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MediaA Ranzanico, il paese che dall’alto domina il Lago di Endine, a metà settembre c’erano tre colori che trionfavano su tutti gli altri. Stiamo parlando dei tre colori della bandiera italiana: verde, bianco e rosso. Domenica 17 settembre si è infatti festeggiato un compleanno importante. A compiere 60 anni era il locale gruppo Alpini, costituito nei primi anni Sessanta.Le Penne Nere di Ranzanico hanno cambiato all’inizio dell’anno il loro capogruppo; dopo ben 15 anni, Sandro Caldara ha passato il testimone a Giancarlo Meni, 64 anni.È stato proprio lui a fare gli onori di casa, accogliendo le numerose persone che dai vari paesi della Val Cavallina (ma anche della Val Calepio) si sono recati a Ranzanico per festeggiare il 60° anniversario di costituzione del Gruppo Alpini.“È stata una bellissima giornata, con parecchia gente venuta a festeggiare con noi. Pensi che c’erano più di 35 gagliardetti di gruppi Alpini di tanti paesi! E poi – spiega il capogruppo Meni – oltre a tanta gente, c’erano i rappresentanti delle sezioni dell’U.N.I.R.R. (l’Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia) della Val Cavallina, della Val Calepio e di Chiuduno. E poi, c’erano anche i ragazzi delle scuole Medie che hanno partecipato al campo scuola che si è tenuto alcuni giorni fa. Erano presenti anche molte autorità. Ovviamente c’erano il sindaco Renato Freri e il parroco don Luca Nessi. C’erano poi il consigliere regionale Davide Casati, i tre vicepresidenti della sezione Alpini di Bergamo (Facchinetti, Bresciani e Vavassori), una decina di sindaci della val Cavallina, ma anche della Val Calepio. E vorrei ricordare anche Francesco Brighenti, speaker della manifestazione e consigliere sezionale di Bergamo”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo RANZANICO – 60 candeline per gli Alpini che ‘dominano il lago’ proviene da Araberara.

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MediaNuove nomine di medici ma non tutte le zone sono state coperte. Mentre a Castione ci sarà il nuovo medico, nessuno ha accettato la Val di Scalve e nemmeno Gromo, Valbondione, Valgoglio e Gandellino. Insomma, niente da fare.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBRE L'articolo Nuove nomine: a Castione il nuovo medico, nessuno in Val di Scalve e Gromo proviene da Araberara.

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MediaAlla fine, le persone che hanno visitato il Mercatino in Corte di Luzzana, giunto alla diciannovesima edizione, sono state migliaia… si parla infatti di ben 6 mila persone, arrivate dal resto della Val Cavallina, da Bergamo, dal Sebino e da altri luoghi per assistere a uno degli appuntamenti più sentiti del mese di settembre.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo LUZZANA – Il Mercatino in Corte fa il pieno proviene da Araberara.

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MediaGiornata di sport e divertimento al centro sportivo di Ranzanico, dove sabato 16 settembre è stato festosamente inaugurato il nuovo campo a erba sintetica. Una inaugurazione in grande stile con tanto di taglio del nastro e benedizione da parte del parroco don Luca Nessi, alla presenza del sindaco Renato Freri e degli altri primi cittadini della zona del Lago di Endine, oltre ai ragazzi che hanno partecipato al primo Torneo Special e ad alcune vecchie glorie del calcio, come Omar Torri, Astutillo Malgioglio e Roberto Previtali.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo RANZANICO – Inaugurazione del campo sintetico, festa con le ‘vecchie glorie’ proviene da Araberara.

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MediaAnche a Grumello del Monte si sta lavorando alle prossime elezioni. Si viaggia ancora sulle indiscrezioni per il momento, visto che soltanto Simone Ravelli (che abbiamo intervistato sulle pagine di questo numero) ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco con una lista civica appoggiata da Fratelli d’Italia. Il panorama sembra essere lo stesso di quattro anni fa, sempre con quattro liste pronte ad affrontarsi il prossimo 9 giugno. Facciamo un passo indietro. La scorsa tornata elettorale oltre al sindaco uscente Simona Gregis con la lista Lega Salvini Lombardia, si erano presentate altre tre liste, ‘Siamo Grumello’ capitanata da Osvaldo Finazzi, ‘Prospettiva Grumello’ con Floriano Caldara e Mario Antonio Brignoli che invece guidava la lista ‘Uniti per Grumello’ con i partiti di centro destra. E ora?SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo GRUMELLO DEL MONTE – Elezioni, ancora 4 le liste in corsa? proviene da Araberara.

