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MediaÈ un giorno di fine novembre, sono da poco passate le dieci del mattino, fuori è una giornata qualunque, dentro il negozio di alimentari che si affaccia su Piazza Ferrari si respira l’entusiasmo di un’avventura che sta per partire.La porta scorrevole si apre di fronte a noi, Elena prende tra le mani la borsa della spesa di una signora, la accompagna alla macchina e poi rientra, mentre Andrea serve una cliente dietro il bancone dei salumi.Il 1° dicembre quello che i rovettesi hanno conosciuto come ‘Parigi Market’ è diventato ‘La Bottega di Rovetta’, un’eredità che Stefano ha deciso di lasciare a due giovani che ha visto crescere negli ultimi anni.Elena di cognome fa Bertuletti, abita a Parre e in questo negozio lavorava già da cinque anni, mentre Andrea Scandella di anni ne ha 24 ed è originario di Fino del Monte (dove è anche consigliere comunale).Colleghi e amici e una proposta da non lasciarsi scappare. “Eravamo dipendenti di Stefano – spiega Elena -, conosciamo bene l’ambiente e questo lavoro, che ci piace molto e l’idea di rilevare l’attività è nata un giorno mentre ne parlavamo proprio con lui. Aveva deciso di lasciare il negozio ed è stato felice quando gli abbiamo detto che l’avremmo rilevato noi”.Una bella sfida in un momento particolare come questo… “Sì, è vero, è un periodo difficile, sicuramente non dei migliori per avviare un’attività, ma qui siamo nati lavorativamente e ci dispiaceva vedere le serrande abbassarsi…non volevamo vederlo andare via così. Per noi è una bella occasione, sappiamo come si lavora, come è andata fin qui e poi conosciamo la gente. Ci buttiamo in questa avventura, siamo giovani, andiamo d’accordo…sì, di litigi ce ne sono parecchi, ma sempre costruttivi (sorride, ndr) e quindi eccoci qui. Abbiamo chiuso qualche giorno per sistemare tutto e riorganizzare il negozio e ora si parte”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo ROVETTA Elena e Andrea, due ragazzi decidono di riaprire l’ex Parigi Market, ora ‘La Bottega di Rovetta’: “Entusiasmo e sfida” proviene da Araberara.

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MediaIl clima diventa rovente tra maggioranza ed opposizione a Villongo. Al centro della bufera c’è il consiglio di amministrazione della Fondazione Conti Calepio, l’organizzazione no profit che opera con il Centro Polivalente Disabili – Centro Diurno e Residenza Sanitaria – e mantiene il patrimonio storico del Castello dei Conti Calepio. All’interno del cda sono nominati membri provenienti dai paesi limitrofi a Castelli Calepio che, così come Villongo, ha diritto alla nomina di due membri, mentre Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Chiuduno, Credaro Foresto Sparso, Gandosso, Sarnico e Viadanica ne hanno uno. Ed è proprio su questo che qualcosa ha iniziato a scricchiolare: il consiglio di amministrazione resta in carica per cinque anni e l’ultima elezione (con la riconferma della presidente Cinzia Romolo) risale al 2019. L’ex sindaco Maria Ori Belometti aveva nominato Mario Ondei e Ennio Citaristi per il mandato che si concluderà nel 2024. Il cambio di amministrazione di quest’estate e quindi l’elezione a sindaco di Francesco Micheli ha però scombussolato le carte in tavola. Mario Ondei, che correva come candidato sindaco in continuità con il mandato Belometti, e membro del cda della Fondazione fin dal 2012 racconta…Il sindaco: “È prassi che i consiglieri si dimettano al termine del mandato. Assicuriamo il massimo sostegno alla Fondazione”Abbiamo chiesto al sindaco Francesco Micheli di chiarirci la situazione relativa alle nomine per il cda della Fondazione Conti Calepio. “Il fatto che le nomine siano illegittime è tutto da vedere e verificare. È prassi che – al termine del mandato ammnistrativo – i consiglieri nominati presentino dimissioni, anche perché non rappresentano la maggioranza eletta. A prescindere da questo aspetto, ritengo doveroso evidenziare che quando si parla della Fondazione Conti Calepio, è importante sottolineare l’enorme lavoro di sostegno, cura e educazione che garantisce, da anni, a diverse decine di persone disabili….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo VILLONGO – Bufera sulla Fondazione Conti Calepio: la ‘spallata’ del nuovo sindaco proviene da Araberara.

