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Il Salto Quantico della Coscienza

Viviamo in un’epoca di trasformazioni profonde, in cui l’umanità si trova di fronte a una scelta cruciale: evolvere verso una nuova consapevolezza collettiva o soccombere alle forze che cercano di dividerci e controllarci. Ogni crisi porta con sé una grande opportunità di cambiamento, e il momento che stiamo attraversando non fa eccezione. È un periodo difficilissimo, ma anche un’occasione irripetibile per risvegliare il vero potenziale del Popolo e riportare il mondo sulla strada della giustizia, della libertà e della verità.

Molte persone sentono che qualcosa di profondo sta cambiando, ma spesso non riescono a comprendere appieno la portata di questa trasformazione. Non si tratta solo di un’evoluzione materiale o tecnologica, ma di un salto quantico della coscienza, un passaggio fondamentale che ci porterà a riscoprire il vero significato dell’essere umani. Questo salto richiede coraggio, determinazione e una scelta netta: lasciare andare le vecchie abitudini di pensiero e comportamento basate sulla paura, sulla competizione e sull’individualismo per abbracciare una nuova visione del mondo, fondata sull’unità, sulla cooperazione e sulla consapevolezza.

La Forza dell’Unità contro la Tirannia del Male

La verità è semplice: il mondo del bene si salverà solo se riuscirà a lavorare unito, senza alcuna rivalità. Ogni divisione interna, ogni conflitto sterile tra chi ha a cuore la giustizia e la libertà, non fa altro che avvantaggiare le forze oscure che vogliono conquistare e controllare il mondo. Queste forze agiscono attraverso la cattiveria, l’egoismo, l’opportunismo, l’avidità, l’ingordigia e una folle sete di potere. Esse mirano a soggiogare intere popolazioni, a distruggere ogni forma di resistenza e a trasformare l’umanità in una massa di individui disorientati, divisi e manipolabili.

Per questo motivo, è fondamentale che il Popolo comprenda che la chiave della vittoria non sta nell’odio, nella vendetta o nella violenza, ma nella consapevolezza e nella coesione. Solo uniti possiamo contrastare il piano di chi vuole imporre un sistema basato sul controllo assoluto, sulla paura e sulla repressione. Ogni tentativo di creare discordia tra le persone che lottano per la libertà è un’arma nelle mani di chi vuole distruggere ogni speranza di un mondo giusto.

L’unità è la nostra più grande forza. Quando i popoli si riconoscono come parte di un’unica famiglia umana, quando comprendono che il bene comune è più importante degli interessi personali o delle differenze ideologiche, allora nessuna forza oscura potrà più dominarli. La storia ci ha dimostrato che le grandi rivoluzioni nascono quando le persone smettono di accettare passivamente le ingiustizie e iniziano a cooperare per un obiettivo più grande.

Il Tradimento dei Governi e il Potere delle Élite

Ma affinché questo cambiamento avvenga, è necessario affrontare un’altra verità scomoda: i governi, che dovrebbero difendere i popoli, hanno tradito la loro missione e rappresentano ormai solo gli interessi delle élite globaliste. Da troppo tempo i cittadini assistono impotenti a decisioni politiche che non tengono conto del loro benessere, ma servono esclusivamente gli interessi di una ristretta minoranza di potenti.

Questa élite globale ha un solo obiettivo: accrescere il proprio dominio attraverso la manipolazione economica, la corruzione politica e la propaganda. Hanno creato un sistema in cui pochi individui controllano le risorse del pianeta, determinano le sorti delle nazioni e impongono leggi che schiacciano i diritti fondamentali dei cittadini. Hanno trasformato la politica in uno strumento di oppressione anziché di servizio, facendo credere ai popoli di vivere in democrazie mentre in realtà le decisioni cruciali vengono prese in stanze segrete da gruppi di potere inaccessibili.

Non possiamo più accettare questa situazione.
Non possiamo più permettere che governi asserviti ai grandi interessi finanziari impongano scelte che distruggono l’economia reale, indeboliscono la sovranità nazionale e rendono le persone sempre più povere e dipendenti dal sistema. Ogni volta che accettiamo senza reagire un provvedimento ingiusto, ogni volta che ci lasciamo convincere che “non possiamo farci nulla”, stiamo solo dando ulteriore potere a chi vuole schiacciarci.

