Media86 anni (gli 87 li compirà a novembre) e una grinta da fare invidia a chiunque. Ed è proprio con quella grinta che Benito Bendotti si è presentato all’appuntamento con la 16a edizione della corsa in montagna Colere-Rifugio Albani organizzata dalla Pro Loco. Un percorso che conosce molto bene e che ha chiuso in un’ora, 22 minuti e 27 secondi Al traguardo ad attenderlo tra gli applausi c’erano il nipote Gabriele e la figlia Irma e ai complimenti del sindaco Gabriele Bettineschi ha risposto: “Grazie, ma oggi mi sento un po’ stanco”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo COLERE – Benito, 86 anni, e la gara all’Albani proviene da Araberara.
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MediaI fondi europei e il loro utilizzo sono stati al centro degli incontri organizzati a Bruxelles dall’Associazione Cittadinanza Digitale con l’europarlamentare Marco Zanni, cui hanno partecipato imprenditori e amministratori locali bergamaschi. Il gruppo, tra cui il sindaco di Clusone Massimo Morstabilini e il consigliere provinciale delegato alla Montagna e all’Agricoltura Fabio Ferrari, di Castione della Presolana, è stato impegnato in un incontro con europrogettisti esperti di fondi europei e ha approfondito il tema dell’utilizzo dei fondi stessi direttamente con i funzionari della Commissione europea. Durante la visita di lavoro c’è stato anche un incontro presso la sede di Regione Lombardia con i funzionari regionali che si occupano delle attività di lobbying per il territorio….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo L’INCONTRO – Fondi europei, politici e imprenditori a Bruxelles proviene da Araberara.
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MediaNon potrebbe essere più soddisfatto di così il sindaco Michele Schiavi. Onore è uno dei 229 Comuni in Italia (e dei 3 in bergamasca) ad essere stato selezionato e premiato dal Ministero della Cultura per il bando Pnrr sull’attrattività dei Borghi. Un sogno che si realizza: 14 progetti andranno a valorizzare il paese dal punto di vista culturale, storico, artistico e sportivo rispondendo al rischio di spopolamento del territorio ma anche alle richieste turistiche.“Arriveranno 1,6 milioni di euro – spiega il sindaco -, di cui circa un milione serviranno per la realizzazione di opere pubbliche. La parte più importante, 440mila euro, riguarderà la riqualificazione della ex biblioteca, che si affaccia su Piazza Pozzo ed è inutilizzata da una decina di anni. Il nostro obiettivo è quello di trasformarla in ino spazio culturale polivalente aperto a mostre e laboratori. Abbiamo inoltre deciso di destinare 100mila euro per la realizzazione di mostre costituendo anche una commissione di lavoro che si concentrerà su questo tema…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo Onore fa il botto: 1,6 milioni per valorizzare il paese proviene da Araberara.
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MediaAlla sua 5^ edizione, la Sagra della Spalla, sabato 25 giugno, dopo due anni di stop causa Covid, è stata la prima grossa manifestazione estiva, una tavolata di oltre 200 metri lungo la via del centro storico del paese per una portata massima di 800 persone.Un successo, complici il meteo favorevole ed una grossa squadra di volontari sempre disponibili ad aiutare l’Associazione Turistica.250 kg di spalla della Macelleria Pizio Italo di Alberto Pizio, come la tradizione vuole cotte dai ristoratori del paese e altrettanti kg di polenta e patate a deliziare per due ore una folta folla accorsa per l’evento.SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo SCHILPARIO – Una tavolata di 200 metri per la Sagra della Spalla proviene da Araberara.
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MediaBuone notizie per il Corpo Bandistico di Castro, che ha ricevuto un riconoscimento dalla sezione Spettacolo del Ministero della Cultura per la sua opera di trasmissione e valorizzazione delle tradizioni popolari. Hanno concorso al bando 540 enti (istituzioni culturali, accademie,Proloco) di tutta Italia. Il contributo assegnato è proporzionale all’ammontare dei costi effettivi sostenuti negli anni 2020-2021, cioè il periodo della pandemia.“Cospicui sono stati i costi per far fronte alle esigenze sanitarie (acquisto di attrezzature e materiali per la sanificazione, cancellazione di eventi), acquisto di strumenti musicali, costi per lo sviluppo di progetti musicali che sostenessero la motivazione dei musicisti in tempo di lockdown. La realizzazione inoltre del Libro del Centenario – si legge sulla pagina facebook della Banda – ha comportato un impegno di risorse umane totalmente volontarie e un impegno finanziario notevole, spalmato su più annualità. Ringraziamo il Comune e la cittadinanza per averci sostenuto con elargizioni e contributi: sono molti gli amici della Banda…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CASTRO – La Banda premiata dal Ministero della Cultura proviene da Araberara.