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MediaIl Monte Pora va controcorrente rispetto a Colere e Montecampione. Il Monte Pora apre e rilancia con novità e nuovi spazi. Insomma, in un momento in cui lo sci soffre, c’è qualcuno che invece allo sci crede, eccome, il Monte Pora in questi giorni apre la stagione con un programma intenso e qui si prevede di sciare sino al prossimo 11 aprile. Insomma, qualcuno nello sci crede ancora. Cristina Radici, presidente di Irta Spa da tempo sta lavorando per rilanciare, destagionalizzare e innovare il turismo al Monte Pora e la strada sembra quella giusta. Investimenti non solo sulla pista da sci ma anche in altri settori, come al rifugio Magnolini, punto di riferimento per famiglie e bambini. “Abbiamo lavorato e stiamo lavorando molto per sviluppare il nostro progetto sul Monte Pora – commenta Maurizio Saletti, amministratore di Irta Spa – un progetto a cui la famiglia Radici e la famiglia Pasinetti credono molto, come tutti i nostri collaboratori. C’è perciò la ferma volontà di portarlo avanti. All’interno della Irta, la società degli impianti, ci sono vari ambiti: la parte impiantistica, la parte della ristorazione e quella dei servizi. In ciascuna di questi ambiti – sottolinea l’amministratore Seletti – abbiamo cercato di portare avanti qualcosa. Ad esempio, per quel che riguarda gli impianti, per quest’inverno stiamo ultimando due nuove linee di innevamento artificiale: una al Pora e una sulla pista del Magnolini, per ampliare l’area sciabile che è coperta dall’innevamento programmato con l’intenzione di fare per la prossima stagione estiva, autorizzazioni permettendo, un nuovo bacino artificiale per garantire la capienza e la quantità di acqua necessaria per la stagione invernale….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo Monte Pora va controcorrente: apre e rilancia “Piste, spazi, rifugi e…” proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/12/barboneuno.jpg">Media</a><strong>Massimo</strong>. Un anno dopo. Lo avevamo intervistato un anno fa, a ridosso di Natale, stesso periodo di quest’anno. Massimo, un ‘invisibile’, viveva e dormiva in un parcheggio sotterraneo a Bergamo, dopo aver perso il lavoro e senza il coraggio di dirlo ai suoi genitori. Massimo che mangiava alla mensa di Fra Riccardo e il figlio in affido, lontano. Massimo che arrivava da Ponteranica risucchiato dalla strada. Un anno dopo Massimo è risalito sul treno in corsa e la locomotiva della sua vita la sta guidando lui. Massimo ce la sta facendo. Da solo. Con quella voglia di rivalsa che teneva dentro. Un anno dopo. Come va? “<em>Bene, sì bene, sai, bisogna ripartire da soli, se si aspettano le istituzioni, i loro protocolli resti infilato in un vortice di cose che ti impedisce di riprendere davvero in mano la tua vita</em>”. Un anno dopo, un anno fa vivevi nel parcheggio multipiano a Bergamo. Ora hai una casa, una compagna e un lavoro. Cosa è successo? “<em>Era il periodo delle feste, io stavo nel parcheggio, sentivo le famiglie ridere e scherzare, non ce la facevo, stavo male come un cane abbandonato, mi sono detto ‘o cambi o ti butti da un ponte’”.</em> Detto fatto: “<em>Con l’inizio dell’anno nuovo sono andato subito in Comune a Bergamo per chiedere la residenza fittizia. Sino a quel momento ero un fantasma, non esistevo più. Ho raccontato la mia storia, ho dimostrato fosse vera, erano preoccupati che chiedessi la residenza solo per poi andare magari a carico del Comune ma non era così. Ho detto loro di darmi tempo qualche mese e ho promesso che mi sarei cancellato. Ad aprile ho visto un annuncio di un’azienda che cercava un’autista per carroattrezzi, era stato il mio lavoro in passato, così sono andato, ho fatto il colloquio, mi hanno fatto provare una settimana e poi mi hanno detto che erano contentissimi di me, che mi assumevano a tempo indeterminato. Non avevo detto nulla sul fatto che dormissi in strada, altrimenti avrebbero avuto remore a prendermi, magari pensavano potessi rubare o non fossi una brava persona</em>”. Contratto indeterminato, per tanti un sogno, tu lo hai avuto dopo una sola settimana di prova: “<em>Sì, era l’inizio della mia nuova vita. La mia fortuna era la reperibilità, già, essendo reperibile 24 ore su 24 avevo sempre con me il camion, quindi dormivo spesso in cabina, anche se dovevo nascondermi, nascondere il camion, non volevo che l’azienda scoprisse che dormivo lì. Un mese e mezzo dopo il mio titolare che mi vedeva sempre arrivare al mattino molto presto e vedeva che la sera non avevo voglia di andare via, mi ha chiesto se avessi qualche problema. Gli ho raccontato che avevo una stanza in affitto da una donna Ucraina ma visti i turni di lavoro lei si sentiva disturbata di notte e così dovevo andare via. L’azienda però aveva un appartamento per gli autisti, lì viveva già un altro ragazzo, c’era ancora una stanza libera, così sono andato lì, mi scontavano l’affitto e tutte le spese dalla busta paga. Per me era vitale tornare ad avere un tetto sulla testa. Era il primo punto per ripartire</em>”. Massimo tiene duro, risparmia più che può: “<em>Ho fatto sacrifici enormi, rinunciavo a tutto per mettere via qualche soldo e così a settembre ho fatto due conti e ho capito che potevo prendermi un appartamento per i fatti miei. Ho trovato un bilocale a Grassobbio ma tra anticipo, cauzione, agenzia e tutto quanto ho dovuto sborsare un bel po’ di soldi ma era necessario farlo. In 5 mesi di lavoro avevo fatto un miracolo</em>”…. Un anno fa. Massimo: “Invisibile, solo, in strada, dormo per terra, la solitudine, il Natale da soli…”Oggi è il giorno di Santa Lucia, qui di magie e di doni sembrano essercene pochi anche se poi butti lo sguardo in quello di Fra Riccardo e la magia la senti dentro. Undici del mattino e alla mensa dei poveri si sta preparando il pranzo, fra poco arriverà gente, tanta gente, circa 120 persone. Qualcuno è già arrivato. Massimo, 44 anni di Ponteranica…
MediaE’ finito dritto nell’elenco dei panettoni da assaggiare a Natale, insieme al Panettone di Iginio Massari, che di dolci se ne intende. E’ il panettone di Ciacco, alias Stefano Guizzetti da Sovere, di lui ne avevamo già parlato per il gelato che sta conquistando l’Italia. Ora tocca al panettone, anche se in realtà il suo panettone ha già ricevuto premi e riconoscimenti negli anni scorsi. Quest’anno è tra i top da provare con il suo Panettone ‘amaro’, un lievitato dal gusto elegante, a base di erbe, radici mirtilli. Un mix dal gusto davvero particolare, un infuso di rabarbaro, genziana e china, in equilibrio con il sapore tradizionale di zucchero e burro. E a dare consistenza e dolcezza ci pensano i mirtilli rossi e neri semicanditi. Insomma, un impatto sul palato importante. Naturalmente non mancano poi i classici gusti di Guizzetti, dal suo Panettone Milano al Panettone Lampone e Pistacchio. Ciacco che a Parma e Milano è diventato un must sul fronte gelato ora, si dedica anche ai cosiddetti grandi lievitati. Materie prime rigorosamente di qualità, dalle uvette di Corinto con il loro colore viola intenso a quelle di Cilena da uva bianca, morbide e acidule. E intanto un altro soverese è impegnato sempre sul fronte panettoni. Simone Bianchi è in gara per il miglior panettone camuno…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo SOVERE – ‘Ciacco’ Stefano Guizzetti e il Panettone ‘amaro’ che fa concorrenza a Iginio Massari e Simone Bianchi in gara per il miglior Panettone camuno proviene da Araberara.

