BOLOGNA
“Ridevi.
Ridevi e non potevi farne a meno.
Ridevi perché “il silenzio si mangia tutto”, dicevi.
Il freddo di Bologna ti aveva sorpresa alle spalle.
E la stazione era tutta colorata che pareva Disneyland.
O una di quelle mostre di Berlino da perdersi last-minute.
Eri tornata con una valigia grande il doppio.
L’entusiasmo dell’inesperienza. La foga dei vent’anni.
Gli anni ribelli dei tatuaggi senza troppi significati.
Bravi a inventarci anarchie come certi cantautori.
Ridevi camminando sotto ai portici mentre pioveva.
Che il centro intorno lavava via i pensieri grigi.
Quel destino che non hai mai retto abbastanza.
Mentre io avrei sopportato giornate intere col tuo peso addosso.
Devo scordarmi di pensare.
Che manchi poco.
Ma manchi sempre.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
——————————————————
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⚠️ Me ne sono rimaste pochissime copie a disposizione, perciò affrettati!
👉🏻 Ho deciso di pubblicare una poesia tratta dal mio libro “Parigi XXI” ogni giorno per tutto il mese di Giugno, falle girare condividendo il post!
“Ridevi.
Ridevi e non potevi farne a meno.
Ridevi perché “il silenzio si mangia tutto”, dicevi.
Il freddo di Bologna ti aveva sorpresa alle spalle.
E la stazione era tutta colorata che pareva Disneyland.
O una di quelle mostre di Berlino da perdersi last-minute.
Eri tornata con una valigia grande il doppio.
L’entusiasmo dell’inesperienza. La foga dei vent’anni.
Gli anni ribelli dei tatuaggi senza troppi significati.
Bravi a inventarci anarchie come certi cantautori.
Ridevi camminando sotto ai portici mentre pioveva.
Che il centro intorno lavava via i pensieri grigi.
Quel destino che non hai mai retto abbastanza.
Mentre io avrei sopportato giornate intere col tuo peso addosso.
Devo scordarmi di pensare.
Che manchi poco.
Ma manchi sempre.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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BEATLES
“Avremmo potuto fare l’amore in ogni stagione dentro.
A collezionare segni invisibili e sfoghi notturni.
I graffi nell’aria contro un Dio immaginario.
«There will be an Answer…»
Lo avevano scritto sul muro di una banca.
Me lo ricordo. Me lo ricordi.
Nelle mie fragilità che non smetterò di rivendicare.
Lo avevano scritto e chissà se ci credevano davvero.
Quei palazzi da scalare con gli occhi.
In mezzo a nebbia e deserto dei miei troppi stupori.
Al tuo riflesso nelle vetrine dei “compro-oro” qualcuno si è aggrappato.
E salvato.
Sicuramente.
Le tue speranze più grandi e i sogni sempre più forti.
Li tenevamo per noi in mezzo ai prati e i cieli.
Rinchiusi in chitarre accantonate.
La dolce tortura di sei corde di ferro.
Noi così grandi e troppo piccolo il mondo.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Avremmo potuto fare l’amore in ogni stagione dentro.
A collezionare segni invisibili e sfoghi notturni.
I graffi nell’aria contro un Dio immaginario.
«There will be an Answer…»
Lo avevano scritto sul muro di una banca.
Me lo ricordo. Me lo ricordi.
Nelle mie fragilità che non smetterò di rivendicare.
Lo avevano scritto e chissà se ci credevano davvero.
Quei palazzi da scalare con gli occhi.
In mezzo a nebbia e deserto dei miei troppi stupori.
Al tuo riflesso nelle vetrine dei “compro-oro” qualcuno si è aggrappato.
E salvato.
Sicuramente.
Le tue speranze più grandi e i sogni sempre più forti.
Li tenevamo per noi in mezzo ai prati e i cieli.
Rinchiusi in chitarre accantonate.
La dolce tortura di sei corde di ferro.
Noi così grandi e troppo piccolo il mondo.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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DISAGI
“Di quell’amore che più ridiamo e più diventa serio.
Tra le mie dita e la tua schiena luminosa.
Ho preso dei disagi e ci ho fatto dei fiori.
Mentre mi disegnavi la voce di notte ho ritrovato casa.
Che leggerezza hanno le parole? E le malinconie?
Raccogliamo scatoloni e infiliamoci progetti.
Che non ci diremo.
Che non ci faremo più.
E chiudimi fuori, se proprio devi.
Tanto resto finché vuoi.
Ad aspettarci.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Di quell’amore che più ridiamo e più diventa serio.
Tra le mie dita e la tua schiena luminosa.
Ho preso dei disagi e ci ho fatto dei fiori.
Mentre mi disegnavi la voce di notte ho ritrovato casa.
Che leggerezza hanno le parole? E le malinconie?
