Media“Noi non vendiamo carciofini o funghetti. Noi vendiamo l’esperienza di una famiglia che da quattro generazioni fa conserve alimentari. E questa è una cosa che al giorno d’oggi è da ricercare col lumicino. Noi garantiamo qualità, passione, amore per il nostro lavoro e per i nostri prodotti”.La parete dell’ufficio è occupata da una lunga serie di vasetti di vetro, uno accanto all’altro sulle mensole. Ognuno contiene un piccolo tesoro. C’è la classica giardiniera, ci sono i peperoncini e le olive, l’aglio e i carciofi, gli interessanti pezzetti di formaggio sott’olio e i battuti di pomodoro secco, le carote in agrodolce, i cetrioli e altro ancora.Ma dentro ogni vasetto di vetro c’è molto di più: c’è un prodotto (verdura, formaggio o fungo) di altissima qualità, c’è un processo di lavorazione e conservazione di livello elevato (e senza l’utilizzo di prodotti chimici e conservanti) e, soprattutto, c’è la storia.Sì, la storia di una famiglia che da quattro generazioni lavora con passione per offrire ai suoi clienti un’enorme varietà di prodotti, le conserve della famiglia Belotti.Certo… uno potrebbe dire: “Si tratta di semplici conserve, pezzetti di verdura messi sott’olio, sott’aceto o in salamoia”. Insomma, vasetti che ognuno di noi è abituato ad aprire a pranzo o a cena, per poi togliere carote, funghetti o cetrioli e usarli come contorno alla portata principale.In realtà, c’è molto di più, come ci racconta Alessandro, che con la sorella Simona rappresenta la terza generazione della famiglia Belotti.Ci troviamo nella sede dell’azienda Fratelli Belotti Conserve Alimentari ad Abbazia, una delle frazioni di Albino nella Valle del Lujo. È qui che affondano le radici di questa azienda, di questa famiglia.“Il mio bisnonno, che abitava nella vecchia casa qui accanto, faceva l’impresario edile. Per lavoro si era trasferito, insieme alla sua famiglia, in Toscana per la ricostruzione dopo il terremoto che c’era stato tantissimi anni fa in Garfagnana. C’era ovviamente anche mio nonno Guido, che laggiù ha conosciuto la sua futura moglie, da cui ha avuto quattro figli. Tra questi c’era mio padre Graziano. Ad un certo punto – spiega Alessandro – ci sono stati problemi finanziari che hanno portato alla chiusura dell’impresa edile. Mio nonno è quindi tornato qui ad Abbazia con la famiglia e ha deciso di reinventarsi, cominciando un’attività di commercio di funghi secchi.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ALBINO – ABBAZIA – La famiglia Belotti e le sue eccellenze: conserve alimentari d’alta qualità dal 1967 nella Valle del Lujo proviene da Araberara.
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MediaTanta carne al fuoco per Massimo Morstabilini che ha davanti una primavera di quelle intense. Si lavora su più fronti. Firmato definitivamente l’acquisto per l’Hotel Terminus che diventerà tra le altre cose anche un ostello con alcune peculiarità, procedono i lavori all’ex Collina Verde per il resort cinque stelle e intanto, sempre l’imprenditore Verzeroli, ha acquistato l’ex Park Hotel che appena finito i lavori in Collina, diventerà una discoteca a 360 gradi e un ritrovo per tutti i giovani delle valli. Ma intanto tiene banco la questione mercato che ha sollevato polemiche nelle scorse settimane, il sindaco Morstabilini però non molla e chiude la questione: “Andiamo in consiglio comunale per approvare il regolamento e a giugno il mercato si sposta in centro – commenta il sindaco – la vicenda si chiude qui. Quattro bancarelle sono già in centro e le altre le raggiungeranno, non ci sono alternative, speriamo che prevalga il buon senso e che gli ambulanti capiscano che è la soluzione migliore, in ogni caso abbiamo molte richieste di nuovi ambulanti che sarebbero disposti a venire.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo CLUSONE – Il sindaco: “A giugno mercato in centro, ci sono tante richieste di nuovi ambulanti. Faremo una grande sala civica e…” proviene da Araberara.
