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MediaNovembre è il mese della prevenzione maschile. E per questo, nei weekend del 12 e 13 e del 19 e 20 novembre, Regione Lombardia mette a disposizione dei cittadini over 40 visite urologiche gratuite per la prevenzione di questo cancro nelle principali strutture sanitarie del territorio.“In Italia – spiega l’assessore al Welfare, Guido Bertolaso che, proprio oggi, si è sottoposto a visita urologica – ogni anno vengono diagnosticati 36.000 nuovi casi di tumore della prostata, che è quello più diffuso tra gli uomini, e si registrano circa 7.000 decessi correlati a questa patologia.In Lombardia, tra la popolazione maschile, il cancro della prostata è il primo per incidenza con un tasso di 118,9 nuovi casi su 100.000 abitanti (pari a 5.950 casi), al secondo posto c’è il tumore del colon con incidenza 94,2, al terzo posto il tumore del polmone con incidenza 92,6″.“Il modo più semplice, ma anche più concreto – continua Bertolaso – che abbiamo per invertire questo trend è quello di fare prevenzione sottoponendoci a visite periodiche dopo il compimento dei 40 anni. Una visita di pochi minuti è il modo migliore che ciascuno di noi ha per prendersi cura di sé e della propria salute”.Uno dei principali fattori di rischio è la familiarità. Il rischio di ammalarsi è maggiore per chi ha un parente di primo grado che ha avuto questo tumore rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia. Per questo, in caso di familiarità, è importante sottoporsi a dei controlli già a partire dai 40-45 anni di età. Un altro fattore di rischio è l’età: le possibilità di ammalarsi aumentano sensibilmente dopo i 50 anni e la frequenza della malattia aumenta con l’età.Uno degli aspetti più preoccupanti del tumore della prostata è che, nella maggior parte dei casi, durante le fasi iniziali dello sviluppo, i soggetti colpiti dalla malattia non avvertono alcun sintomo.“Ogni momento è buono per la prevenzione – spiega l’assessore – per questo invito tutti i lombardi in target a prendere seriamente in considerazione questa opportunità: non costa nulla, ma può significare moltissimo”.“Stiamo già lavorando – conclude Guido Bertolaso – affinché anche lo screening per il tumore alla prostata rientri fra i Lea”.L'articolo Novembre, mese della prevenzione maschile. Bertolaso: “Visite urologiche gratuite in tutta la Regione” proviene da Araberara.

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mister Beppe ManentiL’U.s Pianico ha esonerato il mister della prima squadra, Beppe Manenti dopo la sconfitta per tre a zero con il Piancamuno. La squadra, che milita nel campionato di Prima Categoria con i ‘vicini di casa’ del Sovere (che è al quinto posto con 16 punti) occupa il 12 posto della classifica con 10 punti, attualmente quindi in zona play out.
“Con grande tristezza – scrive -, la Società US Pianico comunica di aver sollevato Giuseppe Manenti dall’incarico di allenatore della Prima Squadra. Contestualmente, accetta le dimissioni di Enea Abondio, dirigente accompagnatore della Prima Squadra. Al di là delle banali frasi retoriche, a Beppe ed Enea vanno i più sentiti ringraziamenti per il tempo passato insieme e le soddisfazioni raggiunte in questi mesi”.L'articolo Calcio, il Pianico esonera mister Manenti proviene da Araberara.

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MediaVerrà aperta a breve la strada di collegamento tra via Trento e via S. Rocco: “Lo faremo senza grandi cerimonie, in modo consono all’attuale periodo di ristrettezze. In contemporanea sarà aperto anche il parcheggio relativo alla lottizzazione n. 4 che aumenterà il numero dei posti-auto a disposizione dei nostri concittadini – spiega il sindaco Pietro Visini – . In contemporanea entrerà in funzione anche il raccordo pedonale che da quella zona porta a Piazza Roma…SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo PIARIO – A breve l’apertura del collegamento tra via Trento e via S. Rocco e del raccordo pedonale verso Piazza Roma proviene da Araberara.

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MediaNel corso dell’ultimo Consiglio Comunale svoltosi il 21 ottobre scorso si è parlato molto di viabilità:
“Per il tramite della Comunità Montana Valle Seriana – spiega la sindaca Angela Bellini – nello scorso mese di settembre 2022 è stato presentato un progetto, condiviso con altre amministrazioni limitrofe, di un importo complessivo di circa 3,5 milioni di euro, nell’ambito della strategia “Valle Seriana Attrattiva e Sostenibile”, a valere sul Fondo Regionale territoriale per lo sviluppo delle Valli Prealpine. All’interno della strategia, il Comune di Villa d’Ogna ha inserito il progetto per la realizzazione del tratto di pista ciclopedonale di collegamento con Ardesio, a lato della Strada provinciale 49 Bergamo – Valbondione per un importo previsto per l’opera di € 990.000. Visti anche i ripetuti incidenti, oltre la pericolosità per i pedoni, crediamo nell’importanza di questo tratto di pista ciclopedonale che, oltre ad avere una valenza turistica e attrattiva, garantirà un percorso pedonale sicuro per i cittadini residenti di quella zona del nostro paese o di chiunque voglia raggiungere Ardesio in sicurezza…
SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo VILLA D’OGNA – Viabilità: al via la realizzazione del tratto di pista ciclopedonale di collegamento con Ardesio proviene da Araberara.

