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MediaCosa direbbe Camillo Benso Conte di Cavour, primo capo del Governo dell’Italia unita, osservando come diventerà la principale piazza di Trescore Balneario, che porta il suo nome? Direbbe probabilmente che è più bella dell’attuale, occupata in buona parte dai parcheggi. Però magari storcerebbe il naso pensando a quegli stessi parcheggi, che verranno spostati altrove, generando magari un certo disagio agli automobilisti e ai commercianti. Certo… all’epoca di Cavour le auto non c’erano, ma da uomo lungimirante, pratico e pragmatico com’era avrebbe capito la necessità di non spogliare di parcheggi il centro del paese.Ed è appunto la questione parcheggi che alimenta i dubbi sul mega intervento che l’Amministrazione comunale ha deciso per la centralissima Piazza Cavour.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 MARZOL'articolo TRESCORE – I LAVORI IN CENTRO – Piazza Cavour, la minoranza: “Non sia solo una ‘bella piazza’. Forti obiezioni per parcheggi e commercio” proviene da Araberara.

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MediaChe don Michelangelo Finazzi fosse uno dei preti più promettenti e apprezzati della Diocesi di Bergamo lo si sapeva da tempo. Col passare del tempo, infatti, gli incarichi che gli sono stati affidati dal Vescovo sono diventati sempre più corposi. Ad esempio, quando pochi anni fa il vertice della Curia orobica ha deciso di mettere in soffitta i vecchi vicariati locali dando vita ai grandi vicariati territoriali, per guidare quello della Bassa Valle Seriana era stato proprio don Michelangelo.Dal 2010 guida la Parrocchia di Fiobbio (una delle frazioni del Comune di Albino nella Valle del Lujo), piccola ma importante essendo il paese natale della Beata Pierina Morosini. Da qualche anno si vocifera perciò di una possibile proSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 MARZOL'articolo TRESCORE – Il ‘volo’ in Città Alta di don Michelangelo Finazzi proviene da Araberara.

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MediaAndrà in onda stasera, domenica 5 marzo, a Speciale Tg1 alle 23.40 ‘Ritratto di donna’ con le immagini e le interviste ad alcune delle dodici donne protagoniste di #CCW, Calendar Cancer Woman, il calendario di Araberara.Come vi avevamo già raccontato, la Rai è stata in redazione per registrare le testimonianze di alcune delle nostre wonder women che hanno lottato e stanno lottando contro il tumore al seno e hanno mostrato le loro cicatrici con il sorriso.L'articolo In onda stasera lo speciale del Tg1 con le donne del calendario di Araberara proviene da Araberara.

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MediaLa notizia sembra marginale, ma a suo modo è rilevante. Per la prima volta nella sua storia Castione capoluogo non avrà la prima elementare (va bene, adesso si chiama “primaria di primo grado”). Nessun iscritto. Gli alunni nati nel 2017, se lo vorranno i loro genitori, frequenteranno la prima elementare nella scuola di Bratto. A Castione, nel grande edificio di Via Regalia dove in questi anni sono state ospitate anche le scuole Medie (va bene, “scuola secondaria di primo grado”) restano le classi dalla 2ª alla 5ª.“I lavori nel complesso delle scuole medie finiscono e gli alunni potranno rientrare in sede a settembre. Adesso in questo complesso delle medie c’è anche il reparto mensa”. Il sindaco Angelo Migliorati è rimasto spiazzato dalla decisione di posizionare la prima elementare nella scuola di Bratto. “Non sono stato consultato e avvisato da nessuno. L’ho saputo da un genitore. La decisione  è stata presa dal Dirigente scolastico di Rovetta in accordo con gli stessi genitori, almeno così mi è stato detto. Il problema è che è stata scelta la ‘settimana corta’, vale a dire dal lunedì al venerdì con il sabato libero. Questo comporta che ci saranno rientri al pomeriggio e di conseguenza bisogna organizzare la mensa scolastica. ..SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 3 MARZOL'articolo CASTIONE – IL CASO – A Castione non ci sarà la prima elementare. Gli alunni a Bratto. La sorpresa del Sindaco proviene da Araberara.