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MediaIl centro Diurno di Vertova rischia la chiusura. E sarebbe una chiusura dolorosa soprattutto per le famiglie dei soggetti fragili che lo frequentano, che sono tante e stanno attraversando un momento difficile. Per ora non si sa molto di più. Da noi interpellato in proposito, il presidente del Consiglio di Amministrazione, dott. Antonio Pezzotta, ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Il problema esiste, dal momento che tutti gli ingenti costi della nostra fondazione sono in carico alla Fondazione stessa e diventano insostenibili….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo VERTOVA – Rischio chiusura per il centro Diurno: “Troppi costi, cerchiamo una soluzione” proviene da Araberara.

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MediaStefano, Pietro e Marcello, di cognome Cattaneo, 47, 40 e 30 anni. Tre fratelli di Gorlago, dove vivono, due ingegneri e un perito elettronico, e una grande passione in comune, quella per la terra. L’agricoltura fa parte della loro vita da sempre, sulle orme di nonno Pietro Santo e nonna Margherita e poi di mamma e papà. Una passione che è diventata anche un mestiere ed è proprio Stefano ad accompagnarci nella storia della loro attività.“Abbiamo due aziende a Gorlago, Pietro ha aperto un’azienda agricola che porta il suo nome, mentre la società che abbiamo tutti e tre insieme si chiama ‘Lavorazioni conto terzi fratelli Cattaneo’. Quest’ultima è stata aperta dopo aver rilevato l’azienda di nostra mamma, un’attività storica e strettamente legata all’agricoltura. L’attività primaria di questa società è andare a fare dall’aratura fino alla raccolta, ma tutte lavorazioni che facciamo conto terzi. Lavoriamo sul territorio bergamasco in particolare su Gorlago, Bolgare e Telgate, anche se poi ci espandiamo su un raggio di 30-35 chilometri”.Poi c’è l’azienda di Pietro: “Lui ci lavora a tempo pieno, mentre io e Marcello per passione. Abbiamo rilevato due aziende in affitto, perché i proprietari volevano lasciare e ci sono terreni dedicati al frumento e al mais, prodotti che poi vengono destinati al consumo animale ma anche a quello umano. Il raccolto viene poi ceduto alle aziende che a loro volta li lavorano e li trasformano in prodotti. Mio fratello qualche anno fa ha creato una linea di farine e quindi dedichiamo un piccolo spazio, meno di un ettaro, alla produzione di farine. Tutto viene raccolto da noi, viene essiccato al sole, viene portato ai mulini per poi diventare un prodotto finito”.Stefano e Marcello non si occupano solo di agricoltura: “Io sono un imprenditore edile, sono direttore tecnico di un’azienda e ho aperto una società immobiliare con altri soci e Marcello lavora insieme a me. Quindi noi ci occupiamo di costruzioni edili, stradali, ferroviarie e nei ritagli di tempo ci dedichiamo all’agricoltura (sorride, ndr)”.Una passione che si tramanda di generazione in generazione: “Mio nonno Pietro Santo era di Valleve, era direttore tecnico di una grossa azienda edile bergamasca e quindi sì, penso di aver ereditato il suo dna (sorride, ndr). Mia nonna Margherita era di Salsominore in provincia di Piacenza e si sono conosciuti quando mio nonno era lì per lavoro. Si sono sposati, si sono trasferiti qui a Gorlago e hanno aperto un’azienda agricola classica con le mucche, la produzione di latte e lavorazione della terra, che mio papà e mia mamma insieme ai miei zii hanno poi proseguito”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo GORLAGO – Stefano, Pietro, Marcello, tre fratelli e la passione per la terra sulle orme dei nonni proviene da Araberara.

