MediaÈ vero che la celebre favola “La lepre e la tartaruga” rappresenta un elogio al vecchio motto “Chi va piano va sano e va lontano”. Però, alla lentezza va comunque messo un limite.Capita così che a Cenate Sotto si stato deciso un rinvio ai lavori per l’ampliamento di Via San Bernardo, un’opera che doveva essere finita da tempo. Il gruppo di minoranza ‘Continuità per Cenate’ ha quindi preso la palla al balzo parlando di “lavori senza fine”: “Con un’ulteriore proroga di 30 giorni, slitta all’8 dicembre il termine per l’ultimazione dei lavori in Via San Bernardo. Lavori che dovevano già essere conclusi entro l’inizio della scuola! Tre mesi di ritardo sono parecchi… soprattutto per i cittadini che vivono il disagio quotidianamente”.Ma l’espressione ‘a passo di tartaruga’ si riferisce anche ad un’altra vicenda di cui ci ha parlato Manuela Breno, consigliere comunale di minoranza, costretta a rivolgersi addirittura alla Prefettura di Bergamo con un esposto nel quale denunciava le difficoltà nell’accesso agli atti dell’Amministrazione comunale.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo CENATE SOTTO – A passo di tartaruga… ritardo nei lavori in Via S. Bernardo. E quella lettera della Prefettura… proviene da Araberara.
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MediaSono numerosi i volontari che nell’Alto Sebino, coordinati dall’Associazione Sovere Vol.A, hanno risposto ‘presente’ alla giornata nazionale della Colletta Alimentare.Hanno partecipato i gruppi A.N.A. di Costa Volpino, Endine, Lovere, Rogno e Sovere, i gruppi di Protezione Civile di Costa Volpino, Pianico e Sovere, i volontari associazione Sovere Vol.A e singoli volontari. Hanno aderito 12 supermercati sul territorio tra Costa Volpino, Lovere, Sovere e Endine e sono stati raccolti oltre 6.900 chili di generi alimentari.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo SOVERE – I volontari e la colletta alimentare proviene da Araberara.
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MediaÈ disponibile su Amazon (https://amzn.to/490peGe) e tra qualche giorno anche sugli altri principali store online, nonché – su prenotazione – in alcune librerie un sintetico manuale manuale per ri-progettarsi la vita in ottica permaculturale, ripensando il proprio rapporto col cibo, l’acqua, l’energia, i soldi e la comunità. Per sentirsi un po’ più interconnessi, un po’ meno succubi di bisogni indotti e forse anche meno vulnerabili di fronte alle minacce della crisi ecologico-economico -sociale.Il volumetto, dal titolo “IL CLIMA CAMBIA… ANCH’IO! Permacultura personale, sociale, urbana per diventare più resilienti” è opera di Gloria Gelmi , gandinese…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo VALGANDINO – “Il clima cambia…Anch’io!”: un libro per cambiare prospettiva, riprogettare le nostre vite e diventare più resilienti proviene da Araberara.
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MediaUna Festa del Ringraziamento dal sapore speciale quella andata in scena domenica 26 novembre a Gorlago. Non solo la sfilata e la benedizione dei frutti della terra e delle macchine agricole, ma anche una festa per il Gruppo Agricoltori Gorlago guidato da Stefano Cattaneo che ha soffiato su 10 candeline. SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo GORLAGO – La Festa del Ringraziamento e i 10 anni degli Agricoltori di Gorlago proviene da Araberara.
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MediaI Ploggers del Lago di Endine si sono dati appuntamento a Monasterolo del Castello per una mattinata di raccolta di rifiuti abbandonati. A guidare grandi e piccini sono stati i due referenti, Raffaele e Maria Rosa e due guardie ecologiche volontarie. Tutti ‘armati’ di guanti, pettorine e sacchi e con un solo obiettivo, prendersi cura del territorio.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo MONASTEROLO DEL CASTELLO – I Ploggers, i bambini e la raccolta dei rifiuti abbandonati proviene da Araberara.
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MediaQui c’era un albergo al tempo in cui Groppino era un rifugio per prendere fiato, letteralmente, e la pineta aiutava a far respirare i polmoni. Adesso c’è il grande complesso dell’ospedale e di contorno strutture sparse, ma importanti. Si scende verso il fiume. Ecco quello che appare una palazzina arancione: ha un ingresso architettonicamente importante con due bussole laterali. La scritta: C.R.A, che sta per Comunità Riabilitativa Alta Assistenza. Già l’aggettivo “alta” è impegnativo. Ci sono 20 pazienti ospiti, qui ci stanno al massimo un anno e mezzo. Ma non è una di quelle “assistenze” passive, qui gli ospiti vengono sollecitati con proposte anche innovative.Siamo qui per una di queste. La dirige (da volontaria) Grazia Milesi, insegnante di lungo corso, ricercatrice e autrice di volumi di storia rilevanti: l’ultimo, “La coerenza di un sognatore” racconta la storia di Giovanni Brasi, comandante della 53ª Brigata Garibaldi, un volume di ben 333 pagine che partendo dalla storia (apparentemente locale), spazia sul contesto politico e sociale nazionale.Ci accolgono le responsabili/animatrici. Paola Moioli e Oriana Bassani. Qui vengono assegnati “pazienti” che sono transitati per i C.P.S. (Centri Psico Sociali).SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBRE L'articolo IL LABORATORIO DI POESIA DIRETTO DA GRAZIA MILESI – La rivoluzione del C.R.A di Piario dove si può guarire attraverso i versi proviene da Araberara.