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MediaRiapre, con un nuovo marchio, quello del MD, l’ex Testmark se ne è andato ma al suo posto un nuovo supermercato. Apertura entro fine anno dopo che la società Emmeci Spa affiliata al brand del discount MD, quest’estate ha acquistato all’asta l’immobile che si trova all’incrocio tra viale Gusmini e via Sant’Alessandro, apertura che salvo imprevisti dovrebbe avvenire a dicembre. In questi giorni lavori in corso per adeguare gli spazi al nuovo discount.SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo CLUSONE – Apre a dicembre l’MD dove c’era l’ex Testmark, riassorbiti alcuni dipendenti proviene da Araberara.

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Media«Abbandonati da decenni non è stato possibile salvare due edifici dell’ex villaggio minerario di Campello di Gorno, strutture passate in proprietà al comune con la fine dell’attività estrattiva e negli anni scorsi assegnati all’amministrazione comunale, che viste le condizioni dello stabile, aveva già programmato un intervento di demolizione che avrebbe dovuto essere effettuato nel mese di gennaio. Gli immobili in questione erano di proprietà del demanio e solo 7 anni fa sono passati di proprietà al comune. Le condizioni erano pessime: tetti e muri portanti rovinati dall’acqua. Seppur con grande dispiacere abbiamo deciso di demolire questi immobili che facevano parte della nostra zona; la sicurezza degli abitanti viene prima di tutto. Abbiamo fatto valutare due immobili e gli ingegneri ci hanno detto che andavano demoliti per via del pericolo che rappresentavano». Così ha dichiarato il sindaco di Gorno Giampiero Calegari.
Carthago delenda est (Cartagine deve essere distrutta) è la frase pronunciata ripetutamente in Senato da Catone il Censore (234-149 a.C.), uomo politico romano. Dopo il saccheggio della città, i Romani appiccarono il fuoco e la rasero al suolo. Sta scritto che la storia si ripete, anche a distanza di secoli, e pare proprio che sia vero.
A Gorno è stato decretato: Campello delenda est. La contrada, posta al confine con Oneta, è stata per secoli la sede delle varie società minerarie che si sono succedute in zona. Oltre la direzione, avevano sede tutti gli uffici, i servizi e gli alloggi dei tecnici al servizio dell’attività mineraria.
SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo GORNO – INTERVENTO – Campello “delenda est”: la decisione del Comune di demolire il “palazzo” proviene da Araberara.

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MediaLa Lega bergamasca punta su Belotti e Malanchini. E Anelli… Forza Italia candiderà Lobati e Antonella Luzzana di Clusone. Il Pd: Scandella, Casati, forse Bonomelli… e non si sa chi e con chi. Fratelli d’Italia con Paolo Franco, Lara Magoni e… E Violi rinuncia a candidarsi per i 5 Stelle.
Per ora l’arma è il fioretto che non ha niente a che vede con San Francesco, ma poi si passerà alla spada e infine perfino alla sciabola. Perché per la Regione non sarà come per il Parlamento, qui si potranno fare le preferenze.
Si può votare perfino a metà febbraio. La legislatura regionale lombarda scade il 4 marzo. Si può votare 30 giorni prima (quindi nella prima metà di febbraio) come 60 giorni dopo (e allora si potrebbe votare a fine aprile.
Cominciamo dallo scenario generale. Il Presidente della Regione viene eletto “direttamente” sostenuto da varie liste. Fino ad oggi l’unico candidato ufficiale è il Presidente uscente Attilio Fontana indicato dai tre partiti del centrodestra, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Ma la situazione si è fatta complicata, al limite del grottesco, perché la vicepresidente in carica, Letizia Moratti (che in realtà ha più cognomi di un calciatore sudamericano: Letizia Maria Brichetto Arnaboldi, vedova Moratti) ha deciso di candidarsi a Presidente, forte, sostiene, di una promessa
fattale al momento (2021) in cui fu chiamata in Giunta a sostituire Giulio Gallera, promessa che Fontana nega di aver mai fatto. Fatto sta che l’ex presidente della Rai (1994-1996), ex ministro dell’Istruzione (2001-2006 senza la M di Merito inventata adesso), ex sindaca di Milano (2006-2011) si è dimessa. Ma se il centrodestra non la candida, chi la sostiene? E qui si è aperto un contenzioso per cui adesso Fontana e Moratti si sono separati. La Moratti ha creato dei Comitati che sul territorio lombardo dovrebbero favorire la sua candidatura ed elezioni. Gli attuali partiti di opposizione ovviamente sperano che questo dissidio sfocio in un duello che li favorisca. Ma c’è la tentazione di averla come candidata per il proprio schieramento, qualche (timida) avance è stata fatta dal Nuovo Centro e qualche apertura perfino dal capogruppo del Pd Fabio Pizzul, spiazzando il suo stesso partito che si riunisce nei prossimi giorni in assemblea regionale per decidere le alleanze e poi scegliere la candidatura a Presidente….La Lega bergamasca…
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo SCENARI – ELEZIONI REGIONALI 2023 – Mentre Fontana e Moratti si sono separati si affilano le spade per i duelli delle candidature proviene da Araberara.

