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Rassegna stampa non convenzionale con Marco Chingari
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Forwarded from Canale CBN
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Contro i crimini, contro i criminali, per la sovranità nazionale, per i diritti civili e costituzionali, per la verità e per l'indipendenza.
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⸻ PADOVA 14 Giugno
—— Ore 11.30 / 19.00
—- Prato della Valle
— Manifestazione con corteo
TROPPI SILENZI, TROPPI DANNI, TROPPE VITTIME.
Non possiamo più tacere.
Negli ultimi anni, migliaia di persone in tutto il mondo hanno subito effetti avversi gravi, invalidanti o fatali dopo la somministrazione di vaccini. Famiglie distrutte, vite spezzate, silenzi imposti.
Ogni segnalazione ignorata, ogni voce zittita, è un passo indietro per la verità e la giustizia.
Non siamo contro la scienza. Siamo contro l’omertà.
Siamo contro la censura, l’arroganza del potere, la negazione del dolore vissuto da tante persone reali.
Scendiamo in piazza per chiedere:
• Verità sui dati e sulle sperimentazioni.
• Giustizia per chi ha pagato il prezzo più alto.
• Libertà di scelta, di parola, di cura.
Unisciti a noi. Per chi non può più parlare. Per chi ha ancora il coraggio di farlo.
https://t.me/informazioneitali
#cristianofazzini
Aiutateci a condividere
—— Ore 11.30 / 19.00
—- Prato della Valle
— Manifestazione con corteo
TROPPI SILENZI, TROPPI DANNI, TROPPE VITTIME.
Non possiamo più tacere.
Negli ultimi anni, migliaia di persone in tutto il mondo hanno subito effetti avversi gravi, invalidanti o fatali dopo la somministrazione di vaccini. Famiglie distrutte, vite spezzate, silenzi imposti.
Ogni segnalazione ignorata, ogni voce zittita, è un passo indietro per la verità e la giustizia.
Non siamo contro la scienza. Siamo contro l’omertà.
Siamo contro la censura, l’arroganza del potere, la negazione del dolore vissuto da tante persone reali.
Scendiamo in piazza per chiedere:
• Verità sui dati e sulle sperimentazioni.
• Giustizia per chi ha pagato il prezzo più alto.
• Libertà di scelta, di parola, di cura.
Unisciti a noi. Per chi non può più parlare. Per chi ha ancora il coraggio di farlo.
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Questa foto raffigura la protesta inscenata oggi dalle "opposizioni" parlamentari rispetto all'agire del governo Meloni, accusato di utilizzare i decreti legge e le questioni di fiducia per scavalcare il Parlamento, cosa ancora più riprovevole in presenza di un provvedimento che introduce nell'ordinamento nuove fattispecie di reato.
Non farebbe una piega, se non fosse che praticamente tutti questi strenui rappresentanti del popolo italiano, che qui potete vedere fieramente incrociare le gambe, votarono fra il 2021 e il 2022 qualcosa come 55 questioni di fiducia al banchiere Mario Draghi, accettarono supinamente e in silenzio le varie tagliole e le ghigliottine che a quel tempo erano prassi, ratificarono i suoi provvedimenti oscenamente discriminatori in quattro e quattr'otto senza lasciare spazio ai nostri emendamenti, approvarono la riforma Cartabia in mezza giornata ad agosto spegnendoci i microfoni, tacquero quando pacifici manifestanti seduti a terra come loro venivano spostati con gli idranti, abbassarono lo sguardo mentre io e pochi altri denunciavamo con fervore gli abusi sistematici che subivamo provando a fare opposizione, e decretarono di fatto la capitolazione anche dell'ultima parvenza di democraticità di quelle istituzioni.
E io glielo dissi più volte in aula, che ciò che loro stavano facendo avrebbe legittimato quelli dopo a proseguire allo stesso modo. Eppure non fecero una piega e non si posero mai il problema.
Per questo, nel vederli stamattina recitare con scarsa convinzione ed efficacia il ruolo di redivivi difensori della democrazia parlamentare, dopo essere stati loro stessi per primi a squalificare le istituzioni delle quali facevano e fanno parte, provo da una parte amarezza per il baratro verso cui il nostro Paese continua a scivolare, ma dall'altra estremo sollievo personale nel non fare più parte di questo circo.
Francesco Forciniti
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Non farebbe una piega, se non fosse che praticamente tutti questi strenui rappresentanti del popolo italiano, che qui potete vedere fieramente incrociare le gambe, votarono fra il 2021 e il 2022 qualcosa come 55 questioni di fiducia al banchiere Mario Draghi, accettarono supinamente e in silenzio le varie tagliole e le ghigliottine che a quel tempo erano prassi, ratificarono i suoi provvedimenti oscenamente discriminatori in quattro e quattr'otto senza lasciare spazio ai nostri emendamenti, approvarono la riforma Cartabia in mezza giornata ad agosto spegnendoci i microfoni, tacquero quando pacifici manifestanti seduti a terra come loro venivano spostati con gli idranti, abbassarono lo sguardo mentre io e pochi altri denunciavamo con fervore gli abusi sistematici che subivamo provando a fare opposizione, e decretarono di fatto la capitolazione anche dell'ultima parvenza di democraticità di quelle istituzioni.
E io glielo dissi più volte in aula, che ciò che loro stavano facendo avrebbe legittimato quelli dopo a proseguire allo stesso modo. Eppure non fecero una piega e non si posero mai il problema.
Per questo, nel vederli stamattina recitare con scarsa convinzione ed efficacia il ruolo di redivivi difensori della democrazia parlamentare, dopo essere stati loro stessi per primi a squalificare le istituzioni delle quali facevano e fanno parte, provo da una parte amarezza per il baratro verso cui il nostro Paese continua a scivolare, ma dall'altra estremo sollievo personale nel non fare più parte di questo circo.