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MediaL’anno di fondazione della Forneria Rinaldi campeggia lì all’entrata: 1908, più di un secolo, e quando abbassi lo sguardo ti trovi di fronte una vetrina che ti fa venire l’acquolina in bocca. Siamo a Costa Volpino, nel cuore del paese, subito dopo il Cinema Iride, scendendo lungo la strada. Qui sette persone si danno da fare tutti i giorni per sfornare pane, biscotti, dolci e in questo periodo panettoni. E i numeri sono davvero impressionanti, 10.000 panettoni in poco più di due mesi, numeri incredibili per Francesco Rinaldi e il suo gruppo. Ma andiamo con ordine: “La forneria era nata a Lovere – racconta Bruna, la mamma di Francesco – nel centro storico, la mamma di mio marito Tino era lì, poi uno dei fratelli si è trasferito nella zona del castello di Brescia, dove ha aperto una forneria, la nonna Antonietta a Volpino e mio zio Battista a Lovere. Tutti fornai”. Una tradizione di famiglia e di qualità: “Siamo sati a Volpino sino al 1985, poi siamo venuti qui”. E da lì la forneria Rinaldi è una garanzia di qualità. Bruna e Tino, sempre insieme, moglie e marito a creare bontà e sapori, e ora prosegue il figlio Francesco e fino a qualche tempo fa c’era anche Ave, l’altra figlia, che ora fa la mamma. Francesco ha lo stesso entusiasmo dei genitori, 42 anni, una passione infinita per il suo lavoro: “Ho fatto un’esperienza di cuoco all’estero e poi sono venuto qui”. Quando parla del suo lavoro Francesco si illumina: “Vengo qui alle due di notte e comincio a fare il pane, a preparare i sacchetti, a produrre, inforniamo due volte e cuociamo, al mattino presto prepariamo i sacchetti, sistemiamo i biscotti, le crostate, ogni cosa che prepariamo di notte, tutte fatte da no”. Papà Tino ti da ancora una mano? (Tino sta per Battista Rinaldi ma tutti lo chiamano Tino ndr): “Sì, è andato in pensione da poco ma mi da sempre una mano, io sono sempre qui e qui siamo aperti dal lunedì al sabato, la domenica siamo chiusi. A che ora vado a dormire? Beh, 21.30-22.00”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo COSTA VOLPINO – Francesco Rinaldi e la sua forneria, dal 1908 nel solco di una passione di famiglia: “Produciamo 10.000 panettoni, tutti artigianali”, 48 ore per ognuno e quel panettone col cioccolato rosa per la figlia Aurora proviene da Araberara.
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MediaAnche quest’anno. Come gli ultimi anni del resto. A farla da padrone sono le scuole di periferia, e per periferia intendiamo Lovere e Clusone. Sono stati resi noti nei giorni scorsi i dati della Fondazione Agnelli di Eduscopio, il portale dedicato alle scuole secondarie di II grado, la classifica in sostanza degli istituti migliori della bergamasca (e anche nazionali ma noi qui ci occupiamo delle nostre zone).Ma per il Liceo Classico di Lovere e lo Scientifico di Clusone il risultato va ben oltre la nostra provincia. Il Liceo Classico di Lovere infatti è, a pari merito con altre scuole, primo in Italia, mentre il Liceo Scientifico di Clusone, sempre insieme ad altre scuole, è secondo tra i licei scientifici d’Italia. Per realizzare il report, la Fondazione Agnelli ha analizzato i numeri di un milione e 289 mila diplomati italiani, provenienti da 7700 istituti e che avevano conseguito il titolo in tre anni scolastici successivi.I criteri Per quel che riguarda il percorso di avviamento all’università, la piattaforma assegna un punteggio complessivo che va da 0 a 100 e fornisce anche una media del voto degli esami del primo anno di ateneo, ((da 0 a 30) e la percentuale di studenti, iscritti all’istituto superiore, che arrivano al diploma.Per quel riguarda invece l’avviamento al lavoro, sono stati considerati altri fattori: l’indice di occupazione dei diplomati (da 0 a 100), che serve per capire quanti studenti una volta usciti dalla scuola, hanno trovato un impiego poco dopo e poi c’è l’indice di coerenza tra gli studi fatti e la propria professione (da 0 a 100) e anche qui la percentuale di studenti che è riuscita a diplomarsi. LICEO CLASSICODecio Celeri di LoverePaolo Sarpi di BergamoSimone Well di Treviglio LICEO SCIENTIFICOIstituto Fantoni di ClusoneIstituto Superiore David Maria Turoldo di ZognoEdoardo Amaldi di Alzano LombardoLussana di BergamoSUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo LA CLASSIFICA DI TUTTE LE SCUOLE DELLA BERGAMASCA – Le due eccellenze: il Liceo Classico di Lovere primo in Italia e lo Scientifico di Clusone secondo tra i licei d’Italia proviene da Araberara.