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MediaLa scuola materna ‘Papa Giovanni’ di Grumello del Monte nelle scorse settimane ha ricevuto un regalo davvero speciale. Sono infatti arrivate due nuove lavagne multimediali acquistate grazie al contributo di Bcc di Brescia Filiale di Grumello, Ritorcitura Srl Fratelli Rossi, Lampa Srl e del Comitato Genitori della scuola materna. È stata organizzata una cerimonia di consegna alla presenza di rappresentanti delle realtà, rispettivamente, Matteo Sarnico, direttore della filiale, Stefano Rossi, Luca Bertoli e Claudia Micca, presidente del Comitato. A fare gli onori di casa Giovanna Fusini, direttrice della scuola materna, che ha sottolineato la generosità degli sponsor nel sostenere l’ammodernamento dell’istituto e dell’offerta formativa….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo GRUMELLO DEL MONTE – Una scuola dell’infanzia più moderna grazie alla generosità delle aziende proviene da Araberara.
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MediaTra i numerosi partecipanti al Milano Pride di domenica 2 luglio c’erano anche due giovani sacerdoti della Diocesi di Bergamo. Sul profilo Instagram di uno dei due comparivano infatti video e foto che li mostravano uno con una maglietta arcobaleno e l’altro in canottiera con un ventaglio.I due preti sono don Marco Giganti, 35enne di Piangaiano (sacerdote dal 2015) e don Marco Luca Bertani, 32enne nato a Milano. Il primo è stato curato di Gandino, dove è rimasto solo due anni, e poi di San Tomaso, a Bergamo. Il secondo dal 2017 è curato di Gorle.Da indiscrezioni sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) che Giganti abbia lasciato il sacerdozio in questo periodo e che Bertani abbia chiesto un anno di riflessione. La loro presenza alla manifestazione dedicata all’orgoglio omosessuale e ai diritti della comunità LGBT ha incuriosito e imbarazzato la Chiesa orobica.Le chiamavano “amicizie particolari” col pudore delle parole. E la selezione era feroce, anche perché c’erano grandi numeri e se alla prima media magari si era anche quaranta all’altare, come si diceva un tempo, ne arrivavano comunque più della metà. Poi il messaggio sottotraccia, sancito dalle barzellette ‘interne’, che si raccontavano tra loro i preti, era che ‘si fa ma non si dice’, ma riguardava l’altro sesso e la trascurabile e confessabile trasgressione del voto di castità. Preti pedofili? Pochi casi eclatanti, molti sospetti. Gay? Il termine non esisteva, aggirato da quella espressione ipocrita ma elegante di ‘amicizie particolari ‘.Questi due preti hanno creduto liberatorio ostentare le loro preferenze sessuali. Ma ci sono ostentazioni che cozzano con il proprio ruolo (tanto più con la propria missione). Se faccio il medico e ai pazienti dico di non fumare perché fa venire il cancro ai polmoni non vado poi a vantarmi in pubblico di essere un fumatore incallito. È sopportabile il predicare bene e razzolare male ma non se il razzolare lo rivendichi come un diritto, stai contraddicendoti. Se poi la tua ‘missione’ ti porta a fare i Cre, è perlomeno giustificabile l’allarme dei tuoi ‘fedeli’.Non è un peccato essere gay. È un peccato ostentarlo…SUL NUMERO IN EDICOLA DALL’8 LUGLIOL'articolo CHIESA – IL CASO – Due preti della Diocesi di Bergamo al Pride proviene da Araberara.
