Dopo anni in cui il mondo è stato sull'orlo di una guerra mondiale nucleare i leader delle due maggiori superpotenze tornano a parlarsi. Trump e Putin non solo si sono parlati ma, a quanto pare, si sono capiti alla perfezione. Sullo scandalo Usaid emergono poi nuove rivelazioni sconvolgenti, ma in Europa, dove regna la censura, nessuno ne parla. Di questo e molto altro parliamo in questa nuova puntata dei multipolari.

Una nuova puntata dei Multipolari con Arnaldo Vitangeli e Debora Billi è disponibile sul nostro canale YouTube!
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Dopo la telefonata tra Putin e Trump il disgelo Usa/Russia è ormai un fatto compiuto e a farne le spese e l'Unione Europea, che assiste impotente a una serie di umiliazioni mai viste prima. Ma anche l'Italia è nel mirino di Mosca, dopo le dichiarazioni del presidente della Repubblica Mattarella su Putin a cui i russi hanno risposto con una durezza inedita.

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Il vertice dell'Eliseo ha dimostrato l'impotenza e la frustrazione dei leader europei, abbandonati dagli Usa di Donald Trump, ignorati dalla Russia di Putin e derisi dal vicepresidente J.D.Vance che ha paragonato l'UE all'Unione Sovietica.
E il rischio è che il fallimento del progetto europeo, che condivide molti elementi con il progetto sovietico di dittatura del proletariato, non porti alla dissoluzione delle istituzioni comunitarie e al ritorno alla sovranità nazionale, ma alla trasformazione della burocrazia di Bruxelles in una vera e propria dittatura.

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Chi sono i veri vincitori delle elezioni federali in Germania? E come si collocherà il più importante Paese europeo nella nuova geografia internazionale dopo il voto? Proviamo a fare il punto..

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Quello che è successo in Romania oggi, unito alla smania guerrafondaia dei tecnocrati dell'UE e di alcuni governi è profondamente inquietante.
Si respira (e viene esplicitamente invocato da diversi esponenti politici e dei media), un clima di censura, di autoritarismo e di bellicismo.

Se questa deriva autoritaria non si celasse dietro burocrati senza volto e "liberi opinionisti" di autorevoli testate, apparirebbe chiaramente come la possibile alba di una dittatura in stile sovietico.

Saranno le prossime settimane e i prossimi mesi a dirci se si tratta di tentativi disperarti di mantenere uno status quo ormai morto, in attesa di elaborare il luto ed arrendersi alla realtà, o se chi governa i popoli europei sarà disposto a innescare un'autentica spirale repressiva basata sul terrore come fa il loro amato Zelensky in Ucraina.

In ogni caso gli italiani che credono nella libertà, quale che sia il loro orientamento politico ed ideologico, devono restare uniti sui valori fondamentali di libertà e democrazia.

La rissa in mondovisione tra un Zelensky in evidente stato confusionale e un Donald Trump molto poco paziente ha sconvolto le cancellerie europee ed ha accelerato il processo di disgregazione dell'impero americano in Europa. E nel contempo nell'est del Vecchio Continente torna ad affacciarsi l'impero russo, con la Bulgaria e la Romania in bilico. In questo contesto va vista l'incredibile vicenda dell'arresto di Georgescu e della cancellazione delle elezioni. Infine nel mediterraneo, tornato vitale a livello geopolitico, una nuova potenza cresce, ma non è l'Italia.

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Dopo la rottura tra Trump e Zelensky gli Usa si allontanano a velocità crescente dalla guerra in Ucraina, che non sostengono più, e dalla difesa dell'Europa. Inspiegabilmente, però, gli europei sembrano volere la prosecuzione del conflitto, che tutti credevano manovrato da Washington. Ma allora chi è che manovra Zelensky e chi è che punta a una guerra sempre più devastante in cui trascinare l'Europa?

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Dopo il cambio radicale di posizione dell'America di Donald Trump, l'Europa si riscopre amante della guerra. Dal discorso di Macron alla nazione, in cui promette di farsi carico di contrastare l'imperialismo russo, alla proposta della Von der Leyen di stanziare 800 miliardi per il riarmo, alle proposte deliranti di invio di truppe in Ucraina. Anche in Italia esiste un partito della guerra ma il governo sembra indeciso su quale posizione prendere. Poi c'è il Vicino Oriente, dove nuovi equilibri si ridisegnano e nuove alleanze si consolidano. Insomma tutto si muove a velocità mai vista.

La carica dei guerrapiattisti - I multipolari
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