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MediaSarà Luca Giovanni Pendezza, 30 anni, attuale vicesindaco, il candidato a sindaco del gruppo attuale di maggioranza guidato dalla sindaca Angela Bellini, con la lista “Persone per Villa d’Ogna”. Il comunicato ufficiale racconta anche qualcosa di più: “Il gruppo che si sta componendo sarà composto da una compagina allargata e variegata. Sarà una lista civica al di là delle appartenenze politiche”. Traduzione con retroscena. Il centrodestra, forte dei risultati recenti nelle regionali e nelle politiche, vuole avere un ruolo. E dopo aver pensato a una lista propria (ma con quale candidato a sindaco?) deve aver ripiegato su un’alleanza. Questo sarebbe il significato di quella “compagina allargata” e dell’ “al di là delle appartenenze politiche”.Grande era la confusione sotto il cielo di Villa (e di Ogna). Le primarie indette dal Pd hano finito per mettere in grande imbarazzo i loro promotori. Il più votato è risultato, come abbiamo già scritto sull’ultimo numero di Araberara, Luigi Pellizzari. Non che ci sia stata una valanga di votanti, fatto sta che le 20 preferenze date all’architetto sono pur sempre le più numerose. Il secondo preferenziato è risultato uno storico rappresentante della sinistra e ora del Pd, ma Severo Speranza non ci pensa nemmeno a una sua candidatura a sindaco, se si pensa a una lista civica è chiaro che un candidato con una storia importante di schieramento politico alle spalle come quella di Speranza, ridurrebbe le… speranze di successo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo VILLA D’OGNA – ELEZIONI – La grande… Pendezza sulle liste proviene da Araberara.
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MediaUn lungo sfogo e dai toni piuttosto coloriti in consiglio comunale per l’ormai ex assessore Marcella Brignoli, che rappresentava la quota di Fratelli d’Italia.“Si è compiuto l’ultimo atto di una farsa vergognosa – ha sottolineato -. Sono stata estromessa dalle mie funzioni di Assessore. Essere troppo libera e disinteressata, ai giochetti della politica, non era ben visto dal sindaco e dal resto della sua Amministrazione. Le motivazioni sono evidentemente di facciata e risultano offensive sia della mia intelligenza sia di quella dei Villonghesi. Non voglio dilungarmi in discorsi ove saranno altre autorità a giudicare. Voglio solo precisare che l’atteggiamento verso di me, è stato improntato all’assoluta mancanza di rispetto, sin dalla campagna elettorale; mentendo, non solo a me, ma anche ai Cittadini, Lei ha sempre affermato che Giuseppe Vigani mai sarebbe entrato a far parte della squadra e che era solo un semplice supporter. La nascita della Giunta di Centro Destra, è stata da subito tribolata, poiché si doveva trovare per forza un posto da Assessore Esterno e colei che doveva essere sacrificata avrei dovuto essere io, pur essendo l’unica di Fratelli d’Italia, che, non accettando il fatto compiuto, si è attivata perché non succedesse e quindi il ‘sacrificato’ è stato un Consigliere a voi “caro”. Credo che da quel giorno io sia diventata il nemico pubblico numero uno. Da otto mesi mi faccio sempre una domanda, perché Lei, Signor Sindaco, abbia così a cuore l’Assessore Esterno, visto che ebbe modo di dirmi e scrivermi, che lo stesso sarebbe stato la nostra rovina?! VERBA VOLANT SCRIPTA MANENT.—La minoranza: “Si vedeva dall’inizio che era una giunta difficile da mettere insieme”Abbiamo chiesto anche a Mario Ondei, in rappresentanza della minoranza, quale è la loro visione: “Siamo rimasti basiti, ho partecipato a tanti consigli comunali ed è la prima volta che mi succede di assistere a uno spettacolo di questo genere. Avevamo rilevato già dall’inizio che questa giunta fosse un po’ difficile da mettere insieme, perchè si è voluto mettere insieme delle situazioni politiche per rispettare i tre partiti del centro destra e allo stesso tempo far entrare la figura di Vigani, una presenza ingombrante...—Il sindaco: “Dichiarazioni pretestuose e infondate. Il centro destra è più unito che mai”“Le dichiarazioni rese in Consiglio comunale dalla signora Brignoli sono provocatorie, pretestuose e infondate”, esordisce il sindaco Francesco Micheli, che per il momento tiene le deleghe del Commercio, Turismo, Lavoro e Tributi. “Io, quindi, non voglio entrare nel merito di queste dichiarazioni per evitare di entrare in un dibattito da talk show, poco istituzionale. Rispetto le istituzioni, e ritengo doveroso mantenere un contegno istituzionale sempre. La questione è molto semplice. La scelta di revocare la signora Brignoli è dettata dal fatto che è venuto meno il rapporto fiduciario con la stessa, necessario per poter lavorare quotidianamente. Rapporto fiduciario (ed anche di amicizia) che è saldo con tutti i miei consiglieri, come si vede chiaramente dal lavoro che stiamo facendo.L'articolo VILLONGO – Brignoli: “Ultimo atto di una farsa vergognosa”, il sindaco: “Dichiarazioni pretestuose”, la minoranza: “Si vedeva dall’inizio che sarebbe stata una giunta difficile da tenere insieme” proviene da Araberara.