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MediaAlcune delle dodici donne del calendario #CCW, Calendar Cancer Woman, sono state protagoniste dello Speciale del Tg1 ‘Ritratto di donna’. Ornella, Valeria, Miriam e Orietta hanno raccontato come le loro cicatrici si sono trasformate in bellezza.Qui pubblichiamo lo stralcio dello speciale andato in onda domenica 5 marzo alle 23.40: ecco il link.  L'articolo “Ritratto di donna”, lo Speciale del Tg1 con le donne del calendario di Araberara – IL VIDEO proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/03/impresarosa-249986.jpg">Media</a><strong>Bergamo.</strong> <em>Dal 2018 al 2022 aumenta la quota di imprese femminili.</em><em>Le società di capitali femminili crescono di più rispetto al resto delle imprese.</em>A fine 2022 le imprese femminili attive a Bergamo, quelle in cui la struttura proprietaria e il controllo sono detenuti in prevalenza da donne, erano 17.217. <strong>Dal 2018 al 2022 i numeri delle imprese femminili sono cresciuti</strong>, soprattutto nel 2021 in cui hanno giocato le dinamiche della pandemia che, a fronte delle misure di sostegno economico, hanno provocato un congelamento delle cessazioni. Il ritorno alla normalità vede, nel confronto tra il 2021 e il 2022, un calo dello 0,7%, calo, peraltro osservabile anche nel complesso delle imprese e allineato con i numeri nazionali, ma in controtendenza rispetto alla Lombardia, dove si è avuto un lieve incremento (+0,4%). Il dato del 2022 mostra comunque consistenze numeriche superiori rispetto ai primi tre anni del quinquennio.Ragionando in termini di tasso annuo di crescita composto, che misura la crescita percentuale media delle imprese femminili attive, tra il 2018 e il 2022 risulta pari a +0,3%, di poco inferiore rispetto al tasso regionale (+0,4%) e superiore a quello nazionale, rimasto nullo nell’arco temporale considerato. Lo stesso tasso riferito al totale delle imprese attive nella provincia di Bergamo risulta negativo (-0,4%) mentre quello regionale e quello nazionale sono lievemente superiori (-0,1%).Le 17.217 imprese femminili attive a Bergamo a fine 2022 <strong>rappresentano un quinto delle imprese totali</strong>. Questo 20,8% è lievemente superiore all’incidenza percentuale lombarda (19,7%) ma inferiore a quella italiana (22,8%). <strong>Tra il 2018 e il 2022 la quota di imprese femminili su quelle complessive ha registrato un lieve incremento</strong> passando da 19,9% a 20,8%.In quanto al settore economico a fine 2022 <strong>sono i servizi a dominare</strong>, seguiti da commercio, manifattura, agricoltura e costruzioni.Rispetto all’anno precedente, sono calati il commercio, la manifattura e le costruzioni, mentre sono aumentati agricoltura e servizi. Più nello specifico <strong>sono cresciute le attività professionali, scientifiche e tecniche (+4,4%) e i servizi di informazione e comunicazione (+3,1%), due settori a elevato contenuto conoscitivo</strong>. Sono cresciute anche le attività sportive tecniche e di intrattenimento (+3,9%) e sanità e assistenza sociale (+2,5%). Hanno invece riportato i cali maggiori l’alloggio e la ristorazione (-3,7%) e il commercio (-3,0%), settori in cui storicamente si sono registrati elevati valori del <strong>tasso di femminilizzazione</strong>, che misura l’incidenza delle imprese femminili su quelle complessive.Sotto il profilo di questo tasso, i primi settori ad alta femminilizzazione sono gli altri servizi (61%), l’alloggio e la ristorazione (32,4%), la sanità e l’assistenza sociale (31,6%), l’istruzione (29,5%), il noleggio e le agenzie di viaggi (27,6%) e, infine, agricoltura (24,6%) e commercio (22,6%).Quanto alle forme giuridiche, <strong>prevalgono le imprese individuali</strong>, come peraltro accade anche sul totale delle imprese. A seguire le società di capitali, le società di persone, le cooperative, le altre forme e i consorzi.Rispetto al 2021, <strong>solo le società di capitali riportano un aumento</strong> (+3,6%), peraltro in linea con la tendenza in atto da tempo anche per il complesso delle imprese. Infatti, il tasso di variazione delle società di capitali femminili risulta di quasi un punto percentuale superiore a quello del complesso delle imprese. Tra le altre forme giuridiche, invece, riportano un calo le cooperative (-5,5%), le società di persone (-2,3%) e le imprese individuali (-2,0%).Quanto alla <strong>nati-mortalità</strong>, le imprese femminili hanno riportato un tasso di natalità pari al 6,4% e un tasso di mortalità pari a 7,6%.In relazione alla struttura proprietaria…
<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/03/unicefdenutrite-scaled.jpg">Media</a>In occasione della Giornata internazionale della donna pubblicato il nuovo Rapporto ‘DENUTRITE E DIMENTICATE: una crisi nutrizionale globale per le ragazze adolescenti e le donne’ UNICEF: più di un miliardo di ragazze adolescenti e donne soffre di denutrizione, carenza di micronutrienti essenziali e anemia Il numero di ragazze adolescenti e donne in gravidanza e allattamento che soffrono di malnutrizione acuta è salito dal 2020 da 5,5 milioni a 6,9 milioni, con un amento del 25%, nei 12 Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e nutrizionale globale.A livello globale, 51 milioni di bambini sotto i 2 anni soffrono di malnutrizione cronica.L’Asia meridionale e l’Africa sub-sahariana rimangono l’epicentro della crisi nutrizionale tra le ragazze adolescenti e le donne, con 2 su 3 che soffrono di sottopeso a livello globale e 3 su 5 con anemia.Nel 2021, le donne che soffrivano di insicurezza alimentare erano 126 milioni in più degli uomini, una cifra che ha più che raddoppiato il divario di genere nell’insicurezza alimentare.Secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi dall’UNICEF, il numero di ragazze adolescenti e donne in gravidanza e allattamento che soffrono di malnutrizione acuta è salito dal 2020 da 5,5 milioni a 6,9 milioni, con un amento del 25%, nei 12 Paesi più colpiti dalla crisi alimentare e nutrizionale globale.I 12 Paesi – tra cui Afghanistan, Burkina Faso, Ciad, Etiopia, Kenya, Mali, Niger, Nigeria, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Yemen – rappresentano l’epicentro di una crisi nutrizionale globale che è stata esacerbata dalla guerra in Ucraina e dalla siccità, dai conflitti e dall’instabilità in corso in alcuni Paesi.            