MediaMarzo, mese della Poesia, 21 marzo. Solitamente diamo spazio ad Alda Merini, che per Araberara aveva scritto parecchie poesie inedite e con cui avevamo un rapporto di amicizia che continua con suo fratello Ezio. Questa volta abbiamo deciso di dare spazio a poeti delle nostre zone, poeti che come Alda magari hanno vissuto e vivono problemi personali ma che hanno trovato e trovano nella poesia quel guscio e quel paio di ali che li fanno volare e nello stesso tempo star bene. Leggetele. Ne vale la pena. Queste poesie sono diventate un libro creato e voluto da Grazia Milesi che con infinita pazienza e bravura da anni organizza laboratori di Poesia anche con i ragazzi che frequentano il CPS.***Ildegarda BaiguiniSUSSURRIHo sempre pensatodi chi fossequel sussurro leggerosenza volto né nomeche, così all’improvviso,rompe il silenziodei miei vaghi pensieri.Volgo lo sguardo lontanoin cerca di un’ombra fugace,eppure sono sola.E quel caldo abbraccioè di quelli che attendi da tempoper dare sollievo a quell’anima stanca.Così ti ho pensato,sempre in attesadel mio cercare sommesso.30 maggio 2023***Margherita BalzariniPASSATO E FUTUROPalpitante e Paludoso PassatoPotente Pagina PredominantePalcoscenico PaleontologicoPassaporto Per il FuturoFinora Fissato in Fievoli FantasieForse Favorito da Fatti Frivoli perFacilitare Forme Fattibili.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post Poesia. Da Alda Merini ai ragazzi del CPS al laboratorio di Grazia Milesi first appeared on Araberara.
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Mediadi Luca MarianiPrima che le campane suonino le sette mancano ancora dieci minuti. Il freddo non è più quello dell’inverno e il sole ha già cominciato a colorare di giallo le vette delle montagne che circondano l’altopiano clusonese.È lunedì. Come tutti i giorni lavorativi, a quest’ora fari e motore dell’automobile sono già accesi e proiettati verso sud, verso l’affollata e mai scontata discesa della val Seriana.Un’impresa resa ancora più imprevedibile dalla decisione unilaterale del comune guidato da Giovanni Testa di chiudere ai non residenti a Gorle gli accessi di via Martinella, per chi arriva da Torre Boldone, e di via Trento, per chi giunge da Ranica, in tutti i giorni feriali, dalle 7 alle 9.«Per evitare problemi ho deciso di partire dieci minuti prima. All’inizio avevo pensato di salire in macchina anche più presto per riuscire ad essere a Gorle prima delle sette, ma l’ufficio a quell’ora è ancora chiuso.» Quasi trent’anni, laurea magistrale al Politecnico di Milano con il massimo dei voti, residenza in alta valle e il lavoro in una giovane startup che si occupa di sviluppare intelligenza artificiale. «Il problema è che la nostra sede operativa è a Gorle, ma quella legale è a Bergamo. Uno dei due fondatori ha scritto ai vigili urbani per cercare di farci ottenere il permesso di transito. Gli hanno detto di no. Allora lui che vive a Ranica, per non fare giri strani ha deciso di arrivare in ufficio dopo le nove. Io non posso perché vorrebbe dire che la sera arrivo a casa troppo tardi.»La strada è già popolata di mezzi a quattro ruote, ma il traffico scorre bene. Le curve della Selva sfilano via, all’incrocio con Parre nessun rallentamento, la rotonda di Nossa non obbliga a pause e anche il rettilineo dopo il ponte del Costone permette di mantenere una velocità costante e apprezzabile. Nemmeno al semaforo di Colzate c’è coda. «Fino a qui va sempre abbastanza bene. Di solito c’è traffico all’altezza di Gazzaniga, così passo per il paese, finché non chiuderanno anche quello.» Ironizza, mentre il sole cresce e lo schermo sul cruscotto, collegato con Google maps, segnala con il colore blu che la strada è libera. «Oggi sono fortunata. Va bene perché c’è bel tempo. Quando piove è sempre un dramma.»ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post GORLE – Il viaggio. Da Clusone a Bergamo dopo la chiusura dei due varchi a Gorle: “Le curve della Selva, il semaforo di Colzate, le tre opzioni di Google Maps…Radio Freccia a fare compagnia e lo zig zag nel traffico…” first appeared on Araberara.