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MediaÈ un giovedì di settembre, le lancette dell’orologio indicano le 17:30, il centro sportivo di Clusone ha aperto le sue porte per un’altra giornata di allenamenti, il manto sintetico è ancora vuoto e silenzioso sotto un cielo grigio che promette pioggia. Un pomeriggio come tanti, o forse no. Mauro Balduzzi, allenatore degli Allievi del Città di Clusone, attende la sua squadra. Mezz’ora e si comincia. Doveva esserci anche Diego Fornoni insieme a tutti loro e invece quel posto nello spogliatoio è rimasto vuoto.“Mi è capitato di tirare una riga sui nomi dei ragazzi perché cambiano squadra o perché smettono di giocare, ma mai perché non ci sono più”, dice l’allenatore con un nodo alla gola. Diego avrebbe iniziato l’avventura a Clusone proprio quest’anno, ma quel dolore alla gamba che lo tormentava da qualche settimana, lo aveva costretto a stare fermo. Una leucemia che se l’è portato via in poco tempo, una sentenza dura da mandare giù.Il vociare dei ragazzi rimbomba nel tunnel che porta allo spogliatoio poi, quando il pensiero va a Diego, cala il silenzio. I sorrisi si spengono, gli sguardi incrociano quelli dei compagni e poi si abbassano a terra. Le parole non escono, non ci sono. Diego aveva 16 anni e tanti sogni da realizzare, proprio come ognuno di loro.L’allenatore toglie il telefono dalla tasca, lo schermo si illumina, l’ultimo messaggio di Diego. Erano le 13:43 di lunedì: “Mister, ora riesco a camminare come una persona normale però purtroppo non riesco ancora a correre. Oggi posso venire a ritirare l’attrezzatura e resterò un po’ a guardare l’allenamento”, si legge.**Il parroco don Antonio: “La sua vita è stata un dono grande per tutti noi. Ha passato l’estate ad aiutare il papà e fare l’animatore al Cre…”(An. Cariss.) “Vorrei che tutti oggi sentiste forte l’abbraccio di Diego che ci dice di non piangere, e che lui sentisse altrettanto forte l’abbraccio di tutta la nostra comunità: lui deve raggiungere il Cielo, noi non possiamo trattenerlo, ma lui continuerà a proteggerci col suo sorriso”-Ed è stato davvero un pomeriggio di lacrime e di sorrisi e di canti improntati alla gioia  l’ultimo saluto al sedicenne Diego Fornoni, la cui scomparsa repentina a causa di una meningite fulminante ha segnato profondamente la comunità di Ardesio: una folla impressionante ha infatti accompagnato sia il corteo funebre – che dall’abitazione nella parte alta del centro storico ha raggiunto la parrocchiale – che la cerimonia religiosa sul sagrato e nelle vie tutt’intorno alla chiesa, gremiti non solo di compaesani ma anche di tante persone venute dai paesi vicini, di tantissimi bambini e ragazzi, con i loro colori, con i loro canti pieni di speranza ed il lancio dei  palloncini bianchi su cui avevano scritto i loro messaggi per l’amico e compagno di tanti giochi e di tante risate. Sulla bara, le maglie dell’Atalanta e dell’Asd Città di Clusone, la squadra dove Diego giocava a calcio. Appeso alla recinzione dell’oratorio uno striscione con la scritta: “Diego facci sorridere anche da lassù”.Una festa, appunto,  “un bel funerale perché Diego se lo meritava”, come il papà Battista aveva chiesto al suo parroco, pregando la Madonna della Grazie perché il suo figliolo se lo tenga accanto, tra i suoi Angeli.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo CLUSONE – ARDESIO – Diego e quell’ultimo giorno al campo: “Mister, non riesco a correre ma mi fermo a guardare l’allenamento…” proviene da Araberara.