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MediaIl mercato di Trescore Balneario è tornato ad essere protagonista della vita politica e amministrativa della cittadina dopo la recente riorganizzazione attuata dal Comune. È anche tornato protagonista delle polemiche e dei ‘colpi di sciabola’ tra maggioranza e minoranza. Non è una novità. Già cinque anni fa, durante l’ultima campagna elettorale, c’erano state polemiche durissime tra i due gruppi. Le parti erano invertite: un quinquennio fa ad attaccare era il gruppo che proponeva come candidato a sindaco Danny Benedetti, mentre oggi è la lista di cui fa parte l’allora prima cittadina Donatella Colombi. Oggetto dello scontro era (ed è) la riorganizzazione del mercato di Trescore.Sull’ultimo numero di Araberara abbiamo ospitato un intervento del gruppo di minoranza ‘ConsensoCivico’ dal titolo inequivocabile: “Avevamo ragione noi!”. Concetto espresso anche su volantini e sui social. Cosa afferma la minoranza? In poche parole, che l’Amministrazione Benedetti ha riorganizzato il mercato seguendo il regolamento preparato dall’Amministrazione Colombi.Da parte sua, il sindaco Benedetti contesta le conclusioni a cui giunge la minoranza. “In buona sostanza, loro dicono che il nostro progetto sulla riorganizzazione del mercato sia quello che avevano in mente loro. Non è così!”. Benedetti torna con la memoria alla campagna elettorale del 2019, durante la quale quello del mercato è stato uno degli argomenti centrali della battaglia tra le due liste. In quella occasione, molti ambulanti si erano apertamente schierati con l’attuale sindaco.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo TRESCORE – Benedetti e il ‘nuovo’ mercato: “Fase sperimentale agli sgoccioli, la riorganizzazione funziona” proviene da Araberara.
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MediaSono passati 45 anni. Era il luglio del 1978. Anniversario tondo di quelli che qui ne farebbero volentieri a meno. Ma quel luglio ha segnato uno spartiacque importante per la vita dei leffesi. Faceva caldo in quel luglio del ’78, sembrava una delle tanti estate afose ma qualcosa stava per succedere. Annunciata Brignoli, 71enne leffese, una donna tutta casa e chiesa, senza abitudini particolari, scomparse nel nulla. I media non diedero troppo risalto alla cosa, poteva essere caduta magari nel bosco durante una passeggiata. Nessuno seppe più nulla. Ma nel febbraio del 1981 un cadavere riemerse sul lago d’Iseo, a Tavernola. Tutti i famigliari delle persone scomparse in quegli anni vennero chiamati, anche i famigliari di Annunciata, la figlia dichiarò che la madre non aveva quei vestiti e anche i dati somatici non sembravano corrispondere. Con lei Giovanni Bergamaschi, il genero, che aveva accompagnato la moglie al cimitero per il riconoscimento, impiegato di banca, senza nessun grillo per la testa, almeno apparentemente. Dopo il ritrovamento, sempre nel 1981 però Giovanni si licenziò dalla banca e sparì con la moglie Giannina e la figlia Aurora, disse che si trasferiva all’estero senza però dire dove. E in effetti ai parenti rimasti a Leffe ogni mese arrivano cartoline da varie destinazioni d’Europa. Nel 1984 i cugini di Aurora trovarono nella casella della posta una lettera proveniente da Barcellona, firmata da Giovanni Bergamaschi, dalla moglie e dalla figlia, regolarmente bollata, ma priva di timbro postale. Qualcosa non tornava, si erano insospettivi dalle continue cartoline arrivate dall’estero e dalla sparizione della famiglia che si faceva sentire solo ed esclusivamente attraverso posta. E così si aprirono le indagini. A guidare un giovane magistrato, Antonio Di Pietro che cominciò a raccogliere informazioni sulla famiglia e su Giovanni. Scoprì che di tutta la famiglia era stato però rilasciato solo un passaporto, quello di Giovanni, che dal 1981 aveva cominciato una serie di lavori come camionista.**Il testimone“Qui tutti erano convinti che la suocera l’avesse uccisa lui”. Giannina che faceva la cameriera, i Bergamaschi molto potenti in paese, quei sacchi ritrovati e …Questa è una testimonianza di chi allora a Leffe la vicenda l’aveva seguita e vissuta, non mettiamo il nome della persona che entra nel dettaglio di quei mesi che hanno stravolto la vita di un paese come Leffe: “Allora non c’era la curiosità che c’è oggi e i media non erano cosi pressanti ma quello che è successo ha davvero dell’incredibile. L’abbiamo vissuta tutti male, per forza, omicidi, sparizioni, di gente che conoscevamo, che vedevamo in paese tutti i giorni. Ricordo lo zio di Giannina che dopo l’arresto di Giovanni Bergamaschi aveva sempre la luce accesa di notte, come se avesse paura”. L’uomo racconta: “I Bergamaschi erano al mare, lui è tornato, la suocera era a fare fieno al Monte Croce, l’ha ammazzata ed è tornato al mare, questo è quello che è successo ma per tutti lei era sparita, e basta, ma tutti qui erano sicuri che fosse stato lui, nessuno però aveva le prove. E quando si passava fuori casa sua, c’era un gradino dove era sempre seduto lo zio che ripeteva ‘lei è qui seppellita, bisogna cercarla’ ma dove?”