MediaL’ordinanza è apparsa quasi all’improvviso, estratta da un cilindro di non si sa dove. Insomma, i ‘defunti’ non possono più essere portati nell’attesa del funerale nelle chiesette o in altri luoghi che ormai erano diventati, soprattutto dopo il covid, un punto di riferimento per i paesi.Insomma, o nelle case del commiato o in casa propria. Ma… c’è un ma, l’ordinanza, che i sindaci hanno fatto pervenire ai parroci, ‘rei’ di ospitare i defunti in attesa di sepoltura, è stata emessa solo dai sindaci dell’Alto Sebino e in qualche Comune limitrofo sempre dell’Alto Sebino, e qui la questione è perlomeno strana perché, se c’è una legge dovrebbe valere per tutti.Abbiamo fatto un giro di telefonate e di interviste, nessun parroco di altre zone, dall’Alta Val Seriana al Basso Sebino, dalla Media Valle Seriana ad altre zone ha ricevuto nulla. Solo nell’Alto Sebino.Facciamo un passo indietro di qualche settimana. Ai parroci della zona dell’Alto Sebino viene comunicato da parte dei Comuni uno stralcio del regolamento regionale del 2022 dove si legge che: “1) sono luoghi in cui può svolgersi il periodo di osservazione delle salme: a) l’abitazione del defunto dove è avvenuto il decesso e dei suoi famigliari, salvo che l’ATS territorialmente competente ne abbia certificato l’idoneità b) la casa funeraria c) la camera mortuaria collocata all’interno della struttura sanitaria e sociosanitaria in cui è avvenuto il decesso; d) l’obitorio o il deposito di osservazione del Comune 2) in caso di decesso presso strutture sanitarie o sociosanitarie, il periodo di osservazione può, su richiesta dei famigliari, essere completato presso l’abitazione del defunto e dei famigliari stessi o presso una casa funeraria. 3) per motivi di interesse pubblico e in caso di eventi eccezionali, il sindaco può disporre l’utilizzo di spazi per lo svolgimento di osservazione delle salme presso strutture sanitarie o sociosanitarie o presso case funerarie”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOLeggi tutte le notizie su www.araberara.itThe post INCHIESTA – Quell’ordinanza applicata solo nell’Alto Sebino (e a Endine): i defunti solo nelle case del commiato o in casa, basta “chiesette” first appeared on Araberara.
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MediaÈ in arrivo la prima fase del grande rimescolamento di parroci e curati deciso dal Vescovo Mons. Francesco Beschi e che coinvolgerà quest’anno diverse decine di parrocchie (e di preti) della Diocesi bergamasca. Molti dei trasferimenti qui elencati sono già stati comunicati dai sacerdoti ai loro parrocchiani e verranno ufficializzati a breve. Una seconda infornata di nomine è però attesa in primavera inoltrata. I traslochi avverranno poi tra settembre e ottobre.Sono interessate alcune parrocchie della Città dei Mille e molti paesi e cittadine delle valli e della pianura. Quasi tutti i parroci coinvolti risiedevano da almeno un decennio nella stessa Parrocchia; ci sono poi alcuni curati che vengono promossi alla carica di parroco.In questo ‘rimescolamento’ potrebbero rimanere perdere il loro curato le parrocchie di Curno e Redona; i direttori dei due oratori, infatti, diventeranno parroci, ma con il rischio (altissimo) di non essere sostituiti, come succede ogni anno per alcuni paesi della Bergamasca.La causa è sempre la stessa: le vocazioni scarseggiano e i preti novelli sono troppo pochi per compensare i sacerdoti che muoiono o che lasciano, per età o per altri motivi, il loro incarico.PARROCISARNICO – Il nuovo prevosto è don Roberto Belotti, 60 anni, di Grumello del Monte, dal 2011 prevosto di Dalmine.VERTOVA, COLZATE, BONDO DI COLZATE – Il nuovo parroco è don Giuseppe Bellini, 57 anni, di Foresto Sparso, dal 2015 parroco di Boltiere.CASTIONE, BRATTO, DORGA – Il nuovo prevosto è don Paolo Biffi, 47 anni, di Calusco d’Adda, dal 2014 parroco di Colzate e Bondo di Colzate.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOLeggi tutte le notizie su www.araberara.itThe post DIOCESI – Il ‘rimescolamento’ dei parroci in città, nelle valli e in pianura first appeared on Araberara.
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Giorgio FornoniIntroduzioneL’amicizia con Marco Clementi parte da lontano. Milena Gabanelli il 19 novembre 1999 mi dedicò una puntata di REPORT. Il giorno successivo mi raggiunse una telefonata da TELEPACE. Era il giornalista Marco Clementi che mi chiedeva quando poteva venire ad intervistarmi: ”Domattina se vuoi”… risposi.