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MediaCome ogni anno. Ormai sta diventando un must. Le scuole di Lovere sul tetto della provincia. I dati sono quelli ufficiali di Eduscopio, la classifica annuale della Fondazione Agnelli sulla qualità delle scuole superiori, che hanno premiato ancora volta il ‘Decio Celeri’ di Lovere (ed anche il ‘Fantoni’ di Clusone) tra le scuole superiori che a livello nazionale, preparano meglio per il mondo dell’università. Il Celeri brucia tutti ed è primo addirittura in Italia a pari merito con altre scuole, tra i licei classici d’Italia, mentre il liceo scientifico Fantoni, sempre insieme ad altre scuole è secondo in Italia. La Fondazione Agnelli ha analizzato i numeri, un milione e 289 mila diplomati italiani, 7700 istituti e che hanno conseguito il titolo in tre anni scolastici successivi, quelli 2016-2017, 2017-2018 e 2018-2019. Per i licei e gli istituti tecnici attenzione focalizzata sulla preparazione per il mondo dell’università mentre per gli istituti tecnici e gli istituti professionali la capacità di preparare gli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro.Il Celeri, oltre che primo in Italia è quindi al primo posto tra quelli della bergamasca, seguito dal ‘Sarpi’ di Città Alta e dal ‘Weil’ di Treviglio. Lo stesso risultato del 2021. Il Fantoni di Clusone al primo posto in provincia è seguito dal ‘Lussana’ di Bergamo e dall’Amaldi di Alzano. Scienze Applicate vede al primo posto il ‘Mascheroni’ di Bergamo, poi il Lussana e al terzo posto di ‘Valle Seriana’ di Gazzaniga.Scienze Umane a opzione economico-sociale, il podio vede ancora al primo posto il Fantoni, poi il “Federici” di Trescore e poi l’”Oberdan” di Treviglio.Tra i licei linguistici, al primo posto c’è il “Romero” di Albino, seguito poi dal “Don Milani” di Romano e dal “Galilei” di Caravaggio.Per i licei artistici, primo posto ancora al Celeri, poi “La Traccia” di Calcinate e il “Manzù” in città…SUL NUMERO IN EDICOLA LA CLASSIFICA DI TUTTE LE SCUOLEL'articolo SCUOLE – Il Celeri primo Liceo Classico in Italia (non solo a Bergamo), lo scientifico del Fantoni di Clusone secondo in Italia e primo in bergamasca proviene da Araberara.

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Se ne è andata in cielo così, in un giorno di fine novembre, portata in braccio, accompagnata dall’affetto e la cura di Jenny, Laura e Antonella, le sue tre figlie, che l’hanno amata giorno e notte. Che in fondo il vero viaggio in questa vita è questo: seminare amore e per raccogliere amore. Quell’amore che poi lassù si fa infinito.Lei era divenuta pian piano anima,fili di anima nel vento,vento tiepido nel battito delle nostre ciglia,quel battito che ci dà lucepietra che disegna anelli nell’acqua,stella dentro il nostro cuore,cielo dentro la nostra vita,Ciao mamma.Le tue figlieSUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo SOVERE – Il ricordo di Anna Maria Pegurri, fili di anima nel vento proviene da Araberara.

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MediaLa moto. Quelle due ruote che ti esplodono sotto il fondoschiena e ti mettono le ali. Quelle due ruote che ti prendono in braccio e ti portano dritti sulla traiettoria dei sogni. La moto, che quest’anno ha visto l’Italia sul tetto del mondo con la Ducati rosso fiammante di Pecco Bagnaia, binomio d’oro quello tra pilota italiano e moto italiana, binomio bissato dopo 50 anni, allora Giacomo Agostini incantò il mondo, quest’anno a incantarlo è stato Pecco Bagnaia piemontese doc. Nazzareno Lumina Pecco lo ha conosciuto bene, ci ha corso insieme, Nazzareno la passione per la moto non l’ha persa, anzi, l’ha ritrovata nonostante tutto e tutti. Perché per fare questo sport servono sponsor, tanti sponsor, e puoi avere tutto il talento del mondo ma solo con quello non vai lontano. E allora proviamo a raccontare questo mondo da chi lo vive dal dentro, non solo per chi lo vede da uno schermo tv: “Dal 2016 ero fermo – racconta Nazzareno – perché dovevo fare una scelta, serviva sempre più budget e io dovevo lavorare, ho avuto un grosso incidente a Imola, campionato italiano, sono caduto in mezzo alla pista, mi hanno travolto e tranciato le due caviglie e così ho smesso”. Nazzareno quando parla di moto si illumina, sembra avere un motore nello sguardo: “Con Franco Morbidelli ho corso insieme nel 2006, nei team ufficiali Livio, il papà di Franco era il mio meccanico e mio padre era il suo, una gran bella persona”. Nazzareno vince gli assoluti d’Italia, insomma, la stoffa era lì da vedere. Nazzareno ha cominciato presto: “A 6 anni con le minimoto, gara di Curno, campionato italiano del 2001. Ricordo la prima moto, è arrivata per Santa Lucia, la mia minimoto Politi, lì ho cominciato e non avrei mai smesso. È difficile andare avanti, servono sponsor e soldi, poi qui al nord Italia la moto non è molto considerata, quando vai a scuola se corri in moto ti prendono per discolo, qui parlano tutti solo di calcio. In centro Italia è diverso, ci sono tante piste, sono molti i ragazzi che corrono”. Nazzareno nel 2014 ha vinto il campionato ktm, poi nel 2015 il passaggio a Honda e poi la caduta a Imola dove ha tranciato le caviglie: “Sono stato sei mesi fermo per infortunio, lavoravo e dovevo fare una scelta, dovevo trovare gli sponsor, rientrare non era così facile e allora ho dovuto dire basta”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo PIANICO – IL PERSONAGGIO – Nazzareno Lumina e il mondo delle moto: “Correvo con Bagnaia, il papà di Morbidelli era il mio meccanico. Non basta il talento, ci vogliono soldi e sponsor…” proviene da Araberara.