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MediaIl sindaco Angelo Migliorati ha letto la raffica di critiche di quelli che lui chiama “gli amici brontosauri”, nel senso che criticano “ma suggeriscono e pretendono che io risolva problemi che loro, quando erano in amministrazione, non hanno mai risolto”. Due i temi principali, il recupero dell’ex Dalmine, di proprietà comunale e il mantra della tangenziale di Castione, di cui di discute da decenni. “Su quest’ultimo problema abbiamo sondato Anas, visto che la strada è tornata di sua competenza. Le due proposte, la variante a valle calcolata su un costo di 45 milioni, e la variante a monte valutata sui 60-70 milioni di euro. Non ci hanno riso in faccia, ma ci è mancato poco. Adesso il progetto di Anas è quello della variante delle curve della Selva. Poi si vedrà…”.E allora parliamo del complesso dell’ex Dalmine con un parco immenso e immobili importanti. Sono passati quindici anni da quando è diventata di proprietà comunale ma è ancora praticamente abbandonata.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo CASTIONE – Il Sindaco, le critiche degli “amici brontosauri” e la grana da 2 milioni e mezzo dell’ex Dalmine proviene da Araberara.
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MediaA distanza di anni la lista di opposizione Lovere domani, che pensa e agisce come se fosse Lovere l’altro ieri, è ancora ferma al palo e continua a polemizzare sull’argomento, sebbene le scelte tecniche fatte nel progetto della ciclopedonale, pensate e valutate attentamente, siano state spiegate in modo esaustivo più volte e in più occasioni. Nonostante le molteplici criticità di questi anni, dalla pandemia alla guerra in Ucraina, dall’aumento dei prezzi dei materiali alle difficoltà negli approvvigionamenti, l’Amministrazione comunale ha continuato a lavorare per portare a termine il progetto, frutto della collaborazione fra i Comuni di Lovere e Castro, con la consulenza di Legambiente, del Museo Civico di Scienze naturali e la firma del team di tecnici già estensori del progetto del balcone a sbalzo sulla Via Mala. Nessuna improvvisazione o leggerezza, come insinua Lovere domani che dimostra di essere già in campagna elettorale, ma un’idea coerente con la visione ampia e proiettata verso il futuro che da sempre caratterizza il lavoro dell’Amministrazione de L’Ago di Lovere. Per le sue caratteristiche tecniche, infatti, la Luar pons terraneus costituisce un tracciato che è snodo fondamentale della ciclovia Monaco – Milano, ha una valenza turistica internazionale che non solo unisce il lago alla collina, ma si proietta verso Bergamo e verso la Valle Seriana. La realizzazione di quest’opera, come previsto nel programma elettorale de L’Ago di Lovere, assicura finalmente a pedoni e ciclisti un percorso al riparo dal traffico, illuminato e sicuro che, con un suggestivo balcone a sbalzo sul vuoto, recupera e valorizza al tempo stesso l’importante sito geologico e naturalistico della gola del Tinazzo. Nondimeno essa dà finalmente impulso alla riqualificazione del parco della Colombera, con un nuovo assetto che va a rigenerare e arricchire gli spazi a verde per i cittadini e per i turisti.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo LOVERE – CICLOPEDONALE – C’è chi guarda la luna e chi non guarda oltre il proprio naso, sull’altro lato sarebbe costata di più e la forra del Tinazzo una discarica dei rifiuti proviene da Araberara.
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MediaIl 18 marzo 2023, in occasione della Giornata Nazionale in memoria delle vittime della pandemia la Diocesi di Brescia e la Diocesi di Bergamo propongono “Land Music”, un concerto di campane commemorativo esteso su tutto il territorio delle province di Bergamo e Brescia.Il progetto consiste nel far suonare le campane delle parrocchie alle ore 20 di sabato 18 marzo e ciascun campanile dovrà suonare a morto in una delle seguenti modalità:eseguire un numero di rintocchi pari al numero delle vittime provocate dalla pandemia nella Parrocchia o nel Comune.suonare le campane a morto per almeno 5 minutiIl risultato di tutte le parrocchie in concerto contribuirà a creare un “concerto esteso” che unirà simbolicamente le due province duramente colpite dalla pandemia.Il concerto è in accordo con la Diocesi di Brescia, la Diocesi di Bergamo, le Amministrazioni Comunali e Assessorati alla Cultura delle città di Bergamo e Brescia, in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo 18 MARZO ORE 20.00 – “Campane a morto” in tutti i paesi per ricordare i morti di Covid proviene da Araberara.