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Media“Finora la tragedia che stiamo vivendo me la sono tenuta per me e per i miei Cari, protestando ed alzando la voce solo negli uffici degli …’addetti ai lavori’, ma adesso voglio raccontarla a tutti, per rendere pubblica anche la mia testimonianza del disastro in cui versa in nostro servizio sanitario. Sono Caty, la moglie di un malato di SLA, ho 69 anni, sono un O.S.S. (Operatore Socio Sanitario) in pensione che ha lavorato quasi trent’anni in una Residenza Socio Assistenziale (RSA). Siamo in quel maledetto dicembre 2021 quando mio marito Giacomo Benzoni, classe 1950, baradello DOC e gran lavoratore, un uomo di 90 kg, cantore del Coro Idica, a distanza di una settimana dalla terza dose del vaccino anti-Covid si ritrova senza voce. Temendo il peggio lo facciamo visitare da un Otorino-Laringoiatra, il quale lo rassicura diagnosticando una laringite da reflusso gastrico”.Dopo alcuni mesi, nonostante i farmaci prescritti, Giacomo non migliora, anzi peggiora velocemente. Viene visitato da diversi specialisti, ma gli esami risultano essere sempre negativi. Un’ ulteriore visita da uno specialista in Neurologia presso l’Ospedale  di Piario porta ad una Risonanza Magnetica, ma sempre con esito negativo.“Ci fu anche una seconda visita dallo stesso specialista, che ci tranquillizzò e  ci propose di rivederci dopo sei mesi”.Nelle settimane seguenti però le condizioni di Giacomo peggiorano: forti dolori alle spalle, un dimagrimento importante, difficoltà nel colloquiare con evidenti problematiche a farsi capire.:“Comunque, avendo avuto rassicurazioni da uno specialista, ci sentivamo in qualche modo tranquilli, ma al perpetuarsi della situazione negativa, ci consigliano una visita specialistica privata dal Primario in Neurologia presso la Clinica San Francesco di Bergamo, il quale, in poco meno di mezz’ora, capì tutto. Ricoverato nel reparto di Neurologia presso la stessa clinica, i vari approfondimenti portarono in sette giorni alla conferma della diagnosi: si trattava di SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica,(una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria. La Sla ad oggi è ancora inguaribile e questo implica la necessità di una rete di supporto e assistenza che coinvolga professionisti medici, operatori sanitari e caregiver  allo scopo di permettere  ai malati di vivere il più dignitosamente possibile, n.d.r.). Alle dimissioni dalla clinica, ci viene comunicato che entro un mese verremo contattati dal centro SLA dell’Ospedale Papa Giovanni XXXIII di Bergamo dove Giacomo verrà preso in carico per il normale iter post-diagnostico”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo CLUSONE – Giacomo, malato di Sla e la sua via Crucis per trovare assistenza: “Alla fine durante una crisi ho dovuto rivolgermi a un…veterinario” proviene da Araberara.

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MediaLuca Mariani«Quello che si vede alla televisione non è il vero Marocco. Ci sono tanti piccoli villaggi che sono ancora isolati. Dove la gente è morta. Quelli sono i veri marocchini.» Abdelhilah Badli ha gli occhi lucidi e la voce strozzata. Quattro giorni prima il suo Marocco è stato sconvolto da una violenta scossa di terremoto di magnitudo 6,8 che ha devastato la catena montuosa dell’Atlante fino a colpire la città di Marrakesh.«Ci sono più di una decina di paesini dove non c’è acqua, non c’è corrente e non c’è nulla.» Continua Abdel che da diciannove anni vive a Ponte Nossa. «Adesso tutte le strade che portano a quei villaggi sono chiuse. Già prima le persone di quei paesini erano costrette a spostarsi con gli asini per andare a prendere il cibo. Lì non si riesce ad arrivare in macchina per vedere quanta gente è morta veramente. A raccontare questa storia mi vengono i brividi.»Il viso tondo di Abdel è crucciato da una ruga di dolore sfumata di rabbia: «In questi anni le grandi città si sono sviluppate, ma hanno lasciato quei villaggi isolati in montagna, con il caldo del giorno e il freddo della notte, senza niente da mangiare. Queste persone si sono costruite le loro case da soli, con le loro mani. Lì hanno preso una bella botta anche perché le abitazioni sono fatte con la terra e ogni scossa rischia di fare cadere tutto. Quello che si fa vedere a tutto il mondo non è il vero Marocco. Nelle città sono arrivate le persone con i soldi e hanno costruito strade, palazzi e supermercati per far vedere una bella faccia del nostro paese.»La triste irritazione del quarantaseienne originario di Casablanca cresce mentre parla dell’inefficienza dei soccorsi, della scarsità dell’assistenza da parte della comunità internazionale e della mancata corsa al sostegno da parte dei cittadini italiani ed europei: «In questi villaggi dopo quattro giorni non è ancora arrivato nessun soccorso. Il governo non ha fatto nulla. Tutto l’aiuto arriva dalla gente. Solo noi marocchini stiamo aiutando. Andiamo al supermercato a comprare il cibo, le coperte e i vestiti per la gente dei territori colpiti dal terremoto. Tutti noi marocchini siamo stati uniti per aiutare. Noi siamo così di natura: quando succede qualcosa ci troviamo tutti insieme, ricchi e poveri, e ognuno dà quel che riesce e può.»SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo PONTE NOSSA – Abdelhilah e il suo Marrocco distrutto dal terremoto: “Vivo a Ponte Nossa dal 2004, giocavo a calcio, ma ero troppo…cattivo, ora faccio l’arbitro e pulisco i pullman alla stazione di Clusone” proviene da Araberara.