Raccogliamo scatoloni e infiliamoci progetti.
Che non ci diremo.
Che non ci faremo più.
E chiudimi fuori, se proprio devi.
Tanto resto finché vuoi.
Ad aspettarci.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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Brutte notizie per il Roma Pride.
O meglio, per il nostro Paese, con questa ennesima dimostrazione di intolleranza,
👉🏻 VE NE PARLO QUI
O meglio, per il nostro Paese, con questa ennesima dimostrazione di intolleranza,
👉🏻 VE NE PARLO QUI
TROPPA FELICITÀ
“La pioggia se n’è andata e sei comparsa tu.
Che ci sono cose facili, e poi quelle belle.
E poi non lo so.
Intanto esplodono desideri come bombe a Sarajevo.
Le guerre per riaverti.
Le notti a conquistarti.
C’era un vento leggero e gli alberi ballavano un lento.
Sotto terra si abbracciavano ma nessuno lo sapeva.
Tutta questa felicità e non poterla congelare…
Magari la pizza fosse un sentimento!”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“La pioggia se n’è andata e sei comparsa tu.
Che ci sono cose facili, e poi quelle belle.
E poi non lo so.
Intanto esplodono desideri come bombe a Sarajevo.
Le guerre per riaverti.
Le notti a conquistarti.
C’era un vento leggero e gli alberi ballavano un lento.
Sotto terra si abbracciavano ma nessuno lo sapeva.
Tutta questa felicità e non poterla congelare…
Magari la pizza fosse un sentimento!”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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Chi mi segue con più attenzione conosce il mio progetto “Film Disabilità”, che da tempo non aggiorno ma che tornerà presto ad arricchirsi. E nel mio progetto non può certo mancare uno dei titoli più celebri sul tema.
“Quasi amici”, però, rappresenta da sempre amore e odio per me. E oggi, dopo che purtroppo è appena scomparso il suo protagonista, vi racconto per The Wam il perché.
👉🏻 LEGGI IL MIO ARTICOLO QUI
“Quasi amici”, però, rappresenta da sempre amore e odio per me. E oggi, dopo che purtroppo è appena scomparso il suo protagonista, vi racconto per The Wam il perché.
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ILLUDIMI CHE SIA PER SEMPRE
“Fiumi di chilowatt in vena per accendersi alla sera.
Tra le tue dita si trovavano ancora i resti del nostro caos.
Quando mi hai lasciato non pioveva ma faceva freddo lo stesso.
Soprattutto fuori dalle pareti dei nostri stomachi.
Tutti gli alberi che si piegano quando sono tristi.
E non per il vento.
Ho letto «Illudimi che sia per sempre» sul guardrail dell’autostrada per Firenze.
Ho pensato che avessero capito tutto sull’amore.
Più di noi che ci siamo fatti promesse insufficienti.
Più di noi che forse non siamo mai esistiti. Intanto prendo le distanze per lanciarle più lontano.
E chissà che giri fanno.
O dove le ritrovano.
Ed io che vado sempre dove mi scoppia il cuore.
Perché l’amore è solo una scelta. E mai troppe promesse.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Fiumi di chilowatt in vena per accendersi alla sera.
Tra le tue dita si trovavano ancora i resti del nostro caos.
Quando mi hai lasciato non pioveva ma faceva freddo lo stesso.
Soprattutto fuori dalle pareti dei nostri stomachi.
Tutti gli alberi che si piegano quando sono tristi.
E non per il vento.
Ho letto «Illudimi che sia per sempre» sul guardrail dell’autostrada per Firenze.
Ho pensato che avessero capito tutto sull’amore.
Più di noi che ci siamo fatti promesse insufficienti.
Più di noi che forse non siamo mai esistiti. Intanto prendo le distanze per lanciarle più lontano.
E chissà che giri fanno.
O dove le ritrovano.
Ed io che vado sempre dove mi scoppia il cuore.
Perché l’amore è solo una scelta. E mai troppe promesse.”
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SPAZI
“Ha i capelli color del grano.
E profuma di vento.
E i suoi occhi creano spazi che vorrei visitare solo per perdermici.
Al buio.
O a occhi chiusi.
O al buio a occhi chiusi.
Per abitarla e non uscirne mai più.
Mentre mi addormento col rimbombo della sua voce emessa piano.
E intanto fuori piove.
Che riprendo a respirare come quando la rivedo.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Ha i capelli color del grano.
E profuma di vento.
E i suoi occhi creano spazi che vorrei visitare solo per perdermici.
Al buio.
O a occhi chiusi.
O al buio a occhi chiusi.
Per abitarla e non uscirne mai più.
Mentre mi addormento col rimbombo della sua voce emessa piano.
E intanto fuori piove.
Che riprendo a respirare come quando la rivedo.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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VOLUME
“Le mani intrecciate forte. Asfissiate.