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MediaPoco più di 200 abitanti, un panorama splendido, un luogo di aggregazione all’oratorio dove si ritrova anche chi transita per turismo da queste parti. Ma i locali dell’oratorio, bar e cucina non funzionano più da qualche tempo, chiusi. La questione ha sollevato un po’ di polemiche, senza un posto dove fermarsi qui voleva dire far morire quel che resta di questo splendido luogo. Siamo andati a vedere cosa succede: “Le cose non stanno così – spiega il sindaco Federico Baiguini – in questi giorni siamo stati invitati dal parroco don Angelo a una riunione, abbiamo fatto il punto della situazione. Noi abbiamo confermato che siamo intenzionati a mantenere questo punto di aggregazione a Ceratello, la frazione più alta del paese e una delle più gettonate a livello turistico”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo COSTA VOLPINO – CERATELLO – Quell’unico bar che non deve chiudere: “Alcuni cittadini creeranno un circolo per gestirlo” proviene da Araberara.
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MediaScambiarsi informazioni davanti a un caffè per cambiare…l’economia. Sembra un racconto di fantascienza. E’ invece realtà.Business Network International, più nota con l’acronimo BNI, è sbarcata nell’Alto Sebino con l’apertura del suo undicesimo capitolo di imprenditori e professionisti in terra bergamasca. La presentazione ufficiale del capitolo Sebino (e del Capitolo Fantoni di Dalmine, che è il dodicesimo della provincia) è avvenuta alla Fiera di Bergamo.Già… ma cos’è e di cosa si occupa BNI? Ce lo spiega Francesca Filosofi, Assistant Director di BNI Bergamo, che è venuta nella redazione di Araberara insieme ad uno degli imprenditori dell’Alto Sebino bergamasco, Marco Berta, titolare della concessionaria Autoelite di Costa Volpino.Sono loro due che ci accompagnano in questo viaggio nel futuro. Sì, perché il mondo di BNI sembra proprio orientato verso il domani.“BNI è l’organizzazione di scambio e referenze più vasta e di successo a livello mondiale. Al suo interno – spiega Francesca – è organizzata in numerosi capitoli sul territorio mondiale, nazionale e, ovviamente locale. Dieci anni fa, grazie all’ingegner Maria Luisa Cordone, BNI è approdata anche in provincia di Bergamo con il primo capitolo di imprenditori e professionisti. L’intento principale dei componenti dei vari capitoli di BNI è scambiarsi referenze e quindi conoscenze e rapporti basati sulla fiducia, scambiandosi competenze, capacità acquisite attraverso l’esperienza, la formazione e l’apprendimento che consentono di eseguire con successo specifiche attività o risolvere problemi in un ambiente lavorativo o personale. Le competenze sono un elemento fondamentale per il successo personale e professionale. Svilupparle e mantenerle può aiutarti a gestire situazioni impegnative, adattarti a cambiamenti continui e raggiungere obiettivi sia personali che professionali. In ogni capitolo di BNI – continua Francesca – c’è la possibilità di un’iscrizione da parte di un imprenditore, un artigiano, un professionista, un commerciante, ma uno solo per ogni attività. La specializzazione per noi è molto importante, perché all’interno dei vari capitoli divisi per aree geografiche può aderire una sola figura per ogni attività professionale. Se, ad esempio, c’è un idraulico che fa parte del capitolo, sarà presente solo lui; stesso discorso per un dentista o una concessionaria di auto. Questo serve per fare in modo che non nasca competizione tra i membri dello stesso capitolo ma, al contrario, nasca collaborazione e scambio di referenze, consigli e informazioni”.Interviene Berta. “Io, ad esempio, sono presente nel capitolo del Sebino come unico rappresentante del settore delle concessionarie”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ECONOMIA – L’economia davanti a un… caffè, BNI sbarca nell’Alto Sebino proviene da Araberara.
