Quindi la prima cosa era partire da una tabula rasa e costruire i vari livelli piano piano. Poi ogni tanto vi sono dei ‘buchi’perché le esigenze sono tante, sicuramente vanno affrontate una per volta e per gradi, un po’come quando si mette in piedi una gara. Sicuramente la tempestivitá ne risente da questo punto di vista rispetto alle carenze, queste carenze é auspicabile che man mano verranno colmate avendo piú personale negli uffici, mentre per quanto riguarda la parte operativa, quindi gli operai dei servizi ambientali anche qui servirebbe qualche unitá in piú e sta andando avanti l’ultima selezione per 25 posti, ne mancano ancora da ricoprire, va un po’a rilento. Nella sessione precedente, alla quale ho partecipato in veste di Pubblico, sono state convocate 16 persone, due volte i posti rimanenti che erano 8 in quel momento, di queste 16 persone se ne sono presentate meno di 8 e di queste diverse hanno dichiarato di non voler svolgere le prove ed é stata presa solo una persona, che aveva giá lavorato a tempo determinato anni fa in una delle aziende. Quindi bisognerá esaurire quella graduatoria dove ci sono ancora molti nomi, a breve questo mese ci sará una nuova sessione, sperando non vada come quella precedente, poi se ne entrasse anche solo una sarebbero giá due persone nuove che possono lavorare. Il punto é un altro: a volte in orario di servizio su compiti affidati che rientrano benissimo nei compiti di un operatore dei servizi ambientali a volte alcuni operai si rifiutano, io mi trovo a gestire anche questi profili di criticitá. Perché alcune cose rientrano nel profilo di operatore dei servizi ambientali, ma il punto é che c’é stata un’eterogeneitá di ingresso negli anni e d é chiaro che chi é stato a tempo determinato con diversi rinnovi (ed é un gruppo) e sono stati poi stabilizzati, é quando é successo é stato fatto un contratto che é quello tipico di un operaio comunale (operatore dei servizi ambientali in questo caso nell’azienda agricola che peró ha piú sfaccettature). Quindi questo andrebbe reso diversamente.
Inoltre sto approndendo ulterioremente sull’aspetto della mungitura: premetto che per la mungitura é necessario avere i corsi sulla sicurezza e gli operai comunali li hanno tutti appena entrano (sia quello da 4 che 8 ore) che é la base per svolgere tutte le attivitá minime, poi ovviamente la formazione di proseguo di tutte le attrezzature specifiche (corso del trattore, della piattaforma elevatrice, del carrello elevatore). Ovviamente sappiamo tutti che se si fa il corso non si sa usare bene lo strumento, quindi l’operatore deve essere affiancato da un operatore esperto, tanté che personalmente in una programmazione aziendale quando entra qulcuno di nuovo dispongo l’affiancamento con le figure piú anziane sia facendo mostrare l’uso del mezzo che piano piano facendolo usare, finché non hanno sciurezza, perché con un corso di qualche ora é chiaro che non si sa usare il trattore, perché in stalla si porta in un modo e sulla terra in un altro, se si ha un attrezzo attaccato piuttosto che un altro lo si porta in un altro modo ancora. Quindi é un qualcosa che va seguita. Per quanto riguarda la mungitura ci sono dei protocolli igienico-sanitari che peró l’operaio é tenuto anche a studiarsi, al di lá del corso che gli puó somministrare il Comune. Inoltre é uscito di recente un decreto che pone, al di lá del Comune, una formazione specifica per chi gestisce animali in stalla (sono 18 ore l’anno e che fa parte del proflio formativo del 2025) e questo non riguarda solo l’aspetto della mungitura ma comprende sia le ore sulla sicurezza, sia un ulteriore approfondimento generale su aspetti igienico-sanitari, DPI (che giá fanno parte sulla formazione della sicurezza del Comune e su questo sono molto attenta che indossino: i guanti, il grembiule, stivali, e avere tutta una serie di accorgimenti) mini corsi di supporto per dare informazioni importanti, oltre al percorso ufficiale. Sul percorso ufficiale stiamo andando avanti perché un’interlocuzione con gli uffici della formazione anche con l’isituto zooprofilattico con questi altri enti che curano questi aspetti. Comunque ho promosso dal lato mio la partecipazione degli operai (alcuni non hanno voluto partecipare, ma mi sembrava corretto promuoverla) ad un corso all’istituto zooprofilattico sulla mungitura e alcuni hanno ottenuto un attestato che gli rimane comunque qualcora esca dal Comune un domani. Per l’interlocuzione non siamo fermi o indifferenti, si lavora su piú fronti e si mandano in cantiere tante cose e poi i risultati non li raccogliamo nel breve o medio periodo, questo lo dobbiamo dire ad onor del vero e per essere realistii. Alcune cose le possiamo organizzare e ottenere subito, altre no. "