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Media12mila chiodi antichi (si va dal 1500 al 1800) hanno preso vita in 3000 crocifissi. Si chiama Giacomo Bocchi, 80enne rovettese, l’artista del ferro. Prima fabbro, poi vigile nella sua Rovetta (dove vive da 56 anni dopo essersi sposato, ma è originario di Ponte Nossa) e poi, una volta in pensione, è sbocciata una passione particolare che Giacomo ci racconta tutto d’un fiato in redazione, mentre tra le mani tiene una delle sue opere.Tutto è iniziato quasi per caso, come una sfida: “Mi trovavo a un mercatino di hobbistica e in una delle bancarelle che stavo guardando, ho notato degli oggetti strani, dei crocefissi realizzati con i chiodi. Ero curioso… ho chiesto quanto costassero, mi ha detto una cifra incredibile, mi sono messo a ridere e gli ho risposto che li avrei realizzati per molto meno. A sua volta mi ha detto che sarebbe stato impossibile e invece… ne ho fatti 3000 e ho iniziato a fare mercatini e vincere premi proprio per questi oggetti così particolari”.Che sono andati ovunque: “Ne ho regalati almeno 500 tra preti, suore, oratori, amici e anche ai dottori che mi hanno operato al cuore, sono venuti nella mia stanza a dirmi che c’erano anche loro in sala operatoria e così ne ho regalati a tutti…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo ROVETTA – 12 mila chiodi hanno preso vita in 3000 crocifissi, la passione di Giacomo: “Chiodi del 1500 ma non ne trovo più” proviene da Araberara.
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MediaSi cambia. Il mercato si sposta in centro, anche se alcuni non sono d’accordo ma il sindaco e la sua amministrazione vanno avanti dritti per la loro strada: “Siamo in dirittura d’arrivo, abbiamo sottoposto la bozza del nuovo regolamento – commenta il sindaco Massimo Morstabilini – alle associazioni che rappresentano i commercianti ambulanti. E ora in consiglio comunale si prende atto della revisione del regolamento, al seguito di questa approvazione dovrà essere fatto nu bando per individuare i nuovi posti da assegnare, se si spostano tutti non ci saranno nuovi ambulanti, altrimenti andremo a fissare nuovi posti”. L’amministrazione vuole svuotare Piazza Manzù e Piazzale del Sole, recuperare un po’ di parcheggi e ridare vita al centro storico: “E intanto – continua il sindaco – ci hanno fatto la donazione dell’albergo Terminus, che è chiuso da trent’anni”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CLUSONE – Si sposta il mercato, decisione in consiglio comunale. Regalato al Comune l’albergo Terminus, diventa un ostello proviene da Araberara.
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MediaDati che fanno riflettere quelli diffusi nei giorni scorsi dalla relazione annuale del Garante al Parlamento. Oltre mille persone in Italia in cella con condanne di meno di un anno, duemila sono donne, venti con figli al seguito. 1800 gli ergastolani, e lo scorso anno 29 suicidi. Numeri impressionanti. Nelle carceri italiane ci sono 54.846 detenuti, con le consuete contraddizioni per via dell’alto numero di persone in attesa di giudizio: sono 35.184 i condannati in via definitiva. Alto anche il numero di detenuti cittadini stranieri: sono 17.184. Il maggior numero di detenuti (11.480) deve scontare pene tra i 5 e i 10 anni. In attesa che il Parlamento sciolga il nodo dell’ergastolo ostativo (riguarda i mafiosi) va sottolineato poi il dato degli ergastolani: al momento sono 1.838.I detenuti oggi in carcereI detenuti sono 54.846, numero cui corrispondono 53.793 persone effettivamente presenti nelle prigioni italiane. Rispetto a una capienza effettiva di 50.883 detenuti. Dei 54.846 detenuti, 52.549 sono uomini e 2.297 donne.Delle 38.897 persone che si trovano in esecuzione penale, 1.319 sono in carcere per scontare una condanna a meno di un anno, e 2.473 per una condanna da uno a due anni.I detenuti all’ergastolo sono 1.838; 2.600 quelli che superano i 20 anni di pena; tra i 10 e 20 anni di pena ce ne sono 6.829; ben 11.480 tra i 5 e i 10 anni; quelli condannati a pene tra i 3 e i 5 anni sono 8.536; mentre tra i 2 e i 3 anni 3.869. …SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo BERGAMO – In Italia 55 mila detenuti, lo scorso anno 29 suicidi, sovraffollamento ovunque proviene da Araberara.
