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MediaLuca Mariani«È un dramma nel dramma.» Simona D’Alba, la sindaca di Pedrengo, commenta così l’arresto di Monia Bortolotti accusata di aver ucciso nel 2021 la figlia Alice di quattro mesi e l’anno successivo il figlio Mattia che non aveva ancora compiuto due mesi di vita. «Ci aveva già colpito la morte di questi due piccoli bimbi. Era un fatto eccezionale, sia per dramma che per sfortuna. Ma si pensava fossero due morti bianche. Mai nessuno aveva ipotizzato altro. Perciò l’inchiesta prima e poi l’arresto ci hanno sconvolti tutti.»La sindaca è nel suo Municipio. Solo gli occhi scuri spuntano dalla mascherina ffp2 bianca che indossa a causa del raffreddore: «Monia e il compagno Cristian Zorzi li ho conosciuti quando sono venuti qui in Comune per le solite pratiche burocratiche. Dopo la morte del secondo figlio» continua la prima cittadina pedrenghese: «ci hanno chiesto se avessero potuto seppellire insieme i due bambini. Noi abbiamo provato a concedere una deroga al regolamento comunale ma non siamo riusciti.»Così adesso i due fratellini riposano entrambi al cimitero di Pedrengo. Alice ha la sua tomba in marmo bianco ricoperta di fiori e peluche. Mattia invece giace solo nel colombario, nella parte nuova del campo santo. Ai piedi del suo marmo venato di grigio tanti vasi di fiori colorati. Sopra una mensola con orsacchiotti e giocattoli da cui prendono il volo quattro farfalle bianche.***Monia e Cristian e i loro due bimbi. Il pm: “Lei lucida e fredda”La mattina di sabato 4 novembre 2023 Monia Bortolotti di 27 anni è stata arrestata dai carabinieri, nella sua casa di via Falcone e Borsellino a Pedrengo, dove viveva con il compagno Cristian Zorzi di 52 anni. L’accusa è di aver ucciso i suoi due figli: il 15 novembre 2021 Alice che aveva solo quattro mesi e il 25 ottobre 2022 Mattia che non aveva ancora compiuti i primi due mesi di vita. Secondo la procura di Bergamo le morti di Alice e Mattia sarebbero causate da “un’azione volontaria, che evidenziava l’obiettivo di causare la morte del bambino”. Secondo gli inquirenti il motivo dei due infanticidi sarebbe da trovare “nell’incapacità della madre di reggere alla frustrazione del pianto prolungato dei bambini”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo PEDRENGO – Viaggio a Pedrengo dove Alice e Mattia sarebbero stati uccisi dalla madre. La sindaca: “Quel giorno che abbiamo disseppellito Alice nel massimo riserbo…” proviene da Araberara.

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MediaL’hanno manipolata e le hanno fornito una tesi difensiva”. A sostenerlo il pubblico ministero, Alessia Pifferi, che ha lasciato morire sua figlia Diana a Milano, “è stata aiutata a fornire una versione dei fatti sulla morte della figlia” dalle psicologhe del carcere. “Una versione differente rispetto a quello che aveva detto spontaneamente all’inizio”, ha detto il pubblico ministero Francesco De Tomasi, titolare dell’inchiesta con Rosaria Stagnaro. Si tratta, spiega oggi Repubblica Milano, dei colloqui che hanno accertato il deficit intellettivo della donna. Il pm già nella scorsa udienza aveva parlato di una «manipolazione» in carcere. Ieri in tribunale ha presentato una memoria in cui smonta l’esito dei colloqui: “Non un percorso di assistenza difensiva ma una rivisitazione dei fatti contestati». Le esperte avevano scritto che «il non essere stata vista nei suoi bisogni da bambina ha probabilmente indotto la capacità di vedere la figlia come altro da sé”. Per questo l’avrebbe abbandonata. In un altro passaggio della relazione si scrive che Alessia Pifferi ‘è assolutamente credibile quando dice che amava sua figlia e non avrebbe voluto farle del male’. Il pm dice che l’imputata è stata sottoposta a un monitoraggio. E adesso è consapevole del fatto che la derubricazione del fatto in abbandono di minore le consentirebbe di avere una pena minore. E questo stride con i problemi cognitivi accertati nella relazione su di lei. Mentre una eventuale diagnosi di semi-infermità potrebbe farla finire in una Rems.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo LEFFE – “Hanno manipolato Alessia Pifferi per fornire una tesi difensiva”. Il Pm contro le psicologhe del carcere proviene da Araberara.