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MediaL’imprenditore Angelo Bonomelli, patron di Villa Ortensie, non è morto a causa di un malore, ma è stato narcotizzato durante una rapina. Ad insospettire i carabinieri di Bergamo alcuni aspetti anomali, Bonomelli non aveva più il telefonino, al polso non c’era l’orologio d’oro da cui non si separava mai e il portafoglio non aveva più i soldi.Le indagini sono scattate nella notte dell’8 novembre quando il figlio di Bonomelli ha iniziato a insospettirsi visto che il padre non aveva fatto rientro a casa. Le ricerche hanno consentito, in tarda mattinata, di rintracciare il Suv che utilizzava Bonomelli, ritrovato in un parcheggio pubblico a Entratico. Sul sedile del conducente, c’era l’anziano accasciato senza vita. Non c’erano evidenti lesioni sul corpo e nemmeno una scena che lasciasse presagire ad una morte violenta. Ma gli elementi anomali notati dai Carabinieri hanno spinto ad approfondire cosa fosse accaduto nel tardo pomeriggio del 7 novembre. Bonomelli aveva raggiunto un bar a Entratico, dove aveva appuntamento con un giovane 33enne per discutere del rilancio sui social delle terme di sua proprietà, a Sant’Omobono Terme. I due sono stati poi raggiunti da altre tre persone, un 68enne pensionato e due giovani disoccupati di 23 e 24 anni, tra cui una donna, tutti italiani, residenti in provincia di Bergamo, già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. L’imprenditore si sarebbe fermato insieme a loro a chiacchierare all’esterno del bar e a consumare una bevanda offerta da uno dei giovani all’interno della quale era stata disciolta una sostanza degli effetti narcotizzanti.Pochi minuti più tardi Bonomelli ha accusato un malore, si è accasciato e i quattro lo hanno sorretto, caricandolo, di peso, sulla sua auto, che i due giovani hanno portato in un parcheggio pubblico a poca distanza dal bar, seguiti dagli altri complici a bordo di un’altra auto. Nel parcheggio, hanno sistemato, indisturbati, il corpo della vittima sul sedile del conducente sottraendo l’orologio d’oro, il cellulare e i contanti.Alla luce degli indizi, i presunti responsabili sono stati raggiunti nelle loro abitazioni dai militari. In un compro oro di Bergamo è stata sequestrata la cassa dell’orologio, mentre il cellulare di Bonomelli è stato trovato a uno degli indagati. I quattro sono in carcere accusati di omicidio e rapina in concorso. La salma dell’imprenditore è stata trasportata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo a disposizione dell’autorità giudiziaria.L'articolo Entratico, Angelo Bonomelli trovato morto: non è un malore, è stato narcotizzato. Arrestate quattro persone proviene da Araberara.

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MediaLa piccola Diana Pifferi è morta 1-2 giorni prima del rientro a casa della madre Alessia Pifferi, che si trovava a Leffe dal compagno.La bimba di quasi un anno e mezzo era stata lasciata sola nell’appartamento di via Parea, a Milano, per sei giorni, tra il tardo pomeriggio del 14 luglio scorso e la mattina del 20.La conferma del dato temporale sul decesso, già indicativamente emerso nelle prime fasi degli accertamenti, è arrivata, a quanto si è saputo, dagli esiti degli esami autoptici che nei prossimi giorni saranno depositati con una relazione finale completa agli inquirenti.Una consulenza affidata ad un pool medico legale e disposta a fine luglio dalla Procura nelle indagini per omicidio volontario aggravato a carico della 37enne, in carcere da quasi 4 mesi.Non è escluso, tra l’altro, che da ulteriori analisi possa arrivare anche una collocazione temporale più precisa riguardo alla morte di Diana, che è avvenuta per disidratazione. “Per stenti”, ha scritto nell’imputazione il pm Francesco De Tommasi, titolare con la collega Rosaria Stagnaro dell’inchiesta condotta dalla Squadra mobile.Gli accertamenti tossicologici hanno già stabilito che alla bimba vennero fatte assumere benzodiazepine e per questo i vicini non l’avrebbero sentita piangere in quei giorni. La madre se ne andò a casa del compagno (non padre della bimba) a Leffe, lasciandole un biberon di latte.Non lontano dal letto è stato trovato un flacone di tranquillanti, che comunque non avrebbero contribuito a causare la morte. Il 18 luglio la donna tornò anche a Milano per alcune ore, ma non passò mai a casa fino al 20.Nelle scorse settimane erano inoltre emerse delle chat tra la madre Alessia Pifferi e un uomo residente a Cenate Sopra, che hanno fatto pensare ad abusi nei confronti della piccola.L'articolo Diana, la bimba morì 1-2 giorni prima del rientro della madre proviene da Araberara.