Così nacque una bellissima amicizia.Capii già allora che era un giovane con tanta passione per il giornalismo. Era lui la forza, la colonna portante, l’inviato di TELEPACE. Frequentemente accompagnava i fatti il Papa perché TELEPACE è una delle televisioni accreditate a poter partecipare ai viaggi all’estero con il Santo Padre.
Ad un certo punto, viene trasferito a Roma, nell’altra sede di TELEPACE. Lì, in quella Redazione, conosce una bella ragazza, anche lei giornalista… che poi diventerà sua moglie, Simona.
(è stata la voce narrante durante la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo per tanti anni ed ha lavorato per più di vent’anni per i media Vaticani. Ora vive in Cina con Marco e lavora per altre testate radio-giornalistiche).
Marco a Roma fa carriera. Così, pochi mesi dopo chiede di entrare in RAI ed è accettato superando brillantemente la selezione.
Subito si distingue per servizi straordinari. Vi ricordate quando Papa Francesco, durante il Covid, sotto la pioggia, in quella piazza nel silenzio, nella solitudine, pregava, invocava intercessioni a tutto il mondo per guarire da quella grave pestilenza? Ho sempre in mente quella immagine quando sotto la pioggia, a fatica, il Santo Padre si incamminava fino ad inginocchiarsi davanti a quel Venerabile Crocifisso… c’era una voce fuori campo. Era quella di Marco Clementi. Lui era la voce che ha accompagnato in quel momento a reti unificate della RAI, milioni di spettatori, di telespettatori.
Già da anni ormai lavorava per la RAI. Come inviato fece un lavoro straordinario in Libia. Uno dei primi Reporter a vedere in diretta la salma di Gheddafi. Ha fatto un reportage importante e in quell’occasione, il suo lavoro venne presentato al concorso del Premio Ilaria Alpi… e vinse.Media
Ricordiamo quella tragedia in Cile dove decine di minatori, sottoterra, invocavano aiuto e per tre giorni in diretta Marco ci ha accompagnato in quella operazione di salvataggio. Tutti furono tratti in salvo.
Ricordiamo ancora il viaggio del Papa in Birmania. Lui, sempre come inviato per la RAI era al seguito. Pochi giorni dopo, tornati a Roma, il Papa sfila tra la gente e intravede tra la folla questo bravissimo giornalista. Fa bloccare la sua Papamobile, scende e gli va incontro, in diretta si complimenta per il reportage fatto sul popolo profugo Rohingya.
Ha vinto numerosi premi importanti, tra i quali quello intitolato a MariaGrazia Cutuli.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOLeggi tutti gli articoli su www.araberara.itThe post INTERVISTA A MARCO CLEMENTI – PRIMA PARTE – Impressioni sulla Cina: “E’ più avanti di noi, tutto è digitalizzato, anche l’elemosina. Il Covid è nato qui ma è cambiato tutto. E qui in Cina hanno già l’auto volante” first appeared on Araberara.
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Così nacque una bellissima amicizia.Capii già allora che era un giovane con tanta passione per il giornalismo. Era lui la forza, la colonna portante, l’inviato di TELEPACE. Frequentemente accompagnava i fatti il Papa perché TELEPACE è una delle televisioni accreditate a poter partecipare ai viaggi all’estero con il Santo Padre.
Ad un certo punto, viene trasferito a Roma, nell’altra sede di TELEPACE. Lì, in quella Redazione, conosce una bella ragazza, anche lei giornalista… che poi diventerà sua moglie, Simona.
(è stata la voce narrante durante la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo per tanti anni ed ha lavorato per più di vent’anni per i media Vaticani. Ora vive in Cina con Marco e lavora per altre testate radio-giornalistiche).
Marco a Roma fa carriera. Così, pochi mesi dopo chiede di entrare in RAI ed è accettato superando brillantemente la selezione.
Subito si distingue per servizi straordinari. Vi ricordate quando Papa Francesco, durante il Covid, sotto la pioggia, in quella piazza nel silenzio, nella solitudine, pregava, invocava intercessioni a tutto il mondo per guarire da quella grave pestilenza? Ho sempre in mente quella immagine quando sotto la pioggia, a fatica, il Santo Padre si incamminava fino ad inginocchiarsi davanti a quel Venerabile Crocifisso… c’era una voce fuori campo. Era quella di Marco Clementi. Lui era la voce che ha accompagnato in quel momento a reti unificate della RAI, milioni di spettatori, di telespettatori.