Undernourished and Overlooked: A Global Nutrition Crisis in Adolescent Girls and Women – ‘DENUTRITE E DIMENTICATE: una crisi nutrizionale globale per le ragazze adolescenti e le donne’ – pubblicato in occasione della Giornata internazionale della donna – avverte che le crisi in corso, inasprite dalla persistente disuguaglianza di genere, stanno aggravando una crisi nutrizionale tra le ragazze adolescenti e le donne che aveva già mostrato scarsi miglioramenti negli ultimi due decenni.Secondo il rapporto – uno sguardo completo e senza precedenti sullo stato della nutrizione delle ragazze adolescenti e delle donne a livello globale – più di un miliardo di ragazze adolescenti e donne soffre di denutrizione (tra cui sottopeso e bassa statura), carenza di micronutrienti essenziali e anemia, con conseguenze devastanti per la loro vita e il loro benessere.“La crisi globale della fame sta spingendo milioni di madri e i loro figli verso la fame e la malnutrizione grave”, ha dichiarato il Direttore generale dell’UNICEF Catherine Russell. “Senza un’azione urgente da parte della comunità internazionale, le conseguenze potrebbero protrarsi per le generazioni a venire”.Un’alimentazione inadeguata durante la vita delle ragazze e delle donne può portare a un indebolimento delle difese immunitarie, a uno scarso sviluppo cognitivo e a un aumento del rischio di complicazioni potenzialmente letali, anche durante la gravidanza e il parto, con conseguenze pericolose e irreversibili per la sopravvivenza, la crescita, l’apprendimento e la futura capacità di guadagno dei loro figli.A livello globale, 51 milioni di bambini sotto i 2 anni soffrono di malnutrizione cronica, ovvero sono troppo bassi per la loro età a causa della malnutrizione. Di questi, circa la metà ne viene colpito durante la gravidanza e i primi sei mesi di vita, il periodo di 500 giorni in cui un bambino dipende completamente dall’alimentazione materna, secondo una nuova analisi contenuta nel rapporto.“Per prevenire la denutrizione nei bambini, dobbiamo anche affrontare la malnutrizione nelle ragazze adolescenti e nelle donne”, ha aggiunto Russell.L’Asia meridionale e l’Africa sub-sahariana rimangono l’epicentro della crisi nutrizionale tra le donne adolescenti e le ragazze, con 2 ragazze adolescenti e donne…
MediaNoi si parte. Quasi. Sistemiamo due cose in redazione. Ci portiamo un pò avanti anche se poi restiamo sempre indietro. E domani mattina all’alba si vola a Bruxelles, che poi là prevedono pure neve, io che quando arriva marzo sono già in clima estivo, che non è vero che non ci sono più le mezze stagioni. Ci sono ancora l’estate, la primavera, l’autunno e l’inverno. Tutte a marzo. Comunque chiudiamo la redazione per due giorni, torniamo venerdì mattina operativi, tutto qui, quindi per mail e telefonate portate pazienza. Più o meno. E insomma, dai, viva le donne. Se vi va, e non avete niente di meglio da fare, domani la diretta è su Bergamonews dalle 15L'articolo Si parte, direzione Bruxelles, 8 marzo con le 12 donne del calendario di Araberara proviene da Araberara.

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La voce, gli sguardi d’intesa e altri meravigliosi modi per perdere l’equilibrio e cascare dentro la felicità. Chiudiamo il cerchio e ripartiamo. E facciamo il sunto e punto. Ed è un sunto e non un punto in realtà. Perché io pensavo di mettercelo il punto alla fine di questa storia, che sembra più un verso di una canzone ma va beh, però il punto mica si riesce a metterlo qui. Non sono poi vecchissima però questo mestiere lo faccio da più di 20 anni e un po’ di cose le ho viste, e in ogni cosa alla fine c’era appunto il punto. E poi si ricominciava a pensare ad altro, a creare altro. Però con Ornella, Monica, Valeria, Justyna, Luisella, Claudia, Miriam, Renata, Grazia, Serena, Catia e Orietta non può essere così. Sino a qualche mese fa non le conoscevo, qualcuna magari sì ma poco, non si conoscevano tra loro, anche in questo caso qualcuna si ma magari poco, ma poi è quando stai con una persona che capisci come è davvero. E ho avuto un culo pazzesco, perché io misuro le persone in base alle…risate che mi fanno fare, perché ridere è meraviglia, soprattutto quando non stai benissimo, fisicamente. E con loro ho riso un sacco. Ed è stato bello, e neanche pensavo così. E loro sono state belle, e lo sono tanto, e quella rosa consegnata a una a una sul palco del Parlamento Europeo mentre scorrevano le immagini sul grande schermo dei loro volti, dei loro sguardi, dei loro sorrisi, è stata tanta roba, ma tanta, tanta, che essendo in Belgio mi viene quasi da dire ‘Lukaku scansati’. Ed è stato così anche per chi lavora là, al Parlamento, che non posso pubblicarlo ma sono arrivati messaggi speciali, ma non di quelli dove lo stupore magari si mischia al pietismo, macchè, di incanto e basta, di stupore per questa forza a trazione interiore che hanno queste dodici donne. Che secondo me dovrebbero essere ingaggiate da un’agenzia di viaggi, perché il divertimento è assicurato. Volevo ringraziarle e ci sta anche un piccolo autospot, che è l’anagramma di autostop, ma qui non c’è nessuno da fermare, c’è solo da proseguire la strada. Noi sulla carta non siamo una grande redazione rispetto alla potenza, sempre sulla carta, di qualcun altro, ma noi questa cosa non l’abbiamo mai considerata, ed è così che si diventa grandi davvero. Ed è la prova che servono idee e non soldi per fare nascere progetti che sembrano giganti. E così insieme a Piero, Sabrina, Angelo, Morgan, Etta, Francesco, Anna, Angela facciamo quello che sogniamo, quello che ci piace e così tutto diventa (quasi) facile. Che è quello che fanno e stanno facendo Ornella, Monica, Valeria, Justyna, Luisella, Claudia, Miriam, Renata, Grazia, Serena, Catia e Orietta, perché non mi piace chiamarle più ’12 donne’. Grazie a Gianna Gancia e Silvia Perona. Torniamo all’inizio: “La voce, gli sguardi d’intesa e altri meravigliosi modi per perdere l’equilibrio e cascare dentro la felicità”.