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MediaAngelo ha gli occhi grandi e scuri, dove ci puoi vedere dentro quel tutto che ti può far sognare. Che se non sogni a 27 anni non sogni più. E Angelo Bonfitto ha deciso di tirare fuori quel sogno dallo sguardo e servirlo ai tavoli. Già, fra pochi giorni Angelo apre il suo ristorante, e non un ristorante qualsiasi, riapre Zù, a Riva di Solto, che è un marchio. Uno storico marchio di qualità nel mondo della ristorazione. Quella qualità che i precedenti storici gestori, Patrizia e Marcello, hanno curato nei minimi particolari per 40 anni. Ora il passaggio di testimone, non così scontato, anzi, le richieste per riaprire Zù sono state davvero tante ma Patrizia e Marcello hanno scelto Angelo. E la scelta non è certa casuale “Io arrivo dalla Puglia, Gargano, sono qui da 15 anni, siamo arrivati in Val Seriana e i miei genitori sono residenti ancora a Piario, lavoravano a Valbondione, sempre nella ristorazione, l’hotel Gioan a Lizzola. Dopo le scuole medie mi sono iscritto al Liceo Scientifico a Clusone, i miei genitori essendo nel settore della ristorazione erano titubanti nel farmi intraprendere la stessa strada e così mi hanno iscritto al Liceo ma non era il mio posto. Dopo un po’ di battaglie scolastiche l’ho avuta vinta e mi sono spostato all’High Ischool di Bergamo, dove ho intrapreso un percorso di 5 anni, ho preso il diploma e ho fatto la mia prima esperienza da Cece e Simo a Bergamo, dove ho conosciuto lo chef Filippo Cammarata che ora lavora all’Osteria Tre Gobbi, sono molto legato a lui, l’input per intraprendere questa strada me lo ha dato lui e ho avuto la possibilità di esprimermi e di affrontare stage importanti, prima al Piazza Duomo ad Alba, un 3 stelle Michelin e poi al Ristorante Reale di Castel di Sangro, altro 3 stelle, poi sono stato al LoRo di Trescore, sei mesi e poi a San Vito di Cadore in un altro ristorante con una stella Michelin, un ristorante piccolo con una cucina diretta, prodotto, materia prima e piatto”. Insomma, un bagaglio di esperienze importanti che fanno definitivamente innamorare Angelo della cucina. E Angelo quando parla di cucina si illumina, quella passione che va oltre un mestiere, che diventa una strada, diventa la vita.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo RIVA DI SOLTO – IL PERSONAGGIO – Zù riapre con lo chef Angelo Bonfitto, 27 anni: “Dal Lido 84 dei fratelli Camanini al Colletto e ora mi metto in proprio, ecco come sarà…” proviene da Araberara.
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MediaIn un periodo in cui si fa fatica a fare una lista, Pianico va verso le due liste per le elezioni amministrative di maggio. A sfidare l’uscente Maurizio Pezzoli sarà Mauro Franini, vicino alla Lega ma che guiderà una lista civica: “Il gruppo c’è – spiega Mauro – ci accomuna il forte desiderio di far tornare a vivere il nostro paese…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo PIANICO – ELEZIONI – Mauro Franini: “Mi candido, sarà una lista civica, vogliamo far tornare a vivere il paese” proviene da Araberara.
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Media“L’impegno che mi ha dato il sindaco Camillo Bertocchi è bello e sfidante. Sono emozionata e molto impegnata. Per ora sto imparando. Per fortuna che i nostri uffici comunali sono molto comprensivi nei miei confronti”. Lo confessa Roberta Angelica Manenti Contessi che dal 1 marzo è la nuova assessora all’istruzione e agli organi istituzionali di Alzano Lombardo. “In questa prima fase non mi sono ancora posta degli obiettivi. Prima devo capire bene il mio perimetro. Ciò che voglio creare è qualcosa di sinergico e dialogante con gli uffici, la popolazione e i genitori degli alunni dei nostri istituti scolastici comunali per quanto riguarda l’educazione civica. Io e il sindaco collaboriamo da più di dieci anni e quindi credo che prima di nominarmi ha sicuramente valutato le mie attitudini. La maggior parte del mio tempo lo dedicherò a questo ruolo amministrativo. Io sono curiosa, quindi qualsiasi bella proposta che sia culturale o istruttiva la sosterrò”.Con grande entusiasmo per il suo nuovo ruolo Manenti Contessi risponde anche alle critiche mosse dagli oppositori dell’Amministrazione: “Non mi sento una riserva, né una sostituta. Cercherò di dare continuità e di migliorare il servizio. Finalmente il mandato popolare viene confermato. Io ero stata la terza più votata in tutta Alzano. Inoltre, con me, anche Fratelli d’Italia viene rappresentata in giunta. Alle critiche avanzate dal gruppo di ‘Alzano Viva’ non rispondo nemmeno. Sono offese gratuite e personali. Io sono contraria a ogni tipo di totalitarismo, l’ho già ribadito più volte”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ALZANO – I NUOVI ASSESSORI – Manenti Contessi: “Non mi sento una riserva, né una sostituta”. Baldis: “Squadra compatta” proviene da Araberara.