Uffici dipartimento Ambiente. "Poi per quanto riguardo il parco mezzi: attualmente sta andando importo la gara per l’affidamento dipartimentale per la manutenzione del trattori, nel quale rientreranno a questo giro anche i trattori e le attrezzature delle aziende agricole. Abbiamo tante cose ferme, qualcosa é fermo perché é usurato, altre cose sono ferme perché vi é stata disattenzione di chi ha usato i mezzi. Stiamo mandando in onda la gara per i pezzi di ricambio, per dotare di tutte quelle cose che fanno funzionare l’azienda. Da quanto ho osservato, in precedenza si tendeva a tappare qua e lá, ora dobbiamo arrivare ad un altro tipo di situazione e stiamo lavorando per questo. Per raggiungere un obiettivo vi sono tanti passi, quindi abbiamo mandato in cantiere tante cose, volevo porre l’attenzione anche su questo, non siamo nella situazione ottimale per cui abbiamo sistemato tutto, ma penso che questo sia noto e si ricolleghi anche alla premessa fatta, su alcune cose agiamo noi, su altre stiamo attendendo anche altri sviluppi."
Giammarco Palmieri (PD): "Con l’attuale assetto penso si stia facendo il massimo anche per recuperare situazioni che nel tempo non erano state trattate in maniera adeguata, ma penso che siamo consapevoli che a condizioni date e con l’attuale assetto diciamo il 100% della risoluzione dei problemi purtroppo non é possibile, proprio per un vincolo alla base, per questo ci auguriamo che l’interlocuzione di cui ci parlava possa trovare effettivamente al piú presto una concretizzazione seria, che ci consenta di poter dire che abbiamo gli strumenti e cerchiamo di risolvere i problemi e non come stiamo facendo, ma non del tutto. Assolutamente credo che sia chiaro a tutti questo elemento. Credo che la prossima volta che ci incontreremo lo faremo a Castel di Guido, va bene?"
Uffici dipartimento Ambiente: "A Castel di Guido, non a Tenuta del Cavaliere. "
Uffici dipartimento Ambiente: "A Castel di Guido, non a Tenuta del Cavaliere. "
Giammarco Palmieri (PD):" Cominciamo con Castel di Guido, tutte e due nella stessa mattinata non si riesce. "
Uffici dipartimento Ambiente: "No, anche perché l’azienda é vasta."
Giammarco Palmieri (PD): "Poi sono in zone molto diverse della cittá."
Uffici dipartimento Ambiente: "Possiamo farlo in due appuntamenti"
Uffici dipartimento Ambiente: "No, anche perché l’azienda é vasta."
Giammarco Palmieri (PD): "Poi sono in zone molto diverse della cittá."
Uffici dipartimento Ambiente: "Possiamo farlo in due appuntamenti"
Giammarco Palmieri (PD): "Esatto, facciamo due Commissioni separate: una a Castel di guido e una a Tenuta del Cavaliere. Io Dott. ssa la ringrazio veramente non solo per l’illustrazione di questa mattina, ma anche per il lavoro che si sta facendo e la saluto, la lascio all’impegnativo lavoro che sta portando avanti. "
Con queste parole si chiude la discussione. Noi chiudiamo la trasmissione.
Cari lettori, ecco cosa è accaduto in questa discussione che ha avuto a oggetto un tema di interesse per molti.
Ferdinando Bonessio (Verdi - Presidente commissione): "Ricordo ai presenti, come introduzione, che questa Commissione torna ad occuparsi nello specifico di Special Olympics, dopo la seduta del 7 novembre 2023, quando gli stessi invitati di oggi ci presentarono il progetto Roma Città Inclusiva, un progetto a cui invitammo anche gli Assessori allo Sport e i Presidenti delle Commissioni municipali, affinché nei propri territori potessero poi sviluppare e promuovere quelle che sono le iniziative e le attività di Special Olympics. Oggi, in particolare, ho sentito personalmente l’esigenza di procedere a questa convocazione per farci raccontare, dalla viva voce di chi è stato protagonista, un’esperienza che definirei memorabile: quella dei Giochi Mondiali Invernali, la prima manifestazione, se ho letto bene,ospitata in Italia a livello mondiale di Special Olympics, che si sono svolti a Torino, esattamente nella settimana che andava dall’8 marzo al 15 marzo. Le iniziative e le attività che si sono organizzate, e soprattutto quelle legate agli sport invernali, hanno riguardato la città di Torino ma anche le sedi della provincia, come Bardonecchia e il Sestriere. Vi dico solamente i numeri, per farvi capire la portata che ha avuto questo evento: circa 1.500 atleti hanno partecipato, in rappresentanza di oltre 100 delegazioni provenienti da tutti e cinque i continenti.