<a href="https://www.araberara.it/araberara-e-le-12-donne-del-calendario-ccw-a-bruxelles-perdere-lequilibrio-e-cascare-dentro-la-felicita/334693076_504095191935210_7257362683987673936_n/">Media</a> <a href="https://www.araberara.it/araberara-e-le-12-donne-del-calendario-ccw-a-bruxelles-perdere-lequilibrio-e-cascare-dentro-la-felicita/335071663_193084446688789_7625437099330919578_n/">Media</a> <a href="https://www.araberara.it/araberara-e-le-12-donne-del-calendario-ccw-a-bruxelles-perdere-lequilibrio-e-cascare-dentro-la-felicita/334668980_947601686614606_4794491848799899164_n/">Media</a> <a href="https://www.araberara.it/araberara-e-le-12-donne-del-calendario-ccw-a-bruxelles-perdere-lequilibrio-e-cascare-dentro-la-felicita/334668990_556445786287837_5310895719122434624_n/">Media</a> <a href="https://www.araberara.it/araberara-e-le-12-donne-del-calendario-ccw-a-bruxelles-perdere-lequilibrio-e-cascare-dentro-la-felicita/335075437_988896035364289_6059447475261014868_n/">Media</a> <a href="https://www.araberara.it/araberara-e-le-12-donne-del-calendario-ccw-a-bruxelles-perdere-lequilibrio-e-cascare-dentro-la-felicita/335074931_228084346363454_1688955451278864916_n/">Media</a>…
MediaE’ stata definita stamattina la nuova giunta regionale lombarda. La squadra del presidente Attilio Fontana è formata da 7 assessori assegnati a Fratelli d’Italia, 5 alla Lega, 2 a Forza Italia e altri 2 a Fontana, per un totale di 16.Tra i confermati ci sono Guido Bertolaso, a capo del Welfare dopo l’uscita di Letizia Moratti (che a sua volta aveva sostituito Giulio Gallera, primo dei non eletti ora rientrato in Consiglio dopo la promozione ad assessore del suo collega di partito Gianluca Comazzi).Tra i nuovi volti c’è invece quello di Simona Tironi, azzurra di Forza Italia delegata all’Istruzione.Gli assessori di Fratelli d’ItaliaAl partito di Giorgia Meloni spettano 7 assessorati: Marco Alparone (vicepresidente) al Bilancio e alla Finanza, Romano La Russa alla Sicurezza e Protezione Civile, Barbara Mazzali al Turismo, Marketing Territoriale e Moda (al posto della fedelissima di Daniela Santanchè Paola Burbarelli), Paolo Franco alla Casa (libera quindi un posto in consiglio regionale per il bergamasco Pietro Macconi), Francesca Caruso alla Cultura, Alessandro Beduschi all’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Franco Lucente ai Trasporti e Mobilità Sostenibile.Gli assessori della LegaPer la Lega ci sono Claudia Maria Terzi, confermata alle Infrastrutture e Opere Pubbliche, Guido Guidesi allo Sviluppo Economico, Massimo Sertori alla Montagna, Enti Locali e Risorse, l’ex presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi all’Università, Ricerca e Innovazione, Elena Lucchini alla Famiglia e Solidarietà Sociale.Gli assessori di Forza ItaliaForza Italia si aggiudica due posti in giunta con Simona Tironi all’Istruzione e Gianluca Comazzi al Territorio (che così facendo libera un posto in Consiglio per Giulio Gallera, primo dei non eletti in quota Forza Italia).Gli assessori per FontanaPer la lista Fontana, infine, i posti sono due: oltre a Guido Bertolaso alla Sanità e Giorgio Maione all’Ambiente e al Clima, nominato dopo il passo indietro del favorito Giacomo Cosentino di Lombardia Ideale.I sottosegretariLara Magoni è stata sottosegretaria a Sport e Giovani, Raffaele Cattaneo alle Relazioni internazionali ed Europee, Mauro Piazza all’Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale, Ruggero Invernizzi al Controlli patrimonio e alla Digitalizzazione.     L'articolo Regione Lombardia: ecco la squadra di Fontana. Paolo Franco assessore alla Casa proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/03/DSC6797.jpg">Media</a>Ecco la nuova Giunta di Regione Lombardia. Due gli assessori bergamaschi, più un sottosegretario. La Giunta regionale è composta da 16 assessori (11 uomini e 5 donne) e 4 sottosegretari (3 uomini e 1 donna.<strong>ATTILIO FONTANA</strong>, PRESIDENTENato a Varese il 28 marzo 1952, avvocato, si è laureato in Giurisprudenza nel 1975 presso l’Università degli Studi di Milano.Dal 1995 al 1999 è stato sindaco del comune di Induno Olona. Sindaco di Varese eletto al primo turno nel 2006 e confermato nel 2011; in questi anni ha ricoperto anche il ruolo di Presidente di ANCI Lombardia (dal 2009 al 2014). È diventato poi consigliere regionale della Lombardia e Presidente del Consiglio regionale dal 2000 al 2005. Nel 2018 eletto presidente della Regione Lombardia. Riconfermato presidente nelle elezioni regionali del 2023.<strong>MARCO ALPARONE</strong>, VICEPRESIDENTE E ASSESSORE A BILANCIO E FINANZE. Nato a Catania il 12 dicembre 1967. Nel 2009 è stato eletto sindaco di Paderno Dugnano (Milano) ed è stato riconfermato nel 2014. Nel 2018 è stato eletto consigliere regionale e poi sottosegretario della Giunta con delega alla Delegazione di Bruxelles e al Sistema dei controlli. È stato nuovamente eletto consigliere regionale nel 2023.