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MediaNella serata del 6 aprile 2025, i Carabinieri della Tenenza di Zingonia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna 54enne, di origini romene e residente a Verdellino, già nota ai Carabinieri per numerosi precedenti per reati contro il patrimonio.La donna, sottoposta alla misura dell’affidamento in prova ai servizi sociali, è risultata coinvolta – insieme ad altre due complici – in un furto aggravato ai danni di una gioielleria di Ercolano (NA), avvenuto nell’agosto 2024. Le tre donne, travisate con parrucche e fingendosi clienti, erano riuscite ad asportare un rotolo di preziosi in oro del peso di 600 grammi, per un valore di circa 65.000 euro, dopo aver inizialmente acquistato merce per circa 900 euro al fine di conquistare la fiducia del commerciante.Le indagini condotte dalla Tenenza Carabinieri di Ercolano(NA), grazie all’analisi dei sistemi di videosorveglianza e all’identificazione di un tatuaggio, hanno permesso di risalire all’identità delle tre responsabili, poi riconosciute dalla vittima.In seguito all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli, la 54enne è stata nuovamente associata alla Casa Circondariale di Bergamo, su disposizione dell’Ufficio di Sorveglianza di Brescia, anche per gravi violazioni delle prescrizioni imposte dalla misura alternativa in corso.Tanto si comunica per la rilevanza pubblica dell’informazione, segnalando che il fascicolo versa nella fase delle indagini preliminari e che nei confronti dell’indagato sussiste la presunzione di non colpevolezza sino all’eventuale condanna definitiva. The post Verdellino – eseguita dai carabinieri misura cautelare in carcere nei confronti di 54enne pluripregiudicata first appeared on Araberara.
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MediaL’accordo politico ha retto per l’elezione del nuovo presidente e nuovo Cda del BIM del Serio e adesso ecco arrivare la seconda parte, quella dell’elezione del nuovo Presidente del Parco delle Orobie Bergamasche. Il Presidente uscente è il sindaco di Ardesio Yvan Caccia. Il candidato unico a succedergli è stato concordato tra i partiti, è lo scalvino (attuale vicesindaco di Azzone) Davide Tontini. E sarà eletto, non ci sono ad oggi alternative. Era nato il dubbio su una sua presunta incompatibilità, essendo Tontini dipendente della Regione ma in un “ufficio” che non c’entra nulla col Parco. E allora ecco la convocazione dell’assemblea, dove il termine “assemblea” è un po’ forzato, visto che a votare il Presidente del Parco delle Orobie sono solo 4 persone.Yvan Caccia era scaduto nel suo quarto mandato a ottobre dello scorso anno e aveva convocato l’assemblea per il 31, poi rinviata più volte in attesa di un accordo politico per individuare il suo successore.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post PARCO DELLE OROBIE – Tontini for president: al voto il 24 marzo first appeared on Araberara.
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MediaNella serata del 10 aprile i Carabinieri della Stazione di Romano di Lombardia hanno arrestato un cittadino albanese di 54 anni, I.P., in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Bergamo.L’uomo, disoccupato e residente in città, era stato denunciato più volte dalla ex moglie – anche lei albanese – per gravi episodi di maltrattamenti, spesso commessi davanti ai figli minori. Le prime segnalazioni risalgono al 2014, con un crescendo di interventi dei Carabinieri fino alla denuncia formale del 2018. Da allora, nei suoi confronti era stato disposto dall’Autorità Giudiziaria l’allontanamento urgente dalla casa familiare e il divieto di dimora in quel comune.Nel 2022 la Corte d’Appello di Brescia lo condannava in via definitiva a 2 anni e 5 mesi di reclusione, pena confermata anche dalla Corte di Cassazione, ma mai eseguita per l’irreperibilità del soggetto.A riconoscerlo il 10 aprile scorso, seduto al tavolo di un bar nel centro cittadino, sono stati proprio i Carabinieri della locale Stazione di Romano di Lombardia durante un consueto servizio di pattuglia. I militari dell’Arma lo hanno immediatamente bloccato e condotto presso la Casa Circondariale di Bergamo, dove sconterà la pena. The post Romano di Lombardia – maltrattamenti in famiglia, arrestato dai carabinieri 54enne albanese first appeared on Araberara.
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MediaNei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Villa D’Almè a Sorisole, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un soggetto Italiano, emessa dal G.I.P. dal Tribunale di Bergamo, ritenuto responsabile di quattro rapine presso altrettanti esercizi commerciali.
Il provvedimento scaturisce dall’indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Villa D’Almè e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo, a seguito delle denunce presentate dalle vittime. Le rapine, che hanno avuto luogo nell’arco di alcuni mesi, hanno suscitato molta preoccupazione tra i commercianti bergamaschi.
Il modus operandi del rapinatore, come ricostruito dai Carabinieri, era sempre lo stesso: armato di taglierino, entrava nelle attività commerciali, minacciava il personale e si faceva consegnare l’incasso.
In data 21 novembre 2023 in Almenno San Bartolomeo, presso un esercizio commerciale di prodotti per l’ ufficio, è avvenuta la prima rapina. Nell’occasione, dopo aver puntato un taglierino al collo di un dipendente, si faceva aprire la cassa, asportando circa 1000,00 (mille/00) euro.