Il Popolo deve capire che la libertà e la giustizia non ci verranno mai concesse dall’alto: dobbiamo conquistarle con la consapevolezza, la partecipazione e l’unione. Fino a quando i governi non torneranno a servire il bene comune, fino a quando continueranno a operare nell’interesse di pochi a discapito dei molti, la situazione non potrà mai migliorare. È un’illusione pensare che il cambiamento possa arrivare da chi ha costruito e mantiene in piedi questo sistema corrotto.

Cosa Possiamo Fare? La Strada Verso la Rinascita

A questo punto, la domanda sorge spontanea: cosa possiamo fare per invertire la rotta? La risposta è chiara e diretta: ognuno di noi ha un ruolo cruciale in questa battaglia. Non esiste un leader che ci salverà, non esiste una soluzione magica imposta dall’alto. La vera rivoluzione avverrà solo quando ogni individuo si renderà conto del proprio potere e della propria responsabilità.

Ecco alcuni passi fondamentali per costruire un nuovo futuro:
1. Smettere di alimentare il sistema corrotto – Non dobbiamo più essere complici del sistema che ci opprime. Ciò significa boicottare le multinazionali che sfruttano il lavoro e l’ambiente, non supportare media che diffondono solo menzogne, rifiutare ogni forma di imposizione ingiusta.
2. Riappropriarci della nostra sovranità individuale – La libertà non è un diritto concesso dai governi, ma un qualcosa che appartiene all’essere umano per natura. Dobbiamo riprenderci il controllo della nostra vita, delle nostre scelte economiche, alimentari, culturali e spirituali.
3. Unire le forze con chi condivide la stessa visione – Nessuno può affrontare questa battaglia da solo. Dobbiamo creare reti di solidarietà, supportare le economie locali, rafforzare la cooperazione tra individui consapevoli.
4. Denunciare senza paura le ingiustizie – Il silenzio è l’arma del nemico. Dobbiamo esporre la verità, smascherare la corruzione e non aver paura di parlare.
5. Prepararci al cambiamento interiore – Il salto quantico non è solo esteriore, ma anche interiore. Dobbiamo liberarci dalle paure, dal materialismo e dalla dipendenza da un sistema che ci vuole schiavi.

Conclusione: Il Futuro Dipende da Noi

Il mondo del bene si salverà solo se agirà come un’unica forza compatta, senza lasciarsi dividere da chi vuole distruggerlo. L’unità è la nostra arma più potente, la consapevolezza è il nostro scudo e la determinazione è la nostra spada. Se comprendiamo che il vero potere è nelle mani del Popolo e smettiamo di delegare il nostro destino a governi corrotti, allora la vittoria sarà inevitabile.

Non possiamo più aspettare. Il momento di agire è adesso.

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Forwarded from Libertà e democrazia
⚠️ ALL’ASSE FRANCO-TEDESCO
Francesco Centineo

◾️Il piano italiano per salvare l’industria automobilistica passerà dalla produzione di sempre meno auto e sempre più armi. Può sembrare un paradosso, e probabilmente lo è, ma è questa la direzione che il governo Meloni intende seguire in risposta alla crisi che da mesi attraversa il comparto europeo dell’automotive. Il primo a parlarne in modo esplicito è stato il ministro delle Imprese, Adolfo Urso:

◾️ «È in atto una nuova rivoluzione industriale che dobbiamo governare. L’auto non potrà avere in futuro gli stessi volumi produttivi», ha sentenziato il titolare del Mimit in un’intervista al Messaggero. E che fine faranno le centinaia di aziende italiane che oggi lavorano nell’indotto dell’automotive? Per sopravvivere, suggerisce Urso, potrebbero convertire la loro produzione e mettersi al servizio dell’industria della difesa.

◾️ A dirla tutta, la conversione delle fabbriche di automobili in fabbriche di armi non è un’idea squisitamente italiana. Anche il governo tedesco ha fatto capire di voler seguire la stessa strategia, al punto che c’è chi sospetta che il maxi-piano di riarmo europeo annunciato da Ursula von der Leyen sia stato messo a punto proprio con l’obiettivo di “salvare” le case automobilistiche della Germania.