Ci sono stati circa 2.000 volontari impegnati nell’organizzazione, nell’assistenza e in tutte le attività di indirizzo e guida, per agevolare la partecipazione e la riuscita dell’evento.
Ci sono stati circa 2.000 volontari impegnati nell’organizzazione, nell’assistenza e in tutte le attività di indirizzo e guida, per agevolare la partecipazione e la riuscita dell’evento.
+++ Audizione Teams Lazio di Special Olympics Italia: Report Giochi Mondiali Invernali Special
Olympics di Torino 2025 e presentazione eventi futuri. +++
Olympics di Torino 2025 e presentazione eventi futuri. +++
Circa un migliaio di tecnici, se ho letto bene e se ricordo a memoria i numeri, e poi il coinvolgimento fondamentale delle famiglie, con oltre 3.000 unità presenti. Quindi capite che, oltre all’evento per la valenza sociale e sportiva che rappresenta, è stato anche un evento con una significativa ricaduta sul territorio, dal punto di vista della promozione del Piemonte, di Torino e del suo comprensorio, ma anche dell’indotto economico e turistico, che non è mai da sottovalutare quando si muove una mole di persone così imponente. L’iniziativa è stata sorretta da alcuni sponsor che hanno consentito davvero di offrire a questi atleti la possibilità di vivere un’esperienza incredibile. Partirei dalla condivisione di 4 minuti di video che danno uno spaccato di quelli che sono stati i momenti salienti. Ma vi invito da subito a pensare, perché poi ce lo racconteranno i protagonisti, a quello che c’è dietro: l’organizzazione, il lavoro, i momenti di riunione, di programmazione. tutto quello che può esserci dietro a un grande evento, che però viene ripagato nel momento in cui si assiste a quei sorrisi, a quei momenti di felicità, ai commenti di quei genitori che capiscono che, per la prima volta, i loro figli con disabilità intellettive e relazionali sono stati coinvolti. Figli che hanno trovato modo di essere ascoltati, compresi, di superare in parte le loro difficoltà. E si va a colmare un vuoto che tante volte loro sentono come un peso insopportabile.
[Viene proiettato, dopo alcuni problemi tecnici, un video riferito all'evento]
Bonessio: "Aggiungo pochissime cose: Special Olympics è un’organizzazione a livello mondiale che ha le sue diramazioni nella totalità dei cinque continenti, in tantissime nazioni, e Special Olympics Italia è una delle più rappresentative in questo panorama di realtà nazionali. Abbiamo qui con noi il Vicepresidente nazionale, Prof. Alessandro Palazzotti, il quale era già venuto a raccontarci quello che è l’aspetto fondamentale dell’Associazione che, se ricordo bene, rientra tra quelle riconosciute come benemerite dal CONI. E ci tengo a precisarlo, perché molti che non hanno dimestichezza con l’organizzazione del settore sportivo possono fare confusione: Special Olympics non va in competizione né in sovrapposizione con il Comitato Italiano Paralimpico, ma si occupa, in modo diverso, e poi saranno i nostri ospiti a spiegarcelo, di un’area specifica, quella dell’inclusività nello sport, che è fondamentale per ciò che vogliamo definire come un reale progresso sociale e civile. Io, di questo filmato, mi porto nel cuore due passaggi: quel ragazzo, anzi, quell’atleta, perdonatemi, che diceva: “Finalmente ho sentito che tutti mi volevano bene e mi sono sentito molto acclamato.” Bellissimo. L’altro è il genitore che ha riferito di essersi finalmente sentito coinvolto e realmente aiutato da un contesto di persone che comprendevano le sue difficoltà, e quelle di tutti i genitori che, come lui, si trovano a vivere una realtà complessa con ragazzi e ragazze che hanno questi problemi. Ricorderò sempre quello che è il giuramento che viene pronunciato dagli atleti che si cimentano in questi giochi, che recita così: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutta la mia forza.”
