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Aperiòdicu republicanu sardu
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Euskadi: Il decollo di EH Bildu e il calo del PNV danno luogo ad un pareggio inedito: entreranno nel Parlamento della Comunità Autonoma Basca con lo stesso numero di eletti (27).
Gli autonomisti dovranno governare con il PSOE e ne saranno condizionati. Ennesime conferme internazionali della necessità di un indipendentismo forte e strutturato.

📃 https://www.helis.blog/euskadi-al-voto-lindipendentismo-vola-ma-governa-il-patto-unionista

#Helis #Euskadi #EuskalHerria #Gara #Naiz
Il successo del Malaspina ha radici profonde nella comunità locale, dove si è svolto un progetto lungimirante e coinvolgente con i giovani aspiranti atleti e i loro genitori.
La FIGC è sempre più lontana dalle vere problematiche locali. Siamo obbligati a riflessioni profonde sul ruolo dello sport nelle nostre piccole comunità.
#Helis

➡️ https://www.helis.blog/sport-di-comunita-osilo-vince-il-campionato-dilettanti/
🌿 Nel secondo numero monografico di Cartulàrios Republicanos l'indipendentismo illustra le proposte attuali e le battaglie storiche sul tema della speculazione sulle risorse naturali della nazione sarda.
Decenni di impegno e di lotte per la sovranità del popolo sardo sul proprio territorio nazionale.
Programmare interventi coerenti per tracciare un percorso verso la prosperità energetica e l'eco-compatibilità.
Acquista il numero per leggerne tutti i contenuti. Sostieni l'informazione indipendente e indipendentista.

👉 Cartulàrios: www.helis.blog/cartularios-republicanos
Speciale energia: www.helis.blog/indipendenza-energetica

#Helis
Il mantra dei socialisti-primo-partito è a pieno regime: "l'indipendentismo è finito". Puigdemont sale, Esquerra e CUP scendono. Ma chi governerà in realtà?
Il direttore di VilaWeb, Vicent Partal, ci aiuta a leggere la situazione e il prossimo futuro con Albert #Memmi: "il colonizzatore esiste solo se il colonizzato assume la condizione di essere inferiore".

https://www.helis.blog/catalogna-la-partita-non-e-finita-la-reazione-psicologica/

#Helis #Catalogna #Catalunya
L'unità dei #comitati nell'opposizione alla speculazione energetica è al centro del dibattito politico. Già nel giugno 2023, lo storico leader indipendentista Gavino Sale, oggi esponente di Repùblica, sottolineava l'importanza dell'unità dei comitati come antidoto alla colonizzazione speculatrice.

"L’interessante novità che sta emergendo in questi mesi è la sensibilità su questi temi nonché la rapidità e la capacità di organizzazione dei comitati ai quali occorre dare un supporto comunicativo e mediatico per far arrivare il senso del loro operato nelle case di tutti i cittadini e alle orecchie dei giovani e dei giovanissimi. Secondo Sale quel che emerge di positivo dalle assemblee dei comitati è il fatto che finalmente la Sardegna si sta rendendo conto di essere inserita nelle nefaste dinamiche macroscopiche che regolano il mondo".

Leggi l'articolo completo:
https://www.helis.blog/i-comitati-uniti-sono-lantidoto-alla-colonizzazione-speculatrice-eolica/
L’ANS organizza Fàulas, il festival che smonta i luoghi comuni

L’ANS, Assemblea Natzionale Sarda, è un’associazione culturale aperta, democratica e apartitica, che lavora per la costruzione della coscienza natzionale sarda. Il 5 e 6 ottobre 2024 l’ANS organizza ad Oristano la terza edizione di Fàulas, il festival “che sfida pregiudizi e luoghi comuni sulla Sardegna attraverso un programma ricco di talk, laboratori, concerti ed eventi culturali”.

Nel comunicato ufficiale l’ANS spiega che “Fàulas, in sardo bugie, invita a riflettere sulla percezione che i sardi hanno di se stessi e su come la Sardegna viene raccontata, con l’obiettivo di smontare stereotipi consolidati. Speciale attenzione verrà data ai temi legati ad ambiente e territorio, di grande attualità”.

Leggi il comunicato integrale
https://www.helis.blog/ans-faulas-festival-che-smonta-luoghi-comuni/
https://www.helis.blog/affaire-energia-qual-e-il-punto/

Ultimamente quando si parla di energia rinnovabile l’approccio è quello da tifoseria: favorevoli vs contrari. La comunicazione di massa incasella le varie posizioni in queste due categorie effimere che semplificano tutto fino a far venir meno le argomentazioni. Il tema è complesso ma per capirne l’essenza Simone Maulu ci propone alcune riflessioni.
Durante la dittatura franchista parlare in catalano nelle istituzioni e nei luoghi pubblici era vietato.
Lluis Llach sceglie di cantare in catalano e già questo è un atto di profonda di ribellione.
Per aggirare la censura e poter comunicare col pubblico i cantautori erano meno diretti, usavano l’arte della metafora, i giochi di parole… Nel 1968 Lluis Llach scrive una delle sue canzoni più celebri: L’estaca. Ovvero il palo.

Se tiriamo assieme finirà per cadere
Non può durare ancora molto, certo che cade, cade, cade
È già piuttosto marcio
Se tu lo tiri forte da lì e io lo tiro forte di qua
Certo che cade, cade, cade e ci potremo liberare.

Il Palo marcio simboleggiava la dittatura e la canzone incoraggiava le persone alla ribellione collettiva.
La censura franchista, che è feroce ma non perspicace, ci mette sei mesi a capire a cosa veramente la canzone si riferisca... dunque ne proibisce il testo, ma è troppo tardi. Durante un concerto a Madrid, la capitale spagnola, dove le autorità pensano che nessuno possa andare a vedere un cantante che canta "nel dialetto"  di Barcellona, Llach si limita a suonare il pezzo che viene ripreso in coro dal teatro, pieno come un uovo, con un effetto molto più dirompente che se lo avesse cantato il solo Llach. La provocazione è grandiosa ma la vita di Lluis, fermato e interrogato continuamente dalle autorità, diventa impossibile. Un mese dopo va in esilio in Francia in cui avrà una carriera luminosa cantando nel 1969 anche all’Olympia.
L’Estaca da parte sua seguirà una luminosa carriera di classico del repertorio sociale finendo per essere uno degli inni di lotta più tradotti al mondo, in più di 50 tra lingue e dialetti. Da segnalare la prima versione tradotta in occitano, Lo Pal, nel 1972 e poi nel 1985 da Lou Dalfin, la versione polacca che è diventata l'inno del sindacato Solidarność e la versione còrsa, Catena, dei Chjami Aghjalesi.

Nel solco della tradizione di chi usa l’arte per cambiare il mondo, Llach è tutt'oggi un simbolo di dignità e coraggio.



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