◾️ ReArm Europe, ultima parola magica uscita dal cilindro della tedesca von der Leyen, parola alla quale, con evidente sollievo, i media europei si sono subito aggrappati, è lo stratagemma per finanziare la “riconversione” dell’industria automobilistica tedesca, dopo la presa d’atto del fallimento di un precedente tentativo di “riconversione”, noto con un’altra parola magica, Green Deal. Così si spiega anche la “liquidazione” di 100 miliardi di investimenti “verdi”, promessa dal cancelliere designato Merz ai verdi seguaci di Robert Habeck.*

◾️ L’Europa green si è ridotta al “verde” e, adesso, per salvare l’industria si converte alla produzione bellica. I tempi in cui i socialisti gridavano “mettete i fiori nei vostri cannoni” sono finiti. Basta pace e guerra sia. L’Italia salta sul carrozzone franco-tedesco e si accoda maldestramente ai progetti di Ursula von der Leyen e delle grandi lobby industriali. Il “baraccone europeo” deve essere messo al servizio dei signori della guerra... prosegue su SFERO

Articolo integrale ⤵️

🔴 LIBERTÀ E DEMOCRAZIA
👉  Canale Libertà e democrazia
👉  @liberademocrazia (Chat)
Forwarded from Paolo Sensini - Canale Ufficiale (Paolo Sensini)
BOLOGNA LA LERCIA

🟥⭕️🟥 Ospiti da tutto il mondo costretti a camminare km a piedi per il Cosmoprof perché la città è completamente bloccata. Facce confuse e tristi di tutte le nazionalità che aspettano spaesate un autobus, nessun taxi, tutti bloccati in un inferno di auto, il tutto per una città grande come un quartiere di Roma. Una cosa umiliante e mortificante da vedere. Unico grattacielo nel ventunesimo secolo quello di Unipol, cooperative, simbolo del potere ‘qui comandiamo solo noi’. Unici capi della città la massoneria che gestisce fondazioni e appalti, soldi e cineteche, e le cooperative che si spartiscono i soldi delle tasse dei cittadini. Una città sventrata dai lavori del tram fatti per dare soldi ai soliti. Un caso unico al mondo. Una città in mano a Legacoop e a un partito, il PD. Non ai cittadini. Fondi ad arcilesbica e una verniciata di propaganda per fare litigare le persone anziché occuparsi dei cittadini. Venti ore per il pronto soccorso, criminalità in centro, auto distrutte ogni notte, e portici diventati un unico grande negozio di mortadella e panini. Possiamo definire ufficialmente Matteo Lepore, PD, il peggior sindaco della storia di questa città? Come avete ridotto una delle città più belle del mondo, Bologna?

🟥🟥 UNISCITI 🔜: https://t.me/paolosensinisaggista
Sergio Mattarella si scaglia contro i dazi americani che rischiano di danneggiare l'export del nostro settore agroalimentare, e sottolinea che "il commercio e l'interdipendenza sono elementi di garanzia della pace".

Peccato che se ne accorga solo ora che gli americani ci voltano le spalle: quando sono state messe le sanzioni alla Russia è stato fatto un danno incalcolabile alle aziende italiane del settore, eppure non ebbe nulla da dire, anzi ne sostenne la necessità. E nemmeno gli venne in mente di osservare che mantenere buoni rapporti commerciali con un Paese straniero rende più sicuri che non spendere millemila miliardi in armi in funzione di deterrenza.

Chiunque abbia mai parlato con una persona russa sa benissimo che adorano l'Italia, i nostri prodotti e le nostre località turistiche. Però in nome della "mostrificazione" generalizzata di un intero popolo si è rinunciato per la gran parte a una fetta di export consistente, che nell'anno 2021 valeva qualcosa come 8 miliardi di euro.

Oggi con l'avvento di Trump rischia di venire a mancare un altro sbocco commerciale per i nostri produttori e le nostre aziende, e questa è la dimostrazione ulteriore di quanto siano state sbagliate le politiche portate avanti dalle nostre classi dirigenti. Quindi oggi serve davvero a poco piangere lacrime di coccodrillo.

Francesco Forciniti
Caro Roberto, una premessa, affinché tu sappia che non ce l'ho con te: io ti sono riconoscente per le risate che mi hai fatto fare in "Non ci resta che piangere", "Johnny Stecchino", "Il mostro", e così via. Mi sono emozionato come tanti davanti a "La vita è bella". Lo considero un capolavoro assoluto, così bello che certamente avresti vinto l'Oscar anche se avessi fatto a meno di riscrivere la storia facendo liberare Aushwitz ai carri armati americani. Ma ora non voglio parlarti di questo.

Ti dirò di più: io sono profondamente convinto del fatto che nei momenti cruciali gli intellettuali, gli artisti, i personaggi pubblici debbano esporsi e metterci la faccia. E sono anche d'accordo con il tipo di approccio che caratterizza il tuo modo di raccontare le cose, tutto incentrato sulla storia, che è maestra di vita e dovrebbe aiutarci a evitare di ripetere gli errori del passato.