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Media“A pensar male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca”. Commenta così il domino delle poltrone che sta modificando gli equilibri amministrativi di Alzano Lombardo Mario Zanchi, capogruppo della lista di minoranza ‘Alzano Futura’. “Non so il perché i due assessori si siano dimessi. Io non sono abituato a fare gossip politico. Quello che ci interessa è il servizio offerto alla popolazione. Però ci infastidisce il fatto che il sindaco sapeva delle dimissioni da molto tempo e abbia aspettato dopo le elezioni regionali per annunciarle in maniera ufficiale alla cittadinanza. Cosa c’entrano le dinamiche della Giunta di Alzano con il voto in Lombardia? Se il sindaco pensa che i nostri concittadini si facciano influenzare da questo li sottovaluta. Cambiare l’assessore alla cultura durante Alzano Bellissima Città non mi sembra una buona scelta. Inoltre insospettisce il fatto che si dimetta l’assessore alle infrastrutture proprio mentre il cantiere della scuola materna è ancora bloccato e quello della piazza Italia è in ritardo…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ALZANO – GLI OPPOSITORI – “La maggioranza è divisa” proviene da Araberara.
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Media“Io non ero la persona giusta. Ognuno deve fare il suo mestiere. In questo anno e mezzo ho capito che non sono tagliato per certe cose”. Marco Cimmino commenta così le sue dimissioni da assessore alla cultura e all’istruzione di Alzano Lombardo. “Io avevo in mente il ruolo dell’assessore in una città dove c’è uno staff che si occupa di molte faccende che invece qui toccavano a me. Quindi non riuscivo a starci dietro. Questa è la questione chiave. Loro avrebbero voluto che io fossi stato più presente sul territorio, andando ad ascoltare la banda e confrontandomi con i bibliotecari. Avrei dovuto dedicare molto più tempo che obiettivamente, per ragioni di lavoro, non ho. Per cui anche io ero frustrato perché non riuscivo a fare quello che avevo in mente. Perciò penso che chi svolge incarichi di questo tipo debba essere del paese, per una questione di rapporto con il territorio e con la gente. Anche perché c’è sicuramente un ritorno politico: se il cittadino vede che l’assessore è lì e gli chiede “come va e cosa non va” è contento perché pensa che stia lavorando. Visto che io sono stato nominato come esterno e non eletto mi sembrava giusto lasciare spazio a persone del territorio”.Dopo aver spiegato i motivi delle sue dimissioni, Cimmino torna sulle ragioni della sua nomina: “Credo che il sindaco Camillo Bertocchi abbia fatto un’operazione di facciata andando a prendere uno che riteneva famoso e conosciuto: un’operazione alla Sgarbi su scala minore. Ma non era quello di cui avevano bisogno…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ALZANO – GLI EX ASSESSORI – Cimmino e la sua nomina nel 2021: “Un’operazione alla Sgarbi su scala minore” proviene da Araberara.