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBRE L'articolo LEFFE – 45 anni dopo. Che fine ha fatto il ‘Mostro’ di Leffe? Uccise suocera, moglie e figlia e finse che erano all’estero…poi quell’errore e la scoperta di Di Pietro. Libero dopo 10 anni, ultimo domicilio conosciuto: la Bolivia proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/12/paola-mostosi-con-la-sorella-cristina.jpeg">Media</a>“<em>Ogni volta che sento la notizia di un femminicidio è un colpo al cuore, mi riporta dritta a quel giorno del 2002 quando mia sorella Paola è stata ammazzata</em>”. Inizia così, con un nodo alla gola, il racconto di <strong>Cristina Mostosi</strong>. 58 anni, originaria di Torre Boldone ma di casa a Bergamo da una ventina di anni, un lavoro in banca e una vita dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne da quel tragico 26 marzo che ha spezzato sogni e costretto una famiglia intera a guardare il mondo da un’altra prospettiva. Era un giorno qualunque, o meglio doveva essere un giorno qualunque, una mattina di inizio primavera che si è trasformata presto in un inverno gelido dentro al cuore. Femminicidio. “<em>Paola ha voluto far valere i suoi diritti e questa tragedia ci insegna che la violenza sulla donna può capitare a chiunque… lei non avrebbe mai pensato di fermarsi con il suo orco e io mai avrei immaginato che mia sorella potesse essere uccisa per questi motivi e in questo modo e che potesse morire prima di me</em>”.La notizia di un femminicidio per una sorella è difficile da ascoltare, ogni volta riapre quella ferita che non si può mai rimarginare davvero: “<em>In quei giorni io e la mia famiglia avremmo voluto vivere in silenzio il nostro dolore e invece eravamo bombardati dai giornalisti che volevano informazioni, servizi televisivi, pagine di giornale… da quel momento non ho più acceso la televisione e sono 21 anni che non la vedo, però oggi, a differenza di allora, ci sono i social. E la notizia del ritrovamento di Giulia è arrivata mentre mi trovavo in un paese in provincia di Pistoia per inaugurare un’aiuola del mio progetto ‘Una iris per non dimenticare’</em> (a metà dicembre verrà inaugurata la 50^ aiuola in poco più di un anno, ndr) <em>e per fare un momento di informazione e di prevenzione… stavo parlando di violenza… Ogni volta che sento parlare di un femminicidio, e purtroppo in questi ultimi anni sono aumentati in modo esponenziale, rivivo quello che ho vissuto con i miei genitori quando è stata ammazzata Paola</em>”.E da quel 26 marzo 2002 cosa è cambiato? “<em>Il problema della violenza sulla donna è un problema culturale e per smantellarlo servono almeno 100 anni e dall’omicidio di mia sorella ne sono passati 21. C’è stato un leggero cambiamento per quanto riguarda l’opinione pubblica e la sensibilità collettiva. Poi quando vedo la seduta al Senato per discutere la legge sulla violenza sulle donne e l’aula era… deserta. Cosa provo? Sdegno, perché non mi trovo rappresentata, sembra che il popolo sia un’altra cosa, che la politica sia completamente scollegata da quello che succede nella realtà</em>”.Cristina ripercorre quei momenti terribili, Paola è stata ritrovata da un contadino, gettata in un fosso dopo che il camionista di Verdellino l’aveva sequestrata e poi uccisa: “<em>Abbiamo passato un giorno e mezzo senza sapere dove fosse, cosa potesse essere successo. Io, mio fratello e i miei genitori quel giorno siamo morti insieme a lei. Non mi sembrava vero quello che era successo, sono stata io sul luogo del ritrovamento, l’ho riconosciuta io, ricordo ancora i Carabinieri attorno a me che piangevano… a differenza di oggi, allora non se ne parlava e non c’era quella sensibilità. Dopo il funerale la mia famiglia è rimasta da sola, nel dolore, non c’è stata nessuna eco, ma io non ho voluto fermarmi</em>”.**SCHEDAPaola, legata, imbavagliata in un camion, poi strangolata. L’uomo incastrato dal cellulare della vittima regalato alla mogliePaola Mostosi, aveva 24 anni e viveva a Torre Boldone insieme ai suoi genitori. La mattina del 26 marzo 2002, era uscita da casa e, imboccata la A4, si stava dirigendo in ufficio. Pochi mesi prima di essere uccisa si era laureata in Economia e lavorava in uno studio di commercialisti. Poco prima di raggiungere il casello di Dalmine si accorge che il camion davanti a lei sta perdendo del materiale…
