#DirettamenteRoma
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Dirette dalle commissioni, dall'Aula, dagli eventi.

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Erica Battaglia (PD): No, Erbaggi, peró non l’hai letto: c’é scritto ‘con dovuta motivazione’.

Stefano Erbaggi (Fratelli D’Italia): E che vuol dire? Vuol dire tutto.
Erica Battaglia (PD): Vuol dire che se dici di no lo devi spiegare.

Stefano Erbaggi (Fratelli D’Italia): Peró te lo posso spiegare in qualunque caso, scommetti che ti dó una dovuta motivazione in qualunque maniera, in qualunque caso se non mi va di far girare?
Erica Battaglia (PD): Beh se non ti va non é un motivo.

Stefano Erbaggi (Fratelli D’Italia): Non scrivo che non mi va, ma ti rendi conto che un Municipio se vuole puó dare una dovuta motivazione?
Riccardo Corbucci (PD): Erica, se posso permettermi, non facciamo una discussione cosí, rispondiamo tutto alla fine.

Erica Battaglia (PD): Si, va bene, scusa Erbaggi
Stefano Erbaggi (Fratelli D’Italia): Basta leggere che per quanto riguarda i Municipi qui parla di ragioni contingenti di ordine pubblico, viabilitá, sicurezza stradale, rispetto della quiete pubblica. Rispetto della quiete pubblica vuol dire qualsiasi cosa, per me significa che dopo le 10 non si gira piú e anche prima. E’ molto ampia come possibilitá. Di contro, invece, non c’era l’unica formula stringente come ‘ai Parioli, che viene spesso utilizzata, si puó girare 80 giorni l’anno su Via Vó’, perché lí ne girano il doppio oggi come oggi. Non c’é una sorta di calendario. Ribadisco, se ne avessimo discusso prima sarebbero uscite fuori alcune questioni. Poi, per esempio, quando si lamentano sia i cittadini che gli operatori qualcuno ha sbagliato a fare qualcosa, probabilmente non ha parlato con tutti. Un’altra cosa che si poteva ipotizzare, visto che giustamente si voleva fare un lavoro di programmazione, una pubblicazione online dei calendari, delle aree giá vincolate a riprese, in modo tale che le altre Case di produzione potessero organizzarsi in maniera pubblica e trasparente, operativa, semplificando la programmazione, questo doveva essere il senso
Speravo ci potessero essere corsie preferenziali magari per le produzioni indipendenti, che hanno un budget ridotto, perché é indubbio che le grandi Case di produzione hanno una forza e capacitá e le piccole no, e anche per questo mi auguro che all’inzio ci sia un’assistenza per la piattaforma Suap perché chiaramente sará un’innovazione necessaria e sono pienamente d’accordo, peró é ovvio che deve esserci un supporto perché non tutti sono strutturati per affrontare certe situazioni. Poi quando ho letto che ci possono essere imprevisti, come l’attore che sta male e quindi non puó girare, é normale che purtroppo si dovrá prorogare. Tra le altre cose le motivazioni di urgenza, ovviamente e adeguatamente motivate, ma ridotte a 10 metri quadri, vuol dire che non c’é piú l’urgenza. Quindi é evidente che secondo me era meglio catalogarle, di quartiere in quartiere, in zone specifiche e quindi limitate ad un uso di giorni consecutivi nell’anno solare per le riprese, é evidente (lo sappiamo che alcune cose sono programmabili e altre no e dipendono, appunto, dalle condizioni atmosferiche, dalla disposizione degli attori, da tante situazioni). Autorizzare a 7 giorni per 10 metri quadri significa non autorizzare piú niente. Quindi se l’obiettivo é anche limitare le riprese cinematografiche nella cittá, cosí ci riusciamo, ma non nella modalitá che speravano. Noi speravamo di ridurlo, meglio organizzarlo, per non impattare troppo sulla cittadinanza. Avere uno schema in cui sapere quali zone possono essere occupate dalle riprese e quali no. Magari in questa maniera si diversificava anche, perché spesso é anche un po’di pigrizia non trovare situazioni similari, ‘mi trovo tanto bene lá, é consuetidine ci si lavora bene e chiedo sempre quello’, peró ci sono altre zone che si possono tranquillamente utilizzare nella nostra immensa cittá. Tutte queste cose mi lasciano molto perplesso, e quindi presenteró una serie di emendamenti se andrá in discussione, cosa che spero che non vada perché ribadisco che non c’é stata una consultazione preventiva né con le forze politiche, né con gli operatori di mercato.
Erica Battaglia (PD): Dott.ssa Magni vuole rispondere, perché il quadro mi sembra un po’ fuori dalla realtá.