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MediaC’è un clima strano in paese a proposito delle prossime elezioni amministrative: sembra che nessuno abbia voglia di parlarne, fatta eccezione per Walter Semperboni che ha già pronti 8 nomi e gliene mancano solo tre, per cui sarebbe a buon punto.Quanto all’attuale prima cittadina, Romina Riccardi, si sottolinea da più parti il suo comportamento incomprensibile in questi ultimi tempi: si fa vedere poco in paese; anche per la festa annuale dei pensionati – che si fa a turno nei vari ristoranti del paese e che quest’anno si è svolta presso quello di Sergio Piffari – ha raccolto solo una trentina di partecipanti, mentre di solito in quell’occasione gli ospiti si aggirano sul centinaio.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo VALBONDIONE – ELEZIONI – Walter Semperboni è pronto. Michele Piffari con Romina Riccardi? proviene da Araberara.

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MediaStefano Novelli“L’è gnìt giò l’Glèn”, declamava la gente della valle quella fredda mattina di inizio dicembre. E quella locuzione passava di bocca in bocca come un mantra, risvegliando di soprassalto quei borghi della valle che fortunatamente non erano stati coinvolti nella sciagura.“L’è gnìt giò l’Glèn”, è venuto giù il Gleno. Quell’imponente muraglia che si stagliava sopra Bueggio e che dominava la montagna, quella che dicevano avrebbe portato benessere e lavoro era crollata, frantumata come fosse argilla, sprigionando i suoi quasi 6 milioni di metri cubi di acqua sulla vallata sottostante. Erano le 7.15 del 1° dicembre 1923.Uomini, donne e bambini. Vite spazzate via in un lampo da una forza distruttrice mai vista. La Val di Scalve e la Val Camonica si trovarono drammaticamente accomunate da un destino tragico e fatale.Ma non erano solamente gli esseri umani a perire. La furia dell’acqua spazzava via anche i caparbi tentativi di ripresa sociale ed economica che si cercava di mettere in atto, una specie di reazione naturale alla miseria e alle privazioni patite in tempo di guerra che, grazie a Dio, era appena finita. Il crollo della Diga del Gleno aveva portato via anche la speranza e il futuro.Successivamente si sono sprecate centinaia di pagine e litri di inchiostro nell’imputare la colpa di quanto successo a un errore di progettazione, all’imperizia dei tecnici o alla qualità scadente del materiale impiegato. Tutto tristemente vero, nulla da dire. Ma non dimentichiamo che la mandante di questa catastrofe annunciata è una sola, e si chiama avidità.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo “L’È GNÌT GIÒ L’GLÈN”, 100 ANNI E NON ABBIAMO IMPARATO NIENTE proviene da Araberara.