<strong>ALESSANDRO BEDUSCHI,</strong> ASSESSORE A AGRICOLTURA, SOVRANITÀ ALIMENTARE E FORESTE. Nato il 28 novembre 1969 a Mantova, farmacista. Consigliere dell’Ordine dei farmacisti di Mantova. Membro dell’associazione titolari di farmacie dal 2021 e presidente della Fondazione ‘Virgilio’ dal 2019. Ha ricoperto l’incarico di consigliere della Provincia di Mantova e sindaco del Comune di Virgilio, prima, e poi di Borgo Virgilio (Mantova). Eletto stato consigliere regionale nel 2023.<strong>GUIDO BERTOLASO</strong>, ASSESSORE AL WELFARE. Nato a Roma il 20 marzo 1950, medico. Nella precedente legislatura, dal 2 novembre 2022, ha ricoperto l’incarico di assessore al Welfare e di consulente del presidente per l’emergenza coronavirus e per la costruzione dell’ospedale in Fiera. Dal 2001 al 2010 è stato direttore del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal 2008 al 2010 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Emergenza rifiuti in Campania. Ha ricoperto inoltre l’incarico di commissario straordinario per varie emergenze, tra cui: Terremoto dell’Aquila, Mondiali di ciclismo di Varese del 2008, presidenza del G8 dell’Aquila del 2009, prevenzione da rischi SARS.<strong>FRANCESCA CARUSO</strong>, ASSESSORE ALLA CULTURA. Nata l’11 aprile 1980 a Varese, avvocato specializzato in diritto civile e diritto di famiglia e attualmente assessore alla Sicurezza della città di Gallarate (Varese). È stata vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Polizia locale e Protezione civile a Gallarate. È stata eletta consigliere regionale nel 2023.<strong>GIANLUCA COMAZZI</strong>, ASSESSORE AL TERRITORIO E SISTEMI VERDI. Nato a Milano il 17 novembre 1980, laureato in Psicologia presso l’Università Cattolica di Milano. Nel 2000 ho ricoperto l’incarico di vicepresidente della Commissione Cultura e della Commissione Parchi e Giardini della circoscrizione 9 del Comune di Milano e nel 2006 Garante per la tutela degli animali del Comune di Milano. Nel 2014 è entrato nel Consiglio comunale di Milano. Dal 2014 al 2018 ho fatto inoltre parete del Consiglio nazionale dell’Anci. Nel giugno 2016 eletto al Consiglio comunale di Milano e riconfermato nel 2021. Nel marzo 2018 eletto Consigliere regionale della Lombardia e riconfermato nel 2023.<strong>ALESSANDRO FERMI,</strong> ASSESSORE ALL’UNIVERSITÀ, RICERCA E INNOVAZIONE. Nato a Como l’11 novembre 1974, avvocato e docente. Presidente del Consiglio regionale della Lombardia nella precedente legislatura. Dal 2007 al 2012 è stato assessore alle Politiche attive del lavoro della Provincia di Como. Nel 2009 è eletto Sindaco del Comune di Albavilla. Eletto consigliere regionale nel febbraio 2013, è stato anche…
MediaSono le 11 in punto di un martedì di inizio marzo, a Solto Collina è giorno di mercato. Il cielo è grigio, ma il venticello fresco profuma già di primavera. Battista, di cognome Zambetti, scende la piccola scalinata in pietra che porta verso l’ascensore del Municipio. Mi stringe la mano, mi fa strada e sorride. 66 anni compiuti a gennaio, 35 passati in carcere, più della metà della sua vita: “Da qualche giorno ho finito di scontare la pena, resto a lavorare fino alla fine del mese e poi ho finito… un po’ mi dispiace, qui mi sono sempre trovato bene. Vorrei restare, ma le spalle fanno male, adesso ho una certa età e non riesco più”, aggiunge. (Al Comune di Solto lavorava nell’ambito del progetto Carcere e si occupava del verde pubblico).“Arrivo dal Cerrete, stiamo sistemando il verde”, dice mentre con l’indice preme sul tasto ‘2’ che ci porta agli uffici. Pile blu sotto il piumino verde che appoggia allo schienale della sedia rossa accanto alla scrivania del sindaco, blu jeans, occhiali tondi e capelli brizzolati.Battista qui lo conoscono tutti come il ‘Ragno’, “un soprannome che mi porto dietro fin da bambino” e che gli è rimasto addosso. “In realtà mi chiamavano ‘Ragnì’, piccolo ragno in bergamasco, quando sono diventato un po’ birichino, poi sono cresciuto e sono diventato ‘Ragno’, mi chiamavano così perché mi arrampicavo dappertutto”.L’inizio del mese di marzo, precisamente il 2, coincide con la fine della condanna, perché “sai, c’è chi nella vita sceglie di fare l’operaio, io ho scelto di rapinare banche”.A raccontare la storia di Battista partiamo proprio dalla fine, da questi anni – quattro e mezzo – passati tra decespugliatori, forbici, soffiatori a curare il verde di Solto Collina.“Sono stato per un anno ad Albano Sant’Alessandro e poi, tramite il sindaco e Sabrina Amaglio, che si occupava del progetto con le carceri, sono arrivato qui. Solo da un anno sono completamente libero, prima uscivo alle 5.30 del mattino e dovevo rientrare in carcere a Bergamo la sera alle 9”, racconta. Tornare a Solto è stato come tornare a casa, Battista è originario di Monasterolo e abita ad Esmate dal 2009. “Sono rimasto in standby qualche mese, perché nessuno mi voleva qui. Hanno insistito il sindaco e Sabrina, hanno voluto che facessi questo percorso, volevano darmi questa seconda possibilità”. Gli sguardi della gente inizialmente pesavano parecchio, “mi guardavano storto, mi evitavano e quando andavo al bar per bere un caffè, c’era chi voltava la faccia dall’altra parte. Mi dispiaceva, perché tutto questo ricadeva sul sindaco, tutti gli chiedevano cosa gli fosse venuto in mente a portare in Comune un bandito. Non davo molto peso alla reazione della gente, d’altronde sono abituato alle intemperie, non pretendevo nulla”.E poi? “E poi nell’arco di pochi mesi tutto si è capovolto, hanno visto che facevo il mio lavoro, mi impegnavo, e così mi salutavano, mi invitavano a casa a mangiare. Questo è stato il mio riscatto, mi sono impegnato perché potevo fare qualcosa per il mio paese e adesso che hanno saputo che ho finito, mi chiamano per chiedermi il motivo”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SOLTO COLLINA – “Sai, c’è chi nella vita sceglie di fare l’operaio, io ho scelto di rapinare banche. 35 anni di carcere, sono libero da pochi giorni… Ora voglio fare il nonno”” proviene da Araberara.