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ztl - Zona totalmente liberav- referendum e cultura
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Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
🟥⭕️🟥 Il regime UE ha gettato un miliardo in 10 anni per farsi propaganda davanti agli europei. Ovviamente con i soldi delle loro tasse.
🟥🟥 ISCRIVITI 🔜: https://t.me/paolosensinisaggista
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https://www.9mq.it/2025/06/05/marco-pantani-quel-maledetto-5-giugno-1999/
*Marco Pantani: quel maledetto 5 giugno 1999*
Marco Pantani, con la sua caratteristica bandana, aveva conquistato le vette più alte, non solo quelle montuose, ma anche quelle dell’anima degli appassionati. Le sue imprese eroiche, come il trionfo al Tour de France e al Giro d’Italia nel 1998, sembravano rendere impossibile un destino avverso...
*Marco Pantani: quel maledetto 5 giugno 1999*
Marco Pantani, con la sua caratteristica bandana, aveva conquistato le vette più alte, non solo quelle montuose, ma anche quelle dell’anima degli appassionati. Le sue imprese eroiche, come il trionfo al Tour de France e al Giro d’Italia nel 1998, sembravano rendere impossibile un destino avverso...
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Marco Pantani: quel maledetto 5 giugno 1999 | 9MQ WEB TV
Marco Pantani, il “Pirata”, simbolo di un'epoca dorata del ciclismo italiano, venne estromesso dalla gara per sospetto doping...
Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
🟥⭕️🟥 La CGIL è il sindacato che ha approvato la fine della scala mobile, difeso l'euro e i vaccini tossici insieme all’infamia del Green pass. Questo sindacato di regime si presenta con un referendum per abolire le "riforme" imposte dalla sinistra, ripristinare l'art.18 e, al tempo stesso, ridurre gli anni per diventare cittadini italiani da 10 a 5. Come sempre fingono di essere contro il precariato e si adoperano per favorire l'invasione migratoria continuando ad abbassare i salari e tartassare gli italiani.
L’unica cosa da fare sarebbe un referendum per abolire la CGIL.
🟥🟥 ISCRIVITI 🔜: https://t.me/paolosensinisaggista
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Forwarded from Libertà e democrazia
⚠️ IL DECLINO NASCOSTO DELLA FRANÇAFRIQUE: UN SISTEMA CHE STA CROLLANDO
Filippo Sardella
⏹️ Presidenti cooptati, materie prime gestite nell’ombra, élite africane e francesi unite da una regola non scritta: "tu mantieni la stabilità, noi ti teniamo al potere". Oggi quel sistema scricchiola. E dietro le dichiarazioni ufficiali, Parigi si muove nel panico.
🔸️ Ufficialmente è finita nel 2012, quando François Hollande proclamò la fine dell’epoca coloniale. Ma nei dossier riservati del Quai d’Orsay, la Françafrique non ha mai cessato di esistere. Negli ultimi anni, però, l’impalcatura si è incrinata per il rigetto popolare africano, la pressione cinese ed il ritorno della Russia.
🔸️La caduta del presidente Ibrahim Boubacar Keïta in Mali nel 2020 è stata un primo campanello. Non un colpo di Stato qualunque, ma una rottura simbolica: l’alleato storico di Parigi rovesciato sotto gli occhi indifferenti della popolazione, mentre i soldati golpisti negoziavano una nuova alleanza con Mosca.
🔸️A seguire, Burkina Faso e Niger: governi filofrancesi travolti, tricolori francesi bruciati nelle piazze, richieste esplicite di ritiro delle truppe. In parallelo, Pechino lavorava nell’ombra, costruendo porti, strade, stadi, comprando consensi senza chiedere nulla in cambio, se non fedeltà commerciale.
Continua ⤵️
Riassunto punti salienti
🔴 LIBERTÀ E DEMOCRAZIA
👉 Canale Libertà e democrazia
👉 @liberademocrazia
Filippo Sardella
⏹️ Presidenti cooptati, materie prime gestite nell’ombra, élite africane e francesi unite da una regola non scritta: "tu mantieni la stabilità, noi ti teniamo al potere". Oggi quel sistema scricchiola. E dietro le dichiarazioni ufficiali, Parigi si muove nel panico.
🔸️ Ufficialmente è finita nel 2012, quando François Hollande proclamò la fine dell’epoca coloniale. Ma nei dossier riservati del Quai d’Orsay, la Françafrique non ha mai cessato di esistere. Negli ultimi anni, però, l’impalcatura si è incrinata per il rigetto popolare africano, la pressione cinese ed il ritorno della Russia.
🔸️La caduta del presidente Ibrahim Boubacar Keïta in Mali nel 2020 è stata un primo campanello. Non un colpo di Stato qualunque, ma una rottura simbolica: l’alleato storico di Parigi rovesciato sotto gli occhi indifferenti della popolazione, mentre i soldati golpisti negoziavano una nuova alleanza con Mosca.
🔸️A seguire, Burkina Faso e Niger: governi filofrancesi travolti, tricolori francesi bruciati nelle piazze, richieste esplicite di ritiro delle truppe. In parallelo, Pechino lavorava nell’ombra, costruendo porti, strade, stadi, comprando consensi senza chiedere nulla in cambio, se non fedeltà commerciale.
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IL DECLINO NASCOSTO DELLA FRANÇAFRIQUE: UN SISTEMA CHE STA CROLLANDO
⏹️ Presidenti cooptati, materie prime gestite nell’ombra, élite africane e francesi unite da una regola non scritta: "tu mantieni la stabilità, noi ti teniamo al potere". Oggi quel sistema scricchiola. E dietro le dichiarazioni ufficiali, Parigi si muove…
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