Dopo meno di un mese, nella serata dell’11 dicembre 2023, in Brembate di Sopra, presso uno studio fotografico, commetteva la seconda rapina, durante la quale, sempre armato di taglierino, spingeva a terra la titolare e, dall’interno del registratore di cassa, asportava la somma di 200,00 (duecento/00) euro in contanti.
Trascorso un anno di inattività, in data 25 gennaio 2025, perpetrava una terza rapina, in danno del negozio di prodotti per l’ufficio di Almenno San Bartolomeo rapinato nel 2023. Armato del consueto taglierino minacciava un dipendente, che scappava nel piano inferiore e dopo aver forzato la cassa, asportava la somma di euro 700,00 (settecento/00).
L’ultimo episodio risale al 24 febbraio 2025, presso una sala slot di Brembate di Sopra, dove, minacciando la cassiera, si faceva consegnare la somma di euro 5000,00 (cinquemila/00).
Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e a una serie di testimonianze, i Carabinieri della Stazione di Villa D’Almè sono riusciti a identificare il sospetto, benché sempre travisato, in un uomo di origine Italiana, residente nella stessa area delle rapine.The post Arrestato dopo quattro rapine tra Brembate Sopra e Almenno San Bartolomeo first appeared on Araberara.
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Il provvedimento scaturisce dall’indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Villa D’Almè e coordinata dalla Procura della Repubblica di Bergamo, a seguito delle denunce presentate dalle vittime. Le rapine, che hanno avuto luogo nell’arco di alcuni mesi, hanno suscitato molta preoccupazione tra i commercianti bergamaschi.
Il modus operandi del rapinatore, come ricostruito dai Carabinieri, era sempre lo stesso: armato di taglierino, entrava nelle attività commerciali, minacciava il personale e si faceva consegnare l’incasso.
In data 21 novembre 2023 in Almenno San Bartolomeo, presso un esercizio commerciale di prodotti per l’ ufficio, è avvenuta la prima rapina. Nell’occasione, dopo aver puntato un taglierino al collo di un dipendente, si faceva aprire la cassa, asportando circa 1000,00 (mille/00) euro.
Dopo meno di un mese, nella serata dell’11 dicembre 2023, in Brembate di Sopra, presso uno studio fotografico, commetteva la seconda rapina, durante la quale, sempre armato di taglierino, spingeva a terra la titolare e, dall’interno del registratore di cassa, asportava la somma di 200,00 (duecento/00) euro in contanti.
Trascorso un anno di inattività, in data 25 gennaio 2025, perpetrava una terza rapina, in danno del negozio di prodotti per l’ufficio di Almenno San Bartolomeo rapinato nel 2023. Armato del consueto taglierino minacciava un dipendente, che scappava nel piano inferiore e dopo aver forzato la cassa, asportava la somma di euro 700,00 (settecento/00).
L’ultimo episodio risale al 24 febbraio 2025, presso una sala slot di Brembate di Sopra, dove, minacciando la cassiera, si faceva consegnare la somma di euro 5000,00 (cinquemila/00).
Grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e a una serie di testimonianze, i Carabinieri della Stazione di Villa D’Almè sono riusciti a identificare il sospetto, benché sempre travisato, in un uomo di origine Italiana, residente nella stessa area delle rapine.The post Arrestato dopo quattro rapine tra Brembate Sopra e Almenno San Bartolomeo first appeared on Araberara.
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MediaE alla fine, come avevamo titolato mesi fa, da ipotetiche addirittura quattro liste, si è ripiegati sulle classiche due liste. Che non è poi tanto scontato, visto quello che è successo negli anni scorsi anche in Comuni con più abitanti di Castione. Due idee di sviluppo del paese? Per ora diciamo che è perlomeno consolante che ci siano stati gruppi che hanno discusso del “che fare”, comprendendo anche il terzo gruppo, quello che avevamo chiamo dei “rossiani” che dopo una serie di assemblee anche partecipato, non è riuscito a formare una lista, ma ha affrontato i temi principali che anche la nuova amministrazione dovrà affrontare. Quello dei servizi prima di tutto. La raccolta firme fatta dal gruppo che si presenta come “Comunità e Futuro” per la carenza dei medici condotta e la chiusura dell’ultimo sportello bancario ha superato le 750 adesioni. Tanto per far capire a cosa sta pensando chi abita a Castione (e frazioni ovviamente), vale a dire ai servizi. In un paese in cui vengono a mancare i servizi prima o poi succederà che la gente se ne andrà dove quei servizi ci sono.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILE TROVATE L’ARTICOLO COMPLETO E TUTTI I NOMI DEI COMPONENTI DELLE DUE LISTEThe post CASTIONE – Samantha e Leonardo e le loro squadre. Un derby tra “figli di”. Fuori la politica first appeared on Araberara.