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MediaMatteo Gherardi, 33 anni, il padre Luigi, 68 anni, Jasmine Gervasoni, 23 anni, fidanzata di Matteo, e Omar Poretti, 24 anni, amico della coppia. Sono questi i nomi delle quattro persone che ieri sono state arrestate con l’accusa di aver ucciso l’imprenditore bergamasco Angelo Bonomelli.Si tratta infatti di omicidio volontario per il Pm Chiara Monzio Compagnoni, con il movente che si è concretizzato in una rapina da forse mille, duemila euro e gocce – probabilmente – di Rivotril (un farmaco per le crisi epilettiche) usato per drogare Bonomelli, 80 anni compiuti ad aprile, il cui cuore non ha retto.Torniamo ai colpevoli. In carcere sono finiti Matteo Gherardi, 33 anni, precedenti, anche penali, specifici (risulta abbia una condanna per rapine commesse narcotizzando le parti offese); il padre Luigi, 68 anni, con precedenti di polizia per truffa; la fidanzata 23enne di Matteo, Jasmine Gervasoni, che ha avuto guai per truffa e furto; l’amico Omar Poretti, 24 anni, pure lui già noto ai tribunali per rapina e droga. I Gherardi e Gervasoni si erano da poco trasferiti a Gaverina Terme. Li assiste l’avvocato Roberta Zucchinali. Omar Poretti, di Scanzorosciate, difeso dall’avvocato Luca Bosisio, è figlio di Giuseppe, l’agricoltore condannato all’ergastolo per avere ucciso a fucilate, nel 2006, due suoi ex operai rumeni che reclamavano soldi.La ricostruzione dei fattiNel tardo pomeriggio di martedì 8 novembre Angelo Bonomelli ha incontrato Matteo Gherardi, presunto social media manager, in un bar di Entratico. I due dovevano parlare di un ipotetico rilancio social della Villa Ortensie, la struttura termale di Sant’Omobono di proprietà dell’imprenditore. Gli altri tre li hanno raggiunti poco dopo e tutti insieme si sono intrattenuti all’esterno del bar, sorseggiando delle bibite. In quella di Bonomelli era stato disciolto un farmaco che si utilizza per le crisi epilettiche. Come mostrano le telecamere del bar, l’imprenditore ha accusato un malore pochi minuti dopo. I quattro l’hanno sorretto e portato alla sua auto, una Fiat Freemont parcheggiata poco distante. Caricato in macchina, uno dei quattro si è messo alla guida e ha portato l’anziano privo di sensi in un parcheggio vicino. Gli altri lo hanno raggiunto con una Polo e hanno sottratto a Bonomelli l’orologio d’oro che aveva al polso, i contanti nel portafoglio e il cellulare. Il gruppo se n’è poi andato lasciando l’anziano all’interno dell’auto.Il figlio dell’imprenditore, Emanuele Bonomelli, la sera stessa ha sporto denuncia ai Carabinieri, preoccupato perchè il padre non aveva fatto rientro a casa. I militari della Compagnia di Bergamo hanno avviato le ricerche: la Fiat Freemont è stata ritrovata mercoledì mattina, all’interno il corpo era riverso tra il sedile del guidatore e quello del passeggero. Agli inquirenti non sono però sfuggite alcune anomalie che nonostante non ci fossero segni di violenza hanno subito fatto pensare che non fosse morto a causa di un malore. Le indagini nelle ore successive hanno infatti portato all’identificazione e all’arresto in flagranza dei quattro presunti responsabili.L'articolo Sono residenti a Gaverina e Scanzorosciate gli indagati per la morte di Bonomelli: narcotizzato e rapinato proviene da Araberara.