Riccardo Corbucci (PD): C’é peró anche la collega Raggi, vogliamo prima far terminare gli interventi?

Erica Battaglia (PD): Si, prego Virginia.
Virginia Raggi (Movimento cinque stelle): Buongiorno a tutti. Il tema è sicuramente spinoso, ho avuto modo di seguirlo qualche anno fa anch'io da vicino e deve contemperare esigienze estremamente particolari degli operatori cinematografici, perché come ricordava il Consigliere Erbaggi vi possono essere casi di forza maggiore (come l'acquazzone all’ultimo minuto quando sono giá state autorizzate le riprese che impedisce di portare a termine il programma giornaliero e che quindi richiede necessariamente un allungamento e ricordo che gli operatori ci facevano capire che avevano necessitá in questi casi di poter ottenere delle proroghe quasi istantanee per fatti non dipendenti dalla loro volontá. Per dirne una, ma ce ne sono tante di esigenze che ci presentavano, soprattutto sempre mettendo in relazione la situazione di Roma Capitale che é molto particolare, rispetto alle altre cittá italiane, dove le procedure erano molto piú snelle, rapide ed efficienti. Allo stesso tempo queste richieste vanno poi messe in un necessario contemperamento con le esigienze della popolazione residente che si trova a vivere in una realtá che a volte diventa complessa perché quando si trovano le produzioni cinematografiche con numerosi camion, numerose attrezzature e che sono in grado di occupare fisicamente spazi della cittadinanza.
Per cui sicuramente voglio leggerlo con attenzione prima di poter esprimere un parere o comunque di poter proporre gli emendamenti, allo stesso tempo vi chiederei di sapere se la proposta sia passata i Municipi perché non mi pare. Sicuramente voglio leggerlo con attenzione prima di poter esprimere un parere o comunque di proporre gli emendamenti. Allo stesso tempo vi chiederei di sapere se la proposta che mi pare punti molto sulla delocalizzazione municipale, sia passata in tutti i Municipi perché non mi pare di vedere i pareri dei Municipi e a quanto ne so in alcuni di sicuro non é stata ancora discussa. 
Quindi volevo capire se questa è una prima discussione che sarà poi rinviata per la necessaria espressione del parere ad un momento successivo o si intende concentrare il dibattito tutto oggi anche perché come è stato detto non abbiamo ascoltato meglio operatori né le associazioni di residenti e chiaramente a mio avviso devono essere ascoltati proprio per contemplare degli equilibri che sono molto delicati da entrambe le parti.
Erica Battaglia (PD): Peró vi ricordo che abbiamo due Regolamenti diversi, quello di Roma Capitale e quello dei Municipi e i Municipi hanno piú tempo e manderanno delle osservazioni, che sicuramente comporteranno per la Commissione... [Problemi di connessione]
Dirigenza dipartimento cultura: "Se posso, riguardo ció che ha detto il Consigliere Erbaggi, non è vero che non c'è stato il confronto con gli operatori perché noi abbiamo avuto vari incontri con alcune Associazioni rappresentative, abbiamo dato loro 10 giorni di tempo per esprimersi sul nuovo Regolamento e non abbiamo ricevuto nessuna osservazione prima di procedere. Non è possibile perché il Regolamento deve stabilire delle regole generiche che valgono per tutto il territorio e non è possibile mappare il territorio di Roma Capitale per un settore particolare come quello delle riprese cinematografiche. Questo argomento é stato affrontato e riaffrontato anche con chi ci lavora, i registi, sappiamo che le riprese sono legate alle mode, ai vezzi dei registi, non si puó andare a dire che a Coppedé autorizzo 80 giorni l’anno perché magari quest’anno é cosí, l’anno prossimo non ci vorrá andare nessuno. Quindi cosa facciamo: ogni anno rifacciamo il Regolamento? Questo deve dare degli indizi, delle regole, poi chi é padrone del territorio é il Municipio, che conosce le criticitá della propria area ed é per questo che con esso abbiamo dato voce al Regolamento stesso, che puó intervenire in situazioni contingenti, proprio per venire incontro ai cittadini. Non é il Regolamento che va a mappare, perché andiamo ad ingessare un’attivitá caratteristica che é quella delle riprese cinematografiche e piú nessuno verrebbe a Roma a girare.
Quindi é complicato a monte stabilire un Regolamento che dovrá essere in vigore almeno per i prossimi 10 anni.
Abbiamo previsto pochi metri quadri per le procedure d’urgenza perché la procedura d’urgenza si puó fare se non si devono acquisire tutti i pareri che in via ordinaria vengono acquisiti. Ma non si puó fare in 7 giorni, per questo tante volte il gruppo Trevi si trova a non poter liberare le piazze perché la nostra determina gli arriva il giorno stesso delle riprese e si creano difficoltá perché non c’é tempo materiale di acquisire tutti i pareri, soprattutto quello della Sovrintendenza, che spesso hanno tempistiche molto piú lunghe di quelle di Roma Capitale. Quindi é stato necessario limitare i metri quadri occupati perché aumentandoli e prevedendo il vincolo della zona, che come sappiamo le aree vincolate sono quelle legate ad un sei (area archeologica e quant’altro) c’é una marea di pareri che l’ufficio deve acquisire. Se siamo arrivati a contingentare é proprio perché abbiamo parlato con chi ci lavora. Inoltre in caso di maltempo il Regolamento prevede la possibilità di riprogrammare le riprese entro 4 giorni senza pagare di nuovo i diritti, questo non vuol dire che però gli operatori con la scusa che ci può essere il maltempo bivaccano sulle strade. E’ capitato negli ultimi film che abbiamo autorizzato le riprese a 5 giorni e hanno chiesto l’occupazione di 10 giorni. Questo non può funzionare e abbiamo dovuto limitarlo, poi se ci sono degli imprevisti ok, ma situazioni oggettivamente dimostrate. Non può diventare la prassi perché eravamo arrivati l'anno scorso che  il 99% delle istanze delle riprese cinematografiche arrivavano a 7 giorni per malore dell’attore, questo é vero in alcuni casi, ma non é sempre vero. Non prendiamoci in giro.
Riccardo Corbucci (PD): Grazie, vedo che c’é il collega Casini che ha chiesto di intervenire.