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Media“Non vorrei vivere tutta la mia vita qui a Nembro. Però sono molto legato al mio paese. Anche se non starò più qui, ci tornerei sempre”. Parola di Andrea Marchesi, 23 anni e nembrese doc. Nato e cresciuto sempre qui nel quartiere San Nicola, del quale è diventato anche il presidente del Comitato da inizio dicembre 2022. “Ciò che mi tiene ancorato qui a Nembro è la tradizione della mia famiglia: sia i miei genitori che i miei nonni sono di qui. Inoltre c’è la bellezza del paese: a livello urbanistico e paesaggistico a me Nembro piace molto. Però credo che la val Seriana sia una delle zone più chiuse al mondo. C’è l’etica del lavoro. L’unico sforzo accettato è quello del lavoro fisico e duro. Se vedono che studi e hai tempo libero sei un fannullone”.Capelli neri, occhiali da sole scuri che nascondono gli occhi, ma lasciano trapelare il piercing sul sopracciglio sinistro. Una barba appena accennata contorna in maniera sfumata la pelle rosacea e liscia del viso paffuto di Andrea. «Ho fatto l’alberghiero qui a Nembro perché tutti i miei amici erano in questa scuola. Ma quello non era il lavoro che volevo fare. Perciò ora studio comunicazione a Bergamo, che non è troppo impegnativa, è interessante, ti apre moltissime strade e soprattutto non c’è la matematica che è la cosa che odio di più al mondo. Mi è sempre piaciuto il cinema. Sogno di fare il regista. Dopo il corso che abbiamo fatto in università ho capito che questa sarebbe una figura a me affine. Forse è un piano utopico. Se non riuscissi a trovare una strada nel mondo del cinema mi piacerebbe il giornalismo, ma sempre legato alla settima arte. Per ora ho iniziato a lavorare per la tesi che riguarderà la storia dei videoclip. Quando finirò la triennale non continuerò a studiare. Se ci sarà la possibilità di andare a lavorare all’estero la valuterò. Adesso vivo ancora con i miei genitori nella zona vicina al supermercato MD, in via Sora. Secondo me San Nicola è il quartiere migliore di Nembro. E non lo dico solo perché ci vivo. Qui c’è tutto: le scuole, i parchi, la fermata del tram e siamo forniti benissimo con le piste ciclabili. Mi sono candidato al Comitato di quartiere perché sono stato tirato dentro dal mio vicino di casa. Adesso sto vedendo che è un po’ più pesantina di quanto immaginavo, soprattutto per me che sto studiando e sto cercando lavoro. È sicuramente una bella esperienza. Quando finirà il mandato e avrò terminato gli studi vedrò cosa fare».SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo NEMBRO/2 – Quartiere San Nicola, Andrea, 23 anni: “Ciò che mi tiene qui è la mia famiglia ma Nembro si sta spegnendo, quando finirò gli studi forse andrò all’estero”. Il tabaccaio: “Qui il giro non è male” proviene da Araberara.
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MediaIl 17 marzo ricorre la festa di San Patrizio, patrono d’Irlanda. Simbolo della media Val Seriana a Colzate si trova l’unico Santuario in Italia che spicca su uno sperone di roccia a dominare tutto il territorio. La comunità della media Valle Seriana è pronta a ricordare il suo santo protettore. Due giorni di celebrazioni: il 16 marzo c’è stata la fiaccolata in cammino verso il santuario alle ore 20, mentre venerdì 17 alle ore 10.30 la Santa Messa Solenne al Santuario e alle 18 la Messa Vespertina. La presenza in Valle del culto legato al santo irlandese ha dato vita a numerose leggende. La tradizione vuole che l’origine risalga ad un ex-voto pronunciato da un gruppo di mercanti irlandesi che, dopo essere sfuggiti alla furia delle truppe Federico Barbarossa scese in valle Seriana nel 1166, innalzarono questa costruzione al santo a cui si erano raccomandati.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo COLZATE – L’unico Santuario in Italia dedicato a San Patrizio proviene da Araberara.
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MediaÈ tornato a casa da poco più di una decina di giorni Fabio Olivari, che insieme all’amico Dario Eynard, ha rappresentato il CAI all’International Scottish Climbing Meet che si è tenuto sul Ben Nevis, la più alta montagna della Gran Bretagna.Un’esperienza che Fabio, 28enne climber soverese, ci ha raccontato con un filo di emozione nella voce: “Era novembre quando il presidente generale del CAI, Antonio Montani, ha chiesto a me e Dario di partecipare a questo meeting in Scozia, dove erano invitati dei rappresentanti per ogni Stato… insomma, è stata una bella soddisfazione poter rappresentare l’Italia”.Il 24 febbraio è stato il giorno della partenza: “Siamo atterrati all’aeroporto di Edimburgo e poi ci siamo trasferiti alla Cic Hut, il rifugio alle pendici della parete del Ben Nevis dove siamo rimasti per una settimana e abbiamo scalato insieme a un ragazzo locale di pari livello con l’obiettivo di confrontarsi sulle etiche, i materiali e condividere informazioni tra le diverse nazioni, Polonia, Germania, Corea del Sud e Singapore”.Ad aprire la nuova via che ha preso il nome di ‘Solar Wind’ è stato Dario insieme al ragazzo scozzese: “Io ho cercato di ripercorrere le vie più iconiche del Ben Nevis, mi è piaciuta questa esperienza perché ho potuto assaporare un’etica della montagna diversa rispetto a quella che abbiamo sulle Alpi. Loro hanno solo il Ben Nevis e poche altre montagne e ci tengono molto alla tutela dell’ambiente… non sono soliti forare la roccia e sulle vie d’arrampicata si utilizza solo materiale removibile, quindi è un’arrampicata più pulita rispetto a quella italiana”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SOVERE – Fabio sul Ben Nevis, la montagna più alta della Gran Bretagna: “L’arrampicata, l’aurora boreale e il sogno di diventare guida alpina” proviene da Araberara.