Già da anni ormai lavorava per la RAI. Come inviato fece un lavoro straordinario in Libia. Uno dei primi Reporter a vedere in diretta la salma di Gheddafi. Ha fatto un reportage importante e in quell’occasione, il suo lavoro venne presentato al concorso del Premio Ilaria Alpi… e vinse.Media
Ricordiamo quella tragedia in Cile dove decine di minatori, sottoterra, invocavano aiuto e per tre giorni in diretta Marco ci ha accompagnato in quella operazione di salvataggio. Tutti furono tratti in salvo.
Ricordiamo ancora il viaggio del Papa in Birmania. Lui, sempre come inviato per la RAI era al seguito. Pochi giorni dopo, tornati a Roma, il Papa sfila tra la gente e intravede tra la folla questo bravissimo giornalista. Fa bloccare la sua Papamobile, scende e gli va incontro, in diretta si complimenta per il reportage fatto sul popolo profugo Rohingya.
Ha vinto numerosi premi importanti, tra i quali quello intitolato a MariaGrazia Cutuli.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOLeggi tutti gli articoli su www.araberara.itThe post INTERVISTA A MARCO CLEMENTI – PRIMA PARTE – Impressioni sulla Cina: “E’ più avanti di noi, tutto è digitalizzato, anche l’elemosina. Il Covid è nato qui ma è cambiato tutto. E qui in Cina hanno già l’auto volante” first appeared on Araberara.
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MediaLuca MarianiIl gruppo Bracca Acque Minerali e Fonti Pineta ha un nuovo azionista di maggioranza relativa: Italian Fine Food, un fondo di capitale privato promosso da Avm, sostenuto da un gruppo di investitori privati tra cui l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti e Alberto Bombassei, fondatore, nonché presidente emerito della Brembo.Ma quanto paga Fonti Pineta per prelevare l’acqua?In Lombardia la norma che disciplina la “ricerca, coltivazione ed utilizzo delle acque minerali e termali” è la legge regionale numero 44 del 29 aprile 1980.Chi prende l’acqua dal territorio deve versare due tipologie di canone: una legata all’estensione dell’area su cui si ha la concessione di estrazione con annesso lo stabilimento, che da quest’anno è pari a 42,22 € per ogni ettaro. La seconda varia in relazione alla quantità di acqua imbottigliata. Se le bottiglie sono di vetro il canone è di 0,90 € per ogni metro cubo di acqua, che equivale a mille litri, se invece sono in plastica sale a 1,20 €.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post CLUSONE – Fonti Pineta quanto paga al Comune di Clusone? 20 euro all’anno per ogni cittadino first appeared on Araberara.
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MediaQui venivano un po’ tutti, almeno così si racconta da decenni, per bere alle sorgenti sulfuree che sgorgano nella valletta, si racconta che nella seconda metà dell’800, Giuseppe Angelini, affetto da uricemia, su consiglio di un sacerdote, si recò a Gaverina per curarsi con l’acqua sulfurea, scoperta grazie all’aiuto delle mucche di un contadino. Si sentì subito meglio, tanto che, nel 1875, acquistò le prime proprietà allo scopo di iniziare l’utilizzo terapeutico dell’acqua diventando, il fondatore delle Terme di Gaverina.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post GAVERINA – Gaverina, una delle acque più pure al mondo. La storia di Giuseppe Angelini, affetto da uricemia che scoprì l’acqua sulfurea first appeared on Araberara.
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Media“Abbiamo ricevuto una comunicazione da parte del Comune che diceva che non è più possibile tenere le salme nelle chiesette. Noi, fino a poco fa, fornivamo alle persone che ne facevano richiesta questo servizio, mettendo a disposizione la chiesetta di Maria Bambina, ma adesso non lo possiamo più fare”.Il parroco di Lovere mons. Alessandro Camadini è uno dei sacerdoti dell’Alto Sebino ad avere ricevuto dalle amministrazioni comunali la comunicazione che, sulla base di una norma regionale, non è più possibile tenere i defunti nei luoghi di culto, dovendoli così tenere a casa, oppure nelle case funerarie.“Io riconosco che la normativa avrà certamente una sua ragione e che, nelle città, il suo mancato rispetto possa portare a una sorta di ‘far west’.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post INCHIESTA – LOVERE – IL PARROCO – Mons. Camadini: “Servirebbe un po’ di buonsenso! La Parrocchia voleva dare un servizio, così è un disagio per gli anziani” first appeared on Araberara.