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MediaNiente luminarie di Natale da parte dell’amministrazione e i soldi risparmiati vengono utilizzati per aiutare le famiglie a pagare il vertiginoso aumento delle bollette. “Abbiamo stanziato 40.000 euro – commenta il sindaco Massimo Morstabilinie ora andremo a fare il bando per aiutare le famiglie bisognose. Abbiamo deciso quest’anno di limitare l’installazione delle luminarie. Ringrazio i commercianti che stanno mettendo a loro spese le luminarie nelle vie del centro storico”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo CLUSONE – “Niente luminarie dell’amministrazione, daremo 40.000 euro per le bollette delle famiglie bisognose” proviene da Araberara.

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MediaUn pregiudicato italiano di 63 anni residente a Osio Sotto è stato arrestato nella notte di domenica dai Carabinieri della Compagnia di Treviglio per cessione e detenzione di cocaina.A seguito di specifiche notizie giunte ai Carabinieri della Tenenza di Zingonia di una presunta attività di spaccio che si verificava lungo un tratto di competenza della S.P. 525 da parte di un individuo che si muoveva a bordo di un’autovettura scura di grossa cilindrata, i militari hanno deciso di eseguire un servizio mirato per riscontrarle.I carabinieri hanno quindi proceduto a perlustrare quelle strade sino a che, domenica notte scorsa, poco dopo le 03:00, hanno notato un’auto che poteva corrispondere a quella segnalata ferma all’interno di un parcheggio adiacente la Provinciale. Dopo averla monitorata a distanza, hanno notato che sul luogo è arrivata un’altra macchina con alla guida una donna. Un veloce scambio di battute con l’uomo alla guida dell’auto scura e poi ecco spuntare una banconota in cambio di un piccolo involucro. La donna è stata fermata poco distante e trovata in possesso di quasi mezzo grammo di cocaina, mentre il 63enne raggiunto subito dopo e perquisito prima in macchina e poi in casa, è stato trovato in possesso di quasi 35 grammi di cocaina, oltre che di un bilancino di precisione, e di 15.000 euro in contanti, che sono stati sequestrati visto che non ne ha saputo giustificare la provenienza.La donna è stata segnalata quale assuntrice di stupefacente alla Prefettura di Bergamo, mentre l’uomo è stato tradotto e associato presso il carcere di via Gleno di Bergamo, e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria. L'articolo Sorpreso mentre cede cocaina: 63enne arrestato proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2020/03/palazzo-regione-lombardia.jpg">Media</a>Regione Lombardia ha concluso la valutazione di tutti i progetti presentati dai distretti del commercio lombardi ed ha assegnato i 47 milioni di euro stanziati per consolidare la ripresa delle economie locali, sostenendo sia gli interventi di qualificazione del contesto urbano e del territorio realizzati dagli enti locali, sia gli investimenti diretti delle imprese del territorio. Il risultato finale premia tutti i 25 distretti bergamaschi che hanno presentato domanda per un <strong>contributo totale di 8.609.241 euro</strong>. Un dato che posiziona la provincia bergamasca al secondo posto fra tutte le province lombarde e poco sotto Milano, che raccoglie finanziamenti per poco più di 8,9 milioni di euro.Per quanto riguarda i distretti bergamaschi, sulle 25 realtà che hanno presentato domanda, 23 ambivano alla qualifica di “Distretti di Eccellenza”. Tra questi, <strong>sono 17 i distretti ad aver raggiunto la dichiarazione di eccellenza pari al 68% dei distretti della bergamasca</strong>. Si tratta di: Distretto Urbano del Commercio di Bergamo; Distretto del Commercio di Treviglio; Castelli e fontanili della Bassa; Distretto dei Colli e del Brembo: commercio, turismo e servizi; Lake & Hills – Distretto nella natura e nella storia dell’Alto Sebino (che comprende Lovere, Castro ,Pianico, Solto Collina, Sovere); InValleImagna: tradizione e qualità; Distretto diffuso di Rilevanza Intercomunale 525 (Area di Dalmine); Fontium et Mercatorum; Alta Val Seriana – Clusone; Distretto del Commercio dell’Alto Brembo; Distretto del Commercio dell’area di Antegnate; Distretto di Honio; Borghi e tradizioni della Bassa; Distretto del Commercio della Valle di Scalve Quota Scalve; Insieme sul Serio; Morus Alba e Delle Torri.Tra questi 8 hanno ottenuto la dotazione finanziaria più alta prevista per il singolo progetto, pari a 630.000 euro. Sono 3 i Distretti di Eccellenza che ottengono la dotazione finanziaria massima per gli investimenti dei comuni e ridotta per gli investimenti delle imprese, mentre 6 Distretti di Eccellenza ottengono