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<a href="https://www.araberara.it/wp-content/uploads/2022/07/image.jpg">Media</a><em>“Quando sono uscito ho sentito addosso una sensazione incredibile di libertà che non avevo mai provato prima, eppure prima di entrare ero libero ma non me ne ero mai accorto”.</em>Già. La libertà. Che sembra la cosa più ovvia del mondo e invece non lo è.è uscito dal carcere di Bergamo lunedì 13 giugno, una mattina calda, tanto calda ma lui sentiva il fresco nel cuore, M. viveva in Val Seriana e in Val Seriana è tornato appena lo hanno rilasciato.La storia di M. è particolare e per questioni di affido, figli e messa in prova non sveliamo l’identità, però M. ha accettato di raccontare la sua storia in carcere, perché è del carcere che volevamo parlare. E chi meglio di chi in carcere ci è stato quasi un anno può raccontarlo?<em>“L’impatto col carcere per una persona che non c’è mai entrata è devastante, io ero disperato i primi mesi. Quando sono entrato io, a luglio dello scorso anno, erano obbligatorie le misure anti covid, entravi e stavi in isolamento per 15 giorni, prima sezione, tampone e poi dopo 15 giorni se il tampone era negativo avevi accesso alle sezioni dove eri stato assegnato.</em> I<em>o all’entrata avevo il tampone negativo ma quando ho terminato i 15 giorni mi hanno rifatto il tampone ed era positivo, così mi sono fatto 11 giorni di assoluto isolamento, uscito 10 minuti per telefonare e basta, per il resto chiuso per 24 ore, da solo, poi dopo 11 giorni il tampone finalmente era negativo e sono stato assegnato alla sesta sezione”.</em>Quante sezioni ci sono? <em>“Nella prima sezione non ci sono problemi di sovraffollamento, sono uno o due per cella, sono quelle anticovid e per i nuovi arrivati. Io sono stato assegnato alla sesta, il 26 luglio di quasi un anno fa, la sesta come del resto altre sezioni ha grossi problemi di sovraffollamento, eravamo in 72 detenuti, in cella eravamo in tre, celle di 8 metri quadri, con letto a castello a tre piani. La mia sezione era libera, nel senso che aprivano le celle alle 8.30 e restavano aperte sino alle 20.30 di sera, si poteva circolare nei corridoi, le ore d’aria erano dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15, potevi camminare e muoverti un po’, non avevamo docce in cella, erano pubbliche e spesso rotte, fai conto che eravamo in 72 con 3 docce, c’erano forti problemi di igiene, sporco ovunque, gli addetti alle pulizie sono carcerati che fanno quello che possono, poi la sera ognuno di noi puliva la cella ma il perimetro dei muri è vecchio e molto sporco così come l’arredamento. Io ero in cella con un tunisino e un italiano”</em>.Cibo?<em>“Il pranzo non era male, forse scarso nella dose ma di discreta qualità, a colazione solo latte, mentre la sera cucinavamo noi perché il carcere portava solo riso in bianco e una mozzarella di 30 grammi, il riso era scotto e insipido, e così ci arrangiavamo a cucinare con un fornetto”</em>. Dove compravate il cibo che cucinavate?“<em>Dai parenti potevamo ricevere biscotti, brioches, pasta, formaggio grana, crackers e poi per il resto avevamo a disposizione una scheda che utilizzavamo per acquistare quello che volevamo e ci venivano scalati i soldi, facevamo la spesa il sabato per la settimana dopo e lì puoi acquistare di tutto, carne, detersivi, cosmetici, bibite, pasta, verdura, di tutto. Cucinavamo nel bagno o nel corridoio portando fuori il fornellino da campeggio, le pentole vecchie e sporche, mezze arrugginite, a qualche fortunato capitavano pentole quasi nuove, poi bicchieri di plastica, forchetta e cucchiaio di plastica, in carcere non esiste il coltello, si cucinava e poi si lavava tutto nel lavandino.</em> <em>Nella sesta sezione non c’era l’acqua calda e cosi lavavamo i piatti con l’acqua fredda, anche se dovevamo lavarci potevamo usare solo acqua fredda. Fai conto che la sezione contava 72 posti a fronte di un massimo previsto di 50”.</em>Più stranieri o italiani?<em>“Una ventina di italiani, una trentina di albanesi, 5 o 6 tunisini, 5 o 6 marocchini, 4 o 5 rom, qualche rumeno, un bulgaro, un russo.…