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MediaAppena di fronte all’ospedale rasento il lungo muro del monastero. Una porta. “Pace e bene”. Ci sono entrato tante volte ma non ho mai saputo cosa rispondere, se ci sia o no una formula di risposta, come in chiesa all’antico “Dominus vobiscum”.La suora, dietro la piccola grata mi sorride e mi indirizza a uno dei parlatoi. Lì nell’atrio c’è ancora la grande ruota di legno del tempo in cui le grate e le tende impedivano di vedere la monaca con cui si parlava. Adesso i tempi hanno ammorbidito la clausura, le grate sono state tolte.Suor Veronica, clarissa di clausura, la conosco da anni. Posso saltare i preamboli. Subito un argomento che ha provocato dissensi nel Sinodo dei Vescovi italiani: il ruolo delle donne nella Chiesa. E mi viene in mente l’episodio del Vangelo con le due sorelle, Marta e Maria, che ricevono Gesù in casa loro, a Betania.“In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta»”.Le donne e la ChiesaSuor Veronica, voi suore siete state considerate a lungo e forse ancora oggi come delle “serve” degli apostoli, dei preti, molto Marta e poco Maria. «In realtà noi abbiamo un ‘esperienza diversa, ultimamente le cose sono un po’ cambiate. Il nostro ruolo è già diverso rispetto alle suore di vita attiva, che lavorano nelle parrocchie e spesso sono state utilizzate o chiamate a interpretare ruoli anche umili, come dicevi tu, anche di pulizia. Noi, avendo un ‘altra vocazione, fino a non molto tempo venivamo richieste dalla Chiesa istituzionale, insomma dai sacerdoti, alla preghiera. Adesso, almeno qui, perché io parlo di questo territorio, non ho altre esperienze, qui, dicevo, si sta muovendo qualcosa di più profondo. Ad esempio, siamo state invitate a tavole rotonde, qui in parrocchia a Lovere, alcuni anni fa, e anche adesso sul Sinodo, sul Giubileo, non solo noi, ma anche la Suore di Maria Bambina e i Frati…».Ma su che argomenti?Abbiamo il parroco, don Alessandro, che ci apprezza, ma non come fanno un po’ tutti, ci interpella, ci chiede il nostro parere, per es. al corso dei fidanzati programmato dalla parrocchia c’è sempre una serata anche qui da noi, con un coinvolgimento attivo…».Quindi non vi delegano più solo alla preghiera ma vi coinvolgono sui problemi ecclesiali…«Sì, prima a noi delegavano solo la preghiera e qualche compito sugli arredi sacri, si fa anche quello, ma mi rendo conto che adesso c’è qualcosa di più significativo, adesso sembra interessi anche cosa pensiamo noi della Chiesa. Un altro esempio, don Alessandro ha convocato qui in monastero con noi tutti i preti del territorio a confrontarci un po’, perché potessero sapere chi siamo, cosa facciamo, che faccia abbiamo, cosa pensiamo… A domandare preghiera viene più la gente che ha bisogno, che ha problemi economici, che è malata ed è un macello…».ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILELeggi tutte le notizie su www.araberara.itThe post L’INTERVISTA – Suor Veronica, clarissa: le donne e la Chiesa, da Marta a… Maria first appeared on Araberara.
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MediaUn milione di italiani all’estero in dieci anni. Restano gli anziani, se ne vanno i giovani. Il mood è lo stesso da anni ma ogni anno la situazione peggiora, nel senso che in Italia ci sono sempre più vecchi e sempre meno giovani. Oltre all’inchiesta che trovate sul numero di Araberara in edicola dal 18 aprile, potete leggere la storia di Diego. Qui vi lasciamo un’anteprima.di Luca MarianiL’anno scorso 156 mila cittadini italiani hanno lasciato la penisola. È come se in dodici mesi si fossero svuotate completamente Bergamo, Nembro, Alzano Lombardo e Clusone. A renderlo pubblico è l’Istat con il suo report annuale degli indicatori demografici, presentato lo scorso 31 marzo, che evidenzia anche come il dato del 2024 segna un aumento del 36,5 % di emigrati dall’Italia rispetto all’anno precedente. Tra questi, secondo la fondazione Nord est, la maggior parte sono giovani e quasi la metà hanno una laurea. «L’italiano medio secondo me è una persona molto volenterosa, che ha voglia di mettersi in gioco, è creativa e brava nel risolvere problemi. Il motivo per cui tanti laureati lasciano l’Italia è che non trovano un terreno favorevole per mettere in pratica nel mondo lavorativo quello che hanno studiato, o comunque quello che hanno fatto durante il loro percorso accademico.» A dirlo è Diego Beccarelli, clusonese, classe 1993, che dal 2022 vive a Dubai: «Per tanti ragazzi come me, ora come ora, l’Italia non è il contesto migliore per godere delle migliori condizioni di vita. Il Belpaese ha tanti vantaggi: dal cibo, al meteo e alla cultura, che tanti altri paesi ovviamente non hanno. Però la vita giornaliera non è solo storia, architettura e cosa si mangia, ma è anche molto di più. È sicurezza, è capacità di avere un lavoro che soddisfi i propri bisogni e le proprie necessità. Quindi, è un po’ triste dirlo, ma secondo me questi sono i motivi per cui la gente va all’estero. E finché non ci saranno condizioni migliori, continueranno ad essere tantissimi i giovani che dopo aver fatto un percorso di studi in Italia, dove le università sono di ottima qualità e costano mediamente poco, accetteranno poi le offerte e le opportunità più interessanti che arrivano dal resto del mondo.»ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post CLUSONE – Diego, classe 1993: “Vivo e lavoro a Dubai da tre anni, prima ho studiato e lavorato in giro per il mondo. L’Italia non offre queste opportunità, qui è facile fare impresa, confrontarsi con gente da tutto il mondo…Ho sposato Cecilia, originaria di Madrid…potremmo fare figli e crescerli qui…” first appeared on Araberara.