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MediaSilverio è nel suo studio, ad Ardesio che guarda foto, le sceglie, le stampa, le cura con un amore che va al di là della professione si fa passione. Silverio Lubrini, 60 anni, fra pochi mesi chiude il suo studio: “Continuerò con la partita Iva ma qui mi fermo”. Silverio è il primo fotografo della zona anni fa a fare le fototessere digitali, una storia lunga e appassionante quella della fotografia, una storia che Silverio comincia a 16 anni: “A quell’età – racconta – con il mio primo stipendio mi sono comprato una reflex con il teleobiettivo, avevo la passione della fotografia sin da piccolo, lavoravo nel tessile ma quando potevo scattavo foto. Io sono di Gandellino, il mio primo studio l’ho aperto a Gromo il primo luglio del 1993 ma da anni facevo foto, mi chiamavano alcuni fotografi della zona per dar loro una mano, mi chiamavano per i matrimoni, allora non c’erano i telefonini, non c’era whatsapp e ci si muoveva solo con la cartina geografica. Mi capitava di andare a Milano, Brescia, Bergamo, cercare la casa della sposa e a volte avevo pure l’indirizzo sbagliato, non c’era niente, ci si muoveva così”. E poi c’era…l’effetto sorpresa: “Quando vedevi la sposa era sempre una sorpresa, potevi trovarti la modella come la ragazza della porta accanto, non è come ora che vedi il profilo sui social e comincia a farti un’idea per le foto o a studiare il viso, lì era tutto e sempre una sorpresa. Poi non vedevi la foto subito ma se fosse andato bene la avresti stampata il giorno dopo, insomma, era un altro mondo e un altro modo di lavorare”. E ora? “Ora è cambiato tutto, lavoro ancora e lavoro bene ma sono un po’ stanco, però la passione resta la stessa”. Lo studio ad Ardesio è molto grande, sembra un set cinematografico dove Silverio sperimenta, fotografa, realizza set di foto di tutti i tipi, album per maternità, pancioni, bimbi piccoli, insomma di tutto, che la creatività quella non si spegne mai…SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo GANDELLINO – Silverio e i suoi 45 anni da fotografo: “E’ cambiato tutto, ricordo i matrimoni a Milano e Brescia, non sapevamo la via e nemmeno il volto della sposa…” proviene da Araberara.

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MediaLa nuova sede logistica di 2.000 mq, il latte bergamasco Doc, la Formagella Val Cavallina e le ultime novità, come il Fontal Orobico
Tra le numerose eccellenze della terra bergamasca un posto di rilievo lo occupa uno dei più famosi caseifici della provincia, il Caseificio Paleni di Casazza, che in oltre sei decenni di vita si è fatto conoscere e apprezzare per la qualità dei suoi formaggi, per l’attenzione alla tradizione e al territorio, ma, al tempo stesso, per la capacità di offrire ai consumatori nuovi prodotti innovativi.
Lo sguardo al futuro è infatti una delle caratteristiche di questa realtà imprenditoriale; lo dimostra la nuova sede logistica che, con i suoi 2.000 mq, si aggiunge a quella preesistente.
Il titolare, Claudio Paleni, è orgoglioso della storia di questa azienda, di questo caseificio fondato a metà anni Cinquanta dal padre Domenico. Le radici sono però molto più antiche e affondano agli inizi del Novecento, quando nonno Damiano produceva formaggio trasformando il latte raccolto nei pascoli del Monte Avaro, in Alta Valle Brembana. Una storia che continua e che si evolve continuamente, come spiega Claudio.
“In questi ultimi anni abbiamo introdotto diverse novità nella nostra produzione di formaggi. Pur mantenendo la tradizione di produzioni storiche e affermate, come la Formagella Val Cavallina e il Branzi, il caseificio si è evoluto, intensificando le produzioni con alcune novità. Abbiamo infatti ampliato la varietà dei nostri prodotti, puntando sempre sulla qualità. Poi, ovviamente, i nostri formaggi tradizionali continuano ad essere i più richiesti dai clienti, ma anche altri si stanno facendo strada, riuscendo a farsi apprezzare dai consumatori”.
Quali sono questi nuovi formaggi da voi prodotti? “C’è, ad esempio, la Cavallina alla Birra, che è una formagella con aggiunta di birra locale (prodotta dal Birrificio Val Cavallina), una birra scura che conferisce una discreta colorazione marrone, con un leggero sapore che però non copre quello del formaggio. C’è poi la Toma al Rosmarino, con quel tanto di rosmarino che conferisce al prodotto il tradizionale aroma, che è particolarmente apprezzato dal consumatore. Oppure la Toma al Pepe Rosa, una tometta affumicata con legno di faggio… ma potrei citarne altri. Si tratta di nuovi prodotti che nascono dalla nostra volontà di cercare nuove soluzioni”….
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo VIAGGIO NELLE ECCELLENZE LOCALI – Il Caseificio Paleni di Casazza, le radici agli inizi del Novecento e lo sguardo rivolto al futuro proviene da Araberara.