una dotazione finanziaria di base pari a 162.000 euro.I partecipanti al bando sono stati 25 distretti su 26 presenti in bergamasca, su un totale di 151 domande presentate in tutto il territorio della Lombardia. Nei primi 10 distretti della graduatoria 2 sono della provincia di Bergamo e nei primi 40 distretti di eccellenza ben 8 sono della provincia di Bergamo. Nel complesso un risultato che dimostra ancora una volta la vivacità del territorio e delle imprese del commercio bergamasco sostenute dalle associazioni di categoria.Con la graduatoria definitiva è prevista la prima tranche di versamenti, a cui seguirà una seconda tranche nel 2023. Regione Lombardia provvederà al saldo dei progetti ammessi al bando entro la fine del 2024, periodo in cui tutti i progetti dovranno essere conclusi.«<em>I risultati ottenuti dai bandi del distretto del commercio sono molto buoni e siamo orgogliosi del lavoro fatto insieme alle amministrazioni e alle attività commerciali, un lavoro che ha permesso di premiare e assegnare l’eccellenza a 17 distretti</em> – commenta <strong>Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo</strong> -. <em>Ora occorrerà velocemente mettere a terra i progetti per sostenere il commercio che è in grave difficoltà. Insieme a Regione Lombardia, alle amministrazioni comunali e agli imprenditori possiamo aiutare il settore che, tra rincari energetica e guerra, è messo a dura prova</em>».Il <strong>direttore di Confesercenti Bergamo, Filippo Caselli</strong> conferma: «<em>In questi mesi sul territorio si è svolto un grande lavoro e questo importante risultato testimonia che i Distretti rappresentano per Enti locali e imprese del commercio un valore aggiunto. L’ottimo risultato conseguito in provincia di Bergamo viene da lontano e non è casuale, da anni le associazioni di categoria collaborano per garantire una piena sinergia con i comuni e definire le…
MediaLaurent Bonadei, vice allenatore dell’Arabia Saudita: “I mondiali, i miei nonni di San Lorenzo, la polenta… in Arabia i bimbi giocano in strada, in estate verrò a Rovetta…”Il Mondiale in Quatar parla anche un po’… bergamasco. C’è infatti un pizzico di Val Seriana sulla panchina dell’Arabia Saudita con Laurent Bonadei, vice allenatore di Hervé Renard. L’italiano lo mastica abbastanza bene, “perché lo studio a scuola” e così tra una partita e un allenamento ci racconta la sua avventura mondiale. Classe 1969, i 53 anni li ha compiuti il 3 novembre, è sposato con Stephany e papà di tre figlie, Angelina, Victoria e Cienne.Ma a raccontare la sua storia partiamo dalle origini: “I miei nonni erano di San Lorenzo di Rovetta e io sono 50% italiano e 50% francese. Non sono mai stato a Rovetta, ma verrò l’anno prossimo in estate, probabilmente ad agosto. Mi piace l’idea di visitare il paese dove hanno vissuto i miei nonni e sono curioso di vedere la loro casa, dove facevano la farina di mais per la polenta”.Ed è proprio sul cibo che Laurent si sofferma: “La polenta mi piace molto (sorride, ndr), così come mi piace mangiare i piatti tipici dell’Italia. I miei genitori e i miei zii mi hanno parlato spesso della mia terra d’origine, delle canzoni popolari, del cibo e quindi sarà bello venire a scoprire tutta la bellezza delle montagne”.Parliamo di calcio. Il tuo ruolo da giocatore? “Giocavo a centrocampo, non mi piaceva giocare da solo, ma avevo una bella qualità, quella di passare il pallone e giocare per la squadra. Ho iniziato a giocare quando avevo 5,6 anni insieme a mio papà e poi in una squadra nella città di Tolone”.E quando ti chiedevano cosa volevi fare da grande? “Il calciatore professionista (sorride, ndr) e ricordo quando seguivo il calcio, le coppe del mondo… i Mondiali del 1982 in Spagna con i grandi giocatori della squadra Azzurra, Paolo Rossi, Cabrini, Gentile, Tardelli, Zoff”.Il tuo idolo? “Michel Platini, era un grande calciatore e la competizione che c’era con Maradona resterà nella mia memoria per tutta la vita”.C’è una squadra in Italia per cui fai il tifo? “La Juventus era il club che aveva un posto particolare nel mio cuore, ma adesso che sono un allenatore mi piace guardare tutte le squadre e i loro giocatori. Mi piace vedere Mike Maignan nel Milan, Adrian Rabiot nella Juventus, che ho allenato nelle giovanili del Paris Saint Germain, Fodé Ballo-Touré nel Milan, Jonathan Ikoné della Fiorentina per citarne alcuni”…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo ROVETTA – SAN LORENZO – Laurent Bonadei, vice allenatore dell’Arabia Saudita: “I mondiali, i miei nonni di San Lorenzo, la polenta… in Arabia i bimbi giocano in strada, in estate verrò a Rovetta…” proviene da Araberara.

