Il nome del canale riflette l'obbiettivo fondamentale che ci siamo dati: mostrare le connessioni tra fenomeni ed eventi apparentemente separati, ma che in realtà fanno parte di un unico grande disegno.
Dopo il cambio radicale di posizione dell'America di Donald Trump, l'Europa si riscopre amante della guerra. Dal discorso di Macron alla nazione, in cui promette di farsi carico di contrastare l'imperialismo russo, alla proposta della Von der Leyen di stanziare 800 miliardi per il riarmo, alle proposte deliranti di invio di truppe in Ucraina. Anche in Italia esiste un partito della guerra ma il governo sembra indeciso su quale posizione prendere. Poi c'è il Vicino Oriente, dove nuovi equilibri si ridisegnano e nuove alleanze si consolidano. Insomma tutto si muove a velocità mai vista.
Mentre straparlano di eserciti comuni e miliardi per le armi i leader europeisti cancellano la democrazia dal vecchio continente:
Il divieto per Georgescu di correre alle elezioni in Romania rappresenta un punto di non ritorno
Dopo l'annullamento delle elezioni in cui era arrivato primo nonostante l'ostilità dei media, (annullamento deciso dal presidente della Repubblica sulla base di pretesti grotteschi), dopo la demonizzazione a reti unificate, l'arresto e le intimidazioni, il popolo rumeno è sempre più deciso a votare per Georgescu, e dunque gli viene impedito di partecipare alle elezioni che, a questo punto, saranno solo una farsa.
La gente sta scendendo in piazza, e ci sono scontri con le forze dell'ordine, che dovrebbero difendere il popolo e la democrazia, e non le corrotte élite europeiste.
Chi si illude che questo non ci riguardi vive in un'illusione. L'Unione Europea è sempre stata un'organizzazione antidemocratica, ma fino ad ora aveva nascosto la sua natura ammantandola di consenso. Ora che il consenso è svanito come neve al sole mostra il suo volto più autentico e dittatoriale.
Siamo vicini al popolo rumeno e siamo consapevoli di condividene la sorte: o ci liberiamo dell'Ue o saremo schiavi di tecnocrati senza volto.
Nessuno meglio di te sa quante difficoltà abbiamo passato in questi anni. Dalle sospensioni temporanee alla revoca della partnership con YouTube, dallo shadow-ban occulto ai palesi Ban sui vari social. Nonostante tutto siamo ancora qui con la nostra determinazione e grazie al tuo supporto.
Uno dei format di questo canale è da 6 anni il preferito della community. 52 puntate ogni anno. Una puntata ogni settimana il sabato alle 11. Nel corso della sua esistenza è stato ospitato su diversi canali della controinformazione, registrando sempre enorme apprezzamento.
Abbiamo capito che il Sette+ (il settimanale di approfondimento di Arnaldo Vitangeli) si merita il suo canale dedicato e te lo meriti tu che ci hai sempre supportato.
Non sbagliavamo: a meno di una settimana dal lancio del nuovo canale YouTube @SettePiuOfficial siete già in più di 4000 ad aver cliccato su Iscriviti. Il primo (e al momento l'unico) video carica, la prima puntata del nuovo corso, ha registrato più di 12.000 visualizzazioni.
Ci teniamo a ringraziarvi per il feedback che stiamo ricevendo ma questo è solo un nuovo inizio. C'è ancora tanto margine di miglioramento e per questo stiamo lavorando costantemente a questo progetto per renderlo sempre di più efficace, gradevole e coinvolgente.
Dal prossimo sabato il Sette+ avrà la sua vita propria, indipendente dal Puzzle. Pubblicheremo le prossime puntate solo sul nuovo canale. L'intento è quello di consolidare quella parte di community che segue con interesse questo singolo format e provare ad arrivare a quel pubblico che oggi YouTube non ci fa raggiungere visto che, secondo loro, il canale principale è, a tutt'oggi, dannoso per gli utenti.
Capirai bene che da soli non siamo in grado di fare niente di tutto questo. Il vostro supporto ora è determinante. Le tue azioni possono fare la differenza.
Il seme lo abbiamo messo sotto terra e annaffiato, la germinazione è iniziata e la piantina è spuntata: bella, verde e rigogliosa. Si tratta di un albero, lo vediamo, e tale vogliamo farlo diventare. Un albero fatto da 100.000 rami e poi chissà 200.000 o di più. Puoi contribuire aggiungendo nutrimento con semplici gesti. Iscriviti al nuovo canale, attiva le notifiche e condividi con più persone possibile il link per far conoscere la nuova creatura.