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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/11/foto1-scaled.jpeg">Media</a>L’aumento dei prezzi delle bollette dell’energia elettrica, dei generi alimentari, della benzina e del gas ormai toccano tutti. Per diversi commercianti e negozianti la situazione è diventata insostenibile, tanto che, l’ultima bolletta consegnata, ha visto costi raddoppiati, triplicati ed, in alcuni casi, quadruplicati. Molti non sanno più come andare avanti e la stagione invernale si prospetta una delle più difficili. Abbiamo voluto fare un giro tra i commercianti che hanno un’attività nelle vie del centro storico di Lovere e in Piazza XIII Martiri. “<i>Aiuto, aiuto, aiuto</i>”, questa la risposta di <b>Luisa</b>, titolare del bar “Il Borghetto”, quando le abbiamo chiesto un parere riguardante il rincaro delle bollette: “<i>Cosa possiamo fare</i> – continua Luisa – <i>cerco di tenere duro, vengo qui ogni mattina alle 5 e non faccio mai ferie. Sono cinquant’anni che lavoro e dovrò farlo ancora per molto. Resto qui, in silenzio, e cerco di andare avanti”.</i> Mentre, per quanto riguarda la sua attività, ha visto aumenti importanti? “<i>Alla faccia! Le bollette sono quadruplicate, mi è venuto un colpo. È stato un disastro, non so che altro dire o fare. Spero che la situazione possa migliorare nei prossimi mesi, altrimenti molti negozi o bar chiuderanno. Con queste cifre, è impossibile andare avanti</i>”. Proseguendo nel centro storico ci siamo imbattuti in <b>Luisa Capitanio</b>, che lavora presso “La bottega del Centro Storico”. Anche lei ha ricevuto una bolletta fuori di testa, ma tiene duro: “<i>Le bollette dell’energia elettrica sono triplicate, la situazione sta diventando davvero complicata. È tutto l’anno che stiamo subendo molti aumenti, le piccole aziende fanno fatica ad andare avanti in questa maniera. Il mese di ottobre è stato molto difficoltoso, sicuramente lo sarà anche quello di novembre. Noi non sappiamo più dove andare a parare</i>”. Che stagione invernale si prospetta?: “<i>Cosa deve dire, se andiamo avanti di questo passo, non so cosa si prospetta per il futuro. È un momento molto difficile. Non sappiamo il potere d’acquisto che avrà la gente da qui ai mesi a venire. Ormai le bollette sono diventate un’incognita, non sai mai a quanto potrebbe ammontare la cifra. Noi, comunque, ci rimbocchiamo le maniche giorno dopo giorno e restiamo sempre aperti, fiduciosi che la situazione possa migliorare</i>”. Nel centro storico di Lovere si trova anche il bar “Il Circolo”, dove abbiamo parlato con la titolare <b>Laura Paris</b>, che fa molta fatica ad andare avanti e convive con la paura di dover chiudere da un momento all’altro: “<i>Per quanto riguarda l’energia elettrica ho il prezzo bloccato fino a gennaio. I generi alimentari, invece, sono aumentati anche più del 20%. La carne, la farina ed il latte hanno avuto un’impennata incredibile e sono sempre più difficili da trovare all’interno dei supermercati. Siamo molto preoccupati. Facciamo fatica a trovare l’acqua frizzante, è diventato un problema. Fino a gennaio avremo un aumento solo sugli alimenti, da lì in poi sarà tutto un’incognita. Facciamo molta fatica a starci dentro con le spese, è dal periodo pandemico che non sappiamo quanto e se resteremo aperti. Se ci dovessero essere ulteriori aumenti, potremmo anche doverci ritrovare a chiudere. Volevamo organizzare qualche evento all’interno del locale, ma non l’abbiamo fatto perché avremmo potuto perderci a livello di spese. Si prospetta un inverno difficile, non oso pensare ai prezzi dell’energia che mi arriveranno</i>”. Un altro commerciante, che non vuole essere citato, dice: <i>“Non sono uno che parla molto, dico semplicemente che i prezzi delle bollette sono aumentati a dismisura</i>”. Anche <b>Alfredo Clarari</b>, titolare dell’orologeria e oreficeria “A Clarari”, si trova nella stessa situazione: “<i>C’è poco da dire…ormai si stanno lamentando tutti di questo aumento dei prezzi….</i>SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo <a href="https://www.araberara.it/lovere
MediaAlla faccia della tecnologia, hanno impiegato meno tempo a costruire la Torre Eiffel che a decidere se fare senso unico sul ponte di Fiorano al Serio.  Questa valutazione mi è venuta in mente oggi recandomi in una ferramenta di Leffe. Dietro al banco di questa ferramenta ci sono delle fotografie che ritraggono gli operai che stanno montando la Torre Eiffel e ci sono anche le date del tempo della costruzione. Da notare che gli operai lavorano non nelle condizioni di appoggiare i piedi per terra, in una di queste foto stanno addirittura mangiando seduti su una trave  non so a quanti metri di altezza. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo FIORANO – “Hanno messo meno tempo a costruire la Torre Eiffel che fare il senso unico sul ponte di Fiorano” proviene da Araberara.