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MediaTocca a don Maurizio Rota, che arriva dritto dai Preti del Sacro Cuore, i pretoriani del Vescovo, i preti a disposizione per coprire le defezioni sul campo. E in Collina di defezioni cominciano ad essercene tante. Dopo l’addio ‘forzato’ di don Lorenzo Micheli, che sarebbe rimasto volentieri ma per ragioni che non stiamo qui a raccontare di nuovo è stato rimosso dall’incarico (ora sembra che la sua prossima destinazione sarà nel Lazio), era arrivato don Alessandro Baitelli, 53 anni (coscritto di don Lorenzo, ma questo è un caso), che già di suo non aveva voluto nessuna entrata ufficiale nelle cinque parrocchie a lui destinate: Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino. Un profilo basso, carattere completamente diverso da quello di don Lorenzo. Le comunità erano ripartite con la speranza di dimenticare il can can che era successo. Don Alessandro però qualche giorno fa ha lasciato un biglietto e se ne è andato: “Non ci ha nemmeno salutato – spiega un parrocchiano – io sono un assiduo frequentatore della Parrocchia e l’avevo visto il giorno prima  ma nessuno può entrare nella testa e nel cuore degli altri, avrà avuto i suoi problemi, anche fisicamente non era in piena forma, non giudichiamo.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo SOLTO COLLINA – Preti in fuga: don Alessandro Baitelli lascia le 5 Parrocchie ‘non me la sento, scusatemi’, la crisi del sacerdozio proviene da Araberara.

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MediaSono due ditte della zona ad aggiudicarsi il mega lavoro della nuova scuola del Piano di Costa Volpino, aggiudicati i lavori in questi giorni: “Saranno la Termotecnica Sebina di Costa Volpino e la Duci della Val di Scalve ad eseguire l’opera – commenta soddisfatto il sindaco di Costa Volpino Federico Baiguini – una notizia che non può che farci piacere, perché vuol dire che il lavoro resta sul territorio. Avevamo invitato 25 ditte, hanno partecipato in 4 e se lo sono aggiudicate quelle che hanno proposto condizioni più vantaggiose. E ora non resta che dare inizio ai lavori, la data è quella del 31 ottobre, siamo di corsa per preparare le ultime cose e intanto gli alunni della scuola Elementare del Piano hanno iniziato l’anno scolastico all’Oratorio come previsto. La struttura messa a disposizione dalla Parrocchia funziona e siamo molto felici di questa collaborazione.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo COSTA VOLPINO – La Termotecnica Sebina di Costa Volpino e la ditta Duci della Val di Scalve si aggiudicano il mega lavoro da 7 milioni di euro delle nuove scuole proviene da Araberara.

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MediaCaro direttore, permettimi qualche riga a proposito degli ultimi articoloni, ultimi di una lunga serie incominciata nei primissimi Anni Novanta del secolo scorso (e già parlare di secolo scorso…) a proposito di quella vera e propria araba fenice, comunemente chiamata variante (noi non abbiamo bisogno di altre aggiunte!): chiesta, promessa, sollecitata, scomparsa, ricomparsa, col buco, senza buco, poi ancora col buco, programmata, sprogrammata, finanziata, costosa…Come tu ben sai (così lo sanno anche gli altri) sono nato nel 1940, quattro mesi dopo l’inizio della nostra seconda guerra mondiale (i miei nipoti sanno dell’inizio della guerra non per quello che hanno imparato a scuola, no, figurati, ma per il mio compleanno) ed ho passato i primi anni della mia infanzia a Trescore (anche questo lo sai, ma io sono nato a Borgounito: già, dov’era? in Bergamasca?)Che c’entra? C’entra, c’entra!Il mio nonno paterno, Marcello, abitava a Borgo di Terzo (trovato!): era del 1883 e di professione era stradino, anche se il titolo ufficiale era quello di cantoniere. Infatti, i cinque chilometri che separano ancora oggi – non per nulla la strada l’è amò chèla – Trescore da Borgo erano, allora, suddivisi in vari tronchi, ciascuno con il suo bravo numero di identificazione, e affidato appunto ad uno stradino, che era direttamente responsabile delle buche, dell’erba, delle banchine, degli scoli dell’acqua (convogliata verso il Cherio) e vi era, in quei tempi, una vera e propria gara a fare meglio, perché, sempre in quei tempi (scusa, anche allora la strada era dell’ANAS!), passava periodicamente il capo cantoniere (mi viene in mente un cognome: Brentegani), che non lesinava rimproveri.Dimenticavo: sempre allora (ma in parte anche oggi), in alcuni punti di quei cinque chilometri si poteva ancora riconoscere, sia pure molto parzialmente, il tracciato del glorioso treno (per tutti noi era όl tram) che univa Bergamo alla Valle Cavallina, in funzione dal 1904 fino al primo dopoguerra, anzi si vedevano ancora delle riseghe, a fianco del percorso, dove era conservata la sabbia per ogni evenienza.Che c’entra? C’entra, c’entra!SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo TRESCORE – INTERVENTO DELL’EX SINDACO – Variante alla 42:“Arda: gna tè, gna i tò neùcc ederì mai chesta strada slargada” proviene da Araberara.

