrado Benigni, Presidente Commissione Cultura Fondazione MIAL'articolo Bergamo: torna a risplendere il Coro dei Laici nella Basilica di Santa Maria Maggiore proviene da Araberara.
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Capoferri e Lorenzo Lotto della Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo. Torna
a splendere il Coro dei Laici, svelando importanti scoperte. Fondazione MIA e Fondazione Banca Popolare di Bergamo, martedì 4 aprile 2023 alle ore 11, presentano in anteprima per la stampa il restauro del Coro dei Laici, parte del cinquecentesco Coro ligneo di Giovan Francesco Capoferri e Lorenzo Lotto posto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, in
Città Alta a Bergamo, che ha svelato importanti scoperte sull’opera.
Si tratta della prima parte del più ampio intervento di restauro, ancora in corso, che restituirà alla città di Bergamo l’intera sequenza di tarsie lignee raffiguranti immagini di storie bibliche e simboliche, la cui esecuzione si colloca tra il 1523 e il 1555.
Il Coro dei Laici, impreziosito da ventinove tarsie che rappresentano scene dell’Antico Testamento, disegnate dal Lotto e realizzate dal maestro intarsiatore Capoferri tra il 1523 e il 1530, è quello più recente – realizzato tra il 1553 e il 1555 – e occupa l’area absidale della Basilica. Il nome di questa sezione del Coro fa riferimento alla posizione in cui sedevano durante le celebrazioni i congregati laici di quella che oggi è la
Fondazione MIA. Oltre alla sezione dedicata ai laici, il Coro ligneo si compone di una seconda parte, il Coro dei Religiosi, il cui restauro sarà ultimato entro l’autunno 2023.
Intervengono:
Fabio Bombardieri, Presidente Fondazione MIA
Armando Santus, Presidente Fondazione Banca Popolare di Bergamo
Luciano Gritti, Bottega di Restauro ‘Luciano Gritti’
Stefano Marziali, Direttore scientifico Smart Puzzle e ideatore del progetto “Cantiere Vivo”
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MediaLa strada secondaria, parallela alla Statale 42, che collega i centri abitati di Casazza e Spinone al Lago, sarà finalmente dotata di un marciapiede. Sono infatti partiti i lavori in Via XXV Aprile, all’incrocio con la breve Via I Maggio, sul territorio comunale di Spinone.Il nuovo marciapiede renderà più sicura per i pedoni questa strada che parte dalla zona delle Fonti San Carlo e termina a Casazza nei pressi della caserma dei Carabinieri.La strada è frequentata, oltre che dai residenti, da automobilisti e motociclisti che cercano una via più veloce quando il traffico è intenso sulla Statale (e questo succede spesso…), rischiando però di essere multati. Le foto sono di Raffaele D’Onofrio, che ringraziamo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SPINONE – CASAZZA – Marciapiede per rendere sicura la strada che collega i due paesi proviene da Araberara.
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MediaÈ tornato a casa da poco più di una decina di giorni Fabio Olivari, che insieme all’amico Dario Eynard, ha rappresentato il CAI all’International Scottish Climbing Meet che si è tenuto sul Ben Nevis, la più alta montagna della Gran Bretagna.Un’esperienza che Fabio, 28enne climber soverese, ci ha raccontato con un filo di emozione nella voce: “Era novembre quando il presidente generale del CAI, Antonio Montani, ha chiesto a me e Dario di partecipare a questo meeting in Scozia, dove erano invitati dei rappresentanti per ogni Stato… insomma, è stata una bella soddisfazione poter rappresentare l’Italia”.Il 24 febbraio è stato il giorno della partenza: “Siamo atterrati all’aeroporto di Edimburgo e poi ci siamo trasferiti alla Cic Hut, il rifugio alle pendici della parete del Ben Nevis dove siamo rimasti per una settimana e abbiamo scalato insieme a un ragazzo locale di pari livello con l’obiettivo di confrontarsi sulle etiche, i materiali e condividere informazioni tra le diverse nazioni, Polonia, Germania, Corea del Sud e Singapore”.Ad aprire la nuova via che ha preso il nome di ‘Solar Wind’ è stato Dario insieme al ragazzo scozzese: “Io ho cercato di ripercorrere le vie più iconiche del Ben Nevis, mi è piaciuta questa esperienza perché ho potuto assaporare un’etica della montagna diversa rispetto a quella che abbiamo sulle Alpi. Loro hanno solo il Ben Nevis e poche altre montagne e ci tengono molto alla tutela dell’ambiente… non sono soliti forare la roccia e sulle vie d’arrampicata si utilizza solo materiale removibile, quindi è un’arrampicata più pulita rispetto a quella italiana”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SOVERE – Fabio sul Ben Nevis, la montagna più alta della Gran Bretagna: “L’arrampicata, l’aurora boreale e il sogno di diventare guida alpina” proviene da Araberara.
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