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MediaI muri della vecchia scuola si sono sbriciolati davanti agli occhi di Andrea, un’emozione forte, un vecchio edificio che per anni ha fatto da casa ad una passione grande, innata, di quelle che hanno il potere di farti volare altrove senza muoversi di un millimetro. Andrea Casillo, 43 anni, chiudunese doc, in arte Kasy 23, “23 come Michael Jordan, il mio idolo fin da ragazzino e poi è un numero che ricorre spesso nella mia vita, ognuno ha il proprio numero e il mio è quello”, è un artista che ha fatto di una passione il proprio lavoro.E che l’ha fatto quando la vita ti mette a dura prova: “Avevo 25 anni, sono andato a letto una sera con il mal di schiena e il giorno dopo non mi sono più alzato, da lì ho fatto quattro mesi di ospedale ed è iniziata la mia nuova vita”.Riavvolgiamo il nastro: “Ho studiato Chimica alimentare, ma avevo 14 anni e volevo un motorino quindi ho iniziato a lavorare in una pizzeria… ho sempre proseguito e a 21 anni ne ho ritirata una. Un lavoro che mi piaceva molto, anche se nel frattempo ho fatto un colloquio per una ditta chimica… l’idea era quello di tenere entrambi”.E invece quell’infezione al midollo ha cambiato le carte in tavola: “La ditta mi aveva preso, ma ero in ospedale quando ho ricevuto la notizia… e ho dovuto vendere anche la pizzeria. Se è un rimpianto? No, non ci ho nemmeno pensato, anzi, avevo altro a cui pensare in quel momento”.Come l’hai presa? “All’inizio non ti rendi neanche conto di quello che ti sta succedendo, poi quando inizi a vedere la prima carrozzina allora qualcosa cambia… ma non sono stato a pensarci troppo, ho cercato piuttosto di capire come potevo risolvere i problemi. Fin da subito ho cercato di darmi da fare per raggiungere il mio primo obiettivo, essere autonomo fin dalle piccole cose, perché devi imparare di nuovo a fare tutto”.La prima cosa che hai imparato? “Andare a letto da solo, è stata una conquista. Gli infermieri ti mettevano a letto alle 20:30 e figurati se a 25 anni poteva starmi bene una cosa simile (sorride, ndr)”.Poi come è andata? “L’impatto più grosso è stato appena dimesso dall’ospedale… quando arrivi a casa e ti trovi a dover affrontare le cose di tutti i giorni, anche le più semplici, ma che non sono più le stesse. Casa mia non era più accessibile, avevo difficoltà a muovermi, in ascensore non entravo, c’erano i gradini e quindi dovevo farmi aiutare a salire e scendere… la fortuna ha voluto che mia nonna mi lasciasse un appartamento a piano terra e mi sono trasferito. Ho deciso di andare a vivere da solo per rendermi autonomo fin da subito. I miei genitori abitavano comunque a 200 metri e se avessi avuto bisogno, avrei potuto contare su di loro… ma sono convinto che se non avessi vissuto da solo, non sarei riuscito a fare ciò che invece ho fatto in questi 18 anni”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo CHIUDUNO – Andrea e quella notte che gli ha cambiato la vita: “L’infezione, la sedia a rotelle, la rinascita con la street art e le ex scuole, il mio parco giochi dei graffiti” proviene da Araberara.

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MediaL’Iperal verso la chiusura a fine anno. Ma qualcosa si muove. Nel senso che dovrebbe essere già pronto il sostituto. Non cambia nella sostanza la perdita di un supermercato, perché il sostituto dovrebbe essere il Conad che andrà ad allargarsi e si sposterà dalla zona dove si trova ora, in Via Dante Alighieri, all’entrata di Lovere verso la parte opposta. E così a Lovere per ora resteranno due soli supermercati, un discount e il Conad che peraltro non aprirà subito dopo la chiusura dell’Iperal, previsti un paio di mesi di lavori.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo LOVERE – L’Iperal chiude. Il Conad rilancia e si sposta ma all’appello manca un supermercato proviene da Araberara.

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MediaNon c’è pace tra gli ulivi della Collina. Non è il titolo di un brano teatrale ma quello che sta succedendo in Collina dopo l’addio forzato di don Lorenzo. Risparmiamo qui le polemiche, le denunce, le accuse che in Collina in questi anni tritano tutto, persone e fatti, con buona pace di chi in pace vorrebbe essere lasciato. Dopo don Lorenzo, in Collina è arrivato don Alessandro Baitelli, 53 anni, parroco di Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino. Le comunità erano riparte con la speranza di dimenticare il can can che era successo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo LA COLLINA – Quel biglietto di Don Maurizio: “Bisogna apporre la firma del sacerdote alle Messe per fare la Prima Comunione” proviene da Araberara.