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MediaDetto sinceramente ci è sembrata tutta una presa in giro, sinceramente da professionisti abbiamo optato per scelte concrete”. A scriverlo i medici che avrebbero dovuto prendere servizio all’ambulatorio di Quintano, Una storiaccia che succede a Cividino-Quintano e che riguarda tre medici di base che si sarebbero detti disponibili ad aprire un ambulatorio a Quintano. Sui social naturalmente le polemiche si sprecano, ricostruiamo quanto sarebbe successo proprio attraverso quello che è stato raccontato: “Il Comitato Cividino-Quintano si è attivato per trovare una soluzione al grave problema della carenza dei medici di base nelle frazioni di Cividino e Quintano – spiega Francesco Metelli nel suo post – il Direttivo ha delegato due suoi componenti, Silvana Linetti e Maria Rosa Moreschi, per interfacciarsi con tre medici titolari di ambulatorio a Tagliuno e con l’Amministrazione Comunale, segnatamente con l’assessore Caldara e l’assessore Marenzi (essendo entrambi di Cividino, confidavamo che potessero fornire un contributo concreto alla soluzione del problema). A fine novembre 2022 Linetti e Moreschi si incontrarono con i tre medici, ed i due assessori Caldara e Marenzi, presso l’ambulatorio ormai dismesso di Quintano, di proprietà comunale, al fine di valutare la fattibilità, attraverso una piccola ristrutturazione degli ambienti, di creare un ambulatorio capace di ospitare, in base alle nuove direttive regionali, i tre medici, una piccola infermeria, una sala d’attesa con postazione per una segretaria. I medici si dimostrarono assolutamente interessati all’opportunità che gli veniva offerta: si trattava solo di condividere il progetto di ristrutturazione e di stabilire il canone agevolato che il Comune gli avrebbe fatto pagare. Entrambi gli assessori si impegnarono a trattare la questione con il resto dell’amministrazione, nell’ottica di portarla a buon fine.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo CIVIDINO – QUINTANO – I medici che avrebbero dovuto prendere servizio a Quintano: “Ci è sembrata tutta una presa in giro” proviene da Araberara.

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Media“E’ successo qualche cosa?”. Come niente fosse davvero successo in questi ultimi cinque anni, Covid e guerra, prezzi alle stelle, liste d’attesa infinite negli ospedali, ogni tanto una scossa di terremoto e alluvioni a gogò, esodo massiccio di migranti… ecco che la politica, autoreferenziale, torna a far notizia, avremo sindaci nuovi fiammanti o ci terremo quelli da usato sicuro. Il 9 giugno saranno chiamati al voto i cittadini di oltre 3.840 Comuni, con 27 capoluoghi di provincia.Bergamo città in cima ai pensieri dei partiti non solo locali, ovviamente. Il sindaco Giorgio Gori finisce il secondo mandato e non può ripresentarsi, sic stantibus rebus (a meno che, a sorpresa, passi la proposta dell’Anci di cui parliamo più avanti). Ma anche cittadine come Dalmine (dove però il sindaco in carica, Francesco Bramani, può ripresentarsi), Seriate e Albino, tanto per citare alcuni Comuni importanti “guardati a vista” dagli apparati politici di vertice non solo provinciale.Le Province riesumateRestano alcune incognite: le “nuove-vecchie Province tornano o non si fa in tempo a varare la legge che le fa tornare in vita entro la primavera in modo che si possa votare il 9 giugno quando sono previste le elezioni europee e anche le amministrative, vale a dire per la maggior parte dei Comuni? Si tratterebbe, per le Province, di riesumarle e far tornare a votare direttamente dai cittadini i consiglieri provinciali e il loro presidente. Sono tutti d’accordo nel tornare ai vecchi tempi. Resta un problemino: trovare i soldi, perché serve finanziarle, non avrebbe senso vararle senza dar loro i finanziamenti per le nuove-vecchie deleghe. Li tolgono alle Regioni nella parte che viene loro tolta di competenza. Le regioni a poco a poco sono diventate uno Stato nello Stato, non mollano certo competenze e tanto meno soldi. Quindi tutti d’accordo sul vararle, pronto il disegno di legge, tutti a ricerca di un salvadanaio che però nessuno ha messo da parte…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo SCENARI – Riesumare le Province? Mancano i soldi. Ipotesi terzo mandato per i Comuni fino a 15 mila abitanti: chi non lo vuole proviene da Araberara.