Da sempre i monumenti dell'antichità, in primis le piramidi, ci affascinano e ci sorprendono, per la inspiegabile capacità di uomini vissuti millenni fa di costruire strutture che, persino con le nostre moderne tecnologie, sarebbero difficilissime da replicare. Gli esperti e gli studiosi ufficiali ci hanno sempre spiegato che si tratta di monumenti per il culto, costruiti grazie al lavoro di migliaia di operai. Ma è davvero così? La nuove scoperte tecnologiche smentiscono questa narrazione che appare ormai come un consapevole falso. Ma allora chi è perché ha edificato questi immensi manufatti? Lo abbiamo chiesto a Daniele Quartieri, autore del libro Giza Leaks, che promette di squarciare il velo di menzogne che avvolge la Valle dei re.
Mentre negli Usa il potere profondo globalista riceve colpi micidiali dalla nuova amministrazione di Donald Trump, intenzionato a distruggere la cupola del deep state e a smascherarne i piani, l'Europa sembra essere diventata il nuovo centro dei mondialisti, che spingono per il riarmo e la prosecuzione del conflitto in Ucraina. Ma hanno qualche possibilità di successo? E cosa cercano di ottenere? Ne abbiamo parlato con Gianmarco Landi.
Cari amici del Puzzle, oggi abbiamo una brutta notizia da darvi, purtroppo il nostro Arnaldo Vitangeli è impegnato con delle faccende personali che purtroppo non è riuscito a rimandare, quindi la puntata di questa settimana dei Multipolari è rimandata a domani (Venerdì 14/03) sempre alle 17:45 sul canale YouTube. Mi raccomando non mancate!
Una nutrita schiera di No Pax, chiamati a raccolta da Repubblica, il giornale degli Elkann, manifesta sabato in Piazza del Popolo a Roma. Sindacalisti, politici, star della musica, tutti insieme a chiedere un' Europa unita (nel nome delle armi). Nel frattempo l'Ue sostiene le persecuzioni delle minoranze in Siria, mentre persino gli americani condannano il nuovo governo di Al Jolani. E l'Italia, disinteressata alle persecuzioni dei cristiani, prosegue nel delirio woke e immigrazionista.
A Londra il premier britannico Keir Starmer chiama a raccolta una "coalizione dei volenterosi" per inviare truppe in Ucraina, nonostante il no di Mosca. Macron rilancia, affermando che il consenso dei russi non serve, ma il governo italiano si defila e tra Roma e Parigi scoppia uno scontro diplomatico per le frasi di Salvini contro il presidente francese. A Roma la piazza europeista mostra le sue contraddizioni insanabili. Poi il medio oriente sempre sull'orlo di una escalation incontrollabile e infine la Serbia, dove le proteste imponenti a Belgrado fanno sospettare che si punti a una nuova Maidan.
Gli appelli al riarmo, la diffusione del terrore per la presunta minaccia russa, i chiari boicottaggi nei confronti del tentativo di Donald Trump di fermare il conflitto in Ucraina lasciano intravedere un quadro inquietante. L' UE e le sue leadership a livello nazionale puntano a risolvere una serie di enormi problemi finanziari di alcuni membri attraverso un'enorme passaggio di ricchezza, dai risparmiatori alle grandi corporazioni, e i risparmi degli italiani sono uno dei piatti più ambiti.
Caos alla Camera dei deputati; la Meloni racconta la verità sul manifesto di Ventotene, uno dei miti fondanti dell' europeismo, e la sinistra va fuori di testa. Ma dietro le parole della presidente del Consiglio c'è una presa di posizione sullo scontro in atto oggi tra Usa e Ue.
Dal caso JFK alle malefatte di Obama, dalle trame di Soros alle oscure manovre in Vaticano; i segreti vengono svelati e le maschere cadono. Ne parliamo in questa nuova puntata dei multipolari, con Arnaldo Vitangeli, Debora Billi e un ospite speciale: Andrea Cionci che ci racconta la verità sulle condizioni di Bergoglio
Dietro una finta facciata di unità l'Unione Europea è divisa sul piano di riarmo voluto da Ursula Von der Leyen e molto Stati si defilano mentre altri puntano a fare da soli. La posizione del governo italiano è quella di un equilibrista in bilico tra Bruxelles e Washington, dove Trump è sotto l'attacco del deep state e dei giudici. Nel frattempo il Medio Oriente rischia di esplodere, con un attacco all'Iran che si fa sempre più probabile e con Netanyahu che ha ripreso gli attacchi a Gaza.