E’ stato presentato nel pomeriggio di ieri, sabato 2 dicembre, il volume <strong>“Il Palazzo Silvestri di Sovere. I segni della storia”</strong>. A fare gli onori di casa, proprio all’interno del palazzo (che è la sede delle scuole Medie) sono state il sindaco <strong>Federica Cadei</strong> e l’assessore – e vice sindaco – <strong>Silvia Beretta</strong> e il dirigente scolastico <strong>Salvatore Lentini</strong>. Al loro fianco anche <strong>Cristian Bonomi</strong> ed <strong>Elena Lissoni</strong>, che sono intervenuti per spiegare il lungo lavoro che ha portato alla creazione di questo volume insieme a <strong>Marco Albertario</strong>, direttore dell’Accademia Tadini di Lovere. Il progetto è stato patrocinato da Regione Lombardia ed erano presenti i consiglieri regionali <strong>Michele Schiavi</strong> e <strong>Davide Casati</strong>.“<em>Avere tra le mani questo volume</em> – spiega il sindaco – <em>segna un punto importante del percorso di studi e di valorizzazione di un luogo che da sempre rappresenta la bellezza del nostro paese e che proietta Sovere all’interno di un percorso regionale di più ampio sguardo</em>“.<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/12/sovere-copertina-volume-palazzo-silvestri-scaled.jpeg">Media</a>La realizzazione del volume “Il Palazzo Silvestri di Sovere. I segni della storia” è il risultato della volontà dell’amministrazione comunale di Sovere, sia coordinata dal sindaco Cadei che in precedenza dal sindaco Francesco Filippini, con la preziosa collaborazione di un gruppo di ricerca composto da professionisti quali storici dell’arte, archivisti, restauratori e funzionari. Sono passati ormai tre anni da quando questo progetto ha preso avvio, da quando nello specifico si è scelto di ricostruire la storia di Palazzo Silvestri dando risalto non solo alla sua ricchezza culturale e artistica, ma anche alle sue origini più intime.“<em>L’amministrazione comunale che oggi rappresentiamo</em> – spiegano sindaco e assessore – <em>ha da sempre creduto nella valorizzazione di Palazzo Silvestri, sia dal punto di vista storico artistico, sia nella sua restituzione alla cittadinanza, facendone luogo educativo, quale è oggi come scuola secondaria di primo grado, permettendo così ai nostri ragazzi di vivere appieno un luogo che li possa avvicinare alla cura e al senso di appartenenza di qualcosa che possano riconoscere come proprio e che, come tale, va difeso e salvaguardato in tutte le sue sfaccettature</em>“.La realizzazione del volume è stata inoltre possibile grazie al patrocinio oneroso del consiglio regionale e il sostegno economico dell’azienda soverese GF-ELTI che ne ha permesso la stampa.“<em>Sosteniamo con orgoglio la diffusione di quest’opera dedicata a Palazzo Silvestri</em> – ha spiegato la famiglia Macario, proprietaria dell’azienda – <em>In un mondo in continua evoluzione, la tutela e la diffusione della cultura locale giocano un ruolo cruciale. Questo libro, oltre ad essere un omaggio alla grandezza del Palazzo, è la prova di come storia e arte possano essere promosse partendo dai beni di cui la nostra terra e le nostre piccole comunità sono ricche. Confidiamo quindi che questo progetto possa ispirare molti a dare vita a iniziative analoghe, volte a proteggere un patrimonio e una tradizione che crediamo fortemente meritino di essere conosciuti e divulgati, anche a beneficio delle generazioni future</em>“.Il curatore del volume e responsabile del progetto di ricerca, Marco Albertario, nella sua introduzione, sottolinea quanto sia stato mportante istituire un valoroso gruppo di specialisti che, grazie a competenza e impegno, sono riusciti a valorizzare in maniera adeguata il potenziale storico artistico del Palazzo Silvestri potendo ora attribuire ad esso l’intenzione di essere apprezzato a livello nazionale e non più solamente, come accaduto in passato, a livello locale.“<em>Fin dalle celebrazioni avviate nel 2011 in occasione del secondo centenario dell’Unità d’Italia</em> – spiega – <em>è emersa la necessità di una rilettura…
MediaA pochi passi dalle rive del Lago di Endine, a Spinone, c’è un luogo dove si respira meraviglia e il profumo del caffè che si mescola a quello dei panettoni appena sfornati ci porta dritti dentro l’atmosfera natalizia. I primi raggi di sole di una fredda giornata di fine novembre si specchiano sulle luminose vetrate della Pasticceria Sommia, dove papà Heinz (che proprio mentre scriviamo soffia su 72 candeline) e il figlio Emanuele sono impegnati in laboratorio. Proprio qui nascono i loro panettoni artigianali. In pasticceria invece ci sono Sabrina e Francesca, che hanno rispettivamente 43 e 35 anni, sorelle di Emanuele, indaffarate con i primi clienti del mattino. Ma restiamo dietro le quinte della pasticceria (ma è anche caffetteria, gelateria e panetteria) che porta il nome, anzi il cognome, di Heinz, che nel 1994 ha dato vita ad un’attività che è sempre rimasta a conduzione familiare (fino al 2020 ha lavorato in pasticceria anche la mamma) e qui il legame della famiglia lo respiri fin da subito. Siamo proprio sulla soglia dei 30 anni, un traguardo importante: “Nel 1994 ci trovavamo a Casazza, che è il nostro paese d’origine, il nostro punto vendita era al Migross, poi, nel febbraio del 2016 ci siamo spostati qui”.Qui dove i tre comandamenti sono qualità, passione e cura dei dettagli e a guidarci in questo… dolce viaggio nel mondo dei panettoni è proprio Emanuele, 31 anni, che in pasticceria lavora dal 2014: “Quest’anno la produzione è iniziata a metà novembre per farci trovare pronti per il periodo natalizio”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo SPINONE AL LAGO – CASAZZA – Papà Heinz, Emanuele e le sue sorelle Sabrina e Francesca e i loro panettoni artigianali: “Due giorni produrlo, quello al cioccolato il più richiesto” proviene da Araberara.