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MediaMentre il problema medici attanaglia le valli, soprattutto i paesi di montagna, arriva la classifica dei migliori ospedali del mondo. Classifica redatta da Newsweek con l’auto del centro idi ricerca Statista che ricorre a un panel di esperti formato da medici e giornalisti scientifici che hanno valutato più di 2300 ospedale in 28 Paesi del mondo utilizzano indici di performance ospedaliera, associati ai risultati di indagini internazionali sulle opinioni e le esperienze di pazienti e operatori sanitari. E gli ospedali italiani sono messi bene, molto bene. A dominare i ranking sono soprattutto gli ospedali americani che sono soli sul podio ma gli ospedali italiani sono presenti in tutti i ranking a differenza degli ospedali degli altri paesi Europei. “Non è solo questione di standards di cura, ricerca e innovazione – scrive il direttore Nancy Cooper – ma di consistenza: cioé quella capacità di attrarre le persone migliori e ottenere i migliori risultati per i pazienti, proprio come le più importanti nuove terapie e ricerche. E di tutti gli ospedali nel mondo, solo pochi riescono a fare questo di anno in anno. I migliori – conclude la Cooper – costituiscono un club molto esclusivo: sono cioé davvero molto pochi”. In collaborazione con l’ente di ricerca Statista, Newsweek ha valutato oltre 2.300 ospedali di 28 Paesi. E ha anche valutato i migliori ospedali per ciascun Paese, stilando anche una classifica dei migliori ospedali ad alta specializzazione.La classifica italiana1 Policlinico Universitario A. Gemelli 93.95% Roma2 Grande Ospedale Metropolitano Niguarda 89.05% Milano3 Ospedale San Raffaele – Gruppo San Donato 88.82% Milano4 Policlinico Sant’Orsola-Malpighi 86.57% Bologna5 Istituto Clinico Humanitas 86.18% Rozzano6 Ospedale Policlinico San Matteo 81.88% Pavia7 Azienda Ospedaliera di Padova 81.10% Padova8 Ospedale Borgo Trento 79.30% Verona9 Ospedale Papa Giovanni XXIII 79.17% Bergamo10 Presidio Ospedaliero Molinette – A.O.U. Città della Salute e della Scienza 79.16% Torino11 IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova 78.73% Reggio Nell’Emilia12 Presidio Ospedaliero Spedali Civili di Brescia 78.72% Brescia13 Azienda Ospedaliero -Universitaria Careggi 78.52% Firenze14 Azienda Ospedaliera-Universitaria Sant’Andrea 78.21 % Roma15 Ospedale Sacro Cuore Don Calabria 77.62% Negrar (provincia di Verona)SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo OSPEDALI – Ecco le classifiche dei migliori ospedali mondiali e italiani. Bergamo tra i primi posti ma… proviene da Araberara.

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MediaSe passasse il terzo mandato solo fino a 15 mila abitanti, non libererebbe la candidatura del sindaco uscente ad esempio a Seriate, oltre 25 mila abitanti, dove la Lega governa dal 1995, quando vinse Marco Paolo Sisana, poi nel 2004 Silvana Santisi e attualmente da quasi dieci anni col sindaco Cristian Vezzoli. In queto caso la Lega rivendica un primato di continuitàMa il limite dei 15 mila abitanti non libererebbe il terzo mandato neppure ad Albino (oltre 17 mila abitanti) dove la Lega anche qui ha governato dal 1995 quando fu eletto Mario Cugini, poi nel 2004 Piergiacomo Rizzi fermato al primo mandato, quando il centrosinistra vinse nel 2009 con Luca Carrara, a sua volta sconfitto dal centrodestra nel 2014 con Fabio Terzi, che è quindi alla fine del secondo mandato e se non si potrà ricandidare la Lega proporrebbe come candidato Daniele Esposito, attuale vicesindaco..SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo Le prime indiscrezioni dei paesi al voto – I casi di Seriate e Albino: in bassa valle la Lega candida Esposito, ma… proviene da Araberara.