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Media“Se in un Comune non esiste la Casa Funeraria è sufficiente che un sindaco preveda una deroga e tutto è risolto, non vedo il problema, è già successo da altre parti. Può intervenire invocando ragioni di interesse e ordine pubblico. Diverso è il caso di un paese dove è presente una casa funeraria”, il consigliere regionale Roberto Anelli sulla questione del divieto di portare i morti nelle tradizionali chiesette o luoghi di culto, in attesa della sepoltura, è chiaro. Insomma, un problema che non è un problema.La normativa è regolata da disposizioni regionali emanate il 14 giugno 2022, con un Regolamento regionale in attuazione della legge regionale 2009 n.33 e nel dettaglio impone regole precise per aprire una “casa funeraria” diverse dalle “case del commiato”. In queste strutture le bare devono essere però sigillate.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post IL CONSIGLIERE REGIONALE ANELLI – “Se in un Comune non c’è la Casa Funeraria è sufficiente che un sindaco preveda la deroga” first appeared on Araberara.
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Media36 morti in poco più di due mesi, rispetto a quasi un terzo dei primi due mesi degli anni scorsi. E’ il numero di morti di questi primi due mesi dell’anno che preoccupa Clusone e come Clusone in generale tutta la zona. A Ponte Selva, giusto per fare un altro esempio, 338 abitanti, ci sono stati in poco più di due mesi qualcosa come 12 morti: “La situazione di Clusone – commenta il sindaco Massimo Morstabilini – ci preoccupa, ho chiesto di avere i dati anche degli altri paesi della zona per capire cosa sta succedendo”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post CLUSONE – 36 morti in poco più di due mesi, quasi tre volte di più degli anni scorsi first appeared on Araberara.
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MediaSotto un timido sole di fine inverno il Liceo ‘Lorenzo Federici’ di Trescore Balneario, una delle due grandi scuole dell’Albarotto, sembra un formicaio. C’è infatti un via vai di ragazze e ragazzi più intenso del solito tra le aule scolastiche e l’auditorium.Si tratta degli oltre 400 studenti (465 per la precisione…) che frequentano le classi quarte e quinte della scuola. È infatti a loro che è rivolto il ‘Progetto Bussola’ che, come sottolinea il professor Cristiano Vitali, “è una delle più importanti iniziative che vengono organizzate durante l’anno scolastico”.Il professore“Io, oltre ad essere insegnante di Storia e Filosofia, sono il referente per l’orientamento. Mi occupo perciò dell’organizzazione di tutte le attività legate a questo ambito, sia per quel che riguarda l’accoglienza dei ragazzi che entrano nell’istituto, sia per quel che concerne l’accompagnamento dei nostri studenti di quinta verso il mondo universitario. E, come dicevo, il ‘Progetto Bussola’ è una delle iniziative più importanti sul fronte dell’orientamento e viene organizzato dall’associazione degli ex studenti ‘Li.Fe’, con cui collaboriamo. Questi incontrano gli studenti che frequentano le classi quarte e quinte e danno loro una serie di informazione sul mondo universitario, raccontando la loro esperienza e dando loro una serie di consigli. Riteniamo che questa iniziativa sia importante per i nostri studenti – sottolinea il professor Vitali – proprio perché li mette a confronto con ragazzi che hanno pochi anni in più di loro e che utilizzano il loro stesso linguaggio per illustrare il sistema universitario e, quindi, quello che è il post scuola superiore e il post maturità. Si tratta di una iniziativa che viene organizzata da alcuni anni e che riscuote un grande successo tra i nostri studenti e ha avuto un riscontro positivo”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post TRESCORE – LICEO FEDERICI – “Cosa farò dopo il liceo?”. Il Federici guarda al futuro. L’incontro dei 400 ragazzi di quarta e quinta con gli ex studenti first appeared on Araberara.
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MediaAdesso che anche il Consiglio comunale di Albano S. Alessandro ha detto No al progetto di termovalorizzatore proposto dall’azienda Montello Spa sembra sia tutto risolto. I sindaci della zona hanno detto tutti No al progetto. Quindi? Si farà o non si farà? E ancora: alla Conferenza di servizi del 22 maggio questa valanga di No dei sindaci (43) conterà qualcosa? E la terza domanda è più circoscritta ai Comuni di Albano e di S. Paolo d’Argon, come la decisione finale passasse da lì: cosa conta il loro parere (che pure adesso è negativo)?Parliamo col sindaco di Albano Gianmario Zanga, accusato nei mesi scorsi dalle sue (3) minoranze e soprattutto sui social di aver tenuto un atteggiamento possibilista in merito al progetto della Montello, la società specializzata nello smaltimento dei rifiuti.È un sindaco di lungo corso, è già stato sindaco dal 1994 al 2002 (allora i mandati erano di 4 anni). Adesso la sua amministrazione scadrà nel 2027. Il partito di riferimento è Fratelli d’Italia ma la sua maggioranza è composita, basti pensare che il suo vicesindaco, Fabrizio Mologni, anche lui accusato nei mesi scorsi di “connivenza” con la Montello Spa, per via che non era ancora stato detto un No ufficiale al progetto, è del Pd.Il sindaco Zanga ha già chiarito di non aver voluto prendere una decisione senza prima valutare tutto il progetto. Adesso l’ha fatto e…ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post ALBANO – IL SINDACO – Zanga: “Purtroppo non saremo noi a decidere sul termovalorizzatore della Montello. Polemiche strumentali. Se 25 anni fa si fosse approvato l’Interporto…” first appeared on Araberara.