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MediaAlessandro Urru arriva in redazione con l’entusiasmo e la giornata piena di chi sta per cominciare un’avventura che va oltre la semplice apertura di una nuova attività. Alessandro è il direttore del nuovo Collina Luxury Relais, l’unico 5 stelle di tutta la zona. L’apertura, attesa da tempo, è questione ormai di pochi giorni, se tutto va come deve andare, tra Natale e Capodanno si apre.Del Collina e di quello che dovrebbe diventare ne abbiamo già parlato, ma qui entriamo davvero nel cuore del Collina Luxury Relais grazie al racconto di Alessandro, che segue da vicino tutta la parte operativa e commerciale di un prodotto turistico unico che all’inizio sembrava destinato quasi esclusivamente ai turisti stranieri e invece, ancora a bocce ferme, sta attirando interesse anche in tutta Italia: “L’orientamento commerciale – racconta Alessandro – era verso l’estero, ma è un prodotto che sta suscitando interesse un po’ dappertutto, un’ottima occasione per tutta la valle per farsi conoscere e per far conoscere le bellezze del territorio”.Una cura maniacale dei dettagli e una qualità altissima: “Un’esperienza a 5 stelle sotto tutti i punti di vista, da quello ristorativo a quello della bellezza della persona, per ogni esperienza personale selezionata e differenziata”.Sul personale la struttura ha investito molto, senza risorse umane adeguate non si va lontano e il Collina invece ha lo sguardo lungo, che va oltre, come quello di Alessandro: “Faccio questo mestiere da una vita, ho esperienza di alberghi di lusso e so che il background professionale è indispensabile, sono arrivati centinaia e centinaia di curriculum. Come abbiamo scelto? Innanzitutto, privilegiando chi arriva dal territorio, ci teniamo molto a questo, è stata una scelta ben precisa, così come scegliere prodotti del posto, sia dal punto di vista culinario che sul fronte bellezza abbiamo creato una linea di prodotti di qualità per il corpo, per il viso, per il bagno con il marchio Collina, una linea che proponiamo ai nostri clienti e che sarà davvero unica”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo CLUSONE – Nel cuore del Collina Luxury Relais raccontato dal direttore Alessandro Urru: “Tre dipendenti per ogni ospite. Cura di ogni dettaglio, prodotti a km 0, due executive chef, 80 coperti, 12 camere, Spa all’avanguardia, creme e profumi col marchio Collina, camere da 350 a 2500 euro…” proviene da Araberara.
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MediaSono le circa le 11 e mezzo di venerdì 24 novembre 2023. Il sole è alto e illumina anche i lavori al civico 34 di via Torri a Schilpario. Sembra una mattinata come le altre. Però dal muro dell’edificio adiacente al cantiere iniziano a cadere alcuni sassi. È l’avvisaglia che qualcosa sta per succedere. Chi riprende la scena si accorge e commenta in dialetto scalvino: “è andata”. La profezia si avvera nel giro di una manciata di secondi. La parete in sassi si sgretola e si accartoccia, trascinando con sé la metà abbondante della casa, tetto compreso. Una nuvola densa di fumo grigio inonda le strade schilpariesi. A terra resta un cumulo di macerie e detriti. Tra i sassi, le travi e i resti dell’arredamento distrutto brillano gli occhi luccicanti del cagnolino che viveva in via Torri 36. Un operaio li nota e solleva la lamiera che ha riparato l’animale domestico dai detriti, salvandogli la vita. Al momento del crollo il quadrupede è l’unico essere vivente all’interno dell’edificio franato. Fortunatamente il suo padrone Maurizio Bonadei è appena uscito. Si trova nella via. È uscito per andare a guardare le sue galline ma assiste inerme al crollo della sua casa, altrimenti poteva succedere il peggio. Si è salvato forse proprio grazie a quelle galline. Una casa crollata di colpo, o forse non proprio di colpo, come ci segnalano alcuni residenti, e che si accartoccia su stessa, abitata. L’uomo di 66 anni vede con i suoi occhi la sua abitazione e tutti i suoi beni rovinare a terra distrutti. Sul posto intervengono i Vigili del fuoco che dichiarano inagibile anche la casa adiacente a quella crollata dove la sorella Enrica trascorre alcuni mesi all’anno.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 1° DICEMBREL'articolo SCHILPARIO – Quella casa crollata all’improvviso, il proprietario si salva perché era uscito a dare da mangiare alle galline. I lavori affidati al progettista e direttore dei lavori Peter Orrù (sindaco di Vilminore) e quel dramma sfiorato proviene da Araberara.