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MediaDalla stella verde conquistata l’anno scorso a quella rossa ottenuta qualche giorno fa nella Guida Michelin 2024. Un riconoscimento importante per la Contrada Bricconi di Oltressenda Alta e un grande risultato per la ristorazione bergamasca.Un agriturismo nato per far rivivere la montagna attraverso l’impegno di giovani agricoltori. Era stato proprio Michele Lazzarini a marzo del 2022 a raccontare ad Araberara il progetto di Contrada Bricconi: “Forse proprio perché ho viaggiato tanto sognavo da tempo di tornare alla mia terra e alla mia gente, forte delle tante esperienze acquisite e deciso a valorizzarle nell’ambito del nostro territorio. 5 anni fa in Val Badia ho avuto l’occasione di conoscere Giacomo Perletti, e quando ho visitato la sua azienda agricola ‘Contrada Bricconi’ sopra Oltressenda mi sono fin da subito innamorato del luogo, cominciando a fantasticare intorno ad un possibile progetto di collaborazione e di ritorno, appunto, alla mia Valle”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo OLTRESSENDA ALTA – Contrada Bricconi: dalla stella verde alla prestigiosa stella rossa proviene da Araberara.

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Media “Sono tutti in campagna elettorale, ma non si riesce a sapere niente”. Sic stantibus rebus si prevedono le due liste di cinque anni fa, la contrapposizione tra il gruppo che aveva come candidato Pasquale Fenaroli e quello che ha vinto capeggiato da Ioris Pezzotti. Serve ricordare per gli smemorati che erano i due assessori nella Giunta di Filippo Colosio? Al voto erano andato il 78,5%, mica poco non essendoci una lista di quello che per comodità definiamo il centrodestra. Ioris l’aveva spuntata con 730 voti contro i 638 di Pasquale.Il “centrodestra” aveva e ha come riferimento i due “grandi vecchi”, ex sindaci, Natale Colosio e Privato Fenaroli i cui nomi si perdono nel tempo, ormai passato remoto. A oggi non sembra proprio che qualcuno raccolga il testimone, l’ultimo sindaco di quest’area è stato Massimo Zanni nel 2009.E allora se i giochi si fanno nei due gruppi si raccolgono solo indiscrezioni. Nella lista di Ioris si danno per certe due defezioni, quella dell’attuale vicesindaco Roberto Zanella intenzionato a tornare in quel di Lovere e Annamaria Fenaroli. Che peso avevano cinque anni fa? Zanella era stato eletto come secondo (57 preferenze), dietro Fabio Rinaldi (104), che aveva fatto il botto, soprattutto a Cambianica, mentre Annamaria Fenaroli era stata l’ultima degli eletti con 18 preferenze. A quel che si sa Ioris starebbe contattando persone disponibili a entrare in lista, con alterni risultati.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo TAVERNOLA – ELEZIONI 2024 – Due liste e qualche incognita proviene da Araberara.