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MediaEgregio Direttore,faccio riferimento ai persistenti interventi di varie associazioni che stanno richiamando l’attenzione sull’eccessivo utilizzo delle aree montane, in cui i pochi abitanti sono accusati di sviluppare una delle poche attrattive del territorio, come la neve sulle aree montuose per praticare sci ma anche escursioni e camminate, attrezzando il territorio con impianti idonei e passeggiate con accessi anche per disabili.Da sempre i montanari sono stati i più attenti custodi del loro territorio, spesso calpestato da chi viene da fuori.L’ultima presa di posizione viene da Lega Ambiente, insieme ad altre sigle tutte fuori dal territorio montano. Gruppi e associazioni che non hanno mai mosso un dito per valorizzare questo patrimonio. Questa Lega ritiene uno scandalo che in 22 anni nella montagna bergamasca si sarebbero spesi 60 milioni pubblici (da verificare) per finanziare l’installazione di impianti per la pratica dello sci. Funivie, seggiovie e sciovie utilizzate da sportivi ed escursionisti in inverno ed in estate, per passeggiate e per raggiungere i Rifugi.Si ritengono inquinanti i pali d’acciaio o in ferro che reggevano le funi e non più utilizzabili. Nessuno indica l’importo investito direttamente dagli imprenditori locali o di città per gli sport sulla neve e l’accesso ad alpeggi, boschi e rifugi.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post DIBATTITO SUL COMPRENSORIO – Gli ambientalisti di città amano il deserto montano first appeared on Araberara.
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MediaMatteo Piccardi sta camminando in Val d’Aosta, direzione cascate di ghiaccio, ci sentiamo al telefono, mattina di metà marzo. Da pochi giorni lui, Yuri Parimbelli (da Seriate ma vive a Ombregno) e Simone Semperboni (di Lizzola), guide alpine, hanno aperto una nuova via in Presolana. E la via si chiama ‘Fischia il vento’, non un nome qualsiasi, ed è dedicata ad Angelo Bendotti, non un uomo qualsiasi. “Volevamo andare al Dru e invece abbiamo ascoltato fischiare il vento – comincia così il racconto di Matteo – a fine febbraio sono in pista con due giovani talentuosi, Loris Ranaglia e Gabriel Buda, per una puntata in zona Monte Bianco. Il giorno prima della partenza mi arriva il ‘solito’ whatsappino di Yuri Parimbelli: ‘Sulla nord c’è una linea pazzesca. Andiamo?’. Yuri sulle Orobie ha intuito e salito moltissime nuove vie di misto e non solo. Un po’ visionario e, per me, un fuoriclasse. Anche questa volta non si smentisce. Non mi deve certo pregare, sconvolgo i piani dei miei malcapitati soci e, in men che non si dica, ci ritroviamo sotto la parete nord della Presolana. Quel giorno (il 21 febbraio per l’esattezza) apriamo quattro tiri e già intuiamo il carattere della salita. Non sarà facile averne ragione. Qui la roccia compatta non aiuta né la progressione ne tantomeno il proteggersi adeguatamente. In questo primo assaggio arriviamo all’altezza della Cengia Bendotti, sopra ci attendono le grandi incognite. L’appuntamento per il momento è rimandato.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post VAL SERIANA – Matteo (da Castione), Yuri (Ombregno) e Simone (Lizzola) e la nuova ‘via’ aperta in Presolana: “La roccia compatta, la neve, la fatica, l’incanto… Si chiama Fischia il vento ed è dedicata ad Angelo Bendotti” first appeared on Araberara.
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MediaI lavori proseguono. Su molti fronti. Dal villino Liberty al restyling turistico, dalla gara di appalto per la riqualificazione della zona Portici alla pista ciclopedonale sino a piazza Mercato: “Sul fronte turistico – commenta il sindaco Federico Baiguini – i lavori alla sponda nord del lago e i collegamenti ciclopedonali sono la svolta per un settore che qui non è mai stato potenziato. Questa operazione cambia definitivamente l’immagine del paese e rilancia Costa Volpino in chiave turistica. Per quel che concerne i lavori che competono al Comune ormai ci siamo e per quel che riguarda il privato, firmiamo la concessione a breve.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post COSTA VOLPINO – Con i lavori alla sponda nord cambia definitivamente il volto turistico di Costa Volpino. Aperta la gara d’appalto per i Portici first appeared on Araberara.