Però credo che la storia vada raccontata tutta, compresa quella degli ultimi trent'anni. Perché va bene evocare emozioni parlando di Ventotene, ma si da il caso che l'Unione Europea si fondi non su quel Manifesto del quale tutti parlate da tre giorni, ma su altri documenti, due in particolare: il trattato di Maastricht e il patto di stabilità.

E in nome di tali trattati, branditi come una clava verso i popoli europei, negli ultimi tre decenni il sud Europa è stato condannato a subire una vera e propria colonizzazione economica da parte dei Paesi del Nord. Quel mercato comune e quella moneta unica che l'altro giorno hai descritto come il frutto del più grande esperimento politico degli ultimi cinquemila miliardi di anni non hanno fatto altro che giustificare la cancellazione di diritti sociali ed economici di milioni di cittadini, mentre le elites finanziare si ingrassavano sempre di più. Hanno legittimato la privatizzazione di servizi essenziali, i tagli agli ospedali, alla scuola, al comparto della cultura che tu rappresenti. Hanno "sgonfiato" e depotenziato il sogno visionario contenuto in quella Costituzione che tu esaltavi una quindicina di anni fa. Anche se poi nove anni fa invece hai preso a dirci che avevamo bisogno di cambiarne mezza, ora che mi ricordo.

Vedi, Roberto, i trattati che fondano l'Unione Europea sono un inno alla competizione interna e alla concorrenza fra popoli e fra Stati. E in questi anni sono stati usati per dividere, acuire le differenze e le disuguaglianze. Mentre alcuni Paesi accumulavano surplus economici spaventosi, altri si impoverivano e venivano letteralmente macellati, come è accaduto alla Grecia.

Insomma, l'Unione Europea non ha unito un fico secco, non ha scommesso su ciò che avrebbe potuto unire e affratellare, ma ha fatto l'esatto contrario. Però, dici tu, almeno siamo stati in pace per ottant'anni. E anche su questo avrei da ridire, perché nei Balcani abbiamo avuto una delle guerre più sanguinose della storia recente. E a proposito, quando in Jugoslavia è scoppiata la guerra erano un unico stato federale, mentre adesso che non lo sono più sono in pace. Quindi forse non è sempre vero che stare uniti "a ogni costo" preservi la pace. Se la guerra è nell'animo delle persone, non c'è costruzione politica che la possa evitare. Viceversa, se semini con il tuo agire i presupposti per una convivenza reciprocamente rispettosa, puoi stare in pace anche in mezzo a centomila popoli con altrettanti governi nazionali.

E non basta: oggi quella Unione Europea che tu esalti vuole indebitare i suoi cittadini e togliergli anche quel po' di welfare sopravvissuto a Maastricht per armarsi fino ai denti, e mette nero su bianco di voler "ottenere la pace attraverso la forza". Davvero non hai nulla da ridire su questo? Davvero ti ci riconosci ancora in maniera così appiattita e acritica?

Ecco caro Roberto, nei momenti complicati gli intellettuali hanno il dovere di dire parole di verità, affrontare il nodo delle questioni, prendere posizione. Non farti mandare in televisione a fare l'improbabile difesa d'ufficio di qualcosa che non funziona, e tu lo sai bene.
Le questioni che abbiamo sul tavolo sono gravi, delicate, decisive, e non possono essere affrontate con la banalità del sensazionalismo che pure sei bravissimo a provocare. Sei troppo intelligente per non capire che la gente si aspetta qualcosa di migliore e di diverso da uno come te.

"Con la mia faccia sotto i tuoi piedi, senza chiederti nemmeno di stare fermo" (cit.), tuo Francesco.

Francesco Forciniti
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convegno a Campo San Martino: "Palestina: passato e futuro"
Forwarded from RangeloniNews
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Diventare carne da cannone in cambio dei cheeseburger del McDonald

Il Ministero della difesa d’Ucraina sul suo canale ufficiale TikTok ieri ha pubblicato un video contenente un invito ai giovani tra i 18 ed i 25 anni ad arruolarsi in cambio di un bonus di un milione di grivne. In questo video realizzato di fronte ad una nota catena di fast food americana viene sottolineato che il compenso equivale a 15 mila panini.

Al ministero avranno pensato che se i giovani ucraini non hanno dimostrato di voler combattere per gli interessi di Ue e NATO, forse sono disposti a farlo per 15 mila panini McDonald’s.
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Rassegna stampa economica non convenzionale con Fabio Conditi e Marco Cattaneo.
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