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Media(At.La.) Il Pd sembra essersi chiarito le idee sulla candidatura del 2024 in città. A far pendere l’ago della bilancia verso il vice sindaco, la volontà di dare continuità politica al lavoro dell’amministrazione e il sondaggio di inizio anno
“Après nous, le déluge”. “Dopo di noi, il diluvio”. Sembrava il motto della giunta Gori fino ad un anno fa. Se non fosse che il destino di Bergamo è legato doppiamente al futuro del sindaco in carica che pare guardi a Bruxelles come prossimo incarico politico. Per farlo ha bisogno dell’appoggio del Partito Democratico e di portare con sé quel bacino di voti e di consensi che a Bergamo ha costruito in questi anni.E quindi niente diluvio, ma un sole splendente per mettere in atto una campagna che porti ad un doppio risultato: far sì che il centrosinistra faccia la tripletta a Palazzo Frizzoni e questo sia da spinta al posto a Bruxelles. Il sondaggio della scorsa primavera ha evidenziato una lista di possibili candidati. Il risultato è noto: in testa l’ex senatrice Elena Carnevali, già assessore ai servizi sociali nella giunta Bruni, dove si è accaparrata una popolarità e un affetto da parte di associazioni ed anziani. A poca distanza il vicesindaco Sergio Gandi, per due mandati fedele a Giorgio Gori. Nella classifica è emersa anche la candidatura di un civico, come il commercialista Giorgio Berta, presidente della Fondazione Donizetti: uomo di indiscusse capacità amministrative ed organizzative. Basti pensare che è riuscito dove altri hanno solamente avuto vertigini all’idea: chiudere il Teatro Donizetti e restaurarlo nei tempi stabiliti e con un budget blindato. Operazione portata a termine con la dura parentesi del Covid che gli è valsa la consacrazione di “uomo delle istituzioni”. Il nome di Berta circola anche negli ambienti del centro destra, ma il commercialista ha risposto che si candiderebbe solamente se glielo chiedesse Gori. La chiamata è come Aosta nelle temperature meteo della Rai: non pervenuta.
SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo BERGAMO – QUI CENTROSINISTRA – Il duello Carnevali-Gandi verso l’epilogo: la stoccata della Giunta Gori premia il vicesindaco proviene da Araberara.

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MediaOvviamente la politica si concentra sulle grandi città. Come abbiamo detto sono 27 i capoluoghi di provincia che andranno al voto. Citiamo tra gli altri Bari, Cagliari, Cremona, Firenze, Pavia, Perugia… e Bergamo. E qui la successione a Giorgio Gori (in forte odore non di santità ma di candidatura alle Europee) è diventata complicata. Il centrosinistra cerca un candidato all’altezza del sindaco attuale per confermarsi al governo della città. Giorgio Gori ha interrotto, con il secondo mandato, quella che sembrava una “tradizione” consolidata dopo il crollo della Dc, vale a dire un solo mandato per ognuno (centrodestra e centrosinistra): l’ultimo sindaco della Dc fu Gian Pietro Galizzi, poi nel 1995 fu eletto Guido Vicentini che in un certo senso proseguiva la Dc con altro nome (Ppi), poi la palla è passata al centrodestra con Cesare Veneziani nel 1999, poi di nuovo al centrosinistra con Roberto Bruni (nel 2004), di nuovo al centrodestra con Franco Tentorio (nel 2009), tutti con una sorta di maledizione di un solo mandato. Nel 2014 è toccato di nuovo al centrosinistra con Giorgio Gori ma questa volta si è rotta la maledizione e c’è stato un secondo mandato.Mentre del movimentismo nel centrosinistra alla ricerca di un successore parliamo a parte, il centrodestra vorrebbe tornare all’alternanza degli ultimi decenni. La coalizione ha tre teste come “Cerbero, fiera crudele e diversa, /con tre gole caninamente latra /sovra la gente che quivi è sommersa” (Dante). Il patto di coalizione è che “governa” chi ottiene più voti. Se il patto a livello nazionale è stato rispettato, il problema si pone a livello locale dove, come abbiamo detto sopra, Fratelli d’Italia non ha (non ancora) nomi importanti. Certo, man mano passano i mesi, sul carro del vincitore salgono a frotte, ma non ancora personaggi tali da proporsi in proprio come portatori di voti in aggiunta a quelli di partito. Che poi, a livello locale, valgono ancora le persone e quindi non è detto che per il voto del proprio paese, ma anche di una città, valga il voto a prescindere al partito.Fatto sta che, comunque sia, tocca a Fratelli d’Italia fare la prima mossa e indicare un candidato a sindaco…SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo Le prime indiscrezioni di tutti i paesi al voto – Bergamo: per un pugno di voti. Il Cerbero del centrodestra proviene da Araberara.

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MediaIn merito all’articolo di Araberara sull’ultimo numero ci arriva questa precisazione che volentieri pubblichiamo.*  *  *In merito al suo articolo “Il Comune incassa un milione dai parchimetri ci pregiamo darLe i dati ufficiali degli incassi sia lordi che netti degli ultimi quattro anni che sono i seguenti:2019 incasso lordo 562.086 euro al netto delle spese di gestione incasso 423.214 euro2020 incasso lordo 393.300 euro al netto 261.2672021 incasso lordo 498.601 al netto 400.4482022 incasso lordo 571.390 al netto 468.039I dati sono tratti dal bilancio consuntivo del Comune di Sarnico e sono perciò certamente esatti e inconfutabili. Quindi non c’è alcun milione di euro di introiti dei parcometri. In tutti i paesi turistici di questo e altri laghi, mare e montagna, vi sono i parcheggi a striscia blu e sono motivati dalla necessità della “rotazione dei posti auto” fatta per consentire al turista di trovare parcheggi liberi. Altrimenti, se fossero gratis, qualche furbone metterebbe lì la macchina al mattino, togliendola a notte fonda.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo SARNICO – INTERVENTO – Parcometri: “Poco più di mezzo milione all’anno”. Ma il “milione” era una dichiarazione del Sindaco proviene da Araberara.