MediaCon queste righe vorrei dare il mio contributo alla comprensione di quanto riportato nella lettera firmata pubblicata sull’ultimo numero, senza tuttavia entrare nei dettagli della vicenda sia perché non riguardano né devono interessare i lettori, sia perché hanno causato e stanno causando tanta sofferenza ad una bambina, alla sua famiglia ed alle sue insegnanti. La situazione rappresentata nel testo della lettera descrive quello che, senza ombra di dubbio, riconosco come un totale fallimento del dialogo educativo e della collaborazione che dovrebbe instaurarsi tra scuola e famiglia nell’interesse dei bambini. Rilevo tuttavia che quando non si riesce a stabilire la fondamentale alleanza educativa le colpe, generalmente, sono condivise. A scuola i bambini non vengono “catalogati”. Se gli insegnanti, osservando quotidianamente il lavoro degli alunni, maturano il sospetto che un bambino possa presentare dei disturbi di apprendimento, coinvolgono la famiglia con il solo scopo di farsi aiutare….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo ROGNO – COSTA VOLPINO – “Sono i bambini che pagano l’incapacità di comunicare degli adulti” proviene da Araberara.
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MediaDario Colossi, primo cittadino di Rogno nel decennio 2009-2019, è il nuovo sindaco di Darfo Boario Terme, lo ha deciso il ballottaggio del 26 giugno. 4.018 voti (65,64%) raccolti dal suo Progetto Vero contro il deludente 34,36% (2103 voti) dell’avversaria Paola Abondio per la Lista Civica che rappresentava la continuità.Insomma, si può parlare tranquillamente di un vero e proprio ribaltone. “Questa competizione elettorale è stata una piacevole sorpresa che corona un lavoro partito più di un anno fa – dice Colossi – e che ci vedeva degli outsider contro delle montagne come i partiti, ma lungo il percorso la nostra si è rivelata una scelta vincente che ha catalizzato un gruppo di ragazzi che hanno scelto di mettersi in gioco per la propria città e questo Progetto Vero ha trovato il consenso di tanti cittadini che sognano una Darfo Boario Terme diversa”.E già dalle prime settimane… “Si respira grande ottimismo e voglia di mettersi in gioco, anche se questi primi giorni li ho utilizzati per conoscere una buona parte dei 75 dipendenti che ruotano…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENRDI’ 8 LUGLIOL'articolo DARFO – ROGNO – Colossi, da sindaco di Rogno a sindaco di Darfo: “L’entusiasmo è lo stesso” proviene da Araberara.
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Media“Il cliente ha sempre ragione” – recita un vecchio adagio. Ma la coppia che gestisce il ristorante pizzeria ‘Baraonda’ non ne tiene conto più di tanto, e se qualche cliente, appunto, dimostra di avere troppe pretese, si sente dire con decisione dalla signora Daniela Gusmini: “Tè bèlo, àrda che ché ‘n s’è mia da Vitòrio!”, in omaggio, forse, ad un altro vecchio adagio, tutto bergamasco, che dice “A parlà ciàr e fò di décc a ‘s fa öna ölta sùla””. E che questa regola di comportamento non allontani affatto la clientela, anzi, lo dimostra il fatto che da 30 anni il ‘Baraonda’ è andato sempre crescendo, nel consenso dei clienti, appunto, e anche nelle sue strutture e nell’arredamento: “Noi abbiamo rifatto tutto per ben tre volte, nel 2004, nel 2010 e nel 2016: bisogna sempre stare aggiornati, stare al passo coi tempi, non capisco certi nostri colleghi che nel loro locale hanno gli stessi tavoli e le stesse sedie da 40 anni…- dice il marito Francesco Tibaldo -. E’ un’idea azzeccatissima: ad ogni rifacimento registriamo un aumento della clientela, la gente è incuriosita dai cambiamenti, e anche chi arriva solo per curiosità, poi finisce per tornare”.Anche la cosiddetta ‘scomodità’ della location non penalizza il ‘Baraonda’…SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CIRANO DI GANDINO – 30 anni di… ‘Baraonda’, i titolari: “È un posto fuori mano, i clienti ci vengono a cercare. A quelli che hanno troppe pretese diciamo che ‘ché ‘n s’è mia da Vitòrio’” proviene da Araberara.