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Mediadi Luca MarianiIl 25 marzo scorso l’Ufficio europeo dei brevetti ha pubblicato i dati relativi al 2024. L’Italia si mantiene al quinto posto tra i paesi UE, dietro Germania, Francia, Paesi Bassi e Svezia, con un totale di 4˙853 domande presentate appunto all’Epo. Sembrerebbe un buon risultato, ma se confrontato all’anno precedente si nota un calo del 4,5%. Infatti, nel 2023 l’Italia aveva raggiunto il suo record storico con 5˙053 domande. A contribuire a questo successo ci fu anche un pezzo di val Gandino, con l’invenzione di Lucio Bosio. «La risposta non è ancora arrivata. Per ora la Commissione di Ginevra ha già dato parere positivo rispetto alle rivendicazioni di originalità, quindi sicuramente diventerà un brevetto. Ci sono i tempi tecnici da rispettare.» Spiega il quarantaseienne nato a Leffe e oggi residente ad Alzano Lombardo, che all’Epo ha chiesto di brevettare la sua Fœssura: «È uno speaker acustico, che arriva da un sogno, che fa più o meno lo stesso lavoro delle tavole di risonanza. Sfrutta degli attuatori, che sono dei trasformatori di segnali acustici in segnale meccanico. Questi mandano in risonanza la tavola, lei inizia a vibrare e quindi a trasmettere musica.» ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post LEFFE – GANDINO – ALZANO – Lucio laureato in filosofia e la sua Foessera che ha la ‘benedizione’ della Commissione di Ginevra sui brevetti: “Uno strumento musicale che unisce suono e tatto…”. Le sue Officine Condor e la seggiovia al Farno first appeared on Araberara.
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MediaQuando, nel pomeriggio di sabato 24 maggio, don Francesco Colombi riceverà l’ordinazione sacerdotale dalle mani del Vescovo Mons. Francesco Beschi nella cattedrale di Bergamo, per la comunità parrocchiale di Bossico si chiuderà una lunga stagione di ‘siccità’ sul fronte vocazionale.L’ultima ordinazione di un prete originario di Bossico risale infatti all’ormai lontano 10 giugno 1972, con don Raimondo Sterni, che quest’anno compie 80 anni.Prete della Diocesi di BergamoDon Francesco, che a gennaio ne ha compiuti 30, non è solo il primo Bossichese a scegliere la via del sacerdozio nel terzo millennio, ma è anche il primo a diventare prete per la Diocesi di Bergamo (e non per quella di Brescia).“Sì, perché quando sono entrato in Seminario, Bossico faceva ancora parte della Diocesi di Brescia, ma era già amministrata da preti bergamaschi. Qualche anno dopo c’è poi stato il cambio di Diocesi”.Amministratore parrocchiale era infatti don Angelo Passera, parroco di Sovere, Piazza e Sellere, mentre come vicari interparrocchiali c’erano don Michele Lievore e don Roberto Gusmini (quest’ultimo ha vissuto nella casa parrocchiale di Bossico alcuni anni). È proprio in quel periodo che il poco più che ventenne Francesco varca la soglia del Seminario di Città Alta.La vocazioneDi solito, parlando della loro vocazione, i sacerdoti (e, in generale, i religiosi e le religiose) sottolineano un aspetto: non si tratta di un ‘colpo di fulmine’, ma di una scelta maturata nel corso del tempo. Una scelta, perciò, maturata e meditata. Don Francesco, com’è nata la sua vocazione, la sua decisione di diventare prete?“Ci sono stati vari passaggi nel corso della mia vita. La mia vocazione è maturata innanzitutto facendo il chierichetto da bambino, servendo la Messa quasi tutte le mattine prima di andare a scuola, al tempo delle Elementari.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post BOSSICO – Don Francesco e il suo cammino verso l’altare: chierichetto, organista da quando ha 15 anni, il lavoro come cuoco e adesso… la mensa eucaristica first appeared on Araberara.