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MediaPassato e futuro. La vecchia stazione che moltissimi Nembresi di oggi e di ieri hanno conosciuto e la nuovissima e modernissima Casa della Musica, destinata ai Nembresi di oggi e di domani.Sì, perché l’edificio che fra pochi giorni, l’8 dicembre, viene inaugurata a Nembro, rappresenta un deciso passo verso il futuro. Una struttura in legno che è stata realizzata in modo da avere un’autosufficienza energetica (e in questi tempi di crisi energetica non è poco…).Dalle ceneri della vecchia stazione nembrese è così sorta la Casa della Musica, che ospiterà il corpo bandistica, la scuola cella musica e che sarà a disposizione dei musicisti.Ne abbiamo parlato con uno dei protagonisti di questa importante opera, Matteo Morbi, assessore ai Lavori Pubblici e alla Valorizzazione del Territorio, che ci racconta come è nata questa idea e come si è sviluppata nel corso degli anni.“L’idea di una Casa della Musica è nata qualche anno fa. C’è però da fare una premessa. Ai tempi della prima Amministrazione guidata da Claudio Cancelli, nella quale io non ero assessore, si era deciso di organizzare un concorso di idee sul recupero della vecchia stazione…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo NEMBRO – Che la musica abbia inizio… sulle ceneri della vecchia stazione proviene da Araberara.

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MediaMarika Moro si è laureata campionessa del mondo WNBF (World Natural Bodybuilding Federation) al Warner Grand Theater di San Pedro, a Los Angeles. Una vittoria inaspettata alla vigilia, ma frutto di un duro lavoro che la 35enne di Cazzano Sant’Andrea porta avanti da diverso tempo: “Ho iniziato con il bodybuilding un paio di anni fa, mentre per quanto riguarda la preparazione vera e propria ho iniziato l’anno scorso – spiega –. Nel 2020 abbiamo impostato la prima preparazione, ma a causa Covid i tempi si sono dilatati. Ho disputato la mia prima gara ad ottobre del 2021, ma non sono arrivata pronta a questo appuntamento. Io e il mio allenatore avevamo deciso di prendere comunque parte alla competizione, che mi è servita per fare esperienza. Dopo la gara abbiamo iniziato a concentrarci sulla nuova stagione, stabilendo un programma definito che ha portato i suoi frutti. Sono riuscita a togliermi delle grandi soddisfazioni. Ci sono stati dei periodi di difficoltà, si creano sempre delle paure, soprattutto nei primi periodi, perché si pensa di non riuscire ad arrivare dove si vuole. Devi fare i conti con crolli emotivi e stress, ma sono riuscita a gestire la situazione nel migliore dei modi. Non bisogna mai abbattersi, poi, il fatto che sia anche la mia passione, ha aiutato molto. Ho sempre cerato di mantenere la tranquillità e la serenità”.Il risultato ottenuto da Marika è frutto di allenamenti intensi e di tanta dedizione: “Andavo già spesso in palestra, poi però ho iniziato con il bodybuilding. Per arrivare a questo punto è servito tanto lavoro, passando dalla fase di massa all’ipertrofia e alla definizione. Tutti questi passaggi sono fondamentali se si vuole arrivare pronti ad un grande appuntamento. Ho deciso di intraprendere questa strada per passione. Le caratteristiche e i canoni c’erano, quindi il mio coach mi ha proposto di provare a gareggiare e, così, ho colto la palla al balzo. L’anno scorso è stato di prova, per entrare nell’ambiente, mentre quest’anno sono arrivati i primi grandi risultati. La scorsa stagione, comunque, ero riuscita a qualificarmi per gli Italiani, che però non sono andati benissimo. È un ambiente che amo molto e che vivo quotidianamente”.Allenamenti? “Quattro o cinque volte alla settimana. In alcuni periodi dell’anno gli allenamenti sono molto pesanti, durano anche due ore filate. Qui, ci concentriamo sul power-listing, cioè sul sollevamento pesi, andando ad utilizzare carichi molto importanti. Nelle fasi di avvicinamento alla gara invece aumento di un giorno gli allenamenti settimanali, ma allo stesso tempo li alleggerisco e mi concentro sulla definizione”. ..SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo CAZZANO SANT’ANDREA – Marika, campionessa mondiale di bodybuilding: “Prima di salire sul palco faccio il segno della croce” proviene da Araberara.