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MediaDurante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Albino è stata approvata in via definitiva, con il voto favorevole dei tre gruppi di maggioranza e il no di quelli di minoranza, la variante nr. 5 al Piano di Governo del Territorio (Pgt) che ha al centro la riduzione della fascia di rispetto dell’oasi Valpredina/Misma e il cambio della norma che gestisce la stessa fascia di rispetto.Si tratta di un risultato che il vicesindaco Fabio Terzi cercava di ottenere da tempo, fin da quando, quasi sei anni fa, l’Amministrazione da lui guidata aveva dato il via alla pratica per ridurre la fascia di rispetto, che era aumentata ai tempi della Giunta di centrosinistra guidata da Luca Carrara e che la maggioranza di centrodestra considerata troppo elevata.Il vicesindaco“L’esito positivo della variante – sottolinea Terzi in un suo messaggio pubblico – è stato possibile anche grazie al parere favorevole da parte della Provincia alla procedura di incidenza ambientale. In sostanza, la Provincia ci ha detto che la riduzione della fascia di rispetto e il cambio della norma non incidono in maniera negativa rispetto alla conservazione e alla tutela del sito di interesse comunitario della Valpredina.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post ALBINO – Il nuovo Pgt e la Valpredina: fascia di rispetto ‘dimagrita’ da 325 a 83 ettari first appeared on Araberara.
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Mediadi Luca MarianiPrima che le campane suonino le sette mancano ancora dieci minuti. Il freddo non è più quello dell’inverno e il sole ha già cominciato a colorare di giallo le vette delle montagne che circondano l’altopiano clusonese.È lunedì. Come tutti i giorni lavorativi, a quest’ora fari e motore dell’automobile sono già accesi e proiettati verso sud, verso l’affollata e mai scontata discesa della val Seriana.Un’impresa resa ancora più imprevedibile dalla decisione unilaterale del comune guidato da Giovanni Testa di chiudere ai non residenti a Gorle gli accessi di via Martinella, per chi arriva da Torre Boldone, e di via Trento, per chi giunge da Ranica, in tutti i giorni feriali, dalle 7 alle 9.«Per evitare problemi ho deciso di partire dieci minuti prima. All’inizio avevo pensato di salire in macchina anche più presto per riuscire ad essere a Gorle prima delle sette, ma l’ufficio a quell’ora è ancora chiuso.» Quasi trent’anni, laurea magistrale al Politecnico di Milano con il massimo dei voti, residenza in alta valle e il lavoro in una giovane startup che si occupa di sviluppare intelligenza artificiale. «Il problema è che la nostra sede operativa è a Gorle, ma quella legale è a Bergamo. Uno dei due fondatori ha scritto ai vigili urbani per cercare di farci ottenere il permesso di transito. Gli hanno detto di no. Allora lui che vive a Ranica, per non fare giri strani ha deciso di arrivare in ufficio dopo le nove. Io non posso perché vorrebbe dire che la sera arrivo a casa troppo tardi.»La strada è già popolata di mezzi a quattro ruote, ma il traffico scorre bene. Le curve della Selva sfilano via, all’incrocio con Parre nessun rallentamento, la rotonda di Nossa non obbliga a pause e anche il rettilineo dopo il ponte del Costone permette di mantenere una velocità costante e apprezzabile. Nemmeno al semaforo di Colzate c’è coda. «Fino a qui va sempre abbastanza bene. Di solito c’è traffico all’altezza di Gazzaniga, così passo per il paese, finché non chiuderanno anche quello.» Ironizza, mentre il sole cresce e lo schermo sul cruscotto, collegato con Google maps, segnala con il colore blu che la strada è libera. «Oggi sono fortunata. Va bene perché c’è bel tempo. Quando piove è sempre un dramma.»ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post GORLE – Il viaggio. Da Clusone a Bergamo dopo la chiusura dei due varchi a Gorle: “Le curve della Selva, il semaforo di Colzate, le tre opzioni di Google Maps…Radio Freccia a fare compagnia e lo zig zag nel traffico…” first appeared on Araberara.
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MediaDal punto di vista architettonico non era certo un edificio di pregio, la vecchia ‘colonia’ del Monte Farno; alcuni suoi ex-ospiti, ormai adulti, dicono anche che non ci si trovarono affatto bene, quand’erano bambini, un po’ per la severità delle Suore e un po’ per la cucina non proprio da chef stellati… Sia come sia, alla notizia che verrà demolita pare che saranno in pochi a rimpiangerla, sia a Gandino che nei dintorni:“Infatti è così, la demoliremo e trasformeremo l’intero sito in un luogo di serenità, di incontro e di ristoro, un’area verde attrezzata per gli escursionisti ma soprattutto per le famiglie che scelgono la nostra montagna per le loro gite – spiega il sindaco Filippo Servalli .- Il nuovo spazio, la cui realizzazione inizierà con la primavera ormai prossima, migliorerà la fruibilità dell’area, senza cancellarne la fisionomia di ambiente montano, anzi diventando un’area naturalistica a tutti gli effetti e nel contempo un luogo di relax e di socialità”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post GANDINO – Senza troppi rimpianti viene demolita la vecchia ex-colonia del Monte Farno. Al suo posto un’area verde attrezzata per gli escursionisti e le famiglie first appeared on Araberara.