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MediaGiovani amministratori crescono. Era l’ottobre del 2021 quando Laura Pellegrinelli diventava assessore e vice sindaco a Costa Volpino. E ora che mancano pochi mesi a tagliare il traguardo dei primi quattro anni di esperienza, le abbiamo chiesto di raccontarci come sta andando.Laura ha 28 anni, di professione è ingegnere e lavora in uno studio di consulenza che si occupa di sicurezza sul lavoro, qualità, ambiente e privacy.Oltre alla passione per l’amministrazione, ce ne sono molte altre a colorarle la vita… “Amo lo sport, ho sempre fatto ginnastica artistica e adesso pilates e palestra. Adoro la montagna e la domenica mi ritaglio dei momenti per esplorare il nostro meraviglioso territorio. Un’altra passione è sempre stata il canto che però da qualche anno ho un po’ accantonato”.Poi è arrivata l’avventura amministrativa… “Per me è stato un percorso nuovo, inatteso e sorprendente. Ho sempre fatto molte attività di comunità, prestando un occhio a quella che era la nuova avventura di Costa Volpino Cambia, con la massima stima nei confronti dei componenti del gruppo che facevano parte di questa squadra, ma senza l’ambizione di entrare a farne parte. Quando poi mi è stato chiesto di candidarmi, mi sono informata su questo mondo che non conoscevo e alla fine ho accettato”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post COSTA VOLPINO – Il vice sindaco (e giovane ingegnere) Laura Pellegrinelli: “Questi anni sono stati una montagna russa. Ho imparato a dosare l’entusiasmo e ad aspettare il momento giusto” first appeared on Araberara.
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MediaTra gli Alzanesi che hanno fatto la storia della libertà, non si può non citare il più illustre, ovvero Giorgio Paglia.Giovane comandante partigiano, fu protagonista dei combattimenti che, da agosto a novembre 1944, misero in difficoltà tedeschi e repubblichini, che riuscirono però a sorprendere la sua squadra il 17 novembre. Il rastrellamento aveva provocato il ferimento di due partigiani e, finite le munizioni, Paglia accettò la resa a patto che i feriti venissero curati.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post 80 ANNI DAL 25 APRILE 1945 – ALZANO LOMBARDO – Giorgio Paglia, che ha amato la Patria più della sua stessa vita first appeared on Araberara.
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MediaCi siamo. In questo periodo pasquale viene aperto il tanto atteso cantiere del Polo dell’Infanzia “Giacomo Bettoni” di Casazza, un’opera a cui l’intera comunità (sia civile che religiosa) tiene molto. Il vecchio edificio che ospita asilo nido, sezione primavera e scuola materna (che si trova a pochi passi dal semaforo sulla Statale 42, dalla chiesa parrocchiale e dal palazzo comunale) è infatti fortemente bisognoso di un intervento di ristrutturazione che lo riporti agli ‘antichi splendori’ e lo metta, al tempo stesso, al passo con i tempi.Partendo ora, quando termineranno i lavori? È la domanda che molti, specialmente i genitori dei bambini da zero a sei anni che ‘popolano’ l’edificio, si sono posti in queste settimane che hanno preceduto l’apertura del cantiere. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione che gestisce il Polo dell’Infanzia “Bettoni” (il cui presidente è il parroco di Casazza don Omar Bonanomi) punta a ‘chiudere la pratica’ nel giro di alcuni mesi e sicuramente prima dell’apertura del prossimo anno scolastico; ovviamente, salvo imprevisti che si devono sempre tenere in conto (ma incrociando sempre le dita…).ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post CASAZZA – Pronti, via… partono i lavori da 380 mila euro. Al via il cantiere della scuola dell’infanzia “Bettoni” first appeared on Araberara.