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MediaTutto fermo. La ormai storica difficoltà di avere personale in municipio. E così di mese in mese, di anno in anno, le opere non si realizzano, pur essendo state annunciare e pur avendo a disposizione i soldi. E il tesoretto a disposizione del Comune di Tavernola ammonta a più di 2 milioni e mezzo. Il marciapiede che dovrebbe essere prolungato fino all’ingresso della galleria del Corno è sempre nelle intenzioni e non si concretizza, l’area ex Berta aspetta e spera.Nei giorni scorsi c’è stato un addestramento di volontari della Protezione Civile…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo TAVERNOLA – Come avere un tesoretto di 2 milioni e mezzo e non riuscire a spenderlo per intoppi burocratici. 45 volontari addestrati a utilizzare un’idrovora proviene da Araberara.

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MediaCorreva l’anno 1176, data 29 maggio, e nei dintorni di Legnano si combatteva una battaglia che avrebbe segnato il corso della storia e decretato l’indipendenza dei comuni dell’Italia settentrionale dall’Imperatore Federico Barbarossa. La storia ci ricorda che le truppe alleate dei comuni nella lega lombarda, alla guida di Alberto da Giussano, ebbero la meglio sulle truppe imperiali; i comuni Lombardi poterono così avere indipendenza amministrativa e un autogoverno delle loro scelte e della loro vita amministrativa. I negoziati a seguito della sconfitta dell’imperatore portarono alla firma della pace di Costanza (25 giugno 1183), che prevedeva innanzitutto il riconoscimento della Lega Lombarda da parte di Federico Barbarossa. Per quanto riguarda le singole città, l’imperatore faceva concessioni amministrative, politiche e giudiziarie; in particolare, Federico concesse un’ampia autonomia rispetto alla gestione delle risorse del territorio come i boschi, le acque e i mulini,   la libera costruzione di mura a difesa delle città, inoltre, il Barbarossa confermava le consuetudini le città avevano conquistato nei trent’anni di scontri con l’Impero, e concedeva ufficialmente alle municipalità il diritto di avere un console, che doveva però giurare fedeltà all’imperatore. Ma i nostri paesi a quell’epoca esistevano? Come erano organizzati? Forse molti si sorprenderanno ma anche molti paesi della nostra zona, anche piccole comunità, avevano una autonomia  e già erano organizzati in Comuni che liberamente decidevano sulla loro vita amministrativa. Anche Bossico esisteva come comune e già aveva la sua autonomia, come andremo a dimostrare. Recentemente, il ritrovamento di una pergamena del 1202 ne ha confermato l’esistenza. Tale pergamena, conservata presso l’archivio storico della Diocesi di Bergamo, riguarda una riunione svoltasi tra molti comuni della zona est della Provincia, nella quale si concorda di finanziare la costruzione di un ponte a Ranica, sulla strada di collegamento alla Val Seriana…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERID’ 4 NOVEMBREL'articolo BOSSICO – Ritrovata pergamena del 1200 e il Console di Bossico Lorenzo Ticcabella. Bossico e la battaglia di Legnano proviene da Araberara.

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MediaComune al sabato mattina chiuso da anni, luminarie natalizie che non si fanno perché il paese è troppo vasto e albero di Natale rigorosamente a led. Rogno all’avanguardia del risparmio energetico ma la notizia non è piaciuta a tutti i cittadini: “Che non ci siano le luminarie ci può stare – ci scrive un residente – ma il Comune chiuso al sabato mattina è una scelta folle, moltissimi cittadini lavorano, me compreso, e il giorno utile per andare in Comune se serve qualcosa è proprio il sabato mattina. Dovrebbero andare incontro ai bisogni dei cittadini, non osteggiarli, in questo modo è un danno per tutti. Mi è capitato di dover chiedere ferie per poter andare in Comune per alcuni documenti dove non potevo delegare nessuno”. Intanto il Comune va avanti nella ‘guerra’ energetica per risparmiare “Guerra – commenta il sindaco Cristian Molinarienergetica in corso sta portando cittadini e imprese a fare scelte importanti per la gestione delle spese… anche i comuni sono coinvolti in questi aumenti esagerati che preoccupano molto. Il Comune di Rogno da anni studia buone pratiche per il contenimento dei costi e dei consumi: da più di dieci anni il municipio resta chiuso il sabato non sono mai state posizionate luminarie natalizie, il nostro territorio è troppo grande e costerebbero 25.000 euro…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo ROGNO – Comune chiuso al sabato mattina? “Ma è l’unico giorno in cui possiamo andarci”. Trasferita la mensa, illuminazione solo a led, auto elettriche in municipio proviene da Araberara.

