FREE ASSANGE Italia
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Siamo volontari in lotta per la liberazione del coraggioso giornalista investigativo Julian Assange. Vogliamo far capire, in Italia e ovunque, che sotto processo non è soltanto Julian ma anche il nostro #DirittoDiSapere!
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Questo è l'appello che abbiamo pubblicato anche sulla pagina Facebook del gruppo Free Assange Italia:

Con la presente ci rivolgiamo a tutti voi: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri e Governo tutto, membri della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e assemblea capitolina di Roma.

Siamo un gruppo di persone che da anni, con mezzi assai precari, si mobilita per cercare di sensibilizzare, il più possibile, l'opinione pubblica sulla vicenda che riguarda il giornalista australiano Julian Assange e la piattaforma giornalistica no-profit Wikileaks di cui Julian è co-fondatore, perché riteniamo sia una vicenda di importanza internazionale, e che riguarda il diritto della libertà di stampa e di informazione di ciascuno di noi. Le denunce rese pubbliche da Wikileaks e da Julian Assange dovrebbero meritare la massima attenzione, perché ci hanno permesso di sapere fatti comprovàti che i centri di potere, determinati apparati bellici e le amministrazioni occidentali, soprattutto quelle USA, non volevano che uscissero allo scoperto. Le loro denunce ci hanno permesso di sapere, tra le altre cose, come veniva gestito il lager di Guantanamo, le nefandezze e i crimini di guerra che, sotto il nome della democrazia e della pace, sono stati commessi dall'esercito USA in teatri di guerra come Afghanistan e Iraq. Denunce che, con l'accusa ai sensi dell'espionage-act, una legge risalente al 1917 e che non distingue la spia che passa documenti al nemico, al giornalista che pubblica documenti di pubblico interesse, a Julian Assange sono costate una persecuzione legale e politica che va avanti da una decina di anni, e che lo vede ancora oggi, dopo oltre 3 anni e mezzo, detenuto in una cella nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra, detto anche la Guantanamo britannica. Una detenzione illegale, come dichiarato dal relatore ONU Nils Melzer. Un giornalista che rischia tutt'oggi l'estradizione nel carcere dell'ADX Florence, in Colorado, negli USA, con l'aggiunta della pena pari fino a 175 anni di reclusione. Questo per avere svolto, in modo encomiabile, il proprio mestiere. Praticamente una vera e propria condanna a morte: per Julian Assange e per tutta la libertà di stampa. Un caso che non crediamo abbia precedenti a livello mondiale.

Ci rivolgiamo anche a voi, parlamentari della Repubblica, chiedendovi di impegnare il governo, i ministri ed il Presidente della Repubblica ad intraprendere qualsivoglia azione politica volta alla tutela, alla protezione di Assange e di WikiLeaks, ed a proporre il conferimento della cittadinanza onoraria/italiana a Julian Assange, per rendere merito ad un giornalista, al quale dovrebbero essere conferiti i più prestigiosi prestigiosi encomi, ma che, soprattutto, dovrebbe essere libero, e non in una cella di prigione. Stiamo cercando, in ogni modo, di coinvolgere i più in questa battaglia, perché, come sostiene la giornalista d'inchiesta Stefania Maurizi, temiamo che l'unica possibile soluzione rimasta sia la pressione che l'opinione pubblica ha il dovere di esercitare nei confronti del panorama sociale, civile, ma soprattutto politico. Chiediamo un sussulto di dignità e di coraggio ai parlamentari, al governo e al capo dello Stato di un paese come l'Italia che ospita numerose basi militari USA/NATO, e che ha assistito, in questi ultimi decenni, a tante stragi e vicende impunite, come quella di Abu Omar, le quali tutt'oggi gridano trasparenza e chiarezza, ma, soprattutto, giustizia. Rimanere inermi e indifferenti dinanzi a questo appello, di fronte al nostro grido, volente o meno, significa, di fatto, consegnarlo agli artefici che lo vogliono muto e morente. Significa, in poche parole, tradire quel principio che viene sbandierato, da voi stessi, 24 ore su 24: quello che sancisce la libertà di stampa e di informazione, presente nella Costituzione e nel primo emendamento USA, anche se, come dimostrato, totalmente dimenticato.
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Per chi volesse aderire all'appello pubblicato poc'anzi, questo è l'indirizzo e-mail in cui inserire il proprio nome e cognome, dichiarando l'intenzione dell'adesione: petizioni@freeassangeitalia.it.
Free Julian Assange

Free Assange Italia
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Continuiamo così ❣️
Perché, come ci ricorda la giornalista Stefania Maurizi, "Solo la mobilitazione dell'opinione pubblica può salvarlo".
#FreeAssangeNOW !
https://www.micromega.net/assange-basteranno-appelli-manifestazioni-film-e-proteste-per-liberarlo/
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Matt, il neozelandese che gira il mondo con sempre addosso una tuta da prigioniero per ricordare Julian Assange e sempre nel baule 4 sedie pieghevoli, riproduce, davanti all'Università di Roma La Sapienza, la famosa statua di Davide Dormino "Anything to say?". La statua riproduce (e celebra) Assange, Manning e Snowden, con una 4a sedia vuota per noi spettatori, invitati a salire sopra e dire anche noi la verità in faccia al potere.
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sapienza-italiano.mov
21.2 MB
Ecco due video dell'installazione vivente a La Sapienza, il primo in italiano, il secondo in inglese.
Quello in inglese sarebbe da diffondere sui social di lingua inglese.
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Ed eccoci al Colosseo nel pomeriggio fino a sera, sempre con la pioggia.

Comunque, abbiamo trovato molte persone disposte a salire sulla sedia vuota "to Stand4Truth", disposte ad alzarsi in piedi per dire la verità in faccia al potere, come hanno fatto Julian, Chelsea ed Edward.
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Da Stefania Maurizi su Twitter:
"grazie Beppe Grillo per aver rilanciato questo articolo sul caso Julian #Assange.
Solo alcune precisazioni: i documenti non sono stati "trafugati": Chelsea Manning vi aveva accesso legittimo come analista dell'intelligence"
https://beppegrillo.it/la-doppia-morale-sul-caso-assange/