In Italia il crollo delle nascite è divenuto un'emergenza drammatica, anche per i suoi effetti economici disastrosi, ma in tutto l'occidente la situazione è simile. Nel dibattito pubblico se ne parla poco ma da alcuni documenti desegretati, emerge come un piano concepito da Henry Kissinger negli anni 70 puntasse proprio a diminuire la popolazione. Ce lo raccontano Andrea Oddo e Silvio Marsaglia
Le chat con il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance, trapelate per errore, mostrano un crescente scollamento tra gli interessi Usa e quelli dell'UE. Americani, russi e cinesi puntano non solo a ridisegnare le sfere di influenza globali in un nuovo ordine multipolare ma soprattutto a dare vita a un nuovo ordine finanziario che si basi su moneta a credito ancorata ai beni reali e sembra che anche l'India voglia dare un mano. Nel frattempo le élite globaliste, trinceratesi in Europa, cercano di proseguire il conflitto in Ucraina per bloccare il cambiamento. Ce ne parla oggi Gianmarco Landi:
Francia e Gran Bretagna chiamano a raccolta a Parigi oltre trenta Paesi, la famosa coalizione dei volenterosi, con l'obbiettivo di inviare soldati in Ucraina, ma l'iniziativa appare un Bluff. L' Italia, il cui posizionamento nello scacchiere internazionale fino ad oggi è stato un enigma, pare aver deciso da che parte stare. Poi i dazi e la politica economica di Trump e le vere ragioni del nuovo corso negli Usa. Infine lo scandalo che ha travolto Bruxelles e che coinvolge un'importante esponente del PD.
Trump lancia in pompa magna dazi e europei e globalisti si stracciano le vesti, ma in pochi osano reagire e la guerra commerciale probabilmente non ci sarà. Nel frattempo Russia e Usa proseguono nel dialogo a tutto campo mentre gli europei cercano disperatamente di prolungare il conflitto, ma i sondaggi dicono che la quasi totalità degli italiani sono contrari allo scontro con Mosca. Ancora le minacce americane all'Iran, sempre più dure, si scontrano con la decisione della Cina di allearsi con Teheran. E il rischio è quello di un nuovo e più devastante conflitto.
Annunciato come "il giorno della liberazione degli Usa" è finalmente arrivato il momento dell'introduzione dei dazi di Donald Trump. Si tratta di una svolta non solo economica che storica che riequilibra i rapporti tra lavoro e capitale prima ancora che tra gli Stati. I mercati finanziari e le cancellerie europee rispondono malissimo, e a separare Washington e Bruxelles c'è un divario sempre più insanabile, anche riguardo il modello politico e culturale. E mentre le due sponde dell'Atlantico divorziano il vicino Oriente rischia di esplodere.
Il crollo delle borse che si è verificato dopo l’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione americana di Donald Trump, viene presentato su tutti i media come un cataclisma, che colpirà duramente l’economia statunitense e quella dei principali Paesi sviluppati. Si parla di centinaia di miliardi “bruciati” e si paventano effetti disastrosi sul portafogli dei cittadini. Ma è davvero così? Proviamo a capire come stanno le cose in questo speciale di sette+ che inaugura una serie di focus del nostro canale.
Mentre i reali britannici sono in visita in Italia, accolti con tutti gli onori dalle massime cariche istituzionali, Francesco Totti, eterno capitano della Roma, vola a Mosca, acclamato dai russi come un vero imperatore. Nel frattempo iniziano i colloqui tra Putin e Trump in Turchia, dove si decide il futuro dell'Ucraina e del mondo. L' Ue, sempre più isolata, assomiglia sempre più a una dittatura, e ora la Von der Leyen confessa che le ONG sono state utilizzate per attaccare i dissidenti, con i soldi dei contribuenti. Di questo e molto altro parliamo in questa imperdibile puntata dei multipolari, con Arnaldo Vitangeli e Debora Billi.
La parziale retromarcia di Trump sui dazi non vale per la Cina, e Pechino propone all'Ue una "santa alleanza" nel nome della globalizzazione. Trump è una tigre di carta, assicura Xi Jinping, insieme possiamo batterlo. D'altronde in Europa il modello autoritario cinese è ormai di casa. E intanto in Italia arrivano i pentiti del neoliberismo.
Secondo "The economist" oggi la vera "terra dei liberi" non è più l'America, trasformata da Donald Trump in uno Stato autoritario, ma l'Europa. Ma la verità sulla libertà nel Vecchio Continente è sotto gli occhi di tutti, come mostra il caso dell'attacco russo a Sumy, sbattuto su tutti i media come la prova della crudeltà di Putin ma che nasconde una storia ben diversa.
Mentre Giorgia Meloni è negli Usa per cercare di ottenere un trattamento di favore sui dazi, la guerra commerciale tra Usa e Cina entra nel vivo. Nel Regno Unito le donne ottengono una vittoria storica con la sentenza della Corte che stabilisce i diritti inalienabili delle donne biologiche, e mentre negli Usa Trump è sotto attacco per i suoi successi nella lotta all'immigrazione illegale in Italia il partito islamico fa flop a Monfalcone.
Dopo il successo diplomatico di Giorgia Meloni, accolta calorosamente da Donald Trump negli Usa e apostrofata dal presidente americano "migliore alleata degli Usa" aumentano i mal di pancia tra le cancellerie europee, che pure non possono rinunciare al rapporto con gli Stati Uniti. Peggiorano invece i rapporti tra Ue e Russia, e Mosca minaccia la Germania che fornisce i missili Taurus all'Ucraina rischiando uno scontro diretto. Infine il Vicino Oriente, in bilico tra nuovi equilibri e guerra totale.