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Media“Finora non l’abbiamo ricordata ufficialmente e degnamente – dice Fabrizio Zucchelli, presidente dell’Associazione ARDES – ma una grande figura della Resistenza nei nostri paesi fu certamente la signora Maddalena Fornoni, scomparsa vent’anni fa a 103 anni, forse sarebbe opportuno che l’Amministrazione mettesse in agenda un’iniziativa ad hoc…”. Maddalena, chiamata Madalì, grazioso diminutivo che aveva mantenuto anche come nome di battaglia, era l’unica donna bergamasca riconosciuta ufficialmente come ‘partigiana combattente’.Era nata nell’agosto del 1916 e aveva vissuto l’ultimo secolo del ‘900 diventandone non solo una testimone ma anche una protagonista nelle file della Resistenza in Alta Valseriana, tanto che l’impegno e l’importanza del suo ruolo vennero certificati nei documenti ufficiali dal 25 maggio 1944 al 7 giugno 1945, quando si sciolse la Brigata “Camozzi” di “Giustizia e Libertà e il suo nome figura al numero 2966 dello schedario regionale dei Partigiani, alla” voce “Servizio informazioni e staffetta”. Apparteneva ad una famiglia di contadini che oltre a quella dei Ruch – i Ronchi, una delle contrade di Ardesio- possedeva altre cascine, per cui le risultava meno difficile motivare i suoi continui spostamenti da un luogo all’altro.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post 80 ANNI DAL 25 APRILE 1945 – ARDESIO – Maddalena Fornoni, ‘Madalì’, l’unica bergamasca riconosciuta come ‘partigiana combattente’ first appeared on Araberara.
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MediaTempo di progetti per il sindaco Cinzia Locatelli e per la sua squadra. Ci sono alcuni sogni chiusi nel cassetto che attendono di prendere forma e sono racchiusi in un piano di sviluppo. Partiamo proprio da qui.“Questo è un argomento complicato – spiega il sindaco – e nasce dalla volontà di partecipare ad un bando ministeriale per il finanziamento dell’intervento di rigenerazione urbana su Borgo Marconi a Cerete Basso. Ci siamo interrogati su una serie di situazioni che andavano anche oltre l’intervento che, per quanto importante, non era l’unico secondo noi necessario per evolvere positivamente la situazione socio economica del territorio. Quindi ci siamo trovati ad inserire in questo piano alcuni dei nostri desideri nella speranza di riuscire ad arrivare in fondo alla loro realizzazione così da dare un’idea armonica di sviluppo al territorio, anche perché, per quanto secondo me a Cerete si viva piuttosto bene, non possiamo non fare i conti con il fenomeno dello spopolamento, della denatalità e della distanza dai grandi centri che da un lato penalizza chi vive in montagna e dall’altro aumenta il valore umano del vivere in montagna”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post CERETE – Il sindaco: “Borgo Marconi, Malga Lusù e centro sportivo. Qui si vive bene ma dobbiamo fare i conti con spopolamento e denatalità. Così diamo un’idea armonica di sviluppo del territorio” first appeared on Araberara.
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MediaDomenica 13 aprile, presso il Centro Anziani (AteP) di Cividino – Quintano, frazioni di Castelli Calepio, si è svolta la cerimonia di benedizione del nuovo automezzo destinato al trasporto sociale degli anziani e delle persone con disabilità del Comune, il cui acquisto è stato possibile grazie ad una raccolta fondi, presso soggetti privati, svoltasi negli ultimi sei mesi del 2024. Hanno partecipato alla cerimonia il sindaco di Castelli Calepio, Adriano Pagani e l’intera Giunta, il parroco delle due frazioni, Don Loris Fumagalli, la presidente del Centro Anziani, Loriella Baldelli e la Presidente del Comitato Cividino-Quintano, Silvana Linetti.A maggio 2024 il Comitato Cividino-Quintano, d’intesa con il Centro Anziani, ha dato il via ad una raccolta fondi finalizzata all’acquisto dell’automezzo: in circa sei mesi sono state raccolte, esclusivamente presso privati, le risorse necessarie, circa 45.000 euro: un risultato straordinario se si considera l’ammontare delle donazioni raccolte ed il breve lasso di tempo che si è reso necessario per reperirle.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post CASTELLI CALEPIO – 45.000 euro raccolti in poco tempo dal Comitato Cividino – Quintano per acquistare l’automezzo per il trasporto per anziani e disabili first appeared on Araberara.
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MediaAtalanta sempre più internazionale, questa volta a entrare in società è John Murtough, i 54enne britannico, reduce da undici anni al Manchester United, assume l’incarico di Director of Global Development con l’obiettivo di allargare ulteriormente gli orizzonti internazionali dell’Atalanta. Insomma, l’Atalanta guarda sempre più all’Europa. Mortough si occuperà di sviluppo strategico e networking internazionale, lavorando in stretto contatto con il direttore sportivo Tony D’Amico, l’obiettivo è farsi conoscere sempre più soprattutto nel mercato inglese, dove in entrata e uscita vengono fatti gli investimenti più importanti. Murtough figura di spicco nel settore, dal 2013 al 2024 è stato un riferimento al Manchester United, prima come responsabile del settore giovanile e della squadra femminile, poi dal marzo 2021 come direttore sportivo, il primo nella storia dei Red Devils.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post ATALANTA – Ecco John Murtough, il nuovo Director of Global Development, obiettivo entrare nel mercato inglese first appeared on Araberara.