via Araberara https://ift.tt/c0O5gSG
MediaQuella che sembrava una boutade, la richiesta ufficiale del Comune di Vilminore di avere in “dono” il Convento delle Suore, ha avuto una risposta: “Va bene, ve lo regaliamo”. La notizia ha del clamoroso. E bisogna adesso capire come abbia fatto il sindaco Pietro Orrù a convincere l’Istituto delle suore a regalare il grande complesso che comprende anche la “chiesina” (chiamata così in paese, ma in realtà non così piccola) e il parco.E’ vero che l’Istituto ha già concesso in “comodato gratuito” conventi abbandonati: succede ad esempio a Bossico e in una decina di altre località come Castegnato (BS), Erbusco (BS), Osio Sotto (BG). Ed è anche vero che nel Bilancio pubblicato lo scorso anno alla voce “Immobili” si scrive che “quando alcuni immobili di nostra proprietà vengono a trovarsi liberi, l’Istituto, nel discernimento rispetto alla alienazione/destinazione, è aperto alla possibilità di destinare queste strutture a un utilizzo sociale, pur sapendo di rinunciare, in tal modo, a possibili fonti di reddito”.Ma i contatti precedenti non facevano sperare in una soluzione di… “donazione”. Certo, possiamo sempre sostenere che queste strutture, nei vari paesi, sono state realizzate con il contributo della gente, ma poi la proprietà resta di chi ha avuto lasciti e contributi.E non è passato un secolo da quando lo stesso sindaco Orrù si era sentito rispondere ironicamente che un’offerta di qualche centinaio di migliaia di euro bastavano “per comprare il cancello d’ingresso del parco”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo VILMINORE – Clamoroso: le Suore regalano il Convento al Comune. Anche se la Curia avrebbe il diritto di… prelazione proviene da Araberara.

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Media«C’è stata una accesa discussione. Noi abbiamo ottenuto di fare il referendum ma loro della maggioranza girano sempre la frittata a loro favore. L’obiettivo l’abbiamo raggiunto, però in un clima di schernimento dell’amministrazione nei nostri confronti, solo perché abbiamo tirato fuori questo argomento. Questo modo di fare arrogante e dispotico è tipico loro. Però noi continuiamo la battaglia per dire no al supermercato a Torre Boldone». È perentorio il commento di Simonetta Farnedi, capogruppo della lista civica “Torre Ideale” a proposito del Consiglio comunale straordinario di lunedì 6 marzo, voluto dalle tre minoranze compatte.«Purtroppo qui a Torre Boldone funziona così: sembra che noi dell’opposizione siamo qui a fare polemica e loro dell’amministrazione sono quelli disposti al dialogo con i cittadini. Questo non è assolutamente vero». Continua Farnedi: «Io ho faticato per avere i documenti, ho dovuto addirittura minacciare di fare un esposto ai Carabinieri se non avessi avuto la documentazione. Inoltre il 30 gennaio, dopo lo scorso Consiglio comunale, non sono stata informata dall’amministrazione su questo progetto del nuovo supermercato. Mi hanno esclusa perché quattro anni fa facevo parte della maggioranza e adesso mi ritengono una ribelle. Questo comportamento è da disapprovare. Loro della maggioranza non mi hanno mai contattata per informarmi. Ho scoperto di questo progetto attraverso i social. Vi rendete conto la serietà di questa amministrazione? Mi chiedo pure perché non ci hanno contattato prima per dirci che il regolamento comunale va sistemato prima di poter fare il referendum. C’è anche da dire che sicuramente l’amministrazione è da più di otto mesi che parla con la proprietà della zona verde perché c’era un piano attuativo molto sviluppato e dettagliato».Dello stesso tono è il resoconto di Monica Pellizzari, detta Luna, rappresentante della lista “Torre Boldone – Punto e a capo” a proposito del Consiglio comunale straordinario. «Oggettivamente penso che se ci fosse una vera collaborazione, come dice il sindaco Macario, il segretario comunale avrebbe dovuto contattarci prima dello svolgimento del Consiglio per dirci che prima di proporre il referendum andava sistemato il regolamento. Inoltre il sindaco doveva convocare la riunione dei capigruppo per concordare lo svolgimento tecnico del Consiglio. Entrambe le cose non sono state assolutamente fatte. La collaborazione non esiste nella maniera più assoluta: noi veniamo a sapere delle delibere solo quando loro dell’amministrazione decidono, a loro piacimento, di pubblicarle».SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo TORRE BOLDONE – Il supermercato spacca il consiglio: accuse e tensione ma il referendum si farà proviene da Araberara.