Bellissimo. Perché dà proprio il senso di ciò che è l’impegno, e di come questo impegno si trasformi in elemento di inclusione e di superamento, non necessariamente per vincere, ma per andare oltre i propri limiti. Prego"
Bellissimo. Perché dà proprio il senso di ciò che è l’impegno, e di come questo impegno si trasformi in elemento di inclusione e di superamento, non necessariamente per vincere, ma per andare oltre i propri limiti. Prego"
Special Olympics Italia: "Grazie Presidente, e innanzitutto grazie ai consiglieri presenti e alla Segreteria che ha attivato il filmato. Quello che avete visto, attenzione, non è artefatto: il sentimento che esce da questo filmato è lo stesso che si è vissuto per quei dieci giorni a Torino, Bardonecchia, Sestriere e Pragelato, tutte sedi delle Olimpiadi precedenti, attrezzate per ospitare eventi di questa portata. Questi Giochi hanno avuto quasi sei anni di preparazione. Il bid fu presentato sei anni fa a livello internazionale e abbiamo vinto perché si sono messi insieme i Sindaci dei quattro Comuni e la Regione, coinvolgendo le realtà locali dove avevamo già organizzato eventi nazionali da 800-900 atleti per diversi anni. Abbiamo creato un humus per questi Giochi. Siamo andati a parlare, a suo tempo, con il Ministro dei Cinque Stelle, Spadafora"
Prima con Malagò, chiedendo se fosse il caso di portare avanti l’iniziativa. Lui vide il nostro budget di allora, 30 milioni di euro, e disse: “Ma così poco per fare un evento olimpico di questa portata?”
Noi rispondemmo: “Sì, ma noi siamo spartani, siamo abituati a fare le cose in massima economia.”
E quindi lui diede il primo via libera, esortandoci: “Facciamo in modo che i soldi li abbiate prima, così non avrete tutti i problemi di...” Dopo un mese, però, cadde il Governo. Da lì iniziò una rincorsa in salita: tre Governi caduti, un Parlamento sciolto, capite bene che le difficoltà sono state enormi. Siamo arrivati con molto ritardo, nonostante avessimo lavorato per cinque anni. E a tutti gli atti formali, alle situazioni del comitato organizzatore, ci siamo arrivati davvero con il fiato corto. Eppure, come spesso succede in Italia, e dobbiamo fare in modo che non succeda più, nonostante tutte queste difficoltà, i Giochi sono stati un evento magnifico. Al di là di questo, abbiamo fatto in modo che anche nelle Regioni, e qui Stefania è stata protagonista a Roma, l’evento fosse vissuto dalle scuole. La mascotte che avete visto, ad esempio, è nata da un concorso fra tutte le scuole d’Italia: è stata disegnata da una bambina pugliese. Poi ci sono stati eventi che, a livello nazionale, hanno un po’ replicato il passaggio della torcia e tutto ciò che potesse riprodurre lo spirito olimpico. È stato un punto di arrivo dopo cinque anni di lavoro, quarant’anni di presenza di Special Olympics in Italia, ma per noi vuole essere anche un punto di partenza, che qui a Roma voi avete anticipato con quel passaggio fatto un anno e mezzo fa per un progetto che volevamo realizzare subito. Adesso Stefania potrà magari riassumere lo stato dell’arte del progetto Roma Città Inclusiva che — attenzione — noi vogliamo far diventare una realtà per tutto il Paese, partendo dalle grandi città e dai capoluoghi, ma arrivando anche nei territori più piccoli, lì dove le persone con disabilità vivono, operano, speriamo lavorino, creando un tessuto sociale accogliente, in grado di comprendere che queste persone hanno diritto a tutti i diritti.
Noi rispondemmo: “Sì, ma noi siamo spartani, siamo abituati a fare le cose in massima economia.”