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MediaRiceviamo e pubblichiamo un intervento del vicesindaco di Albino Fabio Terzi, che intende replicare a una lettera della consigliera indipendente (ed ex assessore) Brunetta Guarnieri, da noi pubblicata sull’edizione di Araberara del 21 marzo.*** Spett.le RedazioneCome assessore con delega all’Edilizia Privata, Urbanistica ed Ecologia, non posso non replicare alla lettera della consigliera comunale indipendente di Albino Brunetta Guarnieri pubblicata sul numero del 21 marzo 2025 di Araberara. L’obbligo di replica nasce non solo dalla necessità di far chiarezza e raccontare come stanno veramente le cose, ma anche e soprattutto di tranquillizzare i cittadini di Albino che da anni con profondo senso civico ed ecologico stanno virtuosamente sostenendo e praticando la raccolta differenziata portando il Comune di Albino ad essere sempre tra i primi comuni ricicloni nella speciale classifica di Legambiente, sia a livello lombardo che nazionale.Innanzitutto vorrei smentire categoricamente che per l’anno 2025 ci sarà un aumento della TARI. Infatti il Piano Economico Finanziario, approvato lo scorso anno per il biennio 2024-2025, prevede il totale delle entrate tariffarie per l’anno 2025 in linea con quelle del 2024. Non riesco a capacitarmi in base a quali analisi o da quali documenti la consigliera comunale Guarnieri abbia tratto la convinzione che la TARI di Albino sia in aumento. La stessa consigliera Guarnieri, nella sua lettera alla redazione, cita alcuni dati parziali di altri comuni ma non cita quelli veramente importanti; questo non fa certamente onore e un buon servizio alla verità.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post ALBINO – IL VICESINDACO – Terzi replica a Guarnieri: “Smentisco categoricamente che per l’anno 2025 ci sarà un aumento della TARI. E sulla Stazione Ecologica…” first appeared on Araberara.
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Media“Sai quando hai la sensazione di non sentirti abbastanza e di aver bisogno di scappare lontano per cercare di ricostruire te stessa? Ecco, un anno e qualche mese fa mi sentivo esattamente così”, Rosita Cadei ha la voce squillante dall’altra parte del telefono e del… mondo. Rosita i 25 anni li deve ancora compiere e a marzo del 2024 ha fatto la scelta della vita, una di quelle scelte che te la stravolge davvero.Le lancette del mio orologio indicano le dieci e poco più del mattino, in Australia otto ore in avanti. “Per farti capire il motivo per cui mi trovo qui devo tornare indietro di qualche anno; mi sono diplomata al liceo linguistico a Trescore e ho fatto diverse esperienze all’estero, ma sempre di qualche settimana, in Inghilterra, Spagna e Germania, insomma non ero nuova a questo tipo di viaggi. Finite le superiori ho frequentato il corso di Criminalistica a Milano e successivamente la triennale di Criminologia investigativa e psicologia forense, di cui sono laureata, a Malta. Frequentavo le lezioni online anche se poi per alcune settimane era richiesta la presenza per seguire i laboratori, quindi scendevo e vivevo lì. Prima di concludere la triennale ho fatto un tirocinio curricolare per un investigatore privato di Brescia e sono stata assunta”.Insomma la strada sembrava tracciata: “Fare questo tipo di lavoro non è per niente semplice, perché la tua vita si basa su quella delle persone che devi seguire. Non ci sono orari e non hai molto tempo per te, perché la tua attenzione deve essere totalmente focalizzata sulla persona che stai seguendo e sul fatto di non farti scoprire. Il mio ex titolare mi ha insegnato molto in quell’anno e mezzo in cui ho lavorato per lui, però non andava mai bene niente, a detta sua era sempre tutto imperfetto e non ero all’altezza della situazione. E poi mettiamoci anche che il mio stipendio era di 500 euro di cui 400 li spendevo in benzina. Solo io so quanto impegno ci ho messo, ho sempre cercato di migliorarmi ma non era un ambiente sereno e quando mi ha proposto un altro contratto da tirocinante, ho capito che dovevo cambiare direzione. Sai quando si dice che prima o poi arriva il momento giusto? Quello era il mio momento giusto per fare la valigia e andare via, a 23 anni non potevo pensare di alzarmi ogni mattina con le lacrime agli occhi prima di andare al lavoro. A quel punto ho fatto il visto per l’Australia e il 13 marzo 2024 sono partita”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 18 APRILEThe post ENDINE – Rosita, dalla laurea in criminologia all’Australia: “Non mi sentivo abbastanza, dovevo andare lontano per ricostruire me stessa. Ora sono in mezzo al deserto…” first appeared on Araberara.
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