Le nuvole al tramonto sembrano le lampade di carta di riso dell’IKEA.
Chissà se prima o poi il mare si ritirerà da qui.
Ritiriamoci da qui.
Dai lavori ipotetici che non ci capiteranno.
Le alte maree a ricoprire i continenti di solitudine.
Il sottovuoto dentro al petto.
Le autostrade a otto corsie di cui una per scappare.
Dei ricordi sembrano impigliarsi a scie di aerei e non voler scendere mai più.
C’è uno squarcio su nel cielo e ora chi ce lo ricuce.
Chi ricucirà noi e le nostre generazioni stuprate.
Con l’accusa di aver puntato in alto ci hanno violentato il futuro.
Non so spegnere certi sogni, così gli alzo un po’ il volume.
Quando ti perdi in qualcuno è certamente il «dove» giusto.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Le mani intrecciate forte. Asfissiate.
Le nuvole al tramonto sembrano le lampade di carta di riso dell’IKEA.
Chissà se prima o poi il mare si ritirerà da qui.
Ritiriamoci da qui.
Dai lavori ipotetici che non ci capiteranno.
Le alte maree a ricoprire i continenti di solitudine.
Il sottovuoto dentro al petto.
Le autostrade a otto corsie di cui una per scappare.
Dei ricordi sembrano impigliarsi a scie di aerei e non voler scendere mai più.
C’è uno squarcio su nel cielo e ora chi ce lo ricuce.
Chi ricucirà noi e le nostre generazioni stuprate.
Con l’accusa di aver puntato in alto ci hanno violentato il futuro.
Non so spegnere certi sogni, così gli alzo un po’ il volume.
Quando ti perdi in qualcuno è certamente il «dove» giusto.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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La coerenza. Sempre la coerenza.
Avete letto l’ultima idea geniale di Matteo Salvini?
👉🏻 VE NE PARLO QUI
Avete letto l’ultima idea geniale di Matteo Salvini?
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SE TI PENSO TROPPO
“Se ti penso troppo dimmelo che insisto.
Dimmelo che sanguino, che vomito, che tremo.
Se ti penso troppo dimmelo che aspetto.
Dimmelo che mi agito, che scappo, che torno.
Se ti penso troppo dimmelo che poi non ci ripenso.
Che poi non mi nascondo o non ti contraddico.
Se ti penso troppo chissà che suono faccio.
Che sono “ancora in tempo” ma ormai è già troppo tardi.
Se ti penso troppo lo scrivo, così ti libero.
E invece di saltarli questi ostacoli li abbraccio.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Se ti penso troppo dimmelo che insisto.
Dimmelo che sanguino, che vomito, che tremo.
Se ti penso troppo dimmelo che aspetto.
Dimmelo che mi agito, che scappo, che torno.
Se ti penso troppo dimmelo che poi non ci ripenso.
Che poi non mi nascondo o non ti contraddico.
Se ti penso troppo chissà che suono faccio.
Che sono “ancora in tempo” ma ormai è già troppo tardi.
Se ti penso troppo lo scrivo, così ti libero.
E invece di saltarli questi ostacoli li abbraccio.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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ORO
“Il mio viaggio sui tuoi sguardi mentre cambiano colore.
Piantavi matite HB tra i capelli per appuntarli.
E anche io avrei potuto morirci.
Sarebbe stato bello.
Con le risate trattenute e tutte quelle scoppiate.
Qualcuno mi spogli dalle aspettative…
Mentre la persiana si apriva il nero diventava oro.
C’era un po’ di noi nell’aria.
La vita accesa a vent’anni e posata sui mobili.
Tra quegli occhi e il tuo sorriso stava tutto un cielo intero.
Smettiamo di respirare e abbracciamoci forte.
Attraverso i midolli.
Appassiti.
Mai stati bravi a coltivarci noi.
Anche se mi manco senza te.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Il mio viaggio sui tuoi sguardi mentre cambiano colore.
Piantavi matite HB tra i capelli per appuntarli.
E anche io avrei potuto morirci.
Sarebbe stato bello.
Con le risate trattenute e tutte quelle scoppiate.
Qualcuno mi spogli dalle aspettative…
Mentre la persiana si apriva il nero diventava oro.
C’era un po’ di noi nell’aria.
La vita accesa a vent’anni e posata sui mobili.
Tra quegli occhi e il tuo sorriso stava tutto un cielo intero.
Smettiamo di respirare e abbracciamoci forte.
Attraverso i midolli.
Appassiti.
Mai stati bravi a coltivarci noi.
Anche se mi manco senza te.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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CONTAGOCCE
“Il tuo profumo in tutte le lingue del mondo.
Magliette hipster con stampe di Parigi, Londra e Berlino. Italia mai.