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Media“Abbiamo potenziato il nostro servizio di videosorveglianza sostituendo le telecamere che erano state danneggiate e realizzando un sistema di ponti radio che ci mette in grado di gestire autonomamente la connessione. Abbiamo anche aggiunto otto telecamere nuove che fanno salire a quattordici il numero totale. Questi interventi ci permettono di aumentare la sicurezza del paese, sia quella percepita che quella reale, e stanno già dando buoni frutti, nel senso che ci hanno consentito di individuare gli autori di alcune infrazioni, relative sia alla raccolta dei rifiuti che al codice stradale”.L’Amministrazione guidata da Andrea Bolandrina sta pensando di realizzare anche cinque portali di controllo per monitorare sia l’ingresso che l’uscita di tutti i veicoli dal paese….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo FIORANO – Arrivate otto nuove telecamere proviene da Araberara.
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MediaÈ attesa a giorni (sicuramente nella prima metà di luglio) una vera e propria ‘sentenza’ per la scuola Media di Cene. Si tratta infatti della decisione definitiva del Provveditorato di Bergamo sul fatto che la prima Media abbia solo una ‘classe pollaio’ da 29 o 30 alunni, oppure due da 14 o 15. Il Provveditore agli Studi di Bergamo ha infatti deciso nei mesi scorsi che una delle due classi prime delle Medie cenesi verrà abolita, obbligando quasi trenta scolari a frequentare la stessa classe. Ciò ha scatenato le preoccupazioni dei genitori, di cui Araberara ha raccolto i pensieri sul numero del 3 giugno (“La ‘classe tagliata’ dal Provveditore e la protesta dei genitori”).Abbiamo contattato Andrea Carrara, Dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Gazzaniga (di cui fa parte il plesso cenese)….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo CENE – ‘Classe pollaio’ in prima Media, i giorni dell’attesa della… ‘sentenza’ proviene da Araberara.
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Media“Sembrerà banale, ma è stata un’emozione davvero grande”, risponde Francesco Micheli quando gli chiediamo di raccontarci cosa ha provato quando ormai era evidente la sua vittoria elettorale. Una data storica per Villongo, che dopo dieci anni di amministrazione Belometti, torna ad essere guidata dal centrodestra, che stavolta si è presentato unito. E che vittoria: 1.885 voti, ovvero 57,16% ottenuti dalla squadra di Micheli contro i 1.413 voti ottenuti dall’avversario Mario Ondei, che si è fermato al 42,84%. 472 voti di scarto non sono di certo pochi considerando appunto che Ondei rappresentava l’amministrazione uscente.“È davvero una grande soddisfazione essere stato eletto, sia personale ma anche per i ragazzi che hanno lavorato con me, visto che i cittadini ci hanno dato davvero un’ampia fiducia. Se ce lo aspettavamo? Posso dirti che avevo percepito la voglia di cambiamento da parte dei villonghesi e il progetto che abbiamo proposto era serio così come serie sono le persone che ci stanno lavorando e penso sia stato premiato proprio questo. Insomma, mi aspettavo che si volesse cambiare, ma il risultato elettorale è sempre difficilmente prevedibile”.Cosa pensi che abbia convinto la popolazione? “Il progetto e il senso di cambiamento che volevamo passasse attraverso di esso. Volevamo portare freschezza, passione ed entusiasmo e la gente l’ha capito. Lo dimostra che al mio fianco ci sarà un vice sindaco, Michela Letizia Cadei, che di anni ne ha 33 (Micheli ne ha 31, ndr)”….SUL NUJMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo VILLONGO Micheli &…Michela, sindaco e vicesindaco, 64 anni in due: “Ripartiamo dal decoro urbano e dal cantiere bloccato delle scuole” proviene da Araberara.