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MediaLucio ToninelliCosa c’entriamo noi con la Val Gandino e con Casnigo? Per “noi” intendo noi Scalvini delle “Terre Alte”… Va di moda questa etichetta di Highlanders, per dire “chi chè stà ’n simå ai brich”, come noi. Li per li non mi viene in mente alcuna  risposta alla domanda. Neanche l’ottimo caffè corretto del Plazza Caffè di Casnigo, mi viene in aiuto. Buio pesto.  Ma è normale: a dire il vero, in tre quarti di secolo non ero mai stato – prima d’ora – a Casnigo. Eppure mi ronza in testa qualche moscerino mnemonico. Lo sento che ronza,  ma non lo cavo dal buco. Avrà a che fare con gli antichi romani e con le miniere? No: noi ferro, loro lignite; loro nel secolo XIX, noi già prima di Cristo; i romani non sapevano che farsene di quella roba torbosa puzzolente; forse tentarono di coltivare le cicerchie e i ceci. La piana del Serio era molto fertile… No, non ci siamo. Allora con i guelfi e i ghibellini? In quei tempi bui, noi tifavamo più per il Papa, i Casnighesi per l’Imperatore. Ma ce le siamo date tutti a prescindere – e alla cieca – fino a invocare S. Bernardino per rinsavirci. No, no, non è neanche questo il bandolo. Forse le pecore e la lana? È possibile che affittassero i nostri alpeggi alti d’estate e che si trafficasse di lana e di pecore, ma non ricordo fatti storici di rilievo come la guerra con Borno per il Negrino. No. Che siano le partite di calcio, allora? Magari fra la Gandinese e CimaVerde-Vilminore, negli anni della spensierata giovinezza? Io comunque ero un brocco e non mi interessavo di calcio.D’improvviso, mentre sorseggio il secondo caffè, mi viene un lampo, una scintilla. Mi dò una manata in fronte… “ma certo… – dico – Landrieux, il generale francese Landrieux!  Che Odino lo fulmini, parlandone da morto! Lui e i suoi francesi…”. I clienti del bar si girano, scuotono la testa mettendo l’indice alla tempia. “ Ma sì, cercavo la traccia della nostra contaminazione intervalliva, capite!”. Un ginseng, per favore, tazza grande.Siamo a fine ‘700… A scriverne è proprio un uomo del ‘700: Giambattista Grassi di Schilpario. “Arrivano i Francesi!”, titola. “Superate le Alpi nel 1796, i francesi s’impossessarono del Piemonte e del Ducato di Milano: e, simulando pace ed amicizia con Venezia, occupano Bergamo e Brescia”.  Porca l’oca!  “Ma i prodi valseriani corrono alle armi contro i rivoluzionari. Atterrato in Clusone l’albero della libertà dei rivoltosi, mossero verso Bergamo gridando “S. Marco, S. Marco!”; ed unitisi con quelli di Val Gandino, si azzuffano coi rivoluzionari, e li respingono”. Ma fu vittoria breve, perché… “…sopraggiunto il generale francese Landrieux con milizie e artiglieria, i nostri furono costretti a ritirarsi, ed a pagare una grossa taglia per salvare i loro paesi dal saccheggio. Anche gli Scalvini spiegarono al vento la loro bandiera, ed armati di rugginosi moschetti, marciarono tronfi a Clusone; ma qui, saputo della disfatta, tornarono a casa con la coda fra le gambe”.  Dicendosi: “Beh, dai, poteva andare peggio”.Una memoria tira l’altra, mi viene in mente che c’è altro. Però… siamo nel ‘900, questa volta. Nel cuore del secolo XX quando fame, guerre, epidemie decimavano le valli e il contrabbando poteva salvare il pranzo e a volte perfino la cena. Con qualche rischio, si capisce.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo Viaggio a Casnigo: “Elena e Fabio in Municipio, il baghet, il Santuario della Santissima Trinità e quello della Madonna d’Erbia. I custodi Eva e Ilario, la Corsa dol Rémèt e…” proviene da Araberara.

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MediaTerzo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale di mercoledì 15 novembre: dopo le comunicazioni del Sindaco, la variazione di bilancio ecco al terzo punto una frasettina che ha fatto sobbalzare alcuni sindaci della valle, quelli che si prendono la briga di spulciare appunto “cosa fanno gli altri” e poi c’è il passaparola. La frasettina è semplice ma precisa: ESERCIZIO DEL DIRITTO DI RECESSO DALLA SOCIETÀ SE.T.CO. HOLDING S.R.L.Tradotto sta a significare che il Comune di Castione si toglie da Set.Co. holding. Prima di tutto ricordiamo che Se.T.Co., giocando sul fatto che erano sette i Comuni fondatori (altopiano e Conca Presolana), è stata istituita nel lontano 1997 per la gestione del ciclo dei rifiuti, per i quali però nel 2011 è stata istituita un’altra società, la G.Eco S.r.l. E allora la Set.Co, allargatasi a molti altri Comuni (sono attualmente 29) ha ripiegato sui servizi energetici, gestione del verde e in generale servizi ai Comuni soci. È diventata Holding nel 2017 fondando due anni dopo un’azienda ad hoc per i servizi, la Setco Servizi S.r.l.Adesso la maggior parte dei Comuni aderenti sta per concludere un’operazione di assorbimento nella Holding della Setco Servizi: anzi, dovrebbe succedere il contrario, è quest’ultima che incorpora la holding.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo CASTIONE – Nuovo capitolo del Castionexit. Fuori anche da Set.Co. holding proviene da Araberara.