Valerio Casini (Italia Viva): Si, grazie, buongiorno.

Erica Battaglia (PD): Poi darei la parola a Cinzia Esposito perché dá anche un chiarimento sul parere dei Municipi. Prego Casini.
Valerio Casini (Italia Viva): Non volevo intervenire, peró quando ho ascoltato l’ultimo intervento della Dott.ssa Magni ho pensato che quello che forse volevano chiedere i colleghi Erbaggi e  Barbato era proprio quello: una condivisione in Commissione perché se no non so cosa ci sta a fare la Commissione in generale, il ruolo dei Consiglieri é anche questo, poter incontrare. Ho sentito che avete dato 10 giorni per esprimere un parere alle produzioni e alle altre Associazioni di categoria. Avete fatto il ruolo della Commissione, il ruolo politico dei Consiglieri. Io personalmente non so se candidarmi al concorso e diventare anche io un dipendente, cosí potró esercitare quel ruolo che dovrei esercitare ora, peró capisco anche la loro sofferenza di non aver contribuito a migliorare questo regolamento, é un peccato perché poi sono sicuro che verrá votato da tutti, per il bene di Roma e del settore cinematografico. Quello che lamentiamo e con l’utimo intervento si lamenta ancora di piú, é il fatto di non poter avere la possibilitá di dialogare anche noi in una Commissione pubblica con le varie realtá. Lo faró anche io personalmente con le produzioni che negli anni ho conosciuto e che contatteró, peró non é questo il ruolo nostro della Commissione, dico questo sia al Presidente Corbucci che alla Presidente Battaglia. Quindi ascoltare e dire che abbiamo 10 giorni per il parere non mi sembra molto corretto nel rispetto della Commissione e dei Commissari.
Uffici dipartimento cultura: "Nel merito dei passaggi di cui parlava la Consigliera Raggi vanno bene quando si tratta di deliberazioni sorgenti dai Dipartimenti. E quindi passano, quando si tratta di deliberare, i Regolamenti che sono in applicazione da parte di tutte le strutture di Roma Capitale, il segretariato é prassi che prima di andare in aula mandi le deliberazioni ai vari Municipi. In questo caso si tratta di una delibera di iniziativa consigliare, so che il segretariato si muove in modo diverso.
Virginia Raggi (Movimento cinque stelle): "Scusi Presidente, per precisare e chiedere un ulteriore chiarimento: quindi il fatto che voi abbiate specificamente inteso delocalizzare a livello municipale alcune fasi di questa procedura, e quindi chiamate direttamente in causa i Municipi, non comporta un passaggio preventivo e quindi un parere da parte dei Municipi che sono specificamente richiamati nella proposta? Volevo capirlo anche perché alcuni consiglieri municipali mi hanno detto che la esamineranno durante i prossimi giorni nelle prossime sedute e che è già stata calendarizzata quindi ce l'hanno tra gli ordini del giorno di Commissioni da esaminare.