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MediaUna vita da mediano, di quelli che corrono e coprono buchi, non fanno gol magari ma fanno quel lavoro oscuro e meno oscuro che tiene in piedi la squadra. Massimo Lanfranchi adesso ha appeso gli scarpini da assessore ai servizi sociali al chiodo e si ferma, almeno sul fronte amministrativo, dopo 10 anni davvero intensi. E ora dalla vita da mediano passa a quella di allenatore della sua vita. Non in panchina, ma allenatore sul campo. E sul campo Massimo si è dato da fare: “Sono stati dieci anni intensi, con un finale davvero duro, la pandemia, poi la guerra, insomma, non ci siamo fatti mancare niente”. Massimo, che il 29 giugno ha compiuto 62 anni, è rientrato da poco dal lavoro, ma anche li siamo agli sgoccioli: “Fra poco pensione e poi? E poi ancora vita, vita diversa ma sempre vita”. Massimo l’entusiasmo non lo perde mai, che con quello vai dappertutto: “Dieci anni mi hanno cambiato ma è anche cambiato il modo di fare l’assessore perché i bisogni sono cambiati, ora sono più immediati, c’è bisogno di pagare le bollette alle famiglie in difficoltà, di darsi da fare sulle necessità primarie. L’asticella si è alzata parecchio, i poveri sono molti di più, oggi come oggi l’assessore ai servizi sociali fa anche l’assistente sociale. Sono contento di essere riuscito a portare a casa alcuni servizi che sono davvero prioritari per la nostra gente, soprattutto il punto prelievi, la gente non deve più sobbarcarsi viaggi a Lovere e ore di attesa ma resta in paese, e poi l’auto per disabili, attrezzata anche per le persone anziane, insomma, abbiamo cercato di dare risposte a bisogni impellenti”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo SOVERE – IL PERSONAGGIO – Massimo, ‘una vita da mediano’: “I miei 10 anni da assessore, la gente è diventata più povera. Mia moglie, i miei figli, le mie …capre nane e …” proviene da Araberara.
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MediaLa bella festa di domenica 26 giugno scorso, alla presenza del nuovo sindaco Federica Cadei, ha celebrato con la musica il quarantesimo anniversario della costituzione della Pro Loco:“Veramente il 40esimo cadeva l’anno scorso, ma per le note vicende della pandemia non avevamo potuto festeggiare degnamente la ricorrenza – dice Osvalda Giurini, da 25 anni attiva nel sodalizio e da una quindicina alla sua guida come presidente -. C’è stato un bellissimo concerto della nostra Banda e del Coro del Gruppo Alpini, molto gradito dal pubblico che non ha lesinato in applausi. E per finire, naturalmente, un bel rinfresco per tutti”….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo SOVERE – Celebrato, seppur in ritardo di 1 anno, il 40° di fondazione della Pro Loco proviene da Araberara.
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Media‘2 Laghi’, si chiama così la nuova Polisportiva che unirà il territorio dei due laghi, il Sebino e quello di Endine, appunto. Un progetto che adesso diventa ufficiale sulla carta, ma che affonda le sue radici nella collaborazione tra l’Aurora Sovere, la Polisportiva Comunale Endine Gaiano e l’Alto Sebino.“Abbiamo voluto formalizzare questa collaborazione – spiega Pierluigi Zoppetti, presidente della Polisportiva Comunale Endine Gaiano – che va avanti da tempo e che prenderà il via a partire dalla stagione 2023-2024. Per quanto riguarda la stagione alle porte, lavoreremo in sinergia dividendoci squadre e annate, gestendo allo stesso tempo i trasporti per i ragazzi”.Che saranno i veri protagonisti del progetto: “L’intento di questa nuova realtà è quello di dare spazio a tutti – spiega il presidente dell’Aurora Sovere Angelo Carrara -, perché vogliamo che i nostri bambini e ragazzi crescano in un contesto educativo e ricco di valori….SUL NUMERO IN EDICOLA DA VENERDI’ 8 LUGLIOL'articolo ENDINE – SOVERE – LOVERE – Fiocco rosa per lo sport: nasce la Polisportiva ‘2 Laghi’ proviene da Araberara.
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