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Media“Una bozza di programma ovviamente ce l’ho, e non solo in testa: secondo me a Ponte Nossa bisogna pensare di più alla cultura ed all’ambiente, e dare più attenzione ai cittadini, un’attenzione che a mio parere è mancata dal momento che finora non hanno avuto voce in capitolo. Ma un programma più preciso e ben articolato articolato è tutto ovviamente ancora, come si dice, in fieri”.Così Anna Frattini, commercialista sessantenne molto impegnata da sempre sui temi, appunto, della cultura e dell’ambiente, che sta preparando una lista da presentare alla prossima competizione elettorale amministrativa:“C’è già stato un primo incontro con le persone che ho contattato in questi ultimi tempi, 7 o 8 nomi sembrano già abbastanza sicuri ma vorrei arrivare a 11, anche se in questo periodo è difficile trovare persone disposte ad impegnarsi ed a metterci la faccia…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo PONTE NOSSA – ELEZIONI – Anna Frattini: “La mia lista, 8 nomi sicuri ma voglio arrivare a 11, non è positiva una sola lista” proviene da Araberara.

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MediaI progetti sulla scrivania del sindaco Mariano Foresti iniziano a prendere forma. Partiamo dal cantiere delle ex scuole Elementari: “Se non ci saranno problematiche, penso e spero di chiudere i lavori entro la fine dell’anno. La parte interna, ovvero la sala polifunzionale, è già stata completata, mentre per quanto riguarda l’esterno sono state montate le impalcature per poi procedere con il rifacimento delle facciate e della copertura. Anche il cantiere della scuola materna sta proseguendo come da cronoprogramma, abbiamo chiesto un po’ di pazienza alle famiglie, ma per il prossimo anno scolastico potranno rientrare in una struttura più sicura ed accogliente”.E poi la passerella pedonale alla foce del Borlezza: “Sta per concludersi in questi giorni la manutenzione che prevede la completa ritinteggiatura e il serraggio dei palconcelli di transito”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo CASTRO – Mariano, le ex Elementari, via Corna e sulle elezioni… proviene da Araberara.

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MediaMancano ormai solo sette mesi al primo turno delle elezioni comunali di Albino, che si terranno il 9 giugno insieme alle Europee. In pratica, prendendo in prestito un’espressione tipica della Presidenza della Repubblica, Fabio Terzi sta per entrare nel suo ‘semestre bianco’, quello cioè che caratterizza la fine del suo duplice mandato. Il decennio ‘terziano’ procede verso la conclusione e non potrà essere prolungato di ulteriori cinque anni. I possibili cambiamenti legislativi dei prossimi mesi andrebbero infatti a consentire il terzo mandato consecutivo ai sindaci dei comuni fino a 10 mila abitanti; per i più popolosi (come, appunto, Albino) resterà con ogni probabilità il limite dei due mandati.Ecco quindi che il ‘toto-sindaco’ riguarda non solo le minoranze, ma anche la stessa maggioranza. Al momento, però, le bocche sono cucite e le voci sui possibili candidati a sindaco sono poco più che sussurri.Sul fronte del centrodestra di governo, le bocce sono ancora ferme, o quasi. Data l’importanza di Albino nella geografia politica della Bergamasca, le segreterie provinciali dei partiti di centrodestra avranno voce in capitolo nella scelta del candidato a sindaco.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo ALBINO – ELEZIONI 2024 – Il peso delle segreterie provinciali sul ‘dopo Terzi’. Centrodestra: la Lega vuole un suo uomo come sindaco (Esposito), ma deve fare i conti con il boom di Fratelli d’Italia. Arancioni e Pd lavorano per il ribaltone, ma… proviene da Araberara.