Erica Battaglia (PD): "La Dott.ssa Esposito ha fatto presente che il segretariato, quindi non noi Erica Battaglia o Riccardo Corbucci, ha stabilito che siccome questa è una delibera di iniziativa consiliare e non una delibera che viene dai Dipartimenti, noi come Commissione dobbiamo esprimere parere entro un tot di giorni e quindi prima dei Municipi e a seguire i Municipi hanno più tempo per esprimere parere su questa stessa delibera. La Presidente Battaglia, anche in virtù di quello suggerito da Erbaggi e da Casini, ha detto che a prescindere dal parere che diamo oggi faremo una seconda Commissione sempre congiunta con il Regolamento Patrimonio per mettere a terra le osservazioni che possono venire da chiunque, compresi gli operatori che volete sentire a parte, se ci sono gli estremi per fare degli emendamenti sulla base delle osservazioni che vengono e sono osservazioni che migliorano la delibera. Nulla toglie che la maggior parte del consiglio comunale nella sua genericità, e quindi maggioranza e opposizione insieme, possono portare in aula degli emendamenti migliorativi della delibera stessa.
Riccardo Corbucci (PD): Scusa, Erbaggi penso abbia richiesto la parola.
Stefano Erbaggi (Fratelli D’Italia): La verità è chiara ciò comporterá in maniera contraria il confronto sul Regolamento, per me questo era da fare comunque preventivamente perché ribadisco, forse non sono stato chiaro prima, è evidente che avete parlato con un qualcuno che non lavora realmente sul settore perché RAI Production e Cattleya, e potrei andare avanti, non ne sanno nulla e se avete parlato con il Pai, questo é un settore molto poco associativo, quindi non é pratico. Avete parlato con interlocutori che probabilmente non svolgono questo lavoro in maniera quotidiana, non con le realtá attive che giorno dopo giorno portano le produzioni nella nostra città. In questa maniera stiamo limitando fortemente gli stakeholder. Il discorso del calendario di massima occupazione dei quartieri si può tranquillamente fare perché basta fare un allegato e poteva essere anche opportuno che nel Regolamento venisse istituito magari un tavolo permanente con professionisti del settore e anno dopo anno questo calendario poteva essere modificato, senza toccare il Regolamento stesso. E' una procedura che sinceramente non lede alcunché, noi fissiamo i contorni e poi il contenuto viene aggiornato con un confronto tra uffici e operatori del settore, anche ogni anno o biennale. Era una formula comoda per andare incontro alle esigenze dei quartieri, perché in questa maniera non ci stiamo andando incontro assolutamente. Quindi, anche come giustamente diceva la Dott.ssa Magni le mode cambiano, si poteva e si può tranquillamente aggiornarle. Perdonatemi, mi fa un po' ridere quando sento che le produzioni bivaccano, costa il bivacco a loro, non a noi. Le produzioni quando sono bloccate per giorni non è che si divertono, perché far girare 10,15,20,30 giorni di fila hanno costi diversi (per il personale, la struttura, i  rifornimenti, per tutto). Quindi non è che loro hanno piacere a starsene a Coppedé 20 giorni piuttosto che 15, se la posso prendere più comoda per un giorno in piú o uno in meno sì, ma non lo fanno per due settimane in più. Per questo tornava utile un discorso di massima occupazione degli spazi, questo é fondamentale. In ultimo sui Municipi, l'ho riletta ancora una volta, é ancora peggio di quello che pensavo: perché c'è scritto 'in qualsiasi momento' quindi vengono autorizzate le riprese e poi i Municipi, in qualsiasi momento, possono bloccarle o ridurle.
Erica Battaglia (PD): ‘In qualsiasi momento’ é amministrativo.

Stefano Erbaggi (Fratelli D’Italia): No, c’é scritto ‘in qualsiasi momento’, quindi va cambiato.