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MediaGiornata Mondiale della Poesia, 21 marzo. Solitamente diamo spazio ad Alda Merini, che per Araberara aveva scritto parecchie poesie inedite e con cui avevamo un rapporto di amicizia che continua con suo fratello Ezio. Questa volta abbiamo deciso di dare spazio a poeti delle nostre zone, poeti che come Alda magari hanno vissuto e vivono problemi personali ma che hanno trovato e trovano nella poesia quel guscio e quel paio di ali che li fanno volare e nello stesso tempo star bene. Leggetele. Ne vale la pena. Queste poesie sono diventate un libro creato e voluto da Grazia Milesi che con infinita pazienza e bravura da anni organizza laboratori di Poesia anche con i ragazzi che frequentano il CPS.***Ildegarda BaiguiniSUSSURRIHo sempre pensatodi chi fossequel sussurro leggerosenza volto né nomeche, così all’improvviso,rompe il silenziodei miei vaghi pensieri.Volgo lo sguardo lontanoin cerca di un’ombra fugace,eppure sono sola.E quel caldo abbraccioè di quelli che attendi da tempoper dare sollievo a quell’anima stanca.Così ti ho pensato,sempre in attesadel mio cercare sommesso.30 maggio 2023***Margherita BalzariniPASSATO E FUTUROPalpitante e Paludoso PassatoPotente Pagina PredominantePalcoscenico PaleontologicoPassaporto Per il FuturoFinora Fissato in Fievoli FantasieForse Favorito da Fatti Frivoli perFacilitare Forme Fattibili.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA – Da Alda Merini ai ragazzi del CPS al laboratorio di Grazia Milesi first appeared on Araberara.
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MediaIl distacco popolare per i partiti, è evidente, misura lo stesso distacco dei dibattiti politici dai bisogni della gente. È perfino banale ricordarlo. L’organizzazione dei partiti storici era capillare sul territorio. Forza Italia, nato e definito “partito aziendale”, dopo la scomparsa del suo leader fondatore, rischiava di scomparire, proprio perché poco radicato sul territorio, vasto consenso popolare ma a “prescindere” dai bisogni locali, focalizzato sul nazionale e anche oltre. E invece gli “orfani” non solo hanno elaborato il lutto ma si sono ritagliati nell’area di centrodestra, il ruolo di “moderati”, lasciando gli altri due alleati a contendersi il lato destro dello schieramento. Il lavoro oscuro degli “orfani” sta ricreando un partito che ha un ruolo ben definito, favorito appunto anche dalle scelte dei due alleati, scegliendo in modo alternativo un profilo “centrista” e riconquistando quindi consenso, al punto da superare, nei sondaggi, anche la Lega, quando tutto faceva invece pensare che Forza Italia fosse la rotellina di sostegno della bicicletta di centrodestra.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post CONGRESSI LOCALI DI FORZA ITALIA – Tornano i congressi di Forza Italia. Ecco gli eletti nei Circoli dell’est Bg first appeared on Araberara.
