#mdfbiketour2022
🗺Tappa Corleto - Viggiano - Buonabitacolo
-> Terre colonizzate, Zone di sacrificio
Giorni 6 -parte1
✍️Nota iniziale: Il tema centrale di queste pagine di diario sarà quello dell’incontro con i territori della Basilicata interessati da siti estrattivi di petrolio. Sono stati incontri importanti e potenti che hanno lasciato una profonda impressione in tutti noi e pertanto prenderanno un po' più di spazio:
🛢 Mercoledì mattina abbiamo incontrato Mimmo e gli attivisti di Fiabciclostile che si sono aggiunti a noi in bicicletta per accompagnarci a visitare il Centro Oli di Tempa Rossa, sito di estrazione petrolifera sopra Corleto in concessione alla Total dal 2019.
🚵♀️La stanchezza della pedalata della giornata precedente si fa sentire e la salita verso l’imponente struttura risulta particolarmente faticosa. Non appena arrivati di fronte ai cancelli però, ci rendiamo conto di quanto sia importante e sensato essere lì.
🏭L’archtettura e la mole delle infrastrutture circostanti è impressionante. Ogni pozzo, per poter funzionare, ha bisogno di un area di lavoro estesa come circa un campo di calcio e mezzo. Sulla cima della torre estrattiva svetta l'enorme fiamma del gas flaring che può raggiungere perfino i 20 metri di altezza.
🛢Mimmo ci spiega che qui di pozzi, ce ne sono 5 mentre in Val d’Agri sono 27, molto più vicini ai centri abitati.
In Basilicata viene prodotto circa l' 80% della produzione petrolifera italiana, che, nel complesso, rappresenta in totale solo il 5-7% del fabbisogno nazionale.
💰Le concessioni date alle compagnie petrolifere sono decennali, se non addirittura secolari, come in questo caso. A fronte di queste concessioni le industrie petrolifere versano milioni di royalties ai comuni interessati e alla regione Basilicata. Allo stesso modo la compagnia compensa i proprietari dei terreni vicini e finanza diverse operazioni di greenwashing.
☠️ Queste compensazioni dovrebbero coprire i danni ambientali e di salute che però, al momento, non sono quantificabili o lo sono in maniera non trasparente. I comitati sono costretti a spendere migliaia di euro per ottenere analisi indipendenti delle matrici acqua, aria e terra e per monitorare le attività dei pozzi.
🤑 L’enorme cascata di denaro generata dalla produzione petrolifera e dall’indotto totale del sito estrattivo rende difficile per i cittadini e le istruzioni prendere una posizione critica verso le compagnie. Qui tutta l’informazione, la politica, l’educazione, i servizi sociali, la formazione al lavoro e la formazione ambientale hanno una qualche forma di finanziamento o donazione.
… continua
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Giorni 6 -parte1
✍️Nota iniziale: Il tema centrale di queste pagine di diario sarà quello dell’incontro con i territori della Basilicata interessati da siti estrattivi di petrolio. Sono stati incontri importanti e potenti che hanno lasciato una profonda impressione in tutti noi e pertanto prenderanno un po' più di spazio:
🛢 Mercoledì mattina abbiamo incontrato Mimmo e gli attivisti di Fiabciclostile che si sono aggiunti a noi in bicicletta per accompagnarci a visitare il Centro Oli di Tempa Rossa, sito di estrazione petrolifera sopra Corleto in concessione alla Total dal 2019.
🚵♀️La stanchezza della pedalata della giornata precedente si fa sentire e la salita verso l’imponente struttura risulta particolarmente faticosa. Non appena arrivati di fronte ai cancelli però, ci rendiamo conto di quanto sia importante e sensato essere lì.
🏭L’archtettura e la mole delle infrastrutture circostanti è impressionante. Ogni pozzo, per poter funzionare, ha bisogno di un area di lavoro estesa come circa un campo di calcio e mezzo. Sulla cima della torre estrattiva svetta l'enorme fiamma del gas flaring che può raggiungere perfino i 20 metri di altezza.
🛢Mimmo ci spiega che qui di pozzi, ce ne sono 5 mentre in Val d’Agri sono 27, molto più vicini ai centri abitati.
In Basilicata viene prodotto circa l' 80% della produzione petrolifera italiana, che, nel complesso, rappresenta in totale solo il 5-7% del fabbisogno nazionale.
💰Le concessioni date alle compagnie petrolifere sono decennali, se non addirittura secolari, come in questo caso. A fronte di queste concessioni le industrie petrolifere versano milioni di royalties ai comuni interessati e alla regione Basilicata. Allo stesso modo la compagnia compensa i proprietari dei terreni vicini e finanza diverse operazioni di greenwashing.
☠️ Queste compensazioni dovrebbero coprire i danni ambientali e di salute che però, al momento, non sono quantificabili o lo sono in maniera non trasparente. I comitati sono costretti a spendere migliaia di euro per ottenere analisi indipendenti delle matrici acqua, aria e terra e per monitorare le attività dei pozzi.
🤑 L’enorme cascata di denaro generata dalla produzione petrolifera e dall’indotto totale del sito estrattivo rende difficile per i cittadini e le istruzioni prendere una posizione critica verso le compagnie. Qui tutta l’informazione, la politica, l’educazione, i servizi sociali, la formazione al lavoro e la formazione ambientale hanno una qualche forma di finanziamento o donazione.