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MediaSi prospetta una primavera burrascosa. Se non sarà una sarneghera sarà qualcosa che le assomiglia. Settembre è ricominciato come se l’estate fosse una stagione inutile, eventi, sorrisi, selfie a gogo, mangiate, cerimonie, fuochi e grigliate. L’autunno fa riprendere il movimentismo per la successione al sindaco Giorgio Bertazzoli al termine dei due mandati e ad oggi non più eleggibile. Le sue speranze che si sblocchi il terzo mandato fino ai Comuni di 10 mila abitanti si affievolisce settimana dopo settimana, ma non si sa mai, la politica romana del do ut des potrebbe anche fargli il regalino di Natale (ma gli andrebbe bene anche quello pasquale visto che le elezioni sono il 9 giugno e Pasqua cade il 31 marzo, ampiamente in tempo per la candidatura).Il suo (e della Lega) candidato alla successione sarebbe l’attuale vicesindaco Nicola Danesi. Non si è del tutto convinti di buttarlo allo sbaraglio, è giovane (classe 1989) e lo scenario prevede ad oggi addirittura tre liste con sullo sfondo un pezzo da 90. Infatti, è più di un’ipotesi il ritorno in campo dell’ex sindaco di Sarnico Franco Dometti, a capo dell’amministrazione per 10 anni (2004-2014) con una lista civica e rispettato a destra e a sinistra (elogiato perfino dall’attuale responsabile di zona di Fratelli d’Italia Renato Santin nell’intervista ad araberara del 7 luglio scorso).  SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo SARNICO – SCENARI ELETTORALI 2024 – Ipotesi tre liste: il possibile ritorno di Dometti. E spunta un altro Arcangeli proviene da Araberara.

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MediaDon Ivan Dogana è in viaggio verso la sua nuova parrocchia, quella di Predore. Dalla Val Seriana al Basso Sebino. Classe 1973, 50 anni tondi compiuti il 3 aprile, originario di Gazzaniga, è stato vicario interparrocchiale di Pradalunga e Cornale dal 2006 al 2010 e poi di Rovetta, Onore, Songavazzo, San Lorenzo e Fino del Monte dal 2010 al 2012 e poi parroco di Onore e Songavazzo dal 2012. Undici anni intensi, questi ultimi, che si sono riempiti di ricordi e di emozioni che restano per sempre. “Di momenti salienti ce ne sono tantissimi – racconta -, ma partiamo dall’inizio, il primo periodo è stato particolarmente impegnativo perché arrivavo come parroco interparrocchiale a sostituire i due parroci che erano andati in pensione dopo molti anni. Quindi arrivava un prete per due parrocchie che si doveva occupare anche della pastorale giovanile… il tempo che riuscivo a dedicare era molto meno rispetto ai miei predecessori. Con il mio arrivo si è iniziato a collaborare, dal consiglio dell’oratorio, ai catechisti e i volontari; cercavo di creare uno spirito di collaborazione e non è stato semplice per me e nemmeno per i parrocchiani. È stato un periodo duro e faticoso, anche se lo definisco allo stesso tempo avvincente. Pian piano con la mia crescita e quella delle parrocchie ha preso piede la collaborazione e quindi siamo entrati in una fase in cui siamo riusciti a fare gruppo e a lavorare bene insieme. Penso alle feste, quella della Madonna del Carmine a Songavazzo e dell’Assunta a Onore, momenti di aggregazione anche nei giorni precedenti e successivi che ti restano nel cuore”.Una grande attenzione per i giovani, ma senza dimenticare i più deboli: “È stato un incontro impegnativo, ma che mi ha arricchito davvero tanto quello con i malati e gli anziani che mi hanno insegnato la pazienza, l’ascolto, la preghiera”.Cosa porterai con te? “La grande ricchezza è il legame che si è instaurato con le persone, con i tanti collaboratori che sono stati con me, per la loro disponibilità, le attenzioni, le cure ammirevoli. Ho toccato con mano grandi livelli di aiuto sia dei sacristi ma anche dal punto di vista economico con dei collaboratori preparati e che mi hanno aiutato molto nell’amministrazione delle parrocchie”.SUL NUMERO IN EDICOLA DAL 22 SETTEMBREL'articolo ONORE – SONGAVAZZO – Don Ivan: “Sono arrivato a 39 anni e me ne vado a 50, sono cresciuto insieme alle mie comunità. I ragazzi, gli anziani che mi hanno insegnato la pazienza e l’ascolto…” proviene da Araberara.

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