I fili delle cuffie in fondo al tuo zaino che facevano sempre l’amore.
Scomposte come le nostre prime volte.
Mentre tu ad un solo polso ci leghi i ricordi che vuoi.
Le distese irlandesi che sei riuscita a fotografare. Finalmente.
Bustine di zucchero sulle nostre ferite.
E sotto alle lingue. Lingue nelle gole.
Nelle ore passate a esorcizzare ansie e risarcire dolori.
Sopravvalutati. Ma puntuali.
Innamorarsi col contagocce perché è più bello.
Certo che era un posto bellissimo il “dove eravamo rimasti”.
Lo era ogni volta perché c’eri tu.
Avrei ricominciato altre mille volte, rinascendo apposta.
Dovrei disinstallare certi pensieri.
Insegnami se puoi. ”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Il tuo profumo in tutte le lingue del mondo.
Magliette hipster con stampe di Parigi, Londra e Berlino. Italia mai.
I fili delle cuffie in fondo al tuo zaino che facevano sempre l’amore.
Scomposte come le nostre prime volte.
Mentre tu ad un solo polso ci leghi i ricordi che vuoi.
Le distese irlandesi che sei riuscita a fotografare. Finalmente.
Bustine di zucchero sulle nostre ferite.
E sotto alle lingue. Lingue nelle gole.
Nelle ore passate a esorcizzare ansie e risarcire dolori.
Sopravvalutati. Ma puntuali.
Innamorarsi col contagocce perché è più bello.
Certo che era un posto bellissimo il “dove eravamo rimasti”.
Lo era ogni volta perché c’eri tu.
Avrei ricominciato altre mille volte, rinascendo apposta.
Dovrei disinstallare certi pensieri.
Insegnami se puoi. ”
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BACIAMOCI FORTE
“I nostri scambi di umori nelle tue lune storte, inchiodate al soffitto.
Se si fossero incendiate tutte nessuno se ne sarebbe accorto.
Con le stelle impiccate intorno perché facevano poca luce.
Fioche anche le nostre voci. I sussulti.
Eclissiamoci nelle paranoie a mani fredde.
Coi tuoi guanti di lana senza le punte.
Cancellate a gomma pane per liberarsi dai rimorsi.
Rino Gaetano aveva un fratello figlio unico e la cosa mi ha sempre rattristato.
Le alte maree continuano a riprendersi love-story color seppia.
Quante punte dei tuoi guanti.
E quanti altri fratelli di Rino.
E un sacco di altre cose.
Così da qualche parte c’è ancora un pezzo di noi.
Marcito come i corpi sulle coste libiche.
Pesante da non riaffiorare.
Comprimiamolo tra le costole.
E
nel dubbio
baciamoci forte.”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“I nostri scambi di umori nelle tue lune storte, inchiodate al soffitto.
Se si fossero incendiate tutte nessuno se ne sarebbe accorto.
Con le stelle impiccate intorno perché facevano poca luce.
Fioche anche le nostre voci. I sussulti.
Eclissiamoci nelle paranoie a mani fredde.
Coi tuoi guanti di lana senza le punte.
Cancellate a gomma pane per liberarsi dai rimorsi.
Rino Gaetano aveva un fratello figlio unico e la cosa mi ha sempre rattristato.
Le alte maree continuano a riprendersi love-story color seppia.
Quante punte dei tuoi guanti.
E quanti altri fratelli di Rino.
E un sacco di altre cose.
Così da qualche parte c’è ancora un pezzo di noi.
Marcito come i corpi sulle coste libiche.
Pesante da non riaffiorare.
Comprimiamolo tra le costole.
E
nel dubbio
baciamoci forte.”
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NULLA
“Tutti i dolori confinati dentro che non ne capisci la direzione.
Testa cuore pancia percorsi a senso unico.
Sorridere in bianco e nero e a rallentatore.
Via dai nostri umori e poi chissà le testardaggini.
Progettisti di colpe che nessuno ha mai inventato.
Passeranno pomeriggi spesi a riaccordarmi il cuore.
Ogni sogno con gli interessi che non riavremo mai.
Ti odio piano per dargli meno importanza.
Che non c’è cosa più triste del «nulla» dopo il «tutto».”
(Tratta dal libro “Parigi XXI” di Iacopo Melio)
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“Tutti i dolori confinati dentro che non ne capisci la direzione.
Testa cuore pancia percorsi a senso unico.
Sorridere in bianco e nero e a rallentatore.
Via dai nostri umori e poi chissà le testardaggini.
Progettisti di colpe che nessuno ha mai inventato.
Passeranno pomeriggi spesi a riaccordarmi il cuore.
Ogni sogno con gli interessi che non riavremo mai.
Ti odio piano per dargli meno importanza.
Che non c’è cosa più triste del «nulla» dopo il «tutto».”
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