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MediaLa litoranea sebina bergamasca abbandonata, pur avendo potenzialità tutte da sfruttare. Guardando l’altra sponda viene da pensare che i bresciani si siano mossi per tempo, decenni fa ormai, con le gallerie che portano dritte verso Brescia (semmai si dovrebbe discutere dei limiti di velocità che sembrano trabocchetti e delle relative multe). Viabilità risolta con la variante del treno Brescia-Edolo che non è poco. Da aggiungere il “recupero” ciclopedonale della Toline-Vello che turisticamente vale moltissimo.Torniamo da questa parte del mondo dei “poveri”. La litoranea appena passato Castro è una sorta di piccolo sentiero a picco sul lago, un po’ di reti paramassi e uno ci passa sperando nella buona sorte. Prima di Riva una modesta galleria lasciata a metà (si nota, venendo da Riva, l’imbocco di un proseguimento mai attuato), in corrispondenza del Bogn, già di suo traforato ben tre volte. Ma con risultati pressochè nulli per la viabilità.Ma anche dopo Riva di Solto uno deve sperare che non venga giù qualche masso come avviene di quando in quando, con interruzioni del traffico, al netto del fatto che nessuno ci resti sotto (il masso).Tavernola è epicentro tra due gallerie. La prima è quella di Portirone. Qui bisogna aguzzare gli occhi perché chi va in bici deve per forza di cose entrarci e percorrerla sperando di non essere tranciato da un’auto o peggio da un tir. Non c’è alternativa. Il vicesindaco di Tavernola, Roberto Zanella, a suo rischio e pericolo, si è avventurato sul vecchio percorso, ridotto questo veramente a un sentiero, con relativo abbandono di immondizia (!), massi precipitati e sterpaglie. Su questo tratto non c’è, non diciamo un progetto di massima, ma nemmeno un’idea di recupero di un percorso turistico. E’ l’abbandono totale.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo TAVERNOLA – Le gallerie di Portirone e Corno e i tracciati pedonali abbandonati. Sul versante bresciano invece… proviene da Araberara.
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MediaNei giorni scorsi è stato aperto uno dei più importanti e attesi cantieri di Casazza degli ultimi anni, quello che coinvolge uno degli edifici simbolo del paese, in particolare del centro storico di Mologno. È infatti cominciato l’intervento di ristrutturazione di Palazzo Suardini (che è di proprietà comunale) e di sistemazione dell’antistante Piazza Cesare Battisti. Si tratta di un’opera che andrà a costare un milione 200 mila euro; il Comune ha ricevuto lo scorso anno un finanziamento da un milione di euro dalla Regione Lombardia, mentre i restanti 200 mila euro saranno a carico delle casse comunali.Il vicesindaco Renato Totis (che è assessore a Cura del Territorio, Edilizia Pubblica e Privata, Manutenzione del Patrimonio, Efficientamento energetico) mostra la sua soddisfazione per l’avvio di questo cantiere. “Stavamo aspettando il via libera della Sovrintendenza e questo è arrivato, anche se è stata piuttosto conservativa, come capita spesso quando ci sono in ballo interventi di ristrutturazione di antichi edifici. Comunque, finalmente nei giorni scorsi l’impresa ha potuto iniziare i lavori a Casa Suardini. L’intervento consiste nella ristrutturazione di tutto il piano terra e di una parte del primo piano del palazzo. Si interverrà anche sulle facciate e sul tetto. Questo rappresenta solo il primo lotto dell’intervento.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo CASAZZA – Al via il cantiere per riportare Casa Suardini agli antichi splendori proviene da Araberara.
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MediaAi lavori che si avviano alla conclusione corrispondono quelli appena partiti. Partiamo quindi dal cantiere che in queste settimane ha riguardato la SS42: “I lavori per lo spostamento dell’acquedotto sono ormai finiti – spiega il sindaco Marco Zoppetti -, ancora qualche giorno per arrivare al collegamento dell’altro tubo e poi la ditta si fermerà per alcune settimane, ma la strada sarà libera. Fortunatamente non si sono verificati troppi disagi al traffico come invece avevamo messo in conto e quindi ritengo si sia fatto un buon lavoro”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ENDINE – Via alla ciclabile, verso la fine il cantiere sulla SS42 proviene da Araberara.
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