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Mediadi Angelo CalviNell’ottantesimo anniversario della Liberazione è opportuno ricordare una significativa figura di resistente cattolico, il capitano degli Alpini Vittorio Gasparini, medaglia d’oro al valor militare, di cui esiste ora una biografia, intitolata “Vittorio Gasparini, cattolico, seppe resistere”. È edita da Tera Mata per la sezione ANPI di Albino, con il sostegno, fra altri, della locale sezione Alpini.Il bergamasco Vittorio Gasparini, negli anni ’30, si formò negli universitari e nei laureati cattolici della Diocesi del Vescovo Bernareggi. Durante gli studi universitari aveva frequentato a Venezia la scuola allievi ufficiali di complemento. Il servizio di prima nomina lo assolse ad Aosta nel 4° Reggimento Alpini; richiamato nel 1935 venne trasferito al 5° Reggimento Alpini, battaglione Edolo. All’entrata in guerra dell’Italia, venne esonerato dal servizio militare perché dirigente industriale, dal 1941 alla Bomprini Parodi Delfino di Colleferro (Roma). Qui è a fianco di Paolo Bonomi (che fu poi fondatore della Coldiretti e per molti anni deputato della DC) in una banda partigiana ed è a parte del nascere della Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi.Dalla biografia di Gasparini emerge anche la documentazione di un anello diretto fra lui stesso e De Gasperi proprio negli anni in cui quest’ultimo stava rifondando un partito di cattolici su basi nuove e diverse rispetto all’esperienza sturziana del Partito Popolare Italiano.Dopo l’armistizio dell’8 settembre, Gasparini entra nei Servizi Segreti di Informazione alleati. Il fratello Carlo, pure alpino, aveva vissuto la tragedia in Russia.Trasferito a Milano, con un centro radio, opera intensamente in Alta Italia. Arrestato è fucilato fra i Quindici di Piazzale Loreto il 10 agosto 1944.L’infanziaVittorio nasce ad Ambivere il 30 luglio 1913, ma diviene albinese nel 1919, quando il padreAngelo, impiegato della Banca Popolare, con la moglie Alessandra Vitali, si trasferisce da Gazzaniga, dov’era nato il 24 ottobre 1916 l’altro figlio Carlo, al numero 28 di via Umberto I, l’attuale via Mazzini, dove ora fa angolo con il viale Vittorio Gasparini. Ad Albino nasce Alba il 18 marzo 1921.Di quel periodo si sa quanto ricordato dalla domestica di famiglia, dal 1925, Annunciata Mismetti: Vittorio, cresciuto in una buona e stimata famiglia, “era d’animo gentile e sensibile; faceva il chierichetto nella chiesa di S. Anna”.Gli anni della formazioneA quasi 81 anni dalla morte a piazzale Loreto (avvenuta il 10 agosto 1944), la figura di Vittorio Gasparini, cattolico antifascista, pur in una vita lineare e coerente, è ancora da ben definire in alcuni aspetti e momenti, come gli anni della sua formazione. La sua storiografia ha sì fatto un cambio rispetto a quella subito delineata da Indro Montanelli e fatta propria da Giuseppe Belotti nel suo “I cattolici di Bergamo della Resistenza”, dal racconto agiografico, pur verosimile, si è passati a una storia costruita sui documenti. Tuttavia, una metodologia storicamente fondata sui documenti, nel caso di Gasparini, risulta difficile e lacunosa per la scomparsa di troppi documenti ad esempio l’archivio della FUCI di Bergamo dopo il trasloco dalla sede di via Cucchi e per l’interrotta memoria familiare da parte della moglie ai figli, a causa della sua morte in incidente stradale quando erano ancora adolescenti. Comunque, nell’ultimo decennio sono emersi vari elementi documentati.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post I PERSONAGGI/5 – Vittorio Gasparini, cattolico che ‘seppe resistere’. Albinese d’adozione, gli anni della FUCI, dirigente d’industria, resistente e fucilato a Piazzale Loreto first appeared on Araberara.
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Media29 anni lei, 34 lui. Di Chiuduno lei, di Casazza lui. Due cuori, un’amicizia profonda e una passione, quella per il ballo, che condividono da un decennio. Nei giorni scorsi è arrivata la gioia del primo posto ai Giochi Mondiali Invernali Special Olympics nella danza sportiva che si sono svolti a Torino, anzi a Bardonecchia, nel Palazzo delle Feste, per essere precisi, che vale un grande sogno realizzato con un valzer viennese sulle note di “Con te partirò” di Andrea Bocelli, “che ci piace molto e ci emoziona ogni volta”. Andrea Tomasoni e Stefano Brevi indossano ancora la medaglia d’oro al collo e la mostrano con orgoglio, la sindrome di Down (il 21 marzo è la giornata mondiale) non li ha mai fermati: “Quando a scuola ci hanno detto che avremmo partecipato a questa competizione è stata una bellissima emozione per tutti, quando sono uscita sono corsa da mamma e papà in lacrime, ero felicissima. È stata un’esperienza di crescita ed è stato bello conoscere tante persone provenienti da tutto il mondo e poi è stato bellissimo arrivare prima con il mio ballerino”. E Stefano conferma con gli occhi lucidi che la montatura dei suoi occhiali blu non riesce a nascondere: “Ballare insieme ad Andrea mi fa sentire bene e quel primo posto… saltavo dalla gioia”.C’è anche una dedica speciale: “Alle nostre famiglie, alle persone che ci seguono e a quelle che non ci sono più, ma che ci hanno sempre supportato”.ARTICOLO COMPLETO SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 21 MARZOThe post CHIUDUNO E CASAZZA – Andrea & Stefano, che ballano sul mondo, primi agli Special Olympics: “La sindrome di Down non ci ferma, così dimostriamo che anche noi abbiamo talento” first appeared on Araberara.
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