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MediaPenso che diventare papà sia la cosa più bella del mondo, è una gioia infinita, anche se è una bella sfida”. Non ha dubbi Paolo Colonna il vicesindaco di Scanzorosciate e da un mese facente funzioni di sindaco vista l’elezione del primo cittadino Davide Casati come consigliere regionale di minoranza. «Io ho due figli: Matteo è nato nel gennaio del 2020, mentre Federico ha poco più di un mese, è nato lo scorso 7 febbraio. Sicuramente non è facile anche perché io continuo a lavorare nonostante l’impegno in Comune. Nei primi mesi del bambino è molto difficile conciliare tutti gli impegni lavorativi e amministrativi con la vita famigliare. Appena nato tutte le attenzioni devono essere rivolte al figlio. A volte è molto faticoso e richiede uno sforzo particolare. Federico, per esempio, ha dei problemi di rigurgito. Di notte non dorme. Bisogna tenerlo sempre in braccio. Quindi dormire poco, andare a lavorare tutto il giorno e in più devi espletare i compiti da amministratore, con tutto quello che ne consegue, è abbastanza complicato. Invece quando Matteo era neonato c’è stato il Covid e il lockdown. Perciò ho vissuto tutta quella fase e tutte le azioni che abbiamo dovuto mettere in campo come amministrazione con una difficoltà in più visto che a casa avevo un figlio appena nato».Paolo Colonna, architetto, classe 1985 ha ben chiaro però quali sono le soluzioni a queste fatiche: «Quello che fa la differenza è la famiglia e quindi gli aiuti dei parenti. Lo sappiamo che in Italia i legami famigliari sono fondamentali. I miei figli hanno la fortuna di avere ancora tutti i quattro nonni molto presenti e che danno una grossa mano. C’è da dire che Matteo va già alla scuola materna, mentre Federico da settembre andrà all’asilo nido».Non solo i nonni. Anzi. Il riconoscimento più importante da parte di Colonna va alla moglie Orietta Dassa. «Ho la fortuna di avere a fianco una donna fantastica. Ci siamo sposati nel 2015, poi ci siamo goduti per un po’ la nostra vita di coppia e cinque anni dopo fortunatamente è arrivato Matteo. Da subito Orietta ha sostenuto questa mia passione per l’amministrazione e questa mia voglia di fare qualcosa per il mio paese. Ci siamo conosciuti nel 2011 ad un aperitivo ed io ero già assessore da quasi due anni. Quindi lei capisce i miei bisogni e le mie mancanze, che ci sono visto che alcune sere, dopo che ho lavorato tutto il giorno non sto a casa ma devo uscire perché ho qualche riunione. Anche se, ad essere sincero, non sempre mi asseconda. Sono molto fortunato perché la persona che ti è vicina influenza molto le tue scelte.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SCANZOROSCIATE – Paolo Colonna, papà, neo sindaco, architetto: “Una vita di corsa, Orietta, il Comune, il tempo che manca ma i bimbi sono la mia vera vita” proviene da Araberara.

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MediaUna storia dolorosa che ha dell’incredibile, tanto più quando si pensi che è avvenuta nella Lombardia della cosiddetta ‘eccellenza’. Ce la racconta il sindaco Pietro Visini, con parole che oscillano tra la pietà e l’indignazione:“E’ una storia che inizia una quarantina di giorni fa, quando al nostro ospedale viene inviato un signore che viveva in città da clochard. Il poveretto, malato, ‘rifiutato’ dalle autorità di Bergamo perché da dieci anni non era più in carico ai Servizi Sociali della città, era stato spedito all’ospedale di Seriate e poi da Seriate a Piario, con la motivazione che presso il nostro nosocomio c’erano posti liberi. I medici hanno fatto quel che potevano, ma dopo pochi giorni purtroppo il clochard è morto, e si presentava il problema di dargli sepoltura. Le autorità competenti ci consigliavano di tenerlo in una cella frigorifera finché fosse concluso l’iter burocratico necessario in questi casi, ma è toccato al Comune cercare di rintracciare la moglie, l’unica parente, dalla quale peraltro era separato da 30 anni, per avere il permesso di procedere alla sepoltura stessa. Ma l’ospedale di Piario non ha celle congelatorie per cui, quando è finalmente stato possibile seppellire il cadavere dietro consenso della moglie, ci siamo trovati di fronte ad una salma in pessime condizioni di conservazione”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo PIARIO – Un clochard muore all’ospedale ma non c’è cella frigorifera. Una ditta funebre offre la sepoltura gratuita ma intanto il corpo… proviene da Araberara.

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MediaPubblichiamo una lettera inedita della poetessa Alda Merini.«Il poeta è sempre in vacanza. Ed è contro le vacanze. Per questo, anche d’estate rimane in città. Alle ferie d’agosto preferisce le passeggiate languide lungo i canali. Piuttosto che in un confortevole albergo ama riposarsi nel disordine di casa sua. Le vacanze le trascorro da sempre nella mia casa sui Navigli, rimpiangendo Patty Pravo e ascoltando «Mille lire al mese». In quale posto potrei stare meglio che qui?Tra queste mura sono nati i miei figli e le mie poesie. Sono un’eremita nata, la casa è il mio rifugio. Ho sempre sognato di vedere un giorno, attaccata fuori dalla porta, una targhetta con su scritto: «Qui è nata e vissuta Alda Merini».Sarei stata più felice solo se a questa casa avessero lasciato la vecchia muffa, le pareti scrostate, il suo passato. Invece anche qui hanno passato la vernice nuova e i vicini di un tempo non ci sono più. Ora ho una casa tutta «leccata», senza raucedini. Intorno a me neanche un colpo di tosse catarrosa, solo giovani belli e intelligenti. Neanche un cretino.—Il suo sperma bevuto dalle mie labbraera la comunione con la terra.Bevevo con la mia magnificaesultanzaguardando i suoi occhi neriche fuggivano come gazzelle.E mai coltre fu più calda e lontanae mai fu più feroceil piacere dentro la carne.Ci spezzavamo in duecome il timone di una naveche si era aperta per un lungo viaggio.Avevamo con noi i viveriper molti anni ancorai baci e le speranzee non credevamo più in Dioperché eravamo felici.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo 21 MARZO – GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA – “Qui è nata e vissuta Alda Merini” proviene da Araberara.