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-> Terre colonizzate, Zone di sacrificio
🗺Tappa Corleto - Viggiano - Buonabitacolo
Giorni 6 -parte2
👑 Per la prima volta in questa sede sentiamo usare dagli attivisti il termine "neo-colonialismo" riferito alle modalità predatorie con cui le compagnie petrolifere sono arrivate sul sul territorio, imponendo tempi e modi di sfruttamento e ignorando le volontà e le conseguenze sulla popolazione.
🍝Visto da qui il termine sembra appropriato e ancora una volta torna la sensazione che nel nostro paese ci siano zone più sacrificabili di altre.
✊Restiamo ancora qualche minuto di fronte ai cancelli e ci lanciamo in una breve dimostrazione pacifica di dissenso. Al grido di "meno petrolio più pasta aglio e olio!!" mostriamo le chiappe alla Total e ci allontaniamo rapidamente dal sito per evitare che la vigilanza chiami le forze dell'ordine.
🚵Proseguiamo il nostro viaggio attorno al sito per poi scendere a Guardia Perticara dove altri attivisti della Val d'Agri ci preparano alla tappa del giorno successivo che passerà accanto al centro Oli di Viggiano.
-> Terre colonizzate, Zone di sacrificio
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Giorni 6 -parte2
👑 Per la prima volta in questa sede sentiamo usare dagli attivisti il termine "neo-colonialismo" riferito alle modalità predatorie con cui le compagnie petrolifere sono arrivate sul sul territorio, imponendo tempi e modi di sfruttamento e ignorando le volontà e le conseguenze sulla popolazione.
🍝Visto da qui il termine sembra appropriato e ancora una volta torna la sensazione che nel nostro paese ci siano zone più sacrificabili di altre.
✊Restiamo ancora qualche minuto di fronte ai cancelli e ci lanciamo in una breve dimostrazione pacifica di dissenso. Al grido di "meno petrolio più pasta aglio e olio!!" mostriamo le chiappe alla Total e ci allontaniamo rapidamente dal sito per evitare che la vigilanza chiami le forze dell'ordine.
🚵Proseguiamo il nostro viaggio attorno al sito per poi scendere a Guardia Perticara dove altri attivisti della Val d'Agri ci preparano alla tappa del giorno successivo che passerà accanto al centro Oli di Viggiano.
#mdfbiketour2022
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🗺Tappa Corleto - Viggiano - Buonabitacolo
Giorno 7
🚵♀️ Gli Appennini, si sa, possono essere inclementi con i ciclisti; se a questo ci si aggiunge anche una mattina di pioggia continua allora si hanno due strade: o cedere alla disperazione o lanciarsi all'avventura.
Superfluo dirvi quale sia stata la nostra scelta.
🌦 Partiamo sotto la pioggia. Con un iniziale ripido tratto di salita raggiungiamo il punto più alto di questo Bike Tour toccando i 1222metri di altitudine. Da lì volata bagnata in discesa verso Viggiano.
🛢Qui la situazione è diversa e perfino più complessa che a Tempa Rossa. I pozzi sono 27, in funzione dal '96 e sono letteralmente al centro dell'abitato.
La concessione in questo caso é dell'ENI che è stata già condannata per smaltimento illecito di rifiuti e attualmente è a processo per disastro ambientale.
☠️Pranziamo con Silvia, naturalista e educatrice ambientale di Viggiano, ci racconta la convivenza dei cittadini con il mostro. Anche in questo caso la cascata di denaro spegne qualsiasi forma di dissenso.
🏭 Ripartiamo con un pallido schiarimento e ci lasciamo alle spalle le Terre Colonizzate, portando con noi la rabbia e le riflessioni che questi incontri hanno generato.
🌅Con una lunga discesa baciata dal sole atterriamo in Cilento.
-> Terre colonizzate, Zone di sacrificio
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Giorno 7
🚵♀️ Gli Appennini, si sa, possono essere inclementi con i ciclisti; se a questo ci si aggiunge anche una mattina di pioggia continua allora si hanno due strade: o cedere alla disperazione o lanciarsi all'avventura.
Superfluo dirvi quale sia stata la nostra scelta.
🌦 Partiamo sotto la pioggia. Con un iniziale ripido tratto di salita raggiungiamo il punto più alto di questo Bike Tour toccando i 1222metri di altitudine. Da lì volata bagnata in discesa verso Viggiano.
🛢Qui la situazione è diversa e perfino più complessa che a Tempa Rossa. I pozzi sono 27, in funzione dal '96 e sono letteralmente al centro dell'abitato.
La concessione in questo caso é dell'ENI che è stata già condannata per smaltimento illecito di rifiuti e attualmente è a processo per disastro ambientale.
☠️Pranziamo con Silvia, naturalista e educatrice ambientale di Viggiano, ci racconta la convivenza dei cittadini con il mostro. Anche in questo caso la cascata di denaro spegne qualsiasi forma di dissenso.
🏭 Ripartiamo con un pallido schiarimento e ci lasciamo alle spalle le Terre Colonizzate, portando con noi la rabbia e le riflessioni che questi incontri hanno generato.
🌅Con una lunga discesa baciata dal sole atterriamo in Cilento.