E quindi lui diede il primo via libera, esortandoci: “Facciamo in modo che i soldi li abbiate prima, così non avrete tutti i problemi di...” Dopo un mese, però, cadde il Governo. Da lì iniziò una rincorsa in salita: tre Governi caduti, un Parlamento sciolto, capite bene che le difficoltà sono state enormi. Siamo arrivati con molto ritardo, nonostante avessimo lavorato per cinque anni. E a tutti gli atti formali, alle situazioni del comitato organizzatore, ci siamo arrivati davvero con il fiato corto. Eppure, come spesso succede in Italia, e dobbiamo fare in modo che non succeda più, nonostante tutte queste difficoltà, i Giochi sono stati un evento magnifico. Al di là di questo, abbiamo fatto in modo che anche nelle Regioni, e qui Stefania è stata protagonista a Roma, l’evento fosse vissuto dalle scuole. La mascotte che avete visto, ad esempio, è nata da un concorso fra tutte le scuole d’Italia: è stata disegnata da una bambina pugliese. Poi ci sono stati eventi che, a livello nazionale, hanno un po’ replicato il passaggio della torcia e tutto ciò che potesse riprodurre lo spirito olimpico. È stato un punto di arrivo dopo cinque anni di lavoro, quarant’anni di presenza di Special Olympics in Italia, ma per noi vuole essere anche un punto di partenza, che qui a Roma voi avete anticipato con quel passaggio fatto un anno e mezzo fa per un progetto che volevamo realizzare subito. Adesso Stefania potrà magari riassumere lo stato dell’arte del progetto Roma Città Inclusiva che — attenzione — noi vogliamo far diventare una realtà per tutto il Paese, partendo dalle grandi città e dai capoluoghi, ma arrivando anche nei territori più piccoli, lì dove le persone con disabilità vivono, operano, speriamo lavorino, creando un tessuto sociale accogliente, in grado di comprendere che queste persone hanno diritto a tutti i diritti.
E lo sport è uno strumento assolutamente valido per fare questo. Special Olympics ha una caratteristica , mi pare che il Presidente l’abbia accennata prima, Special Olympics è riconosciuto dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) con pari valore del Comitato Italiano Paralimpico (CIP); attenzione, entrambi sono riconosciuti con pari valore. In Italia, il Comitato Paralimpico ha scelto la strada dell’ente pubblico per ragioni che ben si comprendono, nel senso che il CONI è un ente pubblico e il Comitato Paralimpico ha voluto seguire quella strada. Special Olympics, a livello internazionale, a cominciare dalla casa madre negli Stati Uniti e da tutte le nazioni, vuole invece avere un rapporto costante con le istituzioni pubbliche, ma in particolare vuole sensibilizzare gli ambienti privati, le aziende, i privati in generale, a partecipare al movimento. Ha una prerogativa: fa gareggiare insieme atleti con e senza disabilità a pallavolo, pallacanestro, palla a mano. Tutti gli sport si praticano insieme da atleti con e senza disabilità proprio perché questo strumento, che assolutamente inizialmente è nato per selezionare, per cercare il più forte, se utilizzato con metodi diversi e con obiettivi diversi, può diventare un vero strumento di inclusione e quindi essere uno strumento valido per puntare alla vita delle persone, non solo allo sport. Questo è un po’ quello che ci distingue dalle altre organizzazioni con cui, attenzione, vogliamo lavorare insieme, a cominciare dal Comitato Olimpico e Paralimpico, con le Federazioni, con gli enti di promozione, con tutti quelli che in qualche modo operano nel tessuto sociale. Per questo Special Olympics è ente del Terzo Settore: perché, assieme ai programmi sportivi, non fa solo sport, organizza altre situazioni che cercano di sensibilizzare i territori. Perché se un atleta o una persona con disabilità frequenta una palestra e si migliorano le sue qualità individuali e si tenta un inserimento sociale, se poi nel momento in cui rientra a casa trova un ambiente non accogliente e non sensibilizzato, tutto il lavoro che si fa nell’impianto sportivo o nella palestra si perde per strada e non si ottiene più il risultato di inclusione sociale che noi vogliamo ottenere. Quindi l’obiettivo è sensibilizzare la società ad essere accogliente e a creare le premesse affinché le persone possano avere una vita con tutti i diritti, come dicevo prima. Questo è quanto e vorrei ritornare, e qui inviterei, se il Presidente lo permette, Stefania Gardenia, Direttore Regionale, a dire quali passi intenderemmo fare proprio sotto la spinta a livello nazionale. Questi giochi dovranno servirci per una spinta ulteriore per sensibilizzare il mondo dello sport, il mondo del volontariato ad affrontare questi temi insieme e tentare di risolverli. Presidente, a lei la parola.
Bonessio (Verdi): "Sì, certamente, Prof. Palazzotti, grazie di questa introduzione e della sottolineatura di alcuni passaggi che chiaramente io non potevo fare, in quanto lei vive questa Associazione Special Olympics da tanti decenni, per cui ne è il protagonista, nonché uno dei principali promotori sia a livello nazionale che internazionale. Direi di ascoltare la Direttrice Regionale, la Sig.ra Gardenia, in modo che ci possa anche riferire sia sui programmi futuri, ma anche il resoconto di come a livello municipale è stato recepito il progetto di “Roma città inclusiva”. Allo stesso tempo invito i colleghi consiglieri a prenotarsi attraverso l’alzata di mano per poter intervenire in merito all’oggetto dell’ordine dei lavori. Prego"