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MediaDomenica 3 dicembre. Al ‘Luciano Libico’ di Grumello del Monte si sta giocando Real Calepina – Crema, gara valida per il campionato di Serie D nel girone B.
Attorno al 20′ del primo tempo, quando la partita è ancora sullo 0-0, l’attaccante della formazione ospite Francesco Pio Russo è costretto a lasciare il campo in barella per infortunio. L’ambulanza arriva in suo soccorso, ma si impantana nel tragitto che la conduce all’uscita.La gara è stata interrotta e tutti i giocatori sono entrati in campo per aiutare l’ambulanza a ripartire e uscire dal campo. La partita è poi ripresa ed è terminata 1-0 per i padroni di casa grazie alla rete di Tosini.
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Attorno al 20′ del primo tempo, quando la partita è ancora sullo 0-0, l’attaccante della formazione ospite Francesco Pio Russo è costretto a lasciare il campo in barella per infortunio. L’ambulanza arriva in suo soccorso, ma si impantana nel tragitto che la conduce all’uscita.La gara è stata interrotta e tutti i giocatori sono entrati in campo per aiutare l’ambulanza a ripartire e uscire dal campo. La partita è poi ripresa ed è terminata 1-0 per i padroni di casa grazie alla rete di Tosini.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2023/12/edilizia-in-lombardia.jpg">Media</a>Dati positivi per l’edilizia lombarda nel terzo trimestre 2023: il volume d’affari delle imprese aumenta del +4,5% su base annua e prosegue la tendenza positiva dell’occupazione (+0,3% la variazione del numero di addetti nel trimestre). Aumentano inoltre gli investimenti sulla sostenibilità: un’azienda su due ha programmato misure ambientali e sociali. Questi i principali numeri emersi dall’indagine svolta da Unioncamere Lombardia sull’andamento economico del settore.“Il settore – evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi – si conferma assoluto protagonista del sistema produttivo ed economico lombardo, capace di adattarsi ai cambiamenti e alle nuove sfide, soprattutto in tema di sostenibilità ambientale. Positivi anche i dati legati all’occupazione, certamente importanti e che testimoniano la propensione delle imprese lombarde a creare sviluppo”.“Per il futuro del settore – prosegue Guidesi – conteranno gli aspetti di formazione, certificazione dei processi e dei materiali, economia circolare nel riuso dei materiali e la garanzia di sicurezza sul lavoro nei cantieri. La filiera rimarrà in positivo se saremo in grado di rinnovarla e innovarla al fine di cogliere le grandi opportunità di rigenerazione urbana. La riqualificazione dei contesti urbani in ottica sostenibile passa dalla professionalità di questa filiera”.“Noi come Regione – sottolinea Guidesi – continueremo a sostenere programmi di economia circolare e formazione per la filiera che comunque, al fine di continuare a essere fondamentale per il Pil, ha bisogno di essere sostenuta dal governo rispetto all’accesso al credito e agli incentivi sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”.Per gli ultimi mesi dell’anno la maggioranza degli imprenditori si aspetta ancora un segno positivo per volume d’affari e occupazione, grazie ai cantieri già avviati. Crescono, come si diceva, gli sforzi delle imprese in tema di sostenibilità. Il 53% delle imprese ha intrapreso o programmato misure per il miglioramento dell’impatto sociale. Mentre il 52% ha fatto lo stesso per la riduzione dell’impatto ambientale.Si tratta di valori in crescita rispetto al 2022, soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità sociale, dove si sono registrati incrementi sia per le misure rivolte al personale delle imprese (formazione continua, valutazione del benessere lavorativo, welfare aziendale) sia per quelle rivolte all’esterno (promozione dei fornitori locali, rapporti con le eccellenze del territorio e con chi si occupa di solidarietà). Per quello che riguarda invece la riduzione dell’impatto ambientale, le misure più diffuse sono il controllo attivo dei consumi e delle emissioni, oltre alla certificazione della produzione e all’utilizzo di mezzi di trasporto a basso impatto.Si confermano inoltre aspettative <strong>positive</strong> per le infrastrutture pubbliche (+4%), mentre al centro delle preoccupazioni restano il mercato privato residenziale (saldo tra previsioni di crescita e di diminuzione pari a -10%) e quello delle ristrutturazioni (-13%).“La sostenibilità – commenta Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – è una leva competitiva sempre più irrinunciabile per avere successo, in particolare in alcuni mercati esteri dove il rispetto dell’ambiente e dell’uso efficiente delle risorse sono particolarmente sentiti e guidano le decisioni di acquisto. In Lombardia partiamo da un buon livello con una sensibilità diffusa sia da parte delle imprese che dei cittadini, ma c’è molto da fare e occorre farlo senza esitazione, quindi è necessario continuare a investire sulla formazione e su certificazioni”.“I dati del report – evidenzia Tiziano Pavoni, Presidente di Ance Lombardia – confermano quanto già osservato lo scorso anno: le imprese lombarde hanno avviato un percorso verso i temi della sostenibilità, riconoscendone anche il valore economico. Come Associazione pensiamo questo sia il momento…