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MediaLunedì 12 dicembre presso il Polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano a Edolo si terrà un evento promosso dal Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, in occasione della celebrazione della Giornata Internazionale della Montagna.“Sarà un’occasione di confronto – spiega il ministro – per parlare di territori montani nell’ottica di sviluppo sostenibile e competitività, aprire un tavolo con stakeholder per le necessità di queste aree e riflettere di come la politica possa fare squadra e sintesi nell’interesse di cittadini, attività, enti locali e dell’intero tessuto economico-sociale. Sarà inoltre previsto un momento in linea con il tema scelto dalla FAO per il 2022, ovvero “Le donne muovono le montagne”. Le montagne italiane sono uno dei patrimoni del nostro Paese, che possiamo e dobbiamo non solo supportare a dovere ma soprattutto valorizzare nel migliore dei modi. Il mio e nostro lavoro si orienta convintamente in questa direzione”.L’appuntamento è organizzato dal Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri con il supporto del polo Unimont dell’Università degli Studi di Milano, avrà inizio alle 10:30 e vedrà la partecipazione di numerosi esperti del settore.“Un incontro che celebra le montagne e il ruolo della figura femminile nel testimoniarne le potenzialità e il valore per l’intero Paese. Un appuntamento importante per le montagne italiane e per il Polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano che da oltre 25 anni promuove l’investimento in capitale umano, innovazione e collaborazione tra città e montagne – locale e globale – quali interventi fondamentali per lo sviluppo sostenibile di questi territori, capaci di contribuire alla competitività del paese se abilitati ad esprimere le proprie, specifiche, “vocazioni”.” Così la Prof.ssa Anna Giorgi, responsabile Polo UNIMONT dell’Università degli Studi di Milano.L'articolo Il Ministro Calderoli annuncia l’evento per la Giornata Internazionale Montagna a Edolo proviene da Araberara.

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MediaOra è ufficiale: gli impianti sciistici di Colere non apriranno e quindi la stagione invernale salta. “Ora chiusi, pronti per riaprire in grande” si legge nel comunicato ufficiale firmato da RS Impianti e Comune di Colere.“La chiusura consentirà di procedere nei lavori di ammodernamento del comprensorio e di rilancio della stazione, sulla base del Project Financing assegnato a RSI srl nel luglio scorso. La sottoscrizione della convenzione è attesa entro Natale, a valle della quale avverrà l’erogazione della prima tranche del contributo del Patto Territoriale. Con l’avvenuta conclusione della conferenza dei servizi e con il lancio della gara per il direttore lavori, la cui nomina è attesa entro il 9 gennaio, i lavori di smantellamento degli impianti esistenti cominceranno alla fine del periodo festivo. L’Amministrazione comunale si è impegnata a fare quanto in suo potere per velocizzare al massimo le procedure amministrative connesse, coerentemente con la tabella di marcia del project financing. RSI srl e il Comune di Colere si sono impegnati a migliorare le modalità di cooperazione della partnership pubblico-privato, istituendo degli incontri settimanali di reciproco aggiornamento. È un progetto complesso che richiede uno stretto coordinamento. RSI srl condividerà con l’Amministrazione comunale altre progettualità pronta per essere riaperta alla fruizione di tutti, creando la pista da discesa più lunga di tutta la Lombardia -, il master plan per la riqualificazione del Plan del Sole e il progetto di massima per il Bike Park a Polzone. Pur consapevoli dei disagi che la chiusura causerà agli operatori economici in questa stagione, l’obiettivo di tutti rimane di rilanciare il comprensorio nel breve termine e offrire, già con la stagione estiva, un accesso rinnovato alle nostre meravigliose montagne”.L'articolo Colere, ora è ufficiale: impianti chiusi proviene da Araberara.

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MediaEppur si muove. Anche senza scomodare Galileo. Nel centro storico di Clusone c’è movimento sul fronte commerciale, che non è poco, anzi. La farmacia di Piazza Baradello si è spostata in Piazza della Rocca, è stato aperto l’ufficio dei medici generali dove prima c’era un ristorante. Dove si trovava la farmacia ci andrà un negozio di abbigliamento…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBREL'articolo CLUSONE – Centro storico: si spostano alcuni negozi e ne aprono altri, in sofferenza la parte alta proviene da Araberara.

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MediaEgr. Sig. Direttore,dopo aver letto l’articolo di Angelo Zanni su “Decollo del Monte Pora…” a pagina 9 di Araberara del 4 novembre, penso che insieme a una serie di considerazioni e di “speranze”, solo in parte condivisibili, perché ci sono di mezzo condizioni meteorologiche già viste e provate nella nostra zona e tutt’altro che favorevoli per certe iniziative, si ripropone un impianto di cabinovia, con partenza da Castione, onde “evitare l’arrivo di 6000 auto al Pora”.Mi sembra, però, che per arrivare alla partenza della cabinovia serviranno auto: quante? E dove si dovranno mettere? E la cabinovia dove andrà a passare se non sulla testa degli abitanti dei nostri luoghi?…La risposta del sindaco di Castione – Alla Rucola un parcheggio. Un “incubo” essere disinformatiCaro Direttore, ho letto con attenzione la lettera della signora Renata Carissoni.Quello che mi sconcerta nello scritto della signora Carissoni, sono le solite considerazioni da bar, senza neppure prendersi la briga di informarsi.Il Monte Pora si sta trasformando da semplice stazione sciistica invernale, a luogo attrattivo  turistico, sia estivo che invernale.Chi conosce il Monte Pora, conosce la problematica della strada, della difficoltà di parcheggiare e del disagio che le tante auto oggi provocano….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 2 DICEMBRE© Vietata la riproduzione / Per abbonarsi ad AraberaraL'articolo CASTIONE – INTERVENTO – Cabinovia per il Pora? Più che un sogno… un incubo! proviene da Araberara.

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