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MediaSono sempre stato in Oratorio fin da bambino, poi ho fatto l’animatore, l’educatore degli adolescenti e allenatore di una squadra di calcio della Polisportiva… insomma l’Oratorio è sempre stato la mia seconda casa, anzi, potrei quasi dire la prima”, sorride don Simone Zappella, ordinato diacono il 29 ottobre dalle mani del Vescovo Francesco Beschi. 31 anni da compiere il 28 dicembre, originario di Chiuduno, don Simone racconta il percorso che l’ha portato fin qui: “Una decina di anni fa ho iniziato ad interrogarmi sulla mia vocazione, ma avevo un lavoro sicuro, facevo l’impiegato per un’assicurazione di Sarnico e quindi avevo lasciato tutto in disparte fino all’estate del 2015. A settembre dell’anno prima avevo perso mio papà, ho vissuto un periodo di distacco dall’Oratorio, ma poi ho sentito la necessità di mettere in discussione la mia vita e in mezzo a tante domande è rispuntata anche quella vocazionale. Nell’estate del 2016 ho fatto alcuni colloqui con i superiori del Seminario e nell’ottobre del 2016 ho iniziato il primo anno, quello di discernimento nella comunità del Sacro Cuore di via Garibaldi, poi ho proseguito in Teologia e sono salito in Città Alta e ho iniziato questo cammino, impegnativo dal punto di vista scolastico… avevo fatto Idraulica al Pesenti quindi molte cose erano del tutto sconosciute. Sono arrivate delle belle soddisfazioni visto l’impegno che ci avevo messo, ma anche dal punto di vista della vita comunitaria. In questi anni di Seminario ho avuto la possibilità di imparare a vivere con gli altri ma anche di imparare che il lavoro su se stessi non è mai finito. Il percorso del Seminario aiuta a diventare uomini e poi con il discernimento vocazionale anche tramite le varie esperienze…SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo CHIUDUNO – Simone, da impiegato a diacono (e futuro prete): “Dopo la morte di mio papà ho messo in discussione la mia vita” proviene da Araberara.

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MediaFiumi di inchiostro e di parole sono stati versati per la Statale 42 della Val Cavallina, per le lunghe code e le mancanze della classe politica e amministrativa locale e nazionale. Non ci riferiamo solo all’arcinota questione della variante di Trescore/Entratico/Zandobbio, per la quale sono stati stanziati i fondi (grazie alle Olimpiadi del 2026, che inesorabilmente si avvicinano), ma il cui progetto si fa attendere. Ci riferiamo invece alle innumerevoli grida di rabbia e disperazione di
automobilisti e camionisti che ogni giorno passano con i loro mezzi lungo l’arteria della Val Cavallina e che, anno dopo anno, decennio dopo decennio, hanno a che fare con lunghe code e problemi viabilistici che no vengono risolti (o vengono risolti col contagocce, come la rotonda di Borgo). È sufficiente un incidente stradale per bloccare per ore il traffico e creare code di decine o centinaia di autoveicoli.
E poi c’è un’altra questione che fa imbufalire gli esasperati automobilisti: si tratta delle decisioni prese da alcune amministrazioni comunali che puniscono chi cerca di sfuggire alle code sulla Statale prendendo alcune scorciatoie. Ebbene, nel corso degli anni alcuni comuni hanno messo limitazioni e telecamere (nei giorni scorsi si è parlato delle nuove telecamere che verranno messe a Zandobbio in Via della Vena) che vanno a punire, multandoli, quegli automobilisti e motociclisti che, esasperati, si immettono in queste vie alternative e ‘salta coda’. …
SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 4 NOVEMBREL'articolo VALCAVALLINA – RUBRI42 – Telecamere e multe, automobilisti esasperati e amministratori… “miopi” proviene da Araberara.

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Media“Sono molto contento che il nostro appello, dopo la chiusura del panificio locale, sia stato raccolto: Premolo avrà a breve un negozio di alimentari con rivendita di pane e così tante persone non dovranno recarsi altrove per fare la spesa. La nuova iniziativa commerciale darà maggior respiro anche alle altre poche attività rimaste in paese, l’edicola-cartoleria e il bar, i luoghi cioè che nei piccoli paesi come il nostro costituiscono anche un presidio importante per la socialità”. Così il sindaco Omar Seghezzi, che ha annunciato la prossima apertura del negozio di cui si parla proprio nel centro storico del paese, ad opera di una signora di Seriate che non vuole pubblicità. Intanto si pensa al risparmio energetico ed al contenimento della spesa relativa:  “Per la verità non è da oggi che ci pensiamo…SUL NUMERO DI ARABERARA IN EDICOLA DAL 4 NOVEMBREL'articolo PREMOLO – Dopo l’appello, la riapertura: “Abbiamo di nuovo il panificio” proviene da Araberara.

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