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MediaSarnico si affaccia sul lago in una giornata di sole. Lungo viale. Mi aspettano in villa quelle che chiamerò “le tre Grazie” che hanno fatto la… grazia a Forza Italia. Una fetta di torta, un caffè e Serenella Cadei, Adriana Bellini e Cristina Bresciani mi raccontano come hanno fatto il miracolo che consiste nel tesserare centinaia di persone al partito orfano del fondatore, Silvio Berlusconi, quando tutti si aspettavano un crollo e addirittura si paventava l’estinzione del partito. Partiamo dalle “cariche” che le tre gentilissime e simpatiche “Grazie” ricoprono: Adriana Bellini è sindaca di Credaro e Presidente della Comunità Montana dei Laghi (Alto e Basso Sebino e Val Cavallina). Cristina Bresciani è la responsabile provinciale del tesseramento, mica paglia. Serenella Cadei è la “delegata” del Collegio 21 per Forza Italia ma è nel direttivo provinciale del partito. Serve definire i confini della circoscrizione o Collegio 21 per evidenziare poi i numeri record alla base di questo articolo: comprende tutto il territorio della citata Comunità Montana più alcuni Comuni come Ranica e Torre Boldone, Gorle e il più vicino Castelli Calepio.E adesso la consistenza del “miracolo”: hanno raccolto 400 tessere su un totale di 1.800 della provincia di Bergamo, più del 22% del totale (basti pensare che Bergamo città i tesserati sono 270) Sono 8 i Collegi. I numeri si riferiscono alle adesioni cartacee, mancano ancora i dati di chi si è tesserato on line.Ci sono alcuni esempi eclatanti: a Parzanica, circa 328 abitanti a inizio 2023 (ma al voto alle ultime elezioni sono andati meno di 190 aventi diritto) si sono tesserate ben 30 persone. Già che ci siamo citiamo le 80 tessere di Credaro (qui la sindaca ha fatto la differenza), 40 a Sarnico, 80 a Villongo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo BASSO SEBINO – POLITICA – Le tre “grazie” che rilanciano Forza Italia Boom di tesseramento nel Basso Sebino proviene da Araberara.

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MediaCome ormai da tradizione, anche quest’anno l’amministrazione comunale guidata da Marco Gallizioli ha consegnato gli attestati di merito e le borse di studio ai ragazzi che si sono distinti tra i banchi di scuola.
Ci complimentiamo – ha detto l’amministrazione comunale – con tutti gli studenti e tutte le studentesse che si sono contraddistinti per i loro ottimi risultati, dimostrando che Leffe è un paese ricco di eccellenze da questo punto di vista…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo LEFFE – Consegnate le borse di studio: “Leffe è un paese ricco di eccellenze” proviene da Araberara.