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MediaIl sindaco Giorgio Bertazzoli l’ha destituita dalla carica di vicesindaco. Adesso l’on. Alessandro Sorte, coordinatore provinciale di Forza Italia, l’ha rimossa dalla responsabilità di coordinatrice di zona di Forza Italia. Paola Plebani resta assessore di Sarnico ma dopo le elezioni regionali le è arrivato addosso un tornato, una vera e propria sarneghera. Riassunto: Paola Plebani (Forza Italia) avrebbe inviato messaggi invitando a votare alle regionali Paolo Franco (Fratelli d’Italia, eletto) invece di sostenere la candidata di Forza Italia Adriana Bellini (non eletta). Il risvolto che ha indotto il sindaco Bertazzoli (candidato per la Lega) a rimuoverla dalla carica di vicesindaco accusandola di “slealtà” non era riferito a questa anomalia (la coordinatrice di Forza Italia che sostiene uno di Fratelli d’Italia) ma al fatto che la Plebani avrebbe promesso al suo sindaco di sostenerlo (e quindi di farlo votare).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SARNICO – E Forza Italia “scarica” Paola Plebani. Sorte mette al suo posto Serenella Cadei proviene da Araberara.

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MediaLuca compie 29 anni a settembre, il 19 settembre. 29 anni intensi, di quelli che sono un tornado di vita, che corrono come la sua bici lungo le strade del paese. A raccontare Luca è papà Arnaldo Fusarri che con Luca passa gran parte del tempo. Insieme ad Arnaldo c’è sua moglie Betty e la sorella di Luca, Stefania. E questa è la storia di una festa del papà raccontata da un papà speciale, Arnaldo: “Luca è nato 29 anni fa, non sapevamo avesse problemi, è stato una sorpresa, siamo passati da un momento di euforia a un momento di disperazione, non capivamo bene cosa stesse succedendo, neanche i medici non sapevano cosa avesse di preciso. Si erano accorti subito che presentava dei sintomi che riconducevano a qualcosa di particolare che poi si è confermata una sindrome rara”. Comincia così una nuova vita per Arnaldo, Betty e la piccola Stefania, che a quell’epoca aveva 8 anni: “La nostra vita è radicalmente cambiata, sino a che Luca è stato in ospedale non ci siamo resi conto, poi quando siamo tornati a casa è cominciata una vita nuova, completamente diversa”. Arnaldo racconta: “Cambia davvero tutto, ogni attenzione viene rivolta a lui, un percorso che va fatto con lui, insieme, sempre, sai che ci sono incertezze, quindi le devi vivere quotidianamente, sulla tua pelle per trovare la strada giusta, la dimensione vera che possa andare bene per tutti, insomma, tutto un’avventura, una nuova avventura”. Che continua e si rinnova, ogni giorno. Tuo suocero, Francesco Riscaldini, è stato lo storico medico di Sovere, un punto di riferimento per intere generazioni, cosa vi ha detto? “Non poteva fare molto, però ci è stato vicino, ci ha dato coraggio e speranza, ci consigliava”. Un nuovo viaggio, una vita che cambia totalmente: “Abbiamo sin da subito cercato di dare nuovi stimoli a Luca, era importante stimolarlo e tirare fuori tutte le sue possibilità e le ha tirate fuori, le sta tirando fuori”. Luca è cresciuto, sono passati quasi 29 anni e Luca è rimasto il tornado di vita che era, che è: “Va in bici, canoa, va a camminare, a correre, lo stimoliamo, lo sproniamo, ho la fortuna di essere uno sportivo e quindi lo porto con me e vivendo nell’ambiente sportivo grazie ai miei amici, come Sergio Forchini, Luca ha tanti stimoli e questo lo fa star bene”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo SOVERE – Papà Arnaldo: “Quando è nato Luca siamo passati dall’euforia alla paura. La nostra vita è cambiata ma è un viaggio bellissimo, fatto di amore e pazienza…” proviene da Araberara.

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MediaNon ho dormito molte ore stanotte, ma eccomi”, sorride Ettore Schiavi mentre mescola il caffè espresso ancora fumante preso alla macchinetta della redazione. Ettore ha 35 anni, è coordinatore della Radiologia di Seriate da un anno, è diventato papà per la seconda volta da pochi giorni e tra pochi mesi, diventerà sindaco fino alle elezioni dell’anno prossimo. Michele Schiavi è stato eletto consigliere regionale e quindi toccherà a lui traghettare l’amministrazione non più soltanto da vice sindaco e assessore al Bilancio e ai Lavori Pubblici.“Fin qui è stata un’esperienza molto stimolante, dal 2019 ci siamo lanciati in tante attività e in molti progetti che magari vedremo realizzati più avanti, perché accade spesso che i risultati non siano sempre immediati”, spiega.Un’esperienza, quella che i due Schiavi hanno condiviso: “Quando abbiamo parlato della sua candidatura a fine dicembre sapevo che in caso di elezione sarebbe cambiato tutto anche per me (sorride, ndr) ma gli ho dato tutto il mio supporto e tutta la mia stima. Da parte sua non mancherà comunque l’appoggio, il supporto e la presenza anche nei prossimi anni e di questo ne sono sicuro perché ci tiene al territorio e al suo paese. L’ho supportato nella campagna elettorale e ho fatto il tifo per lui, adesso la bicicletta passa a me, ci sono parecchi impegni, quest’anno sarò un sindaco facente funzioni fino alle elezioni che probabilmente saranno la primavera dell’anno prossimo”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 MARZOL'articolo ONORE – Ettore, sindaco (da maggio) e papà: “Dopo Matilda è appena nato Enea… è cambiata la prospettiva della vita” proviene da Araberara.

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