MediaNella serata del 2 dicembre, i Carabinieri della Stazione di Fiorano al Serio, hanno arrestato, in applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal Tribunale di Bergamo, un ragazzo italiano classe 1999, nato ad Alzano Lombardo, con precedenti specifici e disoccupato, per furti commessi ai danni di esercizi commerciali in Fiorano al Serio il 31 maggio e a Vertova il 09 luglio, nonché il 4 maggio ad Albino ai danni di un uomo italiano alla Stazione delle Tramvie Elettriche Bergamasche (TEB).Nello specifico il 24enne ha sottratto 300 euro dalla cassa del negozio di Fiorano al Serio, mentre, in quello di Vertova, 10 euro dalla cassa ed una telecamera di vigilanza interna.Nell’episodio alla Stazione TEB di Albino invece aveva rubato ad un uomo il portafogli che teneva nella tasca laterale dei pantaloni e dopo averne tolto 250 euro, l’ha gettato a terra per poi restituirlo al malcapitato simulando un gesto di cortesia.La risoluzione di tutti i casi e l’attività di indagine dei militari è stata supportata dalle immagini dei sistemi di video sorveglianza privata degli esercizi commerciali interessati e quelli della Stazione TEB, che consentivano di individuare ed identificare con certezza il responsabile dei furti.L’arrestato pertanto veniva tradotto presso la propria abitazione.L'articolo Cene, 24enne arrestato per furti commessi in primavera proviene da Araberara.
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MediaIl 4 dicembre i Carabinieri della Stazione di Trescore Balneario hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bergamo, nei confronti di un 22enne bergamasco, ritenuto responsabile di atti persecutori e lesioni personali nei confronti dell’ex fidanzata.La vicenda comincia il 14 novembre quando il ragazzo, al culmine di un litigio con l’ex fidanzata, con la quale la relazione era terminata già a luglio di quest’anno, l’ha aggredita fisicamente. La ragazza, stanca dei continui atteggiamenti dell’ex, che già in passato l’aveva picchiata, prendeva la decisione di rivolgersi ai militari della Stazione Carabinieri di Trescore Balneario.A quel punto, i Carabinieri, dopo aver attivato le procedure del “codice rosso” con una serie di accertamenti, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo, hanno raccolto gravi indizi di reato per i quali il Giudice per le Indagini Preliminari ha ritenuto opportuno emettere la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del 22enne.L'articolo Trescore, picchia la fidanzata: arrestato 22enne proviene da Araberara.
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MediaNel pomeriggio del 30 novembre i Carabinieri della Stazione di Calcinate hanno eseguito un ordine di carcerazione per esecuzione pena, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo nei confronti di un cittadino bergamasco.Il 25enne, italiano, è ritenuto colpevole del reato di atti sessuali con minorenne. Era il mese di giugno del 2020 quando il padre della vittima, allora 14enne, denunciava ai militari della Stazione di Calcinate la vicenda. Il ragazzino, che nonostante la giovane età, aveva capito che c’era qualcosa che non andava, nel tentativo di staccarsi definitivamente dall’uomo, decideva di rivolgersi al padre raccontandogli tutto. La vicenda aveva inizio già nel 2016, quando il minore, anch’egli italiano, aveva solo undici anni. L’arrestato era, infatti, suo vicino di casa ed era riuscito a guadagnarsi la fiducia della famiglia della vittima, tanto che il minore spesso rimaneva in compagnia del venticinquenne.I Carabinieri di Calcinate, nel 2020, hanno perquisito l’abitazione del venticinquenne e gli hanno sequestrato cellulare e dispositivi informatici, successivamente analizzati. Le prove raccolte e il successivo processo hanno consentito di acclarare la colpevolezza dell’arrestato, poi condannato con sentenza definitiva nel novembre di quest’anno.L’uomo, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Bergamo dove sconterà 5 anni di reclusione.L'articolo Bagnatica, atti sessuali con minorenne: condannato a 5 anni di reclusione proviene da Araberara.
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