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MediaSettimane di fermento a Colere, dove si attende il via dei nuovi impianti. L’inaugurazione è fissata per giovedì 30 novembre con l’accoglienza presso il piazzale in via Carbonera a Colere per poi procedere con la benedizione degli impianti e il taglio del nastro. Colere Infinite Mountain aprirà al pubblico il giorno seguente, il 1° dicembre, neve e autorizzazioni amministrative permettendo.Il sindaco Gabriele Bettineschi è soddisfatto: “Quando mi sono candidato insieme al mio gruppo, l’obiettivo rispetto agli impianti era quello di trovare una soluzione per la prima seggiovia che stava arrivando a fine “vita tecnica” e si pensava di andare in quella direzione anche in funzione dei finanziamenti richiesti a Regione Lombardia sul fronte del Patto Territoriale, che si sono concretizzati per un totale di 6.900.000 di euro per la nostra valle di cui ben 4.500.000 di euro per gli impianti di Colere. Poi la situazione, in positivo s’intende, è cambiata grazie all’ingresso del dott. Massimiliano Belingheri, colerese DOC, che ha voluto investire fortemente sul rilancio del comprensorio sciistico di Colere. È chiaro che da parte mia e dei miei consiglieri c’è soddisfazione, perché nella realizzazione di questo ambizioso progetto ci abbiamo messo tanto di noi e guardando all’iter procedurale, non certo facile per quanto si possa pensare e che ha richiesto grandi sforzi per un ente come il Comune di Colere e per i propri uffici non certo abituati a seguire progetti e procedure così complessi. Oggi, insomma, una punta di orgoglio in noi c’è”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo COLERE – Il sindaco e gli impianti: “Un orgoglio, ma c’è ancora tanto lavoro da fare” proviene da Araberara.

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MediaNella seconda settimana di novembre un tranquillo messaggio su ‘Sei di Cene…’ scatena una piccola tempesta social. È stata infatti sufficiente una garbata domanda rivolta da un abitante di Cene ai suoi compaesani: “Scusate, ma in questi giorni succede anche a voi che scenda l’acqua sporca dal rubinetto, oppure è un problema che c’è solo nella zona di Via Capitano?”.Da qui si è sviluppata una lunga serie di commenti, con vari cittadini che hanno commentato il cattivo stato dell’acqua in varie vie del paese: Via Spigla, Via Molini, Via Manzoni, Via XXV Aprile, Via Dante, Via Monte Bo, Via Caduti, Via Veneto, Via Monte Bue, Via del Castèl, Via Marconi, Via Ronchetti, Via De Gasperi, Via Enrico Toti, Via Bellora e pure in Valle Rossa.È vero che nelle scorse settimane ha piovuto con grande intensità, ma in altri paesi l’acqua del rubinetto è comunque rimasta buona.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo CENE – Ma quali ‘chiare, fresche e dolci acque’? Polemiche sull’acqua sporca cenese proviene da Araberara.

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MediaLa comunità di Villongo si è riunita attorno ad Antonio Bettoni nel giorno della sua professione perpetua nella Compagnia di Maria (missionari monfortani) per le mani del Superiore Generale padre Yoseph Putra Dwi Darma Watun e poi, il 29 ottobre, per l’ordinazione diaconale con l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S. E. R. Mons. Baldo Reina, vicegerente della diocesi Roma.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo VILLONGO – Il ‘sì per sempre’ di Padre Antonio Bettoni a Roma proviene da Araberara.

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MediaSei mesi e 20 giorni di rinvio. Alla fine, è stato questo l’esito dell’accordo tra l’Amministrazione comunale di Casazza e la famiglia titolare della farmacia del paese. Non è che tra i due contendenti che nell’ultimo anno si sono trovati “l’un contro l’altro armato” sia improvvisamente scoppiata la pace. No, per quella ci vorrà ancora tempo. Però è stata disinnescata e rinviata a metà dell’anno prossimo la temuta udienza al Tar di Brescia, fissata per giovedì 9 novembre.Adesso, in accordo tra le parti, l’udienza di fronte al giudice amministrativo è stata rimandata al 29 maggio 2024 per permettere di trovare un eventuale accordo.Al centro del contendere c’è il cantiere di Via Nazionale, accanto alla Farmacia Varinelli. L’Amministrazione del sindaco Sergio Zappella sta portando avanti il suo progetto riguardante l’ormai ex edificio di proprietà comunale che ospitava gli appartamenti destinati a edilizia popolare. L’immobile è stato abbattuto e verrà poi ricostruito.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 17 NOVEMBREL'articolo CASAZZA – IL RINVIO – Udienza al TAR rimandata al 29 maggio 2024, tregua tra Comune e Farmacia. Il rinvio di oltre sei mesi è stato deciso per consentire alle parti di trovare un accordo proviene da Araberara.

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